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Sogno surreale
Nunzia Maria D'Andrea debutta con una silloge in delicato equilibrio tra realtà dell'esperienza e fervida immaginazione, quest'ultima si colora di cangianti sfumature caleidoscopiche fino a penetrare il candido velo che cela le apparenze. Si avverte un gusto insolito e armonico per il senso inafferrabile delle cose che attraverso suggestioni, simboli, allusioni la Poetessa diviene in grado di rivelare non solo a se stessa ma anche al Lettore facendo sì che un percorso intimo e personale si trasfiguri in un'esperienza condivisibile. Un sogno surreale che si nutre di parole vive che fanno palpitare i sensi, che rapiscono gli affetti e si offrono generosamente al cuore di chi legge. Liriche che spesso assurgono in forma di acquerelli in cui le immagini si possono interpretare quali metafore della vita. Uno stile già originale, una poetica matura che sa spaziare su vari temi tra cui l'amore, la maternità, la sofferta introspezione del dolore, la sensualità, la complessa geografia spirituale delle relazioni. Si avverte nella sincerità dei versi la volontà più genuina di offrirsi al mondo, di farsi leggere dentro, di condividere la parte più profonda del sé. -
La nera signora
Una silloge in cui aleggia un afflato di melanconia appena velato dalla potenza immaginifica dei ricordi e delle sensazioni, non sempre veritiere, che a essi la memoria e il cuore associa. Caducità e desiderio, Storia e miseria umana, speranza e consapevolezza di dover fare i conti con la finitezza della vita umana. Non c'è la volontà di esorcizzare un demone, il tentativo di tenerlo a distanza, la nostra esistenza è destinata a finire ma è proprio nell'attimo vissuto senza conoscere il domani che il cammino dell'essere umano si compie. Noi siamo per ciò che è stato. ""È in assedio la vita/ e i semi delle rose sono polvere"""". E dalla polvere l'anima si rigenera in tutta la sua bellezza e profondità e si offre al mondo impietosamente nuda, pronta a combattere, a fare a meno di un approdo sicuro. La poetessa, attraverso un linguaggio immaginifico dalle sonorità evocative, frantuma in toni e colori la sorda melanconia di partenza e stringe a sé dolore, rabbia, felicità; attraverso un ritmo che palpita di allusioni, simboli e apparenti contraddizioni, infine, compone un mosaico di luci e ombre che avvince il lettore."" -
Agostino e il mistero dell'anello
Liburnia, seconda metà del 1700. Agostino, nipote di un mercante, si ritrova in città in occasione dei festeggiamenti dell'arrivo del giovanissimo e suo coetaneo il Granduca Leopoldo. Conosce i primi turbamenti amorosi per Berenice e si getta, con alcuni compagni di avventura, alla ricerca di un favoloso tesoro nascosto nella misteriosa città sotterranea oggetto di leggendari racconti. Costretto a riprendere il viaggio di ritorno insieme allo zio, saluta gli amici e la bella Berenice. Ma il destino lo riporterà a Liburnia, circa dieci anni dopo, per cercare di risolvere l'enigma di un misterioso anello collegato al rapimento di una fanciulla da parte dei pirati. Agostino dovrà fidarsi del suo intuito e contare quasi esclusivamente sulla sua determinazione per portare a termine l'indagine. Una dura prova che rafforzerà la consapevolezza di se stesso e dei suoi sentimenti. Età di lettura: da 10 anni. -
Un attimo di tempo
Io e Tu vengono da molto lontano. Lei li ha mandati in missione sì che possano studiare l'Uomo, penetrare nei suoi recessi più profondi, assaporarne i desideri, le speranze, gli affanni. Lei desidera aiutare l'Uomo a vivere sereno, felice, consapevole. A passeggio o seduti in un caffè Io e Tu ascoltano i pensieri e le parole delle persone che li circondano. Sfilano davanti ai loro occhi una Poetessa, un Romanziere, un Filosofo, un gruppo di Blogger, un Intellettuale, un Gallerista, un Regista e altri personaggi che paiono una sorta di rivisitazione moderna del Paese delle Meraviglie. Io e Tu fondono il proprio pensiero con quello di coloro che li circondano. E intanto seguono, affascinati, la stesura del romanzo che il Romanziere sta portando avanti. Finché saranno chiamati a riferire a Lei l'esito finale della missione. Un romanzo nel romanzo, una narrazione quasi surreale giocata su più livelli. -
