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La villa romana del Casale e Piazza Armerina
La Villa Romana del Casale a Piazza Armerina, in Sicilia, è l’esempio supremo di villa di lusso romana tardo-imperiale e simboleggia l’utilizzo del territorio da parte dei Romani in quanto centro della grande proprietà sulla quale si basava l’economia rurale dell’Impero d’Occidente. La Villa del Casale è una delle più lussuose del suo genere ed è famosa per la ricchezza e la qualità dei suoi mosaici (IV secolo d.C.), che vengono riconosciuti come i mosaici romani in situ più belli. Questo tesoro musivo testimonia le abitudini di vita della classe dominante romana e mostra le influenze reciproche tra le culture e gli scambi nel Mediterraneo antico – tra mondo romano e area nordafricana. La villa si sviluppa in 48 ambienti (circa 3500 metri quadri di superficie) ricoperti da mosaici in perfetto stato, forse eseguiti da maestri africani, che permettono di ripercorrere la storia del più grande fra gli Imperi, con le scene di vita quotidiana, le raffigurazioni di eroi e divinità, le scene di caccia e di giochi. La Villa del Casale rappresenta dunque una fondamentale testimonianza per la comprensione della vita e della civiltà romana... -
La collezione Barrile. Ceramiche dal XVI al XIX secolo a Palazzo Spinola. Ediz. illustrata
La Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Genova ha avuto il privilegio di accogliere una preziosa collezione privata di ceramiche liguri e italiane dal XVI al XIX secolo, che consta in maioliche savonesi e italiane, 66 pezzi appartenuti a Costantino Barile, raffinato collezionista e studioso. Le opere arricchiscono la raccolta di arti decorativi presenti nel museo. La collezione Barile è stata studiata e catalogata da Cecilia Chilosi. Le ceramiche sono state accolte nella loro nuova dimora dopo un accurato restauro, dove necessario, allestite all’interno di vetrine che consentono di ammirare i manufatti nella miglior luce, e sono diventate parte di un percorso di nuove proposte che il museo sta accogliendo in questi anni. -
Made in New York. Keith Harring (subway drawings)+Paolo Buggiani (&friends). La vera origine della Street Art. Ediz. italiana e inglese
New York, primi anni ‘80. Keith Harring e Paolo Buggiani si conoscono nel cortocircuito che mescolava ambientazioni urbane a sperimentazione artistica. L’italiano percepisce la genialità e il talento di Harring e, collezionista ante litteram, stacca dai muri – salvandole – le opere dell’americano, del quale proprio quest’anno ricorrono i trent’anni dalla scomparsa, una cinquantina di Subway drawings, le prime opere in gessetto realizzate sulle affissioni nere che coprivano le pubblicità scadute. Il volume racconta questa storia, catalognado circa 20 opere originali di Haring, realizzate sui muri della metropolitana newyorkese tra il 1981 e il 1983. Ad ampliare il percorso oltre 30 pezzi di Buggiani sui suoi progetti a New York, un documento unico per attraversare simbolicamente la città e tracciare la mappa di azioni e opere ormai estinte. -
La collezione di sculture antiche di Santo Varni. Ediz. illustrata
Santo Varni (1807-1885) è una delle figure più interessanti della cultura ottocentesca a Genova. Scultore famoso, docente, scrittore ed erudito si impegnò nella ricerca storico-artistica e archeologica. Fu in contatto con molti intellettuali e archeologi dell’epoca, con cui intrattenne contatti epistolari. Meno indagata della sua attività artistica, quella di collezionista di arte e di antichità ha cominciato ad essere oggetto di ricerca negli ultimi anni. La passione per l’archeologia, in particolare, indusse il Varni a esplorare e documentare i principali siti archeologici della Liguria e del territorio circostante, intessendo una rete di rapporti con studiosi e collezionisti locali. La sua raccolta d’arte e di archeologia che, seguendo il suo desiderio, avrebbe dovuto divenire pubblica, fu venduta nel 1887 all’asta e in gran parte dispersa. Il catalogo d’asta, alcune foto scattate nel 1873, il suo archivio privato, ma soprattutto i suoi manoscritti e gli schizzi delle opere, sono le fonti che possono restituire, almeno in parte, quanto andato perduto. -
