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Spiritualmente semiti. La risposta cattolica all'antisemitismo
La nascita e la rapida diffusione dell'antisemitismo moderno, politico e razziale, tra Otto e Novecento, ha messo in difficoltà la Chiesa cattolica: da un lato, essa aveva da secoli un atteggiamento antiebraico, che in passato aveva prodotto, nell'Europa cristiana, un regime di segregazione in cui la minoranza ebraica era preservata ma discriminata; d'altro lato, l'antisemitismo razziale, fenomeno pienamente secolarizzato, non teneva in alcun conto il battesimo, ritenendo che un ebreo restasse tale anche convertendosi al cristianesimo. Inoltre, l'antisemitismo metteva in discussione l'unità del genere umano e aveva componenti anticristiane. In quel frangente, la Chiesa ha operato una debole distinzione tra la propria tradizione antiebraica e l'antisemitismo, tentando di salvare la prima pur condannando il secondo, ma ha anche avviato una riflessione complessiva sul rapporto con l'ebraismo. In questo libro si ricostruisce il percorso di riscoperta, da parte cattolica, del legame spirituale tra ebraismo e cristianesimo, come risposta all'antisemitismo, in un processo che porta al Concilio Vaticano II e alla dichiarazione ""Nostra aetate"""", con il superamento dell'antica ostilità religiosa e l'apertura di una stagione nuova nei rapporti tra le due fedi."" -
Reti creative. Pratiche e spazi di attivazione culturale a Roma
La scena culturale grassroots delle grandi città mostra negli ultimi anni una particolare effervescenza: alle forme più tradizionali di impegno si va affiancando una istanza partecipativa orientata alla costruzione di un «politico urbano» inedito, che punta all'engagement della cittadinanza e all'apertura e moltiplicazione di nuovi spazi pubblici, anche grazie al supporto delle tecnologie di rete. L'osservazione della geografia di queste esperienze ci racconta di luoghi recuperati, sottratti all'abbandono o all'incuria, riconvertiti e ripopolati a partire da progetti condivisi di presa in carico dei commons urbani. I soggetti - individui e gruppi - che animano spazi, insieme fisici e connessi, della città attraverso declinazioni inedite dei linguaggi dell'arte, del cinema, del teatro si fanno promotori di pratiche partecipative sempre più inclusive mirate a coinvolgere i cittadini anche nella loro qualità di pubblici attivi. Tra le molte chiavi di lettura e i possibili ambiti di analisi di un fenomeno dalla natura multiforme, il volume si concentra sul caso romano, lo inquadra nella cornice di processi sociali più ampi e si concentra su alcune esperienze-chiave in cui l'attivazione della partecipazione appare efficacemente mediata dalla cultura. -
In modo diverso. 1997-2017: come è cambiata l'opinione pubblica italiana
L'Italia è nel bel mezzo di un interregno, tra ieri e domani, tra non più e non ancora. È nel cuore di un meticciamento di valori e di opinioni, in cui convivono pulsioni differenti e antitetiche. Un amalgama scivoloso in cui gli elementi del passato si sovrappongono, senza affermarsi nettamente, ma mescolandosi o meglio impastandosi, con le nuove spinte trasformative della contemporaneità. Nuovo e vecchio non si colorano, però, lungo le vie usuali, in cui il nuovo è rappresentato dalle spinte innovative e di apertura e il vecchio da quelle conservative e tradizionali: siamo di fronte a un'ibridazione dalle polarità molteplici e fluide, in cui il nuovo assume anche i contorni di inversioni di rotta, di chiusure protezionistiche e il vecchio, specie nell'ambito dei diritti sociali, appare più avanti e aperturista rispetto alle dinamiche retrocessive degli ultimi anni. Come è cambiato il nostro paese dal 1997 al 2017? Venti anni di mutamenti e trasfigurazioni. Venti anni della nostra storia e della nostra società letti attraverso la lente attenta e approfondita dell'Osservatorio sui mutamenti valoriali e sociali di SWG. -
La quadruplice radice del principio di ragione sufficiente
