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Siena 1838. Un almanacco ritrovato (rist. anast.)
L'Almanacco, ad un primo sguardo, sorta di Pagine gialle ante litteram, con lunghe liste di nomi ed indirizzi, sa fondere notevoli informazioni che suscitano riflessioni salutari su un mondo abituato a pensare in termini civici e comunitari. Mario Morellini non si è lasciato sfuggire l'occasione di riproporre con questo testo la possibilità di offrire ai suoi lettori il quadro e l'atmosfera di una città preindustriale, di farne avvertire odori e rumori, di rinfrescarne le tradizioni quotidiane. Anche la scelta di offrire il testo in forma di ristampa anastatica fa parte del ""gioco"""", per mettere meglio il lettore in condizione di fare, anche leggenda caratteri tipografici desueti, un viaggio nel passato, nell'anno 1838. In questo volume l'autore ci offre la possibilità di compiere un'ulteriore esperienza estetica, quella data dalla fruizione delle sue immaginifiche tavole pirografiche."" -
Che gli oppressi risalgano le chine
Questo libro di poesie e immagini è nato dall'idea, dalla collaborazione e dai lavori di Gabriella Macucci e Pino Sebastiani. Si tratta di poesie accoppiate con immagini fotografiche; le poesie sono state scritte da Gabriella Macucci e sono tutte inedite. Le foto sono state prese dall'archivio di Pino Sebastiani; un archivio con migliaia di scatti che spaziano nel tempo dal 1968 ad oggi. -
«Metteva l'amore sopra ogni cosa»
[...] Essendo nata a Grosseto, decisamente l'autrice si ritiene una grossetana. «Sembra una tautologia», dice, «ma non lo è: penso che ci sia un'anima dei luoghi, io respiro quella della mia città e non potrei vivere altrove.» Per questo motivo, i suoi racconti sono ambientati tutti a Grosseto e dintorni, e raccontano con magico realismo storie di piccola borghesia, di microcosmi condominiali e familiari, resistenti al cambiamento, dove le innovazioni entrano lentamente nei modi più impensati e dove a prevalere spesso sono le figure femminili, che sanno come affrontare e risolvere con umorismo e saggezza le situazioni nuove e quelle improvvise. Inoltre, gli studi filosofici, che la definiscono dal punto di vista culturale forse più di quelli medico-scientifici, la portano ad analizzare e scomporre i minimi eventi del quotidiano fino a trarne considerazioni esistenziali [...]. -
Essenze di saggezza popolare
I proverbi, il cui carattere essenziale è la concisione, fanno spesso sorridere ma allo stesso tempo sono rivelatori di grandi verità. Si tratta generalmente di brevi motti, di larga diffusione e antica tradizione, che esprimono, in forma stringata e incisiva, un pensiero o, più spesso, una norma desunti dall'esperienza. Il loro linguaggio è semplice: le metafore attingono alla quotidianità e al mondo contadino, alla vita di una volta e alle tradizioni locali, alle situazioni di convivialità e ai colori del territorio. La Garfagnana nel proprio parlato è ricchissima di queste espressioni che costituiscono un variegato mondo di sapienza empirica e che Aldo Bertozzi ha saputo studiare e raccogliere con devozione e meticolosità in una raccolta che va, ancora una volta, ad impreziosire la Banca dell'Identità e della Memoria della Garfagnana con un'opera di raccolta paremiografica che contiene oltre 700 proverbi della nostra cultura contadina, corredati di commento e interpretazione dell'autore e accompagnati da alcuni acquerelli di Alberto Cresti. -
Lo sciamano di nome Ulisse. Le radici preistoriche del poema omerico
L'eroe del primo romanzo d'Occidente è uno sciamano. L'odissea che Ulisse canta a Alcinoo descrive il viaggio dell'anima nell'aldilà, la gara dell'arco e la strage dei proci anticipano le ritualità di caccia degli sciamani siberiani del XX secolo. Prefazione di Mario Negri. Postfazione di Gioachino Chiarini. -
