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Celestino V e il tesoro dei Templari
Fonti storiche ci informano che Pietro del Morrone - il futuro Celestino V quando si recò a Lione nel 1274, in occasione del Concilio indetto da Gregorio X, fu ospitato dai Templari nella magione poi divenuta suo convento. Di ritorno, l'eremita si fermò a Collemaggio, alle porte della città dell'Aquila, e la Vergine in sogno gli disse di realizzare una chiesa in suo onore in un luogo già sacro. In questa stessa chiesa, nel 1310 si svolse il processo aquilano ai Templari. Potrebbero allora i Templari aver affidato il loro tesoro a Pietro del Morrone che lo ha custodito in quel prezioso scrigno che è Santa Maria di Collemaggio, costruita dall'eremita proprio con il loro aiuto? Può la fantasia creare la realtà? Può la realtà confondersi con la dimensione del sogno dove tutto è possibile? Al sogno e all'invenzione immaginifica è dedicata la prima parte di questo libro di Maria Grazia Lopardi, un breve romanzo in cui realtà, intuizione e fantasia vanno a braccetto. Ad essa si contrappone la seconda parte dell'opera, nella quale, invece, dati storici e riscontri sul campo portano all'attenzione del lettore le scoperte dell'autric sull'affascinante Santa Maria di Collemaggio e una cronaca di eventi personali lascia intravedere che quelle che normalmente chiamiamo ""coincidenze"""" tali non sono."" -
Gesù il maestro muratore. Misteri druidici e nascita del Cristianesimo
Le attività compiute da Gesù prima dell'inizio del suo ministero, all'età di trentanni, sono state oggetto di numerose congetture. Si recò oltre i confini della Palestina alla ricerca della sapienza e della conoscenza? Dove acquisì la vasta erudizione che strabiliò tutti coloro che ascoltavano le sue predicazioni e che gli permise di vincere aspri dibattiti con Scribi e Farisei? Secondo alcune leggende, Gesù si sarebbe recato in Britannia assieme a Giuseppe d'Arimatea, che lavorava nel commercio dello stagno. Utilizzando questi racconti come punto di partenza, Gordon Strachan svela un'affascinante rete di connessioni tra il mondo celtico e la cultura e la filosofia del Mediterraneo. Interpretando l'immagine biblica della Sapienza come mastro artigiano, Strachan esplora gli strati più profondi della conoscenza misterica che lega il mondo giudaico-ellenistico con i druidi del nord, compiendo un'analisi che parte dalla geometria segreta dei muratori e costruttori - che Gesù avrebbe appreso nella sua pratica di falegname in Palestina - e arriva alla gematria, o la codificazione numerica dell'Antico e del Nuovo Testamento. -
Il mondo del sacro. Simboli. Oggetti. Strutture
In un'epoca, come la nostra, in cui l'umanità non si fonda più su alcun principio d'ordine superiore, è importante riscoprire la traccia veritiera di una perduta Tradizione, celata nel simbolismo degli antichi, oggi lontano dalla nostra mentalità perché rifugge da qualunque verità non contingente. La saggezza ci riconduce ai simboli sia perché essi sono destinati a sopravvivere a tutte le generazioni, sia perché costituiscono le fondamenta della psiche umana. Per Mircea Eliade, infatti, i simboli appartengono, con il mito, alla sostanza della vita spirituale, sono connaturati all'essere umano e adempiono una funzione importante: la riscoperta di quel lontano passato che l'umanità tuttora ignora, quel paradiso perduto, quell'altra dimensione spirituale più ricca rispetto al mondo chiuso del nostro momento storico. Perciò, affinché l'uomo possa prendere coscienza del suo nuovo posto nell'universo, è necessario rintracciare la verità archetipica dei simboli più antichi, tramandatici nei secoli attraverso culti, miti, leggende di tutti i popoli del mondo. -
Il Graal custodito dai Templari. La luce del cielo notturno
Un percorso sulle molteplici vie della Tradizione, un saggio su temi affascinanti che non passano mai di moda. Quello della Lopardi è un viaggio non affidato alla mente razionale, perciò non si sviluppa secondo logica, seguendo il filo di un ragionamento verso la conclusione, ma piuttosto procede in modo non lineare, guidato dall'intuizione, da una guida interiore. Il lettore è invitato a compiere, insieme all'autrice, delle esplorazioni alla ricerca di una verità che avrà valore solo quando interiormente diverrà la Verità. Maria Grazia Lopardi, infatti, non cerca di ricondurre il tutto a una costruzione organica e compatta, ma lascia tracciato il percorso delle sue intuizioni, tra una ricerca e l'altra, delle svolte che coincidenze straordinarie hanno dato alla sua vita. A volte si è trattato di piccole, ripetute banalità che sono assurte al ruolo di coincidenze significative, suggerimenti di una sorgente interiore di conoscenza, come quando le è sembrato palese cosa sia il Graal e da dove derivi questa parola che nei secoli ha indicato l'irraggiungibile meta di ogni cercatore del divino. -
