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E già le foglie...
«Il “come se” poetico è un “come se” ludico perché ne ha le caratteristiche e gli scopi. Questo “come se” non è fatto per perdersi, ma per conoscersi. Questa è la dimensione che si avverte, in generale, nella Poesia di Giancarlo Cuscino e ancora di più nella presente raccolta. In tale dimensione tutto sembra falso e nello stesso tempo tutto è vero. Di fatto tutto è giocoso perché, proprio come accade nel gioco, si crea uno sviluppo prossimale: si guarda avanti per scorgere possibilità che vanno al di là di ciò che prima si conosceva. In questa “magia” del come se, risiede il gioco e risiede la poesia. Non è dunque un caso che la raccolta sia scandita dai semi delle carte da gioco (Come, Quando, Fuori, Piove) con quel vezzo ingenuo di raccogliere le “picche” napoletane nella quarta sezione intitolata, per questo, Chiove. Dunque non sbaglieremmo di molto se chiamassimo la Poesia di Cuscino un gioco da svelare. Gioco che intenderebbe riconoscere e mostrare il vero e proprio fare poetico di Cuscino con le connessioni misteriose tra noi e le foglie, tra un uomo e l’altro, tra Uomo e Altro. La Poesia può quindi diventare attraverso il suo armamentario di Parole, Sonorità e Metafore, uno strumento importante per partecipare consapevolmente al Gioco e svelarlo: basta saper leggere le carte che si hanno in mano». (Dalla Prefazione di Giuseppe Ferrara). -
La felicità come optional
Lory Del Santo, in quella che lei chiama “autobiografia dei miei pensieri”, racconta storie e momenti della sua vita, dall’infanzia ad oggi, tra passato e presente, volutamente senza un ordine cronologico prestabilito e talvolta mantenendo un certo mistero su personaggi, tempi, luoghi. Si addentra coraggiosamente nei meandri spesso dolorosi dei ricordi di una vita ricca e sorprendente di esperienze, racconti, aneddoti, incontri, e lo fa con autenticità sentita e una profondità lucida e coinvolgente. Tramite la finezza e la sensibilità narrativa che le appartengono, ripercorre gioie e dolori di una vita incredibile, e ci rende partecipi delle sue riflessioni sull’amore, il successo, il sesso, il mondo dello spettacolo, il destino come in un diario di vita, un flusso di coscienza misterioso, affascinante, emozionante. “Tutti abbiamo vicende da raccontare e ciò che ci circonda è una miniera di storia. I miei occhi scrutano lo spazio per aiutarmi a trovare la mia collocazione, una ragion d’essere. […] I miei ricordi si perdono nei secoli trascorsi a studiare il mondo, i giorni, le ore, i minuti e i secondi di questa vita tormentata”. -
Una poltronia per due
Non tutti sanno che nell’Europa del nord esiste un piccolo regno chiamato Poltronia. Una bizzarra maledizione della maga Circa ha segnato i destini del paese: da quasi cinquant’anni gli unici programmi visibili in TV sono quelli italiani. A causa di ciò l’italiano è diventato la lingua ufficiale del regno. Dobecca, figlia del re Folco III di Timsor e di Violetta, vive un amore ostacolato dai genitori e dalle ferree tradizioni di corte. Uno strano libro di ludolinguistica, scovato per caso nella biblioteca di corte, le suggerisce il modo per contrastare il proprio destino. Come una novella Turandot, Dobecca sottopone i nobili pretendenti a una serie di enigmi: il vincitore sarà il suo futuro sposo? La principessa si destreggia con ingegno tra misteri e intrighi di corte, fughe notturne e riunioni clandestine. Giochi divertenti e originali s’intrecciano con le vicende del curioso regno di Poltronia, dove TV e sport scandiscono le lente giornate. Prefazione di Duilio Pizzocchi -
Bacia tutti quelli che mi ricorderanno. Una Spoon River (quasi) romagnola
