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Utopia concreta. Pensiero utopico e ideologia in Niccolò Machiavelli e Tommaso Campanella
È uso consolidato porre a confronto Niccolò Machiavelli e Tommaso Campanella contrapponendo il mero realismo dell'uno e l'astratto utopismo dell'altro. Tuttavia, alla base di questo confronto così impostato vi è un grave errore: infatti, di solito, non si tiene conto del fatto che entrambi pensano storicamente la profonda crisi che stava attraversando l'Italia del loro tempo. Il risultato di questo fuorviamento è che si fa di Machiavelli un mero scienziato che, con Il Principe, avrebbe scritto un trattato buono per tutti i tempi e per tutte le situazioni. Campanella, invece, non sarebbe altro che un astratto utopista totalmente disincarnato rispetto al suo tempo. In realtà, a rigore, il Segretario fiorentino e lo Stilese hanno in comune davvero molto se si considera il fatto che entrambi i loro capolavori filosofico-politici - Il Principe e La Città del Sole - rispecchiano la crisi della loro epoca e, allo stesso tempo, cercano di risolverla con la proposta di una terapia. Il presente saggio è una rilettura del pensiero di Machiavelli e Campanella, accomunati per il fatto di essere grandi utopisti che pensano storicamente il loro tempo. -
Le resine sintetiche usate nel trattamento di opere policrome
Nel restauro delle opere policrome (dipinti, sculture lignee, affreschi, ma anche opere su carta, ceramica...) i materiali sintetici hanno in gran parte rimpiazzato sostanze con proprietà analoghe, ma di origine naturale. Diventa quindi imprescindibile per il restauratore comprendere le proprietà fondamentali di questi materiali che troppo spesso sono stati utilizzati in modo improprio. Il discorso è complicato dal fatto che questi materiali sono di recente sviluppo e che si hanno casistiche di invecchiamento di una cinquantina d'anni al massimo. Lo studio di questi materiali è reso ancora più difficile dal fatto che la maggior parte delle formulazioni correntemente utilizzate sono state originariamente sviluppate per applicazioni completamente diverse dal restauro dei beni culturali, e che raramente sono dichiarati tutti i componenti. -
Storia della tutela e di restauro in Piemonte. Esperienze sul territorio tra Otto e Novecento
Il volume illustra alcuni episodi relativi alla cultura della tutela in Piemonte a cavallo tra Otto e Novecento, soffermandosi sulle metodologie di restauro e sul dibattito istituzionale in un arco cronologico che si estende dall'Unità al momento successivo alla creazione, nel 1907, delle Soprintendenze. Il territorio piemontese, dove è particolarmente evidente la dialettica tra amministrazione centrale e istituzioni periferiche, è un caso esemplificativo di studio per riflettere sui nessi tra i percorsi di formazione degli artisti, dei restauratori e degli storici dell'arte e il radicamento di una consapevolezza civica sulla tutela del patrimonio, oltre che sul ruolo dei musei in chiave locale e nazionale. Gli studi qui raccolti sono frutto delle ricerche condotte nell'ambito dei progetti PRIN sulla storia del restauro in Piemonte avviati dal 2002 in collaborazione con altri atenei nazionali e confluiti nell'Archivio Storico dei Restauratori Italiani (ASRI) promosso dall'Associazione Secco Suardo. -
Quattro articoli sulla filosofia tedesca (Kant, Fichte, Schelling, Hegel)
Per Bertrando Spaventa la filosofi a italiana poteva rinascere soltanto attraverso il ripensamento della filosofia classica tedesca, in quanto essa stessa frutto del pensiero di Tommaso Campanella e di Giordano Bruno. Se vi era un primato italiano, in questi autori andava cercato e non nelle forme più o meno mitiche esaltate da altri esponenti del Risorgimento. I quattro scritti che qui si presentano (alcuni ripubblicati per la prima volta), rispondono a un programma di lavoro che Spaventa si era proposto nel periodo trascorso in esilio a Torino tra il 1850 e il 1859: la ricognizione dei sistemi di Kant, Fichte, Schelling e Hegel, vale a dire delle forme più alte mai raggiunte dalla filosofia. -
Il ghetto e i luoghi ebraici. Città di Padova. Ediz. italiana e inglese
