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Il soffio del mantice
Poesie brevi, di sapore epigrammatico ed ironico, con unico filo conduttore l'analisi impietosa del disfacimento fisico, il prendere atto dell'età che avanza. Mario Graziano Parri scrive di ""regolamento di conti con l'esistenza""""; Stefano Carrai, nell'Introduzione, dice di versi come bisturi, amari e corrosivi."" -
L' albero di albicocco
"Quando, insieme ai miei allievi, ho iniziato a scavare la chiesa monastica detta Le Centoporte, non avrei mai pensato che potesse divenire l'oggetto di un romanzo. Ora la trovo al centro di una piacevole e scorrevole storia che intreccia il """"mistero"""" del sito archeologico con quello del processo ai Templari. Il difficile argomento delle lotte per il potere in pieno Medioevo viene presentato attraverso il rapporto tra un docente francese di Storia, Gustavo, e Dario, un ragazzino di Giurdignano, che lo accompagna alla scoperta di Le Centoporte. L'albero di albicocco aiuta a dare significato e consenso al duro lavoro archeologico che avevamo svolto, sotto il caldo sole del Salento, agli inizi degli anni Novanta. La cultura non è niente se non serve a far riflettere e ad ispirare la fantasia""""." -
Tutto così regolare tutto così prevedibile
Ironia, memoria, fantasia, visionarietà: queste le parole-chiave dei racconti di Claudio Giovanardi. Il suo è un occhio disincantato, a volte sorridente, a volte meditativo, che scruta dentro e fuori di sé. I personaggi, come in una galleria, affiorano dalla vita vissuta o dalla fantasia, in un insieme di storie e di situazioni mai banali, coinvolgenti, fulminanti. Una vita che si fa specchio di tutte le vite. -
Pensione Latemar
C'è la filosofia della vita in questi racconti che toccano il lato biografico nelle dinamiche psicologiche e sociali. E la macrostoria è in primo piano sull'onda di una scrittura semplice, psicanalitica, che insegue fatti e visioni. E tutto si concentra e si fonde come in un romanzo breve che avvia il lettore verso ricordi personali e stati d'animo su cui riflettere. -
Svestito del mio volto d'uomo
Filo conduttore della raccolta poetica è un percorso in equilibrio sulle linee della memoria e della nostalgia, o anche un viaggio avvolgente in cui il silenzio parla del passato e chi legge può attraversare sia scenari surreali e metafisici sia le sequenze del già vissuto. Il tutto, come per Platone, fori dall'apparenza della vita, per sentire l'altrove, il tempo Altro, la morte dei vivi. -
Canta il merlo sul frumento. Il romanzo della mia vita
Questo libro è un'autobiografia: Lidia Menapace racconta la sua lunga vita, che ha attraversato il fascismo, la prima e la seconda Repubblica, le stagioni delle lotte operaie e i movimenti studenteschi, il femminismo, le mobilitazioni pacifiste e per l'ambiente. È un romanzo di formazione: è la vicenda di una ragazza che cresce nel ventennio fascista, in una famiglia progressista e laica, e che per spontanea necessità interiore diviene antifascista e partigiana; e per tutta la vita proietterà i suoi modelli etici nell'impegno pubblico culturale e sociale. È un romanzo della storia d'Italia: Lidia Menapace è stata impegnata nei movimenti cattolici progressisti, dirigente della Democrazia Cristiana (prima donna assessora alla Provincia di Bolzano), ha vissuto la diaspora della sinistra DC; docente all'Università Cattolica di Milano, fu allontanata per la sua dichiarazione di marxismo; ha partecipato alla nascita del quotidiano ""il manifesto"""" e vi ha collaborato a lungo; nel 2006 è stata eletta senatrice con Rifondazione Comunista (indicata come presidente Commissione Difesa, non fu eletta per le sue posizioni pacifiste), e dal 2011 è nel Comitato nazionale ANPI. Il libro ha una prospettiva sempre aperta alla storia; cosicché gli eventi personali si coniugano con quelli generali, e i primi ne assumono senso più ampio e i secondi vivezza ed umanità."" -
Io non sto a guardare. Memorie di una partigiana femminista
