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Nuove cronache. Antichi e moderni
"Nuove cronache. Antichi e moderni"""" completano il già vasto quadro storiografico delle prime Cronache. Da Dante ai contemporanei. Anche questo volume prende le mosse dal Dante linguista e dettatore di lingua a una nazione ancora lontana dal nascere. Quindi il percorso si snoda attraversando i territori della critica letteraria otto-novecentesca, con le sue figure eminenti, da Cecchi a Mario Praz, da Serra a Borgese. Sistematico monitoraggio della letteratura e dei movimenti culturali della modernità, questi nuovi ragguagli del parnaso italiano si distinguono per l'analisi delle culture, alte e basse, elitarie e popolari, letteratura cinema spettacolo arti fotografia, un capillare e appassionato notiziario del secondo dopoguerra. I Cinquanta, gli anni della rinascita, della ricostruzione e soprattutto della speranza. A fronte dell'epocale malinconia contemporanea, questo libro vuol essere un memento dei tempi, non lontanissimi, in cui gli italiani ce la fecero." -
Encyclopaedia mundi. Studi di letteratura italiana in onore di Giuseppe Mazzotta
Scritti da colleghi e amici italiani di Giuseppe Mazzotta (Yale University) per onorare la sua vasta e significativa attività scientifica e didattica, i saggi qui raccolti spaziano da Dante, Guicciardini, Cellini e Vico sino a Carlo Levi, Montale e Pasolini. Figura centrale degli studi italianistici tra Italia e Stati Uniti, Mazzotta ha sempre coerentemente rappresentato a livello internazionale lo studioso enciclopedico capace di far interagire discipline diverse per ricostruire ambienti e autori, indagane i testi e porre l'analisi letteraria al servizio dell'insegnamento. Fine e innovativo studioso di Dante, Petrarca e Boccaccio, del Rinascimento e Vico (senza tralasciare significativi contributi anche su autori più recenti e contemporanei), Mazzotta è un maestro che a generazioni di allievi e di lettori ha insegnato a riflettere su se stessi e sul tempo in cui viviamo non meno che sulla letteratura. -
Il cinema negli anni trenta
Prima di diventare lo sceneggiatore di film popolari come ""Pane, amore e fantasia"""", Ettore M. Margadonna (1893-1975) era stato uno dei più attivi critici cinematografici della sua generazione. Negli anni Trenta, con lo spirito di conquista del pioniere, Margadonna impiega le sue migliori energie per scandagliare questo nuovo oggetto culturale. Sono gli anni in cui si compie la transizione dal muto al sonoro, gli anni di Greta Garbo e di Marlene Dietrich, del consolidamento dell'egemonia hollywoodiana sui mercati internazionali e della lenta ripresa del cinema italiano. Su questi e molti altri argomenti Margadonna - autore nel 1932 della prima storia del cinema pubblicata in Italia - scrive con acutezza e passione, sospeso fra nostalgia del muto e attrazione per le possibilità offerte dal progresso tecnologico, fino alla fine del decennio, quando intraprende la carriera di sceneggiatore."" -
La città e il suo racconto
Il testo si rivolge soprattutto ai giovani: ma non solo agli studenti delle discipline urbanistiche e territoriali, ma a tutti coloro che sono sempre più interessati a comprendere la natura e le trasformazioni delle città. In particolare, l'oggetto dello studio è rappresentato dalla città contemporanea vista nel duplice aspetto della sua derivazione da un organismo antico e pre-moderno e, parallelamente, dell'attualità dei suoi problemi così veloci a evolversi e, ad un tempo, in gran parte ancora sconosciuti. Realtà e utopia, forza e fragilità del progetto, ideologie diverse e ""manifesti"""" contrapposti, speranze e delusioni, non sono che alcuni tratti di un """"racconto urbano"""" denso di segreti ancora da comprendere, ma ricco di valori da riscoprire e, nuovamente, da privilegiare. Una eco di questa complessità di voci e di atteggiamenti diversi - che è la ricchezza intrinseca del fenomeno urbano - si è voluta rispecchiare in una breve raccolta di scritti sulla città di alcuni nostri autori del Novecento, scelti fra le voci che più hanno sentito l'amore e il desiderio di volerla narrare."" -
