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Spinoza e i filosofi
Spinoza costituisce al tempo stesso un ""classico"""" e una sfida per tutte le epoche successive. È questa duplicità tra classicità e sfida presente nella relazione della modernità con Spinoza che rende interessante e utile il percorso proposto in questo libro: l'approfondimento del rapporto tra Hobbes e Spinoza e l'analisi di alcune letture moderne dell'autore dell'Ethica. Nel caso del panorama culturale napoletano tra Seicento e Settecento, si offre qui uno spaccato del """"fascino insidioso"""" esercitato da Spinoza su autori importanti come Paolo Mattia Doria e Francesco Maria Spinelli, Giambattista Vico e Antonio Genovesi. Nell'Ottocento Hegel, con il modulo dell'""""anticipazione"""", tenterà di inglobare lo spinozismo nella dialettica dello Spirito e di considerarlo """"superato"""", sia pure con grandi riconoscimenti. Jean-Paul Sartre e Giuseppe Rensi reagiscono all'interpretazione idealistica. Sartre coglie di Spinoza l'istanza realistica e la assorbe. Lo interpreta ponendolo in contrasto con Cartesio: coscienza aperta all'essere contro coscienza chiusa in se stessa. Rensi ne offre un'immagine del tutto nuova. Per lui Spinoza è un pensatore realista, scettico e fortemente aprovvidenzialista."" -
Costruire uno Stato. Scritti di Tomàs G. Masaryk sull'identità nazionale ceca e la creazione della Cecoslovacchia
Il volume raccoglie una selezione di scritti politici e discorsi del primo presidente della Repubblica cecoslovacca, Tomás G. Masaryk, appartenenti al periodo 1893-1918. Presentati per la prima volta in edizione italiana, sono accompagnati da un saggio introduttivo che, nel ricostruire la vicenda umana, intellettuale e politica di questo filosofo e statista, mette in rilievo la specificità del suo pensiero, seguendone la rapida evoluzione dagli anni delle sue prime esperienze accademiche praghesi e del suo forte impegno pedagogico e civile fino alle fasi finali della Prima Guerra mondiale. In questi anni l'idea masarykiana di ""nazione"""" si articola in maniera originale, seppur in un contesto culturale e politico, come quello boemo, già largamente preparato e sensibile in materia di rivendicazione dei propri diritti storici all'autodeterminazione. L'idea di nazione risulta saldamente ancorata al terreno della democrazia e impregnata di contenuti filosofici e religiosi che si sintetizzano nel concetto di humanita. Di qui l'elaborazione di un progetto di Stato nuovo che avrebbe dovuto costituire un modello di democrazia e di progresso civile per tutti i popoli slavi del Centro-Europa."" -
Bistecca alla Maroncelli
Fuori da ogni possibile retorica, la raccolta di testi di Giuseppe Marcenaro, evoca alcuni episodi dell'epica unitaria italiana con distaccata ironia. Questo perché, ancor prima delle gesta eroiche e clamorose dei grandi personaggi del pensiero e dell'azione di cui il Risorgimento si gloria, esiste l'uomo con le sue debolezze, le bizze, le miserie e soprattutto la sua sublime follia. Raccolta di ""stranezze"""", reali e psicologiche, questo piccolo libro segue idealmente gli anni del Risorgimento attraverso la radiografia di accadimenti in apparenza marginali; e mette a fuoco le contraddizioni di personaggi che hanno contribuito a costruire un paese che oggi si chiama Italia. È un'Italia nel suo farsi con storie palesi e sotterranee: le Cinque Giornate viste dalla parte dell'Austria, le eroiche """"gesta"""" del generale Ramorino; Mazzini esiliato che scrive alla madre celandosi dietro allo pseudonimo di Emilia; il garibaldino che finì trombettiere agli ordini del generale Custer e fu l'unico superstite della battaglia di Little Big Horn... e poi il destino di un mozzicone di sigaro fumato da Garibaldi, le imprevedibili gesta dell'ultima regina di Napoli."" -
I sistemi di Niklas Luhmann
In questo studio l'autrice delinea un profilo intellettuale di Niklas Luhmann, il sociologo tedesco che in maniera originale, nella storia del pensiero del Novecento, ha accettato la sfida lanciata dal pensiero complesso declinandolo nell'ambito dei sistemi sociali. In tale prospettiva Luhmann ha fornito un fondamentale contributo al cammino teorico che dal paradigma scientifico riduzionista ha portato a quello organicista e sistemico. -
Gentile e Kant
Questo volume propone una lettura dell'attualismo come di una ""riforma"""" della dialettica hegeliana, realizzata tramite l'innesto nell'idealismo di esigenze e di strumenti concettuali desunti dal pensiero kantiano. Gentile riconduce il movimento dialettico, generatore del reale, nell'atto del pensiero, radicalizzando il significato dei concetti kantiani della sintesi a priori e dell'Io trascendentale. Il volume segue il formarsi della prospettiva """"kantiana"""" di Gentile dagli anni degli studi universitari, attraverso l'influenza di Jaja, Spaventa e De Sanctis e nei lavori storiografici giovanili, fino alla maturazione dell'attualismo; la ritrova come premessa fondamentale della concezione gentiliana dell'insegnamento della filosofia; ne sottolinea l'efficacia nella definizione del peculiare significato etico della religione nell'ambito del pensiero attualista; infine, discute il concetto gentiliano di tradizione nazionale mettendone in evidenza il significato spiritualistico, che deriva dal particolare canone trascendentale dal quale risulta determinato."" -
Scritti. Vol. 1: Studi storici.