A volte i morti raccontano. Evocati da Giovanni, un disoccupato casalingo ultracinquantenne con un’invadente madre cieca, e accompagnato a Marta, docente in carriera alla Bocconi, compaiono uno dopo l’altro in una misteriosissima chiesa di clausura di una località non precisata nell’Alta Valmarecchia. Raccontano storie vere (la partigiana Anty), vicende di gente contadina abituata a strappare il cibo alla terra, e storie inventate, ambientate nell’antico Egitto, in Spagna o persino a Ravenna nell’inevitabile era del Covid. Tutti, vivi o morti, alla ricerca delle proprie origini, anche inquietanti, o delle autenticità dell’esistenza che sfugge e stenta ad essere catturata. Non mancano toni horror, fantastici, e financo umoristici, con litigiosissimi dialoghi fra morti che rendono più sapido l’insieme. -
Un mare di favole
C’erano troppe cose che non tornavano, c’erano troppe porte rimaste socchiuse. Paolo aveva bisogno di dare un senso ai pensieri dei suoi ultimi trent’anni e Lupo doveva necessariamente mettere ordine alla sua vita prima di ritornare dall’altra parte del mare. Ma c’erano anche molte idee da far diventare realtà, molti schizzi da trasformare in disegni a cui poi dare voce. Un viaggio nel tempo alla scoperta del passato, per dare un senso compiuto al presente. Un disegno del mondo visto dagli occhi di un bimbo per dare colore all’oggi e rendere vivo il futuro. A bordo della barca dipinta di blu, l’eterno ragazzo Luca torna ad essere il capitano che tra un post scritto e un racconto sussurrato naviga tra Bellaria e Rimini in un incrocio di sogni, speranze e rimpianti. Un romanzo che per parlare dell’amore e dare colore al mare si affida alla magia delle favole. -
La vita nuova
"Vita nuova: ho riservato ai miei versi la bellezza, l'amore, la speranza nel fluire del tempo, per camminare, per correre a fregio delle acque. Sono come preso da una forza che mi spinge oltre e alla quale non ho alcuna volontà di oppormi"""". Una spinta innovativa forte e di grande vitalità quella che sostiene e connota questa raccolta di poesie composta da Mario Agnoli negli ultimi tempi della sua vita, alle soglie dei novant'anni. Un andamento così controcorrente rispetto alle costanti bio-psichiche dell'età, quasi una nuova giovinezza poetica, vissuta con slancio, nel profondo dell'interiorità, nelle vicende esistenziali, nell'anelito alla spiritualità. In questo compendio di liriche si rinvengono i temi caratteristici dell'autore: l'angoscia esistenziale, il dolore profondo, il travaglio della ricerca; tuttavia in queste poesie c'è una luce all'orizzonte che rischiara gli anfratti oscuri della psiche, i difficili passaggi della ricerca interiore: è la luce della trascendenza, che permea ed è permeata dall'incanto dell'amore, dallo slancio civile per la pace e la difesa dei valori umani, e nel cui ambito le ragioni dell'essere e quelle dello spirito si confrontano in un dialogo senza reticenze, di assoluta trasparenza." -
Ho incontrato un maestro di Qi Gong. Indagine sul taoismo
Il qigong è una pratica cinese antica, per allenare sé stessi nel corpo e nello spirito, scoperta e sperimentata dalla gente comune nella vita quotidiana. In Cina per millenni anziani, donne, uomini, bambini, di tutti i ceti sociali, dal popolo sino all’imperatore, si sono esercitati con tecniche di qigong allo scopo di mantenersi in buona salute e aumentare la loro longevità. Il qigong è parte integrante della Medicina Tradizionale Cinese insieme al massaggio e all’agopuntura. Moreno Barbi ne viene a contatto all’età di quarant’anni restandone conquistato, diventa studente dell’autorevole Maestro Li Xiaoming medico e direttore dell’Istituto di Ricerca di qigong Medico presso l’Università di Medicina e Farmacologia Cinese di Pechino, che dal 1988 viene in Italia a insegnare il qigong in diversi settori: prevenzione e recupero della salute, massaggio energetico, massaggio pediatrico, fitoterapia diagnostica, agopuntura. Insignito nel 1998 dal Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, dell’onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana per i suoi meriti scientifici. In questo lavoro Moreno Barbi descrive la genesi del qigong e il suo impiego pratico attraverso la sua personale esperienza di paziente e terapista, trasmettendo al lettore la curiosità dello studente nella continua ricerca. La narrazione si intreccia con la sua vita privata, rievoca gli insegnamenti ricevuti nelle aule universitarie o in locali di fortuna sino ad affascinanti templi cinesi. Le letture fatte da adolescente, che gli avevano acceso l’interesse per le tecniche energetiche orientali, incontrando il Maestro Li Xiaoming, improvvisamente si concretizzano. Prefazione di Gianluigi Schiavon. -
