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La pedagogia dello spirito. Educare in compagnia dell'amore. Guida per genitori e catechisti
Qual è il posto concreto dello Spirito nella nostra vita? Dove è dato di sperimentare quella realtà che ci sostiene e ci libera, e che chiamiamo Spirito santo? Che significato ha essere cresimati e confermati? La riflessione pedagogica di questo libro si sofferma sulla possibilità di scoprire questa Presenza e di poter educare a stare in compagnia dello Spirito Santo, a partire dal riconoscimento dell'evento evangelico come messaggio concreto per ogni donna e uomo che vive su questa terra, invitati a trasformarla con l'amore. La catechesi, l'insegnamento e l'educare entrano di diritto a far parte del mandato di Gesù. In particolare, è sottolineata l'importanza dell'educare come missione specifica per ogni battezzato, affinché le giovani generazioni possano continuare la costruzione del Regno di Dio, o meglio, dell'umano realizzato. Il volume è arricchito dalla pubblicazione del Motu Proprio di Papa Francesco Antiquum ministerium che istituisce il ministero laicale del catechista, con una specifica riflessione educativa. -
Fermata Korogocho. Un tam tam per la dignità
Con il contributo di Alex Zanotelli e la sua riflessione sul cammino fatto in questi anni per dare dignità agli abitanti di Korogocho, la grande baraccopoli alla periferia di Nairobi, la capitale del Kenia. Questo libro non intende tanto celebrare un anniversario (i trent'anni del gruppo Tam Tam per Korogocho), quanto piuttosto raccontare una storia di amore per l'Africa, per quella terra così terribilmente schiacciata fra sconvolgimenti interni e sfruttamenti esterni; una passione per i suoi abitanti: uomini, donne, bambini che vivono - Dio mio come vivono! - spogliati di tutto, ma con la speranza che verrà il giorno del riscatto possibile. Un'ammirazione per quelle culture che hanno ancora tanto da insegnare al nostro mondo rattrappito dalla presunzione di aver raggiunto il più alto grado di civiltà quando invece basta l'arrivo, imprevisto, di un virus impercettibile per buttare all'aria l'intero sistema di sofisticazioni tecnologiche e strumentali con cui pensavamo di essere impenetrabili e inattaccabili. -
Antonietta Giacomelli. «All'interno, ma non nel chiuso!»
Antonietta Giacomelli (Treviso, 1857-Rovereto, 1949) è stata una protagonista del panorama culturale italiano a cavallo tra ottocento e novecento, impegnata nel campo sociale, educativo ed ecclesiale. In particolare si espresse in quest'ultimo il carattere profetico delle sue intuizioni e la profonda affinità del suo pensiero con le principali istanze riformatrici della chiesa del tempo, quali il movimento modernista, liturgico ed ecumenico. Di grande cultura e di aperte vedute, seppe coltivare feconde amicizie e intense collaborazioni con i principali riformatori italiani e stranieri, cattolici e non, attivi sul territorio nazionale (alcuni nomi: Romolo Murri, Paul Sabatier, Antonio Fogazzaro, Giovanni Semeria, e molti altri). Cristiana tra due secoli, laica impegnata come si direbbe oggi, la Giacomelli ha tanto da dire alla chiesa dei nostri tempi, nuovamente alle prese con un delicato e sofferto processo di riforma; in particolare, può rappresentare una figura di sicuro riferimento per quel laicato femminile che ancora attende il riconoscimento del suo ruolo ecclesiale. Prefazione Federica Cacciavillani. -
Conversando con Baruch. Spinoza, un filosofo «oltre le religioni»
