Sfoglia il Catalogo feltrinelli019
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 1501-1520 di 10000 Articoli:
-
Rosaluna
Rosaluna è una ragazza speciale: è venuta alla luce nell’opacità sulfurea di acque termali e questa nascita le ha conferito poteri quasi magici. Rosaluna può tornare indietro nel tempo, in sogno, a occhi aperti, oppure a cavallo del purosangue arabo Altair. Ma solo a ritroso: non è dato infatti conoscere il futuro, perché in ogni attimo accadono infiniti eventi imprevedibili e perché il tempo è irreversibile. Il passato, invece, come dice il nonno di Rosaluna, è conosciuto. In un continuo flashback di personaggi, di favole, di viaggi, la vicenda di Rosaluna s’intreccia ad altre storie, che ruotano intorno a una famiglia del Chianti senese e ai suoi tanti amici, alcuni dei quali molto noti: premi Nobel, artisti, contadini, intellettuali. La conoscenza scientifica della natura, l’armonia ambientale, le moderne teorie della fisica evolutiva: sono questi i temi, cari a Enzo Tiezzi, che percorrono la storia come in filigrana, ma il racconto è dominato dagli amori e dalle avventure di Rosaluna, dei suoi compagni di viaggio e di alcuni «gentiluomini di fortuna». Ci troviamo così sospesi tra Yucatán e Lapponia, tra Mauritania e Siena, tra fantasiosa alchimia e meditata meraviglia, e, come in un libro giallo, riusciamo a riannodare i molti fili della storia solo a narrazione inoltrata. Potremmo definirla una sorta di opera pop, che rompe sia con gli schemi della saga familiare che con quelli del romanzo d’avventura, un Hellzapoppin (nel senso del film nel film) senza pretesa di ironia, con i suoi tormentoni (la poltrona di zio Vieri, il ramo della magnolia), che spesso salta di palo in frasca per stimolare la fantasia: è come un film in bianco e nero, e sta al sogno del lettore colorarlo con le tinte che vuole, come nel caso di due racconti volutamente non finiti. -
Il bisogno di credere. Un punto di vista laico
Julia Kristeva, intellettuale, semiologa, psicoanalista, scrittrice, ha accettato una sfida alta: parlare al pubblico raccolto nella prima chiesa cattolica di Francia niente meno che della sofferenza. Parlarne da laica, quale si professa; ma anche con un'attenzione particolarmente sensibile a quel ""bisogno di credere"""" e a quell'elaborazione del dolore che rappresentano uno degli apporti più originali del cristianesimo alla nostra civiltà. Non solo infatti il dio cristiano è un dio singolare, caratterizzato dall'essere persona: è un dio che accetta e incorpora in sé la sofferenza, fino alla conseguenza della passione e della morte. A ben vedere, è questa una differenza profonda tra il cristianesimo e le altre religioni monoteiste. Ed è una differenza che noti fonda, beninteso, alcuna superiorità, tua che definisce una peculiarità di cui l'intero Occidente è portatore. Di questa peculiarità sarebbe assurdo e pericoloso disfarsi. Essa merita piuttosto. in tempi così difficili, di essere ripresa e ripensata."" -
Io, pellerossa
La consapevolezza del ruolo marginale attribuitole dalla storia in quanto nativa, e per di più donna, fu la molla che spinse Sarah Winnemucca a tentare la via della scrittura. Nacque così il racconto di una vita, che è al contempo un pezzo di letteratura e di storia americane. Dalle pagine di Winnemucca emerge lo sforzo straordinario di una donna che tenta di disegnare uno spazio possibile di convivenza tra bianchi e indiani, pur senza risparmiare nulla alle crudeltà e alla corruzione della politica del governo di Washington. ""Sono nata intorno al 1844, ma in quale giorno preciso non saprei dire. Ero solo una bambina quando i primi bianchi arrivarono nei nostri territori..."""": inizia così la storia di Winnemucca, e in poche righe ci troviamo in un mondo alla rovescia, dove i bianchi sono i """"migranti"""", e tutta la loro vita è fatta di usanze e oggetti che mancano di un corrispettivo nella lingua dei nativi: """"l'amico di carta"""" di Truckee - nonno di Sarah e importante capo indiano -' ovvero il lasciapassare guadagnato nella guerra contro il Messico; le """"case viaggianti"""", cioè le carovane, e poi ancora la tavola, le sedie, i piatti e i bicchieri, oltre che l'immancabile fucile. Il tutto scandito da una consapevole ironia, svelata innanzitutto dall'uso dell'inglese, la lingua stessa dei dominatori."" -
