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Diciannove racconti
Il cambiamento è la base dell'evoluzione e il fondamento della crescita di ogni essere vivente, benché l'essere umano abbia una naturale paura di cambiare che talvolta lo conduce all'immobilità, una condizione da cui è difficile uscire. Nei diciannove psicoracconti di questo libro, il tema del cambiamento e della lotta alle paure è ricorrente, le tematiche sono attualissime, i personaggi rappresentano un ampio spettro di tipologie personologiche realmente esistenti: sono lì a raccontare la loro storia sempre attenti a non annoiare il lettore, ma offrendogli spunti di riflessione che lo aiutino a smuovere le energie interne per accedere alle vie del cambiamento. -
La ragazza bambola. Der code knacker
Un nuovo protagonista irrompe nel mondo della narrativa gialla e nera, un ispettore Austriaco, di Salisburgo, Hans Steiner, soprannominato Der code knacker, il decifratore. La ""Ragazza bambola"""" è la sua prima indagine. """"Mi chiamo Andrea Wolf. Sono nata a Spittal Am Drau il 7 febbraio 1990 e sono morta a Salisburgo questa notte. Ventisei anni e una manciata di giorni. Poco. Pochissimo per chi pensava di avere davanti la vita. Sono una compositrice. Ieri sera per la prima volta lo hanno capito tutti. Il mio violoncello ha reso immortali le mie note. La mia musica mi sopravvive. Non è poi così male.In fondo i ventisei anni e una manciata di giorni sono un piccolo prezzo per l'eternità."""""" -
La corporazione dei marangoni a Padova fra XIV e XIX secolo. Ricerche d'archivio a Padova
Piera Ferraro ha indagato in profondità la dimensione lavorativa e sociale dei 'marangoni', che mediante propri organi di autogoverno stabiliva i diritti e i doveri degli associati, e garantiva il mantenimento della qualità del lavoro. Nel caso dei marangoni padovani questo schema si arricchisce anche di una particolare caratterizzazione, in quanto, come si vedrà, la Scuola di san Giuseppe è sia corporazione di mestiere che confraternita devota, e le due realtà dialogano e si intrecciano, in modalità che l'autrice, grazie ai documenti, ha ricostruito. La ricchezza documentaria inedita presentata in questo volume è veramente rimarchevole. La corporazione, i prodotti, la sede e la sua decorazione acquistano spessore di storia, presenza continuativa e differenziata della professione. Le appendici dei documenti e l'indice analitico infine convalidano la scientificità della metodologia dell'autrice e l'ampiezza dei risultati raggiunti. -
La Bibbia miniata della Comunità Ebraica di Venezia-The illuminated Bible of the Jewish Community of Venice
La Bibbia miniata manoscritta conservata dalla Comunità Ebraica di Venezia è molto più che un libro. Nelle sue pagine iniziali viene rappresentato un dibattito interpretativo fra diverse tradizioni di scrittura ebraica. Un confronto che è letterale ma anche figurativo, con l'utilizzo di colori, forme, immagini fantasiose e realistiche. Un oggetto piccolo, che si è salvato dai roghi della controriforma, dalle censure iconoclaste, dalle ruberie e dai massacri del Novecento. Un libro che è figlio di un incontro fra la civiltà ebraica, attenta alla scrittura, e la cultura italiana produttrice di meravigliose forme artistiche. Un intero universo che ci viene restituito da una misteriosa macchina del tempo. Noi oggi abbiamo il compito di valorizzarlo, per fare in modo che la catena della trasmissione non si interrompa con noi ma sia continuata dalle generazioni a venire. -
Lo specchio della città. Architettura, ambiente e psicologia
