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Viceversa (2017). Vol. 6: attualità dell'utopia, L'.
Viceversa è una rivista di architettura. Lo spirito di Viceversa è quello di contribuire al diffondersi del pensiero teorico in architettura preservando l'arbitrarietà dello stesso. Così ogni numero è curato da un relatore interno o esterno alla rivista. Questo corposo numero, di fatto un libro, è un'indagine sull'utopia, sull'impossibilità per gli architetti e non solo, di evitare di fare i conti con un sentimento figurativo senza il quale evaporerebbe gran parte della migliore architettura dell'ultimo secolo. -
Dall'alto della città
Lo High Line Park di Manhattan è uno dei siti contemporanei più visitati e celebrati al mondo. Il parco post-moderno nato dalle ceneri di una linea ferroviaria in disuso ha cambiato l'ambiente di un intero quartiere e ha 'generato' negli ultimi anni, come un gigantesco dispositivo teatrale, una serie di architetture notevoli. Struttura ingegneristica, paradigma dell'architettura del paesaggio, macchina per studiare la città dall'alto, parco urbano - non è facile etichettare quest'opera affascinante. Meno conosciuto è il fatto che lo High Line Park prenda spunto dalla Promenade plantée, il parco orizzontale parigino, costruito sulle rovine della linea ferroviaria che portava dalla Place de la Bastille al Bois de Vincennes. Il presente saggio comparatistico accetta la sfida lanciata da queste due straordinarie piattaforme panoramiche, che ci invitano, oltre al passeggio, a pensare la città in un modo inconsueto, partendo da un punto di vista elevato. -
Monumenti in movimento. Scenari di città
L'occasione per la pubblicazione di questo volume è stata l'individuazione del complesso della SS. Trinità delle Monache a Napoli come caso studio della rete europea Urbact 2nd Chance - Waking up the sleeping giants di cui Napoli è capofila. Il coinvolgimento in questo programma ha sollecitato la ripresa degli studi su un monumento dormiente che fatica a risvegliarsi. Il volume si compone di tre ""movimenti"""" che raccontano di movimenti dei monumenti al variare di scenari di città. Nel primo movimento si riprende la tesi di dottorato in progettazione urbana, dedicata al rapporto tra cittadelle conventuali e città. Tra i temi trattati, si individua quello dell'impianto a chiostro aperto come significativa deformazione tipologica di architetture fortemente segnate da una geografia articolata. Il secondo movimento riprende uno studio svolto per l'amministrazione comunale sul complesso napoletano che da convento diviene, agli inizi dell'Ottocento, ospedale militare, poi dismesso e ceduto dal Demanio al Comune. Si ricostruiscono le trasformazioni dei militari e si individuano relazioni tra pezzi e parti del complesso per nuovi usi e nuove relazioni con la città. L'ultimo movimento è in corso ed è questione aperta. Straordinaria architettura della geografia, il monumento si confronta con scenari urbani, culturali, sociali e economici, sensibilmente mutati."" -
Guardò su nel vuoto apparente. Case di campagna
Questo pamphlet si prefigge di ricostruire alcuni passaggi nodali di un lungo lavoro di ricerca sull'abitare il territorio come forma di costruzione del paesaggio. Riconsidera anche, a ritroso, il lavoro prodotto sulle ""case di campagna"""" da grandi artefici del passato, che hanno sovente dato sostanza di idea alle intuizioni della ricerca."" -
Architetture di ri-connessione. Progetti per il recupero del complesso di S. Efremo Nuovo ex-OPG di Napoli
Questo libro racconta un'occasione di approfondimento e un'esperienza didattica portata avanti in diversi ambiti della progettazione architettonica sul complesso di S. Eframo Nuovo, più noto come ex ospedale psichiatrico giudiziario. Una serie di recenti eventi hanno visto al centro dell'attenzione cittadina questo complesso architettonico, testimone silente di una parte della storia della città di Napoli. Questo, come molti altri grandi contenitori storici abbandonati, possono giocare un ruolo decisivo nella rivitalizzazione sociale del tessuto della città e nella rigenerazione sica del contesto urbano. Inoltre, l'ex-OPG di Napoli rientra tra quei luoghi che la giunta del comune di Napoli ha inserito tra i ""beni comuni"""" della città. Con scritti di: Maurizio De Giovanni, Paolo Giardiello, Carmine Piscopo, Daniela Buonanno, Alessandro Castagnaro, Salvatore Verde, Giovanna Spinelli, Viviana Saitto."" -
