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Diario di un suicida indeciso
Un romanzo noir dalle atmosfere particolarissime: un'isola tropicale, un vulcano semi addormentato, un aspirante suicida, un impiccato che non è chi dovrebbe essere, un diario che appare e scompare, uno stregone africano, una piantagione di vaniglia molto sospetta, la tomba di un vero pirata, una coppia di anziani coniugi che se ne stavano bene a casa loro, dulcis in fundo un commissario nero e zelante con un aiutante bianco e indolente. Eppure, fin dalle prime battute è l'aspirante suicida Jean Pierre Chambonnet il protagonista assoluto della vicenda, è lui con le sue manie, le sue frustrazioni, la sua lucida e contagiosa ironia che cattura l'attenzione del lettore e lo incatena alla storia. Quasi senza soldi, alla soglia dei sessant'anni non ha mai lavorato e non sa fare niente. Suicidarsi, certo, ma solo dopo avere ""saggiamente"""" impiegato i pochi euro rimasti in rhum, tabacco, giovani donne compiacenti, cocaina, vitto e alloggio annotando l'evolversi della situazione nel suo Moleskine."" -
Il clavicembalo mal temperato
Una poesia che sembra rappresentare l'amore in ogni suo passo, ogni sua parola, ogni suo verso. L'amore che stringe il cuore, toglie il fiato e a ogni colpo d'occhio regala un senso di pienezza e vuoto al tempo stesso. L'amore, non solo l'innamoramento, ma l'Amore. Quello che dura, quello difficile da dimenticare, difficile da lasciare andare. La poesia di Gabriella Pison è fatta di versi morbidi che si dissolvono in ritmi vellutati, melanconici. Un'ombra di dolce tristezza vela, infatti, le sue sensazioni quasi a testimoniare un connubio tra dolore e speranza, un connubio sempre in bilico su quel baratro appena sfiorato. Un linguaggio ricco che fa pensare a un pittore impressionista mentre imprime su tela colori, esperienze e sentimenti. Aleggia lungo il percorso, che la poetessa ci invita a compiere, un vento leggero di apparente discontinuità che si ricompone però alla fine in un melodico e accattivante complemento: non si vive in superficie, si vive scavando nel profondo della propria anima abbracciando le opportunità, le occasioni mancate, fiocchi neve che si mutano in farfalle. E a quel punto il nesso logico tra un clavicembalo, una nota stonata, una ruga e una stella cadente apparirà al lettore in tutta la sua disarmante bellezza. -
Mondi paralleli
Questo libro non è soltanto un libro, è un ponte gettato tra sponde vicine ma reciprocamente incomunicabili, è un passaggio impervio verso altri mondi, paralleli ma distanti anni luce. La personale esperienza di vita dell'autrice, che dopo anni di dure vicissitudini ha finalmente trovato il proprio equilibrio tra Europa e mondo balcanico, offre al lettore l'opportunità imperdibile di guardare al di qua e al di là di una trincea spesso invalicabile, fatta di incomprensione e di scarsa predisposizione all'incontro con l'altro. Lo spunto autobiografico è la scintilla per narrare di esili, fughe e ritorni, declinati nei più disparati contesti: non soltanto la recente realtà della guerra dei Balcani, ma anche scenari futuri immaginari che ribaltano ogni prospettiva, costringendo l'Occidentale a farsi profugo e clandestino; non mancano i ""mondi paralleli"""" intravisti dietro l'angolo della quotidianità, la dimensione altra del sogno, dei misteri dell'archeologia, di stelle meno lontane di quanto si pensi. Come il Ponte Vecchio di Mostar, distrutto e poi ricostruito, queste parole discendono agli inferi per riemergerne vittoriose, cariche di una nuova consapevolezza e messaggere di speranza."" -
Labirinti d'avorio
