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I millenni per l'oggi. L'archeologia contro la guerra: Urkesh di ieri nella Siria di oggi
Il libro, come la mostra a cui si accompagna, presenta la sorte del tutto particolare di un sito archeologico in Siria durante i recenti sette anni di guerra. L'antica città di Urkesh, oggi Tell Mozan, nella Siria nord orientale, è diventata un focolaio di attività che sviluppano, attorno al sito archeologico, una forte e inaspettata sinergia fra una varietà di comunità e gruppi sociali. In forte contrasto con la violenza distruttrice della guerra e di intenzionali e perversi movimenti iconoclastici, Urkesh è emerso come una fonte di speranza e un motivo di orgoglio per le popolazioni che vi gravitano attorno. In questa prospettiva, il progetto è anche diventato un modello di quella nuova sensibilità che l'archeologia come disciplina sta sviluppando - la sensibilità, cioè, per il valore del territorio come elemento portante in comune fra gli antichi e chi oggi vi abita. -
Lo sguardo teso
Uno sguardo nuovo e vero sul reale è ciò che permette di carpire il mistero che vi si cela. Uno sguardo serio, che sfondi le apparenze e faccia cogliere il valore assoluto dentro le circostanze, talvolta apparentemente ostili. Uno sguardo sincero, capace di travalicare il muro della menzogna e dell'istintività. Questi versi sono ""voci di esperienze"""" vissute dall'autrice, trasfigurate in un linguaggio poetico a tratti scarno ed essenziale ma non per questo meno potente. La poesia, che si trasforma in domanda e si scioglie in preghiera, permette così di catturare la positività dell'esistenza. Ma ciò è reso possibile solo da uno """"sguardo teso""""."" -
Letteratura giornalismo commenti. Un diario di letture
Più di un libro confluisce in questo libro che già nel titolo dichiara una pluralità e promiscuità di temi e di argomenti. Al centro una ricognizione sul giornalismo odierno, con un'ampia escursione su alcuni esemplari di ""New Journalism"""" americano, nella stagione in cui i giornali, nessuno escluso, anche le testate storiche e prestigiose, a edicole semichiuse, vivono il loro inverno nel dilagare dell'informazione digitale. Giornalismo e letteratura, scrittori che furono giornalisti ma soprattutto giornalisti puri che furono a loro volta protagonisti di un'epoca in cui si è formata l'opinione pubblica e anche il giornalismo insegnò democrazia. Giornate di lettura trascorrono pagina dopo pagina in questo zibaldone affollato di figure e di storie, di libri e personaggi, compresi gli italiani in America. La saggistica è un territorio in espansione, fatta delle cose serie della cultura, ma anche di stravaganze ed eccentricità. Una terra, """"wonderland"""" o neobarocco, nostra e straniera, che non si finirebbe mai di esplorare."" -
Rudy e Owl. Ediz. italiana e inglese
Età di lettura: da 3 anni. -
Vivere come la spiga accanto alla spiga. Studi e opere di Carlo Lapucci
Carlo Lapucci è noto soprattutto come linguista («Dizionario dei Proverbi italiani») e studioso di tradizioni popolari («Fiabe Toscane», «La Bibbia dei poveri», «La simbologia delle piante»). La sua prima vocazione, però, è stata la poesia, sbocciata sotto l'egida di due illustri fiorentini, Mario Luzi e Nicola Lisi, e maturata sulle placide rive del Lago del Salto. Mentre raccoglieva i frammenti di una cultura popolare e contadina che stava scomparendo, fatta di proverbi, fiabe e leggende, si cimentava anche nel flusso di coscienza, guardando ai grandi autori anglosassoni. Nella sua vita queste due nature - lo scrittore e lo studioso - si sono alternate e intrecciate, fino a trovare un'armonia. Con questo libro abbiamo voluto tracciare un ritratto a tutto tondo dell'autore toscano. -
Guardami, sono la tua stella
