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In questi giorni sono fuori di me. Memoir
Dire che Kilmer-Purcell ha avuto una doppia vita significa davvero sottovalutarlo. Se questo romanzo riproducesse anche solo in parte le strambe ed estreme giornate dell'autore, si potrebbe tranquillamente affermare che di vite ne ha vissute almeno altre quattro, nascoste nelle pieghe delle due più evidenti. Talentuoso creativo pubblicitario di giorno e popolarissima drag queen di notte, cocainomane, disperato alcolista e fidanzato con un ricco escort gay pagato per umiliare facoltosi amministratori delegati padri di famiglia. In sei mesi la sua complicata esistenza è andata fuori controllo, assediata da clienti impazienti, colleghi ostili, problemi d'amore e troppe dipendenze chimiche. -
Elephanta Suite
Una coppia di mezza età precipita bruscamente da una vacanza idilliaca al caos più completo. Un rigido avvocato bostoniano trova finalmente sollievo e calma nei luridi bassifondi di Bombay. Una giovane donna diventa amica di un elefante a Bangalore. Ma in questa storia delicata si trovano anche dei ritratti indiani che rappresentano perfettamente le sottili ironie del Paese, come il manager di successo che vorrebbe solo poter abbandonare il suo ruolo e diventare un mendicante, e il giovane trasformista in grado di assumere un perfetto accento americano e cambiare la sua vita. -
Le più belle poesie d'amore
Poesie che affrontano la passione amorosa nei suoi vari aspetti, dalla gioia alla noia, dalla gelosia all'odio, dalla tenerezza al dolore e al lutto per l'abbandono o la morte. Che cosa attira un lettore a sfogliare un'antologia la cui scelta, sempre arbitraria, dipende da altri e coinvolge un sentimento di portata così universale che tutti si può dire abbiano provato? Appunto la sua universalità, la sua valenza assoluta di passione umana immutabile nel tempo e nello spazio. La gioia, la meraviglia, la sofferenza della misteriosa Saffo sono nel fondo identiche a quelle che prova Sandro Penna, impolverato viandante tra le campagne e le periferie dell'Italia preindustriale. Lo struggente calcolato lamento di Dante o Petrarca supera l'oceano e trova un'eco sapiente e altissima in una piccola isolata signorina del Massachusetts, Emily Dickinson. E i paragoni si possono anche moltiplicare, e tutti portano a un identico risultato: l'amore è impossibile comunicarlo ad altri, raccontarlo come un fatto di cronaca, come un referto medico. Lo si può solo investire di metafore, folgorare di immagini, di figure, di simboli. L'amore quindi regna sovrano nella poesia lirica, dove esplica tutta la sua sentimentalità e il contrario di questa: la beffa, la parodia, l'ironia, l'invettiva. -
Il tradimento del templare
Squinn de Florian, il templare che tradì, l'uomo che consegnò agli inquisitori di Filippo il Bello il Gran Maestro Jacques de Molay, conosce il segreto di una reliquia capace di assicurare al suo detentore un potere di ricatto enorme sul papato e sulle monarchie di diritto divino. Questo fa di lui l'uomo più ricercato di Francia. Vogliono interrogarlo gli agenti del re, i mendicanti assassini della corte dei miracoli - dove vive la zingara Corinna, che lo ama perdutamente - e soprattutto i neri cavalieri kadosh, i ""santi"""" della cavalleria esoterica, delle cui schiere Squinn aveva un tempo fatto parte. Ma perché Squinn ha tradito?"" -
Annoiarsi, che felicità!
