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L'ospitalità. Forme e declinazioni di una pratica millenaria. Omaggio a Eide Spedicato Iengo
Una raccolta di studi dedicati all’amica Eide Spedicato, in segno di riconoscenza e di riconoscimento delle sue qualità umane e scientifiche, non poteva che avere come filo conduttore il tema dell’ospitalità. Tema di scottante attualità, di grande valore politico (nel senso più nobile del termine), l’ospitalità ha una sua declinazione intima e privata che, come ha sottolineato Georg Simmel, rifugge da ogni forma di intimismo, di chiusura in se stessi: ospitalità e intimità – facce di una stessa medaglia – co-appartengono indissolubilmente alla relazione sociale. -
Remo Gaspari. Visto da vicino
Sedici volte Ministro, non so quante Sottosegretario, in quarantuno anni di vita parlamentare. Per più di venti anni Sindaco di Gissi. [...] Molti lo conoscono nella sua “dimensione abruzzese”, anche perché era quella che gli era più cara e che lui stesso prediligeva per l’attaccamento che portava alla sua terra e per l’impegno con cui l’ha sempre “servita”. [...] Ma la sua dimensione politica va ben oltre la sua regione. È una dimensione nazionale a tutto tondo [...] Questo bel libro ce lo restituisce in tutte e due le dimensioni, anzi, di più. Perché, a quella abruzzese e a quella nazionale, aggiunge quella umana e familiare. Nessuno più di un figlio può conoscere e capire suo padre. È quello che fa Achille con Remo; ce lo fa rivedere così com’era: uno spettacolo della natura. [...] È così forte il modo con cui ne disegna il ritratto, che lo rivediamo, Remo, come se balzasse fuori dalle pagine vivo e combattivo come lo abbiamo conosciuto: un autentico leader di popolo, nulla di artificiale, zero marketing, onestà cristallina, sapienza pratica, cultura giuridica, ma ancorata ad un pensiero autenticamente cristiano. (dalla Prefazione di Gianni Letta) -
Pensieri di ragazza
"Le poesie di Chiara Candeloro si leggono quasi d’un fiato... sembra di sfogliare un album di fotografie: in ognuna sono nitide le immagini dell'adolescenza, le occasioni liete e quelle tristi, gli ambienti e i suoi protagonisti, lì, tutti chiaramente visibili. L’altalena, la poesia che apre la raccolta è un testo che investe tutti i sensi del lettore e appare come una metafora della vita.""""" -
Con i piedi sopra le nuvole. Ennio Flaiano e le arti visive
Ci sono molte prove che la narrativa di Ennio Flaiano si sia avviata con senso soggettivo e biografico, rappresentativo e autorappresentativo, tramite discussioni sull’arte e l’architettura, sul cinema e il teatro. Sono pure prove di cominciamenti di un pensare e scrivere in modo figurato-visivo, auto-rispecchiante, nel dare concretezza e finalità al discorso narrativo e non solo narrativo. Da tali avvii verso i linguaggi dell’arte, pur con costante umore demistificante, come si vuole qui intravedere nella sua opera, insorge e s’incrementa con esemplare indipendenza di spirito un senso morale da benpensante, da nostalgico e scanzonato conservatore. Può apparire una sminuente contraddizione, ma non lo è nel gioco spiazzante del suo io narrante, di un io ibrido sempre in bilico tra nostalgie e vissute attualità, tra soggettività e mondo sociale. -
Introduzione alla storia del diritto romano. Mos iux lex
L'evoluzione del diritto romano è strettamente connessa con la storia di Roma, che fu sia origine sia conseguenza delle scelte operate per realizzare il sistema giuridico. Una rilettura sulle molte luci e le poche ombre di un'esperienza che è stata il modello inarrivabile per il consolidamento e per l'evoluzione della civiltà giuridica occidentale. -
L'angelo custode
Prima di scendere dal cielo in terra per assumere l’assistenza del bimbo che stava per nascere nel villino di Via del Colle n. 20, l’Angelo Custode di sua iniziativa intendeva svolgere una indagine preventiva sulle condizioni della famiglia che era in attesa del lieto evento e questo non per farne motivo di rifiuto o di accettazione dell’incarico ricevuto, cosa del tutto impensabile per l’assoluta obbedienza dovuta ai comandi che provenivano dall’alto, bensì per avere fin da principio un’idea del peso che lui si apprestava a sostenere. -
Nei solchi di un vinile
Agnese e Leonardo, due giovani che si affacciano al futuro con il loro carico di incertezze e di entusiasmi. A fare da cornice la luminosa presenza di una grande città, Milano, qui rappresentata con alcuni dei suoi angoli meno conosciuti e al tempo stesso più preziosi. L'autrice colloca l'inizio della storia agli albori degli anni '60 del secolo scorso, quando si erano definitivamente dissipate le scorie della guerra e nel quotidiano erano ben presenti gli aneliti per un ritrovato benessere.I personaggi di contorno, così ben delineati, e la canzone d'autore, presenza indispensabile nella trama del racconto, completano mirabilmente questa bella e intrigante storia, che non vuole essere solo d'amore, ma soprattutto di sentimenti, quelli belli, quelli autentici, che tengono al caldo il cuore. -
Come tralci
Questa è la storia vera di Cesario, giovane contadino abruzzese, e dei suoi sette anni di prigionia e peregrinazioni durante la seconda guerra mondiale. Nella trama scorrono suggestioni e tensioni drammatiche che si intrecciano, così come i tralci della vite, con i racconti dei suoi amici e con le storie di vita contadina. -
La storia del Tenente Cosimo G.
