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I colori dell'acquacotta
Questa è l'avventura di chi ha dato corpo al sogno di lasciarsi alle spalle una carriera piena di soddisfazioni ma stressante, per trasferirsi in mezzo alle verdi colline di Semproniano, un piccolissimo paese vicino alle terme di Saturnia. Le lettere a corredo del volume sono state il mezzo con cui l'autrice ha potuto raccontare e condividere con vecchi e nuovi amici gli accadimenti di ogni anno, l'avvicendarsi delle stagioni, i successi in cucina, le piccole storie dei clienti e tante ricette sfiziose... E poi i ricordi dell'infanzia, le donne di famiglia e gli aneddoti sui suoi tenerissimi gatti. L'autrice spalanca per noi le persiane della sua locanda e le colline fiorite ci accolgono. I nostri occhi vengono catturati dalla luce e dai colori... dell'acquacotta: iniziando dai verdi, i rossi, i gialli, i bianchi per proseguire con le trasparenze dell'aria e dell'acqua. Di fronte a noi i profumi, i sogni, i ricordi, la rabbia, la passione, la fatica, la semplicità e la magia di questa bellissima terra che è la Maremma. -
Ian McEwan
I romanzi di Ian McEwan offrono una disamina acuta e incisiva della realtà e dell'animo umano. La sua prosa lucida e raffinata penetra nelle pieghe del fenomenico, cogliendo dietro una normalità solo apparente il grumo canceroso che insidia l'esistenza, la cui pericolosità si manifesta in maniera improvvisa, attraverso un evento traumatico destinato a segnare per sempre la vita dei personaggi. Di romanzo in romanzo, l'autore ha saputo accordare la propria voce alle diverse suggestioni della contemporaneità (dalle questioni di genere al rapporto con la Storia, dalla riflessione metaletteraria alle interazioni con la scienza), maturando una sensibilità sempre maggiore nei confronti della funzione etica della scrittura, in nome della quale il lettore è continuamente sollecitato a una fruizione attiva e consapevole. Il volume ripercorre le tappe di questo affascinante viaggio letterario, ognuna delle quali rivela un diverso tratto della straordinaria personalità artistica di McEwan. -
I verbi russi. Forme, usi e funzioni
Questo prontuario dei verbi russi comprende circa 700 verbi, selezionati sulla base della loro frequenza nella lingua russa di oggi. Di ogni verbo, col suo paradigma, sono registrati la coniugazione di base, l'aspetto, le forme temporali, l'imperativo, il gerundio e i participi. A fianco di ogni verbo è riportata la traduzione in italiano. Sotto il paradigma sono dati alcuni, essenziali, esempi, basati sull'uso quotidiano della lingua. In ciascun esempio si è tenuto conto delle varietà aspettuali e temporali, nonché della reggenza e delle specificità stilistiche del verbo. -
A volte s'incontrano... Folletti, gnomi e oscure presenze in Toscana e nel mondo
La Toscana è sinonimo del bel paesaggio, colline, montagne, valli, pianure e coste hanno qualcosa di magico, una capacità incredibile di ammaliare e di conquistare. Questa terra, così straordinaria, è riuscita in millenni di passato a conservare echi e testimonianze di civiltà diverse; per questo il patrimonio folclorico della Tuscia è molto più vasto di quanto si pensi ed è popolato da numerose figure irreali, eredi di fauni e di ninfe, di demoni e di esseri infestanti che nemmeno la gotica fantasia di Stephen King sarebbe in grado di concepire. Ecco che dalle pagine del libro fuoriescono gnomi e folletti, orchi e fatine, spiriti dell'aria, entità acquatiche, vampiri e licantropi. Questi esseri vivono ovunque: fra i palazzi e negli stretti vicoli delle città, sui monti della Garfagnana e degli Appennini pistoiesi, nei boschi della Lunigiana, nei forteti della Maremma, sulle spiagge assolate della Versilia, fra i castelli del Casentino. Ognuno di loro è accompagnato da racconti e fole, talvolta originati e plasmati da episodi di storia locale. -
Umanesimo e Università in Toscana (1300-1600). Atti del Convegno internazionale di studi (Fiesole-Firenze, 25-26 maggio 2011)