Il saggio affronta il rapporto tra l'ambiente costruito e la vita psicofisica dei suoi abitanti mettendo in evidenza alcuni degli aspetti meno noti di questa interazione. La psicologia ambientale è il punto di vista dal quale scaturisce l'analisi che l'autrice propone nella maniera del saggio divulgativo, ma nel pieno rispetto delle regole della pubblicazione scientifica. Lo scritto, tendente all'informazione, si fonda su teorie generali e ricerche specifiche, e si concentra su fenomeni ascrivibili a una mala architettura, quella che per decenni ha condizionato la vita dei cittadini, sacrificando il loro benessere alla gloria di urbanisti e archistar. L'opera, scritta con un linguaggio semplice e incisivo, è divisa in due parti. La prima, con un taglio didattico, introduce il lettore all'argomento trattato e ne espone peculiarità e dubbi; si affrontano tematiche relative agli effetti che l'ambiente costruito ha sull'essere umano, sul suo stato psichico e fisico; si indicano le cause urbanistiche e architettoniche di alcuni dei malesseri che affliggono gli abitanti di città moderne, con ciò indicando le modalità per evitarle. La seconda parte propone degli esempi di buona architettura attraverso l'analisi di alcuni progetti dell'architetto milanese Mario Antonio Arnaboldi, valutati a confronto con i criteri di costruzione della progettazione biofilica, un filone architettonico in cui il benessere del fruitore è una priorità assoluta. -
Del pessimismo teologico. Il pensiero di un cristiano solitario
Parlare insieme di teologia e di pessimismo può sembrare una contraddizione. La religione, infatti, è stata sempre una risposta ottimista al dolore dell'uomo. Tuttavia, in questo libro - che è un dialogo tra un teologo, un filosofo e un poeta - si pensa il pessimismo in un duplice senso: da un lato lo si vede come la forma più coerente del messaggio escatologico cristiano; dall'altro lato si presta ascolto ad ogni umanissimo lamento. Il mistero divino e il mistero umano sono legati da una comune missione: il trionfo del Bene e il ritorno agapico di tutte le creature all'Uno. Ma è un cammino impervio sia teologicamente, sia umanamente. Infatti, ad ostacolare il cammino c'è sempre quel Peggio che un giorno si dovrà affermare con grande violenza per un totale e pieno compimento della Gloria. La Croce, infatti, spetta ad ogni cristiano (esiste un cristiano solo dove c'è un imitatore di Cristo) e il pessimismo teologico, paradossalmente, appare come il modo più rigoroso per sostare nel mare in tempesta che è la vita. La Trinità e le sue problematicità si riversano nella vita dell'uomo, il quale si aggrappa all'Amore e si domanda: l'esplosione originaria, che sfocia per sua natura nel molteplice, sarà capace di farsi nuovamente Uno calpestando definitivamente la Morte? Il ""discorso della montagna"""" avrà il suo reale compimento? Queste domande abitano il pessimismo teologico e le sue possibili risposte. Ma forse l'ultima parola viene lasciata sempre all'inesprimibile, al silenzio e al dubbio. La Verità farà comunque il suo percorso!"" -
Augusto Del Noce interprete del marxismo. L'ateismo, la gnosi, il ""dialogo"" con Galvano Della Volpe e con Lucien Goldmann
Augusto Del Noce si presenta innanzitutto come ""filosofo"""" attraverso la storia. Il suo tentativo è quello di restaurare i valori trascendenti proponendo un'interpretazione originale della storia della filosofia. Pertanto l'""""avversario"""" più importante con cui si è """"confrontato"""" è senz'altro il marxismo. Già dal 1946 cominciò a scrivere saggi che sarebbero diventati fondamentali nella sua interpretazione, e di cui i più importanti sarebbero confluiti nelle sue opere maggiori, ossia Il problema dell'ateismo (1964) e Riforma cattolica e filosofia moderna (1965). È innegabile che Marx sia uno degli interlocutori (se non l'interlocutore) di maggior rilievo del pensiero di Del Noce. Ovviamente l'interesse di quest'ultimo si è esteso agli interpreti del pensiero marxiano. Per questo la nostra ricerca si è proposta di esaminare l'Auseinandersetzung di Del Noce con Karl Marx, secondo una prospettiva particolare, ossia indagando il rapporto del pensatore torinese con due autori che delle dottrine di Marx fecero il centro della propria attenzione: Galvano della Volpe e Lucien Goldmann. Il """"dialogo"""" con entrambi fornì al filosofo torinese molti degli elementi teorici che permisero di giungere alla sua originale interpretazione della storia della filosofia moderna."" -