Rock around the clock. La rivoluzione della musica
Nel luglio del 1955 accadde qualcosa di dirompente: ""Rock Around the Clock"""", di Bill Haley e i Comets, fu il primo disco rock'n'roll a balzare in testa alle classifiche pop americane, e nel giro di quattro mesi anche nel resto del mondo. Venticinque milioni di copie vendute trasformarono Bill Haley e i Comets nelle prime rockstar internazionali. """"Rock Around the Clock"""" fu incisa il 12 aprile 1954, insieme a un altro pezzo, in cui si parlava di un gruppo di ragazzi sopravvissuti all'esplosione di una bomba a idrogeno. Dei due brani, """"Rock Around the Clock"""" si presentava come un motivo semplice e ballabile, privo di particolari elementi sovversivi. Subito dimenticata dopo la sua prima comparsa, la canzone divenne poi un successo mondiale, attraverso una serie di casi rocamboleschi che Dario Salvatori racconta in queste pagine. Ma non solo, poiché oltre a segnare una svolta di carattere musicale, questa canzone ha inaugurato l'avvento di un fenomeno epocale, vale a dire la cultura giovanile. La scoperta di Bill Haley e i Comets fu che i teenagers potevano diventare dei consumatori per eccellenza e che produrre musica destinata a loro poteva essere assai redditizio oltre che gratificante. E ripercorrendo l'appassionante vicenda del più rivoluzionario genere musicale del Novecento, in queste pagine si scoprono tante altre curiosità."" -
Storia degli agrumi. Usi, culture e valori dei frutti più amati del mondo
Abbondanza, ricchezza, fecondità: sono queste le immagini da sempre associate agli agrumi, i ""pomi d'oro"""", i doni generosi degli dei della natura. Ma qual è la loro origine? Quali strade hanno percorso. per giungere fino a noi? Pierre Laszlo si mette sulle loro tracce, seguendo la """"pista degli agrumi"""". Un viaggio affascinante nei luoghi e nella storia, in cui l'evanescenza esuberante del mito e la materialità della produzione s intrecciano in microstorie nazionali e regionali: dalla Cina alla Spagna e all'Italia, dalla California all'America Latina e all'Australia. Arance e limoni, cedri e pompelmi, mandarini e clementine diventano così rivelatori di eventi, conflitti sociali e biografie. È un cammino, quello di Laszlo, nel quale gli incontri si succedono imprevisti e sorprendenti: accanto agli esploratori, agli imprenditori, agli scienziati compaiono i grandi della poesia e dell'arte (Goethe, Garcia Lorca, Stevens e de Heem, Matisse, Van Gogh). Curiosità scientifiche si legano ai versi, aneddoti personali a geniali e fortuite """"creazioni"""" biologiche di portata mondiale, improvvisi guadagni a storie di esilio e immigrazione, eleganti nature morte a traffici lucrosi. Il volume si arricchisce di una quantità multiculturale di ricette di ogni epoca."" -
Il mondo di Omero
Si tratta di un ""manifesto omerico"""", un appassionato invito alla lettura. Una sollecitazione a cedere all'assoluta fascinazione dei due grandi poemi che sono alle origini della nostra civiltà. L'una dopo l'altra il libro affronta le grandi questioni di quel mondo; discute il tema dell'identità singola o plurima dell'autore dei due poemi; descrive la geografia dei campi di battaglia, degli itinerari e delle tappe che li scandiscono; esplora il rapporto tra liberi e schiavi; tra Greci e """"barbari"""", tra uomini e donne, tra eroi e dei; esamina il punto di vista omerico sulla guerra, sulla morte, sull'aldilà, sui sortilegi e sul loro potere. E per questa via ripercorre la storia della fortuna moderna dell'""""Iliade"""" e dell'""""Odissea""""."" -
Pentiti. I collaboratori di giustizia, le istituzioni, l'opinione pubblica
Perché i pentiti si pentono? E cosa pensano i siciliani dei pentiti? Queste due domande, apparentemente assai diverse, hanno invece una stretta correlazione tra loro. In un contesto in cui le strategie comunicative delle principali organizzazioni malavitose sono orientate a ridurre al minimo il valore dello scambio verbale, enfatizzando le potenzialità simboliche dei gesti, degli sguardi, del non-detto, è da sempre considerata cruciale la scelta del silenzio. Così come la violazione della regola che lo impone sta a significare un malessere, una frattura che inevitabilmente incide sulla vita dell'intera organizzazione. Il volume curato da Alessandra Dino guarda al fenomeno del pentitismo in un'ottica di ampio respiro, storico, sociologico, giuridico: in questo modo è possibile valutare quanto il cambiamento introdotto dalla rottura delle regole omertose abbia influito non solo sulla struttura delle reti criminali, ma anche sulla società civile e sulle istituzioni del nostro Mezzogiorno. -
