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L' islam in Cina. Dalle origini alla Repubblica popolare
Questa è una storia tutta da raccontare, l'Islam penetrò in Cina già due secoli dopo la morte di Maometto, attraverso i percorsi terrestri e marittimi della Via della Seta, articolandosi in una pluralità di tradizioni locali. Il contributo scientifico e intellettuale dei musulmani trovò il plauso degli imperatori, divenendo parte del patrimonio culturale cinese, a testimonianza della compiuta trasformazione dei devoti di Allah da 'ospiti stranieri' a 'cinesi musulmani' - Hui. Nel Celeste Impero, il dialogo tra Islam e confucianesimo raggiunse sublimi livelli di sintesi filosofica nell'opera dei letterati dello ""Han Kitab""""; mentre il misticismo musulmano della tradizione arabo-persiana predilesse il linguaggio simbolico del taoismo e del buddismo. Se al tramonto dell'impero il confronto tra musulmani e governo fu spesso violento, nei primi anni della Repubblica, il fervore patriottico degli Hui animò il dibattito sulla costruzione della nazione, gettando le basi teoriche della suddivisione della """"'umtnah"""" cinese in 'minoranze etniche', affermatasi con Mao Zedong. Oggi, il rapporto tra le comunità islamiche e il regime comunista è percepito in Occidente nei termini di un confronto violento. Tuttavia, la vicenda dell'Islam nella Cina contemporanea è soprattutto il frutto di delicati processi di negoziazione, nello sforzo di conciliare la fede nel messaggio coranico con quella nel socialismo cinese."" -
Cronaca di un delitto annunciato
Vincitore del Franco Cuomo International Award 2017rn“per la sua intensa attività di scrittrice e giornalista impegnata in grandi e importanti inchieste su temi scottanti del nostro tempo”rnrnChe cosa spinge un uomo a prendere carta e penna e a scrivere decine di lettere a una sconosciuta ripercorrendo i tormenti e i vuoti della propria esistenza? Perché ha scelto proprio lei? E che cosa vuole ottenere? Antonio è un carabiniere di origini siciliane e pensa che la sua vita sia destinata a procedere lungo binari rassicuranti: un buon lavoro, una bella moglie e un figlio adorabile. Maria Grazia è una giornalista di una importante tv nazionale in bilico tra cinismo e ingenuità. Incontrerà una 'santa' che dispensa miracoli, un pedofilo camorrista, un serial killer che ha tenuto in scacco mezza Italia e uno stalker inquietante, personaggi a tratti grotteschi in un mondo che le sembra banalmente cattivo e senza speranza. Le lettere di Antonio la costringeranno, suo malgrado, a confrontarsi con l'epilogo tragico di una vicenda che mai avrebbe immaginato di dover raccontare. L'interrogativo che pian piano, inesorabile, si fa strada nelle giornate di Maria Grazia è che cosa accada davvero nella mente di una persona che arriva ad annullare tutto ciò in cui ha creduto trasformandosi in quello che comunemente viene definito un 'mostro'. E ancora, basta il pentimento? Chi poteva fare qualcosa perché non lo ha fatto? Qual è il confine tra la cattiveria e la pazzia quando persino gli affetti più cari perdono di significato? ""Cronaca di un delitto annunciato """"si spinge fino all'abisso, nelle contraddizioni e nelle fragilità degli esseri umani, senza retorica e con il ritmo narrativo di un giallo. Liberamente ispirato a una storia vera."" -
Gilgames. Il re, l'uomo, lo scriba. Ediz. ampliata
