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Mem - Madre. Il materno nel cosmo della tradizione mediterranea
Il presente volume si prefigge l'obiettivo di ripercorrere il concetto archetipale del Materno descrivendone i principali aspetti simbolici e, soprattutto, la possibilità di un suo concreto utilizzo a vantaggio della ricerca personale e alla comprensione del Sé. Innanzitutto si affronta la simbologia della Madre attraverso l'analogia con le Acque - e la fluidità Vita-Morte - rappresentata dalla lettera ebraica Mem, per poi ricercare e approfondire gli aspetti esclusivi che connotano di volta in volta le Divinità Femminili, da Iside a Venere, da Lilith a Maria. Il punto d'arrivo sarà la Shekinà, la presenza divina nel Cosmo, immanente e femminile, che, secondo gli autori, ben sintetizza quell'ininterrotta progressione che portò il Poeta ad affidare la sacertà del sepolcro all'Odorata Arbore Amica... -
L'uomo che volle farsi re
Lungi dal poter essere interpretato come critica alla Massoneria per gli uomini di cui essa si compone, il racconto L'uomo che volle farsi re ne celebra invece i valori universali e ammonisce i malintenzionati sul destino che aspetta chi volesse intenderne in mala fede scopi e strumenti. La chiave che apre le porte dei templi di tutti i Fratelli del mondo deve essere custodita da cuori puri e menti addestrate o la sola porta che aprirà sarà quella della rovina. La notorietà dell'Opera si deve anche alla trasposizione cinematografica voluta da John Huston che lavorò sulla sceneggiatura dagli anni Cinquanta fino alla realizzazione del 1975. Il film riscosse un notevole successo e ottenne quattro nominations agli Oscar del 1976, per la miglior sceneggiatura non originale, migliore scenografia, migliori costumi e miglior montaggio, senza vincere alcuna statuetta. -
I misteri della triplice cinta. Viaggio iniziatico da Atlantide ai Templari
La Triplice cinta è una misteriosa traccia iniziatica la cui origine si perde nelle notte dei tempi e che ha accompagnato, in maniera riservata e praticamente segreta, le diverse fasi storiche dell'umanità, arrivando fino alle gilde medievali. Il libro presenta un itinerario simbolico da Atlantide ai Templari attraverso la tradizione, ovvero una sorta di primigenia religione e sacra scienza i cui retaggi esoterici sono rintracciabili nelle diverse civiltà che si sono avvicendate nel corso dei secoli. L'autore ne approfondisce gli aspetti iniziatici soffermandosi sui tre gradi dell'iniziazione e sulle loro implicazioni spirituali legate ai diversi livelli di coscienza. La sapienza ancestrale nascosta in questo antico simbolo passa dal megalitismo al druidi-smo, nell'esperienza mistica della scuola pitagorica, nella cultura delle popolazioni indoeuropee e nella civiltà romana. Il medioevo eredita tali conoscenze grazie all'opera dei benedettini e dei monaci cistercensi per arrivare nelle mani dei Templari. I Cavalieri dell'Ordine del Tempio diffondono la luce della conoscenza insita nella Triplice Cinta riportando in auge la Tradizione, diffondendola in tutta Europa attraverso le corporazioni muratorie e degli scalpellini, intrecciandola con i Trovatori, lo Stilnovismo, i Fedeli d'Amore e il Sacro Romano Impero. A conclusione dello studio si propone una nuova interpretazione del famoso quatre de chO're basata sulle corrispondenze del quaternario, dell'axis mundi e i Quattro Santi Coronati, con riferimenti astronomici e al mitraismo, aprendo una nuova strada di ricerca. -
Simbolismo e filologia
Sembra naturale che gli antichi si servissero del linguaggio come di un simbolo per esprimere la loro conoscenza. In tal modo ottenevano il duplice intento di imprimere nella mentalità dei popoli concetti base non errati, offrendo loro spontanei accostamenti suggestivi, e di lasciare indelebili tracce del loro passaggio che, riconosciute dal mistico pellegrino, costituiscono come una segnalazione e riprova della buona via percorsa. -
Il vivente. Ciò che Gesù non rivela, Tommaso non lo nasconde
