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Ultimi versi. 1938-1941. Testo russo a fronte
Un apparato di note ricostruisce attraverso le voci dei contemporanei e di Cvetaeva stessa le vicende che fanno da sfondo al tragico epilogo della produzione della poetessa.rnrn«A ottant'anni dal suicidio di Marina Cvetaeva vengono ripubblicate le liriche del 1938 al 1941. In quelle parole, la disperazione e il viaggio verso la fine» - Wlodek Goldkorn, RobinsonrnrnrnNegli anni dell'emigrazione parigina, la produzione poetica di Marina Cvetaeva si assottiglia progressivamente. Le incombenze giornaliere, la miseria, i trasferimenti, l'isolamento, le tensioni familiari, l'impossibilità di pubblicare: tutto questo la spinge a dedicarsi alle traduzioni, unica possibile fonte di sostentamento. La situazione precipita con il rientro in patria nel giugno 1939 fino al suicidio nel 1941. Il volume raccoglie, a ottant'anni dalla morte, le poesie dei mesi conclusivi dell'emigrazione francese e quelli dei due anni trascorsi in Unione Sovietica, con testo russo a fronte. I versi emergono come iceberg dal grigiore della quotidianità, risvegliati da eventi storici o da ultimi amori, cui si accompagna il senso di una fine imminente. -
Hai presente Liam Neeson?
Rita si è schiantata contro un guardrail. Ora ha una cicatrice sul viso e soffre di una strana amnesia: ricorda sua sorella, le amiche, il lavoro, l'ordine dei volumi nella libreria, ma ha dimenticato suo padre e Mario, l'amante segreto con cui per dieci anni ha condiviso i propri venerdì. Di lui le resta solo il segno di un anello sul dito. Sentendo dentro di sé un vuoto che non sa spiegare, Rita tenterà di tutto pur di ricostruire la vita che ha perduto e la relazione che l'ha quasi distrutta. -
La cercatrice di funghi
Sára ha 25 anni e vive in una vecchia casa nella selva boema. Tutte le mattine si alza, indossa un paio di vecchi scarponi, afferra il cestino e imbocca il sentiero che suo padre le ha insegnato da bambina, in cerca di funghi da rivendere alla taverna locale. I funghi sono il suo sostentamento, la sua condanna e la sua ossessione: certamente l'unico campo in cui lei, ex studentessa modello, oggi eccelle. Ogni notte Sára la passa insonne. La sua vita trascorre a un ritmo immutabile, e la routine è interrotta solo dai controlli trimestrali con la psichiatra. Ma la morte della madre, l'assillo dei fratelli per l'eredità, un cambio di gestione alla taverna e l'inattesa amicizia di un vicino la costringono ad affrontare i ricordi di un'infanzia che ha voluto nascondere anche a sé stessa. -
... E altre storie
Ventuno racconti sospesi tra la complessità narrativa di Borges e il crudo realismo. Storie dentro storie, favole contemporanee, schegge di un romanzo che parla con tenerezza e ironia del destino personale dell'autore e di quello di un intero popolo. L'anima di un maiale appena sgozzato, una veggente che dall'occhio sinistro vede il passato e dal destro il futuro, un'impossibile trasmissione televisiva... destini che si sfiorano e interagiscono in un mondo, i Balcani, da sempre in bilico tra realtà e fantasia, tra ieri e oggi, tra quotidiano e letteratura. -
La Sublime Costruzione
Tra ammalianti pescatrici, terre popolate da ""sonnivori"""", colossi dalla forza sovrumana e temibili maghe, un romanzo dalla potenza odisseica, un'affascinante fantasia sul senso della vita dal sapore buzzatiano.