Il bambino farfalla
In tempi di pandemia, un uomo rinchiuso nel suo appartamento si ritrova a fare un bilancio della propria vita. I ricordi si susseguono come in un lungo flashback. La sua biografia s’intreccia con quella di un anonimo contabile siriano. Li unisce un’ostinata determinazione e una terribile e rara malattia. Il primo è uno dei più grandi scienziati italiani e sta lavorando alla ricerca di una cura per l’epidermolisi bollosa. Il secondo è il padre di Hassan, un bambino gravemente malato, che si ritrova nel bel mezzo di una feroce guerra civile. A metà tra romanzo biografico e romanzo d’avventura, ""Il bambino farfalla"""" è la cronaca fedele di una grande operazione di salvataggio. Nasce da innumerevoli ore d’intervista con i protagonisti reali della storia, lo staff del Centro di Medicina Rigenerativa di Modena e la famiglia di Hassan."" -
Serena a tutti i costi. Lettere di una vita mai inviate
"Serena a tutti i costi"""" riunisce tutte le lettere scritte a mano da Serena Grandi su un quaderno con la copertina nera e mai inviate. Il suo è un tornare indietro con la memoria e far fuoriuscire dal cassetto, disordinatamente, le cartoline di una vita tra loro più disuguali. Pensieri senza un filo cronologico, che racchiudono ricordi, emozioni, dolori, successi. Pensieri nati di getto, sull'onda delle emozioni. Altri riformulati più volte, impiegando talvolta ore, per trovare la parola giusta. Un modo per portare in superficie la parte meno nota di questa donna che per anni ha rappresentato il sogno erotico di milioni di italiani: i suoi amori, pochi, e gli uomini, tanti, alcune amiche, quelle di sempre, il rapporto con il suo corpo – l'oggetto del desiderio per molti –, il sorprendente esordio cinematografico, i registi che hanno fatto a gara per averla sul set, ma anche i guai giudiziari, le sue fobie, il rapporto con il cibo e con la chirurgia estetica, fino al cancro al seno e ai conseguenti problemi di malasanità. E ancora un tentativo di tentata violenza. Ma c'è sempre stata bellezza – a saperla cogliere – anche nel dolore. Queste epistole, da leggere anche senza un ordine predefinito, costituiscono una sorta di autobiografia. Per ciascuna epistola un P.S. (post scriptum) per ribadire quello che Serena ha imparato negli anni e che diventa, in certi casi, una sorta di messaggio da consegnare ai lettori, alle lettrici. Il libro, infine, è arricchito da una serie di foto ritrovate un po' casualmente dentro una scatola, e che aggiungono incanto e mistero all'essere dell'attrice." -
Un panda estinto. Il mestiere dell'inviato speciale
Una vita da giornalista: che vuole dire una vita dentro mille altre. Il mestiere di raccontare il mondo prima dei social e del gsm. Un ""inviato speciale"""" in missione non stop, dentro la cronaca di fatti e misfatti che ormai sono storia, esploratore del giornalismo eroico, quando i telefoni andavano a gettone. Viandante in una carovana di carta popolata di """"firme"""" più che di volti, tipi strambi, a volte scapigliati e alternativi, ma sempre creativi e al servizio del lettore. Gente che lottava, anche con colpi bassi, per scrivere l'articolo vincente, ma soprattutto per trasmetterlo al giornale. Perché, prima dell'odierno tutti connessi, vigeva una regola ferrea: un mediocre resoconto in tempo utile è meglio della Divina Commedia in ritardo. Non un manuale di giornalismo, ma una lettura per capire che il mestiere di oggi deve ritrovare lo spirito del passato. Un lungo e sorprendente racconto, che comincia dal sogno di un bambino che a dieci anni decise di fare il giornalista. E di tutta la fatica per riuscirci. Da """"abusivo"""" in redazione fino al premio Saint Vincent, il più ambito dalla categoria. Dalle piccole collaborazioni