Velia Sacchi nasce a Bergamo nel 1921. Nel 1943, sposata e madre di una bimba di due anni, entra nella Resistenza occupandosi di propaganda antifascista e trasferimento di perseguitati in Svizzera. Fortunosamente rilasciata dopo un arresto, passa alla clandestinità, collabora con ""l'Unità"""" e fonda l'Associazione femminile per la pace e la libertà, che alla fine della guerra confluisce nell'UDI, Unione Donne Italiane. Muore nel 2015. In questa autobiografia, che recupera anche pagine di diario degli anni della Resistenza, foto, documenti e alcune immagini (tra cui carte di identità false e la scheda del CNL), c'è il racconto in presa diretta di una vita che legge i grandi e piccoli eventi della storia sempre dal punto di vista della donna. Si parte dalla lotta di Liberazione, quando oltre al ruolo di staffetta, di accudimento, di coraggio quotidiano, la presenza femminile favorisce la diffusione di sentimenti, atteggiamenti, di quella rivolta morale che costituisce l'humus emotivo della Resistenza. E di questa la Sacchi racconta senza alcuna retorica anche le problematicità e i punti critici """"di genere"""": l'emarginazione dai posti di comando, le idee sessiste dei dirigenti e dei compagni di lotta, la violenza gratuita... Velia affronta poi, sempre dall'angolazione femminista, i nodi politici del secondo Novecento, dalla democrazia incompiuta al tentativo di ricacciare nel silenzio delle case la questione, ancora non risolta, delle donne in Italia."" -
Nel mistero del futuro. Odi civili
Collegate da un filo conduttore che attraversa gli anni dal secondo Novecento ad oggi, le odi si rivolgono ad un lettore cui si richiede adesione. Sono certamente liriche, ma anche satiriche, civili, come verifica e bilancio di una società mondiale che si proietta nel futuro di sorti migliori e intanto, spesso, toglie voce ai deboli. -
La vita dei pesci
Luca ha 11 anni quando, nel 1978, viene rapito Aldo Moro. Il sequestro e la morte del politico democristiano, le immagini e le cronache del telegiornale sono il contrappunto reale di una infanzia che sembra scorrere in un acquario. Un acquario in cui il protagonista è alla continua e pervicace ricerca di affetti, e in cui, come pesci, si muovono il padre, impiegato modello di giorno e scapestrato avventuriero di notte; la madre rinchiusa in un ospedale psichiatrico; la nonna Elvira, tenera e solida. Lo sguardo di un bambino non è puro e incantato; a volte, vorrebbe già dimenticare. -
Avventure nello spazio. Mattia e i suoi amici animali
Mattia ama gli animali e ha una segreta corrispondenza con essi e la natura nel suo complesso. In queste tre avventure, il ragazzo si trova a viaggiare nello spazio e scopre universi sconosciuti; libera alcune scimmie da un laboratorio dove si covano malvagi progetti; e denuncia un allevamento dove i cani sono impiegati in lotte clandestine e un maneggio in cui i cavalli sono sottoposti a doping. Queste le imprese spericolate e coraggiose che vive Mattia, con un approccio lieve ai grandi temi della scienza. Età di lettura: da 4 anni. -
Il faro di Pükler-Muskau
Il faro di Pükler-Muskau è un grande racconto di viaggio, viaggio come pellegrinaggio fra realtà e allegoria, come anelito verso il sincretismo religioso di un grande abbraccio ecumenico rappresentato dalla potenza illuminante di un'unica fonte luminosa che riunisca in sé l'essenza di tutte le fedi. Spinti dal medesimo misterioso richiamo si muovono, nell'affresco di un grande afflato centripeto, personaggi diversi, indotti da diverse motivazioni personali, alla ricerca di un luogo che è allo stesso tempo uno spazio fisico e la dimora più segreta dell'anima. In questo percorso verso l'esplorazione del proprio intimo, i protagonisti intrecciano relazioni che consentono e riverberano la realizzazione della propria meta. Ma è l'amore, in fondo, il desiderio che avvia questa ricerca, l'amore in tutte le sue manifestazioni, dalla fase dell'innamoramento, che è entusiasmo puro e illimitato, alla realizzazione di un sentimento pacato e consapevole, fino allo stadio dello svuotamento delle illusioni, che nella razionalità ripensa il passato e rinnova il proprio avvenire. -
Figure e ombre
