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L'immaginazione. Vol. 304
"L'immaginazione"""", rivista di letteratura diretta da Anna Grazia D'Oria, è presente da ventidue anni e si conferma una realtà davvero interessante, soprattutto per la poesia. Esce con cadenza bimestrale, rivolgendo particolare attenzione alle tendenze poetiche contemporanee, con la presentazione di versi inediti di poeti noti e meno noti. Per gli appassionati del genere la rivista, fiore all'occhiello del gruppo editoriale Manni, è una miniera inesauribile di notizie, approfondimenti e curiosità sulla poesia contemporanea mondiale." -
Avventura di giorno feriale
Una raccolta poetica sull'avventura consueta del ronzio dei giorni, dei fatti, delle persone che sono parte dell'orizzonte abituale, ma anche sul procedere laterale che sfugge alle scadenze, ai riti, ai ritmi giornalieri. E dove feriale indica i momenti di lavoro ordinati nella responsabilità e ripetitività e insieme un tempo vuoto segnato dalla distanza, dall'assenza. Allora l'avventura consueta è trasmigrare dal torpore allo stupore, è fissare intensamente... -
L'impermanenza
"Impermanenza"""" è parola inconsueta, chiara nel suo significato: tutto è provvisorio. Nel romanzo, ambientato tra territori nepalesi e lombardi, Pietro agisce in questa prospettiva, una vita di ritorni e partenze, di onde e di vento, di fuga, di distanza dagli altri e anche da sé stesso. L'incontro con la civiltà indiana, con il fotoreporter Rajan, l'amore di Vivienne lo aiutano a ritrovarsi, anche e ancor di più nel dolore." -
Il senso incerto
Questa raccolta poetica, in un linguaggio asciutto ed essenziale, denso e meditato, come un diario di bordo, intesse sezioni come colonne portanti di un cammino per un itinerario di ricerca, di riflessione sull'esistere. Il confronto con la realtà quotidiana, anche quando inganna o è semplicemente inadeguata, porta a un bilancio sempre in divenire. -
Quasi felice
In questo romanzo, lieve nella scrittura, profondo nello scavo dei sentimenti, l'autrice conduce il lettore in un mondo sfumato e dolcissimo che è anche quello della malattia mentale accanto alla realtà del presente e ai ricordi. Con la protagonista, Mariasole, tante voci di donne raccontano in un lungo flusso di coscienza, e fatti e sensazioni si intrecciano dando vita alle storie di un unico universo femminile. -
Il colpo degli uomini d'oro. Il furto del secolo alle Poste di Torino
Una appassionante vicenda di nera raccontata come un romanzo giallornrn“Quei sacchi pieni di banconote che gli passavano ogni giorno tra le mani erano diventati un’ossessione.”rnrnGiovedì 27 giugno 1996, ore 8 del mattino: alla direzione delle Poste di Torino i funzionari dell'Ufficio Cassa aprono i sacchi raccolti il giorno prima dalle varie sedi postali. Sono pieni fino all'orlo, è in scadenza il pagamento dell'ICI. rnDentro però, invece del denaro, trovano fumetti di Topolino e pagine di libri scolastici tagliuzzati della misura delle banconote da 100 e 50.000 lire. rnNel giro di recupero che fa il furgoncino blindato, preceduto e seguito da due auto di scorta, è successo qualcosa, anche se tutto sembrava andare liscio e nessuno si è accorto di niente.rnQuattro insospettabili – o forse di più? - e la 'ndrangheta, le fughe in Albania e Costarica e due cadaveri nascosti in un noccioleto della Val Susa, pistole del secolo scorso ancora fumanti, playboy di provincia e mogli gelose...rnBruno Gambarotta ricostruisce la cronaca dettagliata del colpo sabaudo del secolo, una storia realmente accaduta che per molti mesi ha tenuto col fiato sospeso l'Italia. E lo fa lavorando sugli articoli della “Stampa”, intervistando avvocati e pubblici ministeri, studiando le carte del processo. rnUna appassionante vicenda di nera raccontata come un romanzo giallo, dove le cose non sono mai quelle che sembrano. -
Stazioni. 1994-2017
La raccolta comprende due sezioni di quattordici testi con relativi congedi: un viaggio sentimentale a tutto campo, forse una doppia via crucis, umana e spirituale. La prima si compone di poemetti e quasi poemetti, intendendo con tale espressione la loro brevità rispetto al problema toccato: si fermano quando il discorso del cuore pare concluso e non vuole forzature. La seconda parte è composta da due sequenze di sette poesie e quasi poesie, in cui il soggetto entra nel dramma collettivo con tutta la non-potenza dell'umiltà e della compassione. Declinano voci di profondo impegno morale ed ecologico, attraverso una emozione linguistica: la poesia deve contenere la passione e il turbamento che l'hanno generata, e i versi disegnano l'utopia di una società autentica mentre scuotono e sommuovono la lingua, come ha scritto Rodolfo Zucco. -