La Fondazione Vittorio e Piero Alinari intende onorare la memoria e la sensibilità artistica di Anna Maria Alinari, ultima discendente della famiglia di fotografi fiorentini, che l'ha costituita per attivare e promuovere iniziative tese allo sviluppo della cultura artistica e letteraria italiana, non solo con il conferimento di un Premio dedicato a Vittorio Alinari, «da assegnarsi ad un autore che si sia particolarmente distinto nella realizzazione di un'opera pittorica o di scultura», e di uno dedicato a Piero Alinari, «da assegnarsi all'autore di un'opera inedita di carattere storico, letterario, scientifico o politico», ma anche con l'istituzione di una collana intitolata «Arte e Letteratura», nella quale accogliere i risultati più degni e originali raggiunti nelle sopradette discipline. «Approfondire e diffondere la conoscenza e l'amore per l'arte e la letteratura» è infatti il principale scopo che la Fondazione, fin dalla sua nascita nel 1974, persegue in collaborazione con le principali istituzioni culturali fiorentine, attraverso l'attività ordinaria dei Premi e una serie di iniziative satellite, come convegni, mostre e seminari di studio. -
Femminismo e femminismi nella letteratura italiana dall'Ottocento al XXI secolo
Il volume prende le mosse dall'emancipazionismo di fine Ottocento e giunge a esplorare i femminismi del XXI secolo attraverso percorsi tematici che mettono in luce come la letteratura indaghi e ripensi le questioni chiave del dibattito femminista e, nel mutare delle condizioni materiali e sociali, partecipi alla creazione di nuove progettualità del femminismo italiano. -
Le autobiografie della Grande guerra. La scrittura del ricordo e della lontananza
Se la storia è molto spesso insegnamento, stimolo alla riflessione, esempio per la costruzione di un futuro migliore, la prima guerra mondiale, scoppiata a conclusione del Risorgimento italiano, si configurò come lo sbocco di sedimentazioni ideologiche radicatesi negli anni anteriori. Alle sentite e contingenti ragioni patriottiche, comprese tra le istanze liberali del governo giolittiano, le spinte nichiliste, rivoluzionarie, bellicistiche, eroiche degli irredentisti, e l'indole pacifista di certi intellettuali, si unì il disincanto delle masse e di quanti furono chiamati alle armi soprattutto per rimpinguare le linee di frontiera e popolare le orribili trincee. Il libro, attraverso la rilettura della memorialistica di guerra, scritta ""a caldo"""" o dopo il conflitto, per non dimenticare ed esorcizzare il futuro, si concentra sulle testimonianze di autori come Gadda, Fenoglio, Pastorino, Palazzeschi, D'Annunzio, Prezzolini, o meno noti, come Scarpa, Monelli, Frescura, Stanghellini, Scortecci. Più che sulle ragioni contingenti (la questione, cioè, delle terre irredente), si è preferita operare una ricostruzione dall'interno dei sentimenti, degli stati d'animo, delle reazioni psicologiche degli scrittori, estendendo l'esegesi anche ad alcuni testi ispirati al secondo conflitto mondiale, nel quadro di una considerazione vichiana della storia, fatta di """"corsi"""" e """"ricorsi"""". Entro il comune registro di coordinate interiori, desolanti e rovinose, si è inteso così delineare il profilo identitario dell'uomo del cosiddetto """"secolo breve"""", che ha ancora oggi raggiunto una stabilità definitiva in termini di pace e di libertà."" -
Storie e cantari medievali
Il volume raccoglie alcuni saggi centrati su storie medievali di larga diffusione: la storia di Alessandro Magno, la storia di Madonna Elena, la storia dell'amante lodato dal marito, il motivo del «fier baiser». Si tratta cioè di narrativa ""tradizionale"""", comunicata di solito oralmente: la figura tipicamente medievale del giullare (o bardo, o «conteur») normalmente """"trasmette"""" una narrazione già esistente, o ne """"inventa"""" una nuova raccogliendo, combinando, trasformando, trame e motivi di storie preesistenti."" -
Una storia democratico cristiana. L'ultima intervista al senatore Ivo Butini
La lunga storia di un grande partito popolare come la Democrazia Cristiana, raccontata da uno dei suoi protagonisti in Toscana e nel Paese. Nell'ultima intervista prima della sua scomparsa, il senatore Ivo Butini racconta l'esperienza dei democratici cristiani nella vita e nella politica italiana, attraverso i ricordi e l'analisi. Da Alcide De Gasperi ad Amintore Fanfani, da Aldo Moro a Giorgio La Pira e a molti altri, la storia democratico cristiana si dipana lungo il periodo più fecondo della partecipazione popolare alla vita democratica italiana. -