Caro-energia. Scenari e prospettive
La situazione energetica italiana richiede l'attuazione rapida di quella che oramai è considerata, e a ragione, una priorità per il futuro della nostra economia all'interno dell'area europea. La predisposizione di un piano energetico adeguato e nuove politiche per l'incentivazione dell'uso delle fonti rinnovabili, supportate da maggiori investimenti in ricerca e innovazione, potrebbero giocare un ruolo fondamentale nei prossimi anni. L'adozione di policy necessarie per vincere la sfida posta dal problema energetico, e nel contempo da quello ambientale, non potrà prescindere, inoltre, dall'impegno in materia di risparmio energetico, dallo sviluppo di sistemi di distribuzione di nuova generazione e dall'aumento della concorrenza tra gli operatori dell'energia. In questo volume esperti e rappresentanti istituzionali discutono sui temi della diversificazione delle fonti energetiche, delle difficoltà degli approvvigionamenti e dell'ingresso di nuovi operatori sul mercato dell'energia, reso di grande attualità dall'esigenza di completare il processo di liberalizzazione del settore. -
La stanza sul tetto
Solo le erbe selvatiche e la roccia avrebbero potuto resistere all’acqua, solo le erbe selvatiche o la roccia potevano resistere alla vita», sembra suggerire Ruskin Bond attraverso le vicende di Rusty e Ruth, i due ragazzini protagonisti dei racconti raccolti in questo volume. Due storie diverse, ma un comune destino, quello di vivere e affrontare lacerazioni e conflitti non solo personali, ma che appartengono a una terra intera, l’India di fine Ottocento, in preda ai tentativi inglesi di rafforzare ed estendere il dominio coloniale. All’odio etnico e religioso che impera, Rusty e Ruth oppongono la forza della giovinezza e i valori di amicizia e solidarietà ereditati da una lunga tradizione umana e culturale. Sono soprattutto le donne e i bambini, infatti, a farsi portavoce di una nuova speranza, a lottare in silenzio, con un’intelligenza che abilmente riesce a farsi beffe della crudeltà degli uomini e a rivelare la profonda stupidità di una guerra e delle sue ragioni solo in apparenza «logiche». È questa l’India che ci racconta Ruskin Bond, con la semplicità e la limpida saggezza della sua scrittura: i milioni di piccole vite di un continente sterminato, i suoi villaggi più remoti e meno toccati dal progresso tecnologico. Con Il treno di notte, il lettore italiano ha imparato ad amare la nostalgia, il fascino, la dolcezza, l’umorismo delle atmosfere che lo scrittore indiano è capace di creare, trasmettendo quel particolare sapore agrodolce che sembra riassumere i mille volti di una terra magica e contraddittoria. Così accade ne La stanza sul tetto – esordio narrativo di Ruskin Bond, all’età di soli diciassette anni –, che comunica al lettore la spontaneità e la gioia di vivere della giovinezza.Una cifra che Bond non abbandona neanche quando il suo racconto recupera la memoria dei fasti e delle drammatiche vicende del passato coloniale. È il caso de La tigre di Shahjahanpur, un altro classico proposto per la prima volta al pubblico italiano in questo volume. Basata sulle vicende reali della presa di Delhi da parte dei britannici nel 1857, questa novella, trasformata nel 1978 in uno dei film più famosi di Bollywood, è una tagliente riflessione sugli scherzi del destino e sull’intreccio tra storia e percorsi individuali. Nella lettura di questi racconti è molto probabile che ci si senta sospesi in una singolare alchimia: il dispiacere di averli divorati così rapidamente e la precisa sensazione che le emozioni intense e contrastanti che trasmettono ci accompagneranno a lungo. -
Storia dell'Africa. Un continente fra antropologia, narrazione e memoria