Basta con la superattività del mercoledì, pietà per le mamme e i papà che corrono tutto il giorno portando i figli all'allenamento di calcio, al corso di danza, in piscina o a ripetizione. Basta con gli impegni culturali obbligati e mai sopportati, basta con i divertimenti a tema, viva le vacanze in panciolle. Lasciateci sbadigliare in santa pace! Attenzione, la noia è indispensabile alla nostra sanità mentale, a forza di rifuggirla potremmo trasformarci in robot che oscillano senza sosta dalla frenesia alla depressione. -
Pochi inutili nascondigli
Sette racconti, sette storie del mistero nella scia di Poe, Lovecraft e King, che si servono del fantastico per far emergere uno smarrimento nuovo, un panico sconosciuto. Gomme capaci di cancellare case e uomini, prati maledetti, mostri gentili e manichini animati, atmosfere quiete che esplodono all'improvviso mettendoci di fronte a quella particolare forma di orrore che solo l'incomprensibile può suscitare. -
Garmir. L'eclissiomante
Secondo un'antica profezia presto i tre Soli che danno vita al mondo tramonteranno a Est per non sorgere mai più. Solo recuperare i Sigilli, preziosissimi artefatti nascosti nelle Terre Innominate, può fermare il disastro. È allora che Garmir, bandito come eretico in tutte le Terre Vive per le sue magie, parte alla loro ricerca, accompagnato da un gruppo di prescelti come lui. C'è il mostruoso Putrivoro, che si nutre di resti decomposti; Kipam l'idromante, amico d'infanzia di Garmir; Sadlilit, un'elfa nata da genitori umani dotata di straordinari poteri; Alzand, ex soldato sfregiato in battaglia da un'arma maledetta (a cui si uniranno il chierico Mei, il grium Trafnuke il demone inverso Kikar); la bellissima Nephil, capace con le sue visioni di carpire frammenti di futuro e Xinaghul, uomo colossale che vive nella foresta e il cui volto resta sempre, inspiegabilmente, celato. Età di lettura: da 10 anni. -
Le ricette del grande Sud. Il Mediterraneo a tavola
Questa raccolta di ricette nasce dall'amore di Marisa Laurito per i Paesi del bacino del Mediterraneo, che hanno in comune più di quanto si possa immaginare. Questo mare, un tempo inteso come spartiacque di modi e stili di vita differenti, è attualmente considerato veicolo di unione, integrazione e interculturalità, ed è proprio questo che riscopriamo anche in cucina: un incontro tra culture e tradizioni di grande suggestione e autenticità. Un insieme di piatti antichi e moderni, di gusti orientali e occidentali, una mescolanza di sapori spesso assai diversi che hanno prodotto qualcosa di unico e di originale. Non è un caso che proprio il Sud sia la culla dell'arte culinaria, con la sua immensa varietà di prodotti semplici e genuini, la mescolanza delle popolazioni, l'intreccio continuo di ricette tramandate nei secoli che hanno fatto della gastronomia un vero e proprio patrimonio. -
Agrò e il delitto Rovini. (L'endiadi del dottor Agrò)
Vincenzo Rovini, magistrato in pensione con la passione per la scrittura e la sua compagna, Càrola Heisengarten, vengono uccisi a colpi di arma da fuoco; lui a Roma, lei a Letojanni, in Sicilia. Non può essere una coincidenza. Il dottor Italo Agrò, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma, è convinto che la soluzione del ""doppio caso"""" si trovi tra le pagine del nuovo romanzo, ancora inedito, di Rovini, """"La strana storia di Catènio La Strada"""", un appassionante giallo su appalti truccati e relazioni adulterine che Carola si era preoccupata di nascondere, spedendolo alla sorella, poche ore prima di essere assassinata. Dovrà quindi leggere il manoscritto dalla prima all'ultima pagina."" -
Alabama song
Montgomery, Alabama, 1918. Quando Zelda, la ""Bella del Sud"""", incontra il sottotenente Scott Fitzgerald, la sua vita subisce una svolta decisiva. Lui ha giurato a se stesso di diventare scrittore, e in effetti il suo primo romanzo è un successo strepitoso. La coppia diventa un'icona dell'alta società newyorkese e dei ruggenti anni Venti. Ma Scott e Zelda sono poco più che dei bambini e, gettati nel falò della vita mondana, non tardano a bruciarsi le ali. Costruito come un diario in cui si miscelano elementi biografici e fantastici, e inframmezzato da immaginari colloqui della protagonista con gli psichiatri che l'ebbero in cura, """"Alabama song"""" è la cronaca di una corsa a perdifiato incontro alla follia."" -