Always. I prescelti e il potere degli elementi
Il magico regno di Classolt è governato da una giovane e saggia Imperatrice membro della Setta dei Potenti e incaricata di scegliere i Sei Prescelti, sei giovani che dovranno essere addestrati con lo scopo di proteggere l'Umanità dalle forze del Male. Ella riesce nel compito e in un solo anno raduna al suo castello i bambini, i quali divenuti adolescenti sono chiamati a una scelta dolorosa: accettare il ruolo di protettori e combattere contro tutte le creature malvagie o rifiutare e rimanere semplici umani. Tutti accettano il compito e ricevono in dono il Potere degli Elementi: la Morte, il Fuoco, la Natura, il Ghiaccio, i Fulmini e l'Acqua. La storia personale dei protagonisti, semplicemente complicata come quella di qualunque adolescente i primi amori, l'incapacità di accettarsi, l'alcool e il divertimento - si combina con battaglie e lotte all'ultimo sangue con i nemici dell'Umanità che diventano ogni giorno più forti e crudeli. Il loro è un legame fortissimo e sono disposti a tutto pur di salvare un compagno. Ma il prezzo che la Strega capace di resuscitare i morti chiede in pagamento ne varrà la pena? -
Isotta e la memoria farlocca
Isotta, ex strega smemorata, è diventata la regina delle befane. In prossimità dell'Epifania, a cavalcioni del pellicano Pancrazio si fionda sulla Terra per consegnare i regali ai bambini. Ma ahimè, perde l'equilibrio e cade a capofitto dalle stelle. Giù giù fino a ritrovarsi incastrata nel camino della villetta color gelato alla vaniglia di un famoso dietologo. Senza memoria e tra le fauci di un gatto nero! Nel frattempo i suoi amici pellicani, aiutati da un gruppo di bambini, mettono la sua foto su Google sperando, con l'aiuto della tecnologia, di ritrovarla. Ma, la foto di Isotta arriva anche tra le mani di Noel, lo stregone più solitario e birbone della penisola iberica cattivo 364 giorni all'anno e buono solo il giorno di Natale... Età di lettura: da 7 anni. -
La porta celeste
L'autrice racconta, sotto forma di diario, la sua battaglia contro il cancro, l'alieno che ha invaso il suo corpo, attraverso sistemi alternativi alla medicina ufficiale. Esiste un altro modo di vedere e interpretare la malattia ed esiste un modo per combatterla senza doversene fare aggredire, nel corpo e nello spirito. Abbiamo dentro di noi la conoscenza e la sapienza, che è il nostro istinto e l'intuito, che è la coscienza di se stessi. Imparando a usare il nostro essere profondo per aiutare noi stessi, guariamo dai problemi e ci auto-curiamo, risanando corpo, mente e spirito. La malattia vista come una opportunità di crescita e di trasformazione, occasione per confrontarsi e viaggiare alla ricerca di quella parte profonda, nascosta e lacerata che ha prodotto il sintomo e con esso la malattia. Parallelamente a questo viaggio interiore si snoda, attraverso l'arco temporale di una settimana, anche il racconto del Cammino di Santiago, un viaggio reale intrapreso appena un anno prima della malattia e vero starter del cambiamento interiore e della crescita spirituale di Susanna Fois. Un libro che parla al cuore del lettore. Le difficoltà, i problemi da affrontare, i momenti di sconforto e di disagio sì ma anche la determinazione ad andare avanti stante le avversità, la forza interiore che sorregge e incita al proseguimento del percorso iniziato. -
Il cuore di Sofia