«C'è qualcosa in questa odissea che non c’era, e non poteva esserci, nell’""""Odissea"""". Là esistevano l’Eroe, e gli Dei, e una Patria cui fare ritorno perché l’umanità e la Terra erano il centro dell’Universo. Ma adesso Dio è morto, il Paese che ha bisogno di eroi è un Paese infelice, e l’uomo ha visto che la Terra e l’umanità sono l’infinitesimale periferia di un Universo i cui contorni non si riescono neanche a immaginare.» – Piergiorgio Paterlini, Robinson - la Repubblica«Il registro a cui Di Dio ricorre è ibrido, tra il drammatico e il fiabesco, ardito nelle alternanze repentine tra tempi verbali e puntellato qua e là di azzardi linguistici che rendono il testo denso di carattere, vivace, giullaresco.» – Nicola H. Cosentino, la Lettura - Corriere della Sera«In questo viaggio metaforico che è """"La Sublime Costruzione"""", Di Dio fa uso degli incontri tra i personaggi per portare avanti il vero discorso distopico del romanzo: la concezione del lavoro nel mondo contemporaneo.» – Matteo Cavaleri per MaremossoLa città di Andrej non esiste più. Tutto il suo mondo è stato spazzato via da una catastrofe seguita a una lunga guerra. L'unica possibilità di riavere una vita è offerta da una fantomatica corriera diretta verso nord, alla volta di un cantiere dove si sta realizzando un oscuro progetto universale: La Sublime Costruzione, che promette lavoro e benessere a chiunque voglia farsi assumere. Andrej e l'inseparabile amico Årvo s'imbarcano sull'enorme corriera bianca che li accoglie come una nave-dormitorio, sotto la guida di strane figure di reclutatori, iniziando così un'ipnotica e rischiosa traversata dell'infinita notte nordica. Il viaggio è lungo e la strada difficile, gli inganni e le illusioni si moltiplicano, i reclutati dovranno affrontare cinque tappe simboliche, cinque falsi approdi, ognuno dei quali ha come riferimento una peripezia di Ulisse."" -
Gli orologi nella stanza di mia madre
Una scrittrice in crisi - in bilico tra due vite, due amori, due libri incompiuti - tenta di ritrovare il proprio passato facendo ritorno nella casa dell'infanzia sulla costa dalmata. In un flusso di coscienza penetrante e amaro, i ricordi della protagonista e del suo alter ego Ana, personaggio di uno dei suoi romanzi, si fondono nel racconto poetico del rapporto tra madre e figlia. Relazioni personali, esperienze romantiche e piani temporali si intrecciano e scambiano, mentre la memoria si ricompone come un mosaico. Un romanzo intimo ma al tempo stesso universale, una voce nuova e coraggiosa della letteratura contemporanea. -
Sindrome da panico nella Città dei Lumi
Un misterioso editore parigino senza casa editrice tenta di istruire un manipolo di romanzieri: Jaroslava, esule ceca; Pantelis Vassilikioti, scrittore fallito di multiple origini; Hung Fao, il Solženicyn cinese; Georges e il suo cane Madox, con una grave dipendenza dai notiziari; Matei, profugo romeno, autore di una poesia capace di sovvertire l’ordine comunista. Quando un giorno Jaroslava mostra al suo mentore una decina di quaderni zeppi di parole raccolte nei luoghi più diversi, dai cartelloni pubblicitari alla segnaletica stradale, dalle etichette dei vestiti ai pacchetti di sigarette, l’editore grida al capolavoro: il libro che racchiude Parigi, un insieme di parole vive in grado di salvare la letteratura... -
Il Geografo si è bevuto il mappamondo
Perm', primi anni '90. Viktor Slu?kin, biologo alla soglia dei trent'anni in crisi esistenziale, e professionale, si fa assumere come insegnante di geografia in una scuola della città. Ma il nuovo impiego non fa che complicare una vita già consacrata alla bottiglia e ostinatamente sgangherata. E così, tra intrecci amorosi, conflitti generazionali e avventure nella taiga, un'escursione sul fiume si trasforma in una prova di sopravvivenza tanto per i ragazzi che per il loro insegnante. -
Cosmetica del nemico
Tutto comincia nella sala d'attesa di un aeroporto. Non poteva essere altri che lui, una vittima perfetta. È stato sufficiente parlargli. E aspettare che la trappola scattasse. Tutto finisce nella sala d'attesa di un aeroporto. Va detto comunque che il caso non esiste. Un giallo? Forse. Certamente la doppiezza dell'uomo, la crudeltà, la bellezza e la bruttezza. -
Foglie sparse