L' ombra di Mosca sulla tomba di Gramsci e il quaderno della Quisisana
Attorno alla morte di Gramsci aleggia l'ombra del mistero. Ci sono molti fatti incomprensibili a cominciare dalle foto della salma distesa sul letto di morte, una edita nel 1965; un'altra della stessa sospesa nel vuoto, esposta fino al 2007; quella attualmente in teca nella Casa Museo di Ghilarza, indecifrabile per ripetute manipolazioni, ma tutte senza gambe; le ciocche di capelli crespi e brizzolati scomparse assieme a chiodi anneriti della casa... Attorno al cadavere di Gramsci un girotondo di spie e di spioni spiati, di agenti segreti vestiti dei panni di commissari di polizia o di guardie cimiteriali. Luigi Nieddu cerca la chiave per spiegare questi misteri, ma al tempo stesso ricostruisce la parabola dell'intera vita di Gramsci e del suo impegno nell'Internazionale Comunista chiarendo i suoi veri rapporti con Togliatti. Un testo anticonformista che smonta la vulgata storiografica sull'esponente comunista e che è destinato a suscitare polemiche. -
Una relazione speciale. Stati Uniti e Israele dal 1948 al 2009
Il libro intende analizzare le relazioni intercorse tra lo Stato di Israele e i vari governi degli Stati Uniti dalla nascita dello Stato ebraico (1948) sino ad oggi, ma partendo dalla fine della seconda guerra mondiale, quando il movimento sionista ricominciò a tessere la sua trama diplomatica collegandosi al nuovo presidente americano, Harry Truman. L'analisi delle relazioni israelo-americane per tutto il secondo dopoguerra non potrà non tener conto del contesto medio-orientale, in cui Israele e, per diverse ragioni, gli Stati Uniti svolsero un'intensa attività politica: il primo, per creare le condizione per la propria sopravvivenza; il secondo, per contrastare la penetrazione sovietica nella regione. Nello svolgere tale attività, i due paesi talora trovarono comune ragioni per sviluppare un'intesa politica, ma altrettanto spesso percorsero strade diverse e talvolta contrappposte. Le oscillazioni di questa relazione sono analizzate nel libro. L'analisi e l'interpretazione degli avvenimenti si sviluppa sulla scorta di un'ampia documentazione proveniente dagli archivi americani, inglesi e israeliani, oltre che di una vasta bibliografia di fonti secondarie. -
Alice, la guardia e l'asino bianco. Racconti delle detenute di Sollicciano
"Chi sono? Chi sono diventata? Come ti può cambiare una carcerazione lunga? Io non lo so, difficile rendersene conto, qualcuna dice: """"Sono diventata più forte"""", """"Ho imparato a dire no"""", brave! Tutte consapevoli di loro stesse, della vita; tutte strafiche, super intelligenti, davvero dei fenomeni. Una delle poche sicurezze che ho è che il carcere amplifica ogni cosa, cosicché i miei infiniti difetti diventano piccole tragedie, quelli di cui mi rendo conto, chissà quanti ce ne sono di cui non ho coscienza; chissà la faccia quando mi sentirò fare una dichiarazione, se la riceverò, se ci sarà qualcuno con così tanto senso dell'umorismo. Di sicuro qualcosa in me è cambiato, ma non so cosa, sono meno tollerante, ma non ho idea se sia una caratteristica ormai acquisita o se fuori torno come prima; questo, come molto altro, lo potrò appurare solo un domani""""." -
Res seniles. Libri 9-12. Testo latino a fronte
Nell'ambito dell'edizione di tutto Petrarca promossa dalla Commissione per l'Edizione Nazionale in occasione del centenario del 2004 esce il terzo volume delle ""Senili"""". Il testo latino, completamente rinnovato anche rispetto alla recente edizione curata da Elvira Nota per """"Les Belles Lettres"""", è accompagnato, come nei precedenti volumi, da un apparato delle fonti e da un apparato critico, nel quale si dà conto delle varianti d'autore nonché dei problemi testuali più rilevanti, ed ha a fronte una nuova traduzione italiana corredata da note esegetiche, che non di rado recano novità in fatto di datazioni, identificazioni, rapporti con i codici della biblioteca petrarchesca e relative postille, particolarità del suo latino. Questo terzo volume include lettere di grande importanza, come il dittico del libro IX sulla questione della sede pontificia o quello del libro XII contro i medici e la medicina."" -
