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Il grande museo di Sorano
"Sorano non ha trucchi. Ha una bellezza selvatica, rurale. Affacciatevi a un balzoletto, al musetto, alle spalle del palazzo comunale. Questa è la Maremma. La Maremma dei tufi. L'orizzonte ondeggiante di boschi di querce e cerri che nascondono pianori un tempo abitati da gente delle grotte. Il precipizio del canyon. I massicci di tufo traforati da mille opere dell'uomo. Finestre aperte nella roccia""""." -
Vetulonia. La Domus dei Dolia. Archeologiae Itinera. Vol. 1
[...] che le indagini archeologiche possano proseguire e che sia possibile, facendo convergere le forze di tutti gli enti interessati, valorizzare in maniera adeguata questa nuova scoperta secondo un progetto di musealizzazione all'aperto innovativo che riesca a suggerire al pubblico un'idea della vita a Vetulonia in età ellenistica. -
Arcidosso Novecento. Le immagini
Un grande lavoro dei curatori fatto spontaneamente, per passione pura, per amore nei confronti della comunità di Arcidosso. Una ricerca durata un decennio che ha portato alla raccolta di circa 7000 fotografie. Quattrocento pagine in cui scorrono 70 anni di vita arcidossina, persone e luoghi del paese nei momenti pubblici e privati, delle feste e delle celebrazioni, del lavoro, della scuola, dello sport, della cultura; gli eventi, le processioni, i carri del carnevale. La raccolta ha raggiunto l'obiettivo di fissare nella memoria collettiva un mondo che non esiste più e che è ancora frequentabile proprio grazie e questo sforzo passionale esule da metagrafie improbabili. Un mondo che si è messo in posa davanti all'obbiettivo di fotografi acerbi o improvvisati, ma consci di fermare sequenze ora indimenticabili. Infatti la fotografia non ruba affatto l'anima, come nella superstizione più bassa, ma la restituisce alla comunità in tutta la sua presenza umana. Non ci resta che scorrere le pagine, come un video, alla ricerca di sguardi perduti che ancora sanno penetrare il nostro cuore. -
Raffaello Ricci. Un garibaldino al Tufolino
"Raffaello Ricci, dal Tufolino, è un personaggio speciale: un sognatore in gioventù, un uomo che poi saprà dare gambe ai propri sogni e lustro al nostro paese. In questo libretto - un'altra piccola antologia delle memorie di Roccatederighi - Simonetta, Mauro, Riccardo e il pronipote omonimo, ne narrano la vita, contestualizzandone le azioni. Sono anni in cui al nome di Raffaello Ricci (che sarà anche sindaco di Roccastrada per tre mandati) si accompagna la speranza di miglioramento da parte di un'intera comunità. E poi c'è spazio per una riflessione: alla Rocca, già nel 1883, alla posa della lapide dedicata a Garibaldi e ai volontari rocchigiani nelle varie spedizioni, sventolano i vessilli di Misericordia, Società Operaia e Filarmonica, associazioni che in tempi e modi diversi hanno conosciuto il Ricci come protagonista. Oggi quei semi gettati quasi 150 anni fa hanno prodotto sodalizi in cui i rocchigiani continuano a impegnarsi, divertirsi, fare solidarietà. Il libro - così avrebbe voluto Raffaello Ricci - è un omaggio a tutti loro."""" (Gabriele Baldanzi)." -
Ricette favolose
Se volete cucinare le ricette originali della strega di Hansel e Gretel, conoscere la preparazione della schiaccia con le acciughine di gatto Gennarino o più semplicemente amate leggere, cucinare e colorare, in questo libro potete trovare oltre 100 ricette tutte facilissime da preparare, tanti disegni da colorare e tante risate da fare insieme. -
Palazzo Sforza Cesarini a Santa Fiora
"(...) Il palazzo dimora degli Sforza, testimonia in maniera evidente caratteristiche singolari nel territorio italiano e soprattutto in una posizione isolata come la montagna amiatina. Non si tratta infatti solo della dimora prestigiosa di una famiglia inserita tra le grandi casate europee: è il luogo dove la Comunità ha accesso per colloqui con i duchiconti in una forma più familiare e per manifestare direttamente specifiche esigenze. Davvero curioso è stato leggere della richiesta dei """"giovani"""" santafioresi, nel '700, di utilizzare il salone del palazzo come teatro cittadino, richiesta accolta subito dai duchi, che poco dopo ristrutturano il palazzo stesso per ricavarvi un vero e proprio teatro (analogo al Teatro Argentina a Roma, finanziato dalla stessa famiglia). (...) La cittadina e il palazzo diventarono luoghi di attività politica di Lorenzo Sforza Cesarini e del figlio Francesco, che partecipavano con determinazione alle nuove istituzioni parlamentari dello Stato italiano subito dopo l'unità, in qualità di fautori di riforme progressiste e laiche, come dimostra anche la corrispondenza con Massimo d'Azeglio. Le alterne vicende economiche della casata si conclusero con il passaggio del palazzo, molto deteriorato, al Comune di Santa Fiora, che provvedè ad effettuarne il restauro. A partire dal 1985, il palazzo diventa sede del Comune."""" (Federico Balocchi, Sindaco di Santa Fiora)." -