Come un labirinto d'avorio, la poesia si rivela in queste pagine luogo inespugnabile e onirico, un percorso irto di inganni che pone sempre nuove sfide ma scintillante di bellezza, abbagliante nel suo esplodere di significati universali. Pierangelo Merlin costruisce una lirica formalmente semplice, fluida e guizzante come un torrente di montagna, dal ritmo basso ma dai risvolti semantici imprevedibili e rivelatori. La potenza delle sue parole nasce e si rafforza in questa semplicità, scaturisce dal significato primo dei termini, rifuggendo da inutili architetture barocche e dai timbri consueti di una poesia ormai stilizzata e vuota. La musicalità dei suoi componimenti è scandita da un battere e levare di luce e buio, un rinnovato ritmo jazz da beat generation del Ventunesimo secolo, un mix dirompente di caos e linearità che ha in filigrana trame di amore, malinconia, confusione esistenziale e voglia inarrestabile di compiere sempre un passo in più, alla ricerca di non si sa che cosa. L'essenza della giovinezza percorre questo labirinto facendo vibrare ogni sillaba come un diapason impazzito: piaceri e soddisfazioni sono semi da gettare al vento, la libertà è un limite a cui tendere le braccia in uno sforzo infinito e l'amore è un demone che rincorre la morte in un tempo ridotto a eterno istante, è un viaggio perpetuo nella notte senza destinazione. -
Ritratto a dispetto
Primi del Novecento. Ida, una donna forte e autoritaria, da quando sua figlia è morta in un naufragio ha sviluppato una forma di ossessione: sopprimere il mare dal mondo. O perlomeno dalla villa isolata, in montagna, dove la donna vive con la nipotina Albertina, affidatale all'età di due anni. Convinta che Albertina avrebbe inevitabilmente concepito per il mare la stessa pericolosa passione che aveva segnato la vita della madre, Ida si prefigge non solo di tenerla lontana da quella che è per lei l'incarnazione del male, ma di impedirle persino di conoscere la sua esistenza. La ragazzina cresce dunque isolata nella villa, il cui accesso è precluso agli estranei e dove ogni fonte di notizie viene accuratamente filtrata. Ma alla morte del fratello di Ida, Alberto, l'unico che aveva contrastato quella fissazione malsana, qualcosa si incrina nel cerchio magico che protegge la villa. Ora che non c'è più, il fratello sembra più presente che mai: parla a Ida per bocca del debole e mite Alfio, un fedelissimo amico di famiglia a cui ispira un coraggio sorprendente, ma soprattutto le si rivolge attraverso un ritratto della nipotina, da lui compiuto prima di morire. La donna si persuade che Alberto vi abbia nascosto un dettaglio mirante a farle un dispetto e nello sforzo di decifrarlo scoprirà verità sconcertanti. -
Incontri
I racconti affrontano le situazioni più disparate: da serate insolite tra amici al pub, alla lotta di un uomo con la malattia, dalla narrazione di un anziano di fronte al mare, alla venuta di alieni alle prese con ""traduttori interstellari"""" mal funzionanti. Attingendo per lo più dal verosimile ma senza tralasciare il fantastico, l'autore ordisce un piccolo universo di storie sul filo rosso dell'incontro con l'altro, della predisposizione all'ascolto, della condivisione del dolore e della ricerca comune di un significato. Senza gli altri, senza le loro parole ed emozioni, senza spartire con essi la propria intimità ogni ricerca di senso appare vana: il conforto di un abbraccio, del ritrovarsi in esperienze altrui ma profondamente simili alle proprie, della complicità di un amico e dei consigli di chi ha vissuto più a lungo di noi è il quotidiano carburante della nostra esistenza, senza il quale siamo destinati a fermarci, a naufragare nell'imprevedibile cammino della vita."" -
Le parole restano
Una raccolta di racconti in cui assoluta protagonista è la parola: fiore di ginestra, urna di memoria, in fuga dal silenzio e sempre pronta ad arrendersi. -
Un pesce da aprire