Il Cristianesimo celtico e le sue sopravvivenze popolari
Come fu possibile la cristianizzazione dei Celti? Che fine ha fatto l'antica religione druidica? Perché l'Irlanda, mai romanizzata, accettò di buon grado la nuova religione? La morte e la resurrezione del Cristo, afferma Jean Markale, non fecero che confermare la ricerca pagana dell'Altro Mondo, e il druidismo accettò quello che a quell'epoca era solo il messaggio evangelico. Grazie a una vera e propria fusione, soprattutto nella Bretagna armoricana, nell'Isola di Bretagna e in Irlanda, scaturì il Cristianesimo celtico, con le sue diocesi abbaziali, il suo monachesimo, i suoi santi eroici, il pelagianesimo, i vescovi itineranti, i pellegrinaggi pro amore Dei, l'integrazione delle donne nel culto, il digiuno contro Dio. Oltre a tanti altri elementi, la pratica della confessione e la concezione del Purgatorio provengono dai Celti: nell'Alto Medioevo l'Irlanda non fu forse il fermento spirituale necessario alla nuova cristianizzazione del continente? Combattuto dalla Chiesa romana per le sue tendenze libertarie, il Cristianesimo celtico conoscerà diverse forme di evoluzione che segneranno profondamente il mondo cristiano nel suo complesso. Ai nostri giorni, nelle campagne, soprattutto nella Bretagna armoricana, Jean Markale ha scoperto le sopravvivenze popolari di questo Cristianesimo, sia nel calendario sia nel culto dei santi e nei santuari. -
Frate Elia compagno di san Francesco
Elia da Cortona, o Elia da Assisi (1180-1253), francescano laico, fu molto vicino a san Francesco essendo uno dei suoi primi seguaci. Diventò ministro dell'Ordine generale e ricoprì un ruolo importante nel promuovere la realizzazione della Basilica inferiore di Assisi. Ebbe un rilevante ruolo politico come amico e consigliere di Federico II di Svevia, dal quale ricevette delicati incarichi diplomatici. Non riuscì, però, nel suo intento di riconciliare i poteri universali del Papato e del Sacro romano impero; anzi, il suo impegno politico gli costò una scomunica che fu resa pubblica ed effettiva nel 1240. Un suo riavvicinamento al Papato si ebbe solamente nel 1250, dopo la morte di Federico II. -
La danza sul labirinto. L'in-canto unico della vita. Ediz. illustrata
Il mito narra di una danza di fanciulle e giovinetti, un simbolo diffuso su tutta la terra la ricorda a tramandare una conoscenza antica, un invito alla danza della vita, a percorrere il cammino dell'eroe verso un centro che è custode del segreto... Gira la ruota dell'antico mulino, gira intorno all'asse, a scandire ere e civiltà, a dare ritmo alla sinfonia di cui il creato è partecipe. Danzano l'atomo e le galassie, danza la Terra intorno al Sole, danziamo noi mentre percorriamo le spire del nostro tempo, ora sentendoci intrappolati e minacciati, ora leggeri e gioiosi, partecipi al gioco che noi stessi scegliamo. Nel terzo millennio si recupera l'antico simbolo quale mandala sacro e lo si percorre ascoltando i moti dell'anima: trasforma, risana, armonizza come la musica che accompagna la danza, entrando e uscendo nelle spiralizzanti leggi della vita per recuperare il magico sentire e vivere con meraviglia la propria personale missione quale nota armoniosa della sinfonia del creato. -
Il dono del suono. Musica e meditazione nei secoli
Ricco di citazioni e di riferimenti culturali, musicali e filosofici, questo testo a carattere didattico e divulgativo ci introduce, attraverso un'analisi approfondita delle più diverse forme di ritualità sacra e cerimoniale del passato e di sperimentazione artistica e musicale del presente, alla conoscenza e allo studio di quella ""coscienza risonante"""" comune che dall'alba dei tempi si è andata manifestando nelle diverse tradizioni religiose della Terra, e che ai nostri giorni si esprime e prende forma attraverso la pratica del canto collettivo dell'Om - il Pranava o Suono Cosmico Primordiale - compiuta mediante le tecniche del canto armonico e della meditazione profonda. Ci immergeremo così in un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, per giungere infine ai giorni nostri e gettare da qui un seppur timido sguardo sui possibili sviluppi futuri di un'ipotetica """"musica sacra dell'avvenire"""", che unisca fra loro passato e presente e li trasformi e sublimi in forme d'arte a carattere collettivo e rituale, i cui contorni sono ancora tutti da definire."" -
