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La Garfagnana al fronte. Testimonianze della Grande Guerra dagli archivi del Corriere di Garfagnana
«La Banca dell'Identità e della Memoria, istituita presso l'Unione Comuni, è un centro per conservare, valorizzare e far conoscere la memoria e l'identità del territorio, sia attraverso la costituzione di un archivio in cui si raccolgono e organizzano documenti, pubblicazioni, fotografie e materiale video sulla Garfagnana, sia dando vita a laboratori di idee e iniziative per promuovere ricerche, incontri, manifestazioni, attività didattiche. La Banca realizza ricerche su temi di particolare interesse sulla storia, la cultura, le tradizioni del territorio ed è un'opportunità a disposizione di quanti per studio, lavoro o semplice interesse desiderano approfondire questi temi. La Banca vuole essere anche uno stimolo per prendere consapevolezza di quanto oggi rischia di scomparire ed essere dimenticato, un ""impulso"""" a considerare la memoria sia come lezione civile, sociale e politica per le giovani generazioni sia un riferimento per progetti di sviluppo. Nella Collana Editoriale della 'Banca' viene pubblicato materiale documentario su varie tematiche per conoscere il territorio e il suo passato cercando di coniugare il carattere divulgativo con l'approfondimento scientifico e l'interesse crescente intorno a tali argomenti. Questa pubblicazione sulla prima guerra mondiale, che raccoglie le lettere inviate dai soldati garfagnini al fronte, è un'ulteriore tassello in questo percorso di ricerca e conservazione della memoria e su come grandi eventi nazionali e mondiali sono stati vissuti dalla gente della Garfagnana.» (Adriana, Patrizia Pieroni e Francesco Pinagli)"" -
Filarmonica alpina di Castiglione Garfagnana
Un volume ricco, frutto di un attento lavoro di ricerca ed elaborazione di dati e documenti che ricostruiscono, grazie anche ai tanti materiali raccolti e alle immagini, la storia della Filarmonica, dalla sua nascita fino ai giorni nostri, descrivendo i protagonisti che l'hanno fatta vivere e crescere attraverso gli eventi della comunità di Castiglione in questi 160 anni. -
Museo minerario di Gavorrano miniera di Ravi-Marchi
I contadini e i boscaioli di Gavorrano, fino ai primissimi anni del '900, sfuggirono, dunque, al destino di minatori. Solo quando Francesco Alberti, un ex-garibaldino, originario di queste terre, si convinse ad ascoltare i racconti di Bernardino Lotti, geologo massetano, la modernità industriale e mineraria cominciò a far correre le sue lancette... -
I partigiani di «Vite in cambio». Le Medaglie al Valor Militare Gianni Mineo e Giuseppe Rosadi, il Gruppo X, la Banda del Russo e il pericolo mortale per Anghiari
"Nel precedente libro, 'Vite in cambio', c'è la ricostruzione della vicenda complessiva dalla mancata strage, in questo ci sono gli uomini, con le loro storie individuali, i profili del carattere, le azioni e le preoccupazioni: Gallorini punta a ricostruire anche la caratterizzazione e l'analisi psicologica dei personaggi, per cercare di intravedere i comportamenti e le aspettative, di immaginare i pensieri, gli stati d'animo, il coraggio e la paura che sono dietro le azioni o le omissioni di quei giorni. [...] Un libro ben costruito e ben riuscito, con un linguaggio chiaro ed avvincente, una storia vera di una tragedia annunciata, di due giovani coraggiosi che hanno salvato la vita a oltre duecento ostaggi, pronti per essere massacrati."""" (Prof. Ivo Biagianti, Università di Siena)" -
Religio laici. Edward Herbert di Cherbury, John Dryden Charles Blount. Deismi e violenza politica nell'Inghilterra degli Stuart
