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Città di suono. Per un incontro tra architettura e paesaggio sonoro
Un uomo, una sera, vede una persona nei pressi dell'unico lampione della zona. «Cosa state cercando?» chiede. «Ho perso le chiavi». «Le sono cadute qui?». «No, ma questo è l'unico posto dove le posso cercare. Perché solo qui, nel caso, le potrei vedere». L'obiettivo del libro è quello di ""accendere una luce"""". Per illuminare un terreno che forse da troppo tempo si trova in ombra, e che separa l'affascinante ambito degli studi sul paesaggio sonoro da quello del progetto dell'architettura. Un """"lampione"""" che possa permettere in primis all'architettura di dotarsi di nuovi strumenti per avviare delle forme di progettazione multisensoriale dei luoghi. E al contempo agli studi sul paesaggio sonoro di radicarsi a un solido sfondo, per favorire un effettivo cambiamento dei contesti reali. La contingenza storica per proporre tale riflessione è quanto mai matura, vista la prossima imminente trasformazione del paesaggio sonoro urbano, dovuta all'introduzione delle auto elettriche, al diffondersi di nuove tecnologie sostenibili e silenziose, e al contempo di strumenti di riproduzione sempre più rumorosi e portatili. E vista l'ormai inarrestabile evoluzione del percorso del progetto di architettura, che sta determinando un ampliamento delle responsabilità, delle figure e degli ambiti disciplinari coinvolti. Prendere posizione nel mondo significa mettersi in luce, esprimere dei punti di vista, introdurre delle visioni. Dentro a questo pregiudizio linguistico e percettivo, che fin dai tempi di Aristotele ha premiato la vista rispetto alle altre sensazioni, è andata affermandosi una differente modalità di interpretazione dei luoghi, a partire dai cosiddetti """"sensi minori"""". All'interno delle nostre città tradizionalmente visive, fatte di palazzi, luci, colori, si nascondono altrettante città popolate da suoni, sapori, odori, che influenzano profondamente la percezione dei luoghi, portando alla luce simbologie intime e complesse. Una dimensione svelata proprio dai recenti lockdown, che hanno fatto emergere elementi percettivi normalmente soffocati dal brusio quotidiano, risvegliando un'attenzione assopita. Conoscere questi riferimenti rappresenta un imperativo per coloro che praticano il progetto dell'architettura, nella prospettiva di realizzare in modo più consapevole ambienti adatti e sicuri per la nostra vita. """"Città di suono"""" propone una lettura di questo tema, in una prospettiva multidisciplinare ricca di suggestioni."" -
One size design. Un metodo per il progetto
Viviamo oggi in un'epoca ipercomplessa dove l'esponenziale evoluzione tecnologica e sociale ha ampliato e frammentato ancora di più la necessità di diversificazione e customizzazione dei prodotti. Il libro nasce dall'intenzione di raccontare il metodo di ricerca e progetto, nato all'interno del Laboratorio di Design 2 del Corso di Laurea Triennale in Design del Prodotto dell'Università di Genova, per mostrare come un approccio ""unico"""" possa generare progetti """"su misura"""", adattabili ad ogni target e che rispondano a differenti needs. Il metodo cerca di affrontare la complessità che ci circonda generando un sistema progettuale strutturato ma resiliente che può essere applicato trasversalmente a tutti gli ambiti del design, dagli artefatti materiali a quelli immateriali, come il packaging, la comunicazione, i servizi, l'interior, ecc. Il racconto parte dalla fondamentale indagine sviluppata attraverso diversi strumenti, con l'ausilio dei dati, per creare una fotografia dettagliata di quello che è la vita dell'utente all'interno della sua quotidianità. Attraverso tecniche come shadowing, surveys, analisi dati, infografiche e indagini sui social network gli studenti sono stati portati ad osservare, con l'occhio del designer, i fenomeni intorno alla relazione utente/prodotto per trarne dettagli utili al fine di realizzare prodotti più idonei alle esigenze reali delle persone e del mercato, trasformando i gap in nuovi punti di forza ed esaltando i principali driver del prodotto."" -
Lo spazio cosmico di Leonidov