Quello che viene proposto in questa nuova traduzione de ""La quadruplice radice del principio di ragione sufficiente"""" è il testo originale della """"Dissertazione dottorale"""" di Arthur Schopenhauer (Rudolstadt, 1813). L'autore de """"Il mondo come volontà e rappresentazione"""" ne raccomanda la lettura come indispensabile «introduzione e propedeutica» al suo sistema. Rispetto alla più nota versione della seconda edizione (1847) - dove i frequenti tagli, correzioni e aggiunte e le numerose digressioni rendono quasi irriconoscibile l'agile fisionomia del saggio primitivo - il testo qui presentato si raccomanda sia per la compiuta e pregevole forma letteraria, sia per la caratteristica intonazione «kantiana», che favorisce una lettura genetica più criticamente avvertita della filosofia di Schopenhauer."" -
Gli stregoni della notizia. Atto secondo. Come si fabbrica informazione al servizio dei governi
I politici sono davvero succubi dei media in una società ossessionata dallo strapotere dell'informazione? In realtà i governi hanno imparato a usare a proprio vantaggio l'apparente supremazia della stampa grazie agli spin doctor, i moderni «stregoni della notizia». In questo saggio, Marcello Foa aggiorna e amplia il testo del 2006. L'autore spiega come e perché sia possibile orientare e all'occorrenza manipolare l'informazione, spesso all'insaputa degli stessi giornalisti. Ricco di aneddoti e retroscena sui grandi fatti recenti - dalla guerra in Iraq a quella in Siria, da Renzi a Macron fino alle fake news - svela con chiarezza le logiche, le tecniche, i trucchi usati dai grandi persuasori al servizio delle istituzioni. II libro ribalta con onestà intellettuale molti luoghi comuni sul Quarto Potere. Un testo per chi vuol capire il ruolo e i misteri del mondo dell'informazione. -
Scienza è democrazia. Come funziona il mondo della ricerca
Affermare che la scienza non sia democratica è un esercizio tanto comune quanto profondamente errato, perché fraintende la natura della ricerca e ne ignora la storia. La scienza moderna, affermatasi in Europa con la rivoluzione del 1600, affonda le sue radici nelle polis della Grecia antica, dove emersero le condizioni di libertà intellettuale che l'hanno resa possibile. La rivoluzione dell'età barocca, impostando la ricerca come processo aperto, fondato sulla comunicazione pubblica dei risultati, diede avvio alla formazione di una rete informale tra pari, che negli anni si arricchì di prestigio e funzioni e prese il nome di comunità scientifica. Il consenso della comunità dei pari è l'arbitro ultimo del valore di una ricerca, perché la scienza richiede l'evidenza dei fatti, ma è la decisione collettiva della comunità a stabilire se questa evidenza è sufficiente per far accettare una nuova ipotesi. Chi vuole fare scienza deve rispettare questi principi: chi non li rispetta se ne mette fuori. L'ethos internamente democratico della scienza è stato violato più volte ma ha saputo auto-correggersi e si conserverà fino a che i risultati rimarranno pubblici e gli scienziati potranno continuare a giudicarli apertamente. Postfazione di Pietro Greco. -
Jihadisti d'Italia. La radicalizzazione islamica nel nostro Paese
La radicalizzazione di matrice islamista investe anche l'Italia, coinvolgendo sempre più cittadini e residenti. Un fenomeno relativamente nuovo, di cui è urgente e fondamentale una dettagliata conoscenza. Chi sono gli jihadisti italiani? Quali sono le motivazioni politiche, culturali e sociali che li inducono a compiere una simile scelta? E come si sta strutturando, con il loro emergere, il campo del jihad nel nostro Paese? Il libro ripercorre la genesi della presenza radicale in Italia a partire dall'insediamento, negli anni Novanta, di gruppi egiziani e algerini che facevano del Paese un retroterra logistico del jihad in patria. Con il nuovo secolo fanno la loro comparsa immigrati di seconda generazione e convertiti, italiani o italofoni, uomini e