Storia della marineria mercantile italiana. Ediz. italiana e inglese. Vol. 3: 1940-1945. La Marineria Italiana dai venti di guerra alla rinascita
Il terzo volume della Storia della Marina mercantile italiana è monografico e interamente dedicato al secondo conflitto mondiale e lo segue dai suoi inizi, nel settembre 1939, fino al suo epilogo nella primavera del 1945. In questo lasso di tempo, la flotta italiana viene praticamente distrutta. Con una molteplicità di fonti, dalla documentazione dell’Uficio Storico della Marina Militare, all’Archivio storico di Confitarma, ai singoli saggi e lavori su questo argomento cosi carico di implicazioni, si è cercato di ricostruire la vicenda in chiave cronologica. Spesso, infatti, la storia della Marina mercantile italiana nel conflitto è stata, per così dire, circoscritta all’episodio di una nave, fosse l’affondamento del Conte Rosso, la violazione del blocco da parte del Pietro Orseolo, con una vera e propria circumnavigazione del globo, l’attacco al convoglio “Tarigo” o l’esplosione in banchina del Caterina Costa. Ma al di là dei tragici casi delle singole navi e dei suoi equipaggi, c’è una storia più ampia - quella politica, militare, diplomatica - che ne rappresenta il contesto. -
Costruir su macerie. Il «Cenacolo» di Leonardo nella prima metà del Novecento
Le vicende storiche dei restauri del Cenacolo nella prima metà del Novecento dimostrano che il restauro, momento fondamentale per trasmettere al futuro le opere d’arte, imprime sull’opera l'“ombra storica” del suo tempo, lascia cioè un segno che contiene ed esprime la cultura e i valori di chi il restauro ha guidato e realizzato. Un’avvincente storia in cui i restauri si colgono come parte della vita del dipinto, della sua ricezione, del riconoscimento del suo valore storico, artistico, culturale, sociale, in un intreccio serrato tra la vita dell’opera, le vite di personaggi più o meno noti – Roberto Longhi, Cesare Brandi, Fernanda Wittgens, Luigi Cavenaghi, Mauro Pellicioli – e la storia delle istituzioni: le soprintendenze lombarde, il Ministero e l’Istituto Centrale del Restauro. Ogni epoca ha trovato nel dipinto vinciano risposte ai propri interrogativi. La storia del Cenacolo nella prima metà del Novecento ci aiuta a comprendere le complessità del nostro sguardo. -
Risplendenti. Capolavori della Pinacoteca dei Cappuccini a Voltaggio dopo i restauri (2018-2021)
Dieci opere della Pinacoteca dei Padri Cappuccini di Voltaggio (Alessandria), tutte diverse tra loro per tecnica, supporto ed epoca, sono state riportate al loro originale splendore.Con questo quaderno si vuole raccontare la loro storia e i lavori di restauro che le hanno interessate. -
Mura che uniscono Salonicco a Cittadella
La mura di Cittadella - borgo in provincia di Padova, che vanta in Europa l’unico camminamento di ronda medievale di forma ellittica interamente percorribile - sono un elemento identitario indissolubile della cittadina: racchiudono il centro storico come a tutelare uno scrigno prezioso e al tempo stesso consentono di alzare lo sguardo all’orizzonte e di guardare oltre. Il catalogo della mostra “Mura che uniscono. Salonicco a Cittadella”, da un lato porta a scoprire la storia e le vicende dell’ultramillenario sistema di fortificazioni di Salonicco, grazie a un ampio apparato documentario e didascalico e ad originali testimonianze archeologiche e d’arte antica prestate eccezionalmente dall’Eforato alle Antichità della città e dal Monastero di Vlatadon, dall’altro mette in dialogo Cittadella e Salonicco attraverso i linguaggi contemporanei dell’arte e della fotografia curati dal MOMus, con le opere site specific di Georgia Damopoulou e gli inediti scatti realizzati da Paris Petridis, lavori che resteranno definitivamente a Cittadella e che arricchiranno le collezioni civiche. -
Canova tra innocenza e peccato
Antonio Canova ha incarnato, con le sue sculture, l’ideale di una bellezza eterna, fondata su principi di armonia, misura, equilibrio, affermandosi come massimo esponente del Neoclassicismo italiano e lasciando in eredità un ideale estetico che continua a vivere fino a oggi.La mostra Canova tra innocenza e peccato intende indagare come questa eredità abbia influenzato i linguaggi artistici contemporanei, nella ricerca di un concetto di bellezza che trova declinazioni diverse – dalla fotografia alle esperienze scultoree più recenti – fino a venire talvolta negato in maniera radicale. -