L'Africa è il continente più antico, quello in cui ha avuto origine la vita dell'uomo. Eppure, la storia di questo complesso e contraddittorio pezzo di mondo è argomento troppo spesso trascurato. Questo agile volume propone una visione globale dell'Africa dalle origini al mondo contemporaneo. Dalla genesi evolutiva di Homo sapiens alle prime correnti migratorie, gli autori raccontano con estrema chiarezza la storia più antica del continente africano. Lo sguardo si sposta poi sui sistemi economici precoloniali, da quelli basati sulla caccia e la raccolta a quelli agricolo-pastorali, descritti a partire dalle più recenti acquisizioni degli studi etno-antropologici. Nella seconda parte il volume ripercorre l'ampia pagina coloniale, affrontando il problema dello spopolamento conseguente allo schiavismo e alla spartizione delle terre. Gli autori mostrano come l'assenza di ogni forma di legittimazione storica dei nascenti Stati sia una delle cause dirompenti delle varie crisi africane dei decenni a seguire. Il volume si conclude con l'analisi dei fenomeni che investono il continente oggi: migrazioni, malattie endemiche, urbanizzazione caotica. L'Africa non è in questa lettura sinonimo di miseria e arretratezza: le sue vicende inducono piuttosto a mettere in discussione l'idea stessa di progresso considerato come il prodotto di un percorso unilineare il cui modello paradigmatico è la storia dell'Occidente. -
L' ultima copia del «New York Times». Il futuro dei giornali di carta
Secondo i calcoli di Philip Meyer, studioso dell'editoria americana, l'ultima sgualcita copia su carta del ""New York Times"""" sarà acquistata nel 2043. La crisi di vendite che affligge i quotidiani da una ventina d'anni lascia pensare che la previsione sia realistica, se non addirittura ottimistica. Per quale ragione imprese editoriali che in tutto il mondo hanno generato per secoli utili di bilancio, e contribuito in modo determinante a salvaguardare democrazia e valori civili, vedono minacciata la loro stessa sopravvivenza? Editori e giornalisti tendono ad attribuirsi reciprocamente la colpa. Ma il vero nemico dei giornali, quello che li sta inesorabilmente condannando a morte, è la tecnologia. Il tempo a disposizione della gente è diminuito, e ognuno di noi ha ormai la possibilità di essere informato quando vuole, dove vuole e sui temi che preferisce senza dovere per forza ricorrere alla lettura di un giornale. Il giornalista che ha guidato la redazione de """"La Stampa"""" per circa vent'anni, accompagnandone anche le trasformazioni tecnologiche e grafiche, racconta come i quotidiani italiani, europei e americani hanno cercato di reagire, spesso con successo, alla crisi e quali sono le opportunità che le tecnologie stanno offrendo a molti di loro per creare un legame più solido e duraturo con i propri lettori."" -
Voglia d'America. Il mito americano in Italia tra Otto e Novecento
L'americanizzazione del costume di vita in Italia è un fenomeno che si è sviluppato in modo massiccio soprattutto dal secondo dopoguerra. Ma i prodromi di quella ""colonizzazione culturale"""" (linguistica, del comportamento, dell'estetica) vanno collocati molto tempo prima, ancor prima del 1917, quando gli Stati Uniti entrano in guerra a fianco delle potenze europee e così facendo salgono alla ribalta della scena mondiale. Alla fine dell'Ottocento numerosi intellettuali italiani sbarcano in terra americana per cercare di capire com'è fatto quel mondo, che nuovissimo non è più, e tuttavia è il più moderno esistente, e scrivono le loro impressioni, dirette a un pubblico ormai non esclusivamente d'élite ma fatto soprattutto di piccola e media borghesia. Attraverso quelle narrazioni, veicolate da articoli, saggi o autobiografie, si forma poco a poco un nucleo di idee sull'America, in gran parte stereotipate, che pure hanno e avranno la loro funzione: creare un immagine dell'America i cui tratti fondamentali (eccentricità, novità, possibilità di scalata sociale, dinamismo, emancipazione femminile, attivismo esasperato e via di seguito) rimarranno pressoché inalterati fino a oggi. In quegli anni si fissa un ritratto dell'America che, vilipeso o esaltato a seconda dei tempi, ha continuato ad alimentare interesse e fascinazione."" -
Sindacato e delegati. Alla prova del lavoro che cambia
