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La costellazione pragma-dialettica
Il libro costituisce una presentazione del tema dell’argomentazione, con particolare riferimento al modo in cui è stata proposta dalla teoria pragma-dialettica, fondamentalmente elaborata da van Eemeren e Grootendorst. I due studiosi concentrano l’attenzione sull’argomentazione come specifico modo di discorso caratterizzato dall’uso del linguaggio per risolvere una differenza di opinioni attraverso una discussione critica fra almeno due interlocutori. Argomentare, in quest’ottica, significa creare le condizioni per la cooperazione tra gli esseri umani per giustificare opinioni, credenze e passioni. In termini generali, la teoria pragma-dialettica si presenta come una fusione tra la teoria classica dell’argomentazione, sviluppata negli anni Cinquanta da Perelman e Toulmin, e la pragmatica, con un riferimento diretto agli studi di Austin e Grice. -
La tribù scorciosana. Viaggio nella storia e nella cultura materiale di una comunità abruzzese
"La tribù scorciosana"""" è il viaggio nella storia di una piccola comunità abruzzese, dalla preistoria fino ai giorni nostri." -
La Resistenza taciuta. Le donne raccontano
A distanza di settantacinque anni dall’ultimo conflitto mondiale perché rievocare quei giorni bui quando il fascismo e la sua avventura di guerra produssero rovine, distruzioni, fratture esistenziali? I motivi sono almeno due. In primo luogo, per segnalare che la pratica del ricordare in tempi come gli attuali – nei quali l’adessità (come si dice con uno sgraziato neologismo) espunge dal proprio orizzonte tutto ciò che attiene al passato - è un modo per accostare il ruolo generativo del tempo, ovvero quell’aspetto della temporalità che consente di riconoscersi in comuni e condivise mappe valoriali e risvegliare sentimenti di pietas per persone, ambienti, accadimenti che, sebbene scomparsi, rappresentano comunque uno spazio da proteggere se non si vuole smarrire la percezione di essere parte di un tutto. Aver cura del linguaggio costruttivo del tempo (e della sua versione positiva, “in apertura”, che aggiunge e ordina, allaccia il prima al dopo, l’antecedente al successivo) significa, tra l’altro, sia tutelare la stessa società che rischia di collassare come progetto e come idea se si paralizza nel presente e nell’identico. -
La caduta dell'eroe
C'è qualcosa di morbosamente proibito in queste storie, il momento in cui i loro protagonisti affrontano la prova centrale della propria vita per morire e poi rinascere. Ciò intorno a cui ruota questa raccolta sono le relazioni umane, le sensazioni che ne conseguono non appena gli stessi personaggi assumono consapevolezza di cosa e quanto per loro sia importante. Quando si tratta di una donna che si rende conto della fine del suo matrimonio osservando una giovane coppia poco distante, oppure di un milionario che si ritrova chilometri da casa per rivedere la propria ex ragazza, o di un gruppo di amici mentre mangiano del cibo giapponese o ancora di una famiglia americana il giorno del Ringraziamento. Ma nessuna relazione è più sconvolgente di quella tra il vecchio ed il giovane nella storia che dà il titolo alla raccolta. Perché è solo quando sei caduto che tutto, forse, assume un senso. -
La fusione tra le province religiose francescane Abruzzo-Lazio. Aspetti giuridici, tra legislazione canonica e civile
L'opera conclude una ricerca per la riforma delle novità sia canoniche che legislative che hanno riguardato il campo degli Istituti di Vita Consacrata. Dopo un periodo di studio e riflessione si è giunti alla conclusione di unire le forze e le risorse fra le due province viciniori dei Frati Minori del Lazio e dell'Abruzzo attraverso un processo di fusione per incorporazione delle suddette province. Nella prima parte il volume vede una breve presentazione delle due comunità; nella seconda parte, oltre alle norme vigenti, considera le procedure da seguire per la riforma. -