L' estate di Mimì
Mimì Nisticò, professore calabrese in un istituto fiorentino nonché scrittore di gialli, torna al suo paese per le vacanze estive con l'intenzione di scrivere quello che dovrà essere il ""romanzo della sua vita"""". Ma mentre è impegnato a farsi raccontare dalla vecchia Giannuzzedda una serie di storie ambientate in una Calabria antica e favolosa, viene coinvolto da Franca, un'amica di gioventù, in un'indagine a ritroso che lo costringe a rievocare vicende passate che credeva di aver dimenticato. Intorno a lui si muove in maniera corale un intero paese: dall'ottuagenaria e combattiva zia Felicia, a due seducenti coinquiline, dagli amici d'infanzia alle vicine di casa. Come se non bastasse, ogni tanto irrompono telefonicamente sulla scena le protagoniste della sua parallela esistenza fiorentina: la ex moglie Adelaide, la figlia Michela e la ex compagna e collega Marina. Fin dalle prime pagine, questo ritorno al passato si rivela alquanto problematico per il protagonista, anche perché, nel cercare di svelare il mistero della morte di Nino (avvenuta tanti anni prima a Firenze durante una manifestazione studentesca) Mimì si imbatte in vari personaggi sospesi fra la nostalgia e il rancore e, nello stesso tempo, si ritrova a fare i conti con sentimenti, ricordi e scelte personali. Conclusa l'indagine, si troverà di fronte a un dilemma difficile da risolvere: oltre alle storie di San Gregorio dovrà narrarne anche un'altra meno leggendaria e assai più dolorosa? È giusto raccontare una verità che farà del male a qualcuno? Alla fine Mimì deciderà di dedicare le sue energie alla scrittura, con un occhio al successo letterario nel quale confida anche il suo esigente editore."" -
Murci. Storia di un villaggio rurale
Una storia anonima di uomini silenziosi che hanno costruito una comunità di villaggio, che trova scarsi riscontri nelle fonti archeologiche e che solo episodicamente emerge dalle fonti scritte. Uomini silenziosi che hanno contribuito alla formazione del paesaggio attuale che è il prodotto del lavoro e di una cultura antica, in un territorio dove storia e natura si integrano.Un racconto di processi che hanno portato alla formazione di un paesaggio grazie all'azione diretta dell'uomo, e dei contadini in particolare, che del paesaggio sono i veri e propri costruttori. Costruttori silenziosi, perché non emergono della Storia con la ""S"""" maiuscola, ma si ritrovano, comparse o personaggi minori, nei documenti e negli atti privati nascosti nella massa sterminata dei documenti che ci sono pervenuti grazie agli archivi privati e pubblici. Documenti dispersi tra i tanti importanti archivi della nostra Regione che rendono estremamente difficoltoso costruire un quadro unitario delle fonti documentarie dell'area in oggetto. Solo l'amore per il paese natale può in parte ovviare alle difficoltà di una ricerca così difficile. Ma con il supporto di tanta pazienza, dopo anni, sono riuscito a raccogliere una serie importante di dati, che vorrei condividere con chi in questa comunità ci è nato, ci è vissuto o comunque si sente di esserne in parte membro."" -
Il castello e il palazzone
