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Memoria della Shoah. Dopo i «testimoni»
L'idea dell'annientamento del popolo ebraico nel XX secolo si è sviluppata in Europa, nella ""culla"""" dell'Illuminismo, degli ideali di """"libertà, uguaglianza, fratellanza"""", dell'autodeterminazione dei popoli, dello Stato di diritto: nel continente che ascrive a sé valori fondanti della cultura contemporanea. La Shoah ha trovato la sua realizzazione in paesi che hanno contribuito in modo decisivo alla filosofia, alla scienza, alla letteratura, alla musica, all'arte: è nella nostra storia. Oggi, mentre si assiste alla progressiva scomparsa dei testimoni, la Shoah solleva ancora molti interrogativi: sulla convivenza civile tra persone di religioni, lingue, sensibilità diverse; sui diritti universali della cittadinanza; sulla crescita della democrazia. I saggi raccolti nel volume analizzano la """"Memoria della Shoah"""", nelle sue implicazioni di documentazione, di ricerca, riproponendola con una stringente attualità. Una questione delicata, spesso oggetto di interpretazioni distorte e controverse, affrontata con uno sguardo critico che non si ritrae davanti agli aspetti più problematici. Una rigorosa ricostruzione storica accompagna l'esame di documenti e di strumenti educativi adeguati per salvaguardare e trasmettere alle nuove generazioni la conoscenza dei fatti e il ricordo di ciò che è stato. Una parte significativa del volume è dedicata alla progettazione di un museo della Shoah; di grande interesse anche il repertorio filmografico che chiude il libro, con indicazioni e suggerimenti di percorsi didattici."" -
Il gioco della cooperazione. Autonomie e raccordi istituzionali nell'evoluzione del sistema italiano
Questo libro dà principio a una nuova collana, i «Quaderni sspal» – la seconda, dopo quella intitolata «Saggi» – che la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale ha inaugurato con la Donzelli editore, confermando il proprio impegno nell’ambito del «fare cultura», oltre che in quello tradizionale della formazione.Il volume raccoglie e ordina gli atti del convegno tenutosi a Roma il 22 febbraio 2006, durante il quale studiosi ed esponenti del mondo delle autonomie si sono incontrati per discutere degli sviluppi delle recenti riforme istituzionali, con l’intenzione di offrire un’opportunità di approfondimento che vada oltre le questioni contingenti del dibattito politico-istituzionale in corso. Questo è possibile partendo dalla centralità delle Autonomie locali e ampliando, al tempo stesso, la prospettiva di «autonomia» dei vari soggetti e delle articolazioni funzionali che evolvono nelle relazioni fra sfera pubblica e privata. L’obiettivo più generale è quello di proporre con decisione l’esigenza di salvaguardare e favorire lo sviluppo e la crescita delle varie forme di autonomia, territoriale e funzionale, insieme alle reciproche modalità di cooperazione, come cardine ed elemento di novità del sistema italiano, per garantire la competitività dei territori sui più ampi scenari europei e internazionali. Sono stati per questo esaminati i percorsi di riforma in atto e i luoghi e le forme di raccordo fra i vari ambiti istituzionali, rimarcando il valore della sussidiarietà, verticale e orizzontale. -
Catastrofi climatiche e disastri sociali
Pascal Acot, esperto di fama mondiale di scienze climatiche e ambientali, approfondisce il tema del suo precedente libro, la ""Storia del clima"""", in un'ottica rivolta alle conseguenze sociali e politiche delle evoluzioni climatiche cui si sta assistendo negli ultimi anni. In queste lucide pagine, dunque, si pone alcune drammatiche domande. Nell'arco dei prossimi decenni, infatti, potrebbero farsi sempre più frequenti gli episodi climatici estremi uragani, canicola, inondazioni, siccità. Ma quanti di noi sanno che gli esperti dell'Onu e dell'Ocde (Organisation de coopération et de développement économiques) hanno già rinunciato all'idea di stabilizzare il clima mondiale? E che invitano gli Stati a prepararsi agli effetti del riscaldamento climatico, considerandolo ormai inevitabile? E ancora, possiamo dire che l'opinione pubblica è cosciente della criminale indifferenza delle """"élites"""" nei confronti delle catastrofi climatiche che colpiscono i paesi più deboli? Siamo in grado di valutare fino a che punto le catastrofi cosiddette """"naturali"""" siano innanzitutto dei disastri sociali? In ultimo, quanti di noi sanno che altre soluzioni all'apparenza miracolose, come le energie alternative, sono al momento illusorie, e che, in opposizione a un'economia mondiale contro natura, l'esigenza di rilocalizzare e demondializzare le attività agro-economiche sta diventando un'urgenza ecologica improrogabile ?"" -