L'idea moderna di laicità e di libertà religiosa si fece strada in forme diverse in Inghilterra tra gli anni segnati dalla guerra civile (1642-1648), dal suo epilogo con la vittoria dei puritani indipendenti di Oliver Cromwell e l'uccisione del re Carlo I Stuart (1649), e quelli del successivo ritorno degli Stuart (1660) e delle lotte tra Carlo II e il Parlamento. Dall'inquietante intreccio del trattato-manifesto latino Religio Laici (1645) del filosofo e barone Edward Herbert di Cherbury (1582-1648) con tre altre opere in lingua inglese prodotte, con il medesimo titolo latino, nell'arco del successivo quarantennio, emergono, nel saggio di Gabriella Bartalucci, responsabilità politiche precise e l'ipotesi della giustificazione post-herbertiana, paradossale in un contesto laico, di forme di violenza politica nel nome di Dio e con argomenti di origine clericale. Centrali nello sviluppo del libro sono il nuovo inquadramento storiografico del testo inglese Religio Laici (1683) del filosofo libertino e ""deista"""" dichiarato Charles Blount (1654-1693), e la messa a fuoco di alcune fonti inesplorate del suo materialismo, del suo relativismo morale e della sua collusione con il puritanesimo regicida. Quest'ultima si definisce anche grazie al poem """"Religio Laici or a Layrnan's Faith"""" (1682) di John Dryden (1631-1700) e ai significati dei mysterious secrets che il poeta inglese, realista, erasmiano, e aperto ad un cristianesimo """"cattolico"""" e dialogante, vi porta alla luce, preannunciando un nuovo """"raccolto insanguinato"""" pochi mesi prima del Rye House Plot (1683), il discusso complotto fallito della """"Casa della Segale"""", architettato per uccidere un altro re, Carlo II Stuart e il fratello ed erede al trono, il cattolico Giacomo II."" -
Il '68 in Maremma. Un figlio dei fiori non pensa al domani
Il nostro presente nasce dalla consapevolezza del nostro passato e passa, inevitabilmente, da un anno cruciale come il 1968 e dai cambiamenti sociali e culturali che questo ha prodotto. Cinquanta anni fa è iniziata una rivoluzione sociale e culturale che ha cambiato per sempre il nostro Paese: con i movimenti giovanili e operai, le battaglie per l'emancipazione femminile, l'aborto e il divorzio, il rinnovamento della scuola, delle università e dei linguaggi artistici e comunicativi che hanno introdotto un modo diverso di fruire la cultura e di vivere la società. Tutto questo ha prodotto i suoi effetti negli anni e nei decenni successivi arrivando fino a oggi, con un influsso che si farà sentire anche nei prossimi anni. -
Orna-mentale. Manifesto del tatuaggio ornamentale- Manifesto of the ornamental tattoo
Lo stile Ornamentale, di cui Marco Manzo viene riconosciuto come precursore ha come scopo principale quello di ridisegnare il corpo, soprattutto quello femminile, slanciandone le forme ed accentuandone i punti di forza; un corpo che diviene scultura in movimento. La progettazione di questi pezzi unici, studiati ed elaborati per ogni singola persona in maniera originale, ha come punto di partenza il corpo e non il disegno. Grazie allo studio dell'anatomia individuale il tatuaggio non diviene quindi la partenza cui il corpo deve adattarsi, ma conseguenza del corpo stesso. Proprio da questo nasce il disegno. -
Tarcisio il talpone. Luca Aronica, una vita a 4 sensi
"Ho deciso di raccontare la mia storia per ricordare a me stesso, e a tutti i lettori, che dobbiamo guardare le cose cambiando sempre punto di vista. Un po' come insegnava ai suoi studenti il Capitano Robin Williams nel celeberrimo L'attimo fuggente. Beh, aveva ragione, e l'ho capito dopo essere passato attraverso le strade contorte del labirinto della vita. Quel labirinto pensato non per confondere, ma per ricordarci che c'è un percorso, anche nella confusione dei nostri giorni. C'è una via nascosta, che conduce al centro della vita. Vent'anni fa, quando Giulia iniziò a portarsi via lentamente ma inesorabilmente la mia vista, non avrei mai creduto di poter trovare quella strada."""" (Luca Aronica)" -