Il viaggio meraviglioso. Nell'immenso debito della democrazia a credito
Questo saggio è un grido di rivolta contro la politica del debito che in cinquant'anni ha fatto dei cittadini tanti sudditi-contribuenti gettandoli nelle mani della grande finanza del pianeta. Oggi, improvvisamente, quella stessa politica che ha usato il debito per mantenersi al potere predica il più duro rigore nei bilanci pubblici per nascondere la tragedia che ha prodotto. L'opera vuole essere una voce di speranza e perfino di ottimismo, perché quando il problema emerge al comune sentire, il corso della Storia sta già cambiando. E poi la speranza, quella intrepida che si affida alla giustizia, al diritto e al senso comune, che unisce i cittadini verso una meta condivisa, quella speranza è la lanterna che nella notte illumina il cammino. Senza speranza non si parte nemmeno, con la speranza si può ancora arrivare alla meta. -
Opere teoriche
Autore tra i più prolifici del Seicento, Giovan Battista Andreini rivive in questo testo attraverso quattro opere significative. La Saggia Egiziana, La Divina Visione, Prologo in dialogo fra Momo e la Verità e Teatro Celeste sono accomunate dalla tematica - un comico che, per essere legittimato, deve confinare con il divino - e vengono qui commentate da diverse angolazioni prospettiche. Le ricche e numerose evocazioni del mondo classico, medievale e barocco consentono al drammaturgo di creare un tortuoso ma suggestivo intreccio tra côté letterario e teatrale e fungono anche da specchio di un'anima sempre in bilico tra sacro e pagano, realtà e illusione, purezza e trasgressione. Andreini è un autore difficilmente collocabile nel suo tempo: austero quanto basta per accreditarsi presso le alte gerarchie ecclesiastiche ma anche brillante capocomico, inventore viaggiante' e, non ultimo, uomo caratterizzato da una doppia inquietudine, sincero fino in fondo nell'amare due donne che seppe trasformare in grandi attrici. -
Croce e Gentile. La polemica sull'idealismo
Nella lettera del 21 ottobre 1914, inviata a Giovanni Gentile, Giuseppe Prezzolini suggeriva di pubblicare i testi con i quali Croce e lo stesso Gentile avevano da poco dato corso alla ""concordia discors"""" sul modo di intendere l'idealismo e l'attualismo. Il direttore de """"La Voce"""", come motivo ufficiale, adduceva il fatto che la sua rivista si era esaurita e che probabilmente i suoi lettori gradivano rileggere in unico contesto i quattro saggi. A distanza di cento anni riproporre i due saggi di Croce e i due di Gentile non costituisce un'operazione di revisione culturale né tanto meno un mero lavoro di ricerca filologica. Si tratta di una ricorrenza che, ancora una volta, consente di tornare sulle pagine più significative della filosofia italiana contemporanea nell'ampio contesto della cultura europea ed internazionale."" -
La Resistenza italiana e lo «Speciale Operations Executive» britannico (1943-1945)
Nel più ampio spettro di lavori che negli ultimi anni hanno rinnovato la storiografia sulla Resistenza, questo lavoro, basato sulla documentazione conservata presso i National Archives di Londra, analizza le relazioni tra lo Special Operations Executive britannico e i partigiani nel nord Italia, inserendo il conflitto italiano nella più ampia cornice delle relazioni internazionali della Seconda Guerra Mondiale. Qual è il contributo che lo studio delle fonti britanniche offre alla storiografia sulla Resistenza? Innanzitutto, aprendo interessanti prospettive di indagine: dall'analisi della progressiva politicizzazione della guerriglia allo studio della everyday diplomacy tra partigiani e British Liaison Officers. In secondo luogo, confermando alcune interpretazioni ma problematizzandone altre, permette di avanzare alcune ipotesi sui motivi per cui gli inglesi non appoggiarono totalmente la guerra partigiana, individuandoli in questioni tanto di carattere interno alla dinamica politica italiana quanto ad elementi di carattere internazionale. -
L' italiano dei saperi. Ricerca, scoperta, innovazione