Islam. Impariamo a conoscere il mondo mussulmano
"Ora che il mondo è ancora più lacerato da nuove incomprensioni e da inusitati risentimenti, diventa urgente fare qualcosa di utile. Una nuova frattura assai profonda si è creata tra il mondo occidentale, orgoglioso del suo preteso pragmatismo, e il mondo mussulmano che, finalmente risvegliato, ha il coraggio di rivelarsi. È solamente un contrasto di interessi? No, il problema è più ampio, molto più ampio"""". Queste parole sono state scritte da Roberto Rossellini nel 1976, poco prima della sua morte. Sono ormai quasi dieci anni che il maestro del neorealismo italiano ha abbandonato l'industria del cinema, per dedicarsi a un'impresa non meno ambiziosa: un progetto di film storici per la televisione, con l'intento di ripercorrere l'itinerario dell'uomo dalla preistoria fino alla conquista dello spazio. """"Islam"""" è il progetto per una serie televisiva dedicata al mondo e alla cultura mussulmani che non ha mai visto la luce. Settanta cartelle che appaiono oggi drammaticamente attuali. Rossellini sembra intuire il pericolo di uno scontro di civiltà e teorizza la necessità di una conoscenza delle ricchissime radici della cultura araba e del loro profondo rapporto con la cultura dell'Occidente. Un ragionamento che rivela non solo l'erudizione e l'attitudine alla ricerca del maestro, ma anche l'incredibile capacità di intuizione del suo genio: """"Potrà succedere qualunque cosa. Ma per odiarci bene o per distruggerci bene, oppure per sopportarci bene o per collaborare bene, dovremo comunque conoscerci bene""""." -
Authorities. Imparzialità e indipendenza
Negli ultimi anni si è andata sempre più delineando la necessità di vigilare sui vari settori produttivi e di mercato, al fine di aumentare la tutela dei soggetti concorrenti e al contempo le garanzie dei consumatori. Si è perciò assistito al formarsi anche in Italia di organi di controllo superpartes denominati Authorities. Dall'Antitrust, garante della concorrenza e del mercato, all'Autorità per l'energia elettrica e il gas, dall'Autorithy per le Telecomunicazioni, al Garante della Privacy. In questo volume a più mani si approfondisce il ruolo delle Authorities all'interno delle dinamiche istituzionali e amministrative. Il compito di ""magistratura"""", infatti, e la funzione di garante degli interessi dei consumatori e degli utenti dei servizi possono essere declinati in modi diversi a seconda delle caratteristiche dei sistemi sociali ed economici in cui si opera. Grazie alla pluralità dei punti di vista rappresentati, il volume offre un quadro delle diverse tipologie di provvedimenti adottati dalle Autorità indipendenti. Un'attenzione specifica viene dedicata ai rapporti con l'ordinamento dell'Europa comunitaria. Si cerca in tal modo di evidenziare come le peculiarità di autonomia e indipendenza delle Autorità italiane vengano effettivamente a realizzarsi nelle azioni concrete e nei provvedimenti."" -
Storia del peperoncino. Un protagonista delle culture mediterranee. Con ottantacinque ricette d'autore
Cristoforo Colombo cercava le Indie e scoprì l'America. Cercava una nuova via delle spezie e trovò i luoghi del peperoncino. Per uno dei paradossi della storia le spezie dell'Asia e dell'Europa costituiranno uno degli apporti principali alla cucina del Nuovo Mondo, mentre il peperoncino (insieme a patata, pomodoro, mais) diventa l'emblema di una nuova economia, forse, il primo elemento globale. In tempi rapidi e in maniera inarrestabile, il peperoncino, che aveva un'antica storia nell'alimentazione e nella medicina dell'America precolombiana, si diffonde dalla Spagna alla Turchia, dai Paesi del Mediterraneo a quelli dell'Europa centrale, dal Nord Africa al Medio e all'Estremo Oriente. La sua fortuna è dovuta al fatto che pur essendo le sue qualità nutritive abbastanza secondarie si produce abbastanza facilmente, cresce in tutti i posti e si modifica con facilità in specie di varia forma e piccantezza. Teti ripercorre le vicende di questa spezia che da ""straniera"""" è diventata l'emblema della cucina """"locale"""", per dimostrare che l'identità anche quella culinaria - non è mai qualcosa di definito o chiuso ma è invece terreno di continue contaminazioni, non solo di sapori e aromi, ma soprattutto di culture."" -