Tra non molto la notte
"Si vide prendere la giovane sirena bianca nelle braccia e deporla delicatamente nel suo elemento, il mare. Vide il cappello bianco di paglia volare via e rotolare rimbalzando sulla spiaggia in sintonia con le folate d'aria, vide il foulard bianco disfarsi e afflosciarsi sulla sabbia per sciogliersi come una medusa in secca, vide il maglino bianco di cotone e la gonna bianca e le scarpe bianche, al contatto con l'acqua, mutarsi rapidamente in squame bianche e pinna bianca, vide i piccoli seni bianchi e freddi della sirena comparire e sparire giocando a nascondino con la linea di galleggiamento e richiamargli alla memoria altri seni bianchi e freddi, quelli che secoli addietro una fanciulla gli aveva offerto prima di conoscerne il nome.""""" -
Una stagione all'inferno. Testo originale a fronte
"Il Novecento, secolo di miti, si è fatto carico di mitizzare anche personaggi ed eventi del secolo precedente, e fra questi Rimbaud. Non diversamente dal mito Nietzsche, il mito Rimbaud è caratterizzato da una forte connessione, da un intreccio inestricabile fra vita e opera, dove spesso la prima supera in interesse e importanza la seconda. Alcune singole opere poi hanno contribuito più di altre a mettere in risalto il dato biografico e il dato caratteriale dei personaggi del mito. Per quanto riguarda Rimbaud """"La stagione all'inferno"""" ha assolto questo compito forse più di ogni altro suo scritto. Certo essa segna una tappa nella vita del poeta, siglando il tragico o, se vogliamo, il tragicomico distacco fra Verlaine e Rimbaud, e per ciò stesso è di un'importanza capitale per la sua vicenda umana, ma vista come opera in sé risulta di difficile collocazione letteraria, e io propendo per assegnarla al novero dei pastiches letterari che traggono la loro forza espressiva pro¬prio dalle loro scheggiature stilistiche, dalle varie commistioni fra prosa e poesia, e fra prosa poetica e prosa diaristica, senza tralasciare l'aspetto pamphlettistico di manifesto antiborghese che via via affiora in corso d'opera."""" (dall'Introduzione)" -
Sulla scia dei giorni
"Questi racconti hanno pennellate di colori diversi: a volte sfumate e leggere, altre forti e decise come nel quadro della vita. Sono storie autonome con un inizio e una fine, tutte però legate dalla mia passione di raccontare osservando la realtà, con qualche escursione nella fantasia. Mi piacerebbe che alla fine, le mie poesie e i miei racconti lasciassero al lettore un attimo di nostalgia, una piccola riflessione e perché no anche un sorriso.""""" -
Streghe e preti in Valdichiana
Frutto di una certosina ricerca archivistica, soprattutto negli archivi storici di Chianciano Terme, dell'Archivio di Stato di Siena e dell'Archivio Diocesano di Chiusi, il testo illumina alcuni aspetti del pensiero, della morale, della vita delle popolazioni di Chianciano e della Valdichiana ""inferiore"""", a metà Cinquecento. Si tratta di un periodo cruciale di passaggio, tra il Medioevo e l'epoca moderna, tra crescita, sviluppo e la decadenza che seguì alle distruzioni di tre anni della guerra di Siena, tra autogoverno """"protetto"""" e sottomissione al nascente Granducato assoluto di Cosimo I e alla Chiesa post-tridentina. Il lettore si affaccia ad una finestra aperta su alcuni elementi costitutivi dei rapporti socioeconomici, sul funzionamento reale delle nuove istituzioni medicee, sulla cultura e sulle regole comportamentali moderne; una finestra aperta sulle radici profonde della società moderna e contemporanea, di queste zone. Dal punto di vista personale è la soddisfazione di curiosità per alcune storie, rimasta inappagata da trent'anni, quando, nel 1990, con Berti e Angeli demmo alle stampe Sorella Acqua, e dovemmo tralasciare tanti spunti di ricerca."" -