Angelo Mangiarotti e la fabbrica SIAG. La storia di una «costruzione infinita»
Questo volume affronta un'analisi articolata della produzione di Angelo Mangiarotti, dagli anni della formazione fino all'incarico per la realizzazione degli stabilimenti Siag di Marcianise, all'interno della vasta pianura casertana. Nel ripercorrere retrospettivamente la sua attività giovanile, dal 1942 al 1962, si ritrovano, sedimentati in un percorso di studio e di esperienze erratico e qualificante segnato dalla guerra e dal viaggio, le linee progettuali utili a dimostrare senza esitazioni che Mangiarotti è stato l'ideatore più prolifico di motivi architettonicamente combinati e di una nuova prosa novecentesca, nel passaggio tanto da un'opera all'altra che dalla grande alla piccola scala. La rilettura a ritroso nel tempo ha rivelato un percorso di ricerca autenticamente nuovo maturato tra gli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso, portatore di una singolare modernità, tutta contenuta in questo complesso industriale unico nel contesto di Marcianise. -
Archimede
Nell'antica Grecia la forgiatura di una statua in bronzo era un'operazione talmente dispendiosa che solo una polis, un'intera città, poteva permettersi la sua realizzazione. Accadeva solo quando vi era qualcuno di importante da celebrare. -
Latent landscape. Interpretazioni, strategie, visioni, per la metropoli contemporanea
Latent landscape è il concept di un approccio operativo incentrato nell'interpretazione fenomenologica di quel vasto repertorio di paesaggi dell'abbandono, del degrado, dello scarto, del rifiuto, emblematici del complesso e contraddittorio habitat umano della contemporaneità. Un approccio fondato nell'adesione ai principi, oggi largamente condivisi, della valorizzazione delle risorse esistenti e dello scrupoloso utilizzo di quelle non rinnovabili; della presa in conto dei cambiamenti climatici e delle emergenze ambientali e sociali; del coinvolgimento attivo delle comunità di abitanti nei processi di trasformazione dei loro ambiti di vita quotidiana. La tesi esposta sostiene che è possibile avviare processi rigenerativi per i paesaggi negletti della contemporaneità attraverso un'azione di svelamento e di reinterpretazione della moltitudine delle qualità latenti in essi celate. L'esito è un ""cortocircuito"""" tra una nuova estetica della sostenibilità e prefigurazioni immaginifiche per progetti radicali e visionari ma adattivi e contestuali, aderenti al reale, ai caratteri identitari dei luoghi, alle storie, miti, leggende, riti collettivi degli abitanti."" -
Quadri per Milano. Prove di architettura. Ediz. illustrata
La materia stessa dell'architettura non si ritrova solo negli oggetti costruiti, ma più in generale nei materiali del progetto intesi nella loro profonda essenza di deposito nel tempo di fatti e idee, nell'insieme delle città studiate o vissute. In definitiva la città si cerca con l'architettura. Il libro illustra nove progetti di Angelo Torricelli per Milano, compiuti dagli anni novanta a oggi. Presentati sotto forma di quadri, i progetti a scala urbana disegnano ""pezzi"""" di città a partire dalle forme dell'architettura e trovano nel montaggio una coerente interpretazione della realtà, ma anche delle sue alternative. Con scritti di Chiara Baglione, Giovanni Comi, Giuseppe Di Benedetto e Andrea Sciascia."" -
In metamorfosi. Architettura e territori tardo-industriali. Il dipolo Siracusa-Augusta
Nel 1952 Vincenzo Cabianca, in occasione della redazione del piano-concorso per la città di Siracusa, immaginava, in una visione globale, unitaria e innovativa il dipolo urbano Siracusa-Augusta. I due centri urbani definivano le due estremità di un territorio in cui attività industriali e valori archeologici e paesaggistici interagivano sinergicamente. La situazione attuale è ben lontana dalla configurazione suggerita da questa idea. In questo momento è in atto una lenta e invisibile metamorfosi i cui contorni, poco chiari, mostrano i segni di una condizione fuori controllo priva di governance e di disegno strategico. Il libro, a partire da un'indagine sul campo, si interroga su quali strategie e progetti possano definire un modello contemporaneo di urbanità fondato su un paradigma economico, sociale e culturale radicalmente diverso. -