Che cosa hanno da dirsi Baruch Spinoza, filosofo del XVII secolo, espulso dalla sua comunità e accusato di ateismo e un prete cattolico del XXI secolo? Inaspettatamente molto... Essi infatti si confrontano dando vita a un dialogo che indaga con estrema sincerità su alcuni temi significativi del pensiero filosofico e religioso di tutti i tempi; la definizione di Dio, il ruolo dell'interpretazione della Sacra Scrittura nella costruzione della fede, la dimensione universale di Gesù, la definizione di rivelazione, il senso delle religioni storiche con le loro leggi, dogmi e culti. Baruch Spinoza esprime con semplicità il suo pensiero ed è difficile non accorgersi della sua ricerca sincera della verità... egli infatti vuole liberare dalla superstizione e dall'irrazionalità il discorso religioso, vuole farsi testimone di un Dio che superato l'antropomorfismo venga colto come la ragione del tutto e di tutti. Prefazione Paolo Gamberini. -
Per un cristianesimo senza religione. Ritrovare la «via» di Gesù di Nazaret
Con quest'opera, la voce di un religioso e presbitero italiano - sebbene canadese di adozione -, entra a pieno titolo a far parte di quella ""profezia teologica"""" (José M. Vigil) che sta dicendo ai cristiani di oggi la necessità di superare la fase teistica della loro credenza religiosa: non solo perché essa abbia un futuro ma perché sia una benedizione per la società umana di domani. Il libro di Mori si presenta dunque come un'affidabile guida per la fase che i cristiani, e le religioni in generale, stanno vivendo in questo passaggio epocale. «Mentre in passato era impossibile essere cristiani senza credere nella divinità di Gesù, oggi molte persone non vedono più la necessità di tale fede per considerarsi seguaci del Nazareno. Si sentono anzi a disagio con la sua """"divinità"""" e la considerano un ostacolo alla loro adesione, alla loro ammirazione e al loro affetto per lui. Per questi cristiani, voler trasformare Gesù in un Dio vero, ontologico e sostanziale, come pretende il dogma cattolico, distrugge alla radice l'autenticità umana della sua persona e, di conseguenza, annulla l'importanza e il valore di riferimento esemplare che l'uomo di Nazaret possiede per ognuno di noi». Prefazione Ferdinando Sudati."" -
L' ufficio arancione. Il libro monastico della preghiera comune. Ufficio ecumenico dei monaci arancioni
Questo Ufficio monastico, in due volumi indivisibili, cartonato, rilegato, con segnalibri, ha preso corpo sul web ed è stato sperimentato nella celebrazione quotidiana. L'Ufficio proposto è nato dall'esigenza di avere una Preghiera che, senza pretesa alcuna di porsi come Liturgia Ufficiale, sia momento di comunione che attinge alle diverse Tradizioni liturgiche cristiane e non solo, consapevoli che lo Spirito Santo ""soffia dove vuole"""". L'Ufficio Arancione, nella sua impostazione ecumenica, risente della spiritualità vetero cattolica e anglicana, ed è stato pensato per la celebrazione nei contesti più diversi: dal singolo credente nella sua casa con i suoi cari, alla comunità cristiana riunita in una chiesa."" -
La fede che verrà. Credere altrimenti
Di fronte all'indifferenza religiosa sempre più dilagante e di fronte all'emorragia di presenze dalla Chiesa, in alcuni nasce l'inquietante domanda: «Il cristianesimo avrà un futuro?». Don Battista Borsato, autore molto apprezzato e seguito, ritiene che il cristianesimo avrà certamente un futuro, ma sarà un cristianesimo diverso da quello di oggi: vivremo un cristianesimo meno di massa e più di convinzione. Essere cristiani sarà una decisione libera senza il condizionamento di fattori esterni. Terminerà il regime di cristianità in cui tutto era cristiano. Questa situazione può spaventare e creare nella Chiesa delle reazioni negative. Se assunta invece nella linea del vangelo, essa apre la strada verso il volto di un cristianesimo nuovo. Non più la coincidenza tra società civile e religiosa, non più un'adesione scontata e dovuta al cristianesimo. All'interno di una proposta libera e gratuita si apre il tempo di un cristianesimo di grazia: è il grande travaglio che esso è chiamato a vivere. Prefazione Raniero La Valle. -
Oltre la scienza. Verso l'unità del cuore