In questo libro Mario Guarna delinea i tratti di una Spoon River del lento ma costante cammino dell'umanità verso la conquista della trascendenza, partendo dall'assunto che «il vivente fluttua pienamente fra l'evidente e il celato» e che occorre fenomenologicamente un ritorno «alle cose stesse». È la lezione di Gesù a dominare incontrastata nella lunga sequenza di epitaffi che costituiscono la trama evolutiva di questo libro, nel quale il richiamo ai percorsi vitali dell'esperienza morale fa retrocedere sullo sfondo l'evento «limite» della morte. Perché ad essa gli uomini profondi sanno guardare in funzione della vita e dell'affermazione incondizionata di nuovi valori come insegna bene Nietzsche, in modo da rimettere al centro, si legge nelle prime pagine del libro, «il parlare stesso». Prefazione di Riccardo Roni. -
Il sigillo della stella d'Oriente
5 donne della Bibbia, 5 antiche dee, 5 mondi da scoprire, 5 colori, 5 modi per crescere ed evolvere seguendo il percorso delle punte della Stella d'Oriente. 5 archetipi da riscoprire ed attivare per intraprendere il profondo viaggio dentro di sé. Un viaggio a volte denso di trabocchetti e inaspettate coincidenze che guiderà, coloro che con coraggio sapranno affrontare gli esercizi e le prove, ad una grande ricompensa: la conoscenza dei misteri antichi e all'iniziazione alla grande potenza del mondo femmineo dentro ogni essere Umano. -
La Qabalah o la filosofia religiosa degli ebrei
"La Qabalah o la Filosofia religiosa degli ebrei"""" è un testo che, come scrisse Moshe Idel nel 1988, contribuì alla «conoscenza della Qabalah nell'Europa moderna più di ogni altro ricercatore prima ancora delle opere di Gershom Scholem». Secondo il Franck la storia dell'umanità mostra che tutte le verità sulla natura dell'uomo e dell'universo hanno la loro origine non nella ragione umana, ma in un potere universale noto come religione o rivelazione. Questo potere è essenzialmente Uno, ma si manifesta differentemente in base alle mutevoli condizioni del tempo e dello spazio. Si manifesta in tre modi diversi: come ortodossia, come teologia o filosofia razionale, come misticismo. Egli descrive la Qabalah come: «Un sistema davvero originale, davvero grande, che non assomiglia ad altri sistemi, sia religiosi sia filosofici, tranne che proviene dalla stessa fonte, che è stata determinata dalle stesse cause e risponde agli stessi bisogni, in una parola, alle leggi generali della mente umana». Per quanto riguarda la sua manifestazione nella cultura ebraica, Franck la riduce a due soli libri: lo Zohar e il Sefer Yesirah, e ne mette in parallelo i concetti con quelli di Platone, Filone di Alessandria, il cristianesimo, lo gnosticismo e le antiche religioni caldee. Le conclusioni delle sue analisi lo portano ad una affermazione interessante, ossia che le origini della Qabalah dovrebbero essere ricercate al tempo della Tefutzah (esilio) di Babilonia, e che l'emergenza scritturale dei testi del XIII secolo sono soltanto un vero e proprio tradimento del segreto, e non l'origine della stessa." -
Sangue e purità nel giudaismo alessandrino e nella letteratura cristiana
Il sangue e la purità sono due dei concetti più sacri della letteratura biblica e cristiana. E non solo. Anche la cultura ellenica, nella vastità della sua letteratura e cultura mitologica, ha attribuito alla purità e agli elementi purificatori, come il sangue e l'acqua, o lo zolfo un'importanza fondamentale. Emblema anche di rinascita e di creazione, il sangue rappresenta uno dei simboli più affascinanti del mondo antico, legato a concetti etici e metafisici. Partendo da uno studio di alcuni versi del libro del Levitico, uno dei più puntuali e rigorosi di tutte le Sacre Scritture, in cui il sangue è sia miasma di impurità che agente purificatore, si cerca di dare una visione d'insieme dell'antica identità della nostra storia, attraversando i racconti di Omero ed Esiodo e leggendo attraverso le righe degli Evangelisti e i grandi commentatori della cristianità, in cui le idee di peccato ed espiazione fanno da sfondo al mondo occidentale, nel quale la ricerca della salvezza è sempre stato uno dei punti focali dell'esistenza. -
Mondi. Movimenti simbolici e sociali dell'uomo (2019). Vol. 1