Sofia è una bambina molto fantasiosa. Severa maestrina al mattino mentre spiega alle piante di basilico perché fa bene giocare a nascondino e grande regina del regno di Azur a colazione, si prepara a trascorrere la domenica pomeriggio in compagnia del nonno al quale è molto affezionata. Grandi avventure la attendono nel magico e meraviglioso giardino del nonno!, qui crescono, infatti, gli alberi arlecchino e vivono furbe fatine che per non farsi riconoscere si travestono da fiori, piante e farfalle! Una favola dopo l'altra, un sogno dopo l'altro, con la preziosa e gentile complicità del nonno, Sofia imparerà che si possono vincere le proprie paure e trovare fiducia in se stessi. Età di lettura: da 8 anni. -
Mai come prima
Quasi una sorta di manuale di anatomia dei sentimenti in cui ogni parola, ogni aggettivo, ogni frase sono funzionali alla narrazione tanto che il lettore difficilmente riesce a distrarsi anche solo per poche righe. Elly è un corriere, ha ventotto anni e conduce una vita piena ma senza legami sentimentali; preferisce restare single piuttosto che accontentarsi. Chris è un agente americano, la sua vita è scandita dalle rigide regole di ingaggio fissate dai suoi superiori, regole che non lasciano spazio a legami sentimentali duraturi. Due mondi distanti, quasi paralleli i loro che finiscono per toccarsi nel corso di una operazione di polizia in cui Elly rimane coinvolta per caso. E proprio nella confusione generata dagli spari Elly incontra Chris, bello e impossibile che, come nelle favole, accorre in suo soccorso. La sua vita viene stravolta nell'arco di poche ore da un amore così forte e intenso da rasentare il limite del possibile. Non avrà mai alcun dubbio: lui è tutto ciò che vuole e non ci sarà niente e nessuno capace di dissuaderla. Per difendere i suoi sentimenti Elly dovrà combattere contro il destino che, come un'alta marea, sprezzante e crudele, vuole cancellare Chris dalla sua vita e persino dalla sua mente. -
Short tales from L.A.
Los Angeles, 2012. Dodici milioni di abitanti. Nove storie, nove racconti, nove solitudini, inconsapevolmente e casualmente, legate fra di loro. Tra i protagonisti, un'attrice fallita ma che non si arrende mai, un timido ricercatore italiano che scopre i lati più nascosti della città. In un continuo rimando-omaggio ai film hollywoodiani, L.A. appare come un immenso palcoscenico virtuale, luogo letterario ideale, attraversato da molti scrittori. Racconti sulla solitudine, intesa come sofferenza, ma anche una risorsa perché coltivare il dialogo interiore, prendere coscienza del sé più autentico, diventa una forma di autoterapia. Saper stare da soli ci aiuta a stare meglio con gli altri, perché si ha qualcosa da offrire e da scambiare. Leggere la solitudine (e le sue sofferenze) è alla base della raccolta di Elda Judica che attraverso una scrittura elegante e introspettiva, riflette la frammentarietà del vivere. Un modo per fissare emozioni e sentimenti, per lasciare traccia del vissuto, per cogliere un sé che pulsa dentro e oltre la vita ordinaria. Tracce, indizi, parole di sé che non placano necessariamente l'inquietudine, ma che possono essere il sintomo di una ricerca interiore e della passione di esistere. -
La tana
I genitori di Tommaso, giovane insegnante di ginnastica in una scuola di Rieti, sono morti da poco, nella casa di famiglia non è rimasto più nessuno, eccetto il ricordo del fratellino scomparso anni addietro senza che fosse possibile fare luce sulla vicenda. Allora perché decidere di tornare a casa? Perché quel bisogno impellente di trasferirsi a Orsara Bormida, paese in cui è nato? Il rientro porta con sé un continuo saliscendi di emozioni: Tommaso rivive tutta la sua infanzia, riscopre gli oggetti, i luoghi e i vecchi amici di un tempo, gli odori della campagna. E per qualche giorno ritorna a essere