Come il Maestro Nicolò Dallaporta ci ha insegnato, ci sono ""due occhi"""" per guardare al Reale: la Scienza e la Trascendenza. Si tratta di due domini non in contrasto ma complementari. Per prenderne coscienza, occorre considerare attentamente i limiti della Scienza, sia quando ci si muova verso l'infinitamente grande, ambito specifico della Moderna Cosmologia, sia che ci si rivolga verso l'infinitamente piccolo; considerando attentamente, in quest'ultimo caso, il messaggio proveniente dalla Meccanica Quantistica. Quindi l'obiettivo iniziale è innanzitutto quello di confermare """"il grande abisso"""" sopra cui è sospeso tutto l'approccio della Scienza Fisica, che contiene in sé componenti estranee all'ambito ristretto della sola corporeità, vale a dire al proprio specifico dominio. A evidenziare come le sue grandezze siano intessute di qualche cosa che va oltre alla Scienza, verranno riconsiderate le due più comuni alla nostra ambientazione umana, lo spazio ed il tempo, mediante l'approccio sia della Meccanica Quantistica che quello della Relatività Generale. (Dalla Presentazione)"" -
Discepoli chiamati all'unità. Una ecclesiologia biblica in prospettiva ecumenica
Don Giovanni Gottardi ha dedicato quasi tutto il suo ministero all'insegnamento della Sacra Scrittura e all'impegno ecumenico per promuovere il dialogo tra le chiese. Questo libro è la riproduzione delle sue lezioni sul fondamento biblico dell'ecclesiologia. Benché si tratti di appunti ad uso degli studenti, se ne potrà apprezzare - oltre la chiarezza espositiva - la coerenza del pensiero, la costante attenzione agli apporti delle diverse confessioni cristiane e il sincero apprezzamento dell'eredità ebraica custodita nel Primo Testamento. Per Giovanni Gottardi infatti il teologare non poteva non comprendere tutti questi aspetti, che ha saputo perseguire con dedizione straordinaria. ""Il ritornare alla parola di Dio, per ricuperare le radici della vera chiesa e scoprire le componenti vitali della sua realtà, non va certo inteso come una specie di difesa d'ufficio o una giustificazione ambigua delle contraddizioni e delle incoerenze presenti nella storia della chiesa lungo i secoli, ma vuole essere la continua presa d'atto di ciò che la genera, la alimenta e la tiene in vita e cioè l'azione permanente di Gesù di Nazareth, morto e risorto, e del suo Spirito, che ci rendono capaci di amare Dio come Padre (cfr. Rm 8,15) e di vivere come fratelli e sorelle (cfr. Mt 23,8), non solo in termini individuali ma anche in termini ecclesiali."""" (dall'introduzione di d. Giovanni Gottardi). Prefazione Gianattilio Bonifacio."" -
Deus duepuntozero. Ripensare la fede nel post-teismo
Stiamo vivendo un'epoca non solo di cambiamenti (Papa Francesco), ma un tempo che esige una trasformazione nel modo di pensare e vivere la religione. La coscienza di fede delle nuove generazioni risulta essere sempre più secolarizzata, agnostica e indifferente: come e quale Dio annunciare? Allo stesso tempo la mistica e le recenti scoperte scientifiche (fisica quantistica e neuroscienze) ci dischiudono una visione della realtà che nel suo più profondo è quanto mai connessa e consapevole di se stessa. Siamo nell'era del post-teismo. A differenza dell'ateismo dei secoli scorsi, il post-teismo non rifiuta qualsiasi trascendenza ma solo quella di un Dio assolutamente separato dal mondo che interviene dall'esterno per salvarlo (teismo). Il cosmo non è fuori, ma è in Dio (panenteismo). Come comprendere le verità della fede cristiana a partire da questa ""aggiornata"""" (Deus 2.0) prospettiva teologica? Lo scopo di questo libro è di intraprendere un esercizio di inter- e trans-disciplinarietà, integrando nel cammino di ricerca l'aspetto teologico, scientifico e mistico dei vari saperi, per offrire così una proposta di rilettura della fede cristiana. Prefazione Riccardo Battocchio."" -
Sinodalità di donne e di uomini