Luigi La Vista morì giovane sulle barricate della reazione borbonica del maggio '48. Era uno degli allievi prediletti di Francesco De Sanctis, che non smise di ricordarne la figura come simbolo della ""prima scuola napoletana"""". Del suo lascito manoscritto, conservato presso la Biblioteca universitaria di Napoli, la parte più omogenea è costituita dagli """"Studi storici"""", dove La Vista descrive l'evoluzione, da Erodoto a Thierry, verso una concezione sociale, drammatica ed etica della storiografia. Qui si dà l'edizione critica di questi studi, integrando quella parziale fatta nel 1863 da Pasquale Villari. Conclude questo volume un'appendice, in cui spicca un rapporto sui """"Promessi sposi"""" letto alla scuola del De Sanctis. A questo, seguiranno un volume dedicato alla critica letteraria e agli scritti artistici e uno di memorie, lettere e appunti didattici, che costituiranno la prima edizione integrale e critica degli scritti di La Vista."" -
Del bello e del buono. La scuola alla prova della cultura del patrimonio storico artistico
L'Italia dispone di un enorme patrimonio storico e artistico: ma gli Italiani sono in grado di riconoscerlo? E sono in grado di riconoscersi in quel patrimonio? Molti sono gli indizi, e non poche le prove, di una frattura tra ciò che si ha e ciò che si è: in altre parole, la coscienza collettiva circa i Beni culturali è modesta, incomparabile con la grandezza di quei Beni, e forte il dubbio che gli Italiani siano individualmente produttori di cultura ma nell'insieme non un popolo di cultura. Entrano in ballo le contraddizioni circa l'identità nazionale, i dilemmi del processo di unificazione, le disparità territoriali; e, inoltre, la separazione tra l'Italia pubblica e l'Italia privata, le distanze tra quella sottostante e quella superficiale, il distacco tra quella dell'élite e quella della massa. Senza dimenticare queste aspre condizioni ""esterne"""", il testo percorre i sentieri della scuola, una delle istituzioni meno valorizzate del paese. Nella decisa convinzione che se non si agisce sul potenziamento della domanda la sovrabbondanza dell'offerta sarà sempre paradossalmente insufficiente sia per la vita dello spirito che per la vita pratica."" -
Alice nel paese delle domandine. Racconti delle detenute di Sollicciano
Sono detenuta nel carcere di Sollicciano insieme ad altre 130 donne e 5 fra bambini e bambine dai tre mesi ai tre anni. Io parlo con tutte queste donne e la loro voce e i loro gesti insicuri o arroganti, dolci o prepotenti, mi fanno immaginare il percorso che hanno fatto per arrivare qui. Donne dall'andatura sicura o indecisa, ricurve su se stesse per difendersi, oppure spavalde, che camminano guardando in terra o dallo sguardo rivolto lontano. Che parlano sempre, che urlano, altre che sono silenziose. Donne dimenticate, donne attese fuori dal cancello, che amano e non sono amate, che sono amate e che non amano. Donne che litigano, che si rispettano, che si vogliono bene. E io sono qui, seduta nel grande giardino al centro del carcere, c'è l'erba di ogni tipo, a foglie larghe o strette e tante margherite, fiori di campo gialli, celesti e piccoli violacei. Alzo lo sguardo e vedo le vecchie e squallide mura alte che mi circondano, ma non importa, all'interno del carcere c'è la vita, con tutte le sue bellissime forme. E ci sono io, felice di avere due bambini bellissimi, triste e colpevole, orgogliosa di essere la donna che una esperienza tragica mi ha fatto diventare. -
Amitav Ghosh
Romanzo dopo romanzo Amitav Ghosh ha sorpreso i suoi lettori con i suoi voli pindarici tra diverse epoche, luoghi e generi letterari portandoli dal realismo magico dell'India del Novecento al Medioevo mediorientale, al futuro, al drammatico post-partition, fino nel cuore della giungla e all'Asia delle Guerre dell'oppio. Ciò che accomuna esperienze di scrittura così eterogenee sono due tendenze all'apparenza opposte: il rigore scientifico e metodologico delle ricerche e l'atteggiamento umanistico che distingue Ghosh dalla maggior parte degli scrittori postmoderni, informando tutta la sua scrittura. Ogni romanzo di Ghosh è un'esplorazione lirica dell'animo umano, della sua capacità di resistere alle avversità della vita, ma, nel contempo, è anche resoconto minuzioso di una ricerca compiuta con passione e competenza sul campo o negli archivi. I dati ottenuti tramite queste ricerche prendono vita nel momento in cui la precisa immaginazione dell'autore li applica a uomini e donne la cui vita sovente si dispiega in zone d'ombra lontane dai riflettori dei mass-media e della storiografia tradizionale. -