Le grandi religioni del mondo. Zoroastro, Mosè, Lao-Tse, Buddha, Gesù, Maometto
Non è curioso il fatto che alcune personalità storiche abbiano suscitato una moltitudine di movimenti spirituali e religiosi, ciascuno dei quali presume di essere detentore della verità? Se i loro insegnamenti fossero derivati da un principio unico, non dovrebbe essercene uno solo? I loro precetti non dovrebbero esprimere uno scopo unico e comune a tutto il genere umano? Perché non ipotizzare che questi dispensatori di verità abbiano comunicato lo stesso messaggio, declinato in maniera diversa secondo il contesto socioculturale e la maturità spirituale di coloro ai quali si rivolgevano? In questo senso, se gli uomini non avessero male interpretato, deformato o falsificato i loro precetti, oggi avremmo un'unica espressione omogenea della Volontà divina. È l'ipotesi proposta da Christophe Queruau Lamerie in questo studio rigoroso, frutto di una ricerca ventennale. Per approfondire tale esaltante prospettiva, l'autore mette a confronto i punti di vista accademici e le grandi tradizioni religiose, assieme a racconti poco conosciuti della vita di questi maestri. Le fonti ci restituiscono il fascino, troppo spesso occultato, della purezza dei loro insegnamenti che, lungi dal suscitare il dissenso, convergono semmai verso una verità e un'ambizione universali, centrate sulla virtù dell'amore esigente, sull'aspirazione alla bellezza, sul rispetto della natura, o sulla celebrazione della femminilità, ispiratrice dell'uomo. In un momento in cui le tensioni interreligiose si inaspriscono, in cui l'intolleranza e l'ostilità si accaniscono contro chiunque non condivida la stessa fede, il lettore sarà confortato nello scoprire le ragioni di un rinnovato ottimismo. -
Graal, simbolo millenario. Leggenda, storia, arte, esoterismo
Lo scopo di questo libro è quello di individuare delle premesse teoriche generali che possano essere utili al lettore per comprendere l'importanza del simbolo del Graal, presentare e discutere gli scritti degli studiosi, per attualizzare il discorso evoliano intorno a questo tema centrale nella sua produzione. Secondo gli Autori, leggere «Il mistero del Graal» di Evola, può concedere strumenti teorici per ottenere orientamenti seri, non solo in merito alla Tradizione e al senso che essa assume nella contemporaneità, ma soprattutto nei confronti della stessa 'queste' graalica. -
Geometria sacra, simboli, sincronicità. Lingua degli uccelli, musica degli angeli
L'autrice ha deciso con questo suo nuovo lavoro di affrontare approfonditamente e con copiosi esempi il linguaggio silenzioso e sottile del simbolo, la cui azione raggiunge l'anima prima della mente. I simboli sono stati apposti nelle costruzioni sacre dell'antichità, in particolare nel Medio Evo, da iniziati che ne avevano la conoscenza, da chi sapeva che sono un mezzo per destare le coscienze, anche se vengono ignorati, ma molto più incisiva è la loro azione allorché se ne comprende la potenza. Parlandone, è vero, si corre il rischio di svilirli, perché i simboli sono un linguaggio silenzioso che la ragione cristallizza in uno o più significati, tuttavia richiamare l'attenzione sui segni che gli antichi ci hanno lasciato è un modo per aprirsi a una conoscenza superiore. La Lopardi ci accompagna in un viaggio attraverso i simboli delle chiese medievali portandoci a toccare diversi livelli, perché le numerose immagini affidate a capitelli e portali, esprimono messaggi non sempre chiari e mai univoci, non sempre attinenti alle forme prime o archetipi e ai miti in cui si esprimono, ma sempre capaci di parlare all'anima. -
Il Bafometto. L'emblema dell'esoterismo