Nel grande ""alveare"""" della filosofia e della teologia, Giorgia Salatiello si dedica da anni all'ambito legato al ruolo e alla missione delle donne nella Chiesa, colte nella loro differenza, con gli uomini ma anche tra loro, alla luce della teologia e prima ancora dell'antropologia illuminata dalla luce del Vangelo. Questo l'ha portata a concentrarsi sulla tematica della differenza sessuale e delle neuroscienze e ora, negli articoli qui raccolti, sulla dimensione ecclesiale e squisitamente sinodale della questione [...]. Con finezza e quasi in punta di piedi la professoressa Salatiello conduce il lettore nel cuore della sfida che oggi la Chiesa di Francesco si trova ad affrontare: essere e diventare sempre di più una realtà sinodale che cammina insieme, armonizzando le differenze in modo che la diversità sia veramente ricchezza che nutre. (Dalla Prefazione di Andrea Monda)"" -
Lo squarcio nel nulla che appare. Una storia che è oltre
Don Giulio Facibeni ha scritto una pagina memorabile nella storia della chiesa e della città di Firenze. Egli scelse don Corso Guicciardini perché con la sua sensibile paternità potesse accompagnare l'Opera nel dare vita ad altrettante pagine di carità, sotto la guida e la premura della Divina Provvidenza. Attraverso l'esperienza ed il racconto personale di Vincenzo Russo, attuale Presidente dell'Opera Madonnina del Grappa e figlio spirituale di don Corso Guicciardini, il libro ci accompagna nella storia e nell'esperienza di vita di quest'ultimo, sacerdote che ha guidato l'Opera Madonnina del Grappa di Firenze dal 1958 al 2020, portando avanti la missione iniziata con don Giulio Facibeni. Una storia che è un contributo all'oggi della Città di Firenze e di tutto il nostro tempo. ""Se questa Firenze - quella di preti come Milani, Borghi, Turoldo, Balducci, Facibeni, o di sindaci come La Pira - non è del tutto sparita, è grazie a pochissime figure profetiche: tra le quali proprio don Corso, sorta di timido eppure quanto deciso san Filippo Neri del nostro tempo. La figura di don Corso, come quella di tanti altri preti del nostro tempo, indica che esiste un modo di praticare la carità che riesce anche a costruire giustizia. Perché ne fa sentire il bisogno, ne denuncia - con tacita mitezza - la negazione, ne condivide con tutti l'aspirazione."""" Dalla prefazione di Tomaso Montanari"" -
Auroville e dintorni. Diario di utopie vissute
Il pensiero comunitario secondo Sri Aurobindo e Adriano Olivetti - Auroville e dintorni, diario di utopie vissute è il racconto dell'esperienza vissuta da Mauro e Roberta che, dopo avere conosciuto i testi di Sri Aurobindo Ghose e Mère hanno deciso di approfondirne i loro insegnamenti direttamente alla ""fonte"""" recandosi ad Auroville, nel Tamil Nadu a sud dell'India. Un primo viaggio nel '79 a cui ne sono seguiti altri, grazie ai quali hanno potuto essere testimoni dello sviluppo di questa """"città comunitaria"""" che incarna gli ideali utopici delle generazioni formatesi negli anni '60 e '70. Il libro è anche una fonte di interessanti approfondimenti riguardo al pensiero comunitario di Adriano Olivetti, importante nel percorso di ricerca interiore dell'autore dove ha intravvisto alcune analogie con la visione di Mère nella costruzione di Auroville."" -
Lidia Menapace. Donna del cambiamento. Lettere 1968-1991
È la storia di un'amicizia. Quella fra Lidia Brisca Menapace (1924 - 2020), partigiana, pacifista, cattolica, femminista, donna dal radicato impegno politico, e Ileana Montini (1940), intellettuale e giornalista, anche la sua un'esistenza vissuta all'insegna dell'impegno politico e sociale. La prima lettera del 1968, l'ultima del 1991. Le lettere occupano un lungo tempo segnato da eventi nazionali e internazionali di grande rilevanza storica, come la caduta del muro di Berlino nel 1989. Ma anche dalla varietà di percorsi del femminismo e dalle trasformazioni all'interno della sinistra, intrecciando frammenti di vita, emozioni, sentimenti e profonde riflessioni politiche. -