La presenza delle Rappresentanze Sindacali Unitarie costituisce una parte rilevante del tessuto associativo dei sindacati e della loro capacità di stabilire legami solidi e durevoli con i lavoratori. I delegati eletti sono, infatti, un importante retroterra organizzativo per il sindacalismo italiano, al quale è affidata la gestione quotidiana dell'azione sindacale, l'attività contrattuale e, quando occorre, quella conflittuale. Attraverso una ricerca sul campo, questo libro dimostra come il capillare insediamento nella realtà produttiva sia uno degli aspetti costituenti del potere sindacale anche negli anni delle trasformazioni post-fordiste, in cui la spinta all'innovazione delle strutture di base e dei rappresentanti del lavoro risulta appannata. Se sui grandi nodi dei territori e dello sviluppo intervengono i dirigenti e i funzionari sindacali, ormai veri professionisti della politica, la base sembra oggi orientata ad amministrare e risolvere i problemi a raggio ridotto. Adolfo Braga e Mimmo Carrieri - studiosi delle relazioni di lavoro - s'interrogano sulle condizioni culturali e organizzative che possono aiutare la costruzione di un circuito sindacale più orientato verso le riforme, con l'obiettivo di stimolare per questa via il sindacato a quei cambiamenti che vedono nella politica dei quadri un volano importantissimo. -
Culture in conflitto. Cristiani, ebrei e musulmani alle origini del mondo moderno
Il 1492 è un anno fatidico per la storia della Spagna, e insieme cruciale per quella dell'umanità. È l'anno in cui Colombo varca l'Atlantico, alla scoperta del Nuovo Mondo; ma è anche - e questo elemento viene curiosamente rimosso l'anno in cui gli spagnoli conquistano Granada, cacciando i musulmani dalla loro ultima roccaforte iberica. Ed è infine l'anno in cui gli ebrei vengono espulsi dalla Spagna, sotto la spinta di una persecuzione dai toni violenti e drammatici. In questo testo, Bernard Lewis, uno tra i maggiori storici del mondo mediorientale e dell'Islam, legge il drammatico crocevia della Spagna a fine Quattrocento come l'atto di nascita del moderno processo di globalizzazione. -
Città di parole. Storia orale di una periferia romana
Una multiforme e cangiante città di parole è quella che emerge dalla narrazione polifonica che costituisce la trama di questo volume, frutto di una ricerca sul campo coordinata da Alessandro Portelli per il Circolo Gianni Bosio di Roma, e durata tre anni. Il volume - alla sua seconda edizione con una nuova presentazione di Alessandro Portelli - è costruito attraverso una serie di fonti orali, grazie alle oltre 120 interviste raccolte tra il 2003 e il 2005 a Centocelle, cuore della periferia est della capitale, e nei quartieri circostanti. Un territorio la cui valenza simbolica risale alle descrizioni di Pasolini nel suo ""Ragazzi di vita"""". Un gruppo di specialisti di storia orale ha intessuto in un racconto unitario le narrazioni di chi a Centocelle ha vissuto, lavorato, studiato, svolto attività politica, sociale e culturale, o semplicemente ci è passato. Le vicende ricostruite con l'ausilio di fonti bibliografiche, telematiche, a stampa e d'archivio, vanno dalla nascita del quartiere negli anni venti fino ai giorni nostri, passando attraverso il ventennio fascista, l'occupazione tedesca e la Resistenza, il dopoguerra, il miracolo economico e la crisi degli anni settanta-ottanta. Nelle parole dei protagonisti, il paesaggio urbano fatto di strade e palazzi diventa uno spazio dell'immaginazione, della memoria e del desiderio, che restituisce il vissuto quotidiano, gli stati d'animo e le soggettività che hanno animato la storia del nostro paese nell'ultimo secolo."" -
Che cos'è la mafia. Sciascia e Andreotti, l'antimafia e la politica