Un arresto per omicidio richiama nel piccolo paese della provincia di Livorno, che sorge fra Piombino e San Vincenzo, i più cari amici dell'accusato, i quali convinti della sua innocenza accorrono per aiutarlo. Fra questi c'è Franco Danzi, detto il Nero, commissario di polizia. Ginepre, un paesino tutt'altro che tranquillo, è stato teatro vent'anni prima dell'efferata uccisione di quattro giovani sulla spiaggia, caso risolto proprio da Danzi, ma anche scenografia di altre strane morti, archiviate come incidenti, fino all'ultimo misterioso delitto, che coinvolge una giovane e bella donna filippina. Le indagini seguono inizialmente la pista passionale, quella più semplice, ma ben presto, il commissario supportato dal gruppo degli ex-compagni di scuola, scopre antichi segreti, traffici illegali, complicità insospettate, colpe mai confessate. La storia che si svolge su diversi piani temporali, racconta la vita più o meno segreta degli abitanti di Ginepre. L'autore, oltre a usare alcune espressioni dialettali tipiche del luogo, non rinuncia all'ironia tipica della gente che vive lungo il mare, sulla costa toscana, pungente, scanzonata, che non fa sconti a nessuno e che ha il merito di rendere la lettura oltreché piacevole, anche divertente. Delitti, ma anche amicizie, affetti, amori che contribuiscono a delineare vizi e virtù della provincia italiana. -
Soave nichilista
La storia, temporalmente sviluppata nell'arco di poche giornate, prende il via dalle improvvise dimissioni del ventisettenne Giulio che decide di affrancarsi da una buona situazione lavorativa vittima di una subdola e astuta malattia interiore: il vuoto nichilistico. Riflessioni esistenziali, rapporti interpersonali essenzialmente giocati sul filo di una sottile ironia, scelte impulsive e azioni apparentemente sconsiderate, questa la cornice entro cui si muove il protagonista sempre sull'orlo dell'oscuro baratro della depressione. Pronto a spiccare il volo ma ancorato a una disperata quanto euforica insoddisfazione. Tutto perde di significato per Giulio, e tutto acquista intensamente significato nei piaceri più semplici e immediati, in quelli che definisce brevi eccezionali incantesimi multisensoriali. Giulio si sente un urlo dilaniato che raschia le tonsille e non esprime alcunché, un gatto addomesticato, intontito e castrato sul comodo divano dei genitori. Distante in una indifferente apatia, alla smaniosa ricerca dell'oblio, dello stordimento beato dei sensi in week-end evasivi senza fine, fino a quando, nelle viscere inquiete di Giulio nasce e si sviluppa un feroce senso di rabbia, come un coltello dalla lama lunga e affilata conficcato in profondità attraverso lo sterno negli strati ultimi essenziali della sua anima nuda, che riesce finalmente a liberare il grido, l'urlo inespresso. -
I misteri di Bahia
Quando il corpo mutilato di un famoso artista viene trovato nel suo appartamento di Pelourinho, Pedro da Costa, ispettore capo della Policia Civil de Salvador de Bahia, si rende subito conto che non si tratta di un delitto comune. Mentre sullo sfondo della meravigliosa città il protagonista deve venire a capo di una serie di brutali e inspiegabili omicidi, il lettore intuisce da subito che anche nella vita dell'inappuntabile e solerte ispettore si celano dei lati oscuri: qualcosa che non può nascondere ma di cui non ama parlare, un passato nascosto che ha segnato per sempre il suo destino. I misteri di Bahia è una storia che ci presenta non solo le meraviglie e gli incanti di una città come Salvador de Bahia e di altre zone del Brasile, ma anche la sua anima più misteriosa e autentica di metropoli afro-brasiliana con i suoi riti di Macumba e Candomblé, incomprensibili alla mentalità occidentale. Vagando alla ricerca di colpevoli e moventi insieme a Pedro da Costa, il lettore scopre a poco a poco un mondo inedito, esotico e meraviglioso, intriso di passione e sensualità ma anche di mistero e irrazionalità: il bene e il male pervadono inscindibilmente gli stessi luoghi, gli stessi volti, le medesime volontà. -