Esperienze di verità. L'esempio dei grandi per orientarsi nel mondo
I Grandi delineati in questo volume possono aiutare il lettore a trovare dei punti d'orientamento in un mondo che percepiamo come sempre più complesso e confuso. Si tratta di personaggi assai diversi, talora decisamente ""inattuali"""", in grado di aiutarci a ricostruire dalle fondamenta un senso del vivere del quale nel nostro tempo sembriamo avere fortemente bisogno. Non propongono verità puramente teoriche, ma hanno continuamente fatto interagire le teorie con i sentimenti e le esperienze della vita. L'elemento che li accomuna non è solo quello di avere elaborato idee importanti ed originali (anche se in un certo senso """"antiche come le montagne"""" secondo la formula di Gandhi), quanto di aver fatto delle proprie vite delle vere e proprie """"esperienze di verità"""", in una continua interazione tra cultura, intelligenza e vita. È convinzione dell'Autore che il confronto e la discussione di esperienze di vita, sia passate che attuali (in uno scambio di verità vitali), rappresenti il modo migliore per costruire un tessuto universalmente partecipabile di significati: un linguaggio nel quale gli esseri umani di tutte le culture possano esprimere attraverso il dialogo le ragioni e le difficoltà del vivere umanamente sull'unico pianeta disponibile ad ospitarci. Un terreno d'incontro del quale abbiamo oggi più che mai bisogno per sentirci parte di un unico mondo."" -
L' amore in uno sguardo. In cammino con Matteo
Una delle cose che periodicamente è messa in discussione è l'attendibilità dei vangeli, la storicità di Gesù, la sua esistenza. È qui che s'inserisce Matteo con il suo percorso interiore. Ciò che racconta nel vangelo non è una biografia, ma un'esperienza di fede basata sulla sua personale esperienza. E gli eventi e i fatti sono riletti alla luce di Dio. Matteo, identificato nei vangeli con l'ebreo Levi, l'esattore delle tasse per conto dei romani, non si aspettava la salvezza, sapeva di non poter fare nulla per meritarla. La vita per lui era diventata potere e denaro. Tuttavia, la sua durezza si schianta in un attimo quando incrocia lo sguardo del Nazareno, quel Rabbi un po' strano che con uno sguardo entra nella sua vita e la sconvolge. «Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Mt 9,13). Questo è il fulcro del primo vangelo commentato con la consueta sensibilità e profondità dal biblista De Martino, che con un caldo ""tu"""" interpella, provoca, per stabilire con il lettore una relazione diretta. Con quello """"sguardo d'amore"""" appreso nella sequela di Gesù di Nazareth."" -
Gridare il Vangelo con tutta la propria vita. Omelie domenicali e festive. Anno liturgico A
Con il volume delle «Omelie domenicali di Fratel Arturo Paoli» anno liturgico A si conclude la raccolta dei tre anni A, B, e C. Fratel Arturo legge il Vangelo e pronuncia l’omelia secondo una modalità “profetica”, mantenendo inalterata la sua freschezza e la sua attualità nel tempo. L’Indice facilita la lettura del testo sia per seguire il tempo liturgico, che per un ausilio di riflessione e meditazione in un momento particolare della propria vita. Scorrendo i titoli delle omelie si può cogliere ciò di cui si ha più bisogno per il proprio cammino e lo si legge, lo si gusta, provando a incarnarlo concretamente nella quotidianità. ""La caratteristica fondamentale delle omelie del piccolo fratello Arturo Paoli è l’afonìa, perché egli non si sostituisce mai al Parlante, non sovrasta la Parola, non presume di spiegare la Parola, ma assume le parole per «gridare il Vangelo con tutta la sua vita». Non è un intermediario, ma un testimone che non ha nulla da dare se non la sua stessa esperienza, come un cristallo purissimo che non trattiene, ma lasciandosi trafiggere, lascia passare il raggio