Si sottolinea spesso, e non da oggi, l'esigenza di promuovere una maggiore conoscenza dell'italiano all'estero attraverso strumenti aggiornati e facilmente accessibili in rete. Con questo volume l'Accademia della Crusca ha ideato un vero e proprio portale di lingua e cultura italiana, con l'obiettivo di costituire un punto di riferimento significativo per tutti quelli che desiderano ""vivere l'italiano"""" e intendono stabilire un solido contatto a distanza con il nostro Paese. L'Accademia ha voluto unire in questo luogo virtuale realtà e saperi diversi, creando un apposito motore di ricerca che permette di farli interagire l'uno con l'altro: dalla letteratura alla lingua, dall'arte ai mezzi di comunicazione di massa, al cinema, al teatro, dalla musica alla moda e alla cucina. Una particolare attenzione è stata dedicata alla storia e alla lingua dell'emigrazione. Sono inoltre state inserite importanti banche dati relative all'italiano contemporaneo."" -
La filosofia di Humberto Maturana
Inserendosi nel vivo del dibattito epistemologico contemporaneo e aderendo alla prospettiva che tende a eliminare ogni residuo di riduzionismo in nome della complessità del reale, Humberto Maturana parte da un approccio biologico e mostra come il metodo per giungere alla conoscenza non possa ridursi a un insieme di regole predeterminate e immodificabili, ma sia piuttosto un processo creativo e auto-generativo, di autosviluppo e autoformazione, alla cui realizzazione il soggetto partecipa con la propria azione. Lo scienziato cileno auspica il sorgere di una nuova era a partire da una presa di coscienza etica, ed ecoetica, a partire cioè dalla responsabilità che deriva dalla consapevolezza del fatto che ognuno di noi ""genera"""", attraverso il proprio vivere, il mondo stesso in cui vive, sia come essere vivente """"biologico"""", sia come essere umano """"culturale"""", condividendolo insieme agli altri."" -
Pier Paolo Pasolini
Una raccolta di saggi ricca di prospettive interpretative inedite e un originale testo scenico dedicati a Pier Paolo Pasolini, uno in assoluto dei maggiori scrittori italiani del secondo Novecento. Denominatore comune delle molte incarnazioni letterarie e artistiche che Pasolini ha offerto di sé nel corso di una vita, e quindi motivo conduttore di questo libro, la poesia: dall'epoca degli studi universitari bolognesi ai paralleli, dialettali e fecondi, anni friulani della sua giovinezza; dal drammatico abbandono di quei mitici luoghi in cui natura e cultura sembravano potersi armoniosamente saldare all'impatto decisivo con Roma, con le sue traumatiche ed esaltanti borgate pullulanti di vita e violenza in cui la storia celebra definitivamente per l'autore - siamo ormai negli anni Cinquanta - le sue richieste partecipative e i suoi interrogativi. Da questo incontro deriva per Pasolini una presto matura e insieme instabile risposta artistica: una risposta dinamica, vasta e cangiante, continuamente desiderosa di nuovi spazi e nuove prove, non riluttante a contraddizioni e abiure, pronta a specificarsi, oltre che nella scrittura di versi, in racconti e in romanzi, in saggistica militante e in cinema. Una chiamata originaria, quella della poesia, sempre aggiornata e a ben vedere mai dimessa: da inorganico intellettuale del dissenso in cerca soltanto di verità e più ancora di realtà. -
Il podere
Il podere comincia laddove ""Ricordi di un impiegato"""" - soprattutto nella loro primissima redazione, in cui chi è ammalato e presumibilmente morirà è il padre del protagonista - finiscono. Ma alla puntualità di una prosecuzione cronologico-biografica rispecchiata dalla scrittura, giunta alla prova dirimente della scomparsa del padre e al tema ereditario ad essa connesso, fa in realtà riscontro il senza-tempo di una storia segreta, protratta da sempre, radicata nel """"profondo"""": un rapporto - quello tra padre e figlio esistenzialmente fondante, che è il tema privilegiato e ineludibile attorno al quale ruota l'intera opera di Tozzi, modernamente tesa a coglierne le più sensibili articolazioni ed implicazioni. Dominano così nel """"Podere"""", in una narrazione che è tutt'altro che il naturalistico evolversi di vicende legate a contrastate eredità e minacciati diritti, le imprevedibilità soggioganti dei """"misteriosi atti nostri"""": quegli atti legati a insindacabili pulsioni inconsce che altrove Tozzi definisce, sostenuto da un'ampia cultura psicologica pervenuta persino a informazioni di tipo freudiano, """"movimenti determinati da cause ignote""""."" -