Sale grosso. The shaper
Hossegor, Francia del Sud. Una delle prime potenti mareggiate autunnali colpisce la costa sabbiosa della capitale del surf europeo. Tutti i surfers professionisti sfruttano l'occasione per allenarsi in vista di una delle tappe più importanti della stagione. A fine giornata, Andrea Del Bono, primo e unico surfista italiano a qualificarsi nel circuito mondiale, viene informato del misterioso omicidio dell'australiano Alex Moss, amico e shaper personale. Viaggiando da un capo all'altro del pianeta a seguito del circuito, Del Bono decide di aiutare l'ispettore Gibus Garcia nelle indagini. Con fatica, coraggio e ostinazione affronta ogni avversità, sacrifica gli affetti personali e la carriera pur di rendere giustizia all'amico, ma tutto sembra inutile. Finché, mentre disputa una heat strepitosa a Pipeline, la più temibile e famosa onda delle Hawaii, ha un'intuizione geniale... -
Nottefonda
Questo libro è un vorticoso alternarsi di versi e frammenti narrativi che condensano nella parola sentimento e razionalità, conscio e inconscio. I caratteri diversi tracciano tre percorsi paralleli: la vicenda narrata in poesia, le pagine sparse di un diario e il pensiero della protagonista. Una ragazza vive una travagliata storia d'amore, clandestina ma irrinunciabile. Lui è il suo datore di lavoro, più grande e sentimentalmente legato a un'altra donna. Lei è pura passione che gli si dedica interamente: disposta ad assecondare ogni suo desiderio fino a perdere la propria dignità agli occhi degli altri, travolta dall'amore, dal sesso e dall'alcool, si troverà a fare i conti con la faccia più ruvida della vita, quella che non perdona e condanna. La vera tragedia l'aspetterà di fronte allo specchio: rinnegare una gravidanza rende fantasmi, esseri umani privi di futuro e speranza. Ma rinascere si può: con la rabbia è possibile distruggere le ultime macerie e iniziare finalmente a ricostruire. Nottefonda è tradimento, aborto, diffamazione ma anche moralità, fede, preghiera. È soprattutto lotta contro la finzione e l'ipocrisia dei nostri giorni, contro i benpensanti e la morale borghese ormai superata. È fallimento, ribellione e rinascita. -
Il signore di Gordes
In una suggestiva cornice medievale, l'autrice qui al suo debutto letterario, ambienta le vicende del Signore di Gordes, proprietario di un imponente castello circondato da boschi e campi lavorati da numerosi servi della gleba dei quali è padrone assoluto. Amante della compagnia femminile, si approfitta delle donne che gli appartengono senza curarsi dei loro sentimenti. Sua favorita è la giovane Janine, la quale tuttavia gode di un trattamento speciale: non solo non le vengono richiesti favori sessuali ma in cambio di ""semplice"""" compagnia riceve preziosi compensi. Per questi motivi le altre donne la evitano o si divertono a punzecchiarla, mentre gli uomini sono costretti a starle lontano per ordine del loro Signore. Avvilita e rattristata da ciò, un giorno Janine decide di chiedere al suo Signore di non favorirla più, ma lui si adira terribilmente. Tornata ai campi la giovane scoppia in lacrime e un contadino, André, intenerito dalla sua disperazione decide di violare la legge del Signore di Gordes consolandola. Ben presto i due si ritrovano amanti, costretti a nascondere la loro relazione. Una serie di equivoci porterà a risvolti in apparenza romantici, che ben presto si riveleranno invece assai inquietanti. Ben presto i protagonisti si accorgeranno che non tutto è come appare."" -
Tra i vuoti della memoria