Questo libro vuole accompagnare il lettore nel Poema di Gilgames passo dopo passo, seguendo lo sviluppo degli avvenimenti e svelandone i retroscena di carattere rituale, magico, religioso e storico, scavando in una realtà distante da noi per consuetudini morali ed etiche e tuttavia vicinissima per gli altissimi valori psicologici ed estetici che rappresenta. Vuole mostrare a chi intende avvicinarsi oggi al testo del Gilgames qual è il retroterra culturale che ha generato un poema di tale profondità e lo straordinario fascino della realtà cui il testo continuamente allude. Allo stesso tempo mostrerà le vie che portarono alla scoperta in Occidente di questa perla letteraria del mondo sumero-babilonese e le discussioni accanite che ne seguirono. Ancora oggi, a distanza di migliaia di anni da quella creazione, noi ci scopriamo coinvolti dalle avventure dell'antico sovrano di Uruk, entusiasmati dal suo eroismo, commossi dalla sua disperazione, affranti dai suoi fallimenti. E non riusciamo proprio a percepire come estraneo questo giovane e misterioso re, capace di esaltazione e di lacrime, di uccidere e di amare, di sognare e di pregare. Un re, un dio, che è il prototipo dell'uomo che fugge da se stesso, il paradigma della vanità degli sforzi degli uomini contro il destino e la morte, e molto altro ancora... -
Anoressia. Le patologie del comportamento alimentare
Cosa spinge una ragazza a smettere di mangiare nella ricerca estrema di una magrezza che non la soddisfa mai? Cosa ne spinge un'altra ad abbuffarsi per poi vomitare tutto? Perché si mangia così tanto, fino a raggiungere livelli di obesità dannosi per la salute? L'anoressia e la bulimia sono tra le principali cause di morte per malattia mentale. L'obesità è un problema di proporzioni epidemiche e in continuo aumento. Particolarmente preoccupante è poi l'obesità dei bambini. Con un linguaggio semplice e diretto il testo illustra cosa accade nella mente di chi ha un comportamento alimentare alterato. Queste malattie gravemente invalidanti, a volte letali, sono curabili con la psicoterapia, affrontando le cause profonde che le hanno determinate. Oltre alle moderne modalità di diffusione mediatica, vengono esplorati mondi 'affini' come quelli della moda, della danza, delle palestre, specificando anche quanto delle diete alternative, di cui tanto si parla, sia da accettare o rifiutare. -
Dismorfofobia. Quando vedersi brutti è patologia
Cosa si nasconde dietro la convinzione, ostinata e incomprensibile per gli altri, di essere brutti? Quando una preoccupazione per il proprio aspetto fisico smette di essere normale e diviene malattia? E come affrontare l'orrore che queste persone provano verso se stesse tanto da rovinarsi la vita fino all'isolamento e a farsi del male? La dismorfofobia sta assumendo una dimensione sociale sempre più evidente, come dimostrato dalla larga diffusione di interventi di chirurgia estetica non più solo tra attrici, modelle e personaggi pubblici, ma anche tra persone comuni di tutte le età. Trattamenti che si rivelano spesso frustranti e fallimentari perché si cerca di correggere un presunto difetto fisico invece che intervenire a livello psicologico. Questo libro, grazie a un metodo scientifico ma con un linguaggio accessibile a tutti, spiega perché la bruttezza fisica in realtà non esiste e come con la psicoterapia sia possibile ritrovare la propria bellezza unica e originaria. -
Coricarsi e morire
Uno spaccato della Turchia tra la fine degli anni Trenta e gli anni Sessanta, che non si ferma in superficie, ma va a fondo del processo di modernizzazione, portandone a galla i traumi e le contraddizioni.rnrnChiusa in una stanza al sedicesimo piano di un albergo di Ankara, una donna, Aysel, decide di abbandonarsi alla morte. Un abbandono volontario, consapevole, che la conduce a ripercorrere la propria vita. Educata secondo gli ideali di civiltà e progresso sui quali le élites repubblicane avevano eretto la neonata nazione turca, Aysel dovrà combattere strenuamente contro i pregiudizi della generazione di padri, che mal comprende la modernità imposta dall'alto, per adeguare se stessa al modello di 'donna emancipata' promosso da