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Il restauro del Santuario di Santa Maria della Croce di Roio
Il sisma del 6 aprile 2009 ha colpito duramente la popolazione dell’Aquila e il suo patrimonio storico-artistico e culturale. 44 i mufatti che avrebbero avuto la necessità di interventi e restauri. Tra questi il Santuario di Santa Maria della Croce di Roio, gemellato con il Santuario di NS. della Guardia di Genova. La Regione Liguria ha deciso di adottare questo monumento e di portare a termine il suo restauro. Questo volume ne racconta l’avventura e, nel dettaglio, le tecniche di ricostruzione. -
Oratorio dei Santi Nazario e Celso a Multedo
L’oratorio dei Santi Nazario e Celso a Multedo (Genova) è stato oggetto di un accurata opera di restauro, che ha permesso di restituire alla collettività un patrimonio di tradizioni e di arte unico nella sua specificità, che la Confraternita ad esso associata continua a custodire, difendere e salvare con passione e devozione. L’oratorio, realizzato nelle sue forme attuali all’inizio del XVII secolo, sulla preesistenza dell’antica chiesa dei Santi Nazario e Celso, rappresenta non solo un notevole esempio di edificio di culto della tradizione costruttiva ligure, ma anche uno degli esempi più evidenti di come il radicamento antico della fede abbia trovato mirabile sintesi di tradizione, storia, cultura popolare ed arte. Il volume racconta la storia dell’oratorio, della sua confraternita e dei recenti restauri. -
Santi Gervasio e Protasio a Rapallo. Il patrimonio artistico della basilica
Queste pagine racchiudono una storia che ripercorre, lungo cinque secoli, le fasi di un lunghissimo cantiere: quello che ha creato, attraverso la ricerca di esigenze spaziali sempre nuove e una ricca dotazione di pale d’altare, statue, affreschi e marmi policromi, l’aspetto attuale della basilica dei Santi Gervasio e Protasio. Saggio dopo saggio, secolo dopo secolo, si definisce un mosaico di straordinario impatto che riflette, sulla base di una capillare indagine d’archivio, l’eccezionale interesse avvertito da svariate committenze rapalline nei confronti della loro basilica. -
Museographie. Musei in Europa negli anni tra le due guerre. La conferenza di Madrid del 1934. Atti del Convegno. Ediz. inglese, francese, spagnola e italiana
La Conferenza Internazionale Muséographie, architecture et aménagement des musées d'art, organizzata a Madrid nell'ottobre del 1934, ha rappresentato un momento cruciale per le riflessioni sull'ordinamento e sull'allestimento dei musei in Europa e negli Stati Uniti. I saggi qui raccolti analizzano, a partire dalla disamina del convegno madrileno, anche relativamente ai retroscena politici a scala nazionale e internazionale, i risvolti su teorie e politiche culturali e museali nei paesi di origine dei relatori coinvolti nel dibattito; le sovrapposizioni e i dialoghi tra le ""storie"""" dell'arte e dei linguaggi; le teorie sulla conservazione,tutela e valorizzazione e la loro comunicazione nelle sedi museali e nelle città che le accolgono; gli usi dei musei in modo sempre più flessibile e in una logica di trasformazione e il contributo che i progettisti, architetti e allestitori, hanno configurato autonomamente o in dialogo con curatori e storici."" -
Museographie. Architecture et aménagement des musées d'art Conférence internationale d'études. Madrid 1934
La versione anastatica degli atti della Conferenza internazionale Muséographie, architecture et aménagement des musées d'art, organizzata a Madrid nell'ottobre del 1934, e i suoi apparati si presentano come strumento per compensare lacune documentarie. Mediante gli indici delle tavole sono messi in evidenza e offerti agli studiosi spunti sull'apparato iconografico, sulle ricorrenze e pesi di istituzioni e musei, sulla loro distribuzione. Un incrocio tra le geografie del museo e le personalità coinvolte negli anni tra le due guerre è ora possibile anche attraverso gli indici e le categorie tematiche. La fisicità dell'""oggetto libro"""" poi, a complemento dei soli apparati intesi come grimaldello per approfondimenti, permette di fruire di un manufatto di grande qualità che, oltre a soddisfare i sensi, sollecita ulteriori indagini."" -