Di fronte al nipote trentenne un'anziana donna siciliana rispolvera un vecchio album di fotografie, autentico tesoro di frammenti di vita, e si rivela al giovane come mai ha osato fare con nessuno in tutta la sua esistenza. Dagli anni Quaranta a oggi, le sue parole dipingono a poco a poco un mondo fatto di antiche consuetudini, nel quale ragazzine dell'alta borghesia si fanno donne tra le mille difficoltà imposte dalla guerra e da una società profondamente maschilista e ancorata a ideali desueti. Nella folla di affetti che gravita intorno alla protagonista, soltanto una persona riuscirà a segnarla per sempre e, come un fiume carsico, la percorrerà per tutta la vita nell'ombra, lontana dagli occhi e dalla mente altrui. Al solo nome i suoi ricordi avvampano e il cuore torna a palpitare impazzito: Marilena, dolce e raffinata cugina, amica, compagna. Una torrida notte di luglio segnerà il punto di non ritorno: la corsa di zia Rosa verso il fienile intravista dal buio, la fuga nel silenzio per seguirla, quell'uomo che sbuca dai campi e quell'incomprensibile danza animalesca dei loro corpi. Da allora la vita sarà lotta tra il cuore e la mente, tra l'Io e la società. E il vero amore, clandestino e inconfessabile, verrà sacrificato a caro prezzo sull'altare della normalità. -
Il presidente d'Italia
La vicenda, che prende lo spunto dal tema annoso, ma sempre di attualità, della modifica del sistema elettorale, è ambientata in un'Italia parallela, dove è appena avvenuta la riforma costituzionale per trasformare il Paese in una Repubblica Presidenziale. Vittorio Benso, candidato alla prima Presidenza, largamente in testa nei sondaggi, scopre che la moglie, la quale lo sta affiancando con grande successo nella campagna elettorale, si è resa responsabile di un grave crimine. È allora evidente che la terapia sperimentale cui Eulalia è stata sottoposta per curarla dalla sindrome bipolare di cui è affetta, ha devastanti effetti collaterali. Ad aggravare la situazione, la donna è stata ripresa nel corso del suo raptus in atteggiamenti quanto mai scabrosi. E ""qualcuno"""" ne ha le prove. La preoccupazione per il possibile ricatto e l'angoscia di avere accanto una pazza incontrollabile, portano Vittorio a una sorta di paralisi intellettuale. Il Senatore, che ha dedicato anni per lanciare il genero verso la Presidenza, a questo punto, per cercare di rimediare alla situazione, interviene nella maniera più spregiudicata."" -
La grande quercia sulla collina
Stati Uniti d'America, anni Sessanta dell'Ottocento. Benjamin Johnson è un ragazzo dell'Indiana che vive a Princeton nel ranch della sua famiglia: lì, oltre i campi coltivati e i pascoli si erge una piccola collina sulla quale svetta una grande quercia e ai cui piedi sorge il piccolo cimitero di famiglia. Quello è il suo nido, il suo rifugio nei momenti più difficili ma anche una meta per l'avvenire: laggiù vuole costruire la propria futura casa e dar vita a una famiglia tutta sua. A costo di grandi sacrifici, grazie alla sua ferrea determinazione, alla purezza d'animo e ai grandi ideali che lo animano, Benjamin riuscirà a coronare il proprio sogno, nonostante i grandi ostacoli che il destino e la storia dissemineranno sulla sua strada. Primo fra questi, la partecipazione alla Guerra di Secessione e la perdita di una mano in battaglia: spinto dalla voglia di riscattare la povera gente della sua terra, si arruolerà entusiasta venendo però ben presto a contatto con il dolore e la disperazione. Ma quell'incidente non pregiudicherà il suo futuro, sarà invece la spinta a fare sempre di più, a essere come gli altri e meglio degli altri: in un mondo pieno di violenza e sopraffazione, il suo impegno per i diritti degli ultimi lo condurrà lontano, fino alla laurea a Boston, al Senato a Washington e, soprattutto, alla sua Judith e alla casa sulla collina della grande quercia. -
La vecchina volante