donne che, dopo l'avvento del jihad globale, considerano il Paese in cui sono nati o vivono un fronte interno. La ricognizione si svolge nei luoghi sociali e geografici nei quali i processi di radicalizzazione si sviluppano con più forza: la rete, le moschee radicali, le scuole e le carceri, le aree urbane e i piccoli paesi di provincia, le regioni del Nord e quelle del Centro-Sud. Molteplici fattori hanno ostacolato finora il diffondersi, in misura ancora più massiccia, del fenomeno, dando origine, così, a uno specifico «caso italiano». I rapidi mutamenti in atto nella scena nazionale e internazionale fanno, però, temere che questo gap possa essere drammaticamente colmato nei prossimi anni se non si interverrà tempestivamente, oltre che sul terreno della sicurezza, anche su quello della prevenzione culturale e dell'integrazione sociale. -
Un nuovo mondo. La rivoluzione di Trump e i suoi effetti globali
L'Europa va in frantumi e la Germania è destinata a essere confinata all'angolo dopo la rottura con il Regno Unito, proprio nel tempo in cui gli Stati Uniti di Trump si riavvicinano alla Russia, e tramite essa, al Medio Oriente, alla Turchia, agli Stati Arabi del Golfo e, lo si voglia o no, all'Iran, con cui far pace potrebbe essere solo una questione di tempo. Una lettura dalla quale emerge che un nuovo ordine internazionale a geometria variabile si sta definendo, fondato sul duopolio instabile tra Stati Uniti e Russia, e con la Cina in forte affermazione, che vorrebbe entrare nella partita a pieno titolo come terzo player oppure dominare da sola almeno l'Asia. -
Metabolismo e regionalizzazione dell'urbano. Esplorazioni nella regione urbana milanese
Il concetto di metabolismo urbano, proposto da Wolman a metà degli anni sessanta, è oggi al centro di un dibattito multidisciplinare. Da un lato esso invita a cogliere il carattere circolatorio, interconnesso, transcalare dei flussi di produzione e scambio di materia ed energia, dall'altro contribuisce a ragionare sugli effetti sociali di questa condizione e sulla rilevanza nell'organizzazione dello spazio urbano. Il volume, esito delle attività dell'unità di ricerca del Politecnico di Milano nell'ambito del progetto PRIN Postmetropoli, indaga alcuni degli epifenomeni della regionalizzazione dell'urbano nel contesto milanese: dispersione urbana, mobilità individuale esplosa, consumo di suolo, frammentazione istituzionale, volatilità politica - ma anche nuovi stili di vita e pratiche sociali - ai fini della produzione di un nuovo e più sostenibile metabolismo urbano. -
L' acqua del rubinetto. Water Safety Plan: innovazione e sicurezza
L'Italia condivide il primato del consumo di acqua minerale in bottiglia con Thailandia e Messico, eppure l'acqua del rubinetto è controllata e di alta qualità. In questi anni, istituzioni, enti di controllo e gestori, hanno sviluppato competenze e tecnologie di altissimo livello investendo in strumenti di pianificazione e di analisi all'avanguardia. L'Italia è oggi in Europa uno dei paesi in cui l'implementazione dei Water Safety Plan, Piani di Sicurezza dell'Acqua, è più avanzata. L'Istituto Superiore di Sanità, che ha assistito Gruppo Cap nella costruzione del modello di WSP, diventato punto di riferimento per l'Italia, ha assunto un'autorevolezza internazionale sul tema dell'acqua potabile, certificata anche durante il G7, a guida italiana del 2017. Il volume fa il punto sullo stato dell'arte dei piani di sicurezza sull'acqua potabile e, attraverso il confronto tra esperienze nazionali e internazionali, mette a fuoco un tema di natura prima di tutto sanitaria, oltre che geologica e ingegneristica, ponendo un'attenzione particolare al concetto di prevenzione. -
La nuova chiave a stella. Storie di persone nella fabbrica del futuro