San Francesco di Castelletto. La chiesa, il convento, l'oratorio dell'Immacolata Concezione
L'oratorio dell'Immacolata Concezione, frammento di un'illustre e vasta storia medioevale, è sopravvissuto - per una serie di casi fortuiti - alla devastazione edilizia che, agli inizi del XIX secolo, demolì quasi tutte le memorie del monumentale convento di San Francesco di Castelletto, di cui faceva parte. Giovanna Rotondi Terminiello, nel 1986, - in un sopralluogo congiunto condotto con Giorgio Rossini - scoprì con grandissima sorpresa questo tesoro rimasto inviolato entro le mura dell'ottocentesco palazzo Samengo Montanaro (sorto di sulle rovine del complesso francescano). L'oratorio, da originaria sala capitolare, trasformata dai Lercari, sullo scorcio del XVI secolo, in cappella gentilizia, assunse, nel 1763 circa, l'ultima sua configurazione di oratorio dedicato all'Immacolata Concezione, le cui fattezze tardo barocche sono rimaste pressoché intatte sino agli albori del nostro secolo, quando nel 2018 è diventato atelier d'artista. -
Uno sguardo fra le carte e l'arte della chiesa e confraternita di San Rocco a Torino
Quaderno d'arte che accompagna l'esposizione presso il Museo Diocesano di Torino alcune opere restaurate provenienti dalla Chiesa e Confraternita di San Rocco di Torino. Tra queste va annoverata la Madonna delle Grazie, la più antica scultura in pietra scolpita e dipinta custodita a Torino, risalente al primo/secondo quarto del XIV secolo. Sono inoltre esposte per la prima volta due tele restaurate raffiguranti papa Gregorio Magno e il martirio di santo Stefano, entrambe risultate opere di Alessandro Trono (1697-1781), insieme ad una serie di paramenti sacri e di documenti restaurati appartenenti all'archivio storico della chiesa e della confraternita. -
L' archivio della Confraternita di San Rocco Morte e Orazione di Torino. La memoria restituita
Il primo intervento di inventariazione sul patrimonio documentario dell'Archivio Storico della Confraternita di San Rocco Morte ed Orazione contiene molti documenti manoscritti (libri ed altro, fino all'anno 2011) insieme a volumi storici religiosi e civili. Sono state rilevate nell'ultimo lavoro di sistemazione 20 pergamene anteriori al 1700, la prima parziale del 1444. Nel 1727 ha acquisito i materiali dell'Opera pia Ayres Spitalier di Torino (fino al 1967). Il lavoro di sistemazione definitiva dei testi cartacei riprende a fine 2016 con l'apertura al pubblico di soli studiosi. -
Le città tardo Barocche del Val di Noto
Durante la dominazione araba Noto aveva funzione di ‘capovallo’, cioè di centro amministrativo di riferimento (in lingua araba waal o wali), da cui Vallo o Val di Noto. Le otto città che fanno parte del sito, Caltagirone, Militello Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa e Scicli, si trovano nel sud est della Sicilia. Tutte furono ricostruite dopo il terribile terremoto del 1693, che rase letteralmente al suolo interi centri abitati, devastando completamente la memoria urbanistica della zona. Il volto attuale di quest’area dell’Isola è dunque il risultato di una ricostruzione di città pensate come opere d’arte, capolavori dell’architettura tardo barocca del XVII secolo. Il sito, che rappresenta il culmine del Barocco in Europa, comprende tre interi centri storici, Caltagirone, Noto and Ragusa, alcune specifiche aree urbane di Catania e Scicli e alcuni monumenti isolati di Modica, Palazzolo Acreide e Militello Val di Catania... -
Mescolanza
Le filastrocche finite in questo libro possono sembrare senza capo né coda, ma le cuce tutte un filo che le appende alla memoria: il filo della rima! C’è la voglia di giocare con le parole, con i suoni e le assonanze; c’è la gioia di raccontare in un altro modo quello che si vuole dire. Le filastrocche sanno saltare di qua e di là e pretendono di essere inseguite nel loro girotondo di parole. A volte sono seriose, altre volte spiritose; con un disegno a fianco, poi, sono pure vanitose! Età di lettura: da 4 anni. -