Fin dalla loro tragica scomparsa nel XIV secolo, i Templari non hanno mai cessato di alimentare una storia misteriosa, un insieme di enigmi che si insinua nelle pieghe della Storia ufficiale e nel quale è arduo distinguere il vero dal falso. Ai Templari è stato attribuito tutto: il possesso della Sindone e del Graal, la scoperta dell'America, la disponibilità di un favoloso tesoro (materiale, o spirituale), la conoscenza dei segreti alchemici, la perpetuazione dell'Ordine nelle Confraternite occulte, l'indecenza dei costumi, le iniziazioni clandestine, fino all'adorazione del diavolo. Mistero dei misteri, il Bafometto troneggia al vertice di questo labirinto di congetture. In origine, da semplice elemento tra tanti altri all'interno del processo, l'idolo guadagna il centro della scena con la nascita del templarismo massonico, verso la metà del XVIII secolo. Tuttavia, spetterà a Eliphas Lévi l'onore di attribuirgli il profilo, piuttosto inquietante, di un androgine dalla testa di capro, con una torcia tra le corna e la fronte ornata da un pentagramma. A volte demonizzato, a volte riabilitato a seconda delle interpretazioni, alla fine il Bafometto indosserà tutti i colori del variopinto mantello che i biografi gli hanno confezionato un secolo dopo l'altro, conservando sempre il lezzo di bruciato dei roghi templari. Sforzandosi di tener conto sia del mito che della realtà, la presente opera ripercorre il lento emergere del mito. Mirabilmente documentata, affascinerà non solo gli amanti del mistero, ma anche tutti coloro che si appassionano alle leggende che costellano l'avventura umana. -
Discepoli nella luce di Michele. Scritti sulla storia spirituale dell'umanità
Con il libro Discepoli nella Luce di Michele compare per la prima volta in italiano la raccolta di scritti della dot.sa Ita Wegman, una delle più importanti allieve e collaboratrici di Rudolf Steiner e iniziatrice, insieme con lui, dell’indirizzo medico antroposofico. Sulla storia spirituale dell’umanità, intesa come teatro di una drammatica lotta della luce con le tenebre – il cui simbolo è appunto San Michele – per la quale l’uomo è chiamato a realizzare di epoca in epoca il senso della propria esistenza, verte la presente antologia, che comprende quasi per intero la produzione dell’Autrice in quest’ambito e porge così una testimonianza del retroscena interiore dell’attività da lei svolta come medico. -
Simboli di rinascita. Fenomenologia dell'iniziazione religiosa
"Simboli di rinascita"""" è un saggio di fenomenologia del sacro che esamina il simbolismo cristiano a partire dallo stretto rapporto che le immagini intrattengono con la psiche dell'uomo religioso. Viene dunque analizzata la capacità dell'esperienza religiosa di trasformare la mente per mezzo di simboli, confrontando tra loro la tradizione cristiana, i culti misterici greco-romani e le diversità culturali emerse dagli studi antropologici. L'interpretazione degli elementi cosmici richiamati nel rito battesimale (come acqua, terra, fuoco) si fonda sia sulla ricerca delle analogie rituali, proprie di altre tradizioni religiose o filosofiche, sia sull'esplorazione della loro funzione evolutiva. Il nesso fra simbolo e coscienza è dunque l'interesse primario del testo, che segue principalmente l'indirizzo fenomenologico-religioso di Mircea Eliade e la psicologia analitica di Carl Gustav Jung." -
Pitagora e il pitagorismo. Fenomenologia dell'iniziazione religiosa
Seguendo le più autorevoli tradizioni antico-elleniche, il saggio studia la figura di Pitagora filosofo e matematico e il movimento da lui creato mettendo in evidenza la dimensione spirituale e le complesse dottrine aritmosofiche. Si tratta di analisi assolutamente innovative che illuminano alcuni aspetti solitamente trascurati. Pitagora emerge come un antico sapiente che ha insegnato una filosofia sui numeri assieme alla formulazione di una ricca scienza geometrica capace di attraversare i secoli fino al Medioevo. Oltre all'analisi della numerologia e della geometria, il libro si sofferma sulla sua sofisticata scienza musicale mostrandone i legami con il mondo dell'arte e della medicina. -
Cristianesimo giovanneo. Luci di ierosofia
Una raccolta di scritti pubblicati tra il 1950 e il 1959 nella rivista fiorentina L’Ultima, nel 1962 nella rivista Kairòs e, dal 1976 al 1989, nella rivista Metapolitica, fondata e diretta da Panunzio. Stampato inizialmente dall’editore cattolico Cantagalli, il testo ottenne l’Imprimatur dell’allora Cardinale Arcivescovo di Siena Monsignor Castellano. Gli articoli vertono sulla Conoscenza sacra universale, la “Ierosofia”, professata da Giovanni, detto Ieroteo, una Conoscenza che si sviluppa non solo in ampiezza (Oriente-Occidente), ma anche in altezza (Cielo e Terra) e in profondità (Interno ed Esterno). Il libro era dedicato a quelli che Panunzio considerava suoi maestri: il rabbi Israel Zolli, lo ieromonaco benedettino Agostino Zanoni e René Guénon. -