Oracoli. Racconti simbolici
Questo mondo è solo uno fra tanti. Vi è bene e male, tenebrose prigioni e luminosi paradisi. Così come la vita. Due elementi essenziali, per rinnovare la vita stessa. Racconti onirici che parlano all'inconscio, per scoprirsi, stupirsi o indignarsi. Una visione inedita di un autore conosciuto per le sue ricerche e le sue intuizioni. -
Le piante e l'uomo. Scienza, riti, arte e tradizioni. Per uno sviluppo sostenibile
Il curatore della mostra, etnobotanico, propone una riflessione sull'uso delle piante in Italia e più in generale nel bacino del Mediterraneo, frutto di sue ricerche sul campo e in letteratura, e di studi sulle raccolte del Museo delle Arti e Tradizioni Popolari a Roma. Con l'ausilio di manufatti costituiti da materie vegetali o decorati con motivi floreali, e anche mediante campioni d'erbario, foto e studi etnobotanici, sono illustrate in particolare 100 piante rappresentate da altrettante schede nel catalogo. Lo studio pone anche l'accento sugli aspetti naturalistici, finora poco indagati, presenti nelle raccolte di Lamberto Loria, dei suoi collaboratori e successori. Si delineano aspetti scientifici, demoetnoantropologici, storici, mitologici, simbolici, iconografici, relativi a tali specie, sottolineandone alcune peculiarità ai fini di uno sviluppo sostenibile. Le piante sono riconosciute come fonte di bellezza ma anche di utilità, come piccolo laboratorio chimico, in considerazione del loro uso nel passato e/o nel presente nel campo medico, veterinario e zootecnico, alimentare, artigianale e domestico, religioso e rituale. Nell'introduzione alla mostra si presentano esempi di oggetti significativi con fiori, foglie ed erbe o materiali vegetali non sempre identificati, ma importanti per documentare l'arte e la fantasia dei loro creatori, ispirata alla magnifica visione della natura. -
Racconti. La comunità di Gorfigliano attraverso i ricordi e le riflessioni di una vita
"Le esperienze e gli affetti vissuti sono un patrimonio racchiuso nella mente e nello spirito di ogni persona e risvegliare i ricordi, ricomporre le storie di vita, riattualizzare nel presente le esperienze passate, significa anche contribuire a costruire la memoria di un'intera comunità. Le vicende personali infatti si inseriscono sempre in un contesto storico, economico e sociale particolare e ne sono influenzate e determinate. Così i ricordi e le riflessioni di Mariano Orsi, a volte intimi e personali, spesso sofferti, altri riferiti alla comunità, ripercorrono gli anni della sua terra, ritornano all'infanzia, alla giovinezza e riportano modi di fare, di vivere, di lavorare, di pensare che hanno caratterizzato il passato del suo paese: Gorfigliano. Attraverso i tanti racconti, gli aneddoti, le storie, un po' alla volta emerge il ritratto del paese con la vita dura dei cavatori di marmo e il lavoro della terra, ma anche la solidarietà fra le persone, i rapporti familiari, le tradizioni antiche come i natalecci, i racconti nelle 'veglie, il modo di giocare e di vivere dei bambini e dei giovani. Per Mariano la malattia che negli ultimi anni l'ha colpito, dopo un primo momento di disperazione, è stata lo stimolo a scrivere e nello scrivere scavare nei propri ricordi offrendoci un racconto di vita che merita di essere salvato per essere poi restituito alle nuove generazioni e alle comunità andando a incrementare gli scambi interpersonali e intergenerazionali. Con questa pubblicazione abbiamo voluto valorizzare il passato per arricchire e rendere maggiormente consapevole il presente, per creare una sensibilità diversa in un periodo storico in cui si rischia di disperdere il valore della persona e della comunità.""""" -