Palazzo Arsenale. Tradizione, modernità e futuro-Tradition modernity and future. Ediz. bilingue
Questo libro è un viaggio negli imponenti spazi, nella storia prestigiosa, nell’architettura maestosa di Palazzo Arsenale, una volta Regie Scuole Teoriche e Pratiche di Artiglieria e Fortificazione, oggi Scuola di Applicazione dell’Esercito. Un luogo profondamente legato alla città di Torino, testimone straordinario di genio e formazione politecnica, di gloriosi dialoghi scientifici e accademici, orgoglio della società e della cultura piemontese, laboratorio all’avanguardia, contenitore e artefice singolare di formidabili invenzioni utilizzate successivamente dall’agricoltura, dall’industria e dalla società civile per opera e merito del lavoro delle migliori menti della storia piemontese e italiana che qui transitarono. -
La vena nera. Una storia Michelangiolesca
Una statua “magnetica”, rimasta intatta al passaggio dei Lanzichenecchi nel Cinquecento, poi delle orde giacobine, delle truppe napoleoniche ma, soprattutto, dei nazisti del generale Kesserling… Perché? Il diario di un prete corso rivoluzionario, vissuto nel XVII secolo, narra le vicende di un Cristo Portacroce iniziato da Michelangelo e poi da lui abbandonato per la presenza di una “vena nera” apparsa nel biancore del marmo a livello del volto. La statua fu poi rifinita nel 1620 da un giovane Gian Lorenzo Bernini per conto del marchese Vincenzo Giustiniani. Nel 1644 fu portata nella Chiesa di San Vincenzo a Bassano Romano e lì rimase dimenticata ed ignorata fino al 1999 quando fu finalmente attribuita a Michelangelo. Intorno alla statua ruoterà una storia d’amore tra una giovane ex prostituta di nome Clelia e Gian Lorenzo Bernini. Nell’estate del 2016, due giovani: Asa e Davide, con l’aiuto di un anziano abate, riannoderanno i fili spezzati che legarono una grande scoperta e una storia d’amore incompiuta che avrà un ultimo atto di resurrezione... -
L'orto botanico di Padova
È il primo orto botanico universitario del mondo e risale al 1545. Venne realizzato in un’area precedentemente appartenuta a un monastero benedettino dove già si coltivavano piante medicinali. L’impianto architettonico testimonia la ricerca dell’equilibrio e la perfezione formale della cultura umanistica. L’Orto svolge attività di ricerca, sperimentazione, didattica, conservazione, comunicazione scientifica e dispone di collezioni vegetali di altissimo valore scientifico. Fa parte della celebre Università di Padova, fondata nel 1222. -
Il re denaro. Le monete raccontano Genova fra arte, lusso e parsimonia
Il volume ""Il Re Denaro. Le monete raccontano Genova fra arte, lusso e parsimonia"""" curato da Anna Orlando e Guido Rossi racconta la storia della Repubblica di Genova, la società, i cambiamenti di gusto tramite le sue monete. L’arco di tempo è quello che si estende fra la nascita e la fine della Zecca di Genova, dove si batte moneta dal 1138 al 1860: dal denaro grosso e dal genovino, che recano i simboli della croce e della città turrita, al marengo con l’effigie di Vittorio Emanuele II, passando dai ducati alle doppie seicentesche con la Madonna Regina di Genova. Il tempo è scandito dalle monete. Ad esse sono associati dei simboli – quali la croce, san Giorgio, la Vergine Regine, il berretto frigio e dei personaggi mitici o storici che siano. Contributi di Monica Baldassarri, Raffaella Besta, Piero Boccardo, Pierangelo Campodonico, Emanuela Ferra, Valentina Frascarolo, Laura Malfatto, Agnese Marengo, Paola Martini, Giustina Olgiati, Anna Orlando, Loredana Pessa, Raffaella Ponte, Margherita Priarone, Marie Luce Repetto, Daniele Ricci, Guido Rossi, Andreana Serra, Farida Simonetti, Giulio Sommariva, Adelmo Taddei."" -
Gastone Biggi. Luce degli Appennini. Ediz. illustrata