Un grande romanzo della solitudine, questo insieme di cartoni narrativi che il poeta bolognese Giovanni Maurizi ha concertato come una suite musicale. Solitudini sentimentali, intellettuali, sociali si alternano nelle diverse parti del libro, mantenendo attivo un principio di paradossale dialogicità, sia essa di volta in volta motivata dai dedali del monologo interiore o al contrario polverizzata in colloqui dell'assurdo (di evidente matrice esistenzialista), che richiamano alla mente il Beckett migliore. I capitoli della prima parte trovano poi un compimento radicalmente altro, sospeso fra tragico e grottesco al modo piuttosto di Kafka, nei due testi ""politici"""" della seconda parte, ove il dettato narrativo è sigillato dentro un'esperienza di evidente matrice autobiografica condotta fino ai territori accidentati della metafisica e dell'incubo."" -
L'appartamento segreto
In ognuno di questi cinque racconti l'autore propone una sinopia di romanzo in fieri, di cui mira a cogliere soltanto una tappa precisa. Restano nella memoria la comunità di anime e di volti fantasmatici che dà vita al respiro corale di ""Un tranquillo posto di campagna""""; e la congiura di filosofi e filologi che anima """"L'internamento di Nietzsche"""", nel cui finale è incisa la sentenza di una possibile poetica ricongiuntiva di filosofia e narrativa. Ma non meno significative sono la vicenda familiare, ad un tempo internazionale e abruzzese, di Giuseppe Dogato e """"La banda dei tre""""; la via crucis amorosa ed esistenziale di Carla e del dottor Lazzari nel racconto eponimo, fino alle rocce kafkiane che lacerano l'esperienza umana di Kaplan e Martini, nel racconto """"L'isola nell'oceano"""" e fino al dramma della """"Seconda morte"""", esposto à la manière de Bernanos per il coinvolgimento di un sacerdote sospeso cui è consegnata la fine di questo libro davvero riuscito."" -
Non ho l'età. Perdere il lavoro a 50 anni
Cosa significa trovarsi a 50 anni senza un lavoro perché delocalizzano la fabbrica, o tagliano il personale, o l'azienda fallisce? Come si sopravvive se si è troppo giovani per la pensione e troppo vecchi per riuscire a ricollocarsi, con i figli ancora a scuola e un mutuo da pagare? Loris Campetti scrive un reportage viaggiando per l'Italia e raccogliendo nove storie emblematiche di una generazione di lavoratori dimenticati, invisibili: c'è la Ottana in Sardegna e l'amianto di Avellino, la Merloni di Fabriano e l'Eutelia di Roma, ci sono le storie di una grafica e di un direttore di teatro toscani, le coop rosse emiliane, gli indiani del Reggiano, c'è l'occhialeria del Veneto. Ci sono, soprattutto, delle donne e degli uomini: ognuno racconta la propria storia, e Campetti ne spiega il contesto territoriale e lavorativo. Scrive l'autore: ""Via via che prendevo appunti nel mio block notes mi sono rafforzato nell'idea antica della centralità del lavoro nella vita delle persone, perché quando il lavoro viene meno non è dell'assistenza che si va in cerca, bensì della dignità. Cioè del lavoro. Un lavoro irrobustito dai diritti, per non tornare alla schiavitù, come ci ricorda un'indiana del Punjab arrivata nella Pianura padana per mettere etichette alle nostre t-shirt griffate, a mungere le nostre mucche e strigliare i nostri cavalli."""" Introduzione di Rossana Rossanda."" -
L'immaginazione. Vol. 289
Poesia; Luciano Luisi, Cronaca nera; Laura Sergio, Due poesie; Giovanni Bernardini, Citazioni; Silvia Tripodi, Voglio colpire una cosa; Prosa; Marosia Castaldi, Paesaggio del vestito che piange; Ivano Mugnaini, Due racconti; Per ricordare Giovanni Raboni; Giovanni Raboni, Una traduzione; Andrea Afribo, Un aspetto; Massimo Cacciari, Per Giovanni Raboni; Maurizio Cucchi, Per Giovanni; Luca Daino, Raboni e il modernismo anglosassone; Fabio Magro, Per ""Imbarcadero""""; Mario Santagostini, Vittorio Sereni e/o Giovanni Raboni. Appunti; Silvana Tamiozzo Goldmann, Intorno a """"La guerra""""; Patrizia Valduga, Intervista impossibile con risposte autentiche; Rodolfo Zucco, Quel modello che abbiamo nella testa o chissà dove. Un modello per i sonetti; pollice recto/pollice verso di Renato Barilli; Lucarelli: una prova condotta con mano leggera ; Nesi: un passo indietro ai bei tempi andati; A piè di pagina di Remo Ceserani; Per diritto e per rovescio di Nico Naldini; Il dinosauro di Piero Dorfles; Gammmatica ; Mariangela Guatteri, La cognizione del meccanismo e la grammatica (Parte Prima); Camera con vista di Sandra Petrignani; Noterelle di lettura di Anna Grazia D'Oria; Salvatore Ritrovato, Franco Loi-Manuel Cohen, Gabriella Maleti; Sergej Esenin, Emanuele Amoruso, Angelo Australi ; """"Il segnale"""", Salvatore Sanna, Franco Castellani; Refrattari di Filippo La Porta; Diario in pubblico di Romano Luperini; Leggendo Rileggendo di Cesare Milanese; Il divano di Antonio Prete; Le altre letterature..."" -