La befana vien di notte in Garfagnana. Tradizione di poeti, musici e cantori
La Befana, assimilata nella tradizione ad una vecchietta dal naso adunco, con pochi denti, adornata da abiti stracciati e scarpe rotte che va girovagando la notte del 5 gennaio, sostenendosi zoppicante ad una lunga scopa che talvolta le serve da bastone e talvolta da propulsore aereo. Chi è dunque costei?... Qual è la sua storia?... Ogni bambino si è posto queste semplici domande alle quali, con un certo rispetto del Soggetto, dobbiamo cercare di dare risposta dal punto di vista etnologico, antropologico, storico, culturale e folcloristico. -
Il futuro aureo degli etruschi
Il titolo di questo libro prende spunto da una frase storica la quale afferma che ""gli Etruschi sono un popolo del futuro"""", ma nessuno ha mai spiegato il perché di questa affermazione. Questa convinzione è invece talmente vera che qui viene descritto quale sarà il destino di questo popolo e come si realizzerà. Un argomento interessante che viene trattato è quello della ricerca genealogica ipotizzando anche quella genetica, fatta tramite gli aplogruppi, per rintracciare la catena parentale che partendo dal nostro corredo genetico risalga, tramite una individuata mappa genetica di immigrazione, da noi agli antichi etruschi ed oltre. Se si vuole comprendere a fondo la storia più """"profonda"""" dell'umanità e la storia più """"santa"""" della verità del cristianesimo innovato è indispensabile conoscere le motivazioni, le dinamiche e le varie realtà delle organizzazioni massoniche secolari, con i loro obiettivi, le loro incongruenze e i loro pregiudizi. Segue poi il confronto con la massoneria divina che proviene da Dio e che ha restaurato le Alleanze di Abrahamo. Solo così sarà possibile fare degli etruschi una narrativa realistica e santificante di ciò che il Millennio farà di loro: """"un concreto popolo del futuro"""" che si basa sulla verità dei fatti. Il libro ci offre una descrizione del popolo etrusco per una narrativa editoriale innovata basata sul """"Dual culture method""""."" -
Come si diventa filosofi in sole 10 lezioni
"Per non scoraggiarti subito, non leggere l'Introduzione, ma vai direttamente al primo capitolo, poi quando hai tempo ritorna a leggerla. Il contenuto di questo volume è un tentativo di portare il lettore a diventare un filosofo, o meglio a sviluppare il filosofo che è latente in ogni essere umano e anche in te e per meglio orientarti leggi intanto le prime lezioni introduttive. Comunque, sappi che qui si fa filosofia e in filosofia di che si parlerà specificatamente? È bene dircelo subito sommariamente: dell'essere o dell'ente.""""" -
Sette giorni. Come sette note in chiave di sol
Conoscere la musica e la sua storia è sicuramente un significativo bagaglio culturale perché oggi la musica ha in sé un potere straordinario e perché essa non è più un susseguirsi di suoni più o meno accettabile esteticamente, ma perché influisce sul modo di vivere. -
Daniele Bongiovanni. Con pura forma. Catalogo della mostra (Torino, 30 gennaio-9 marzo 2019). Ediz. illustrata
Il concept di questa mostra, curata da Francesco Poli e ospitata presso la Raffaella De Chirico Arte Contemporanea, è un'accurata selezione di dipinti legati al ciclo Aesthetica, oggi meglio riconosciuto come il ciclo dei cieli bianchi; ovvero un percorso che in questi anni ha permesso a Daniele Bongiovanni di perseguire, anche con nuove sperimentazioni cromatiche e stilistiche, uno studio sulla forma ""classica"""" del paesaggio, un'indagine che ha come costante l'esigenza di rendere rappresentato in forma onirica e a tratti imponderabile ciò che più può risultarci concreto e troppo previsto: lo spazio naturale.""