Giovanni Boldini. Il genio della linea, la magia del colore. Ediz. illustrata
Ci sono degli artisti, dei poeti, degli intellettuali che hanno avuto e hanno la forza di uscire dalle convenzioni, dai provincialismi, dai conformismi e di mettere in relazione culture e ambiti diversi e lontani. Sono diventati grandissimi per questo spirito innovatore e trasgressivo. Giovanni Boldini è uno di questi. Un genio del gusto e dell’eleganza che ha portato la passione e il calore italiani nella grande rivoluzione del colore e del disegno dell’impressionismo francese. Sono 51 le opere di Giovanni Boldini – di proprietà del Comune di Ferrara – esposte nella mostra ""Giovanni Boldini. Il genio della linea, la magia del colore"""" presso la Fondazione Molise Cultura di Campobasso, dal 26 novembre 2021 al 18 aprile 2022. Il catalogo oltre a raccontare la storia delle singole opere offere una visione storico artistica a tutto tondo di Boldini. Contiene un saggio di approfondimento di Vittorio Sgarbi."" -
Gerolamo Fieschi. Un aristocratico genovese tra Repubblica e Impero 1701-1784
Gerolamo Fieschi è stato uno dei personaggi più schivi e inafferrabili della famiglia Fieschi. Un uomo che ha attraversato un secolo, nascendo nel 1701 e morendo nel 1784, che ha viaggiato e avuto rapporti con le più importanti corti europee del Settecento, che ha visto lo splendore e il tramonto delle monarchie assolute, l’affermarsi dell’Illuminismo, che ha toccato con mano la grande crisi economica internazionale che pochi anni dopo la sua morte sarebbe sfociata nella Rivoluzione Francese. Un uomo che, pur provenendo da una delle famiglie più antiche e importanti della Liguria, aveva ereditato un feudo disastrato, reduce da anni di amministrazione disattenta, colpito dalla rappresaglia genovese a seguito dell’insurrezione anti-austriaca del 1746-47 e flagellato da ricorrenti carestie. Nonostante tutto ciò, era riuscito non solo a riportare benessere e prosperità nelle sue terre, ma si era anche occupato dei più deboli, dei malati, delle vedove in stato di povertà con elargizione di denaro, remissione dei debiti, distribuzione di alimenti, dotazione di figlie povere, la costruzione di un ospedale nella capitale del suo amato feudo... -
Stravaganze e bizzarrie. La collezione delle arti decorative della Galleria Estense
Tra i tesori che gli Este ci hanno lasciato non ci sono solo importanti dipinti e sculture di noti maestri, ma c'è anche una ricchissima collezione di arti decorative. Sono oggetti questi che spesso avevano funzionalità fittizie: coppe da cui nessuno mai bevve, vassoi che nessuno mai portò in tavola, brocche sempre asciutte, coltelli e cucchiai rimasti in vetrina. Oggetti creati a scopo ornamentale ovvero per ricordare le meraviglie del mondo, sia naturali che artificiali. Madreperle, noci di cocco, conchiglie, zucche incise, pietre semipreziose, materiali rari, esotici. Tutti apprezzati e subordinati a una lussuosa domesticità che serviva a ordinare un mondo nuovo e in espansione. Tra la fine del XV secolo e l'inizio del XVIII, gli Europei spinsero i loro galeoni attraverso gli oceani in cerca di nuove rotte commerciali. Naturalisti, filosofi e i loro prìncipi cominciarono a raccogliere e collezionare oggetti che rappresentassero questo mondo in espansione, improvvisamente più grande, più ricco e più vario. Nacquero così le wunderkammern o camere delle meraviglie dove il mondo veniva guardato, studiato, capito, e ordinato secondo nuove tassonomie. Gli oggetti descritti in questo volume sono parte di questa cultura materiale che ci rimanda allo stupore del continente europeo di fronte a un mondo nuovo e al desiderio di possesso che presto trasformò la meraviglia in espansione egemonica. -
Banksy. Building castles in the sky. An unauthorized exhibition. Ediz. illustrata