Gotico venexiano
Cosa hanno in comune Elsa, Eva, Emma, Eugenia, Egle, Elettra, Erika, Elena ed Elisa? Qual è il filo che le unisce dipanandosi da Cannaregio a Castello, toccando tutti i sestieri di Venezia, con un paio di soste nella terraferma a Mestre e Marghera? Non è solo l'iniziale del loro nome. Sono donne che hanno subito in vario modo violenze e abusi e le accomuna la voglia di riscatto. O, volendo continuare a stendere quel filo invisibile, di Emancipazione. Le avvicina anche la maniera un po' dark, con cui si affrancano dai soprusi. Con questo libro Norah Gelbe vuole rendere omaggio a tutte le donne vittime di violenza e a tutti gli uomini, la stragrande maggioranza, che avendo rispetto per le donne, hanno rispetto per loro stessi. Racconti noir ambientati nei Sestieri di Venezia e nelle località principali della sua terraferma. -
Una breve abitudine
"Non basta parlare come un bambino attraverso belle immagini per aver spirito d'infanzia: i bambini sono altro, sono le persone più serie che io conosca! Non basta essere bambini per avere spirito d'infanzia, senz'altro essere bambini aiuta, soprattutto se si è bambini a cui è stato insegnato il minimo necessario, a cui è stato lasciato il maggiore spazio possibile per esprimere e questo accade, secondo me, se gli adulti che stanno intorno ai bambini sono dei buoni ascoltatori; insomma, come diceva Giorgio Gaber in una sua canzone, """"non insegnate ai bambini""""; ma vi sono anche dei bambini a cui piace ascoltarsi che diventano in modo prematuro schiavi delle proprie idee e incapaci di ascoltare! Trovo vi siano troppe persone fatte in questo modo, schiave dei propri pensieri e che magari intellettualmente e magari in buona fede intrappolano le parole nella rete delle loro immagini - immagini confuse, ma attraenti - ma mai, i veri bambini usano il linguaggio della seduzione, sono, invece, così profondi nelle loro inattese profondità! Capita spesso di incontrare delle persone assertive in modo da apparire uomini o donne sicuri di sé: dubito di queste persone perché penso che proprio l'insicurezza faccia la differenza tra schiavitù e la libertà. Lo schiavo è un uomo sicuro che ha già tutto predisposto dagli altri, che fa delle proprie idee un baluardo da cui non arretra; l'uomo libero, invece, è insicuro perché di volta in volta in mezzo alle sue contraddizioni vuole trovare il punto del suo vivere. Mi chiedo allora che tipo d'uomo sono io che cerco parole che scaturiscono dal silenzio...""""." -
Cedimenti e dissesti strutturali della chiesa di San Bernardino a Sesto Calende: ricorsi storici
Il testo raccoglie e riordina le vicende storiche che portarono nel 1905 alla costruzione della nuova chiesa di San Bernardino a Sesto Calende. Questo edificio ha sostituito una chiesa più antica risalente al XV secolo, sempre dedicata al santo senese. L'antico manufatto, come quello moderno, era situato a poche decine di metri dalla riva del Ticino, laddove esso sfocia dal Lago Maggiore e dopo quasi cinque secoli, nel 1904, esso fu demolito al termine di un lungo dibattito sui danni causati dal cedimento del terreno di sedime. E la storia sembra ripetersi. A poco più di un secolo dalla sua edificazione, anche la chiesa moderna presenta i