La voce di un innocente
Le impressioni di un bambino in una Gessopalena contadina, dilaniata dal conflitto, tra povertà estrema, soprusi e tanta solidarietà. Una storia fatta di quadri di vita rurale e ricordi personali ma anche di eventi drammatici della guerra e di come questi si sono intrecciati con la vita della nostra terra e della nostra cultura. -
Ultime indagini e letture su Alberto Arbasino
A integrazione e in aggiunta alla monografia ""Forme e significati in Alberto Arbasino"""" del 1999 (e in seconda edizione nel 2007), il saggio di Nicola D’Antuono, su un altro modello organizzativo e con diverso taglio narrativo, interpreta ancora l’universo immaginario dello scrittore lombardo, deceduto il 22 marzo di quest’anno: ritratti, immagini, autoritratto e autobiografia, volto come racconto e ricordo funerario, realtà come spettacolo e spettacolo teatrale, antropologia, genealogia e storia, scapigliatura e tradizione lombarda, Illuminismo e Lombardia fantasma. I rilievi critici, rapsodicamente unitari, non trascurano la «vita bassa» della penisola e nelle pagine emergono fragorosamente anche cattolicesimo e laicismo, claustrofobia e flânerie, snobismo, bohème e dandismo, i valori del mondo liberaldemocratico defunto (conversazione, dovere civico, cortesia), alcune figure retoriche e la poetica della parodia e del sarcasmo."" -
Giornate di Studi Musicali Abruzzesi. Atti del Convegno edizioni 2017-2018
La pubblicazione degli Atti delle Giornate di Studi Musicali Abruzzesi, edizioni 2017 (L'Aquila, Conservatorio di Musica ""Casella"""") e 2018 (Vasto, Palazzo d'Avalos) documenta il diffuso attivismo di ricercatori ed associazioni operanti, da tempo, sul territorio regionale. I presenti contributi e le succesive comunicazioni fanno riferimento a cinque proncipali aree di ricerca: musicologia, coreologia, coralità, etnomusicologia, vocalità."" -
Per altre dimore. Visione e avventura nel viaggio di Dante
L’itinerario per i luoghi dell’oltremondo («per altre dimore») è svolto all’insegna della visione e dell’avventura, le parole-chiave che fanno della Commedia la coscienza della sorte umana, ricordando agli uomini come la vita sia assidua meditazione della morte, infinita malinconia di beni sperati e smarriti, prova di passione e di pentimento, di violenze e di rinunce. Per altre dimore, apprezzato al suo primo apparire da critici e da storici di scuola francese come Christian Bec e Jacques Le Goff, è un approccio al poema dantesco svolto secondo l’ottica dell’immaginario, della mentalità e della sensibilità medievale. Una riconferma che il testo letterario diventa campo di ricerca, specchio di civiltà e, soprattutto, magazzino di sentimenti umani. In esso si riflettono i codici culturali dell’età, offrendo peraltro il modo di continuare a leggere Dante con Dante sperimentando nuovi percorsi esegetici. Al centro dell’attenzione è la tecnica di rappresentazione, in special modo considerando la particolare visione (degli occhi e della mente) che Dante ha degli scenari ultraterreni. L’uso e il significato della prossemica, dei colori e dei suoni o, talvolta, di una più articolata grammatica dei sensi, nonché il rilievo dato al costume e alla vita quotidiana (il fantastico, la caccia, la mercatura, il senso del tempo e della morte, il corpo e i gesti, i rapporti con le arti visive e musicali, ecc.) confortano da diverso angolo visivo nuove interpretazioni. Resta il fatto che è fondamentale il concetto di un viaggio concepito come ricerca della libertà teologica, affascinante avventura anagogica, riscatto delle cose terrene sul piano del divino. -
Narrazioni in giallo e nero. Vol. 2