Il volume raccoglie gli atti del convegno patrocinato da Accademia ""La Colombaria"""", Georgetown University at Villa Le Balze, ISI Florence, Society for Renaissance Studies e Università di Pisa tenutosi a Fiesole e Firenze il 25 e 26 maggio 2011. Scopo del convegno era promuovere una riflessione sulle varie forme dell'insegnamento universitario nell'ambito geografico e cronologico indicato dal titolo, al fine di evidenziare - tramite originali studi che si sforzassero di rivelare nuove fonti d'archivio o testi poco noti - eventuali continuità o fratture nel complesso periodo di passaggio fra Medioevo ed età moderna detto """"Rinascimento"""". Durante il convegno i contributi sono stati suddivisi per categorie disciplinari nelle seguenti sezioni, conservate anche in sede editoriale: storia, medicina, diritto, letteratura e filosofia. Il panorama interdisciplinare che emerge da questi articoli rivela come anche nella Toscana fra 1300 e 1600 l'università costituisse un osservatorio privilegiato da cui percepire contrasti non solo accademici o, più in genere, culturali ma di chiara matrice politica."" -
Feluche d'Italia. Diplomazia e identità nazionale
La nascita del Regno d'Italia fu possibile anche per il sapiente operato di una classe diplomatica di stretta osservanza cavourriana. Da quel momento le ""feluche"""", dal nome del copricapo anticamente utilizzato dagli ambasciatori, hanno operato, nel corso delle varie fasi della storia nazionale, per tutelare gli interessi permanenti del paese. I contributi contenuti in questo volume ricostruiscono l'azione della diplomazia italiana dal 1861 alla conclusione del confronto bipolare. Una riflessione corale che non si limita a descrivere le attività dei diplomatici, ma che cerca di comprendere i valori, la forma mentis e il modus operandi di un'élite che, anche nell'Italia contemporanea, svolge una funzione di estremo rilievo. Formalmente subordinata al potere politico, essa ha saputo ritagliarsi dei margini di autonomia che le hanno permesso, nei limiti delle sue facoltà, di contenere gli sbandamenti del paese nell'arena internazionale. Attiva quanto silente tessitrice della politica estera italiana, la diplomazia rappresenta, a centocinquant'anni dall'unità, una realtà ancora da scoprire e valorizzare."" -
Le api
Con ""The Bees"""", Carol Ann Duffy si allinea alla prestigiosa compagnia di poeti che, da Virgilio a Sylvia Plath, hanno tratto ispirazione dalle api, elogiandone la forza e le straordinarie attività, metafore di un ideale modello di creatività e laboriosa coesistenza. Le api, umili e valorose, operaie rassicuranti ma pungenti, fanno da intermittente filo conduttore di questa raccolta che tratta e approfondisce, in toni che vanno dal lirico al sarcastico, dall'intimistico al civile, i temi cari da sempre a Duffy: l'amore, il dolore, la perdita, l'impegno sociale, la guerra, il paesaggio, il ruolo della letteratura come testimonianza e resistenza. Un libro allo stesso tempo orgogliosamente """"britannico"""", ma anche cosmopolita e disincantato."" -
Un segreto ricomporsi. Albert Speer, dalla memoria individuale alla storia
Albert Speer: un uomo dal vissuto fortemente compromesso dopo essere stato ai vertici dello stato nazista, che rielaborò il proprio passato a partire dal 1945 per comprendere se stesso e la parabola umana all'interno del nazismo e trovare un posto in un mondo che nazista non era più. Tra invenzioni e imposture, la rielaborazione del passato di Albert Speer, in un processo che durò più di venti anni, produsse alla fine l'immagine di un uomo corrotto ma capace di riscattarsi dal proprio degrado: l'immagine che Speer volle, infine, di sé. Seguendo la lenta elaborazione di tale immagine da parte dell'ex capo nazista, il lettore affronterà problemi e aporie della memoria, ossia di quel procedimento in cui gli esseri umani rielaborano il passato e se stessi nel passato: l'impossibilità di fissare una memoria vera una volta per tutte; la capacità del passato di riapparire in termini sempre nuovi e diversi; l'attitudine della narrazione del passato (in certe condizioni) a diventare racconto sovra-individuale e quindi ricordo condiviso; il generarsi del ricordo nello scambio sociale e personale più che nel chiuso della coscienza; il rapporto difficile e problematico tra memoria e storia. -