Se nessuno sa dove sei
Elena, una giovane donna, sconta a Rebibbia la condanna per l'omicidio del marito Giovanni, un docente universitario più anziano di lei. Nessuno ha capito perché lo ha ucciso. Dopo cinque anni di silenzio, decide lei stessa di rivelarlo scrivendo delle lettere. Si alternano così epistole immaginarie alla sua vittima a quelle vere, indirizzate alla sorella Olga. Si comprende allora il movente del delitto: Elena, giovanissima e schiva, persa da sempre in un suo mondo privato di fantasie e letture, era caduta nella trappola d'amore tesa da Giovanni, un regno isolato fatto di poesie e di libri letti sotto una grande quercia. Fino a quando lui, dopo averla ridotta a una sua proprietà fisica e mentale, l'aveva tradita ripetendo il copione con un'altra donna. Questo per Elena era stato decisivo. Solo un ultimo atto era dovuto: ucciderlo in una cerimonia rituale, proprio nel giorno del suo compleanno. Convinta che questo fosse l'unico modo per tornare a respirare, Elena non troverà però alcuna liberazione nel suo gesto, nessuna catarsi nella sua confessione, perché a nulla vale la scrittura se non tende a ricercare un contatto con l'esterno ma solo a mantenerlo con se stessa. Nemmeno l'affetto di Gabriella, la sua compagna di cella, che per un attimo riesce a farle assaporare quel calore che la madre le aveva sempre negato, riuscirà ad aiutarla. Il carcere è il ""luogo definitivo"""", dove Elena ha deciso di pagare il suo debito, non per salvarsi ma per lasciare lentamente la vita, annullandosi."" -
Gianfranco Ferré. L'architetto stilista
1944: il giorno di ferragosto, in pieno secondo conflitto mondiale, nasce a Legnano il primo figlio di Luigi e Andreina Ferré. Quel bel bimbo robusto diventerà un personaggio ammirato e acclamato nel mondo. Un'esistenza, quella di Gianfranco Ferré, che si preannuncia tranquilla, fra le salde radici famigliari e la tradizione: il liceo scientifico a Legnano, la facoltà di architettura al Politecnico di Milano. Poi - davanti agli occhi e nella mente del lettore - scorrono come su un grande schermo le immagini di una vita che diventa straordinaria, uno spaccato forte dell'ltalian Style. I primi bijoux e accessori creati per hobby con la complicità del fratello Alberto. Il caso, la fortuna, che lo portano al successo. Quindi l'India, l'America, le prime sfilate a Milano, l'Alta Moda a Roma e i trionfi a Parigi con la Haute Couture Dior. -
Mai una carezza. Storie del mondo che dobbiamo cambiare
Ci sono grandi scrittori che prestano la loro penna al giornalismo e giornalisti che scoprono la vocazione alla scrittura nel corso di carriere straordinarie. Giampaolo Visetti è inviato per ""la Repubblica"""" in zone di guerra e in quelle porzioni del pianeta dimenticate da tutti e in cui i conflitti non iniziano e non finiscono, ma semplicemente esistono. Cronista attento ai paradossi del mondo globalizzato, ha raccontato il difficile percorso della nuova Russia putiniana e delle repubbliche ex sovietiche, divise tra un rinnovato ossequio a Mosca e la volontà di salire sul carro guidato dal nuovo amico americano, il riesplodere dei mai sopiti conflitti etnici nei Balcani e nel Caucaso, e le tragedie dei Paesi africani, in cui continuano nel silenzio generale le guerre e il depredamento delle risorse. Testimone oculare di stragi e follie, Visetti possiede un registro unico, fedele alla sua visione del mondo in cui le persone violate, gli sconfitti e gli emarginati sono i soli che """"possono avvicinarci alla verità""""; dal bambino allevato dai cani nella sconfinata periferia moscovita, ai morti e ai sopravvissuti all'assalto alla scuola di Beslan, dalla famiglia che ha deciso di tornare a vivere a Chernobyl, alla cuoca sudafricana vittima del """"nuovo apartheid"""", fino al popolo inuit che si sta lasciando morire tra i ghiacci. Storie di questo nostro mondo, storie di persone che non hanno mai ricevuto una carezza."" -
Il pensiero dell'esperienza