Il focus su cui convergono, da diverse angolazioni, i saggi e gli interventi di Codice giallo è costituito dal fenomeno della ibridazione o mutazione (come indica il titolo delle giornate di studio, di cui il volume raccoglie gli Atti: Mutazioni e attualità della crime fiction nel mondo contemporaneo), da intendersi sia in una prospettiva di genere e di linguaggi sia, in una prospettiva transmediale e comparatistica, che come attraversamento di frontiere, di confini disciplinari, come “traduzione” o ricodificazione in diversi contesti narrativi, tematici e tecnologici. -
Armonie e parole. Intermedialità e ricerca formale tra Settecento e Novecento
Dedicato al francesista Francesco Proia, amico e collega, il volume raccoglie saggi e interventi che trovano il proprio baricentro nell’interazione tra parola e musica, testo poetico e ritmo, secondo un peculiare intreccio di ambiti disciplinari, contesti storici e culturali, pratiche operative e linguaggi che rappresenta la forma originale del suo multiforme impegno scientifico e di insegnamento. Gli studi, gli interessi, la fertile curiosità di Proia, documentata da sperimentazioni creative e ricerche sul cinema e sulle avanguardie, si riflettono, in questi saggi, nella molteplicità degli approcci, delle introspezioni e delle analisi delle esperienze estetiche. -
Genesi di un incontro. Omaggio a un maestro cristiano
"Genesi di un incontro. Omaggio a un maestro cristiano"""" riunisce la testimonianza di tre discepoli del filosofo Teodorico Moretti-Costanzi. Alla voce di uno di loro, Marco Moschini, formatosi ad un magistero che prosegue all’Università di Perugia, segue la rielaborazione del racconto simbolico di una discepola della scuola bolognese, Emanuela Ghini. La terza parte dell’Omaggio è il coro a due voci della stessa discepola, che narra la genesi della scuola, e di Martino Bozza, allievo del filosofo da lui conosciuto attraverso l’opera; egli rappresenta l’ultima generazione di scolari di un pensatore erede dei padri e dei dottori cristiani, voce nuova del mistero inesauribile di Cristo." -
Arte per immagini. Interviste a dodici grandi artisti del nostro tempo
Il libro racconta la vita di dodici illustri artisti italiani figurativi: Claudio Bonichi, Ennio Calabria, Bruno Caruso, Armando De Stefano, Omar Galliani, Carlo Guarienti, Franco Mulas, Romano Notari, Ruggero Savinio, Giuliano Vangi, Piero Vignozzi, Giuseppe Zigaina. -
Melchiorre Delfico pensatore europeo. Dalla fisiologia del bello all'idea di progresso
Melchiorre Delfico (Teramo,1744-1835), uomo politico, economista, riformatore e filosofo, secondo Giovanni Gentile è stato il fedele rappresentante in Italia dello spirito dei Lumi. L’adesione alla science de l’homme, i rapporti intrattenuti con gli ideologues francesi e l’appartenenza alla grande corrente dei riformatori settecenteschi ne fanno un pensatore di rilievo europeo. I suoi sparsi scritti, raccolti da Giacinto Pannella e Luigi Savorini nelle Opere Complete, furono stampati in quattro volumi, tra il 1901 e il 1904. Con l’operaNuove ricerche sul Bello (1818), polemizzò con gli esthéticiens francesi e gli scrittori d’arte italiani. Ispirandosi agli studi sul rapporto tra il fisico e il morale nell’uomo del médecin-philosophe Cabanis, propone una nozione di bellezza legittimata dal funzionamento della fisiologia umana. Secondo Delfico, è nella configurazione del sistema nervoso e nella precessione delle sensazioni che il bello trova la propria naturale scaturigine e la sua importanza propulsiva nel processo di civilizzazione della società. -
La Scuola Medica Salernitana
Sembravano finalmente dissolte le dense ombre che avvolgevano la storia delle origini e delle vicende più antiche della Scuola Medica Salernitana: con la sua monumentale, mirabile opera il De Renzi, che aveva – con incredibile tenacia e con straordinaria (e da noi rara) pazienza – scorso lo specifico materiale d’archivio dell’intera penisola, ricorda, fin dagli inizi del IX secolo, il nome di un considerevole numero di medici sufficiente, a suo avviso, per dimostrare convincentemente l’esistenza, nell’area della regione, d’una continuità innegabile nella pratica e nella trasmissione dell’Ars Medendi fin dall’epoca romana, rimasta fondamentalmente ininterrotta anche nei secoli delle invasioni barbariche -