Le caste nel mondo e nella storia
Tutte le comunità umane, secondo Hocart, costituirono originariamente corpi organizzati – caste appunto – per scopi rituali. Erano di diverso tipo, ma la finalità principale consisteva nell’assicurarsi la “vita”, non solo la vita eterna, ma una vita lunga, priva di malattie, beneficiando di tutto ciò che è necessario o desiderabile, prole compresa. Non erano soltanto i re, i sacerdoti e i nobili a partecipare a tali riti, ma tutti i membri della comunità, che a questo scopo erano organizzati in gruppi ereditari. Tali gruppi esistono ancora, o hanno lasciato tracce in molte parti del mondo. Il sistema delle caste, quindi, è un sistema ideato per distribuire i doveri e i servizi nei confronti del re e per assicurare che tali doveri siano assolti solo da chi sia adeguatamente qualificato per eseguirli. Introduzione di Giovanni Monastra. -
Il simbolismo evangelico. I 12 apostoli e i 72 discepoli. Il ruolo dei numeri nei libri sacri
Dei 12 apostoli e dei 72 discepoli di Gesù non sappiamo quasi nulla e le leggende sopravvissute sono così mischiate di favole e anacronismi da non essere storicamente ammissibili. L’autore sintetizza in quest’opera postuma le dimostrazioni al riguardo fatte dagli studiosi cattolici, considerando, allo stesso tempo, il problema della genesi di così tante favole e delle fonti o delle ragioni dei loro simbolismi numerici. Non si può, infatti, capire la formazione di tutti questi racconti se non si coglie perché i libri canonici del Nuovo Testamento fissano a 12 il numero degli apostoli e a 72 quello dei discepoli. Da qui la necessità di consacrare uno studio a questi numeri e un saggio sulla letteratura apocrifa dei primi secoli del cristianesimo. -
Pigneto-Banglatown. Migrazioni e conflitti di cittadinanza in una periferia storica romana
Il volume presenta dati, riflessioni e analisi emerse in un percorso di ricerca-intervento condotta da un gruppo dell'Osservatorio sul razzismo e la diversità ""M. G. Favara"""", nel territorio di una periferia storica romana, descrivibile attraverso la toponomastica Pigneto-Casilino-Marranella-Torpignattara. La ricerca ha focalizzato l'osservazione partecipante sugli spazi e i percorsi di vita dei cittadini stranieri per stimolarne protagonismo e partecipazione dentro un quadro mutato di rapporti fra amministrazioni locali e società civile. Il panorama che emerge è quello di un processo di radicamento dei migranti che ha trasformato il tessuto sociale locale dando vita ad un modello di stanzialità inedito, attraverso la sintesi di concentrazione nazionale, prevalenza familiare e insediamento commerciale. Questo scenario che ha per protagonisti i cittadini del Bangladesh ed ha portato gli attori sociali ad identificare in Torpignattara la prima Banglatown italiana, ha generato imprevisti modelli di relazionalità e nuovi bisogni che proponiamo di leggere come espressione di una """"nuova autoctonia"""" in attesa di riconoscimento."" -
Sono del campo e vengo dall'India. Etnografia di una collettività rom ridislocata
Nel settembre 2005 circa mille rom che da vent'anni vivevano nel campo di vicolo Savini, a pochi metri dalla Basilica San Paolo a Roma, sono stati trasferiti con grande clamore mediatico in un nuovo insediamento a 25 km dalla città. Il nuovo campo di Castel Romano, con prefabbricati a scacchiera, circondato da un parco naturale e da un muro di separazione, per le amministrazioni Veltroni e Alemanno rappresenta un modello per la ""soluzione del problema rom"""". Nella prospettiva dell'antropologia critica della contemporaneità la vicenda si rivela esemplare: in prima istanza perché riattualizza termini come """"zingaro"""" e """"nomade"""", con tutto il loro deposito di stereotipi e pregiudizi, quindi per il fatto di rappresentare emblematicamente i processi e gli esiti, perlopiù negativi, delle politiche di separazione ed espulsione dei rom dagli spazi urbani. Un modello innovativo di analisi etnografica, ridislocata nei due insediamenti e lungo le fasi del trasferimento, mette anche in luce come il confine fra i rom e i diversi """"noi"""" -istituzioni, associazioni e società locale- funzioni come criterio ordinatore dei rapporti sociali, fino a produrre differenze, alleanze e forme inedite di potere.""