Contesto urbano e monumento. La contaminazione come strumento del progetto
Spesso nel passato la complessità dei luoghi è stata rappresentata mediante l'assemblaggio in composizioni unitarie di architetture singolari che non si appartenevano in modo organico per origine comune o sviluppo coordinato. Queste visioni hanno offerto modi nuovi di considerare le tematiche di progetto. Questo libro raccoglie scenari riconducibili a questa particolare iconografia in cui architetture lontane abbandonano la funzione passiva ed esornativa grazie alla quale sono state conosciute e riacquistano un ruolo di rilievo, attivo, in sede di progetto. È questa un'occasione per verificare una lettura possibile della composizione che intende il progetto di architettura come il risultato di un pensare per relazioni formali, piuttosto che per elaborazioni di schemi o attraverso applicazioni di convenzionali soluzioni di pianta. Il rapporto tra città storica e architettura si arricchisce così di una nuova modalità di studio. -
Cartoline Da Caserta-Postcards From Caserta
Questa è una raccolta di cartoline, staccabili e utilizzabili o tenute insieme a formare un libriccino. Inquadrature di pezzi di una super-realtà vera, verosimile, probabile, analoga. Fotogrammi di un mondo osservato, immaginato, desiderato, modificato, adattato. 62 cartoline stampate in quadricomia su carta Fedrigoni Cromocard e staccabili singolarmente con traforatura. -
La città di Bramante
In Lombardia, a Loreto o in Vaticano i luoghi di Bramante mi sembrano concorrere a delineare aspetti generali di una città e di un paesaggio costruito ancora in modo adeguato. Una costruzione forse frammentaria, sospesa, ma comunque capace di rappresentare il valore pubblico della città e di attribuire senso e misura a preesistenze, persino a rovine. Come frammenti ancora affioranti le opere di Bramante sanno riunire impianto, topografia e aspetti naturali del paesaggio, permanenze e costruzione tecnica, luogo del progetto e progetto. Sino a poter costituire ancor oggi un irrinunciabile insegnamento. -
La dimora e la città tra '800 e '900. Villa Reimann: storia e recupero
Per i suoi caratteri storici, architettonici ed ambientali villa Reimann costituisce un elemento attraente nell'immaginario siracusano; è indissolubilmente legata alla figura della danese Christiane Elisabeth Reimann che, entrata a far parte della storia della città, acquista l'immobile, lo valorizza e lo trasforma - a partire dal 1934 - nel sito ad alta valenza culturale che possiamo ammirare oggi. Villa Reimann è uno dei pochi esempi superstiti di residenze extra urbane, a contatto con un patrimonio archeologico vasto da poter essere considerato un vero e proprio sistema. Lo studio documentato in questo libro è stato portato avanti parallelamente con un taglio storico-archivistico e tecnologico-progettuale. Il testo affronta nella prima parte gli aspetti storici della dimora e del giardino e la ricostruzione documentaria dei numerosi passaggi di proprietà che si sono susseguiti dalla metà dell'800 a oggi. Nella seconda parte l'approccio tecnologico ai progetti di trasformazione della villa ne ricostruisce le vicende dei cantieri, attraverso l'individuazione delle tecniche costruttive dell'epoca, la lettura dei computi metrici e di alcune lettere ritrovate. -
Dall'interno. Verso un approccio multiscalare all'abitabilità
Perché esiste la progettazione d'interni ma non quella di esterni? Per rispondere alla domanda, questo libro guarda alle azioni del progetto d'interni, cercando di capire cosa faccia, non tanto che cosa sia. E per farlo studia la disciplina per intersezione, provando a descrivere un approccio operativo comune a tutte le posizioni che si riconoscono in questo campo, attraverso l'individuazione dei principi e dei parametri essenziali che ne caratterizzano il progetto. Il tutto attraverso il racconto delle idee e delle opere di alcuni protagonisti che hanno segnato non tanto una specifica identità disciplinare, quanto una particolare sensibilità progettuale che non conosce limitazioni tipologiche o scalari. -
Tensioni urbane. Ricerche sulla città che cambia