La mitezza del gelso
In una Pasqua ventosa e gravida di presagi, fra gli abitanti della collina si sparge la voce di un omicidio brutale, che suscita turbamento, come un antico sacrificio. In una luce squillante e avvolgente, sullo sfondo di un paesaggio sospeso tra cielo e terra, si incrociano i destini di chi è tornato dopo tanto tempo e di chi, per tanto tempo, ha atteso un ritorno. -
La vera conquista del Polo Nord. I dirigibili di Umberto Nobile
“il fatto che gli altri non c'erano riusciti. Questo fu il fatto essenziale che mi spinse per l'impresa del polo. Come tipo ero ambizioso. Volevo cose nuove [...] avevo costruito un nuovo tipo di aeronave, ma non ero contento del modo in cui veniva utilizzata dai piloti, dagli ufficiali dell'aeronautica. Volevo pilotarla io perché sapevo che poteva rendere molto di più di quello che loro pensavano”. -
La Gioconda sotto la tovaglia di mia nonna... Nella rivelazione della cugina di Vincenzo Peruggia
"Stiamo vivendo un periodo sbilenco politicamente, socialmente, terapeuticamente, umanamente. Perciò godersi queste pagine vere, gaudiose, disperse fra terra e cielo, tra arte raffaelliana e sconvolgente semplicità contadina, rinfresca l’aria e l’anima e ci dà un po’ di respiro"""". (Dal Saggio introduttivo di Don Antonio Mazzi). """"È davvero strepitoso ciò che si scopre immergendosi in quest’appassionata storia di famiglia, discretamente nascosta per oltre un secolo, ed ora non più taciuta dall’autrice, per rendere giustizia a Vincenzo Peruggia, del quale non è stata finora sviscerata l’autentica personalità. Egli, molto più simile a un don Chisciotte o a un D’Artagnan, animato non tanto di patriottismo, quanto della forza più grande di tutte, che fa commettere le follie più temerarie, e cioè l’amore"""". (Dalla Prefazione di Roberto Allegri)" -
La leggenda di Rossetti e la voce di Dante
È del tutto normale che circolassero voci e dicerie su Dante Gabriel Rossetti, un artista che visse in una Tudor House della famiglia reale, con un giardino di un acro abitato dagli animali esotici più strani, che ai pochi fortunati visitatori si presentava con un mantello scuro di una foggia d’altri tempi, che preferiva girare le strade di Londra soltanto di notte, e che visse i suoi ultimi anni come un eremita. Era un pittore che secondo i pittori non sapeva dipingere, ma i suoi quadri erano sulla bocca di tutti quando pochi li potevano vedere, perché la sua regola era di non esporre per il pubblico. -
La societas Christianorum e il mito del mare nostrum. Dialettica politica e dibattito culturale nella politica estera della Dc (1945-1962)
Perché soffermarsi, ancora nel 2021, sull’annoso dibattito sull’idea di Europa inseguita dalla classe politica democristiana dell’Italia del secondo dopoguerra? Quale rilevanza ha il mito del mare nostrum, riletto in chiave cristiana da Giorgio La Pira, nell’odierna dialettica politica? E quale relazione lega la tensione europeista alla direttrice neoatlantista della politica estera italiana tra la fine della Seconda guerra mondiale e i primi anni ’60? Il saggio percorre un sentiero di ricerca decisamente meno battuto delle ricostruzioni storiche che insistono sulle ragioni politiche, economiche e strategiche che guidano la politica estera italiana nel secondo dopoguerra. Al cuore dell’analisi proposta si collocano le matrici culturali della proiezione estera del nostro Paese, che alimentarono la dialettica politica e influirono sulla conduzione delle relazioni internazionali in due fasi storiche di indubbio interesse: la “fase degasperiana” (1945-1954) e quella “post-degasperiana” (1954-1962).