«La voce non mi basta». Lettere a Giuseppe De Robertis e a Emilio e Leonetta Cecchi
Attraverso la corrispondenza con Giuseppe De Robertis, Emilio e Leonetta Cecchi (per un totale di quasi 350 pezzi epistolari), è possibile far luce sugli aspetti meno conosciuti di una personalità complessa e insolita come quella di Gianna Manzini. Le travagliate vicende personali (il difficile quanto indissolubile legame con Enrico Falqui; la precaria salute, che la costringeva a lunghi periodi di isolamento) si intrecciano negli epistolari inediti ai problemi più strettamente legati all'attività di scrittura (i rapporti con gli editori e con la direzione/redazione della stampa periodica, le reazioni agli interventi della critica e alle alterne vicissitudini dei i premi letterari...), fornendo una prospettiva privilegiata sui processi creativi e sull'evoluzione artistica di una delle più raffinate scrittrici del Novecento italiano. In appendice, un inedito della Manzini sui sogni nell'opera di Emilio Cecchi, estratto da un progetto radiofonico del 1954 intitolato Almanacco dei sogni. -
Per Franco Contorbia
In occasione del congedo di Franco Contorbia dall'Università di Genova, dove ha lavorato ininterrottamente per quarantacinque anni, dal 1971 al 2016, molti colleghi e amici di data antica o recente si sono dati appuntamento, su sollecitazione di Simone Magherini e di Pasquale Sabbatino, per rendergli affettuosamente omaggio. I risultati sono ora sotto gli occhi dei lettori, che sapranno giudicarli con equità e generosità. L'ampio ventaglio degli oggetti presi in esame nei saggi e nelle testimonianze qui criticamente disposti non è solo rappresentativo della molteplicità dei temi dei quali Franco Contorbia si è occupato nel corso del tempo, ma ambisce a restituire della letteratura e del giornalismo italiani di ieri e di oggi un'immagine sfaccettata e pluriprospettica alla cui definizione tutti gli autori dei contributi accolti in questa sede hanno devoluto uno speciale rigore metodologico e una straordinaria libertà e curiosità intellettuale. -
Busti equestri. Figure e personaggi granducali del secondo Novecento
Un tempo né vicino, né lontano che sembra basti allungare una mano per ritrovarlo, non ha avuto ancora la sua storicizzazione: è il tempo che va dal secondo dopoguerra, al miracolo economico, alla contestazione e alla crisi successiva che ancora ci travaglia. Il mondo di quegli anni si ricompone soprattutto attraverso figure, più frequentemente personalità, che ebbero una certa importanza: sono toscani e d'altri luoghi, colti negli ambienti cittadini o sorpresi nei loro ambienti dall'autore, che li vede con la giusta ironia e con l'affetto che è l'immancabile compagno del rimpianto: Pietro Annigoni, Pino Arpioni, Anna Banti, Ubaldo Bardi, Carlo Betocchi, Piero Bigongiari, Romano Bilenchi, Buffa e Maffini, Ilio Calabresi, Cardinal Antonio Bacci, Siro Conforti, Primo Conti, Guido D'Anna, Don Antonio, Mario Donadoni, Dylan Thomas, Corrado Gaipa, Alfonso Gatto, Jorge Guillén, Hermet, Il Banarelli, L'Arena dei Pini, Giorgio La Pira, Tommaso Landolfi, Nicola Lisi, Luciano Satta, Mario Luzi, Oreste Macrì,Angelo Marchese, Pier Francesco Marcucci, Quinto Martini, Bruno Migliorini, Eugenio Montale, L'Oste di Careggi, Adolfo Oxilia, Geno Pampaloni, Rolando Panerai, Alessandro Parronchi, Dino Pieraccioni, Pinolo, Ottone Rosai, Piero Santi, Fulco Duglas Scotti, Giovanni Spadolini. -
Camminare ultraleggeri. Equipaggiamento e tecniche ultralight per escursionisti e viandanti
Il cammino è diventato un piccolo fenomeno sociale e culturale: in questi anni, sempre più persone affrontano strade bianche, mulattiere e sentieri. Ma come occorre equipaggiarsi per intraprendere un viaggio a piedi? Come si scelgono le scarpe? Ed è vero che le calze sono un indumento fondamentale? Quale zaino serve per un fine settimana in montagna? E per un itinerario di lunga percorrenza? Ma anche per gli zaini esistono le taglie come per i vestiti? E, se piove, quale abbigliamento è meglio usare? Camminare ultraleggeri risponde a questi interrogativi e fornisce molte altre informazioni sull'equipaggiamento per escursionisti e viandanti. Ma il libro contiene soprattutto le strategie e i consigli pratici per ridurre il peso trasportato, illustrando le lezioni apprese dal movimento dello ultralight backpacking. -