Leggere la città in tutta la sua complessità è compito arduo che tuttavia permette sia di capire meglio la contemporaneità sia di immaginare il futuro. Questo volume e le sue ricerche provano a osservarla compiendo un'operazione inusuale: mettere a fuoco le tensioni che la caratterizzano. Si tratta di tensioni latenti o esplicite che riguardano popolazioni diverse, scenari di sviluppo divergenti, modelli alternativi del produrre e forme contrastanti dello spazio pubblico. Tensioni che sono in grado di raccontare in modo diverso lo spazio urbano, la sua società, le sue economie. E che consentono di immaginare per essi un campo d'azione per il progetto. -
Le città del Teatro Greco. Letture tra scenografia e realtà urbana
La potenza drammatica del teatro en plein air non è affatto accessoria o decorativa [...]. Il luogo naturale non si limita a fornire allo spettacolo una cornice [...]; lo costituisce nella sua singolarità, nella sua più preziosa fragilità, e contribuisce in modo determinante a renderlo memorabile. [...] La natura offre alla scena l'alibi di un altro mondo, la sottomette a un cosmo che la sfiora con i suoi riflessi imprevisti. Roland Barthes, Poteri della tragedia antica, 1953 Il teatro greco di Siracusa si adagia armoniosamente in una singolare conformazione orografica dell'altopiano dell'Epipoli come immenso palcoscenico aperto su un panorama di estrema bellezza: il porto grande delimitato dall'isola d'Ortigia e dalla penisola del Plemmirio, la pianura del fiume Anapo a sud e il profilo dei monti Climiti a ovest ne sono il fondale naturale. Una visione mutata nel tempo: il paesaggio agreste che si era impossessato delle vestigia della città greca subisce l'avanzare della città contemporanea; il teatro greco, a sua protezione, si fa scudo con una cortina verde, annullando la vista compromessa. Lo scheletro roccioso - derivato dalla asportazione degli elementi lapidei destinati alla grande opera muraria cinquecentesca che avrebbe circondato Ortigia - si presenta come la struttura che, confermando le sue qualità di ""teatro totale"""", ha accolto gli allestimenti INDA degli ultimi cento anni. Il rapporto teatro/città è sugellato in questo studio attraverso connessioni visive e restituzioni illusive: tra patrimonio mitico, finzione scenica, archeologia, realtà urbana e società."" -
Codici del temporaneo. Manifesto di architettura-Codes of temporary. Manifesto of architecture
Il libro apre molte domande. Può la ricerca architettonica essere ancora eros verso lo studio, l'approfondimento dei suoi principi? Un edificio temporaneo, effimero, mutante, un allestimento anche minimo può essere il luogo privilegiato dell'attenzione? E, possiamo con lo stupore delle visioni micro della natura vedere altre geometrie e trasformarle in codici genetici costruttivi, geometrali, materici, modulari, per una visione dell'architettura? Friabilità fondante è una prima, sperimentale risposta dell'autrice. -
Favignana come un'infanzia. Il cromosoma terrestre dell'architettura
Inquadrare il lavoro didattico e di ricerca di Carlo Ravagnati coincide con lo svelare una radice culturale, dalla quale avviare un possibile ragionamento [...]. Il domandarsi ""come ho fatto"""" è la premessa e, al contempo, costituisce l'energia e la direzione del lavoro di Ravagnati che insegna nel solco teorico tracciato da Rossi. Infatti, il volume """"Favignana come un'infanzia"""", esito dell'Atelier di Composizione e urbanistica del I anno, svoltosi nell'anno accademico 2016-2017 al Politecnico di Torino, potrebbe avere come sottotitolo: """"Come faccio la mia didattica"""". Forse, in modo più preciso: """"Insegnare a progettare l'architettura"""". Un'affermazione netta, solo apparentemente banale, coincidente, di fatto, con una struttura didattica basata su una costante azione di ricerca nella quale ogni passaggio è costruito con responsabilità offrendosi, quindi, a successive riflessioni. Postfazione di A. Sciascia."" -
Il progetto come prodotto di ricerca. Un'ipotesi
Ma il progetto può essere considerato un prodotto di ricerca? E a quali condizioni? L'autrice pone questa domanda alla ""comunità disciplinare"""" che usa il progetto come strumento di didattica e di ricerca e suggerisce alcune risposte nella forma sintetica e agile di un pamphlet che pone le basi di un discorso comune. E che sarà utile solo se sarà condiviso.""