Per secoli Via Talassese ha rappresentato il centro della vita paesana, dalla Porta di Mezzo a quella arcuata di Sant'Andrea, sormontata dalla balzana di Siena. Ai suoi lati si aprivano cantine, officine, osterie, laboratori e rivendite di ogni genere. I fabbri, i falegnami e i maniscalchi svolgevano la loro attività anche fuori del locale, mentre la gente la gremiva confluendo pure dalle viuzze attigue e uscendo a osservare il movimento dalle loro abitazioni che erano gomito a gomito, partecipando ad una grande, brulicante e chiassosa famiglia. La via ebbe quel nome, probabilmente, perché conduceva al vicino villaggio di Talassa, grosso modo situato fra gli attuali santuario della Madonna Incoronata o delle Grazie e la zona nominata del Poderuccio. Ma thalassa, nel greco antico, significa mare e infatti nel Medioevo, si racconta, Via Talassese era pure conosciuta come ""la via del mare"""", poiché quella era la sua direzione finale."" -
Poeti di oggi
Dove si è rifugiata la Poesia? Un po' dappertutto, verrebbe da dire, fuorché nelle librerie, dove lo scaffale a lei dedicato si fa sempre più stretto. La Poesia però esiste, ed è ben viva. Basta navigare su Internet, la sua nuova patria. Lì troviamo di tutto, sparso, frantumato, asservito a un qualche umile scopo come gli auguri di compleanno o incastonato nell'immagine di una pubblicità. E talvolta per questi umili scopi la Poesia si veste ancora di antichi paramenti come il verso e la rima, tanto per farsi riconoscere, per presentarsi al lettore o allo spettatore come vestita di decoro, mentre spesso la rima e il verso risultano essere abiti disadatti al contenuto, e non gli fanno un buon servizio. -
Amiata incantata. Alla scoperta del territorio
Questa nostra comunità di borghi incantati che si raccoglie intorno al vulcano spento, all'Amiata, è stata cantata e descritta da poeti e scrittori illustri. Per il suo essere montagna sacra degli Etruschi; potente presidio nobiliare e religioso nel medioevo; centro tra Firenze e Roma; patria di una lunga epopea contadina e mineraria e del profeta David Lazzaretti, forte simbolo religioso; polmone verde e cuore d'Italia... Una terra ricca di storia, arte e leggende, dove la natura imperiosa è a portata di mano. Dove molte sono le cose da vedere e da scoprire: patrimonio culturale, tradizioni popolari ed enogastronomiche. Un paradiso che abbiamo l'ambizione di valorizzare e presentare attraverso questa piccola guida che ha il ruolo primario di informare e incuriosire, di presentare valori e bellezza: le motivazioni di una visita. -
Il Conservatorio di San Girolamo a Montepulciano. Dal Monastero alla Fondazione (1513-2017)
Il racconto lungo cinquecento anni delle vicende di un'Istituzione che ha avuto un significato importante nella storia della città di Montepulciano. -
Requiem in Re minore
Viareggio, due anni dopo la terribile notte del 29 giugno 2009. I ricordi avvolgono con un manto di tristezza e livore il gruppo degli amici di Corto. Lo skipper detective, insieme al gruppo, ha ripreso una festa interrotta tragicamente, tra paura e orrore, la notte in cui era.scoppiato l'inferno. Un vagone ferroviario carico di gas liquido s'era sventrato e il gas, dopo aver serpeggiato come un blog tra i binari, era esploso uccidendo trentadue persone. Corto era sulle colline prospicienti la città a festeggiare il compleanno del suo amico Berto. Osservato il disastro tutti erano accorsi in città per cercare di prestare aiuto. -
Parole
Le parole hanno un ""magico potere"""" e, questo, da sempre """"si sa"""". Un conto però è """"sapere"""" e un conto è """"sapere perché"""". Si propone un viaggio filosofico, ma anche """"spirituale"""", ma anche """"scientifico"""", alla scoperta di che cosa sono - davvero e in fondo - le """"parole"""" e dove risiede il loro """"potere"""". L'intento è quello di rivolgersi ad un ampio pubblico attraverso un linguaggio e una modalità di esposizione che 'intendono essere comprensibili anche ai non specialisti, pur senza banalizzare una tematica così ricca e complessa e mantenendo un approccio filosofico rigoroso. Il testo non si propone di essere esaustivo, quanto di