Questo libro nasce dal secondo Simposio dell'Associazione Internazionale delle Filosofe (IAPH), fondata nel 1974, con sede a Berlino. Per il Simposio di Roma (2006) le autrici si chiedono: qual è la cosa da pensare, ora? Nel 1984, in apertura a ""Etica della differenza sessuale"""", Luce Irigaray scriveva che la differenza sessuale rappresenta una delle questioni o la questione da pensare nella nostra epoca. Senza allontanarsi da questo impegno, anzi per restarvi fedeli, hanno voluto mettere a tema un'altra differenza: quella tra pensiero del pensiero e pensiero dell'esperienza. Hanno voluto pensare insieme a un lavoro di libertà che non si accontenta di criticare il già detto, ma inaugura un cammino di ricerca che coinvolge tutto quello ciò che capita. Cominciare a raccontare la storia da un'altra parte, permette di fare questo, fin dai gesti più ordinari del quotidiano sottraendoli così all'insignificanza e trasformandoli in un nuovo inizio, per ripensare il mondo intero, per combattere la frammentazione e la delega delle competenze su quello che ci riguarda così da vicino, o per trovare altre pratiche, qui e ora."" -
L' ultimo bicchiere. Come smettere di bere senza sforzi
Nel 1983 Olivier Ameisen, un giovane cardiologo francese, si trasferisce a New York ed entra a far parte di un gruppo di ricerca della prestigiosa Cornell University. Alla fine degli anni Novanta la sua carriera è ben avviata e Olivier ha una stimolante vita sociale, ma le crescenti responsabilità lo spingono a cominciare a bere. Convinto che non sia possibile guarire con la sola forza di volontà e, quindi, della necessità di trovare un farmaco risolutivo, Ameisen avvia una lunga ricerca che sfocia nella scoperta delle proprietà del baclofen, un miorilassante utilizzato per il trattamento degli stati spastici dei pazienti con sclerosi multipla e che, secondo recenti studi, sembra agire anche sui sintomi della dipendenza da alcol, droghe e nicotina. Purtroppo, il baclofen non è più coperto da brevetto e le case farmaceutiche non sono interessate a finanziare una ricerca che ne dimostri l'efficacia. Così Ameisen decide di sperimentare su se stesso una terapia a base di dosi molto elevate del medicinale e ottiene una remissione completa dei sintomi dell'alcolismo. La sua toccante e rigorosa testimonianza, lungi dal proporsi come un manuale di autoaiuto, vuole offrire una speranza a chi soffre, ma anche esortare medici e ricercatori a intraprendere studi approfonditi per trovare una cura a una patologia tra le più diffuse e dalle ripercussioni sociali devastanti. -
Penso che un «mondo» così non ritorni mai più. Vita in canzone
Dopo gli studi universitari in Scienze politiche a Roma e Milano, Mimma Gaspari, verso la fine del '59, a soli ventun anni, inizia la sua carriera come paroliera, a fianco di Teddy Reno. Un colpo di fortuna, ma anche un lavoro fortemente voluto, dentro al mondo della musica, che segnerà profondamente la sua vita portandola a ricoprire ruoli di grande e delicata sensibilità. Dalle Messaggerie Musicali, a Milano, fondate dall'imprenditore Ladislao Sugar, alla RCA Italiana di Ennio Melis a Roma, per circa un trentennio Mimma Gaspari si è occupata dei percorsi promozionali dei cantanti (partecipazioni al Cantagiro e al Festival di Sanremo, pubblicità, rapporti con stampa, radio e televisione) contribuendo alla nascita e al successo di quel fenomeno che furono i cantautori. Moltissimi sono i nomi con cui ha lavorato, tra cui Patty Pravo, Nada, Renato Zero, Enzo Jannacci, Gabriella Ferri, Lucio Dalla, Gianni Morandi, Paolo Conte, conoscendo anche artisti stranieri come Frank e Nancy Sinatra, Sammy Davis, Gene Pitney, Maurice Chevalier e Connie Francis. Di tutto questo parla il libro ripercorrendo la vita ""dentro la canzone"""", con le battaglie, le conquiste, le speranze e le delusioni di un mondo che ha segnato profondamente la storia del costume made in Italy. Prefazione di Renzo Arbore."" -
Nati senza camicia (e non solo...). Interviste a personaggi famosi che hanno cambiato il loro destino con grande forza di volontà
Dopo ""Nati senza camicia"""", Catena Fiorello torna a esplorare il mondo dei personaggi famosi che sono arrivati al successo grazie alla loro voglia di farcela. Ma rispetto al primo libro la differenza è sostanziale: """"non solo"""", come recita il sottotitolo, """"nati senza camicia"""" in senso stretto, ma anche persone che, pur nascendo con la camicia, ovvero con alle spalle una famiglia agiata, hanno preferito lottare per arrivare dove sono. Persone che non si sono accontentate di avere la strada spianata ma hanno scelto di farsi da sole, affrontando ogni sfida con sacrificio e coraggio. Come se fossero """"nati senza camicia"""", appunto, perché anche lasciare