Storia della Turchia. Dalla fine dell'impero ottomano ai nostri giorni
La prospettiva dell'ingresso della Turchia nell'Unione Europea e la necessità di una sua modernizzazione statale e sociale, sono i temi su cui tanto l'opinione pubblica che gli studiosi si vanno interrogando negli ultimi anni. Ed è stato anche per rispondere a questo interesse che l'autorevole storico olandese Zurcker, ha messo mano per la prima volta dieci anni fa a una storia moderna della Turchia, che partendo dalla crisi dell'Impero ottomano giungesse fino alla fase della Repubbllca. A distanza di un decennio, Zurcher ha rimesso mano alla sua ""Storia"""", con un'ottica ancora più rivolta al presente e in particolare alla pressante sfida fondamentalista posta alla Repubblica kemalista dal fronte islamico e curdo. Ulteriore slancio alla ricerca storica è derivato dalla recente apertura di importanti archivi che hanno consentito una più dettagliata ricostruzione del contesto sociale, economico e culturale del tardo impero ottomano."" -
Storia del sistema bancario italiano
Nel corso del '900, la storia economica dell'Italia si riflette in larga misura nella storia del sistema bancario italiano, delle sue istituzioni e delle sue crisi. Una rilettura critica dell'evoluzione di tale sistema, è dunque anche un'occasione per evidenziarne i legami con le vicende politiche ed economiche del paese e analizzare la peculiare posizione italiana nel confronto internazionale, tanto nel passato che nell'attuale panorama bancario e finanziario. L'analisi parte dalle crisi degli anni venti e in particolare, dal fallimento delle due grandi banche ""miste"""", il Credito Italiano e la Banca Commerciale Italiana, e arriva fino all'introduzione della banca universale e l'avvio delle privatizzazioni."" -
Solitudine di Gramsci. Politica e poetica dal carcere
Che cosa resta di Antonio Gramsci, morto settant'anni fa dopo aver trascorso l'ultima parte della sua vita nelle carceri di Mussolini? Questo libro si propone di leggere Gramsci come un 'classico' che, come tutti i classici, parla alle generazioni future in termini sempre nuovi e imprevedibili. Fare di lui uno scrittore non significa però rimuovere la sostanza politica del suo pensiero ma prenderla come materia bruciante sulla quale Gramsci ha elaborato un progetto teorico che, come avrebbe detto Pirandello, ""non conclude""""."" -
Padania. Il mondo dei braccianti dall'Ottocento alla fuga dalle campagne
Tra le pianure piemontesi e lombarde, riccamente irrigate, e le terre basse distese attorno al Delta del Po, gigantesche trasformazioni territoriali e sociali costruiscono fra Otto e Novecento, nelle pieghe della democrazia zoppa dell'Italia liberale, lo scenario di una storia che non ha paragoni nel contesto europeo. Prende forma il complesso ""mondo dei braccianti"""": combattivi protagonisti popolano le campagne padane, innervate da una rete associativa sempre più fitta. Antichi orizzonti mentali e nuove culture, etiche e solidarietà si intrecciano con le speranze, l'azione e i miti di un movimento socialista che ha qui, prima e più che nei centri industriali e urbani, la sua forza e il suo """"laboratorio"""". La vicenda della Valle del Po e dei suoi braccianti attraversa momenti essenziali della storia generale del paese, spesso confondendosi con essa: le grandi opere di bonifica che contribuirono alla nascita stessa del bracciantato, l'irruzione cruenta dello squadrismo agrario e del regime fascista, fino alla """"guerra civile"""" del 1943-45; la costante conflittualità sociale che ne permea la vita, dai moti de """"La boje!"""" fino agli eccidi di quel """"triangolo della morte"""", il cui senso, suggerisce l'autore, forse risiede nell'onda lunga di radicatissimi odi sociali e politici. Di questo mondo che, accerchiato, è scomparso in modo rapido quanto tumultuoso, Guido Crainz ricostruisce i tratti cruciali, riportando alla memoria i valori e i dolori condivisi dall'universo rurale padano."" -