Una vecchina alta non più di un pallone da calcio, ma esile come un filo d'erba, vive nell'aiuola abbandonata di un giardino pubblico di una città di mare. Abita in una zucca di Halloween, ricicla ogni cosa che trova e condivide tutto, compreso il cioccolato, suo cibo preferito, con gli amici. Un giorno il vento di mare soffia talmente forte che lei, così leggera, vola via. Aggrappata a una pila di coriandoli, viene trasportata lontano, verso l'ignoto. Tra mille peripezie scoprirà quanto sia meraviglioso tornare a casa, soprattutto se si sa di poter ripartire ancora. Età di lettura: da 6 anni. -
Una nuova vita per la strega Ursula
Cacciata senza possibilità di appello dalla Famiglia delle Streghe per aver compiuto un'azione proibita, Ursula vive in esilio in una capanna sulla montagna. A strapparla dal suo rabbioso isolamento è l'incontro con Laurent, uno spensierato vagabondo dotato di poteri magici e di un notevole talento pittorico. Laurent nasconde però un segreto: da tre anni è in fuga, spostandosi continuamente per sottrarsi alle grinfie di Artemisia, una perfida maga di cui in passato è stato innamorato. Per Ursula diventa inevitabile farsi coinvolgere. Recuperata, proprio grazie a Laurent, la cornacchia Valkiria fedele compagna della sua vita di strega, si unisce al gruppetto di coraggiosi che tenteranno di fermare Artemisia. In un magico susseguirsi di peripezie, di incantesimi potentissimi e senza mai tralasciare una sottile, delicata vena ironica l'Autrice ci conduce per mano tra le righe di una vicenda che parla di amicizia, di valori etici, di speranza e di libertà. Fino a strapparci un sorriso ogni volta che alzati gli occhi al cielo un arcobaleno dai mille colori ci inonderà di fantasia. Una lettura per tutte le età. -
Dalla parte della fodera
Sei storie apparentemente improbabili, ma che affondano le radici negli autentici ricordi dell'autore. Sei protagonisti indimenticabili. Un mancino, vittima di mobbing, incontra una sorta di angelo rosso; un ragazzo affetto da autismo, ossessionato dalle formiche; un vecchio che trascorre le mattinate a inseguire le nubi della sua giovinezza; una donna tradita e vessata da un marito becero; un ragazzo dotato virilmente ma svantaggiato mentalmente; un paziente psichiatrico che regimenta la sua fobia per il vuoto domando aquiloni. Sei storie che hanno come filo conduttore l'amore coniugato in tutte le sue forme; da quello sottile e leggero, mai nato e lasciato per strada a quello mercenario, da quello pudicamente taciuto a quello breve e passionale di un incontro fortuito. Situazioni comunque dominate dal fascino di donne diverse fra loro, ma accomunate dall'istintiva capacità di contaminare fortemente il tempo e il luogo che vivono. Amori scomodi, imbarazzanti, rinnegati, a volte faticosi e fastidiosi, ma permeati di quella sottile ironia che ne sublima gli esiti scontati. Storie contrarie, rovesce, da tenere per sé, nascoste dentro la giacca, dalla parte della fodera. -
Un naso troppo rotondo
Una silloge di esordio per Fabrizio d'Azzeo lucida, disarmante e genuina nella sua ruvidezza. Una poesia inattesa, una sorta di stenografia delle sensazioni, un'elaborazione accurata tesa a mettere ordine nei sentimenti. Un gioco con gli altri e soprattutto un gioco con se stesso attraverso cui comprendersi, prendere coscienza di sé facendo della poesia quasi l'estrema risorsa, sì perché ciò che non può essere detto altrimenti può essere detto in versi. Le liriche scritte nel corso degli anni in cui ""le emozioni si scazzottavano e le sensazioni si spintonavano, sì che era difficile capire gli altri e capire il proprio posto nel mondo"""" sono connotate da uno stupore, quasi candido, verso il disvelarsi di un mondo in cui non vale più la regola del vissero per sempre felici e contenti. Il poeta ci narra di un Io cosciente, sempre fedele a se stesso, quasi la difesa della propria identità fosse viatico per l'ingresso in quel mondo adulto. E lo fa senza pudore, graffiando l'essenza stessa della vita, affrontando la verità senza nascondersi, consapevole del confine tra solitudine ed essere soli.""