una via sicura per una incerta e in salita ha un valore e soprattutto un messaggio da trasmettere. Sono moltissimi i nomi con cui colloquia l'autrice: Flavio Insinna, Ficarra & Picone, Pupo, Giovanni Rana, Gerry Scotti, Silvana Giacobini, Marco Columbro e tanti altri. Spinta dalla curiosità e dal desiderio di conoscere la loro vita, Catena Fiorello indaga su come hanno colto l'attimo fuggente, qual è stato l'incontro determinante per la loro carriera, quando hanno disperato e quando hanno capito finalmente che potevano dire di avercela fatta. Che la fortuna abbia giocato a loro favore è innegabile, ma è la forza di volontà l'unico strumento che davvero li ha premiati, e che, al di là di come è andata, ha permesso loro di vincere la sfida più difficile: quella con se stessi."" -
Gli ultimi giorni del «Che». Il nostro sogno era così grande
Si è scritto molto su Ernesto ""Che"""" Guevara e sul mito che lo circonda, ma sono pochi i libri che permettono di conoscere attraverso fonti di prima mano ciò che accadde durante il suo viaggio in Bolivia, l'avventura che nell'ottobre del 1967 gli costò la vita. Juan Ignacio Siles del Valle ha avuto accesso a numerosi diari di guerriglieri e ascoltato i contadini che li incontrarono, ha consultato i rapporti dei poliziotti e dei militari che catturarono il """"Che"""" e analizzato minuziosamente il """"Diario in Bolivia"""". Dal suo lavoro è scaturito un testo in cui l'informazione si mescola con il sentimento, e la verità con la passione per il racconto. Il testo di Siles offre una lettura di uno dei momenti più importanti della guerriglia latinoamericana, descrivendo nei dettagli gli ultimi giorni di una delle icone del Ventesimo secolo."" -
La mula
Guerra civile di Spagna. Juan Castro Perez, un semplice stalliere, pur simpatizzando per i nazionalisti, viene arruolato tra le fila dei comunisti della sua regione improvvisandosi maniscalco. Cerca in tutti i modi di non combattere per una causa in cui non crede, finché diserta e si unisce ai nazionalisti. Un giorno, uscito dalla trincea in cerca di asparagi selvatici, si imbatte in una mula. ""Che fai qui, tontolona? Ti sei persa? Non hai un padrone?"""" Portare Valentina (così decide di chiamarla) a casa con sé sarà il suo unico scopo. Altro che uccidere chi è dall'altra parte (anche perché si tratta dei suoi compaesani, poveracci come lui)! Qualunque sarà l'esito della guerra, i ricchi resteranno ricchi e i poveri rimarranno poveri. Solo Valentina può cambiare qualcosa nella sua vita. Castro farà di tutto per proteggere la mula nella sua improbabile odissea verso casa. Fino a quando i due si imbatteranno in un gruppo di soldati comunisti che, contro ogni aspettativa, gli intimeranno di prenderli prigionieri e si giungerà a un finale esilarante e inaspettato..."" -
La moglie di Pilato
Accusato di tradimento, Gesù il Nazareno viene trascinato di fronte al governatore della Giudea: i sacerdoti del tempio chiedono la sua crocifissione ma Pilato è dubbioso, non sa decidere. Proprio nel momento in cui la scelta non è più rinviabile, riceve un messaggio da sua moglie Claudia: ""Non avere a che fare con quel giusto; perché oggi fui molto turbata in sogno, per causa sua"""". Partendo da questo breve ed enigmatico episodio raccontato nel vangelo di Matteo, Antoinette May ha scavato a ritroso nella vita di Claudia. Giovane patrizia imparentata con la famiglia imperiale, segretamente devota alla dea egizia Iside, è dotata di un dono straordinario quanto terribile: la capacità di vedere le cose prima che accadano. Sposa Pilato quando è appena ventenne, attratta dalla sua ambizione e voglia di successo, che però nel corso del tempo condurranno l'uomo sempre più lontano da lei, rendendola infelice. Sarà allora, mentre assiste a un combattimento tra gladiatori, che Claudia noterà il dacio Holtan e tra loro scoppierà una grande passione. Quando l'imperatrice Livia scopre la loro relazione clandestina, esilia Holtan e costringe lei a sottoporsi a uno spaventoso rituale magico. Ma Holtan resterà per sempre nel cuore di Claudia, anche quando dovrà seguire Pilato a Gerusalemme e vedrà l'amato gladiatore un'ultima volta, in un incontro tragico e struggente. E, in Palestina, Claudia vivrà anche l'esperienza decisiva della sua esistenza: la visione di un uomo sofferente, trafitto dalle lance e con una corona di spine.""