«Simile a quel che talvolta si sogna». I sogni del «purgatorio» dantesco
Tra i molti personaggi della Commedia ce n'è uno in più: è il Dante onirico che, nelle tre notti che scandiscono la scalata del monte del Purgatorio, si imbatte in aquile rapitrici, donne nauseabonde, mendaci sirene, e antiche figure bibliche. Un immaginario visivo in cui si sedimentano concezioni della Patristica e della Scolastica, cultura classica e tradizioni popolari, teorie mediche d'avanguardia e ancestrali timori della notte. Il Dante notturno, tra pulsioni all'ascesa e residui corporei, tra amore e desiderio di conoscenza, è la proiezione di un viator impegnato in un percorso che dal ""fondo a tutto l'universo"""" lo porterà all'ingresso nei cieli paradisiaci: i tre sogni, nell'ambiguità che è loro connaturata, si presentano come momenti di un percorso di purificazione interiore e di perfezionamento della visione. In una drammaturgia tutta interiore, la dimensione autobiografica si intreccia ad alcuni grandi racconti mitici e biblici (Ganimede, Ulisse, Giacobbe, Adamo) inscenati sul palcoscenico del sogno."" -
Il marmo, la fontana, il precipizio. Poesie tedesche sull'Italia
Come nasce il mito dell'Italia nella lirica tedesca a partire da Goethe, mito riplasmato da diverse generazioni di poeti nonostante i non rari momenti di disincanto? Quali sono i motivi e le immagini che accompagnano per tradizione un'Italia più sognata che vista e che diventa terra del desiderio nostalgico o della Sehnsucht? Quali sono le città, i paesi e i paesaggi italiani che fanno vibrare corde segrete nei più grandi poeti tedeschi a cominciare dall'età classico-romantica fino a tutto il Novecento? Sono le domande a cui cerca di rispondere questa raccolta di poesie tradotte e commentate da diversi studiosi e accompagnate da due saggi introduttivi: testi e interpretazioni disegnano una mappa o un itinerario ideale in cui poeti e poetesse di lingua tedesca sembrano riconoscersi, colloquiando tra loro in secoli diversi. -
Incontri. Colloqui con artisti del Novecento
Sempre più abbiamo la percezione del cambiamento nella contemporaneità: la scomparsa simbolica delle parole, il flusso intemporale delle immagini, della comunicazione mediatica. Il libro di Jania Sarno (in 16 testi di incontri nel Novecento) ridiventa un cammino, un viaggio. Con lascito di cultura, di conoscenza di varie lingue, è connaturata a Jania Sarno un'espressione in una molteplicità di strati, di toni e registri: musica, poesia, arte; lo spazio della scrittura e l'inconscio della voce. Si sussegue nel libro un'esplorazione di personaggi umani e artistici (Treccani, Tàpies, Enzo Cucchi, Guccione, Ruggero Savinio). Un'incursione nell'architettura (Oscar Niemeyer a Rio de Janeiro, Mario Botta in Svizzera): architettura come ""metafora del mondo"""", come presenza del tempo. Infine il ritorno in Val Bregaglia nel Canton Grigioni: la valle di origine di Giacometti e degli ultimi anni di Varlin. Una valle nel disguido dove ritrovare la frase senza fine. Giacometti nella sublimità della figura che cammina. Varlin nella casa di Bondo, nella conversazione con la figlia Patrizia Guggenheim, nella visione dei quadri, nella """"dolente immensità della vita""""."" -
Gian Lorenzo Bernini e il teatro dell'arte
Il lavoro progettuale e artigianale di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) nel campo dello spettacolo è studiato per la prima volta in maniera organica in questo volume. Oltre che scenografo, scenotecnico e apparatore di feste, Bernini fu anche attore, scrittore di teatro, capocomico, perfino committente e, negli ultimi anni, impresario di commedie per musica. Praticò dunque tutti i mestieri della scena. I ricchissimi repertori di immagini e documenti della festa, le fonti relative ai grandi spettacoli barberiniani e le cronache delle commedie trovarono in Bernini un protagonista che, sul crinale di un gioco affascinante e pericoloso, valendosi di uno straordinario e multiforme talento e anche di un innegabile carisma personale, pare divertirsi a sfidare le più alte personalità di governo (anche i nipoti del papa e perfino il papa), mettendo in discussione ogni convenzione di genere e ogni regola precostituita. -