Il centro dell'esperienza artistica di Ivan Leonidov è lo spazio. Quello grafico, dove incrocia il Suprematismo con la preziosità delle icone. Lo spazio tipografico, della composizione per blocchi dissonanti delle riviste d'avanguardia. Quello architettonico, dove è il vuoto a tenere in equilibrio le masse dei suoi edifici. Lo spazio urbano, costruito dalle relazioni tra gli edifici simbolo di un Nuovo Mondo e quelli della Storia. Quello planetario, solcato dai dirigibili che connettono i centri di una città infinita e dalle onde radio, rimandate dai pennoni-antenne delle sue architetture, che trasportano immagini e informazioni attraverso l'URSS. -
La forma finita è temporanea. Trattato in 160 capitoli sull'aspetto dell'architettura, della città e del paesaggio. Solo testi, senza figure
In-com-piu-tez-za. Incompiutezza: fase di non-completamento. Incidentale interruzione e pausa. Estetica del non-completamento. Ripresa [in tempi diversi e non prevedibili] da parte dello stesso Autore o da parte di Autori differenti dal primo. Permanenza delle tracce. Estetica del palinsesto. Palinsesto-sovrascrittura processo inevitabile e generativo. Revisione dell'Assioma della Compiutezza. Questa [revisione] non produce il nuovo Assioma della Non-Compiutezza [Incompiutezza] ma produce invece una categoria [quella del Compiuto] che si ri-definisce continuamente. Un edificio compiuto si prepara a diventare un nuovo edificio compiuto. Per una Teoria del palinsesto. [Questa non è una apologia dei ferri di attesa per le sopraelevazioni filiali]. Sull'approssimazione e sulla compiutezza. La approssimazione è una condizione ineluttabile verso la compiutezza. La compiutezza fisica ha un tempo finito. Un edificio compiuto si prepara a diventare un nuovo edificio compiuto che del primo contiene e mostra le tracce. La approssimazione è una condizione necessaria verso la compiutezza. Il processo verso la compiutezza passa per infinite incompiutezze. La forma finita è temporanea. Sulla Digressione. Sulla Compiutezza. O anche sul Completamento di Testi interrotti. Forme Pure e Forme Spurie. Un edificio compiuto si prepara a diventare un nuovo edificio compiuto. Geologicamente. [Geologia Stratigrafica]. -Sì, ma perché non ti scrivi una storia tua? Perché devi agganciarti alla storia mia? -Perché è più facile! -
fase REM
Questo libro si occupa del concetto di ""riferimento"""" in architettura, nel lavoro di Koolhaas, Ungers e Rossi. Soprattutto indaga quel processo per cui le informazioni legate alla memoria vengono fissate nella rappresentazione di una realtà possibile e alternativa. In altre parole, di quella che per tutti è la fase REM del sonno, tranne che per gli architetti. Per loro è il """"mestiere""""."" -
La misura urbana di Giuseppe Terragni
L'opera di Giuseppe Terragni è stata oggetto in questi anni di interpretazioni che contribuiscono a decifrarne le logiche compositive e sintattiche interne ma non di esaurirne la complessità dell'approccio. Una traiettoria di ricerca fondamentale ma troppo presto abbandonata riguarda infatti quella che Enrico Mantero chiamava «l'anima della contestualizzazione», ovvero quell'appropriatezza rispetto a luoghi e usi che costituisce il più efficace principio di opposizione all'idea di omologazione della città che, anche in Italia, ha determinato le politiche urbane degli anni Venti e Trenta. Ripercorrere le vicende che hanno ispirato il Piano Regolatore di Como, il progetto per il risanamento del quartiere Cortesella, per la conservazione di Casa Vietti, per il Quartiere satellite di Rebbio e per la Casa del Fascio, le espressioni paradigmatiche di questa lungimirante visione, permette di riportare alla luce una declinazione tutt'altro che secondaria della poetica dell'architetto comasco, e uno dei temi che più chiaramente lo distingue sullo scenario delle coeve tendenze dell'avanguardia europea. -
La differenza amazzonica. Forme ed ecologie della coesistenza
Instabilità, temporalità, nomadismo, configurazione di 'zone di contatto' spaziali e sociali, resistenza, 'cannibalismo culturale', produzione di rovine. Se analizziamo i caratteri dei principali processi socio-spaziali che caratterizzano l'Amazzonia contemporanea ci rendiamo conto che qui tutto vacilla. Il suolo, lo spazio, le economie, la vita dei soggetti e della collettività. L'Amazzonia è uno spazio definito attraverso una lotta continua tra saperi, desideri, economie, dove ogni trasformazione spaziale si accompagna ad una produzione di rovine. Le riflessioni presentate nel libro provano a confrontarsi con tali condizioni provando a 'tessere' un ragionamento sulle zone di contatto tra saperi, immaginari, pratiche di produzione spaziale. Obiettivo è ragionare attorno al tema della coesistenza fra differenze, mettendo in discussione classificazioni e cartografie tradizionali, così come la nitidezza degli strumenti e dei concetti che urbanisti e architetti utilizzano nelle pratiche di progetto e pianificazione. Con saggi di Ricardo Avella, Maria de los Angeles Cuenca Rosillo, Maria Fernanda León, Maria Fernanda Luzuriaga Torres, Isabel Peñaranda Currie, Euclides da Cunha. -