Kemal Atatürk. Seppur a fatica, riuscirà a svincolarsi dal ruolo di moglie e madre imposto dalla morale tradizionale e a realizzare le proprie ambizioni personali. Ma quando Engin, uno dei suoi studenti, irromperà nella sua vita, l'apparente idillio in cui vive sarà irrimediabilmente rotto. L'emancipazione femminile promossa dalla nuova Turchia, l'inclusione della donna nello spazio pubblico sono state raggiunte ma a un caro prezzo: la negazione del suo corpo e la soppressione di qualsiasi altra aspirazione che non rientri nel perimetro tracciato dai riformatori kemalisti. In questo romanzo Adalet Agaoglu costruisce un percorso insieme personale e corale, sofferto e commovente, ma pervaso da tagliente ironia. Autobiografia, romanzo epistolare e autoanalisi si fondono in uno stile nervoso e multiforme che si dilata e si comprime come la nozione del tempo. -
Politiche economiche e crisi internazionale. Uno sguardo sull'Europa
Nel nostro tempo di crisi la politica economica pone due domande, fondamentali e doverose per gli economisti, spesso non formulate con la necessaria energia e che ottengono risposte in gran parte insufficienti. La prima è se la crisi abbia modificato l'indirizzo della politica economica, la seconda, conseguente, è se la modifica sia risultata efficace. Alla prima domanda gli autori del volume rispondono risalendo necessariamente ai cambiamenti dei paradigmi teorici iniziati negli anni Settanta del secolo scorso e che gradualmente hanno condotto all'abbandono definitivo dei tentativi di armonizzare la politica monetaria con quella fiscale. Ha prevalso la cosiddetta ""controrivoluzione monetarista"""", che coerentemente ha contribuito alla riscoperta del """"laissez faire"""", così come pensato nelle più estreme posizioni neoliberiste. Ne è conseguita un'epoca definita della """"grande moderazione"""", caratterizzata da politiche economiche minimali, soprattutto dal lato fiscale. Per quanto riguarda la seconda domanda, gli autori evidenziano la tendenza a vivere in maniera illusoria il momento della grande armonia tra mercati reali e finanziari, illusione vissuta nel tempo che invece ha visto la situazione fiorente dei """"trent'anni gloriosi"""" trasformarsi dapprima in boom e successivamente in crisi internazionale."" -
Attacchi di panico. Il corpo che grida
Profondo senso di insicurezza e vergogna; angoscia e timori per la propria salute; sensazione di essere continuamente in balìa di un nemico che può colpire in ogni momento e ovunque: così vive chi soffre di attacchi di panico. È vero che sono una malattia con una base organica ereditabile? È vero che la cura consiste fondamentalmente nell'imparare a gestire e controllare il sopraggiungere degli episodi? Dobbiamo, quindi, rassegnarci a convivere con tale problema e con l'uso continuativo dei farmaci, oppure esiste una terapia per la guarigione? E qual è quella veramente efficace? Gli autori intendono rispondere a tutte queste domande, inserendosi nel già ricco dibattito sull'argomento, con la proposta di una diversa, originale lettura del problema che nella loro prassi professionale si è mostrata efficace. Il testo è arricchito dai racconti di numerosi casi clinici che evidenziano la dinamica psichica all'origine dell'attacco di panico. -
Il flagello del neoliberismo. Alla ricerca di una nuova socialità