Cappucetto rosso. Ediz. illustrata
C'era una volta una cara bambina a cui tutti volevavo bene, specialmente la nonna che non perdeva giorno per offrirle in dono qualcosa... Età di lettura: da 5 anni. -
La scelta cooperativa. Il lavoro sociale in Maremma. Istituto Gramsci Grosseto
Le libertà, concepite solo per l'individuo capitalista, devono estendersi a tutti. La concorrenza si amplia: oltre che di individui e di ceti borghesi, è anche di classi. Le associazioni proletarie educano gli individui a trovare nella solidarietà il maggiore sviluppo del proprio io, delle proprie attitudini alla produzione. Antonio Gramsci. -
Una montagna d'acqua. Dall'Amiata a Grosseto. L'acquedotto delle Arbure
La storia della costruzione di un acquedotto che ha cambiato il destino di Grosseto e della Maremma. -
Il museo della Fortezza spagnola di Porto Santo Stefano. Le memorie sommerse di naufragi e pirati
Un'epoca antica che riappare imperiosa. Un edificio che non è tale. E una fortezza, ma assomiglia, a ben guardare, alla prua di una grande nave. Tozza e slanciata allo stesso tempo. I gabbiani sembrano saperlo e i loro voli insistono nei girotondi attorno alle merlature di questo massiccio edificio fortificato. È la Fortezza Spagnola e noi siamo diretti verso il ponte in pietra, che, alle spalle della costruzione, scavalcando un piccolo e miracoloso agrumeto, conduce fino al suo ingresso. -
Bergamotto gelsomini e champagne
Vincenzo, giovane sfaccendato calabrese di buona famiglia, si trova coinvolto suo malgrado in una pericolosa avventura in terra tunisina. Arrivato a Monastir subito dopo la ""rivoluzione dei gelsomini"""", si mette alla ricerca di Tonino, suo amico d'infanzia nonché spregiudicato socio in affari, misteriosamente scomparso con i soldi, dopo aver venduto il loro ristorante. Fuga o rapimento? Nell'indagare sulla sparizione dell'amico, Vincenzo si cala nella realtà locale, assai più insidiosa di quella idillica dei depliant turistici e, allo stesso tempo, scopre alcuni aspetti sconosciuti della personalità di Tonino che infittiscono ancora di più il mistero della sua inspiegabile scomparsa. Solo grazie all'aiuto del cuoco Habib e dell'affascinante ristoratrice emiliana Gabri, Vincenzo riuscirà a ricostruire la complicata rete di rapporti che lega personaggi bizzarri e ambigui come il montecatinese Marcel, le ricche e spregiudicate sorelle Francart e il severo Moncef. Una volta conclusa l'avventura, il protagonista si scoprirà finalmente maturo e deciso ad affrontare la vita. Ma, soprattutto, metterà a frutto i consigli della zia Felicina, la cui presenza aleggia continuamente nel corso del romanzo grazie ai suoi saggi proverbi Calabresi."" -
La cosa giusta
Gabriele ha sedici anni e fugge attraverso il bosco. Intorno a lui c'è odore di terra. Guada un torrente e scava una buca con un sasso, nasconde il contenuto del suo zaino, cancella le sue tracce. Ha colpito suo padre. L'ha ferito? Non lo ricorda. Hanno litigato, questo lo ricorda. Il padre a casa trova il prete che lo aspetta, è venuto per aiutarlo ma lui si rifiuta. Nessuno lo ha mai davvero aiutato e nessuno lo potrà mai aiutare. Finché una mattina il commesso dell'emporio lo chiama al telefono: al mercato, il venditore di uccelli ha riconosciuto suo figlio. Vive poco lontano, in un casolare, con uomini e donne che hanno lasciato la città per trasferirsi in montagna. -
Se questo è un padre. Memorie di un amore incompreso
Una storia che può interessare non solo molti padri, ma anche molti addetti ai lavori o semplicemente chi voglia capire le passioni che si possono generare in situazioni estreme. Prefazione di Maria Rita Parsi. -
Donne d'arcani minori
Corto, skipper e detective, si trova implicato, senza possibilità d'intervenire in due misteriosi delitti. Diversi, senza legami apparenti, avvenuti a mille chilometri di distanza uno dall'altro. Due mesi dopo è costretto a indagare: un magnate russo di Forte dei Marmi lo ingaggia per ritrovare un gioiello. Ricercare un anello rubato da più di due mesi è un incarico con scarse possibilità di successo, ma lo skipper intuisce legami coi due delitti. Comincia a chiedersi cosa potrebbero avere in comune il cadavere mezzo bruciato di un sconosciuto rinvenuto nelle colline di Camaiore e quello di un turista precipitato dalla torre di in famoso sito d'arte in Spagna. Avide, ciniche, fedifraghe, vendicative o vittime di ossessioni private, distraggono lo skipper detective. Ingarbugliano la matassa e seminano indizi arcani. Sostenuto e aiutato dagli amici viareggini e da Cinzia, la fidanzata magistrato, Corto ritrova freddezza, curiosità e ironia. Con abile regia si muove nel sottobosco criminale di Viareggio e riesce a servirsi una mano di tarocchi viventi. Interpretando gli arcani, risolve il mistero dell'anello. -