La filosofia del novecento. Le idee e la storia
Di là dalla ""filastrocca di opinioni"""" deprecata da Hegel e dalle angustie di un'arida e sterile esposizione dell'arco morfologico in cui si è articolata la riflessione filosofica del nostro tempo, il volume si propone di indicare, nel rigoroso sviluppo cronologico del divenire storico, un lineare approccio alla filosofia del Novecento. Evitando ogni livello puramente dossografico e privilegiando il metodo sincronico rispetto a quello diacronico, lo scopo del lavoro è di precisare, criticamente, quel frastagliato e composito reticolo di idee elaborate nel corso del secolo appena trascorso."" -
Il metodo della filosofia. La prefazione alla «Scienza della logica» e alla «Filosofia del diritto»
Queste celebri prefazioni non sono state certo tradotte e pubblicate per riproporre l'""abisso"""" tra scienza e filosofia aperto dall'idealismo tedesco, ma soltanto per avanzare le ragioni della filosofia in un tempo che promette sempre più di ignorarle e che comunque l'ha trasformata in etica, in politica, in logica pura, e altro ancora, negandole una particolare specificità. Per Hegel, invece la filosofia è una """"scienza"""" o, se si preferisce, un sapere autonomo, in quanto """"sapere assoluto""""; un sapere che intendeva porsi come il contrario di quella """"trivialità"""" che """"chiama se stessa filosofia"""", e che pretende - scriveva - di """"fondare la scienza, anziché sul dispiegamento del pensiero e del concetto, sulla percezione immediata e sull'immaginazione contingente""""."" -
Palazzo Chigi. Anni roventi. Ricordi di vita diplomatica italiana dal 1933 al 1948
Destinato a diventare uno dei più importanti ambasciatori dell'Italia contemporanea, Mario Luciolli, iniziò giovanissimo le prime esperienze diplomatiche alla vigilia di uno dei periodi più difficili della vita italiana e internazionale. Da giovane funzionario nel gabinetto di Galeazzo Ciano, salì poco a poco tutti i gradini della gerarchia. Ebbe incarichi in molti paesi e fu testimone di avvenimenti eccezionali nell'Italia fascista, in Australia, nella Germania hitleriana, in Spagna, e di nuovo in Italia, ma nell'Italia profondamente mutata del 1944. In questo volume memorialistico, egli, dall'osservatorio privilegiato del Ministero degli Esteri, ripercorre gli avvenimenti più significativi del periodo rovente che va dal 1933 al 1948: anni di intensa attività diplomatica, di guerra, di distruzione e di faticosa ricostruzione. Importante come testimonianza di prima mano e come fonte storiografica, il volume di Luciolli, scritto con eleganza e con una prosa accattivante, offre anche una rappresentazione vivace della diplomazia italiana e delle modalità attraverso le quali vengono definite scelte operative destinate a influenzare la storia. -
Viaggi in Italia. Saggi di bioetica
Fecondazione artificiale e maternità surrogata, assistenza sanitaria, vendita e/o donazione di organi, sperimentazione sugli umani, eutanasia, Engelhardt propone, in questo volume, possibili linee di soluzione per i temi caldi della bioetica. Veniamo da un passato in cui ogni istituzione politico-religiosa cercava di imporre un'ortodossia che avesse gli stessi confini del suo potere. Dal fallimento di questa impresa è nato il progetto filosofico moderno di guidare l'umanità a superare la cacofonia di narrazioni morali contrastanti per conseguire l'unità grazie all'opera di persuasione di filosofi e leader religiosi o ideologici. Ma l'impegno di generazioni di pensatori ha dovuto arrendersi all'evidenza di un mondo pluralistico in cui il miraggio dell'unità sfumava nella disperazione del fallimento. Così, secondo Engelhardt, il disegno dell'Occidente ha perso credibilità, fascino e potere motivante. La nostra incapacità di individuare un'unica morale capace di vincolare tutti ci impone di vivere entro formazioni politiche divise al loro interno in comunità che parlano lingue morali differenti. -