Il Ghetto rappresenta sicuramente una parte importante della storia padovana e farla conoscere è un dovere. Camminare per queste vie con l'ausilio di questa guida, incontrare l'ex Sinagoga Tedesca - ora sede del Museo della Padova Ebraica - scorgere la finestra colonnata della Sinagoga Spagnola, visitare la Sinagoga Italiana ancora in uso, riconoscere i punti dove erano posti i cancelli di chiusura del Ghetto, sono esperienze che consentono di entrare in contatto con la storia e la cultura ebraica italiana. Sebbene la collettività ebraica in Italia non sia stata molto numerosa, ha sempre avuto grande importanza nella vita del paese. La civiltà ebraica, quando è venuta a contatto con la civiltà europea, ha saputo alimentarne una straordinaria fioritura culturale nel campo del pensiero, delle arti, delle scienze. Tale fusione costituisce, soprattutto in questi tempi, la garanzia contro il riemergere dei veleni del razzismo e dell'antisemitismo, mai rimossi dal fondo di certe coscienze. Storicamente, nonostante il Ghetto richiami alla mente un periodo buio della storia ebraica padovana, il mantenimento e lo sviluppo della cultura ebraica al suo interno non subirono interruzioni. L'ebraismo esprime un complesso di valori universali che, per la loro grande vitalità, fanno della cultura ebraica una pianta dalle radici profonde, capace di tramandare se stessa anche nelle più avverse condizioni. -
Spazi verdi da vivere. Il verde fa bene alla salute
Le Linee Guida presentate in questo volume affrontano molte diverse questioni che oggi coinvolgono la progettazione e la gestione del verde urbano. Questioni rese sommamente urgenti dai cambiamenti che nel loro insieme stanno profondamente trasformando le logiche dell'organizzazione urbana. La concentrazione di popolazione e di attività fa delle aree urbane l'ambito di maggiore efficacia per procedere verso una economia low carbon e al tempo stesso le rende ambito di massima vulnerabilità economica e sociale al cambiamento climatico e alla sua vasta gamma di conseguenze. Gli spazi verdi, le alberature, le aree aperte divengono fattori fondamentali di politiche diverse da quelle tradizionali dell'urbanistica e dall'architettura: strumento per migliori condizioni di salute fisica e mentale e più efficace integrazione sociale, strategia di adattamento al cambiamento climatico, governo dei consumi energetici e del microclima, tramite per la riconnessione funzionale dei servizi eco-sistemici. Le Linee Guida sono pensate principalmente ad uso degli operatori che agiscono all'interno di diversi comparti della Pubblica Amministrazione. Ma non solo: la scelta degli esempi, la forma piana delle descrizioni, il ricco apparato di rimandi a bibliografie e siti web ne fanno un strumento utile anche per i molti soggetti che con intenti diversi si occupano attivamente dell'ambiente in cui vivono, in generale partendo proprio dalla presenza e dalla cura del verde. -
L' altra guerra-Der Andere Krieg. 1915-1918. Ediz. bilingue
Il tratto del fronte della Grande Guerra compreso tra il Pasubio e gli Altipiani, viene rivisitato attraverso una straordinaria sequenza fotografica ricavata dall'album personale di un capitano dell'Esercito Imperiale. Si tratta di Johann Radda originario di Olomutz Cekia, il quale dal quartiere di Villa Parisa presso Lavarone, dove aveva sede il suo Comando, aveva ampia facoltà di muovere e di fotografare (anche mediante ricognizioni aeree) il fronte visto dall'altra parte, ovvero dalla parte dei nostri ex nemici. Sono foto inedite, di ottima qualità, sortite dall'album personale di Radda, casualmente ritrovato tra libri e oggetti antiquari, che, come in un diario visivo, riporta tutti i luoghi conosciuti nel suo peregrinare bellico, fino anche al campo di prigionia di Servigliano dove concluse il suo percorso militare prima di poter rientrare in Patria. -
Nostro tempo contato. La felice libertà. La morte di un maestro
La felice libertà è sinonimo di pienezza, di compiutezza, del ""non aver bisogno di nulla"""". L'aver raggiunto una tale condizione di perfezione, l'averla annotata nel suo libro, sotto la veste dimessa degli """"escrementi d'un vecchio spirito"""", come l'autoritratto di un essere """"tanto frivolo e vano"""", da non meritare il tempo e l'attenzione del lettore, fanno dell'uomo Montaigne e degli Essais, lo specchio più limpido e veritiero nel quale un uomo possa riconoscersi per poter recuperare la salute della propria anima. La morte di un maestro è uno scritto dedicato al prof. Alessandro Biral """"Chi è stato Biral per me? Colui che ha dato senso ai miei anni di università, al mio cercare la filosofia. Che mi ha portato a scoprire che la filosofia è educazione e l'educazione filosofia, aiutando la mia intima ma confusa inclinazione per l'insegnamento ad assumere consistenza e profilo. Soprattutto è stato colui al quale toccò di staccarmi dai miei vent'anni""""."" -