L' antigermanesimo italiano. Da Sedan a Versailles
I rapporti tra Italia e Germania si caratterizzano da sempre per una certa dose di ambivalenza: dietro all'aspirazione alla conoscenza e all'intesa si celano sovente il sospetto e l'incomprensione. Gli italiani, per parte loro, hanno sempre avuto un atteggiamento di amore-odio per il mondo tedesco. Dietro agli stereotipi, positivi e negativi, che influenzano l'attuale visione italiana del mondo tedesco si nasconde una storia articolata e complessa. Questo volume analizza il momento cruciale in cui la Germania si afferma come polo di riferimento culturale per l'Italia: nell'ultimo trentennio dell'Ottocento la Germania bismarckiana penetra la politica, l'economia e la cultura del Regno d'Italia. Vista inizialmente come fonte di rinnovamento per il paese, l'influenza tedesca viene progressivamente rigettata da porzioni consistenti dell'intellettualità e del mondo politico nazionale. Lo schieramento di Italia e Germania su fronit opposti nella grande guerra trasformerà l'antigermanesimo nel paradigma dominante della visione italiana dell'Europa. -
Le catene che danno le ali. Percorsi educativi tra didattica, intercultura, letteratura
Chiarire e spiegare attraverso la parafrasi e il commento storico-critico: sono le dimensioni fondamentali di quella disciplina, la didattica, che Comenio definiva ""l'arte di insegnare"""" e che dovrebbe servire alle persone per fruire del sapere umano. Il volume, volutamente scritto in """"forma didattica"""", è una proposta di didattica interculturale della letteratura. Contiene percorsi di carattere educativo, letterario, storico-politico su autori del Novecento: lo studioso statunitense H. Gardner, gli scrittori e poeti italiani A. Moravia, P.P. Pasolini, F. Fortini e A. Zanzotto, lo scrittore nigeriano K. Saro-Wiwa. Un tentativo per leggere questi autori in una zona di frontiera interdisciplinare che provi a far dialogare i saperi impiegati nel libro. """"Nel linguaggio delle diplomazie - ha scritto Franco Fortini - le """"questioni di frontiera"""" non sono che le contestazioni per la linea di confine tra due stati. La modesta metafora allude ad aree infradisciplinari, a punti di contatto o di frizione fra conoscenze, intenzioni, finalità diverse. È l'area dove vorrei fosse impossibile distinguere fra giudizi letterari, considerazioni di costume, critica della cultura, valutazioni politiche""""."" -
Pensare l'Italia
Giovanni Gentile fu l'ultimo grande filosofo a pensare l'Italia e nel pensiero trovò l'anima, il destino e la missione d'Italia. Il suo fu l'ultimo poderoso tentativo di pensare l'Italia attraverso una teologia civile, nel solco di Vico, una riforma religiosa applicata alla politica e una religione civile legata allo spiritualismo politico e al pensiero nazionale. I precursori dell'Unità d'Italia li chiama infatti profeti, a partire da Dante; il Risorgimento lo vede come la Resurrezione dell'Italia, inteso mazzinianamente come missione fondata sulla religione della patria e percorsa dal giobertiano primato morale e civile, ma anche filosofico e culturale, italiano. Nelle pagine scelte da Marcello Veneziani si ricompone la filosofia civile di Gentile, che fu sintesi della tradizione teorica, storica e letteraria nazionale. -
Le etiche della virtù. La riflessione contemporanea a partire da Hume
Il dibattito più recente nella filosofia morale ha rimesso al centro il ruolo del carattere e il lessico delle virtù. Questo nuovo scenario viene generalmente considerato come un ritorno ai temi dell'etica antica: l'assunzione è che per contrastare i modelli teorici fondati sulla ragione e sui doveri è necessario tornare a rileggere Aristotele o richiamarsi agli insegnamenti della filosofia ellenistica. Attraverso un confronto diretto con i classici del pensiero morale moderno (Hume, Kant, Mill, Nietzsche), l'autore sostiene invece che questa svolta filosofica può essere condotta a partire da David Hume. Incentrata su uno studio della natura simpatetica e relazionale degli esseri umani e inserita sullo sfondo di una concezione nuova della società costruita sui valori dell'uguaglianza e della libertà, la filosofia di Hume rappresenta infatti non solo la prima e più importante etica moderna della virtù, ma è in grado anche di proporsi come un'alternativa teorica capace di offrire soluzioni feconde ai problemi sollevati dall'etica filosofica contemporanea. -