Firenze dei misteri. Storie, leggende, curiosità e segreti all'ombra del Cupolone
Come un leopardiano ""passeggere"""" percorre strade, attraversa piazzette, varca ponti, interroga pietre e monumenti ed ecco che Firenze mostra il suo secondo volto, quello segreto, tenuto celato ai più. È un viso di straordinaria bellezza, plasmato dallo scorrere incessante del tempo, modellato da eventi dimenticati, levigato da migliaia di vicende sepolte dai secoli. Chi lo scruta ne rimane stregato, entra in sintonia col passato, il sipario si alza e vede ombre, ascolta voci emerse dalla dimensione del sogno, conosce storie di sangue, bizzarre fantasie, miti collettivi, paure ancestrali. Figure di santi, di poeti, di criminali, di martiri si confondono con spettri, diavoli, streghe e alle altre creature dell'immaginario collettivo, per raccontare storie che sono lo spaccato di una civiltà millenaria, segnata da un profondo senso di appartenenza e dalla coscienza della propria unicità. Nella scansione geometrica di un impianto formato dal susseguirsi delle vie e dell'antica nomenclatura urbana, l'autore riporta in vita, sempre basandosi su fonti storiche e letterarie, una Firenze inedita, perché pervasa di ricordi e notizie acquisite fuori dei circuiti convenzionali."" -
Con gli occhi chiusi
Ritorna, in un'edizione a cura di Marco Marchi, il romanzo di Federigo Tozzi. Una storia d'amore come un perverso gioco di specchi, un caleidoscopio da vertigine di occhi che sfuggono o annichiliscono. Tutti in ""Con gli occhi chiusi"""" si abituano a non parlare, a non vedere o a trasmettere con sguardi assassini; tutti imparano a restare immobili, magnetizzati e magnetizzanti, paralizzati pur sentendosi costantemente braccati. Una pedagogia dell'inibizione consegue i suoi frutti. Anche la folgorazione, in assenza di parole, è in agguato, tanto che gli occhi, in trattoria o nei campi, si chiudono a tutti. Tutti, invece di vigilare come sarebbe loro dovere, appaiono letargici, sbadiglianti, sonnambolici quando non ipnoticamente impietriti: in preda al terrore che li attanaglia o, al contrario, a terrorismi indotti, derivati da chi, in un podere alle porte di Siena o all'Arco de' Rossi, anche con le occhiate esercita il suo dominio, il suo carisma inesorabile."" -
La macchina del tempo. Studi di informatica umanistica in onore di Tito Orlandi
"La macchina nel tempo"""": possibilità di intravedere prospettive future senza lasciar scivolare via quelle passate; ed evoluzione nel tempo della 'macchina' computer, fino al punto di non ritorno in cui ormai ci troviamo: anche per gli studi detti umanistici. La mechané era del resto per i Greci strumento di risoluzione di inestricabili grovigli, il deus ex machina operava provvidenziali interventi. Oggi, negli studi umanistici, 'macchina' è concetto che si aggiunge, con tutto il carico di teoria che porta con sé, a quelli tradizionali, come formulati dal filologo e teologo inglese Richard Bentley nel 1711: ratio et res ipsa, la ragione e i dati di fatto. Nel tempo essa ha visto perfezionamenti, trasformazioni, ripensamenti; così come del tempo, stavolta del nostro tempo, essa è l'elemento più caratteristico e destabilizzante. L'informatica umanistica, o Digital Humanities, ha le sue radici in Italia. In questo volume vengono raccolti 15 saggi che rappresentano lo stato dell'arte della disciplina e insieme identificano tendenze e problemi centrali per il futuro sviluppo delle ricerche." -
Storie di Medea