Il mestiere di architetto
Perché il mestiere più bello del mondo sta attraversando, almeno nel nostro paese, una crisi così lunga e così grave? Cosa possiamo fare per uscirne? Il libro prova a rispondere a queste due domande. Dal suo personale punto di vista, l'autore analizza le cause che hanno portato alla crisi, ma delinea anche, puntualmente, una serie di possibili soluzioni per il futuro: di ordine formativo, rivolte cioè alla sfera universitaria; professionale, rispetto al sistema ordinistico, all'articolazione della figura dell'architetto e ai nuovi business models; culturale, sulla progettualità contemporanea e sugli sviluppi legati alla digitalizzazione, al BIM, ai Big Data e all'intelligenza artificiale; normativo, riguardanti cioè il tema della qualità e come sia possibile migliorarla, la legge per l'architettura e la governance. -
Leonardo Da Vinci architetto. Inquiete sequenze. Dieci interrogazioni di architettura natura contemporanea
Il libro svela Leonardo architetto dopo uno studio dell'autrice dei taccuini leonardeschi conservati nelle biblioteche più importanti d'Europa. Si tratta di ""inquiete sequenze"""" ossia una moltitudine di schizzi, scritti, annotazioni in cui Leonardo ci offre una visione proprio perché processava le sequenze dei fenomeni naturali e contemporaneamente ne svelava i principi geometrico-matematici'. Sono questi, secondo l'autrice i codici per architetture possibili del contemporaneo. Nascono delle """"interrogazioni"""" che aprono la ricerca per l'architettura: Leonardo architetto-sperimentatore ci offre un metodo antidogmatico per l'architettura in una nuova relazione con la natura. La natura fondamento del. sapere ed è sempre processata da Leonardo vista in trasformazione, se vegetale, in movimento se d'acqua. Tale forma mentis"""" di tipo sistemico, è riferimento solido per l'Architettura Eco Generativa un nuovo metodo di progettazione architettonica proposto dall'autrice che include l'architettura nella filiera della sostenibilità circolare generandosi nella natura e ritornando in essa. Mettendo sullo stesso piano gli schizzi leonardeschi di architettura e di natura il libro ci restituisce il subliminale messaggio di Leonardo, un orizzonte aperto per il progetto per il suo radicarsi nei fondamenti naturali. libro non è un saggio storico su Leonardo ma è taccuino d'architettura anch'esso. La forma narrativa è aforistica, citazionale ed è scientifica nelle immagini, nelle note. Le immagini tratte dai taccuini originali di Leonardo impreziosiscono l'intero libro."" -
Palermo. Biografia progettuale di una città aumentata. Ediz. illustrata
Palermo è stata raccontata numerose volte: la sua storia, le evoluzioni culturali e contorsioni urbanistiche sono state oggetto della passione e competenza di autorevoli studiosi, eppure manca una figura di indagine ibrida tra identità e progetto. Serve una Biografia progettuale, un racconto di avvenimenti con lo sguardo verso l'orizzonte del futuro e una proposta di progetti alimentati dalle sensibilità della storia, della memoria e delle identità plurali della città. Questo è l'intento del libro, curato da Maurizio Carta insieme ai componenti e agli studenti della sua scuola urbanistica, con testi e immagini di alcuni protagonisti che negli ultimi vent'anni hanno raccontato, fotografato o trasformato la città. Un libro costruito attraverso il doppio registro della biografia e del progetto, del racconto e della proposta, che ha l'ambizione di concorrere da protagonista al dibattito pubblico cittadino nell'orizzonte delle scelte per il prossimo e più lontano futuro di Palermo. Un libro che racconta gli ultimi 20 anni di Palermo attraverso una intensa attività di didattica, ricerca e azione e che traguarda la città dei prossimi anni proponendo scenari di futuro, strategie di sviluppo e progetti di rigenerazione e per nuove funzioni che possano portare Palermo verso il 2040. -