La trama si snoda tra l’armistizio del 1943 e i primi anni seguenti alla nascita della Repubblica Italiana. Cosimo, brillante ufficiale dell’aviazione italiana, vede infrangersi il sogno di una vita: volare. L’occupazione tedesca, la fuga, la guerra partigiana, gli amori contrassegnano i momenti salienti della salvezza fino a cercare una nuova collocazione in una nazione ancora sopraffatta dalle macerie. Firenze, Roma, il Salento e L’Aquila diventano luoghi di vita, di ricordi e di speranza. Trova l’amore ma il destino è in agguato. Personaggi reali si alternano a soggetti immaginati, documenti di guerra s’intrecciano con pagine sparse e ricompongono avvenimenti accaduti e in piccola parte inventati. L’opera restituisce la voce ad un “silenzio che non (più) tace”. -
Zagare
Le zagare sbocciano ad aprile, quelle più lente aspettano maggio. Si aprono al sole e alla vita nei petali di velluto bianco. Laudomia le ritrovò riunite in un bouquet da sposa la mattina del 19 maggio, dentro un negozio di fiori della sua città. Entrò e seppe dalla giovane commessa che erano state appena confezionate e che da lì a poco sarebbero state ritirate. Le fissò a lungo nel candore che sfavillava. Dal loro profumo era stata inondata il giorno del suo matrimonio;in quel profumo si erano smarriti la sua vita, il sogno più desiderato, il giorno più bello. Prima di uscire non poté fare a meno di sfiorarle, nonostante il divieto. La ragazza che non conosceva la sua storia capì il gesto e le sorrise. -
Dalle carte dell'Isola. Il libro della poesia neo-volgar siciliana oggi
Crocevia da sempre di culture, civiltà, religioni, di popoli che nei millenni l’hanno conquistata e poi perduta, la Sicilia ne ha storicamente assorbito l’essenza divenendo a sua volta riferimento e fonte di suggestioni. In continuità con una prestigiosa storia letteraria con autori in dialetto come Giovanni Meli, Domenico Tempio, Nino Martoglio, Ignazio Buttitta e Santo Calì, i poeti inclusi in questo saggio-antologia rappresentano la luce intensissima che avvolge l’Isola, e per opposto la sua oscurità indecifrabile, che comprende ogni bellezza e il suo contrario, tra culto per la tradizione e innovazione tumultuosa e sperimentazione. Nun sacciu scriviri poesii boni ppe concorsi. Iu scrivu di chiddu ca scrivissi unni fussi fussi. Quannu scrivu nunn’aiu pubblicu né ggiurii. Sulu occhi, ciatu, na penna, na para difogghi e quasi sempri fami. Salvo Basso -
Dietro il sipario. Maria Eisenstein e l’invenzione del diario
Il libro, sorretto da una lunga e puntuale ricerca storico-documentale, analizza il testo di Maria Eisenstein, ""L'internata n. 6"""", che è stato considerato una delle testimonianza più preziose sull'internamento fascista durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale. Ne viene fuori una interpretazione sorprendente del testo, a lungo considerato poco più di un diario."" -
Canti popolari armeni
1915-1923: fu in questi anni del secolo scorso che si consumò il tragico destino del popolo armeno. A ridosso della tragedia, si ebbero importanti manifestazioni di affettuosa attenzione e sollecitudine per questo popolo antico tanto perseguitato. E ciò avvenne sia nel campo dell’aiuto immediato ai superstiti che in quello della valorizzazione del suo patrimonio letterario. Fra i letterati armeni esuli, Arshag Chobanian era uno dei più conosciuti. -
Le poesie (1956-1986)
"Questo volume raccoglie per la prima volta tutte le poesie in dialetto e in lingua di Guido Giuliante, poeta tra i più sensibili nel panorama della letteratura abruzzese del Novecento. Lo scrittore di Pennapiedimonte – che fu anche autore di commedie, fiabe musicali e oratorii – di cui pure si erano accorte personalità di rilievo come quella di Ernesto Giammarco, merita una sistemazione storiografica sotto il segno dell’autorevolezza scientifica. Attento alle minime vibrazioni dell’anima, alla memoria dei luoghi e alla riflessione sul sacro, Giuliante sceglie la purezza espressiva, la musicalità e al contempo la forza simbolica di una poesia che invita a non smarrire il valore profondo dell’esistenza.""""" -