Questa mostra rappresenta un imponente evento che riunisce più di 100 opere e oggetti originali dell’artista britannico noto come Banksy. La collezione di opere dà conto di tutta la sua produzione. Vent’anni di attività dagli esoridi fino ai risultati dello scorso anno, con le opere di Dismaland. L’immaginario di Banksy è semplice ma non elementare, con messaggi caustici che esaminano il capitalismo, la guerra, il controllo sociale e della libertà in senso lato, all’interno dei paradossi del nostro tempo. -
Banksy sul Monte Titano. An unauthorized exhibition. Ediz. italiana e inglese
"Banksy sul Monte Titano"""" è il catalogo a corredo della mostra espositiva curata da Stefano Antonelli e da Gianluca Marziani, prodotto e organizzato da MetaMorfosi Eventi in collaborazione con lo Stato di San Marino, aperta fino al 19 giguno 2022 al Palazzo S.U.M.S.. I lavori esposti di Banksy costituiscono lo scheletro di una mostra essenziale, ma ben definita nel modello espositivo. Immagini basilari che ridanno i punti nodali, le ossessioni e le urgenze tematiche dietro le varie operazioni di antagonismo urbano. Un modello didattico per produrre una mostra sinottica: un piccolo prontuario di facile accesso che fa da indice d'orientamento, una bussola espositiva con cui varcare la prima soglia e introdursi nel complesso immaginario di un artista chiamato Banksy." -
Sandro Gorra. L'arte dell'attimo-The art of the moment. Ediz. illustrata
Pietrasanta, storico centro della Versilia e città del marmo e della scultura nota a livello internazionale, accoglie per la prima volta la mostra diffusa Sandro Gorra. L'arte dell'attimo, curata da Gianluca Marziani: una personale dell'artista e art director milanese Sandro Gorra, all'insegna della sua daily art, l'arte dell'attimo, tra ironia e poesia. Il percorso espositivo si snoda in diversi luoghi chiave della città: 42 opere tra lavori pittorici, illustrazioni e sculture sia monumentali che di piccola e media dimensione, delle quali 26 inedite realizzate appositamente per quest'occasione, oltre a più di 120 disegni e studi preparatori, bozzetti e lettering concept, che permettono di indagare compiutamente la poetica dell'artista all'insegna di un'acuta ironia, che gli viene certo dal suo background pubblicitario, ma anche da una lettura della vita che rivela come la vera creatività sia l'essere umano stesso, sempre teso e impegnato a ""lasciare il segno"""". Da qui il risultato tragicomico di un vero e proprio racconto dell'umanità nei suoi attimi esistenziali: la scalata ai livelli alti e la paura di perdere ciò che si è ottenuto."" -
Genova città fragile. Una città in mostra. Ediz. illustrata
La sala Ducale Spazio Aperto di Palazzo Ducale di Genova ha accolto l’esposizione Genova città fragile. Una città in mostra organizzata dalla Fondazione Ordine Architetti di Genova a chiusura di fragile, il programma culturale attraverso cui ha affrontato temi fondamentali per lo sviluppo di una città che progetta il suo futuro non più come gesto di espansione speculativa, bensì di consolidamento delle proprie risorse e qualità. Uno sviluppo che potremmo definire “fragile”. La mostra e il suo catalogo sono una sintesi di questo percorso degli ultimi due anni; un ritratto critico e costruttivo, duro e affettuoso per far riflettere sul futuro di Genova. Genova città fragile è stato anche il titolo di una call for images promossa lo scorso anno da FOA.GE per cercare, nel complesso tessuto urbano della città, immagini e suggestioni capaci di far riflettere sul delicato tema della fragilità, intesa nella sua più ampia accezione di condizione incerta e vulnerabile, preziosa e ricca di potenzialità. Le numerose proposte arrivate hanno permesso di vedere Genova da un punto di vista diverso... -
Nuove luci. Acquisizioni, donazioni e restauri galleria nazionale della Liguria 1958-2021. Ediz. a colori