Rexpira. Elisir di vita
Molte malattie hanno origine nella mente; la malattia è un avvertimento, è un modo che ha la mente per attirare l’attenzione su un pensiero che non è in armonia. Ogni guarigione è provvisoria fintanto che non abbiamo guarito i pensieri negativi. La guarigione consiste sempre nel comprendere il messaggio che il corpo ci dà, nel correggere il difetto informativo e nell’interpetrarlo. Respirando correttamente impareremo ad ascoltare la saggezza interiore, trovando quelle risposte che già sono dentro di noi. -
Ombrone temuto e invisibile
"Abbiamo tentato di raccontare l'Ombrone fino ai giorni drammatici dell'alluvione del 1966, ben scolpita nella memoria dei grossetani, senza essere storici, ma animati da sincera passione per Grosseto e il suo territorio. Desideriamo ringraziare quanti hanno contribuito alla realizzazione del nostro lavoro e coloro i quali, con pazienza, hanno raccontato la """"loro"""" alluvione, consolidando il ricordo di quei giorni terribili.""""" -
Racconti fantastici
Questi ""Racconti fantastici"""" dello scapigliatissimo Tarchetti, ispiratori l'Hoffmann e Baudelaire, sono la più strana, imprevista e impressionante produzione del romantico italiano; vi si sente l'assenzio, e un certo Satanasso tra macabro e ghignante guida la trama delle vicende che l'autore ci narra, mentre fumate spettrali e cupe morbosità sensuali fanno da sfondo. È innegabile che il Tarchetti riesca a prendere alla gola il lettore moderno, incredulo e scanzonato; leggete """"Un osso di morto"""", """"La lettera U"""", """"I fatali""""... vi troverete un'immaginazione angosciosa e perturbatrice che riuscirà a sconvolgere ogni diffidente quietismo. Eugenio Giovannetti ha dettato per questa raccolta una spirituale prefazione."" -
Odissea: avventure nello spazio cerebrale
«Niente di grave. Solo chiacchiere innocue. E c'è anche la storia del greco disperso.» (Letteratura Today). «Un'altra pietra miliare per l'amicizia preantica-postmoderna.» (Itaca Online) -
Il libro dei nonni di Tito
Nell'immaginario di ognuno, i nonni hanno un posto speciale che, con l'accavallarsi delle generazioni muta senza trasformare il suo significato profondo... Le mie nonne, che sarebbero poi le trisnonne di Tito, hanno accompagnato l'infanzia della ""nostra"""" famiglia, mescolando la fantasia alla realtà. Alla vita di ogni giorno, si aggiungevano le fisionomie dei re di Francia e dei santi cavalieri. Ogni miracolo sembrava possibile e si rinnovava ogni volta che aprivano bocca... e i bambini ascoltavano incantati... E sono fortunati quelli che ancora oggi hanno la fortuna di poter sentire fiabe e racconti... Età di lettura: da 5 anni."" -
Cavalieri della non rotella. La casa famiglia, un'esperienza di cura in salute mentale a Monticchiello
Negli anni '80, l'USL 31 Zona Val di Chiana Senese, iniziò ad organizzare, nell'alveo del DSM, nel Comune di Pienza, una Casa Famiglia per pazienti dimessi dall'Ospedale Psichiatrico S. Niccolò di Siena. Decisioni politiche e amministrative individuarono nella frazione di Monticchiello il luogo privilegiato per tale attività. L'incontro di diversi operatori di spicco, nel campo del pensiero filosofico, psichiatrico e psicologico, di quegli anni, con la piccola comunità monticchiellese, che dal 1967 portava in piazza, autodrammi scritti e interpretai da loro stessi, fu decisivo per sviluppare uno spettacolo su tale argomento. L'autodramma ""Cavalieri della non rotella"""", del 1989, fu scritto e interpretato, al servizio della preparazione di un terreno ottimale per agevolare la conoscenza del disagio mentale e l'accoglienza degli ex ricoverati nel tessuto sociale. La Casa Famiglia funzionò dal 1994 al 2004. I pazienti recuperarono la propria vita e storia e simbolicamente si ripercorse le fasi che si erano svolte al S. Giovanni di Trieste. La collettività di Monticchiello è stata un ambiente altamente """"ecologico"""", una comunità competente che può collocarsi nella dimensione della recovery. Ciò dimostra, come prioritaria, la costruzione di Servizi di Prossimità, come spazi sociali disponibili all'incontro, con tempi dedicati ali'attività psico-teatrale, utili per la costituzione di famiglie e costruzione di case per le famiglie, in ambito di salute mentale, coerenti tra le scelte umane, poli e sanitarie.""