Oriana Fallaci «bastian contrario»
Questo volume privilegia l'analisi dei libri di Oriana Fallaci, pur tenendo presenti i moltissimi articoli da lei pubblicati, e ha tenuto conto di tutti gli studi apparsi su di lei in Italia e all'estero. Ha voluto tenersi a distanza sia dalla esaltazione agiografica e acritica, spesso interessata, della Fallaci, sia dall'aspra contestazione di tutta la sua opera. Non è da condividere la falsificazione del suo antifascismo, né si possono giudicare, solo sulla base dei suoi tardi libelli antislamici, tutte le sue opere precedenti. Ha perciò la pretesa di proporsi come un ritratto equilibrato della Fallaci scrittrice, con i suoi svolgimenti e i suoi ripensamenti e i suoi esiti. -
Storia della mistica occidentale
L'origine della mistica occidentale è in Grecia - dall'""Iliade"""" alla filosofia di Eraclito, Platone, Aristotele, Plotino - e della grande tradizione filosofica classica essa è stata l'unica erede e continuatrice, fedele al precetto dell'Apollo Delfico: """"Conosci te stesso, e conoscerai te stesso e Dio"""". L'esperienza mistica non è infatti devozione, non si identifica con la santità e meno ancora con la vita religiosa, ma è quella via del distacco che conduce all'unità profonda dell'uomo con l'infinito, con Dio e col mondo, senza bisogno di mediazione alcuna di Chiese o Scritture. Essa è perciò innanzitutto un'esperienza di libertà, per cui non di rado è stata oggetto di condanna da parte delle autorità ecclesiastiche, dato che contiene una non celata esplosività: può esser vista come altissima pietà e compimento della religione, ma anche come sua completa distruzione e superbo ateismo. Da un lato la storia della mistica occidentale si intreccia perciò strettamente con quella della filosofia, come lo mostrano grandissimi pensatori - da Cusano a Spinoza, a Hegel. Dall'altro lato, essa innerva tutta la vicenda religiosa cristiana, che non può essere davvero compresa senza di essa."" -
Quasi un diario. Vol. 2: 2003-2013.
Nel secondo volume di ""Quasi un diario"""", continua la raccolta degli scritti di Mario Botta (dal 2003 al 2013). In una singolarità acuta e partecipe della scrittura, si apre e si svolge un orizzonte smisurato: incontri, memorie, vissuto, l'inesauribile riflessione sull'architettura, le aperture al pensiero, alla letteratura, all'arte, a testimonianze contemporanee. Fuori da codificazioni situazionali, l'originalità dell'opera di Botta sembra coniugarsi nella dialettica tra il qui dell'esistenza, il primo sguardo e un'apertura incondizionata al di là del """"confine"""". Così il suo percorso ideale: dalla casa, alla città, ai luoghi della cultura, alle architetture del sacro, alla concezione stessa dello spazio riconsiderato nell'immensità dell'esistenza. Una presenza, Mario Botta, che può essere una conferma di quella frontiera (di quella """"svizzeritudine"""") che, in un lascito di cultura, sa arrivare all'austerità di un primordio: l'alfabeto di Klee, la sublimità della figura che cammina in Giacometti, la sconfinata lingua di Varlin. Si osservi nel volume la sequenza dei disegni: un racconto continuo nella pagina bianca del mondo."" -
Poesie 1947-1999
Renzo Gherardini (1923-2011), è sempre vissuto nella sua Firenze con signorile discrezione e riservatezza, amico di scrittori come Gadda e Landolfi e di poeti come Luzi e Parronchi, ma lontano, per lo più, dagli ambienti letterari: forse anche per questo è un poeta ingiustamente ancora poco conosciuto. Eppure aveva pubblicato più volte con Vallecchi, due amici studiosi come Gigi Baldacci e Giorgio Luti lo stimavano profondamente e nel 2009 è stato insignito del Premio internazionale di poesia ""Carlo Betocchi"""".""