Resilienza versus catastrofe. Da Lisbona 1755 a Messina 1908: esperienze, temi e problemi della ricerca antisismica
Il tema della ""costruzione resiliente"""" è oggetto di crescente attenzione da parte della cultura architettonica, impegnata da tempo a elaborare buone pratiche che soddisfino quell'istanza di sostenibilità che è nelle preoccupazioni di ampi settori della società civile, della cultura e, ormai, anche nell'agenda delle politiche economiche di molti stati. Questa sensibilità non manca di stimolare ricerche anche nei saperi più direttamente connessi alla tutela del patrimonio costruito e, tra questi, la storiografia architettonica. Il libro raccoglie le relazioni al seminario Houses for the earthquakes in the European Architecture from Lisbon 1755 to Messina 1908, tenutosi il 22 aprile 2020 nell'ambito del ciclo di lezioni Resilient construction in the XVIllth and XIXth architectural literature and in built architecture. Critically rethinking the """"alternative"""" building, curato da A. Grimoldi per il PhD in Preservation of Cultura! Heritage del Politecnico di Milano. I saggi presentano alcuni casi-studio ritenuti emblematici del modo in cui, dopo il sisma di Lisbona del 1755, l'emergere di una cultura del progetto fondata su calcolo, previsione e scienza si è innestato su una antica e consolidata tradizione di esperienze empiriche allo scopo di elaborare protocolli e procedure """"resilienti"""" di grande interesse."" -
La formazione dell'architetto
Un'amabile conversazione sugli anni di formazione di Alberto Campo Baeza: la famiglia di origine, l'adolescenza a Cadice, la movida madrileña degli anni post dittatura, l'incontro coi grandi maestri spagnoli e poi la sua architettura: dalle prime abitazioni ai grandi progetti della maturità. Campo Baeza ci racconta un percorso fatto di tenacia, studio («lavorare, lavorare, lavorare», ama ripetere), pazienza e amore per la bellezza in tutte le sue forme. Con una particolare attenzione ai giovani e alla loro formazione, verso i quali Campo Baeza ha consigli e parole di fiducia, in un momento così delicato per l'architettura e i giovani professionisti. -
L' urbanistica spiegata...
Cinque punti ed altrettante schede di progetti per spiegare, ad un pubblico non esclusivamente specialistico, cos'è e di cosa si occupa l'urbanistica. Una riflessione utile a traghettare temi e strategie per la città post-pandemica e salvaguardare, nella transizione ecologica, i legami di solidarietà sociale degli individui. -
Pop housing. Nuovi immaginari per le case popolari. Ediz. illustrata
Le case popolari e i loro spazi pubblici sono stati negli ultimi anni il campo di azione di pratiche sperimentali che uniscono sensibilità sociale, linguaggi dell'arte, competenze progettuali e dialoghi produttivi con gli enti di gestione dei beni pubblici. Attraverso le parole e le immagini dei protagonisti, Pop Housing restituisce un panorama italiano che descrive una rinnovata attenzione verso un settore chiave della responsabilità civica in architettura, a partire dagli spazi condivisi e dalla vegetazione. Per la diversità di impostazioni, contesti, metodi e risultati, il libro si propone come guida ai possibili approcci per l'intervento sulle case popolari viste come risorsa infrastrutturale, ecosistemica e sociale delle città di domani. Nove casi studio che toccano l'Italia da Bolzano a Palermo con riferimenti al modello di Giancarlo De Carlo a Terni e un approfondimento sull'esperienza europea di Matera. Un viaggio che apre ad un'altra lettura dell'edilizia residenziale pubblica italiana di domani e invita all'azione con metodi innovativi utili a pensare i suoi abitanti e le sue strutture come opportunità per il futuro. -
Territori marginali. Oscillazioni tra interno e costa
Questo libro non nasce come semplice raccolta di singoli contributi indipendenti, esito di giornate seminariali, ma come costruzione di una specifica riflessione corale attorno alle diverse sfaccettature che le fragilità territoriali assumono nei vari contesti di margine osservati, in oscillazione tra coste e interni, e sulle possibili risposte che questi territori offrono. Da queste premesse, i saggi contenuti al suo interno sono stati elaborati in larga parte a valle di momenti di discussione tenutisi a Torino, Milano e Solanas (CA), e includono volutamente autori provenienti da ambiti disciplinari e geografici eterogenei. Il lavoro si chiude con un affondo sulla vallata sarda - dove si è svolto un workshop formativo organizzato dai due Politecnici - intesa come possibile ricaduta spaziale di alcune riflessioni emerse nelle sezioni precedenti. -