un bambino. Ma nulla è come appare. Basterà una semplice escursione nel bosco e la scoperta di ciò che a prima vista appare come un pozzo per riesumare dal passato vecchi fantasmi mai sopiti, paure improvvise e una scia di morte che coinvolgerà l'intero paese. Ne sarà valsa la pena? I ricordi, le vecchie cicatrici mai rimarginate, la paura, il timore verso ciò che nasconde la notte ai nostri occhi, in aperta campagna, quando nel cielo non ci sono stelle. E soprattutto la paura di ciò che abbiamo dentro. Nel romanzo convivono due elementi fusi assieme. Passato e mistero. A volte possono coincidere, come un cerchio non proprio regolare. Il cerchio in cui il protagonista si trova a ricercare il perché del suo bisogno di tornare alla ""tana"""", nonostante tutto e tutti."" -
Nina. Una ragazza tranquilla
Nina è una ragazza molto determinata, di grazioso ed elegante aspetto e stimata persona di buon senso. Responsabile e affidabile, ammirata e invidiata per il suo fascino dalle colleghe e dalle compagne di studio, molto corteggiata dai suoi coetanei. Apparentemente sembra perfetta anche se, come tutti noi del resto, porta con sé delle problematiche interiori che inevitabilmente emergeranno dallo scontro con i problemi relativi alle relazioni che intreccerà nel corso della narrazione. Quella subita da Nina è una sorta di metamorfosi, prima interna e successivamente esterna, individuabile sia nel mondo reale, cioè nella vita quotidiana, sia nelle sequenze oniriche frutto di allucinazioni, di esperienze inquietanti scaturite dal suo trovarsi al confine tra normalità e follia. -
Caleidoscopio
Tredici racconti, prevalentemente ambientati in Toscana lungo un arco temporale che va dal Rinascimento ai giorni nostri. Li accumuna l'attenzione alla figura della donna, A tratti inquieta, in crescita e in perenne evoluzione, colta nelle diverse epoche della sua esistenza. Donne di ieri e di oggi, spesso assolute protagoniste del racconto, testimoni di una condizione generalmente difficile, talvolta anche drammatica. Maria Teresa Landi e Luciana Tola parlano di piccole cose, di avvenimenti quotidiani sovente ispirati a fatti veramente accaduti. Storia dopo storia ci conducono nel cuore più segreto di un altro essere umano facendoci partecipi dei sogni, delle speranze, dei dolori e delle gioie che ne hanno plasmato l'esistenza. Tra le varie storie, una donna di troppo per Ludovico Ariosto alle prese con un'eredità contesa; Elvira di Borbone giovanetta, nella villa omonima, alla scoperta della natura e dell'amore; una valigia di tela sul treno per Genova che terrorizza la protagonista dall'immaginazione fin troppo vivace; la storia di Lisa, affetta da una grave forma di anoressia; Maria, una giovane donna soffocata dai debiti e dalla pesante condizione familiare, decide di uccidersi; la dolorosa presa di coscienza di due donne, moglie e amante, che aspettano un figlio dallo stesso uomo; il drammatico epilogo per un caso di stalking. -
Cosa sono le nuvole
La poesia di Massimo Vecoli è un confluire di desideri e sentimenti riprodotti su carta mediante una sintassi così leggera e traslucida da mozzare il fiato. Ogni parola e ogni sintagma verbale (frase) rimanda a echi più profondi, si offre con calcolata brevità e potenza di immagini sì che l'immagine stessa che si forma nella mente del lettore pare uno schizzo, un quadro ombreggiato dai toni blu notte, grigio e verde, nero. Come la notte, il poeta è in ascolto, il cuore dormiente, libero come un uccello notturno nel quieto silenzio del riposo naturale. Se una nuvola si addensa in cielo migra con sé il misterico sapore dell'esistenza, l'ostinato dolore che apre l'anima alla percezione delle proprie risorse interiori. Una silloge che conferma la sottile melanconia dei versi, a tratti abbagliante, già apprezzata nella produzione precedente e si compenetra di una forza espressiva più matura, di un respiro contenutistico più ampio. Ci sussurra di noi, del nostro fianco scoperto, della nostra sete di esperienza, del desiderio di certezze, delle nostre illusioni e delle nostre paure. Le parole, semplici, dirette senza inutili orpelli, sono quelle del poeta che penetrano nel nostro animo con la sensuale sinuosità di una musica jazz. -