La varietà giudeo-spagnola tra rivitalizzazione e obsolescenza
I primi studi di linguistica ebraica in Italia e in italiano sono spesso ruotati intorno ad esponenti interessati del clero cattolico, a vaticanisti o sono stati formulati da studiosi classicisti comunque cattolici, come il Leopardi e de Luca. Gli studi propriamente linguistici e socio - linguistici, puntavano ad approfondire cioè, l'ebraico biblico per uno studio diretto dei testi sacri ereditati dall'Ebraismo nel Cristianesimo. -
A braccia aperte
Questi versi sono stati scritti per l’arrivo in Italia di Amal, gigantesca bambina burattino alta tre metri e mezzo, animata e molto espressiva, partita dal confine tra Siria e Turchia e in viaggio per tutta Europa. La proposta fattami da Teresa Ludovico, regista del Teatro Kismet di Bari, era questa: scrivere versi per la prima tappa italiana di Amal, versi che avrebbe pronunciato la nonna, anch’essa gigantesca, fatta dai cartapestai baresi, in una festa cerimoniale di accoglienza che avrebbe coinvolto tutta la città. Si è trattato di un immenso festival itinerante che ha percorso più di ottomila chilometri, da Gaziantep a Manchester, con l’intento di tenere alta l’attenzione sui diritti dei bambini e dei rifugiati. -
Tra Vèje e sonne. Versi in dialetto lancianese
"Eppure, mò ca chilesà da quande ugne bellèzze me s’à pèrse, une me n’aremàste. Sole i’ le sacce ca sta ‘ncòre nche mme e me dice: le vide? I’ nen te lande.""""" -
888 Fondamenta de Cannaregio. Venezia. L'altra
L'importante è avere, una volta tanto, nella vita ""…una primavera incantata, che instilla nel petto tanta luce e splendore che basta a dorare tutti i giorni a venire…"""".""""Per quelli di noi che credono nella fisica, la distinzione fra passato, presente e futuro è solo una ostinata persistente illusione"""" (Einstein). Alla narrazione è stato sottratto il tempo: la realtà viene rappresentata in nodi o numeri. Anno 1968, una donna muore in ospedale mentre due ragazzi vivono intensamente la storia d'amore in una «primavera incantata». I racconti sono intrecciati tra loro e separati da un filo d'oro: la fiaba. Nel libro compaiono, in filigrana, i mostri. I mostri sono ovunque, partecipano alla vita dell'uomo alimentati dall'uomo stesso e da lui inconsapevolmente generati. I mostri sono invisibili ma presenti e percepibili."" -
Donne che si ritrovano dentro
Le donne che ""si ritrovano dentro"""" non sono mai delle semplici detenute:sono mogli, madri, sorelle, figlie e soprattutto donne. Pochi ambienti come il mondo carcerario femminile presentano uno spaccato così eterogeneo dell’universo donna. L'autore, attraverso una serie di interviste raccolte sul campo, svolge un'analisi approfondita della realtà carceraria delle donne che si ritrovano catapultate in un nuovo tessuto sociale con il quale devono imparare a convivere e nel quale devono fare il proprio cammino di crescita e autodeterminazione per tornare ad essere libere, libere dalle catene della delinquenza e del pregiudizio ancora prima che dalle sbarre della reclusione fisica."" -
Nuovi studi di pedagogia leopardiana
Leggere Leopardi pedagogicamente significa andare oltre i consueti clichés legati alla vulgata, ma significa pure suggerire una nuova prospettiva esegetica capace di aggiungere luce al quadro della critica. Svolte in continuità con le Pagine di pedagogia leopardiana, queste ricerche indagano il sostrato genetico, dunque l’influenza di letture, autori – primo fra tutti J.-J. Rousseau – e contesto recanatese, così fecondo nello stimolare la teoresi. Altro tema è l’autodidattica ideata per studiare e scrivere con successo; e, ancora, la Crestomazia, raccolta antologica compilata per fornire un percorso formativo. Questi Nuovi studi consegnano l’immagine inedita di un Leopardi nutrito di buona pedagogia nonché interessato a dare soluzione a problemi pratici. Di un Leopardi“impegnato” anche in chiave pedagogica.