Il volume fa da corredo al percorso espositivo che si snoda dalla Casa Rossa di Tordenaso, sede della Fondazione e dell’Atelier di Biggi, al Comune di Colorno, nell’appartamento del Principe nella Reggia di Colorno, al Municipio di Langhirano, nella Sala delle Capriate dove sono esposte le opere “Le Quattro Stagioni”, “Luce degli Appennini” e “Iconario di Langhirano”. Prevista inoltre l’esposizione a Sella di Lodrignano, Neviano degli Arduini dell’opera “Le illusioni” del ciclo Puntocromie, collocata al MUSE Collezione Civica d’Arte Contemporanea. In mostra i luoghi della memoria e di nuovi racconti: le vedute della campagna romana e del senese, le colline del veronese e la Pianura Padana, fino alle luci di New York. -
Felice Nittolo. Segni sinopie sequenze. Ediz. illustrata
In occasione della sua riapertura, il Museo di Casa Romei propone un’esposizione d’arte contemporanea, a partire dal 13 maggio e fino al 30 settembre prossimo, dedicata al celebre artista e mosaicista Felice Nittolo. Il maestro campano, che vive e lavora a Ravenna, esporrà per la prima volta a Ferrara dopo che l’apprezzamento internazionale della sua arte gli ha consentito di essere presente presso sedi molto prestigiose sia in Italia che all’estero. Molte sono infatti le collezioni pubbliche e private che custodiscono alcune sue opere: dal Museo MAR della città di Ravenna all’Art Museum di Tacoma (Seattle), dal Museo Nazionale di Ravenna al Museo d’Arte di Kawagoe in Giappone. -
#turismo a Sanremo. Manifesti, immagini e documenti per la storia del turismo a Sanremo e in Riviera
Non sono molte le località italiane che possono vantare una tradizione di apertura al turismo così radicata a partire dalla fine dell'Ottocento, e uno sviluppo che negli anni fino alla seconda guerra mondiale è stato tanto tumultuoso quanto creatore di architetture di assoluta qualità ed eleganza. Il taglio che i curatori, Alberto Parodi e Hilda Ricaldone, hanno scelto per raccontare la Sanremo del turismo tra Otto e Novecento e fino agli anni Settanta è particolarmente originale, perché si è scelto di indagare il fenomeno attraverso la sua (auto)rappresentazione: manifesti, guide, pubblicità di ogni tipo, video e foto dell'epoca raccontano come la città si presentava e si promuoveva in Italia e all'estero, con materiali di grande qualità grafica e con tecniche di marketing all'avanguardia. Un aspetto non secondario della costruzione di #turismoaSanremo è che porta all'attenzione video e manifesti che vengono dalle grandi raccolte dell'Istituto Luce o dal Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso – il più grande fondo italiano di manifesti storici – ma anche fondi d'archivio poco noti, che spesso hanno avuto grandi perdite perché giudicati di scarsa importanza. -
Villa d'Este Tivoli
Rappresenta uno dei migliori esempi della cultura del Rinascimento al suo apogeo. Il suo progetto innovativo e i suoi elementi architettonici lo rendono un esempio unico di giardini all'italiana del XVI secolo che ha influenzato lo sviluppo e la progettazione dei giardini in tutta Europa. -
Il demone della stupidità e altre questioni
L’appartamento piccolo nella città vecchia era diventato piccolissimo. Spiaceva però abbandonarlo, con quel suo grande terrazzo: una superficie di ottanta metri quadrati, sulla quale ora sognavo di creare uno spazio coperto. “Nulla di fisso”, mi aveva spiegato con estrema chiarezza un vigile urbano. Ma qualcosa di mobile, di assolutamente mobile? “Quello è un altro discorso”, aveva ammesso il vigile. Nei miei sogni era entrata allora Beled-ki Aur-ka, la Città Cammellata, un impianto itinerante fondato in Somalia a fine Ottocento, del quale avevo letto su una rivista: tende e padiglioni su una grande piattaforma di vimini sorretta da duecento cammelli. Naturalmente avrei lasciato perdere i cammelli, concentrandomi sulla mobilità di una singola dimora. -
Fast Forward: dal futuro al futuro. L'habitat contemporaneo immaginato nelle utopie domestiche degli anni '50 e '60
L’obiettivo di questo volume è quello di verificare le ipotesi intrinseche all’interno dei progetti per le case del futuro, sviluppate negli anni ’50 e ’60 del XX secolo, per costruire l’identità immaginata dell’architettura contemporanea. Il passato che simula il futuro, diventa la chiave di lettura per il presente.