segni evidenti dei danni causati da un analogo cedimento del terreno: fuori piombo delle colonne e del campanile, marcato sprofondamento delle colonne e della facciata nella pavimentazione, quadri fessurativi diffusi in sommità. Il testo descrive la costruzione e l'evoluzione dello stato di conservazione sino ai giorni nostri. Oltre a consentire lo studio del comportamento statico delle strutture, il materiale raccolto fornisce una base per guidare i futuri interventi che dovranno contrastare i danni alle strutture. La tipologia di terreno su cui è stato edificato rende infatti necessaria una costante cura del manufatto, per sorvegliare il suo danneggiamento nel tempo e così evitare la sorte toccata all'antica chiesa di San Bernardino. -
L' ateo virtuoso
I dati di fatto dicono che queste sono le tendenze del mondo occidentale, che toccano il loro apice con internet: dal lento al veloce, dal pensiero all'istinto, dall'intero al frammentato, dalla campagna alla città, dall'eterno al tempo, dal tempo all'istante, dalla storia al presente, dalla comunità al singolo, dal bello all'utile. Queste trasformazioni sono state naturali ed acefale, cioè prive di una mente che le abbia progettate, e sono state determinate dagli oggetti, cioè da cose prive di connotazioni morali; sono trasformazioni che hanno cambiato per sempre gli occidentali, al punto da costituire una nuova religione che li accomuna tutti. Il fatto che in tutti questi cambiamenti noi non abbiamo avuto alcuna voce in capitolo, e che molti di essi siano semplicemente irreversibili, dovrebbe portare a chiederci: ci sta bene così? -
Crematistica. Metafisica ed economia nella «Politica» di Aristotele
Nel I libro della Politica di Aristotele, il termine greco 'chrematistiké' ha dato origine a diverse scelte di traduzione da parte degli studiosi. Se traslitterato come ""crematistica"""", esso sembrerebbe perdere il riferimento che originariamente aveva nella lingua greca con vocaboli appartenenti al campo semantico della ricchezza e dei beni. D'altro canto, la sua esplicitazione come """"arte di accumulare denaro"""", potrebbe nascondere un altro significato. Infatti, nella definizione del concetto di """"crematistica"""", Aristotele utilizzò l'aggettivo 'apeiros'(illimitato): in un senso quest'ultimo sancirebbe l'accumulo senza limite ('peras') delle ricchezze, per un altro verso potrebbe essere riferito all'assenza di un """"fine"""" nella medesima attività dell'accumulo, in quanto Aristotele nel V libro della Metafisica stabilì che uno dei significati di limite ('peras') è fine ('telos'). L'attività """"crematistica"""" veniva svolta principalmente dagli schiavi, i quali non erano visti come uomini dotati di ragione ('logos'), ma come strumenti animati. I cittadini ateniesi tendevano a vivere senza lavorare, impiegando gli schiavi in quasi tutte le attività lavorative, esclusa la politica. In questo scenario, l'attività """"crematistica"""" poteva essere necessaria persino nella sua forma peggiore, quella contro la natura razionale dell'uomo: se la """"crematistica"""" fosse stata svolta da animali non razionali (come gli schiavi) ed amministrata con la legge ('nomos'), avrebbe potuto soddisfare l'autosufficienza della 'polis', che era il fine ('telos') di qualsiasi comunità o famiglia e condizione necessaria per una vita felice."" -
Ironia politica. Discorso sul riso e sulle sue conseguenze