Una donna uccide i figli. Chi è? Perché lo fa? In quali circostanze? In che modo? Dove? Da quando Euripide scrisse la sua Medea sono passati quasi 2500 anni: da allora, la storia della madre infanticida non ha smesso di affascinare autori di teatro e attrici, poeti, compositori, registi. Già timida fanciulla rapita e sedotta, Medea è la regina oltraggiata, la strega che fabbrica filtri e malefici, l'eroina che obbedisce alle leggi della necessità, l'amante tradita e resa folle dal dolore, la schiava dei sensi, la straniera perseguitata, la donna abbandonata per una giovane amante, Medea è anche la casalinga disperata. Insomma, uno dei personaggi femminili più inquietanti e ricchi di spunti della letteratura occidentale. Non una, ma tante storie di Medea sono lette e ricostruite in questo libro: tante storie e tanti scrittori che dopo avere interrogato quel mito vengono qui a loro volta interrogati per rendere conto, anche loro, del perché hanno scelto questo personaggio e la sua storia. Da Euripide a Seneca, da Dante a Christine De Pizan, da Lope De Vega a Pierre Corneille, da Franz Grillparzer a Corrado Alvaro, da Pier Paolo Pasolini a Lars von Trier. -
Per Luzi
Una raccolta di saggi e un suggestivo testo scenico dedicati a Mario Luzi, uno dei maggiori poeti italiani del Novecento. Credere nella poesia, per Luzi, è stato credere nell'ulteriorità della creazione, a un movimento naturale che non si arresta e a cui è impossibile sottrarsi, pena la sottrazione dall'autentico, dalla riconoscibilità stessa del nostro destino nel mondo. Dietro la poesia di Luzi c'è la ""vita d'un uomo"""": un uomo che inscrive la propria esperienza in cronache e immerso in quelle cronache mutanti e di difficile decifrazione, presto avvertite dolorose, violente, lesive per sé e per gli altri, cerca di cogliere il valore, gli aspetti significativi di un processo in cui movimenti e falsi movimenti, libertà vere e presunte, obbedienze all'eterno e insussistenti automatismi del precario si confondono."" -
Religione e umanesimo nel primo Rinascimento. Da Petrarca a Alberti
Nato con Petrarca, l'umanesimo segnò l'avvento nella storia della cultura europea di un nuovo senso della soggettività libera e cosciente. L'Io umanistico si alimentò di un vivace sentimento religioso e collegò la propria inquietudine al desiderio di vedere rinnovato il volto di un cristianesimo storico avvertito come consunto, bisognoso di rigenerazione Conquiste d'avanguardia come la filologia, il criticismo e il recupero delle antiche filosofie si volsero contro il conservatorismo della Chiesa costituita, che venne bersagliato con le armi dell'ironia, del moralismo, del ragionamento dialogico in opposizione al dogmatismo della Scolastica. In apparenza, l'attacco sferrato dagli umanisti risultò affine al preesistente filone dell'anticlericalismo satirico. In realtà, propugnando la necessità di strappare la vita dell'intelletto alla sudditanza alla sfera del sacro, l'avanguardia umanistica si affermò come il primo movimento di natura laica nella storia d'Europa. Un fermento che giocò un ruolo decisivo nel promuovere la nascita della modernità come pluralismo delle proposte veritative che si offrono al libero esame del soggetto giudicante. -
Tradurre la letteratura. Studi in onore di Ruggero Campagnoli
Il volume, dedicato a Ruggero Campagnoli che - per raggiunti limiti di età lascia l'Università degli Studi di Bologna dove, tra l'altro, ha fondato e diretto il Dottorato di Ricerca in Scienza della Traduzione, raccoglie i saggi dei docenti che fanno parte del Collegio di tale Dottorato. Si tratta di studi inerenti la critica e/o la storia della traduzione in Italia, studi che analizzano sia traduzioni di grandi romanzi come ""Le père Goriot"""" di Balzac, sia aspetti metodologici come il concetto di traduzione nell'Italia Arcadica. È presente anche la traduzione poetica e riguarda alcune liriche di La Fontaine, ma anche la poesia russa del secondo Novecento. Né mancano letterature meno note ma di sicura e pregevole originalità, come quella rumena e quella francofona. La scientificità di questi studi è in grado di trasmettere, ai giovani che desiderano specializzarsi nel settore della traduzione letteraria, elementi metodologici e indicazioni storico-culturali che possono rivelarsi di grande interesse per il loro arricchimento.""