A dieci anni dal Processo Andreotti Salvatore Lupo torna su un tema cruciale dell'Italia contemporanea, provando innanzitutto a ragionare, da storico, attorno alle tre sentenze assolutorie che hanno concluso il procedimento contro Andreotti, tra gli entusiasmi della pubblica opinione. Reazioni un po' sconcertanti, considerando le motivazioni del giudizio definitivo della Cassazione, non proprio lusinghiere nei confronti dell'illustre imputato. Ma i paradossi non mancano neanche nel campo dell'antimafia. Non è forse vero che un processo come questo ha rischiato di delegare alla magistratura compiti impropri? E non ci sono, in simili iniziative giudiziarie, pericoli di semplificazioni grottesche, o peggio di derive liberticide? In tal senso, Lupo torna a considerare anche il celebre atto di accusa di Sciascia contro i ""professionisti dell'antimafia"""" e le polemiche degli anni settanta e ottanta a proposito della """"questione giustizia"""". Da quelle polemiche vennero fuori posizioni per nulla banali, e Lupo le ripercorre, senza indebolire le ragioni e l'asprezza dei conflitti del passato. Questo libro sostiene con forza la necessità di procedere nella battaglia contro la mafia con il sostegno dello spirito pubblico: si corre infatti il rischio che, in questo nascondersi della mafia nelle pieghe più profonde della società, le indagini su di essa possano perdere il sostegno di una tensione etico-civile che ne è il presupposto imprescindibile."" -
Innamorarsi a Leningrado. Anna Achmàtova e Isaiah Berlin
23 novembre 1945. Sono le tre del pomeriggio quando Isaiah Berlin, uno dei massimi teorici del pensiero liberale contemporaneo incontra in una tetra stanza a Leningrado Anna Achmatova, grande poetessa russa del ventesimo secolo. È l'inizio una straordinaria storia d'amore. Un incontro durato solo lo spazio di una notte e di un giorno, ma destinato a lasciare un segno indelebile nelle vite dei due protagonisti. Dopo quella sera la Achmàtova divenne uno dei principali bersagli politici del regime e Berlin si trasformò per sempre agli occhi dei sovietici nella ""spia britannica"""". Anna si sarebbe tormentata per sempre quell'ospite per il resto della vita e da quell'amore maledetto sarebbero nate alcune delle sue poesie più belle. György Dalos è riuscito a entrare negli archivi di Mosca avendo accesso per la prima volta alle carte della polizia sovietica del KGB relative al caso Achmatova. Il risultato è un ritratto della guerra fredda """"dall'interno""""."" -
Lineamadre
"Lineamadre"""" raccoglie dieci anni di scrittura di Maria Luisa Vezzali, giovane autrice bolognese presente in numerose riviste e antologie. Nella prima parte verifica i presupposti, verrebbe da dire """"metafisici"""", la """"grammatica"""" di una riflessione, per poi sfociare nella seconda in una personalissima declinazione del soggetto come ganglio di relazioni, centro di irradiazione e ricezione da/verso altri spazi e altri tempi." -
Lettera al re
La notte prima di essere ordinato cavaliere del re, Tiuri un ragazzo di sedici anni, si ritrova suo malgrado protagonista di una esaltante e pericolosa missione. I classici ingredienti della letteratura cavalleresca castelli, tornei, faide nobiliari, misteriosi monasteri, solenni giuramenti, scudi, lance ed elmi - si arrichiscono di un ritmo tipicamente contemporaneo. Le vicende e i capovolgimenti sorprendono grazie a meccanismi semplici e di agile comprensione, che non impongono al lettore impossibili e arzigogolate spiegazioni. Età di lettura: da 13 anni. -
Non è giusto! Dilemmi morali e senso della giustizia nelle rappresentazioni degli adolescenti
Il volume affronta il tema dei sentimenti e delle rappresentazioni degli adolescenti in merito a questioni di giustizia, all'attribuzione di responsabilità nei confronti dell'ingiustizia e al suo grado di tollerabilità. L'obiettivo è quello di gettare luce sulla concezione ""popolare"""" della giustizia propria dei bambini e degli adolescenti, facendo riferimento ai più recenti orientamenti in ambito psicologico e sociologico, secondo i quali essi sono attori sociali che posseggono specifiche competenze nel formulare giudizi morali e nell'assumere decisioni etiche. In particolare, è nell'adolescenza che i concetti di giustizia e ingiustizia assumono una valenza operativa molto importante, perché è questo il periodo in cui i valori che vi sottostanno possono indurli a prendere impegni di natura civica. L'argomento è esaminato attraverso un'analisi degli studi teorici ed empirici in materia e con un'indagine ad hoc realizzata su un campione di adolescenti italiani; mediante interviste semi-strutturate e focus groups, essi sono stati sollecitati ad esprimersi e argomentare a proposito di numerose questioni, anche molto complesse, riguardanti la vita quotidiana e i suoi differenti ambiti, di natura sia privata sia pubblica.""