Da alcuni decenni, nonostante la grave crisi esplosa nel 2008 e le feroci critiche a cui è sottoposto, il neoliberismo continua a rappresentare la teoria di riferimento per il governo delle nostre società. In suo nome, oligarchie sempre più ristrette accumulano ingenti fortune, mentre le conquiste sociali del Novecento vengono demolite e continui sacrifici sono imposti alla popolazione. Il neoliberismo è fondato sull'idea che gli esseri umani siano macchine calcolanti prive di affetti e di pensiero, come priva di pensiero sulla società e sulla natura umana è la scienza economica che lo sostiene. Come mai, nonostante i suoi effetti sull'economia e sulla società, manca una valida opposizione? Il volume analizza il percorso storico che ha condotto all'affermazione del neoliberismo e le ragioni dell'apparente assenza di alternative, mostrando perché questa teoria non sia in grado di rispondere alle nuove sfide della crescita e del benessere. In particolare indaga il paradosso del dominio e del fallimento dell'idea per la quale esseri umani che mirano solo al proprio tornaconto possano costruire una società che consente a ciascuno di realizzare le proprie aspirazioni. Analizzando i cambiamenti generati dalle nuove tecnologie e la crisi in corso, l'autore indica su quali basi, oltre la morale religiosa e le teorie del passato, possa trovare fondamento la necessità storica di un nuovo patto sociale per lo sviluppo e il benessere di tutti. -
Ritratto di uno stalker
Maurizio vive nel terrore di non essere amato, schiavo del rancore freddo verso la madre, verso chi sta meglio di lui, verso le donne che rendono infelici gli uomini. Dentro di lui, il dolore di una ferita che non si è mai cicatrizzata. Una ferita ancora sanguinante che, come un malevolo burattinaio, muove le fila della sua vita. Maurizio diventa un uomo senza spina dorsale. Vuoto di affetti che non siano l'odio per il mondo e la pietà verso se stesso. Ma Lucia non se ne accorge, è attratta da quel ragazzo ombroso e introverso. Lei ha bisogno di un uomo così, da amare e proteggere, per sentirsi amata e protetta. È per la necessità di un affetto a tutti i costi, di quella presenza maschile di cui si è sentita privata fin da bambina che Lucia, una ragazza bella, piena di vita e di interessi, si rende complice di Maurizio, lasciando che diventi ogni giorno più aggressivo, possessivo, fino a distruggere quanto lei ha di più vitale e prezioso? L'illusione che ci sia una luce che finalmente irradia le giornate di Maurizio e cancella ogni tenebra durerà poco. Ben presto la paura dell'abbandono prenderà il sopravvento su di lui. E tornerà il buio. -
Gramsci per la scuola. Conoscere è vivere
La scuola, l'acquisizione della conoscenza, l'importanza della cultura: questi sono per Gramsci i temi che costituiscono l'essenza stessa della politica. Ne ha scritto moltissimo, ma questo inestimabile patrimonio di idee è andato disperso: strumentalizzato e spesso cancellato. Così come è stata cancellata la sua critica radicale all'ideologia religiosa, responsabile di aver condizionato la formazione degli italiani. D volume si pone l'obiettivo di recuperare l'organicità originaria del pensiero gramsciano, mostrandone la sua straordinaria attualità. Gramsci dice ai politici che hanno bisogno di cultura, agli intellettuali che devono essere politici, a tutti, come lui fa per l'intero arco della sua vita, che devono studiare e cercare, sempre. Contro la confusione, l'estemporaneità e l'indefinitezza delle ultime proposte per la scuola, scoprire e leggere Gramsci significa incontrare un pensiero non scisso tra teoria e prassi, potentemente coerente e contraddistinto da un interesse profondo per l'essere umano. Recuperare e restituire le idee di Gramsci sulla conoscenza che è vita, sulla storia degli esseri umani che è sempre progresso, sul sapere che non è mai facile, significa opporsi alla rassegnazione e all'idea della impossibilità di un cambiamento. -
La scienza e l'Europa. Il primo Novecento