anonime ai grandi servizi come """"inviato"""" del Corriere della Sera. Un album popolato da personaggi famosi della politica, del giornalismo e della cronaca, raccontati da una personalissima e sorprendente candid camera. Un percorso dentro la memoria emotiva, non ripescato dagli archivi, utile a chi vuole entrare nel pianeta comunicazione. Non bastano scuole e master per abitarlo: serve conoscere tecniche, strategie e perfino i trucchi del cronista spericolato e romantico, al tempo della vecchia lira. Ma anche confessioni a sorpresa di un collezionista di vite altrui, diventate a caro prezzo la sua. Non un manuale. Semmai un romanzo di in/formazione."" -
Da zero a 500. Grazie al franchising
Raffaello Pellegrini, Top Manager per l'Italia della multinazionale Naturhouse, racconta in questo libro una case history di grande successo in un settore, il franchising, in Italia incredibilmente ancora poco sfruttato. In un Paese in cui ogni mezzo di informazione dedica quotidianamente servizi all'impresa, associata ai concetti di crisi, perdita di posti di lavoro, disoccupazione, mancanza di credito, Pellegrini invita ad alzare oltre lo sguardo. Il franchising è una modalità di distribuzione commerciale che se ben gestita e ben attuata è soprattutto una filosofia di vita, un modo di intendere le relazioni personali, perché alla base della filiera, prima del guadagno, sta la fiducia. I valori fondanti sono il supporto e la lealtà, che diventano investimento e crescita. Nel raccontare lo sviluppo della rete Naturhouse ""da Zero a 500"""" punti vendita, Pellegrini offre un punto di osservazione diverso, in cui lascia entrare anche l'amarezza. Pellegrini vuole sfatare un luogo comune, ossia che l'impresa si fa da soli. Da soli si ha l'intuizione, poi serve chi la """"mette a terra"""" con concretezza, servono collaboratori competenti e lungimiranti. E dato che continueremo a consumare per il sol fatto che il mondo va avanti e nasceranno sempre nuove idee per un mercato sempre più esigente e differenziato nei bisogni, il franchising - soprattutto dopo l'emergenza economico e sanitaria che ci attanaglia dal 2020 - può essere la strada da intraprendere per chi ha voglia di mettersi in gioco."" -
La prima chiave
I viaggi, le serate, la gavetta, l’infanzia, i sogni, la carriera, i tour italiani e internazionali, i social, il successo, i consigli ai giovani artisti e alle dj esordienti: La prima chiave è un album musicale su carta, è un tuffo nei frame della vita di Greta Tedeschi, e nel suo percorso di ricerca di sé stessa e della scintilla che l’ha portata ad essere l’artista e la persona che è ora. Ogni capitolo racconta un suo personalissimo punto di vista sul mondo ed è dedicato ognuno ad un tema diverso e a episodi, aneddoti ed esperienze da lei vissute in prima persona. Una sorta di biografia spezzettata che non segue un arco temporale lineare ma racconta episodi della sua vita, dall’infanzia a oggi. Nella musica e nella scrittura, e in altre forme d’arte, ogni cosa si costruisce facendo le giuste scelte e i giusti sacrifici. In questo libro Tedeschi racconta chi è e la ragione che la spinge sempre avanti. Perché se si sa dove si vuole andare, la strada sembrerà sempre in discesa, quindi il consiglio è: non fermarsi mai. -
Dadoll®: l'animatore per bambini. I giochi. Ediz. italiana e inglese
Dadoll è il nome creato per un personaggio di fantasia: un piccolo cagnolino con due orecchie lunghe, un nasino triangolare e due occhioni grandi grandi. Come tutti i cani ama saltare e giocare. Ma non solo: Dadoll è un cagnolino speciale che cammina, lavora e balla! E tanto altro ancora. Nato dalla penna della sua autrice, Dadoll da baby-sitter di Ale diventa un animatore. Riusciresti a inventare giochi di laboratorio o di movimento per bambini durante una festa di compleanno o un evento particolare? Sicuramente se hai già letto i libri precedenti della Collana hai già avuto tanti esempi. Ma in questo libro potrai trovarne di nuovi e grazie ai suggerimenti di Dadoll cercare di realizzarne diversi. Puoi utilizzare questo piccolo libro anche come manuale per le tue attività da svolgere coi bambini. Le attività possono essere diverse dal semplice disegno in bianco e nero da colorare, al gioco di gruppo da far fare ai bambini. Tutti in forma ludica, ma con lo scopo di imparare, ripetere, fare e soprattutto… giocare creando! Età di lettura: da 3 anni. -