Il riso è la più efficace arma di difesa contro la boria dei potenti. È la forza di opposizione e di riscatto dei dominati alla forma di dominio che li soverchia: un meccanismo che consente, tramite un'ostentata mancanza di deferenza, di far cadere gli stendardi dell'autorità. Ma la stessa arma, nelle mani dei politici, può diventare un pericoloso strumento d'offesa verso la serietà delle istituzioni, delegittimando non tanto le persone che le rappresentano quanto il ruolo che ricoprono. Il rischio è che il «potere di essere», dato in sorte a ogni uomo per contrastare il potere sovrano, si presti per qualcuno ad aggirare l'ostacolo di tale potere, inducendolo a imporsi al di sopra dei suoi vincoli. Con uno stile colloquiale e impolitico, il saggio vuole offrire una riflessione sull'esercizio dell'ironia a livello sociale, mostrando come la sua connaturata antipoliticità si confaccia talvolta a ciò che dovrebbe contestare. Questa trasformazione ha assunto vari aspetti, a seconda delle epoche storiche, e indagarne la fenomenologia si rivela fondamentale per difendersi dalle insidie sottese a un capovolgimento dei «rapporti di forza», quando esso genera nuove forme di dominio finanche più minacciose di quelle che avrebbe dovuto elidere. -
Adamo ed Eva. Cronache dal paradiso terrestre
"... Non è che mi aspettassi proclami ufficiali sull'arrivo della menopausa... ma santo cielo, una volta persino le battaglie erano annunciate da squilli di tromba! Così, all'improvviso mi sembra una vigliaccata!"""". Con ironia e combattiva accettazione Eva accoglie l'inevitabile avanzare del tempo e le sue conseguenze. E Adamo? Adamo ascolta, metabolizza e scorta la sua compagna con umorismo e intelligenza." -
Un mare di luppolo
"Onore, patria e libertà. Per questo sono entrato in confraternita. Per mantenere forti e pure le tradizioni, la lingua e la cultura del mio paese. Parole. Solo parole. Il Demone si è insinuato e ha sporcato tutto. Niente si è salvato dal fango della malvagità. La valanga grigia e maleodorante ha ucciso i miei sogni, il mio futuro e anche il mio corpo. Quello che ho visto non mi consentirà la pace del Signore e mi perseguiterà per sempre. La mia incredulità è stata complice del male. Mi chiamo Jorge Gruber. Sono morto... ma il Demone ancora mi perseguita.""""" -
Venezia-Fossoli: direzione Auschwitz. Lettere di Cesare Carmi: 1943-1944
Il 15 febbraio 1944 Cesare Carmi, zio dell'Autrice, compiva 21 anni. Festeggiò, prigioniero nel campo di concentramento di Fossoli, il suo ultimo compleanno. Era nato nella ridente Liguria e morì nell'inverno del 1945 in un luogo imprecisato della desolata terra polacca. Dopo la guerra, per lungo tempo, Cesare rimane una figura evanescente. La sua immagine acquisisce una vera concretezza solo nel 2013, quando la famiglia viene in possesso di un pacchetto di lettere scritte nella quasi totalità dal campo di Fossoli e indirizzate principalmente a una ragazza di Chioggia, Flavia Silvestri, che le custodirà amorevolmente tutta la vita. L'analisi di queste lettere e di quelle del suo amico veneziano Luciano Mariani, compagno di prigionia sopravvissuto ad Auschwitz, ha permesso di conoscere Cesare nella sua completezza, il suo modo di affrontare la realtà e l'evolversi della sua personalità -
Tre conferenze sulla storia del popolo ebraico
Questa pubblicazione è la raccolta di tre conferenze tenute per l'Accademia delle Scienze, Lettere ed Arti di Padova in aprile 2018. Il ciclo aveva uno scopo divulgativo, una panoramica storica delle vicende del popolo ebraico, scegliendo tre temi assolutamente distinti. Nella prima conferenza, con l'ausilio di 105 powerpoint animati - qui convertiti in 57 tavole a colori - sono stati raccolti i grandi spostamenti geografici degli Ebrei nel corso di oltre ventisette secoli che hanno costituito l'insieme delle diaspore ebraiche, i luoghi e i Paesi abitati, alcune quantificazioni. La seconda conferenza aveva carattere più locale trattando la presenza ebraica a Padova e Venezia, i rapporti demografici, sociali, economici, urbanistici, di separazione e di integrazione con la popolazione stanziale. La terza è un compendio delle varie maniere in cui si è presentata e dei nomi attribuiti all'avversione verso il popolo ebraico nei diversi momenti storici, i principali eventi in cui si è connotata, la spiegazione di alcune delle terminologie ricorrenti e un elenco degli stereotipi (soltanto) politici che sono stati attribuiti agli ebrei. -