Russia, agosto 1917: la rivoluzione è inarrestabile. Ol'ga Pavlovna Olsufieva decide di partire dalla tenuta di campagna vicino Mosca del marito Vasilij, colonnello della guardia imperiale impegnato al fronte, dove si è rifugiata. Con lei i cinque figli, dagli 11 ai 4 anni, e due njanje (tate). Sullo sfondo la Prima guerra mondiale, i bolscevichi, Rasputin, assassini, malattie e diseguaglianze sociali. Durante la fuga lei e njanja Keta raccontano ai bambini le gesta della famiglia e i loro rapporti con gli zar. Destini incrociati quelli dei Romanov e degli Olsufiev: lo zar e la sua famiglia verranno uccisi nel luglio del '18 in una cantina negli Urali, gli Olsufiev raggiungeranno Firenze nel marzo del 1919. -
Primo sangue
Infanzia, giovinezza, matrimonio e primo incarico diplomatico di Patrick Nothomb, rampollo di una delle più influenti famiglie del Belgio. Fra una madre troppo presto vedova, dei nonni a dir poco bizzarri e una banda di zii quasi coetanei, il piccolo Patrick si impegna a diventare uomo... Pagine sorprendenti di una storia familiare che ogni lettore divorerà con commozione e divertimento.COME COMINCIAMi portano davanti al plotone di esecuzione. Il tempo si dilata, ogni secondo dura un secolo più del precedente. Ho ventotto anni.Di fronte a me, la morte ha la faccia di dodici fucilieri. La consuetudine vuole che una delle armi sia caricata a salve. Così che ognuno possa ritenersi innocente dell'omicidio che sta per essere perpetrato. Dubito che oggi quella tradizione sia stata rispettata. Nessuno di questi uomini sembra aver bisogno di una possibilità di innocenza.Una ventina di minuti fa, quando ho sentito gridare il mio nome, ho capito immediatamente cosa significava. E giuro che ho tirato un sospiro di sollievo. Visto che stavano per uccidermi, non avrei più avuto il dovere di parlare. È da quattro mesi che patteggio per la nostra sopravvivenza, da quattro mesi continuo a lanciarmi in interminabili discussioni nel tentativo di rimandare il nostro assassinio. Adesso chi difenderà gli altri ostaggi? Non lo so e mi angoscia pensarci, ma una parte di me prova un senso di liberazione: finalmente potrò starmene zitto. -
Le catilinarie
Juliette ed Émile hanno finalmente acquistato la casa dei loro sogni: spaziosa, coperta di glicine, isolata. Ma non abbastanza, tenuto conto delle quotidiane, irritanti e indesiderate visite dell'unico ingombrante vicino, che riesce a trasformare in assillante tortura la pacifica esistenza della coppia. E il paradiso si popola di incubi con l'apparizione dell'ancora più grassa consorte dell'uomo. Inatteso finale dalle sfumature noir. -
Insurrezione
A diciassette anni, Ana ce l'ha con il mondo. Con il sistema. Con i genitori divorziati: con la madre che crede si possa salvare il pianeta vendendo borse fatte con materiali riciclati; con il padre che si rassegna alle condizioni di lavoro nella radio in cui collabora. E allora va a vivere in una casa occupata. Lì Ana trova rifugio dall’orrore del precariato, dalla gentrificazione di Lavapiés, il quartiere popolare di Madrid in cui adesso abita, assalito dai turisti, dai locali alla moda e dall'aumento vertiginoso dei prezzi. Lì trova, o pensa di trovare, il calore dei compagni, un senso di appartenenza, uno scopo. Anche se quello scopo può richiedere qualche azione violenta -
Operette licenziose
La fama di Puskin quale padre della letteratura russa moderna, la rinomanza universale dei suoi capolavori (la lirica, ""Evgenij Onegin"""", """"Boris Godunov"""") e il duello che gli costo la vita hanno concorso a obliterare i lati della sua creazione non ritenuti degni di lui: le operette licenziose o apertamente oscene della gioventù, testi che svolgono in chiave trasgressiva i generi del '700 lasciati in eredita all'800. Qui ne sono presentati tre - """"L'ombra di Barkov"""", """"La Gabrieleide"""" e """"Zar Nikita"""" - pubblicati integralmente tardi e solo di rado, che mostrano l'oggetto della parodia (sesso, trono e altare) non disgiunto dai temi d'attualità e dalle polemiche letterarie dell'epoca."" -
L'ultimo atto del signor Beckett