Da Poincaré a Lovelock. Nuove vie della filosofia contemporanea
Il pensiero filosofico ed epistemologico del Novecento è stato alimentato da un autorevolissimo gruppo di scienziati che hanno sentito il bisogno di riflettere sui fondamenti delle loro discipline, aprendo una nuova via alla speculazione. In questo volume l'autrice si sofferma sulle tappe più significative di tale percorso, individuandole soprattutto in Poincaré, Heisenberg, Bohr, Prigogine, Maturana e Lovelock. La ricerca fa emergere una concezione della conoscenza che coniuga rigore e storicità, indagine particolare e visione complessiva, unità e complessità. -
La lingua pelle di Tommaso Landolfi
Da dove viene la difficoltà formale dei testi di Tommaso Landolfi? Perché, quale che sia il genere frequentato, tutta la produzione di Landolfi è segnata dalla tendenza all'uso di maschere, e in primo luogo di una maschera aulica e manierista, instancabile impresa di travestimento e copertura? Questo libro tenta di indagare, con gli strumenti dell'analisi linguistico-stilistica specie a proposito del lessico e dell'intertestualità -, la strategia di copertura che informa l'opera di Landolfi, e in particolare la scelta linguistica del Landolfi diaristico di ""Rien va"""" (ma anche, più brevemente, quella del narratore e del tragediografo estremisticamente manierista del Landolfo VI di Benevento), e di interpretarla nei termini di quella che si è scelto di chiamare lingua-pelle: cioè il succedaneo linguistico di un involucro psichico che ha faticato a svilupparsi, a partire dal costrutto concettuale (l'io-pelle) individuato e investigato dallo psicoanalista francese Didier Anzieu."" -
Le etiche della diversità culturale
La caratterizzazione culturalmente plurale delle società odierne è ormai un fatto, con tutto il suo bagaglio di effetti positivi e negativi, sviluppi possibili e conflitti. Il presente volume intende offrire un'introduzione alle questioni teoriche e pratiche che si articolano a partire da questa realtà, cercando di dare una visione articolata di questa sfaccettata tematica. Il volume è composto di tre parti: nella prima sono raccolti interventi più corposi che danno conto dei diversi modi in cui la riflessione intorno alla differenza culturale e alle sue implicazioni etiche e politiche si è sviluppata, soprattutto relativamente alle seguenti questioni: esiste un piano neutro, universale, o anche solo valido a livello intersoggettivo, sulla cui base si può discriminare tra diverse pratiche? C'è qualcosa come l'identità nazionale che va difesa? O si deve invece favorire la tutela delle diverse identità culturali? Nella seconda si ripercorre lo stesso dibattito, a partire da alcuni concetti chiave che lo caratterizzano. Nella terza vengono discussi alcuni casi concreti. -
Per un grande vocabolario storico della lingua italiana
Il volumetto ""Per un grande vocabolario storico della lingua italiana"""" che qui si ristampa in edizione anastatica, raccoglie due contributi """"storici"""", quello di Michele Barbi del 1935 e quello di Giorgio Pasquali del 1941, ai quali segue una relazione """"istituzionale"""" di Giovanni Nencioni - ma in nome della Crusca e di una commissione formata da Giacomo Devoto, Bruno Migliorini e Vittorio Santoli. La pubblicazione non aveva solo un valore scientifico e documentario, bensì principalmente una funzione """"militante"""" e operativa. A distanza di due anni dalla prima uscita dell'intervento di Nencioni la riedizione in volume avveniva non casualmente nella collana """"Biblioteca di Lingua nostra"""", estensione della rivista diretta da Migliorini e Devoto, ed era la conferma e il rilancio energico della volontà della Crusca di riaprire il laboratorio del Vocabolario.""