Acqua sorgiva
A Lourdes, tra l'11 febbraio e il 16 luglio 1858, la giovane Bernadette Soubirous, contadina quattordicenne del luogo, riferì di aver assistito a diciotto apparizioni della Madonna, in una grotta poco distante dal piccolo sobborgo di Massabielle. Il racconto di Nadia Giuliani non è una rivisitazione del fenomeno Lourdes che già è stato analizzato nel corso degli anni sotto molteplici aspetti. Nelle pagine di Acqua sorgiva c'è l'umanità, ci sono tutte le componenti che fanno di ogni uomo un essere unico nel modo di gestire il dolore, la gioia, la speranza, la rassegnazione, l'amicizia, la riconoscenza e soprattutto la consapevolezza di non essere solo quel corpo fisico sofferente che inevitabilmente, e per tutti, sarà abbandonato. Nelle parole dell'autrice, che è una delle volontarie che accompagnano i malati con il Treno Bianco in pellegrinaggio, non c'è dunque la presunzione di aggiungere un nuovo tassello di conoscenza al come e al perché molti tornano da Lourdes diversi, anche se uguali nel dolore; esistono invece le storie, minime e intime, di coloro che solo in quel viaggio detto della speranza, tornano a essere uguali agli altri. Storie di chi nel dolore è nato, storie di chi nel dolore è precipitato improvvisamente, storie di chi vuole uscire dalla mediocrità della vita o dalla sua vanità, per cimentarsi e provare l'altrui sofferenza e immedesimarsi a essa. -
Il corpo sottile
Una raccolta di otto racconti tratteggiati con abile mano narrativa, quasi schizzi su tela, attimi intensi di vita in cui le protagoniste affrontano i complessi meccanismi che sottendono alle relazioni affettive non solo verso gli altri ma anche e soprattutto verso se stessi. Figure femminili, dunque, al centro delle storie narrate da Claudia Fiorotto Zampieri, le figure maschili appaiono come pennellate solitarie, flash emozionali su tela, figure ambigue, violente o disorientate e pure. Sono le donne, le ragazze, le bambine che emergono nell'apparente normalità di quell'esistenza che spesso si tinge di cronaca nera, che ne pagano il prezzo e sono pronte a rinascere come l'araba fenice dalle ceneri del proprio dolore. Un'adolescente alle prese con una relazione sbagliata, un ragazzino smarrito di fronte alla violenza degli adulti, una bambina vittima di abuso, una giovane donna anoressica, l'addio di una figlia alla madre morente, il pomeriggio di alcuni disabili, una donna alle prese con la bizzarra richiesta di un vecchio, un post-scriptum provocatorio sull'amore. -
Il ladro di parole
Nella mitica città di Parolandia un evento eccezionale ha scosso la serenità e la gioia di tutti i cittadini. Qualcuno è riuscito a rubare una parola (e i suoi derivati) dall'inespugnabile Deposito di Parole. Nessuno sa di quale parola si tratti, poiché nel momento stesso in cui una parola viene portata fuori dal Deposito, essa svanisce da tutti i dizionari del mondo e della coscienza della gente. Toccherà a una banda di intrepidi ragazzini, i Briganti Coraggiosi, mettersi sulle tracce del fantomatico ladro e cercare di svelare il mistero della parola rubata, arrivando persino a mettere a repentaglio la propria incolumità, tra rapimenti, interrogatori e inseguimenti mozzafiato. Fino a giungere a una incredibile quanto inattesa rivelazione finale... Età di lettura: da 7 anni. -
Bianco scomposto