La filosofia è educazione e l'educazione è filosofia
Il sorprendente nelle nostre vite è proprio il maturare dentro di noi, senza che ne abbiamo consapevolezza, dei semi che i nostri educatori hanno impiantato con il loro esempio e con i loro insegnamenti. La crescita di un uomo non un mero fatto biologico, non è il giungere a maturazione di un 'corpo', ma un misterioso processo spirituale, al quale contribuiscono sia energie e forze cosmiche e ancestrali che sfuggono alla nostra capacità di comprensione, sia una storia, della quale, almeno in parte, possiamo diventare consapevoli, che è costituita da saperi che si sono tramandati di generazione in generazione. Educare un giovane significa metterlo nelle condizioni di entrare in relazione con i saperi creati dall'umanità, con il fine di consentirgli di trovare se stesso, di avventurarsi nel mondo per trovare il suo posto. È compito di ciascuno di noi, adoperarsi affinché questa avventura non abbia mai fine. -
La corte delle malerbe. Casi umani micropolitani
Vivere è un mestiere difficile. Richiede un particolare talento. C'è chi ce l'ha, e chi no. Luigi Bon, detto Gino, ma noto ai più come Jeans Bon (anche se con l'agente segreto ha ben poco a che fare), e tutta l'accolita dei suoi sgangherati amici non sembrano particolarmente dotati in tal senso. Men che meno in quel campo, così complesso e fragile, ma fondamentale, che riguarda le relazioni e i sentimenti umani. Tra cui si muovono in modo incauto, inappropriato, molesto, come le malerbe tra le piante ""buone"""", alle quali sottraggono gli elementi vitali, fino a farle morire. Seguendo tale analogia, le bizzarre situazioni in cui questi personaggi si arrabattano, quasi tutte paradossali, al più divertenti, ma talora anche drammatiche, sono presentate ognuna in associazione con una diversa tipologia di malerba, nella cui descrizione scientifica ritrovano curiose e inquietanti risonanze. Ma attenzione, come molte di queste piante """"cattive"""" possono riservare sorprese inaspettate solo cambiando gli occhi con cui le si guarda, rivelando virtù anche di grande valore, lo stesso vale per i casi della vita: l'arte di vivere può essere appresa nei modi e nei tempi più inaspettati, talvolta solo... vivendo. Ce la faranno, Jeans e i suoi amici? Forse sì, forse no. Lo scopriremo solo... leggendo."" -
Il mestiere del vasaio. Artigiani a Padova e nel padovano tra bottega e realtà industriale
L'autore, dopo aver realizzato per la stessa collana il libro ""Il mestiere del vasaio. Artigiani ceramisti a Padova e nel Padovano tra Medioevo ed Età dei Lumi"""" sposta, con questo testo, la sua indagine sulla produzione dei ceramisti dal Settecento in avanti, facendo intendere fin dal sottotitolo quanto differenti siano la produzione e l'organizzazione del lavoro rispetto ai secoli passati. Su tutta produzione domina, la porcellana, amore antico dei regnanti europei, che a caro prezzo riuscivano a ottenerla dall'Estremo Oriente. Solo all'inizio del Settecento le forze e gli intrighi di alcuni personaggi, resero possibile la scoperta dell'arcanum, il segreto della porcellana. Di lì il segreto non resse più di tanto e via via tutta l'Europa fu in grado di avere oggetti in costosa porcellana, o in altri prodotti di qualità, pur se meno raffinati, come la 'vera' terraglia inglese, importata, o prodotta a imitazione di quella, che fu una delle specializzazioni di Este. È dunque una storia complessa, dove la dimensione degli scambi e della produzione dialoga con quanto veniva fatto nei centri ceramici più accreditati d'Europa e la dimensione non è più quella della bottega cittadina."" -
Morire con Venezia. L'inevitabile sovrapposizione degli effetti