Per non dimenticarmi
Due sezioni racchiudono le fasi di un percorso poetico dove l'io si rivela attraverso brani di vita distinti e insieme compatti, serrati uno all'altro come i chicchi di una melagrana. -
Torre saracena. Viaggio sentimentale nel Salento
Questo libro è un viaggio nel Salento, e un ritorno nei luoghi dell'infanzia e adolescenza dell'autore. È una rievocazione personale fatta ""da lontano"""" e assieme un itinerario fisico per strade e paesi della provincia di Lecce. Attraverso gli occhi di Antonio Prete conosciamo un Salento altro: entriamo nelle case di Gallipoli e Otranto d'inverno, guardiamo ballare una tarantata, scopriamo i menhir e la città fortificata di Acaya, lavoriamo la cartapesta, ci spingiamo fino a Leuca finisterrae e alla grotta preistorica dei Cervi, passeggiamo nel barocco di Lecce... Un percorso d'autore che racconta com'era il Salento prima che diventasse meta di migliaia di turisti, e il Salento com'è oggi, con i luoghi e gli aspetti sconosciuti che pur conserva: una terra che ha la sua peculiarità nei tratti antichi di storie e leggende, profumi e sapori ancora così autentici e inesplorati."" -
Salita al Lago Padre
L’esplorazione e il racconto di un paesaggio inizia sempre da luoghi reali (e il Lago Padre è una delle sorgenti appenniniche del torrente Parma) e soprattutto da luoghi personali. Qualche volta questi sono solo la prima tappa di un pellegrinaggio che dalla biografia si allontana per andare verso altri luoghi, e incontrare figure, ascoltare voci che non parlano più di noi, ma del legame con ciò che rimane, con ciò che è passato, impensato, selvatico. -
Libellus
"Una poesia, questa di Martellini, che allestisce un teatro - di parole, di versi, di cadenze - in cui tornano a prendere respiro figurazioni corporee del desiderio, lampeggiamenti del già stato, forti presenze affettive. Una dizione piana, essenziale, misurata chiama le cose e i paesaggi a una nuova intimità, a una sorta di confidenza con un tempo che non è incenerito, ma ha ancora vibrazioni e richiami, luci e seduzioni. La memoria in questi versi è, insieme, evocazione e meditazione, sogno e accoglimento di un altrove che è sorgente di malinconia ma anche di grazia. Ed è permanenza aspra e dolce di un enigma: """"eppure c'è qualcosa che non muta, nei mutamenti, che si strugge, nella fatalità, chiuso dentro, una parola come una radice"""". Ritrovare, con la forza evocativa della parola, frammenti e forme di quel che è perduto significa attingere a quella presenza che resiste nel tempo e che la poesia può custodire."""" (Antonio Prete)" -
Il secchio e lo specchio
Esperienze mescidate in un ventaglio aperto si incontrano in questa raccolta poetica costruita con versi essenziali e coerenti che coinvolgono con la sua struttura carica di razionalità. Si legge la perdita della memoria storica e del senso civico. Compare una quotidianità che è freddo scenario industriale e casalingo, concretizzata da apparente onnipotenza elettronica, falsa cultura e falsa coscienza, finta socialità e progressivo logoramento dei rapporti interpersonali. -
Ecco perché i cani fanno la pipì sulle ruote delle macchine. L'uomo e il suo rapporto con gli altri animali e le leggi della natura
Che tipo di animale è l'uomo? E come si comporta con gli altri animali? Con quelli che mangia, con quelli che veste di cappottini firmati, con quelli verso cui prova solo ribrezzo? Ferdinando Boero compie un viaggio nella storia dell'uomo nella biosfera, con ironia e rigore scientifico: da quando l'Homo sapiens ha iniziato a cacciare, e poi allevare, fino alla ""conversione animalista"""" e agli eccessi morbosi dell'epoca contemporanea. E ci racconta quali sono i rapporti tra le specie: dalla predazione (gli animali che cacciamo e alleviamo), alla simbiosi (l'animale con cui si convive), allo schiavismo (quello che lavora per noi) fino alla pet therapy e alla patologia di considerare un cane come un bebé. Dopo una carrellata tra le specie, dalle scimmie ai molluschi agli ovini agli uccelli ecc., ricca di aneddoti scientifici e divertenti, Boero spiega alcune leggi della natura, e fa qualche previsione: ci stiamo mettendo contro di esse, e se non riusciremo a fermarci, le cose si metteranno male."" -
Diario di un idealista