dare una panoramica di ciò che la filosofia, la scienza e la spiritualità dicono sul """"magico potere"""" della parola per scoprire che, nel loro cuore profondo, tutte convergono sulle idee fondamentali. Oggi più che mai pare opportuno riflettere sulla parola come """"strumento"""" non solo del """"pensare bene"""", ma anche del """"vivere bene"""": ci interessa, quindi, indagare non solo l'aspetto meramente conoscitivo della questione, ma anche approfondire quali opportunità possano presentarsi a noi laddove si capisca profondamente che cosa le parole sono e, soprattutto, che cosa questo significhi dal punto di vista """"pratico"""". Questo, la filosofia, da sempre """"lo sa"""". E non è l'unica a saperlo. Adesso è importante """"sapere perché"""", cioè fornire spiegazioni razionali (ma non solo razionali) e offrire strumenti di consapevolezza."" -
La Rossina. Storia fiorentina del secolo XVII
Giuseppe Bandi dà alle stampe il romanzo ""La Rossina. Storia fiorentina del secolo XVII"""" prima in appendice al giornale La Nazióne nel 1875, poi come libro, presso la Casa Editrice Le Monnier, nello stesso anno e nel 1890 (ultima data di pubblicazione). Bandi si inserisce in un filone nella sua epoca assai battuto, con esiti diversi, quello cioè del romanzo d'appendice, riuscendo, sia nei contenuti che nella forma, a conservare una propria peculiarità data dalle indubbie qualità di narratore e dalla verve derivante dal suo spirito toscano. Infatti, sebbene non sia esente da qualche eccesso retorico, tributo ai gusti allora imperanti, scrive in una lingua non manieristica, piacevole a leggersi, vivace e fortemente espressiva, legata al parlato, ravvivata da estro e ironia che traspaiono nei coloriti usi idiomatici e nei motti di saggezza popolare che arricchiscono il modo di esprimersi dei personaggi. L'opera tratta di una vicenda non banale, né priva di implicazioni significative anche per l'oggi, che si svolge nella Firenze (ma anche a Roma, nel Lazio e a Livorno) di un secolo, il Seicento, di cui viene tratteggiata ulteriormente, dopo quanto emerso nel capolavoro manzoniano, la drammatica realtà umana, sociale e politica: siamo di fronte a un romanzo storico popolare dotato di una dignità formale e di un meccanismo narrativo di sicuro valore e di forte suggestione, e, quindi, meritevole di essere riproposto anche a un lettore contemporaneo, che potrà apprezzarlo, supportato dalle oltre settecento note a piè di pagina, e rivalutare così un libro purtroppo trascurato di un toscano di vaglia."" -
Due racconti per una notte
Due brevi racconti in bilico tra sogno e realtà, adagiati sulla linea di confine in cui queste dimensioni si contaminano arricchendosi reciprocamente. Due storie che ci porteranno a viaggiare leggeri sia fuori che dentro noi stessi, come racchiusi all'interno di una bolla di sapone sospinta dal vento. Nella prima narrazione, il lettore salirà in sella a una bicicletta attraversando la Garfagnana fino a San Pellegrino in Alpe. Un pellegrinaggio a pedali tra meravigliosi paesaggi che regala spunti di riflessione sul senso della vita. Il tutto reso ancora più intricante e avvincente da un finale a sorpresa. Nella seconda, incontreremo un singolare personaggio che, in un'atmosfera onirica, ci accompagnerà a rivivere la sua leggenda, umanizzandola. Lo vedremo scendere dal piedistallo del mito per mettersi a conversare con noi, facendoci partecipi d'emozioni e riflessioni che sentiremo nostre e profondamente attuali. -
La guerra è femmina