Prima l'ascesa, luminosa. Poi la rapidissima caduta, disastrosa. Tutto nei primi anni del Novecento. Il lungo rapporto tra la scienza e l'Europa tocca il suo apice all'inizio del XX secolo, quando nel continente si verifica una seconda, grande rivoluzione scientifica che riguarda i fondamenti della matematica, lo sviluppo della fisica relativistica e quantistica, la sintesi neodarwiniana in biologia. La visione che l'uomo ha dell'universo che lo circonda viene modificata radicalmente, come mai forse era avvenuto in passato. Eppure questa rivoluzione viene prodotta mentre l'Europa entra in crisi, dilaniata dalla lunga guerra civile che la sconvolge per trent'anni: dal 1914, anno di inizio della prima guerra mondiale, al maggio 1945, quando termina la seconda guerra mondiale. Alla fine di questa catastrofe l'Europa ha perduto la sua leadership militare, economica e culturale nel mondo. Anche l'asse scientifico del pianeta si è spostato altrove, dopo che per tre secoli e più il piccolo continente ha mantenuto il monopolio mondiale della ricerca. Perché la crisi? In questo quarto volume della fortunata serie ""La scienza e l'Europa"""", Pietro Greco ci fornisce in maniera chiara e quanto mai appassionante la risposta: l'Europa - e in particolare la Germania -non ha saputo governare la modernità, fondata sulla conoscenza scientifica, che essa stessa ha prodotto. Ha rotto il suo secolare rapporto privilegiato con la scienza."" -
Depressione. Quando non è solo tristezza
«Ho sognato che camminavo a fatica, molto lentamente, perché avevo sulle spalle uno zaino pieno di pietre». Cos'è la depressione e da dove nasce? Tristezza e depressione sono la stessa cosa? La depressione è una condizione 'naturale' presente in tutti gli esseri umani o è una patologia? In tal caso, esiste una cura? Questi e molti altri sono gli interrogativi cui il testo intende rispondere attraverso una nuova chiave di lettura e interpretazione. Le autrici, escludendo l'origine biologica e rifiutando ogni idea di ereditarietà, propongono uno studio sulla depressione come malattia della mente non cosciente in cui l'immagine interna è andata incontro a una lesione più o meno grave. La trattazione scientifica chiara, esauriente e alla portata di tutti è arricchita dal racconto di casi clinici e da un capitolo finale in cui emerge come da sempre artisti, scrittori e, in epoca moderna, il cinema abbiano affrontato il tema della depressione, offrendo così al lettore una panoramica completa su una malattia che ormai non è più incurabile. -
Giallo Van Gogh
Auvers, luglio 1890. Vincent Van Gogh rientra dal campo dove si è recato a dipingere, barcollando, ferito a morte. Suicidio? Incidente? Eccesso di follia? Nessun testimone ha mai levato il velo sulle circostanze esatte del colpo di pistola che l'ha ucciso. Recentemente, alcuni storici americani hanno sostenuto la tesi dell'omicidio, punto di partenza di questo romanzo. La storia ripercorre gli ultimi due anni di vita dell'artista, tanto tormentati quanto prolifici - trascorsi nella Casa Gialla ad Arles in compagnia di Gauguin, all'istituto per alienati di Saint-Rémy e infine a Auvers-sur-Oise -, e risponde alle domande sulla sua tragica fine. Chi è responsabile della sua morte? Perché è stato ucciso? Mostrando Vincent Van Gogh alle prese con il suo tempo, disperato di sentirsi così diverso dalle persone che lo circondano e dai suoi compagni pittori, schernito da tutti, solo e totalmente preso dal suo impulso creativo, questo libro vuole rendere giustizia a un uomo e un artista eccezionale, che la sua epoca ha condannato a morte. -
Il cantante nella notte