Michele è un musicista ambizioso e pieno di talento, indolente e un po' antisociale. La musica è la sua vera e unica passione, ma per lavorare è costretto ad accettare una supplenza di sei mesi in una scuola media. L'impegno giornaliero fra gli alunni diventa così ""passione e missione"""" in un docente che osserva e analizza con la mente e con il cuore gli studenti, ed è anche l'occasione per riflettere su di sé e ciò che lo circonda."" -
Eppure sono lieve
"L'autrice è un'anima lieve, silenziosa. Ha lo sguardo sereno sul mondo di chi ha conosciuto il buio e ora ha qualcosa da dire. Ascoltiamola."""" - Giovanni AllevirnrnDue amiche si ritrovano dopo i tempi del liceo. Hanno quarant'anni, un lavoro di successo, dei figli. Bruna, pediatra, è separata, Giovanna è costretta in un matrimonio che la sta poco a poco annientando e da cui non riesce a svincolarsi. Il romanzo, che racconta una vicenda reale, è composto da due diari che si incrociano. Quello di Giovanna, vittima inconsapevole, insieme ai due figli, di un marito aggressivo e manipolatore. E quello di Bruna, che tenta di sostenere l'amica in un percorso di consapevolezza e richiesta di aiuto presso un centro antiviolenza. È un romanzo sul tema dell'abuso domestico, sul maltrattamento psicologico, il cosiddetto mobbing famigliare, una violenza ambigua e difficile da riconoscere, tanto per la vittima quanto per chi le sta attorno. Ma è anche un romanzo sull'amicizia, sul potere della fiducia e della vicinanza. La drammaticità di una questione tanto grave quanto sommersa e misconosciuta è temperata dalla levità, dalla poesia e da una sottile ironia con cui l'autrice riesce a raccontare la rabbia, il senso di impotenza, la vergogna e il dolore con cui, fino alla fine, bisogna fare i conti." -
Dente di cane
In una piccola città ai piedi del Vesuvio il maestro elementare Gilberto Raimo inciampa in una trama ordita dai potenti locali che ne temono l'impegno politico e civile. Antonio Melfi, suo ex allievo, si impegna a guidare un'azione collettiva che ne riscatti l'onore. Il lavoro di indagine per portare a galla la verità diviene cammino esistenziale. -
Messa alla prova
I personaggi di questa storia sono un cancelliere di tribunale, un giudice minorile, un ragazzo con alle spalle un'adozione fallita. Li accomuna un desiderio insoddisfatto di giustizia. La vita scorre e li mette alla prova, tra normalità e consuetudine ma anche con vicende drammatiche e, a tratti, grottesche. Emerge una fragilità umana che genera contraddizioni, scelte cruciali, errori. -
L'immaginazione. Vol. 305
Bimestrale di letteratura diretto da Anna Grazia D'Oria. -
Le parole degli alberi e degli uomini
Se è vero che tutto nella natura ha un equilibrio e ogni suo elemento è in connessione con l'altro, allora anche quello che sembra non tornare ha, nel profondo, un senso. Gioacchino Leandro racconta una favola che più realistica e attaccata alla terra non si potrebbe, narra la storia di una morte che è profondamente vita. -
Polpettology. Storia, filosofia e ricette della polpetta. Teoria e pratica del cibo più amato al mondo
Certo non è solenne come la lasagna. Non è raffinata come una crêpe al tartufo. Non è effervescente come i gamberoni al curry. Ma è comoda come una pantofola. Familiare come la voce della ninna nanna. Saporita come una battuta popolare. La polpetta non è aggressiva, non è esibizionista, non è possessiva. Se dovessimo scegliere un cibo da decretare piatto nazionale, sarebbe certo lei. È una pietanza locale che in ogni regione ha la sua declinazione, e si ritrova in tutte le culture del mondo. È un cibo plurimillenario, che ha saputo adattarsi alla contemporaneità, e se negli anni Sessanta nessun bravo padrone di casa le avrebbe offerte per cena, oggi hanno conosciuto una riscossa, sono sempre più presenti non solo sulla mensa famigliare ma anche negli aperitivi al bar e nei light lunch alle convention. E poi, basta aggiungere un po' di pane raffermo, formaggio, un uovo, ed ecco che quella che doveva essere una portata per due diventa per quattro, per sei, per otto. Allora, cosa bolle in pentola? Un libro di cucina - ma non solo, anche se contiene molte ricette di facile realizzazione. Un libro di storia materiale - ma non solo, anche se racconta la polpetta dalle origini ai giorni nostri. Soprattutto, questo è un libro di filosofia della polpetta, dal tono semiserio, in cui il piatto diventa metafora di un modo di essere, anzi di polpettare, che passa dal riutilizzo e riciclo, alla capacità di adattarsi, al gusto della condivisione.