Letteratura e scienza. Studi su Francesco De Sanctis
La letteratura e la scienza costituiscono il binomio fondante dell'indagine critica e della riflessione estetica di Francesco De Sanctis. Nella scuola di Vico Bisi, che precede l'esperienza del quarantotto, la scienza si identifica progressivamente con l'estetica, strumento di indagine sul testo teoricamente più attrezzato della retorica di tradizione. Nella stagione successiva matura invece una concezione che accoglie l'intero sapere scientifico a partire dalla filosofia naturalistica meridionale, in grado di consentire il superamento dell'hegelismo più stretto, e dalla lezione di Vico, presente fin dalle origini, ma ancora non decisiva nell'acquisto di una concezione della storia. Il volume indaga questa problematica muovendo nel primo contributo da uno studio della lezione nella prassi accademica ottocentesca per rivendicare l'importanza dell'insegnamento della prima scuola e approfondire al tempo stesso l'origine di una storiografia filologicamente composita. La Storia della letteratura italiana, nata ad anni di distanza come manuale per i licei e costruita su materiali acquisiti e ripensati, e in particolare i suoi due capitoli finali ripropongono la questione da un punto di vista ideologico. In questo ambito il confronto avanzato negli anni del secondo dopoguerra con il critico russo Belinskij viene precisato alla luce di una scienza intesa anche come filosofia nazionale, mentre recenti interpretazioni filosofico-politiche, aggregate intorno a una Italian theory, sono misurate sulla densità concettuale e sulla ricchezza di informazioni, dati, citazioni presenti nell'opera, che smentiscono la sua presunta mancanza di un oggetto storiografico. Seguono due interventi dedicati a De Sanctis autore e critico di teatro, nei quali sotto traccia riemerge, nel Torquato Tasso, il rapporto, in questo caso drammatico, tra la poesia e la scienza, incarnata dal personaggio di Telesio, a conferma di una dicotomia, non sempre risolta o pacificata, al cui interno si colloca il suo magistero. -
NYC subway. Cronache metropolitane
«Oggi se posso evito la ""rush hour"""" che alla mia età comincia a essere impegnativa e resto dell'idea che le """"rides"""" siano troppo costose (stiamo arrivando a $ 3 per giro), ma per il resto amo la subway. Sì, mi ci sento a casa. Datemi un sedile e lì posso leggere, ascoltare musica, scrivere, fissare la gente intorno, far finta di pensare e fare i fatti miei (sempre bello, una delle cose che mi vengono meglio, da sempre). La New York Subway, così sporca, affollata, puzzolente, rumorosa, infestata di topi, con le sue stazioni decrepite, ammuffite e arrugginite, i suoi mille musicanti, barboni, cops, predicatori, e quei cinque/sei milioni di persone (normali?) come me che ogni giorno vanno e vengono e vengono e vanno, e rivanno e rivengono... Si può vivere così?»"" -
Esodiade
Un esodato in attesa di giudizio, in tempi in cui la giustizia, non solo del welfare, viene del tutto disattesa, è costretto a lasciare la locazione cittadina per uno sfratto esecutivo. Avvalendosi d'una buonuscita e di qualche risparmio, pur di provvedere un tetto alla famiglia, acquista una bicocca fatiscente lungo un litorale afflitto da abusivismo intensivo. Ben presto costretto a interventi laboriosi per evitare crolli e inondazioni, l'imperizia dell'impresa vanificandogli anche il progetto di ricavare qualche spicciolo dal luogo ristrutturato nell'intento di poterlo affittare durante i mesi estivi. Al punto da accogliere come una liberazione l'impegno della nuova municipalità, volto ad abbattere l'insediamento irregolare. Le vicende del nostro esodato si fanno emblema d'una vastissima categoria di lavoratori costretti, dalle sopravvenute improvvisazioni politico-finanziarie, ad arrangiarsi per sopravvivere tramite le più disparate avventure, spesso al limite d'una pirateria di necessità, emulativa d'una perversa classe politica: alla pari con la