L' ultima copia del «New York Times». Il futuro dei giornali di carta
Arthur Sulzberger jr., l'editore del «New York Times», ha detto di non credere che il suo giornale sarà ancora in edicola nel 2013. L'edizione su carta sarà sostituita da contenuti diffusi attraverso Internet da una nuova redazione multimediale, che il quotidiano più importante del mondo sta organizzando. La crisi di vendite che affligge i giornali da una ventina d'anni lascia pensare che la previsione sia realistica. Che cosa è successo? Il tempo a disposizione della gente è diminuito, e ognuno di noi ha ormai la possibilità di essere informato quando vuole, dove vuole e sui temi che preferisce senza dovere per forza ricorrere alla lettura di un giornale. Le pagine web, le e-mail, la telefonia mobile, le tv tematiche riempiono costantemente le nostre giornate, senza lasciarci mai soli. Nel giro di qualche anno le nuove tecnologie di comunicazione avranno un impatto ancora più forte sui destini dei giornali di carta.In questo libro si racconta come i quotidiani italiani, europei e americani hanno cercato di reagire, spesso con successo, alla crisi e quali sono le opportunità che le tecnologie stanno offrendo a molti di loro per creare un legame più solido e duraturo con i propri lettori. -
I fiori di Baudelaire. L'infinito nelle strade
A centocinquant'anni dalla prima edizione dei ""Fiori del male"""", Antonio Prete, critico e traduttore di quegli stessi versi, dedica a Baudelaire un saggio a tutto campo: profilo critico e insieme interpretazione dei motivi che trascorrono nei versi, biografia intellettuale e indagine sui rapporti del poeta con la propria epoca. Sospeso a metà tra la dimensione del racconto critico e il saggio, della biografia intellettuale e la meditazione sulle ragioni fondative dell'arte, questo libro coglie già nel grande poeta parigino quei temi che attraverseranno le esperienze poetiche e intellettuali dell'Ottocento e del Novecento: la metropoli moderna con la sua folla e lo spaesamento dell'individuo, l'emarginazione prodotta dalla modernità, i lampi dell'altrove, del non vissuto, e la loro fascinazione, il sublime e l'abiezione, l'azzurro e la ferita; e poi ancora, il sapere amaro del viaggio, la malinconia del tempo irreversibile, lo splendore e la corruzione della bellezza, il corpo femminile, il profumo, l'artificio, la moda, le forme e la saggezza dell'animale, il grottesco, l'elemento celestiale e infernale che abita l'uomo, l'angelo e la sua imperfezione, il pensiero dell'intimità, il pensiero dell'arte. Un universo di suggestioni passato al setaccio. Al centro, la vicenda delle poesie condannate dal tribunale ed espulse dal corpo del testo."" -
Max Weber. Un'idea di Occidente
I saggi raccolti in questo volume - frutto della riflessione acuta e rigorosa che il più grande studioso italiano di Weber ha condotto nel corso di venticinque anni - mettono a fuoco tutti i temi centrali della complessa opera weberiana. Un primo nodo di questioni riguarda la teoria del metodo delle scienze storico-sociali, considerata nel contesto del dibattito epistemologico tedesco tra Otto e Novecento, che ebbe per protagonisti pensatori quali Dilthey, Husserl e Rickert. Un secondo fuoco tematico affronta la grande questione della ""sociologia della religione"""", studiata nei suoi rapporti con la teoria weberiana della razionalità e della razionalizzazione, volta a cogliere la specificità dello sviluppo dell'Occidente rispetto alle civiltà dell'Oriente e alle loro forme di religiosità. Un terzo blocco ha per oggetto i rapporti tra politica, diritto ed economia, così come emergono dall'analisi che Weber ne ha offerto soprattutto in """"Economia e società"""". Il libro, infine, prende in esame gli aspetti essenziali della recezione di Weber nella cultura italiana, con particolare riguardo alla sua presenza nel dibattito sociologico e nella discussione filosofica della seconda metà del Novecento. Pur nella pluralità dei temi affrontati, il volume offre una presentazione organica e aggiornata dell'opera di Weber, ed è uno strumento per la comprensione dei suoi contributi alle scienze sociali contemporanee."" -