Una sceneggiatrice di soap opera di successo, Naranca Peovic, sfreccia a bordo di una cabriolet dorata attraverso la Dalmazia, alla ricerca del suo primo amore: Slavuj Mitrovic, un eccentrico artista. Da Spalato alla Bosnia più remota, passando per le indimenticate Zagabria e Lubiana, Naranca compie un viaggio a ritroso nella memoria. Proprio mentre i suoi ricordi e le sue abilità vengono progressivamente meno a causa di un incidente stradale, la donna fissa sul nastro di un registratore il racconto della sua vita e del rapporto con Slavuj, così da mettere al sicuro la propria identità e la propria storia: la storia di una giovane che, grazie al talento per la scrittura, è diventata ricca e celebre, ma ha perso il suo amore più grande. ""Il cantante nella notte"""" è un romanzo on the road, un'intensa narrazione d'amore, con una trama da giallo che procede per quadri e lettere scritte dalla penna di un artista visionario. Una """"romanza"""" che canta l'amore ai tempi del capitalismo e dell'oblio, e la memoria soggettiva che relativizza la realtà."" -
Adolescenti nella rete. Quando il web diventa una trappola
Il mondo digitale è sempre di più oggetto di analisi e discussioni, specialmente quando gli 'utenti' sono adolescenti e giovani. Le opinioni al riguardo sono varie e controverse: è vero che navigare in internet rende più intelligenti e creativi, o è fonte di alienazione dalla realtà? La comunicazione digitale favorisce davvero le relazioni umane? La piazza virtuale promuove comportamenti violenti, come il cyberbullismo? In cosa consiste la dipendenza da internet e quali sono i rischi di una navigazione 'alla cieca'? Gli autori, attraverso osservazioni, casi e approfondimenti, rispondono a queste e ad altre domande, mettendo in guardia sia da una eccessiva demonizzazione dei media digitali, sia da un loro uso poco attento: è necessario capire quando il web sia uno strumento da promuovere e quando invece i comportamenti dei ragazzi siano manifestazione di una patologia. Le tecnologie digitali rendono possibile ciò che sembrava impossibile e lanciano una sfida alla nostra capacità di pensare, di immaginare, di essere creativi, ma ciò che non dobbiamo perdere di vista è il nostro essere esseri umani. -
Notte di nozze
Nel secondo capitolo della trilogia inaugurata con Coricarsi e morire, Agaoglu inscena la tensione tra individuo e società nella cornice scenografica di una delle fasi più complesse e controverse della storia turca contemporanea e ci restituisce non solo un vivido affresco corale di un'epoca ma anche un intimo quadro della sua psicologia.rnrn«Adalet Agaoglu, ""nonna"""" di una nuova letteratura tutta da scoprire, cuce piccola e grande storia. Con un pizzico di profezia?» – RobinsonrnrnAnkara, 1972. Nell'immenso salone per cerimonie del Club Anatolia, Ómer osserva con attenzione la folla attorno a sé. Al suo fianco Tezel, una giovane pittrice. Il matrimonio a cui sono chiamati ad assistere è quello tra Anen, figlia dell'imprenditore rampante Ilhan Dereli, ed Ercan, figlio del generale Hayrettin Özkan. Una ricca galleria di personaggi, di diverse estrazioni sociali e sensibilità politiche, partecipa ai festeggiamenti, alternandosi sulla scena del romanzo come in una pièce teatrale: Tuncer, studente espatriato in Svizzera, il colonnello in pensione Ernirk, veterano della guerra di Corea, un impiegato del Ministero dell'Agricoltura, padre di Gül, in carcere come tanti giovani rivoluzionari dopo il colpo di Stato del 1971. Adalet Agaoglu racconta in questo romanzo il clima di accesa polarizzazione politica tra gli anni Sessanta e Settanta, gli intrecci tra il mondo degli affari e le alte gerarchie militari, la corruzione dei legami affettivi, le relazioni di genere, i sogni e le contraddizioni della gioventù rivoluzionaria."" -
La scienza e l'Europa. Dal secondo dopoguerra a oggi