Destinazione Miami. Una traversata verso nuovi orizzonti
Destinazione Miami è la storia di una famiglia modenese che, presa la decisione di fare il giro del mondo in barca a vela, realizza un grande sogno. Il progetto di attraversare l'Oceano con l'idea di tornare, poi, 'a casa', si trasforma in un radicale cambiamento di vita, che nulla toglie all'importanza delle amate radici. Monica e Marco Bruzzi, con le figlie Lucia, Chiara e Anita, raccontano la loro storia con naturalezza ed entusiasmo. Ascoltarli è come guardare un film in cui, fino alla fine, ci si immedesima nei protagonisti, che esprimono un caleidoscopio di emozioni. Sullo sfondo, Miami, una città che in alcuni angoli conserva ancora la sua identità anni '80, quando era un posto al caldo per anziani. Reminiscenze degli anni '90, del periodo della rinascita, del boom di Ocean Drive, fanno capolino tra i palazzi di specchi che spuntano a ritmi vertiginosamente rapidi in questa città, che proietta nel presente un futuro già concreto. Dal racconto di un'esperienza traspaiono spunti che invitano a riflettere sull'importanza del seguire il proprio istinto, dare concretezza alle passioni e cercare sempre di andare un po' oltre la routine che ci è familiare, alla ricerca del nostro vero scopo di vita. -
Il banchiere aveva un gatto. Gli ebrei di Montagnana tra storia e cronache
Il banchiere aveva un gatto. Per meglio dire, il banchiere ""doveva"""" avere un gatto. Anzi, si trattava di """"due gatte"""" che potessero frugare in tutti gli angoli del magazzino per cacciare gli eventuali topi e così evitare danni alla merce custodita. Era una delle clausole che, nella prima metà del diciassettesimo secolo, regolarono la """"condotta"""", il contratto tra la Magnifica Comunità di Montagnana ed il banchiere ebreo che per cinque anni, rinnovabili, avrebbe gestito il Banco di prestito. La convivenza tra i pochi ebrei e la predominante maggioranza di cristiani non fu sempre facile, ma durò per dei secoli. Le sue vicende sono tracciate in questo testo che è fondato su accurate ricerche librarie e documentarie. L'edizione è arricchita da alcune immagini che possano animare il racconto e far volare con la fantasia."" -
Alla scoperta delle leggi della vita. Ritratti di Redi, Maupertuis, Trembley, Von Humboldt, Wallace, Mendel
Ogni scoperta scientifica, per quanto rivoluzionaria, non nasce dal nulla, ma è l'ultimo fiore di un grande albero, senza il quale esso non sarebbe mai sbocciato. Si può ammirare solo il fiore reciso, ma solo conoscendo le foglie, il ramo sul quale esso fa mostra di sé, l'albero nel suo insieme, e le nodose radici dalle quali è stato nutrito, si può comprendere appieno la bellezza e il senso di quel fiore. Perché, come disse una volta Isaac Asimov, la Scienza non è il fiore, che un giorno appassirà, ma tutto l'albero, che continuerà a vivere. Con l'intento di recuperare la memoria delle radici del pensiero biologico, in quest'opera vengono delineati sei ritratti di scienziati che, cercando la verità, hanno segnato alcune pietre miliari delle scienze della natura. Tra i tanti che meritavano di essere ricordati sono stati volutamente scelti non i più celebri, ma coloro che, nonostante la loro indiscutibile importanza nella storia della scienza, sono oggi meno noti, o chi, come Gregor Mendel, non è conosciuto negli aspetti personali e nella sua formazione di scienziato perché oscurato da un ingombrante monumento postumo.