Verde a mezzogiorno. Storia dell'agricoltura abruzzese dall'Unità a oggi
L’Abruzzo, per la sua ricca varietà di suoli e di climi, presenta significativi tratti di peculiarità nel panorama italiano, accentuati dalla scelta di fare del protezionismo ambientale una condizione del proprio sviluppo, in quanto «regione verde d’Europa». La storia del rapporto tra l’uomo e questo territorio non è dunque un semplice tassello della più generale storia agraria italiana, bensì il racconto di una diversità che è al contempo un arricchimento problematico. Proprio nel momento in cui l’agricoltura sembra ridotta a un ruolo marginale dai processi di industrializzazione e terziarizzazione dell’economia, ecco che il sistema agroforestale abruzzese riemerge prepotentemente come realtà di primo piano per la conservazione e la tutela degli elementi di naturalità indispensabili alla sopravvivenza del genere umano.La crescente divaricazione tra storia e natura dovuta a un lungo processo di agrarizzazione del territorio, la recente inversione di tendenza con la «scelta strategica» dei parchi e delle riserve, il Fucino con le sue eccezionali vicissitudini in ogni ambito dell’agire umano – dall’economia alla tecnica, dalla letteratura alla politica –, i meccanismi disgregativi di quel classico binomio monte/piano che con la transumanza e le migrazioni periodiche ha garantito per secoli un coerente sistema d’integrazione economica e sociale, la preponderante montuosità che ha reso il rapporto tra l’uomo e l’ambiente difficile e precario: ecco i motivi che fanno del mondo agricolo abruzzese un osservatorio se non unico certamente assai privilegiato. Emerge da queste pagine un quadro variegato delle trasformazioni profonde che hanno investito l’Abruzzo in età contemporanea, con la messa a fuoco di questioni cruciali per l’odierno dibattito storiografico e culturale. -
I segretari comunali. Una storia dell'Italia contemporanea
Come scriveva Augusto Monti nel 1922 su ""La Rivoluzione liberale"""" di Piero Gobetti: """"L'Italia non aveva, quando nacque, quella che si chiama l'attrezzatura dello stato moderno: la burocrazia gliel'ha data, la burocrazia è l'attrezzatura moderna dell'Italia, potenza europea. L'Italia non aveva, e neanche ha, una classe dirigente: la burocrazia ha dovuto, purtroppo, fare lei da classe dirigente, ed il prefetto e il segretario comunale hanno di fatto governato l'Italia"""". Eppure, le vicende dei segretari comunali e provinciali non hanno sinora sollevato particolare interesse tra gli studiosi: accenni, quando ve ne sono, sono perlopiù confinati alle note introduttive delle analisi sull'ordinamento giuridico. Si tratta, nel migliore dei casi, di storia giuridica, limitata all'analisi delle norme e che non si riferisce all'attività concreta ed alle funzioni effettivamente esercitate dai segretari. La scelta di ricostruire una storia della categoria dall'Unità ad oggi colma quindi una significativa lacuna nella storia delle professioni e delle èlites dell'Italia, delineando il ruolo di alcuni tra i protagonisti del processo di nazionalizzazione."" -
La spesa intelligente. Il consumo biologico e solidale
Consumi di prodotti biologici, equi e solidali, forme di boicottaggio e partecipazione a campagne di mobilitazione sociale: è ormai chiaro che si tratta di tendenze in crescita, anche se ancora di nicchia. In questo volume sono presentati e analizzati i risultati della prima ricerca in Italia che si propone di verificare attraverso un campione statisticamente rappresentativo l'incidenza sulla popolazione nazionale delle pratiche del cosiddetto consumo responsabile. Si tratta dell'onda lunga del generale clima di incertezza e insicurezza retoricamente espresso nei discorsi, nei simboli e nelle azioni collettive esplose dopo il crollo delle torri gemelle nel settembre 2001 oppure è il segnale di un cambiamento profondo dei legami sociali? La reazione ai comportamenti fortemente individualizzati di una società, in cui le istituzioni tradizionali quali famiglia, scuola, chiesa non forniscono più orientamento per l'agire dei singoli? Si tratta di un interrogativo decisivo, poiché nel primo caso il fenomeno è contingente e probabilmente di interesse quasi esclusivo dei ricercatori di mercato; se invece esso è il riflesso di un cambiamento del tessuto sociale, ha delle implicazioni complesse sulla struttura del sistema capitalistico, sul ruolo dei consumatori e sul loro status di cittadini, sui modelli di globalizzazione e di interdipendenza degli attori sociali. -