L'Europa emerge distrutta dalla seconda guerra mondiale. Il suo ruolo nel mondo ha subìto un drastico ridimensionamento, ha perso il monopolio pressoché assoluto che aveva detenuto per secoli nella produzione di nuova conoscenza scientifica e di innovazione tecnologica, perché non ha saputo gestire quella modernità che aveva contribuito a creare. Ma dopo il conflitto, malgrado la 'cortina di ferro' che la divide, l'Europa riparte con rinnovata vitalità, seguendo un percorso di unificazione di cui la scienza è, ancora una volta, il collante culturale. Non a caso la prima istituzione comune che gli europei creano è il Cern, il grande laboratorio di fisica delle particelle di Ginevra. Per tutto il secondo Novecento lo sviluppo economico nella parte occidentale del continente si accompagna a una notevole espansione dei diritti civili e a una rinnovata eccellenza scientifica. La nuova globalizzazione trova, tuttavia, impreparata l'Europa. L'Unione Europea, in particolare, non riesce a tenere il passo del Nord America e dell'Asia orientale nella ricerca e nell'innovazione. Il welfare, che aveva caratterizzato il periodo precedente, di conseguenza ristagna. L'Unione si sente una 'fortezza assediata' ed eleva barriere. Nascono nuovi movimenti nazionalistici che mettono in discussione i capisaldi della democrazia. Le analogie con la prima parte del XX secolo sono molte. Riuscirà l'Europa a evitare gli errori del passato? Prefazione di Giulio Giorello. -
Amore e psiche. Ediz. illustrata
"La storia che sto per narrare si svolse in un tempo lontano: a quel tempo popolavano i boschi splendide fate e giovani dèi, i palazzi rilucevano di diaspro e d'oro e fatti meravigliosi potevano avvenire in un lampo. Non sappiamo dove, né chi fu, a raccontarla per la prima volta; l'abbiamo sentita da cento e cento narratori ovunque nel vasto mondo: in Cina, in India, in Persia e in Turchia. In fondo all'Africa, all'incrocio dei due mari, la raccontano gli zulu, più su, tra le coste e il deserto, i bèrberi. Grecia, Italia, Francia e Spagna, le terre intorno alla foresta nera, quelle sulle rive del Baltico, quelle bagnate dal Mare del Nord... e tanti altri paesi ancora ha percorso la nostra storia. Una volta inventata, da qualche parte in un tempo remoto al lume delle prime lucerne, o chissà, tante volte in luoghi diversi e distanti tra loro, fu trasportata dal suono delle voci di viandanti, marinai, mercanti, contadini e saltimbanchi ovunque nel vasto mondo."""" (Dal Prologo)" -
Linee resistenti
È l'alba del 17 aprile 1944, al Quadraro, storico quartiere di Roma, i nazisti deportano più di 700 uomini 'validi' e li costringono a lavorare come schiavi in Austria, Germania e Polonia. Tra i rastrellati non ci sono gli eroici leader della Resistenza romana, non ci sono intellettuali. I nazisti si portano via persone comuni - i manovali immigrati, i muratori, i piccolissimi negozianti -, gli uomini del quartiere. Tra questi Iliano, che decide di lasciare una testimonianza di quei giorni, un diario. Le sue pagine ci raccontano la quotidiana lotta per sopravvivere di quei corpi usati fino allo sfinimento, la feroce umiliazione e la disumana sofferenza. E se la continua e devastante fame, il freddo pervasivo, la mancanza di ogni protezione e accoglienza nel senso sia fisico che psichico mirano alla morte e al non essere, la scrittura del diario propone esistenza e presenza. Quelle linee vergate su materiale di fortuna resistono, sono l'affermazione della propria capacità di pensiero quando intento della situazione è annientare, far impazzire. Il diario diventa così documentazione in diretta degli avvenimenti ma soprattutto atto di resistenza a essi. Persiste la dignità di un uomo che sente e che vive i pochi rapporti personali ancora possibili; che ricorda gli affetti e la vita vissuta prima e reagisce con residui moti di indignazione al disumano. La riduzione dell'esistenza di Iliano e dei suoi compagni a 'oggetti' non riesce. Iliano resiste, resiste alla fame, al freddo, alla violenza, conservando dentro il calore dell'umanità.