di luce dello Spirito su chi ascolta e si predispone all’incontro. Ogni omelia non è esegesi della Parola, e meno che meno eis-egesi cioè “mettere dentro” la propria manipolazione in vista del dominio della coscienza di chi ascolta. Ogni omelia è una pennellata di colore di vita e Spirito. Ogni parola è specchio, sussurro, «voce sottile di silenzio» o «voce di tenue bisbiglìo», che Elia sperimentò al passaggio di Dio (1Re 19,12). Chi ascoltava Arturo dal vivo e chi lo legge ora da vivente, assente-presente, fa una esperienza spirituale unica: si sente interpellato, amato e accolto senza condizioni. La sua parola, serva della Parola, non è generica, ma “personale” e irrepetibile. Solo chi ascolta la può custodire con sapienza e gratitudine perché sperimenta il dono della gratuità"""" (dalla Prefazione di Paolo Farinella, prete)."" -
Self help. L'utopia dei matti
"Da 'invisibili' a cittadini"""". Questo libro dà voce a chi non ne ha. Storie che illuminano i lati più struggenti, fragili ed insieme forti di un altro pezzo di umanità fatto di persone “invisibili e inaffidabili” al punto da essere chiamate matti o folli o, peggio, malati mentali. Persone capaci di diventare, insieme, un Popolo che riemerge dai margini della società e si incammina a diventare il Popolo dell’Utopia, capace di affermare i propri diritti e praticare la propria cittadinanza. Quelli che prima erano pupazzi destinati a perdersi, divengono uomini e donne che hanno tanto da dire e soprattutto da donare. Un libro pieno di amore che fa commuovere e sorridere, che scava nella coscienza di ognuno di noi e ci fa vedere in modo più chiaro ed onesto quello che in fondo un po’ ci disturba. È un risveglio per tutti, perché dentro ad ognuno di noi, più o meno nascosto, sta quel “matto” che si aggira per le strade parlando da solo o gridando al vento, che vorrebbe due mani accoglienti, un caffè caldo da bere insieme, che vorrebbe, in poche parole, essere “visto” veramente. In tutte queste pagine c’è anche un po’ di ognuno di noi. Prefazione di Lorenzo Burti. Postfazione di Ernesto Guerriero." -
Luisa Naudet 1770-1842. La vita errante come vocazione
Questa è una biografia graditissima e opportuna di Luisa Naudet, una donna che visse una vita insolita tra la fine del XVIII secolo e la metà del XIX secolo, viaggiando tra Italia, Austria, Francia, stabilendosi infine a Roma […]. Ha esercitato il ruolo spirituale di custode [...]. Il custode percepisce ciò che è necessario e agisce con chiarezza e saggezza; poi si ritira per permettere alla persona di andare avanti e svolgere il proprio compito. Luisa Naudet è stata una custode per Sophie Barat e per la Società del Sacro Cuore. (Dalla premessa di Phil Kilroy) E non solo, lo è stata anche per la sorella Leopoldina e per le Sorelle della Sacra Famiglia La personalità di «questa donna straordinaria» viene riportata alla luce in questo volume attraverso un’accurata ricostruzione storica grazie anche alla pubblicazione dell’inedito carteggio. -
L'altro. Viaggio nella differenza. L'altro, il diverso, lo straniero nei Vangeli
In questo libro don Battista Borsato prosegue la sua ricerca teologica e afferma ulteriormente la convinzione che Gesù è stato non un uomo religioso ma laico, con tutto ciò che ne consegue. Gesù, per quanto lo si avvicini e lo si scruti, afferma l’Autore, ha un pensiero sempre altro. La riflessione di Borsato si concentra sul rapporto che il Nazareno ha avuto con i diversi e con gli stranieri. Ne emerge l’insegnamento chiave che è l’amore al prossimo ciò che importa, non la confessione religiosa della fede. Perché leggendo il libro del nostro teologo sorgono domande vitali per il futuro del cristianesimo. Occorre che appassisca un cristianesimo identificato solo con i riti e i sacramenti affinché possa sbocciare un cristianesimo esistenziale impegnato nella giustizia. Prefazione di Gianni Giolo.