La pittura del tardo Rinascimento. A Roma e a Firenze. Ediz. illustrata
Hermann Voss portò a conclusione questo studio sulla pittura italiana nel 1920. L'opera, subito riconosciuta come un pilastro della critica d'arte internazionale, e a tutt'oggi strumento di studio, gli valse la libera docenza e lo consacrò uno dei massimi conoscitori dell'arte italiana tra Cinque e Settecento. Hermann Voss appartiene a quella schiera di uomini ""terribili"""" le cui ricerche sconvolgono i cartellini e i cataloghi delle pinacoteche, togliendo il sonno a sopraintendentì e organizzatori di mostre improvvide. L'impianto della ricerca è strettamente consequenziale: della pittura tardorinascimentale Hermann Voss indaga e discute le suddivisioni temporali, le coeve correnti spirituali, la scansione dei generi e i """"compiti"""" della pittura romano-fiorentina, in un discorso che dall'eredità di Raffaello e Michelangelo conduce fino alle stagioni dell'alto Rinascimento e del manierismo fiorentino e romano."" -
Il naso di Giacometti. Una scultura, un simbolo
Pittore e scultore surrealista tra i più amati del Novecento, Alberto Giacometti fu amico di artisti come Arp, Mirò, Ernst e Picasso, e di scrittori come Prévert, Eluard, Bataille, Queneau, Beckett, e soprattutto Sartre, col quale instaura tra le due guerre un dialogo che influenzerà spesso l'opera di entrambi. La celeberrima scultura che raffigura il naso, è tra quelle più evocative e al tempo stesso enigmatiche, che meglio hanno connotato lo spirito dell'artista svizzero: proprio attorno a questa ruota l'affascinante riflessione di Jean Clair, uno dei più autorevoli critici d'arte contemporanei. -
Miti dell'individualismo moderno. Faust, don Chisciotte, don Giovanni, Robinson Crusoe
Quella che Watt, un critico della letteratura, racconta in queste pagine è la storia di un pezzo essenziale dell'immaginario collettivo comune. A cavallo tra il Cinquecento e il Settecento, l'Europa assiste infatti alla nascita di quattro miti fondativi della sua cultura moderna. Le versioni originali di tre di essi - Faust (1587), don Chisciotte (1605) e don Giovanni (1620 ca.) presentavano intrecci dagli esiti tutt'altro che rassicuranti: Faust e don Giovanni finivano all'inferno e don Chisciotte era oggetto continuo di scherno e derisione. Il loro destino ultimo rifletteva in sostanza l'anti-individualismo del loro tempo. Ma ecco che un secolo dopo Daniel Defoe dà vita a Robinson Crusoe, personaggio che per la prima volta rivela una più positiva considerazione dell'individuo, divenendo simbolo di comportamenti sociali, economici e religiosi del tutto nuovi. Qualche decennio ancora, e all'inizio dell'Ottocento, l'interpretazione di queste quattro figure centrali dell'immaginario occidentale muta radicalmente: il Romanticismo le ricrea come personalità eroiche, oggetto di ammirazione. Da allora in avanti, i quattro personaggi incarneranno le problematiche tipiche dell'individualismo moderno: la solitudine, il narcisismo, e le rivendicazioni dell'Io contro le pressioni della società. In ultimo, la rielaborazione dei quattro miti a opera di grandi geni quali Rousseau, Goethe, Byron, Dostoevskij, li connota definitivamente come miti laici per antonomasia. -
Sotto quest'isola
Julia Hartwig, classe 1921, è unanimemente considerata una delle massime voci della poesia polacca del XX secolo. La sua è una poesia filosofica, estremamente legata alla realtà della vita e tesa a conciliarne i sensi. La sua parola dialoga apertamente con altre fonti di ispirazione, dalla musica alle arti figurative: nella sua poesia si trovano insieme dolore e ironia, disperazione contrapposta a gioia estatica. Un insieme di energie multiformi che sembrano voler racchiudere la ricchezza del mondo, tutte le sue ombre e tutta la sua luce. Questa antologia, che raccoglie le più belle poesie della Hartwig dalle più antiche alle più recenti è la prima traduzione italiana di questa autrice del Novecento europeo.