India. Water architecture. Ediz. italiana e inglese
Le architetture per la raccolta e il contenimento dell'acqua in India esprimono la ricerca di una spazialità che non si esaurisce nella volontà di rispondere ad un presupposto di tipo funzionale ma rivela profondi legami con il valore spirituale riconosciuto all'acqua. Realizzate tra il VI e il XX secolo, esse esprimono la cristallizzazione di modelli riconducibili principalmente al pozzo e alla cisterna rappresentando oggi un patrimonio architettonico tanto vasto quanto singolare, purtroppo in gran parte abbandonato. Il volume cerca di rispondere ad una serie di interrogativi: le architetture per l'acqua continuano ad accertare l'immagine identitaria dei luoghi e delle comunità insediate? Esiste un principio di armonia tra specifiche configurazioni tipologiche - baoli, kund e tank - e forma architettonica, diretta alla celebrazione del vuoto da cui tutto ha origine? -
Il paesaggio al centro. Realtà e interpretazione
Osservare e studiare il paesaggio ci consente di tenere insieme il tempo, nel suo continuo inesorabile processo di trasformazione, e lo spazio che abitiamo. Ogni azione dell'uomo ha sia origine, sia effetti nel Paesaggio: esso è lo spazio della relazione tra uomo e le risorse della Terra, spazio che non solo occupiamo e trasformiamo ma del quale riconosciamo il valore culturale e identitario, divenendo così il luogo della democrazia intesa come relazione dinamica e inclusiva tra tutti i viventi. La progettazione del paesaggio è oggi il campo del sapere che più di ogni altro ha la possibilità, nella pratica della trasformazione dello spazio che abitiamo, tra città disperse in agglomerati periurbani e campagne impoverite nelle forme da attività agricole industriali, di ricomporre e tenere insieme la sfera scientifica con quella umanistica e artistica. Il progetto di paesaggio studia e applica la prossimità della scienza - i cambiamenti climatici, l'evoluzione della vegetazione, gli equilibri degli organismi viventi e del suolo, e l'ambito delle forme, l'estetica - e la necessità, nella costruzione dello spazio, di configurazioni significanti, ossia rispondenti ai processi, alle forme e alla storia della natura. Il nostro compito, ponendo il paesaggio al centro, è quello di rafforzare la visione biocentrica per perseguire la riunione della dimensione artistica con quella scientifica: l'interpretazione e la realtà tra l'esperienza estetica e l'etica ambientale nel progetto contemporaneo. -
La teoria del diamante e il progetto di architettura
Un'analogia tra il lavoro dell'architetto e quello del tagliatore di diamanti, che solo con un taglio preciso ottiene il meglio dalla pietra grezza. Attraverso questo approccio, illustrato da numerosi esempi di ""architetture diamanti"""" l'autore restituisce la sua visione del progetto di architettura."" -
Immagini, figure, simulacri nel contemporaneo
Questo libro tratta delle immagini cercando, più in particolare, di indagarne il rapporto con l'architettura, l'arte e i linguaggi della contemporaneità. Le immagini hanno sempre avuto un ruolo molto importante, ma soprattutto negli ultimi trent'anni hanno trasformato radicalmente la nostra vita. -
Berlin transfert. Un atlante di idee estetiche
Berlin transfert è un esperimento aperto. Un architetto attivo oggi a Berlino legge il lavoro di alcuni colleghi cittadini che trova intrigante. L’operazione può essere letta come un transfert sui generis rispetto alla forma di architettura perché generata dal confronto esplicito con tutti i non detti latenti nel loro lavoro di cui cerca di chiarirne il significato culturale non esplicitato o per evidenziarne le potenzialità ancora inespresse, secondo il modello della filosofia di Feuerbach che considerava la filosofia stessa null’altro che la capacità di sviluppare e rielaborare idee prodotte da chi lo aveva preceduto. Il transfert ha inoltre generato un atlante di idee estetiche che aspira a fornire una nuova forma di vita per la forma di architettura, rinnovandola.