Quattordici racconti di persone, protagoniste di una trasformazione storica: la quarta rivoluzione industriale. Uomini e donne, operai e tecnici, manager e imprenditori che vivono già nel futuro: non solo l'innovazione tecnologica, l'intelligenza artificiale, la fabbrica connessa, ma un mutamento culturale, sociale e umano molto più profondo e dirompente. Hanno in comune coraggio, curiosità per i cambiamenti. Sanno collaborare con gli altri e reagire alle sconfitte. Si aggiornano. Hanno simpatia per il mondo. Serena, ingegnere calabrese di 28 anni, nella fabbrica senza fabbrica. Filippo, laureato clandestino. Rita e Maria Teresa, team leader al volante. Giorgio e l'azienda-orchestra. Donatella e il robot popolare. Enrico e il caos organizzato. Queste e altre storie raccontano le nuove opportunità e le nuove scosse, provocate da un terremoto in cui l'uomo resta al centro della scena: come nel romanzo ""La chiave a stella"""" di Primo Levi, il grande scrittore cui il libro è dedicato. Postfazione di Federico Butera."" -
Grandi eventi e politiche urbane. Governare «routine eccezionali» un confronto internazionale
I grandi eventi sono divenuti, per le città che aspirano a ricoprire posizioni di rilievo nello scenario politico ed economico globale, uno strumento routinario di politica urbana. Pur simili - quanto a razionalità ed esiti spaziali e socio-economici - ad altre grandi operazioni di trasformazione urbana, il loro processo di pianificazione, si differenzia in parte per alcuni elementi distintivi. Le scadenze temporali, le regolamentazioni internazionali, la straordinarietà dell'azione pubblica di governo configurano i grandi eventi come «routine eccezionali». II volume discute gli aspetti processuali e di governance di Giochi Olimpici ed Esposizioni Universali, a partire dalla ricostruzione delle esperienze organizzative di Londra, Milano e Shanghai. Le considerazioni emergenti propongono una riflessione sugli esiti istituzionali e sulle difficoltà gestionali dei grandi eventi e dei grandi progetti urbani in generale, così come sui limiti della gestione urbana straordinaria nella città contemporanea. -
La lezione di Expo. Comunicare con i grandi eventi da Milano 2015 a Dubai 2020
C'è una lezione di Expo 2015? Dopo tutto quello che si è detto e scritto, cosa sappiamo davvero di questo grande evento? E soprattutto: come - e perché - ha funzionato? La comunicazione ha avuto un ruolo fondamentale: cosa ha imparato il folto universo di figure professionali, vecchie e nuove, coinvolte nel mestiere di comunicare? Le testimonianze raccolte in questo libro rappresentano una chiave straordinaria per andare oltre quella «bruma» comunicativa seguita al primo evento globale dell'epoca digitale. È lo storytelling corale di tanti protagonisti della comunicazione che hanno contribuito a costruire un brand narrativo accattivante e coinvolgente, rafforzando così il legame emotivo tra utenti, visitatori, espositori, worker e stakeholder. Frutto delle riflessioni raccolte in un ciclo di incontri - ShareLectio - promosso da FERPI e dal MEC-Master di Comunicazione dell'Università Cattolica, questo volume non è soltanto un manuale di best practice sperimentate per comunicare bene e con efficacia all'interno di grandi eventi globali come Expo 2015: è anche il romanzo di sei mesi meravigliosi e intensi di comunicazione ed esperienze «social» che hanno permesso a ciascuno dei partecipanti - singoli professionisti, agenzie, aziende associazioni d'imprese, istituzioni, enti pubblici e privati - di valorizzare il loro investimento e la loro storia anche attraverso i media. -
La fabbrica connessa. La manifattura italiana (attra)verso industria 4.0