subìta sconfitta matrimoniale del protagonista esodato anche dalla famiglia. Nel romanzo i conflitti vengono illustrati dallo stesso Robinson del Tfr, che in un suo diario gonfio di passioni e deliri espressionisti, scava dal di dentro le vicende d'un eroe negativo dei nostri tempi, oppresso dall'irriducibile crisi finanziaria che gli ha vanificato un'intera vita di lavoro e d'affetti, rivelatisi anch'essi fittizi; quanto la scrittura adoperata per narrarli, priva anch'essa d'un riconoscimento sostanziale. Carlo Villa, presente da sessant'anni nella nostra letteratura di punta, stimato tra gli altri da Pasolini, Vittorini e Calvino, affronta ancora una volta i paradossi d'una società ripiegata su se stessa, avvalendosi d'un personaggio alla Musil, coscientemente paranoide nell'utilizzare un linguaggio energetico d'altissima vibrazione letteraria, per un auspicato riscatto culturale dell'intero Paese: solo fosse possibile crederci. -
Andrea Guida. L'arte che abita il tempo. Ediz. illustrata
Il pittore Andrea Guida (1925-2016) svolge tutto il suo itinerario artistico nel Sud Italia, dove il suo sguardo carico di pietas ci restituisce in immagini artistiche un mondo di contadini e di pescatori, pieno di umanità e di pathos. Il suo stile neo-primitivo, fortemente espressivo e carico di valori cromatici, ci fa abitare nel tempo storico che lui ha vissuto ma soprattutto ci porta nel tempo dell'eternità perché la sua pittura getta le radici nel terreno dell'Essere. -
I tre uragani. Ediz. italiana e inglese
Questa storia narra di magia, cavalieri e perfino di un sovrano. Vi sarete chiesti dove il sole va all'imbrunire... venite amici, andiamolo a scoprire! Età di lettura: da 8 anni. -
Don Chisciotte in Sierra Morena. Ediz. italiana e spagnola
«Fateci un poco qualche cosa da ridere»: in tal modo Carlo VI saluta il suo poeta e storico cesareo Apostolo Zeno, all'indomani della prima della sua Ifigenia in Aulide rappresentata al Hoftheater il 5 novembre 1718. Compito arduo per chi, come il veneziano, rifugge nella sua scrittura il genere comico e che per questo lo vede interpellare, in suo aiuto, l'amico e collega ""augusteo"""" Pietro Parlati ben più, dell'arcade maestro, proclive alla commedia. Il tema, scelto per la piéce svolta a quattro mani da rappresentarsi nel Carnevale del 1719, verte sulla prima parte del romanzo di Cervantes, autore certo non casuale per via della corona ispanica in precedenza detenuta dell'imperatore con il nome di Carlo III e quindi plot mirato a soddisfare il desiderio """"dilettevole"""" dell'entourage cortigiano. Le avventure dell'hidalgo e degli altri personaggi cervantini in Sierra Morena lasciano, però, ben presto il loro carattere originario per diventare """"altro"""" sotto le penne dei due autori. Da una parte, infatti, Apostolo Zeno tende a riportare, entro la filigrana della scena, le movenze della tragedia cinquecentesca, basandosi sulle tre unità aristoteliche e sviluppando una riflessione morale e un rigore etico e razionalistico che trovano la loro concretizzazione nella metamorfosi dei personaggi di Lucinda, novella Ifigenia, e di Cardenio e Fernando, coinvolti in un catartico rapporto di erofilomachia. Dall'altra, invece, Pietro Parlati dà voce alla sua fervida attività parodica, sia letteraria che sociale, mediante sia il gioco metaletterario (attraverso la tecnica del riuso) che tramite quello metateatrale. A differenza dello Zeno, Parlati non ricerca una scrittura riflessiva, bensì perfomativa, dove l'azione diventa anch'essa elemento di riso. È proprio sul piano della messinscena che si fonda la sua grande innovazione, ossia l'inserimento di episodi da intermezzo all'interno dell'intreccio del dramma musicale, venendo così ad aprire lo spazio scenico al genere della tragicommedia, dove «la trama è comica, ma caratteri nobili e regali vi prendono parte». Il """"Don Chisciotte in Sierra Morena"""" è un documento, quindi, che blocca nella sua varietas due spinte riformistiche che ben si suddividono il testo, tanto che se le parti serie zeniane formeranno «l'episodio» tragico, quelle del Parlati andranno a costituire del comico «la principale azione».""