L’11 marzo 2022, la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola ha inaugurato il nuovo allestimento del terzo e quarto piano e dell’“Appartamento del Marchese”, ovvero gli spazi che ospitano la Galleria Nazionale della Liguria. I visitatori potranno scoprire un rinnovato percorso espositivo arricchito da nuove acquisizioni, generose donazioni e importanti comodati, nonché da opere da tempo appartenenti alla collezione esposte per la prima volta dopo recenti restauri, arricchendo così in modo significativo il patrimonio del museo. In occasione del riallestimento dei piani moderni del Palazzo è stato pubblicato questo imponente volume che raccoglie numerosi contributi scientifici che spaziano dalla pittura alla scultura, dal disegno alla ceramica fino alle arti applicate. Un nuovo catalogo che, proseguendo la strada tracciata dalla pubblicazione nel 2002 del primo catalogo della Galleria Nazionale della Liguria, aggiorna in maniera puntuale e approfondita l’entità di questa collezione. -
La forma della meraviglia. Capolavori a Genova (1600-1750). Progetto Superbarocco. Ediz. illustrata
Il catalogo celebra quella straordinaria stagione artistica, a cavallo tra 1600 e 1750, in cui il concorso di celebri artisti stranieri come Rubens, Van Dyck, Puget e brillanti talenti locali come Bernardo Strozzi, Valerio Castello e Gregorio De Ferrari valse a dar vita a un’espressione del Barocco quanto mai dinamica, esuberante e innovativa. Una campionatura esauriente di opere dei maestri genovesi che più hanno connotato gli sviluppi dell’arte della Superba. Grazie a una selezione rigorosa, di solo una o due opere particolarmente emblematiche per ogni singolo artista, è possibile seguire passo passo le tappe di un percorso che partendo dal ruolo chiave svolto all’inizio del Seicento da Giovan Battista Paggi, si chiude a metà Settecento con l’esperienza visionaria di Alessandro Magnasco. Alla preponderante sequenza di dipinti su tela si affianca una piccola ma straordinaria serie di sculture – sia in marmo che in legno – dei più affermati maestri, perché possa essere esemplificata la forte sinergia che, soprattutto dopo la metà del Seicento, coinvolge negli atelier genovesi pittura e scultura. -
Guida breve illustrata alla Galleria Archeologica-A brief illustrated guide to the Archaeological Gallery. Ediz. bilingue
Le opere che formano il percorso della nuova Galleria Archeologica di Torino appartengono alla storia secolare del collezionismo sabaudo di antichità, sviluppatosi a partire dal Cinquecento, quando la città diviene capitale del ducato. Il loro primo ordinamento museale risale al 1724, con la creazione, per volontà di Vittorio Amedeo II, del Regio Museo di Antichità. Un secolo dopo, nel 1824, il re Carlo Felice promuove l'acquisto della collezione egizia di Bernardino Drovetti, ponendo il museo all'avanguardia della ricerca archeologica europea. L'arricchimento prosegue ininterrotto per tutto il corso dell'Ottocento, grazie anche all'azione di diplomatici, esploratori ed eruditi del calibro di Luigi Palma di Cesnola e Paolo Emilio Botta, ai quali si devono contributi fondamentali alla conoscenza delle antiche civiltà del Mediterraneo e del Medio Oriente antico. Dopo la definitiva separazione dalle raccolte egizie, avvenuta nel 1940, la collezione di antichità trova una sede stabile nelle serre del Palazzo Reale, ristrutturate e riaperte al pubblico nel 1989. Nel 2016, con la nascita dei Musei Reali, si delineano nuovi obiettivi di integrazione e di dialogo... -
Barocco segreto. Arte genovese dalle collezioni private. Ediz. illustrata
In occasione della corale celebrazione della Genova Barocca da parte dei musei di Genova, in parallelo con gli eventi espositivi che ruotano intorno alla grande mostra di Palazzo Ducale, e a trent’anni esatti dalla storica mostra ""Genova nell’Età Barocca"""" di Palazzo Spinola e Palazzo Reale curata da Ezia Gavazza e Giovanna Rotondi Terminiello, l’Associazione Amici di Palazzo della Meridiana presenta Barocco segreto. Opere genovesi dalle collezioni private, a cura di Agnese Marengo e Anna Orlando, dedicata a Ezia Gavazza (1928-2019). Un viaggio nel lato più intimo del barocco, per ritrovare l’atmosfera degli ambienti delle antiche dimore, delle loro stanze allestite per incuriosire e sedurre o raccogliersi in preghiera. Dalle quadrerie alle cappelle di palazzo, passando con l’immaginazione tra i salotti di casa per ammirare oggetti preziosi, siano essi da parata o per l’uso quotidiano; dallo splendore degli argenti al bianco-blu delle maioliche di vasi e piatti nati anch’essi per stupire.""