Nel libro vengono raccontate due storie che continuamente si intersecano fino a diventare una sola: l'amore tra due ragazzi che crescerà sempre più grazie alla continua scoperta e conoscenza della storia e delle particolarità urbane e ambientali di Venezia, della sua laguna e della sua terraferma. Questa relazione e questo continuo svelarsi della città permette al lettore di conoscere il passato remoto e recente di Venezia e, grazie alla capacità narrativa dello scrittore, di immaginarsi un suo verosimile futuro dove saranno protagonisti i cambiamenti climatici, il MOSE, il Palais Lumièr e molto altro. -
Gli inventari della sacrestia della cattedrale di Padova (secoli XIV-XVIII)
Il volume comprende la trascrizione degli inventari della Sacrestia della Cattedrale di Padova dal XIV al XVIII secolo: i documenti non si limitano a fornire un elenco di oggetti liturgici, ma, insieme agli arredi, permettono di ricreare uno spazio architettonico perfettamente dettagliato, ci offrono informazioni importanti sulla disposizione degli altari, sulla molteplicità dei riti e dei culti, ci aiutano a capire il variare della percezione degli interni della Cattedrale nell'avvicendarsi delle feste liturgiche. Grazie alla loro lettura possiamo farci un'idea dello spazio interno pienamente fruito, oggi irrimediabilmente perduto. Si è privilegiata la lettura delle opere aurificiarie. Di tali oggetti preziosi il libro non solo ci restituisce almeno la memoria, ma costituisce un vero tesoro per la ricchezza di informazioni e per la molteplicità di percorsi di lettura suggeriti, in grado di segnare nuove linee di ricerca. -
Antonio Nani (1803-1870). «Il più laudato incisore dei veneti dogi»
Il libro ripercorre la vita di Antonio Nani (1803-1870) e presenta il catalogo della sua opera grafica, incisioni e disegni. Attraverso lo studio dei materiali documentari che si conservano in archivi privati e pubblici si è potuto approfondire la figura di un artista di grande talento, versatile, dall'inventiva freschissima che si trovò a operare nel Veneto in un'epoca di grandi rivolgimenti sociali e politici. Nato ad Alano di Piave, da modesta famiglia, la sua vocazione artistica venne ben presto riconosciuta da Antonio Canova che si adoperò affinché potesse seguire i corsi presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia. Conclusi gli studi con ottimi esiti, aprì bottega a Venezia. Del suo ingegno si avvalsero anche i maggiori artisti del tempo e celebri studiosi. Tra le sue opere più note i ritratti dei dogi, le vedute di Venezia, di Treviso, di Possagno, numerose tavole che illustrano il Tempio canoviano. Sensibile interprete della religiosità popolare si cimentò anche nella produzione di innumerevoli immaginette devozionali. L'ultima sua opera fu il progetto per la torre campanaria della parrocchiale di Alano di Piave, per la quale si avvalse della collaborazione dell'amico Giuseppe Segusini, il celebre architetto feltrino assieme al quale aveva frequentato i corsi di architettura presso l'Accademia veneziana. -
C'è un sole che si muore. Racconti gialli e neri di Napoli e dintorni
Napoli - con i suoi vicoli, i suoi sotterranei, i suoi leggendari ed esoterici misteri; e gli psicopatici naïf, i killer della camorra, i piccoli e grandi addetti all'illecito - è una città che sembra mostrare il suo volto più nero anche in pieno giorno. Col caldo, poi, la gente impazzisce, e allora anche la circostanza più banale e fortuita può diventare teatro per un vero e proprio spargimento di sangue. C'è un sole che si muore mette insieme undici tra i migliori autori di ""giallo napoletano"""". Una raccolta di racconti inediti che intende colmare una lacuna attualmente presente nel noir nostrano: parlare finalmente non solo di quella Napoli-capoluogo che ha fatto la fortuna di certo immaginario ormai in buona parte stereotipato e da cartolina, ma delle tante città, campagne, coste e delle periferie, pur esse intrise di quella lingua, di quella mentalità, di quel modo d'essere tipico e unico: la """"napoletanità"""". Gli autori: Diana Lama, Paolo Calabrò, Luciana Scepi, Ugo Mazzotta, Sibyl von der Schulenburg, Francesco Costa, Vittorio Del Tufo, Piera Carlomagno, Alessandra Pepino, Riccardo Fabrizi, Diego Lama."" -
Il mito infinito. La farsa del capitalismo in 4 atti, fra scienza dell'individuo, soggettivazione e pratiche del corpo