Mi racconto per te. Il valore delle storie di vita
Gli autori e le autrici di questa antologia hanno aperto il loro cuore e raccontato episodi importanti della loro vita. Si sono fatti delle domande e le rivolgono anche a te. Domande per comprendere se stessi e gli altri, per superare degli ostacoli, per migliorarsi attraverso l’analisi di ciò che si scrive e di ciò che si legge. Alcuni hanno trovato delle risposte, suggeriscono una strada da seguire. Altri cercano ancora. Esperienze di vita che diventano guida e incoraggiamento, ma anche spunti di riflessione. -
Reana la rana e altre storie
"Reana la Rana e altre storie"""" è una raccolta di otto fiabe scritte da Maria Teresa Angelini, una madre insegnante, e da sua figlia Eleonora dagli inizi degli anni Novanta del Novecento. Queste favole con incantesimi e formule magiche rovesciano ironicamente le vecchie fiabe che abbiamo conosciuto fin da bambini presentando rane che si trasformano in fate e contadine e che non aspettano sempre il bacio del principe azzurro, proponendo sette fanciulline in grado di badare anche a loro stesse, principi ologrammi, elfi infermi in balia delle Sirene e dei belli addormentati nel castello, mondi distopici, viaggi pseudoariosteschi sulla Luna, principesse in cerca di ricchezza e bellezza, fanciulle e regine inizialmente piene di malvagità, ma pronte a riscattarsi per amore. Da queste fiabe si capirà che c'è sempre una misura in tutte le cose, che è sempre preferibile la parsimonia in ogni ambito della vita umana e che, come enuncia anche il rasoio di Occam, la via dritta e non tortuosa è si la più semplice e immediata, ma anche quella giusta. Età di lettura: da 12 anni." -
Potevi dirmelo prima
È una giornata come tante altre quella di Mavi nella sua Bologna che, tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate, la vede impegnata negli esami universitari della Magistrale in Filosofia. Uno scambio di parole con una commessa cambia però il senso di quelle ore. Il regalo di laurea del padre, Firenze, gli amici sempre presenti, Sofia che se non ci fosse dovrebbero inventarla, una famiglia con cui trovare i nuovi equilibri della vita adulta ma soprattutto la potenza di quello che tutti chiamano futuro ma che per Mavi ha un solo nome: Marco. Marco che ha un ""cuore in allarme"""", come canta Lucio Dalla, e che forse vorrebbe anche andar via, ma che ha soprattutto un bel caos da risolvere contro il quale una giovane filosofa non può far molto se non comprendere che la vita è davvero imprevedibile e che l'amore non è altro che un meraviglioso incastro di vite, casini e imprevisti allargati."" -
Un sogno che fa rivivere un secolo di storia rossoblù. Incontro immaginario nell'Aldilà con i grandi del Bologna del Novecento
Il Bologna è la squadra per la quale Stagni ha tifato fin da bambino. La prima partita la vide nell'ormai lontanissimo 1947, accompagnato allo stadio dal padre Edmondo. Di quella domenica ricorda ancora tutto: Bologna-Venezia 4 a 0 con doppiette di Gino Cappello e Alberto Bonaretti. Il motivo per il quale si è cimentato in questa avventura è dovuto a un sogno. Infatti una notte gli sono apparsi i mitici campioni del Bologna degli anni Venti e Trenta, che aveva solo visto nelle foto d'epoca ma dei quali aveva sentito parlare molto, un Bologna glorioso per cui venne creato il famoso motto ""Il Bologna è uno squadrone che tremare il mondo fa, hip hip urrà"""". Quei giocatori che conquistarono sei scudetti, due coppe dell'Europa Centrale (una sorta di Coppa dei Campioni di quei tempi) e il Torneo Internazionale di Parigi, li ha sognati mentre palleggiavano allegramente nell'Aldilà su una bianca nuvoletta e con ciascuno di loro ha dialogato. Usciti di scena loro, ne sono apparsi altri, quelli che hanno indossato la maglia rossoblù subito dopo la guerra, con in prima fila il già citato Cappel o e Cesarino Cervellati, i suoi idoli della fanciullezza. Infine, sempre in quel fantastico sogno, ha rivisto anche gli artefici del settimo scudetto del Bologna, quello del campionato 1963-1964 dopo il vittorioso spareggio di Roma contro l'Inter per 2-0 (gol di Fogli e Nielsen). Anche con loro ha parlato e da quel colloquio immaginario sono usciti aneddoti interessanti che certamente non tutti conoscono."" -