A Parigi, nel XIV arrondissement, in Rue Rémy-Dumoncel, c'è un palazzo bianco, la casa di riposo Le Tiers-Temps. Tra gli ospiti, un signore dal volto cupo e gli occhi penetranti che gioca con i ricordi, mescolando due lingue, l'inglese della sua Irlanda e il francese dell'esilio letterario. Si tratta di Samuel Beckett, Premio Nobel per la Letteratura nel 1969. Il racconto alterna in maniera suggestiva fatti realmente accaduti e immaginazione, flashback e monologhi interiori: circondato dai suoi fantasmi, afflitto dal dolore per la perdita dell'amata moglie suzanne, l'ottantenne Beckett rievoca la vitalità del passato mentre assiste all'inesorabile cedimento delle proprie forze. -
La masochista
Vigilia di Natale del 1874. Leopold von Sacher-Masoch lascia la sua dimora austriaca per l'ignoto, salvo ricomparire dalla foresta di Lemberg, l'attuale Leopoli, portando con sé una neonata dalla capigliatura fiammeggiante. ""La masochista"""" è la storia di Nadezda Moser, della donna che diventerà questa bambina lupo, personaggio immaginario calato in un formidabile cast di figure reali e che tiene testa a Freud, gira al largo da Klimt, ammira Gustav e Alma Mahler, ridicolizza Rilke, e di tanto in tanto, quando la pressione familiare o esterna supera il limite di guardia, perde l'uso della parola... Una riflessione audace e brillante sui confini del desiderio e della libertà femminile, sullo sfondo delle tensioni etniche, di classe e di genere di un impero non ancora consapevole del proprio declino."" -
Ritorno a Pompei. Nuova ediz.
La distruzione di Pompei è avvenuta davvero in seguito a un'eruzione vulcanica o è stata l'opera minuziosa e studiata di un archeologo che ha voluto così preservarla per l'eternità? Un duello verbale ironico e serrato tra Celsius, presuntuoso filosofo di un futuro asettico quanto noioso, e una scrittrice rompiscatole che con fertile immaginazione manipola passato, presente e futuro. Una antiutopia tagliente che offre al lettore un turbine di affascinanti congetture. -
Montagna di sabbia
Polonia, primi anni '70. Jadzia e Stefan Chmura, freschi sposi e genitori della piccola Dominika, varcano la soglia del loro nuovo appartamento a Piaskowa Góra, nella periferia di Walbrzych. Il modernissimo quartiere edificato dal governo socialista per le famiglie dei minatori promette comodità e benessere, ma presto la montagna di sabbia sulla quale è costruito rivela tutta la propria ingannevole fragilità. Joanna Bator, con uno stile denso di immagini vivide e sorprendenti, racconta la storia di una famiglia e delle tre generazioni di donne che la compongono, dando vita a un intreccio di personaggi memorabili, condannati a un'esistenza sbiadita e a una solitudine profonda, mentre il mondo che li circonda si trasforma inesorabile, abbandona il socialismo e si converte al consumismo. Solo lo spirito ribelle di Dominika sembra capace di spezzare la catena dell'infelicità. -
Viaggi immaginari
Due romanzi brevi del più dandy e scandaloso fra gli scrittori russi del primo '900. Nelle ""Avventure di Aimé Leboeuf"""" l'ambientazione francese assicura peripezie amorose, pratiche stregonesche, scambi d'identità e continue sorprese. Il """"Viaggio di sir John Fairfax"""" offre al lettore peregrinazioni mirabolanti, arrembaggi di pirati e incontri con improbabili spasimanti. Il divertimento è comunque assicurato... Nuova edizione arricchita dal saggio di S. Karlinskij """"Omosessualità nella letteratura e nella storia russa dall'XI al XX secolo""""."" -
Il Pesce del Tempo
Adàutto è un contabile mansueto, insicuro e deferente, che difficilmente resta impresso nella memoria di chi lo incontra. Nella galleria d'arte in cui lavora, la sua principale mansione consiste nel catalogare contributi organici per una futura opera di Gustav Ulrich, l'arrogante autore del Pesce del Tempo, scultura pensile fatta di unghie da cui Adàutto è ossessionato. Diviso fra l'ossequiosa lealtà verso il suo capo e il sogno di rivalsa, improvvisamente il contabile si trova a un bivio. Ma per quanto cerchi finalmente di agire, si trova sballottato in un turbinio di personaggi carismatici e caricaturali, di artisti e di folli, ognuno con le proprie peculiari ossessioni.