Una poesia intimamente donna, introspettiva, libera da orpelli letterari, cesellata da una spontaneità cristallina. Goccia a goccia Giusy Vanni costruisce versi ben equilibrati e ci restituisce l'esistenza profonda delle cose piccole e quotidiane, dei gesti che si ripetono uguali tutti i giorni. Un viaggio incerto, il suo, sospeso sulla speranza di un ineffabile altro che si annuncia da lontano, come l'attimo prima dell'alba quando la notte sembra cedere il passo al giorno ma ancora avvolge ogni cosa. L'attesa della luce, lo sguardo volto all'orizzonte, il connubio tra apparenza e realtà rende quell'attimo estatico quasi immobile e perfetto: una sorta di lucido invito a proseguire il cammino perché, pur nell'ineluttabilità del dolore quotidiano, vale la pena non rassegnarsi e fondersi con l'arcobaleno. Idealmente suddivisa in colori la silloge si offre emozionalmente pura al lettore tramite le relazioni emotive con cui i colori stessi vengono percepiti dalla poetessa; relazioni che sono il risultato di esperienze o associazioni soggettive, di vissuto e non vissuto, le quali, come nel caso dell'arte espressionistica possono risultare estremamente individuali. E come in un quadro di Monet, Giusy Vanni pennella e rivisita le tinte percepite sì che ogni colore diventa strumento per stimolare direttamente l'anima. -
Diario di cantiere
Solitamente un diario si scrive per se stessi, manca la prospettiva di una sua divulgazione, di una condivisione con altri delle idee, dei sentimenti e degli eventi in esso narrati. Giuseppe Marraffa invece sovverte ogni regola. Per tenere fede a una promessa fatta al suo mentore, molti anni dopo il verificarsi degli stessi eventi, si dedica alla stesura del suo diario. Ci racconta di essere rimpatriato a ventun anni dall'Eritrea, ci incanta con il resoconto di un imbarazzante tirocinio e ci spiazza presentandoci un Angelo il quale lo salva da un destino mediocre e lo avvia a una fruttuosa collaborazione con una delle più importanti imprese edili. Chi sia questo Angelo, non è dato sapersi. Né alla fine è importante. Fatto sta che il destino ha in serbo un'esistenza piena per il geometra Marraffa: trentacinque anni nel mondo delle costruzioni, alcuni tra i più importanti e prestigiosi cantieri eseguiti in Italia e all'estero, con tutte le inevitabili difficoltà e problematiche che comportano. Il Diario di cantiere di Marraffa attinge valore proprio dal suo essere testimonianza di un'epoca, di un ambiente sociale, di un periodo storico, perfino di un costume linguistico, quella educazione formale che si è un po' smarrita nell'epoca degli smartphone. Non solo un libro di ricordi, dunque, ma anche orgogliosa testimonianza di un uomo vissuto in un'epoca in cui bastava una stretta di mano. -
La fossa degli angeli
Il debutto narrativo di Antonio Manuel Marco Cascio è una storia in bilico tra romanzo di formazione e urban fantasy. Protagonista assoluto è un giovane diplomando amante della natura, delle Lettere, con molti e sinceri amici e una profonda fede religiosa. Nel corso di una gita al monte Bonifato entra rocambolescamente in possesso di una chiave-stella a sei punte posta su una croce di legno: sopra vi è inciso un messaggio in latino. È l'inizio di una grande avventura tra castelli, sotterranei, cimiteri e chiese di Alcamo. Manuel, in compagnia degli amici, di un misterioso frate appartenente all'ordine dei musici del cielo e di una bella ragazza irlandese di nome Selvaggia, insegue la verità che si cela dietro un terribile segreto custodito gelosamente dalla chiesa fin dal medioevo normanno. Sette chiavi corrispondenti alle sette porte, sette come i sette peccati capitali, sette come le stelle dell'Orsa Maggiore. Ogni chiave un enigma, risolverli tutti significa penetrare la vera natura di Lucifero e cogliere il suono del Tritonus Diabolicus. Ma il cammino per giungere alla rivelazione è lungo e passa per la Fossa degli Angeli.