Irene
Irene è un poema, un apologo, un inno alla pace. Consegna al lettore un testo autonomo costruito attraverso un puzzle di citazioni da grandi libri. Ci sono il Vecchio e il Nuovo Testamento, scritti di Seneca, Erasmo, Voltaire, Kant, Leopardi, Popper, Camus e altri che danno forza a un'idea universale da difendere e diffondere. -
Un grano di morfina per Freud
È come un chiasmo la figura che appare già nelle prime pagine di questo poema: il rapporto incrociato tra l'inizio orrido di una guerra che divorerà due continenti e la fine dolorosa e dolcissima di un uomo sorprendentemente acuto nel leggere oltre gli occhiali da cieco della coscienza. In quel settembre del 1939, quando Germania e Unione Sovietica si spartiscono la carne della Polonia, Freud muore. Tra il personaggio e la sua teoria, il difficile confronto si sviluppa ancor più nella parte centrale del testo che s'apre con un ricordo accecante dell'infanzia, la nudità della madre. -
Luntan gh'è püssè cèer. Lontano c'è più luce
Questo libro raccoglie le poesie in dialetto composte da Antonio Giuseppe Bruni tra il 1980 e il 2000. Scrivere in dialetto era far nascere una parte importante di sé, riallacciarsi ad un mondo lontano i cui segni, però, erano impressi, indelebili in lui. Scrivere in dialetto era anche testimoniare, raccontare, sentire la realtà della sua terra lombarda come matrice comune, alveo in cui si erano mosse le generazioni e di queste farsi portavoce. Lo sguardo sulla campagna, sulla sua gente si unisce alla percezione di meccanismi più profondi, di dimensioni quasi sacre. In una dialettica tra finito e infinito, tra il qui e l'altrove, si può cogliere il senso di questa raccolta. -
Vento, portalo via con te
La bottega del sarto Ugo, frequentata da un gruppo di oppositori al regime fascista e l'esperienza della guerra 1940-'45 vissuta dall'adolescente Gino nei luoghi di prima linea del basso Lazio, la fuga nei rifugi di campagna con la famiglia, il rastrellamento e il rapporto con le forze tedesche di occupazione, dal dramma degli sfollati ai primi passi verso la ricostruzione: quella delle case distrutte dai bombardamenti e quella dell'esistenza di ognuno. -
L'immaginazione. Vol. 290
Prosa; Cosimo Argentina, Canto del militare della prima guerra mondiale mentre una donna aspetta il suo ritorno; Pasko Simone, La confessione; Angela Scarparo, Tutto quell'amore; Noterelle di lettura di Anna Grazia D'Oria; Davide Argnani, Costantino Kavafis, Claudio Borghi, Bona Maria Zanazzo; Nico Perrone, Rossana Bucci e Oronzo Liuzzi, Giulia Licci, Marisa Tolve; Per Giuliano Scabia; Silvana Tamiozzo Goldmann, Una giornata di studio; Laura Vallortigara, Un avventuroso cammino; Giuliano Scabia, Lettere agli studenti; Giuliano Scabia, Caro Prandin; Per un libro; Su Aldo Palazzeschi: il poeta saltinbanco e la serietà del gioco di Laura Diafani; Su Ennio Cavalli, La cosa poetica di Cesare Milanese; Il dinosauro di Piero Dorfles; Pollice recto/pollice verso di Renato Barilli; Campo: un padre fonte di ispirazione; Policastro: un romanzo che resta chiuso in cella; Diario in pubblico di Romano Luperini; A piè di pagina di Remo Ceserani; Camera con vista di Sandra Petrignani; Refrattari di Filippo La Porta; Leggendo Rileggendo di Cesare Milanese; Il divano di Antonio Prete; Gammmatica; Mariangela Guatteri, La cognizione del meccanismo e la grammatica (Seconda parte); Le altre letterature; Dalla Grecia: Sotirios Pastakas. Traduzione di Mauro Giacchetti e Massimiliano Damaggio; Dalla Turchia: Haldun Taner. Traduzione di Semin Sayit. Nota di Lucilla Marino...