"No one told you when to run, you missed the starting gun"""" (Pink Floyd, «Time», """"The dark side of the moon""""). Questa immagine, così evocativa, ci rimanda alle condizioni in cui versa un importante segmento del sistema economico italiano. Se da un lato alcune delle eccellenze della nostra manifattura hanno da tempo intrapreso la strada dell'innovazione tecnologica, dall'altro gran parte della struttura industriale, fondata su PMI, e del sistema politico ed economico del nostro paese ha indugiato anche dopo lo «sparo di inizio» rappresentato dal programma Industrie 4.0, lanciato in Germania nel 2011. La gara è incominciata e ancora pochi in Italia sono partiti. Questo libro, muovendo da un'analisi del nuovo paradigma industriale, attraverso esempi concreti e testimonianze dirette, si inserisce nel ricco dibattito in corso su Industria 4.0 per contribuire alla definizione di uno scenario di medio termine che accompagni le imprese italiane nella transizione tecnologica, consentendo loro di affermare la competitività del sistema paese. Prefazione di Elio Catania e postfazione di Gianluigi Viscardi." -
Se chiudi ti compro. Le imprese rigenerate dai lavoratori
Esiste un'Italia di lavoratori che non hanno accettato il compiersi di un destino che li aveva condannati alla disoccupazione. Uomini e donne che hanno unito le loro forze e, lontano dai riflettori dei media nazionali, hanno rischiato i loro soldi, si sono rimboccati le maniche e hanno rigenerato le imprese per le quali lavoravano, trasformandole in cooperative (il cosiddetto «workers buyout»). Il libro prende spunto da queste storie per fotografare, al di là delle semplificazioni e degli stereotipi, le dinamiche, il funzionamento, i pregi e i difetti delle piccole e medie imprese italiane. Ne scaturisce il quadro di un'Italia di provincia operosa, flessibile e vitale, magari un po' arruffona, ma che ha saputo rinnovarsi e reagire alla crisi. Questo viaggio nell'Italia delle imprese rigenerate è anche un omaggio alla figura di Giovanni Marcora. Si deve a una sua intuizione la legge che ha introdotto e disciplinato il «workers buyout» nel nostro paese. In trent'anni la «legge Marcora» si è dimostrata uno strumento efficace di politica attiva del lavoro, capace di salvaguardare in modo virtuoso realtà significative del nostro settore manifatturiero. Uno strumento che, a giudizio degli autori, merita di essere valorizzato e potenziato per evitare il rischio di inaridimento industriale e per favorire la ripartenza del capitalismo di territorio italiano. Prefazione di Romano Prodi. -
Inseparabili. Due gemelli nel Caucaso
Saska e Kol'ka Kuz'min si assomigliano come due gocce d'acqua e approfittano della loro somiglianza per prendersi gioco di tutti. Il fine delle loro invenzioni è sempre lo stesso: il bisogno perenne di placare i morsi della fame. Il trasferimento dallo squallido orfanotrofio della periferia di Mosca nella terra fertile del Caucaso si prospetta agli occhi dei due ragazzini come un viaggio in una terra meravigliosa, zeppa di stanze del pane dove mangiare a sazietà. Tuttavia la terra promessa rivela ben presto il suo lato oscuro. Tutto è coperto di fiori nel Caucaso, ma in giro non si vede nessuno, regna un silenzio profondo, interrotto di tanto in tanto dall'eco di spari e di esplosioni. I gemelli Kuz'min, inconsapevoli usurpatori di terre altrui, si ritrovano coinvolti nelle tragiche vicende conseguenti alla deportazione forzata dei ceceni accusati di tradimento e collaborazionismo con il nemico, qui raffigurata in tutta la sua drammaticità. Alla descrizione dei luttuosi e complessi eventi, individuali e sociali, legati agli armi della Seconda Guerra Mondiale, viene contrapposta la rappresentazione del mondo radioso creato dalla propaganda sovietica, dove risuonano i canti patriottici e celebrativi dedicati al compagno Stalin e le canzoni riprese dalle commedie musicali in voga, che i due gemelli, insieme ai loro coetanei, cantano a squarciagola. Il contrasto tra il mondo scintillante e luminoso, promosso dalla propaganda staliniana, e le condizioni di vita reali dei due Kuz'min e degli altri orfani, trattati con indifferenza, salvo rare eccezioni, e considerati semplici pedine da utilizzare per la realizzazione di progetti inimmaginabili, disorienta e lascia sconcertati. Attraverso le dolorose esperienze che segnano i piccoli protagonisti del romanzo, Pristavkin invita a riflettere sull'insensatezza della guerra e della violenza e sull'importanza del confronto e del dialogo per una coesistenza pacifica tra i popoli. Postfazione di Patrizia Deotto. -