Naima
Naima è il nome che, come una bussola, ci conduce attraverso storie che paiono inestricabili o lontane, desideri umani come la maternità o passioni forti come il restauro, che Naima abbraccerà quasi a rendere giustizia al suo nome strano, scelto per lei dal padre, amante della musica di John Coltrane. Altre figure femminili accompagneranno Naima, ognuna per un tratto di cammino, che la porterà lontano da un lutto subito anni prima e inciso nella sua anima. E queste donne saranno il volto della Madonna cinquecentesca che i suoi passi incontreranno. -
Cuci il becco
Si può misurare la vita con un metro? O scendere da un treno per prenderne un altro, senza conoscere quale sarà la destinazione? Eppure capita che a squarciare la monotonia di una vita, arriva il ricordo di un ""consiglio"""" riaffiorato all'improvviso, lasciato scritto su un foglietto ben piegato e riposto nel più lontano cassetto della memoria, e si è pronti a dare una nuova direzione al nostro """"terzo tempo"""". Ed è quello capitato a Ramona Dell'Abate, pronta ad """"abbandonarsi"""" ad un viaggio nelle stazioni dei ricordi da rivivere, tra volti amati e da rinnegare, in una continua altalena tra ieri e oggi, tra affetti e colleghi, amori e dolori, Cenerentola e colpi di fortuna sfiorati. Non sempre i ricordi saranno leggeri e spensierati, ma non si può scegliere. Cosi come non sempre si possono scegliere le persone, quelle """"vissute"""" negli studi televisivi, """"beniamini del pubblico"""" pronti a spegnere un sorriso insieme alle telecamere e a mostrare, ma sempre e solo a telecamere spente, il volto peggiore. Cosi, """"tiro fuori dalla mia borsa il tablet, inforco gli occhiali, libero i ricordi e comincio a scrivere il racconto senza filtri della mia vita artistica. Mettetevi comodi"""", è l'invito di Ramona Dell'Abate, perché il viaggio sarà lungo e pieno di incontri con persone speciali, a cominciare da Wanda Osiris, Marco Predolin, Pippo Baudo, Pietro Garinei, Gigi Sabani, Enzo Tortora, Bettino Craxi, Andrea Bocelli... e mille altri, in una biografia tra il serio e il faceto, senza dimenticare, ogni tanto, un monito: """"Ramona, cuci il becco!""""."" -
Io esco da solo. Come guarire da agorafobia e attacchi di panico
La paura di uscire da soli, di stare lontano da luoghi che consideriamo sicuri, ma anche di essere in mezzo alla folla o in situazioni in cui non possiamo ricevere aiuto immediato, è detta Agorafobia. Molto spesso associata ad Attacchi di Panico che rendono impossibile una vita normale per chi ne soffre. Una spirale che tende sempre verso il basso, a chiuderci in un mondo sempre più piccolo da cui spesso non riusciamo a uscire. Marco Fava lo sa perché ci è passato, per trenta lunghi anni della sua vita spesa a evitare tutte le situazioni in cui aveva timore di non farcela. Dopo mille percorsi e terapie diverse, ha finalmente intrapreso la strada giusta per guarire e proprio grazie a questa sua esperienza (fatta insieme a psicologi e psichiatri) vuole proporvi oggi un metodo pratico che possa aiutare tutti coloro che si trovano in quella stessa situazione. Un percorso quanto più pragmatico possibile, che chiunque può intraprendere con in dote solo una forte determinazione e soprattutto una grande costanza. Perché non sarà per niente facile ricostruire quei percorsi mentali che possano liberarci dalle nostre paure limitanti. Ma è certamente possibile. ""Io esco da solo"""" è una speranza che tutti possiamo coltivare, a patto di curarci al meglio.""