Guardo l'estate. Guardo il mare. Guardo l'acqua che si arriccia sulla sabbia e poi si stende a inghiottire le impronte, il frangersi della spuma. Abbandono il mio sguardo competente poco a poco e guardo senza vedere, senza guardare niente. Lascio che i miei occhi vaghino lontano da me, che si perdano nel vuoto dove adesso guardi tu. Sono sdraiata sul punto esatto in cui ero solita lasciarmi cadere dopo il bagno. Dai due ai dieci anni, ho trascorso l'intero mese di luglio su questo lembo di terra. Tutto, penso, parte da qui, dal mio rifugio di bambina. Prefazione di Romano Luperin. -
Le province in giallo cotte e narrate. 10 noir con ricette del territorio toscano
Dieci piccole storie sospese fra il giallo e il noir contenenti una ricetta della provincia raccontata. Una antologia che tiene con il fiato sospeso, ma dove alla fine il lettore non potrà che... leccarsi i baffi! -
Origine dello Spedale di S.ta Maria della Scala di Siena
Il volume, pubblicato in collaborazione fra il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell'Università di Siena e l'Accademia Senese degli Intronati, con il contributo del MiBAC, contiene i risultati di un lavoro di ricerca che si è concretizzato nell'incontro di studio ""Carte d'archivio e invenzione della memoria. Girolamo Macchi e l'Ospedale di Santa Maria della Scala"""", tenutosi il 14 maggio 2019 nella Sala degli Intronati in Palazzo Patrizi, con il coordinamento di Laura Vigni (Direttrice della Sezione di Storia dell'Accademia) e gli interventi di Mario De Gregorio (Antiquariato, erudizione e storiografia a Siena fra Seicento e Settecento), Antonella Moriani (L'archivio dell'Ospedale Santa Maria della Scala), Michele Pellegrini (Tra riscrittura delle origini e militanza codina. Girolamo Macchi `biografo' e promotore del culto di Sorore), Doriano Mazzini (L'edizione del manoscritto di Girolamo Macchi Origini dell'Ospedale del Santa Maria della Scala di Siena). Questo lavoro rientra tra le attività di ricerca condotte nel quadro del Progetto PRIN 2015 """"Alle origini del Welfare (XIII-XVI sec:). Radici medievali e moderne della cultura europea dell'assistenza e delle forme di protezione sociale e credito solidale. Università di Siena, Milano, CNR - ISSM (Napoli)""""."" -
Pietro Aldi e la Sala del Risorgimento a Siena. Catalogo della mostra (Saturnia, 14 aprile-15 ottobre 2019). Ediz. a colori
Nella Sala del Risorgimento del Palazzo Pubblico di Siena il pittore mancianese Pietro Aldi eseguì i suoi lavori più celebri, ""L'incontro nella cascina di Vignale del Re Vittorio Emanuele II con il Generale Radetsky"""" e """"L'incontro a Teano tra il re Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi"""". Completati nell'ottobre 1886, i due grandi dipinti murali erano stati preceduti da una preparazione lunga più di un anno, documentata dalla notevole quantità di schizzi, studi, disegni, bozzetti, fotografie, molti dei quali esposti in mostra: queste prove testimoniano la scrupolosa attenzione del pittore per la verità storica, trascesa poi in una ideale visione artistica, per comunicare i valori morali esemplari che gli episodi proponevano."" -
L' evento del fuoco
Siamo sicuri che questo sia un libro di poesia? Nel suo svolgersi si rintracciano storie vive nel cuore di molte umanità, con parole chiare, scattanti, che ci trascinano nell'alto di esplosioni pirotecniche. Come non farsi prendere da questa stretta? È un viaggio che, per somma di emozioni, dà senso all'esistere fino a sollevare la vita oltre il gelo della morte. Dopo ""l'evento del fuoco"""" nel suo rosso abbagliante dell'amare, ecco il continuo eterno duellare degli amanti. Poi i rumori scomposti, il tango delle balere, danno vita alle città dove i tanghi vengono pestati nella nuda terra di un pavimento osceno. Seguendo le tracce di queste storie noi, uomini e donne di sempre, scopriremo di avere un puntino in più blu, cucito nell'anima.""