Il capitalismo, soprattutto la sua edizione turbo-finanziaria, è una inesausta, implacabile macchina mitologica, per usare un concetto caro a Furio Jesi. I passi, ovvero gli atti in cui si articola la drammaturgia del potere, sono fondamentalmente: l'individuo, ovvero la creazione di una soggettività perfettamente funzionale alle trame del consumo; la sua cura, ovvero la complessa strategia di sostituzione della conflittualità sociale con l'intrapsichico; il corpo, ovvero il principale strumento di colonizzazione delle coscienze; la scienza, quest'ultima con la funzione di collante dell'intero ""pacchetto"""". Il saggio si chiude con un capitolo sulla logica circolare: il cerchio come figura che meglio rappresenta l'infinito implementato dal capitalismo nella vita dei soggetti."" -
Nietzsche tra le stelle. L'eterno ritorno e la cosmologia
Una delle concezioni del tempo più suggestive è senza dubbio quella dell'eterno ritorno di Nietzsche, punto focale del pensiero nietzscheano di cui spesso però si mette in luce la contraddizione con il resto del pensiero del filosofo. Nietzsche da una parte nega ogni forma di meccanicismo e dall'altra afferma con decisione il continuo riproporsi di una catena di eventi che non può essere cambiata nemmeno nel minimo particolare. Ogni attimo è già stato vissuto e ogni momento futuro è già segnato per Nietzsche, giungendo così a una visione nichilista del mondo e della vita. È una strada senza fine e senza via d'uscita quella tracciata da Nietzsche. È possibile tuttavia una lettura dell'eterno ritorno diversa da quella morale, ed è quella scientifica. L'eterno ritorno può essere inteso come teoria cosmologica in risposta alle questioni sollevate dalla scienza dell'epoca. La scienza non è al centro della riflessione di Nietzsche, ma in questa egli ricerca un maggiore sostegno alle sue teorie, che più che filosofiche sono teorie morali. La teoria dell'eterno ritorno è stata formulata da Nietzsche sulla base di una motivazione morale, per dare un forte sprono su questo piano, ma la sua formulazione è anche una risposta ai timori sollevati sul piano scientifico dalla formulazione del secondo principio della dinamica che porta necessariamente alla morte termica per il nostro universo. L'idea della ciclicità del tempo e del mantenersi dell'universo sempre costante riproponendosi con la stessa materia è ancora alla base di alcune teorie cosmologiche scientificamente accreditate per le quali il pensiero di Nietzsche può costituire un valido fondamento filosofico. Proprio queste cosmologie contemporanee possono inoltre mostrare una via d'uscita alle contraddizioni dell'eterno ritorno, indicando una terza via che non cada nel rigido determinismo. -
I libri del ghetto. Catalogo dei libri ebraici della Comunità Ebraica di Venezia (secc. XVII-XX)
Il catalogo del fondo ebraico della Biblioteca Archivio ""Renato Maestro"""" della Comunità Ebraica di Venezia contiene la descrizione di più di mille edizioni di testi ebraici e dei relativi esemplari. La prima parte è quella più dettagliata e comprende 906 edizioni ebraiche pubblicate tra il XVI e il XIX secolo. Seguono 136 volumi del XX secolo descritti in forma più sintetica. Infine è stata inserita un'appendice contenente alcuni libri di istruzione elementare, anch'essi pubblicati nel corso del XX secolo. Un ricco apparato di indici completa il catalogo rendendone la consultazione più semplice e immediata."" -
Ombralunga. Estate
"L'avventura della scorsa primavera ha dato la possibilità a Paride e ai suoi amici di dare una sbirciatina al mondo nascosto oltre la città di Ombralunga. Ora però ci sono altri interrogativi che li coinvolgeranno molto più pericolosamente di quello che si sarebbero aspettati. - Succede però che noi abbiamo una cosa in più, che voi chiamate banalmente """"magia"""", anche se non sapete veramente cosa sia. La cosa cominciava a farsi interessante.""""" -
Atriae musae. Protagonisti delle arti ad Adria dall'Ottocento ai nostri giorni
Sono raccolte le biografie di pittori, scultori, architetti, illustratori, incisori, fumettisti, caricaturisti, fotografi, designers, digital artists, poeti, scrittori, attori, registi, sceneggiatori, scenografi, ballerini, coreografi, musicisti, compositori, cantanti, direttori d'orchestra, con una enorme mole di dati. 80 ""mini-biografie"""" distribuite tra le schede e il testo conclusivo dell'opera. 582 immagini che illustrano sia gli artisti che le loro opere. In totale 200 artisti che non si possono definire minori, ma ognuno di loro, nel loro campo, hanno o hanno avuto un'importanza che oltrepassa l'ambito locale e molto spesso quello nazionale.""