Sovranità in vendita. Il finanziamento dei partiti italiani e l'influenza straniera
Il volume mette a nudo la fragilità strategica italiana a partire dal sistema partitico. Perno dell'architettura politico-istituzionale italiana, quello dei partiti politici finisce per essere uno dei suoi aspetti maggiormente problematici, in una fase storica particolarmente tumultuosa: sfidati da astensionismo e nuove formazioni, sganciati dal cordone ombelicale del finanziamento pubblico, essi appaiono oggi fragili più che mai. L'autore affronta con decisione alcuni degli aspetti critici che espongono le formazioni politiche - e, per il loro tramite, l'Italia intera - al rischio di condizionamento da parte di forze esterne. Scavando nella fragilità dei partiti, si delinea il complesso riequilibrio di potere in atto a livello globale, evidenziando chi vuole condizionare l'Italia, come e perché. -
I «no» che fanno la decrescita. Per un Paese che non ha ancora rinunciato al futuro
Tutte le volte che l'Italia dice «no», il conto che i cittadini pagano è decisamente salato. Soprattutto in termini di mancate opportunità. Dall'opposizione ideologica alle infrastrutture al sistema della formazione bloccato, dalle disfunzioni della pubblica amministrazione alla giustizia troppo lenta, dai mai sopiti interessi corporativi fino al caso emblematico dei vaccini, si pagano ancora troppi dazi all'inerzia e a un'industria che parla sempre di più la lingua straniera. Il testo, scritto a quattro mani da Alberto Brambilla e Stefano Cianciotta - con l'introduzione di Alessandro Beulcke, presidente del Nimby Forum - passa in rassegna i più recenti «veti» che hanno impedito al nostro Paese di crescere e di promuovere uno sviluppo al passo con quello dei Paesi occidentali più progrediti. Per invertire la tendenza, gli autori (ri)lanciano una serie di proposte utili e potenzialmente proficue su fisco, spesa pubblica, mercato del lavoro, giustizia, scuola e università. -
L'albicocco, la vite, il melograno. A piedi attraverso l'Armenia
Con stile a volte ironico altre più riflessivo, l'autore racconta un viaggio a piedi attraverso l'Armenia, effettuato da nord a sud, dalle pianure centrali al confine iraniano. La narrazione è l'occasione per confrontarsi con la geografia, la storia e la cultura del paese, di analizzarne le caratteristiche fondamentali e di ripercorrerne alcune vicende nodali. «In ogni capitolo ti presenta nuovi paesaggi, e insieme ti rivela i tipi umani che li abitano, perché la sua affascinante prospettiva 'dal basso' parte sì dalle persone che incontra, ma si inserisce in un'accurata preparazione alla lettura e alla comprensione del paese: le sue pagine sono esaurienti e sistematiche anche quando sembrerebbero seguire una libera casualità» (dall'Introduzione di Antonia Arslan). -
Città dei flussi. I corridoi territoriali in Italia
Nel dibattito istituzionale italiano ed europeo il corridoio è prevalentemente inteso come un asse infrastrutturale, uno strumento per trasportare valore e informazione da un luogo all'altro e per stimolare l'integrazione delle economie locali in catene del valore allungate. Ma in letteratura è possibile rintracciare una definizione più ampia che individua nel corridoio un dispositivo di crescita urbana caratterizzato da dinamiche proprie: riscoprire questa prospettiva analitica consente di gettare uno sguardo originale sulle nuove forme della città post-metropolitana e di individuare nuove sfide di regolazione emergenti. Il testo, frutto degli studi e delle ricerche dell'Università del Piemonte Orientale nell'ambito del progetto PRIN Postmetropoli, affronta una riflessione sui processi di urbanizzazione per contribuire a spiegare le logiche di crescita e di saldatura delle città grandi e di quelle minori in atto in alcune tra le più vitali regioni del paese.