La religione e l'immaginazione storica. La tradizione esoterica come invenzione poetica di Wouter J. Hanegraaff, Alexander Dugin and Western Esotericism. The Challenge of the Language of Tradition di Jafe Arnold, Il personaggio e il suo doppio. L'idea in Dostoevskij di Cassandra Basile, Contributo per lo studio dell'evoluzione del pensiero alchemico. Dalle origini al XVII secolo di Marco Rocchi, Universal Sufism and Cultic Milieu in Russian Empire at Turn of the XX Century di Oleg Yarosh. RECENSIONI Claudio Bonvecchio, Europa degli eroi, Europa dei mercanti (a cura di Erasmo Silvio Storace), Roberto Radice, Magica filosofia. Sapere occulto e sapere illuminato nel pensiero antico e arcaico (a cura di Francesco Coniglione), Gustavo Mayerà, La scienza islamica delle lettere (a cura diEmanuele Fadda). -
Poesie alchemiche. Raccolta zero
"Oggi chi si occupa di Alchimia non scrive più rime, come nel passato... eppure molti Autori antichi ne hanno sentito il bisogno... perché? I loro libri non svelavano nulla, casomai rivelavano dei concetti che dovevano fungere da note di laboratorio per chi le cose le sapeva e regalare solo una gran confusione agli altri. Tuttavia, a questi ultimi si cercava di trasmettere un """"lume"""" che fosse da faro per ulteriori ricerche... Allora, perché non usare la poesia? Cosa più della poesia rimane impressa? Cosa più stimola l'intuizione? E, nello stesso tempo, cosa c'è di più immediato? La poesia supera i blocchi della mente e arriva al Cuore... così concetti banali, il racconto di qualche episodio di esperienza reale o d'amore, riescono a portarsi dietro una simbolica che spesso indica tutt'altra cosa dal tema trattato, mostrando quanto in un libro richiederebbe pagine di spiegazione. In un'epoca, poi, quale quella attuale, dove si comunica più per immagini che per concetti, la voglia di leggere testi voluminosi viene meno... meglio poche frasi, allora, per trasmettere le proprie esperienze, in una modalità che stimoli l'ideazione profonda""""." -
I rituali dell'ordine ermetico. Tetramegista mistico
"Pratiche e dottrina della Scuola Pitagorica ricostruite e riconsegnate alla storia da uno degli studiosi più appassionati e noti. Un'adesione totale a un'idea di vita spirituale e senza compromessi. Volendo distogliere i suoi simili da ogni vana curiosità per elevarli verso le Verità spirituali, un Maestro diceva: «Provate voi il desiderio di uscire da voi stessi? Posate il vostro sguardo sulle meraviglie del cielo e della terra...». La chiave della Saggezza è là. Ossia, non soltanto guardare ma vedere... poter percepire, ammirare, comprendere... Leggere senza errore il magnifico Libro della Natura manifestata che costituisce la prima, la più pura delle rivelazioni... Avere degli occhi e non somigliare a quei ciechi stigmatizzati dalla Scrittura: «Oculos habent et non vident». Ti sarà sufficiente alzare gli occhi e vedrai il Cielo. Non è questo il segreto essenziale?""""" -
Le quattro preghiere giornaliere degli Eletti Coens
Elementi teurgici, gnostici, ermetici, cabalistici, sono la trama sottesa all'ordito mistico-cristiano dei discepoli di Martinez de Pasqually; formano il tessuto di una fede incrollabile nella Reintegrazione degli Eletti Cöens dell'Universo, di cui viene qui presentato l'Ufficio giornaliero delle 6 ore. Louis Claude de Saint-Martin sceglierà, pur senza rinnegare gli insegnamenti del maestro, di percorrere una via mistica ""cardiaca"""", mentre J.B. Willermoz quella """"operativa"""" Cöen. La ripresa di quest'ultima, armonicamente integrata con quella cardiaca, da parte di Aurifer, è quanto abbiamo a disposizione come via operativa nel martinismo moderno in Italia, grazie anche all'opera di Nebo. """"Liturgia"""" è Alchimia Spirituale; non casuale, dunque, è stata la scelta iconografica che fa da contorno al testo. Di ulteriore interesse è come alcuni contenuti dei manoscritti qui presentati richiamino la Regola dei """"Poveri Cavalieri di Cristo"""" di S. Bernardo e anticipino di almeno sette decenni il Dogma Romano dell'Immacolata Concezione proclamato dalla Chiesa di Roma nel 1854."" -
Akeldama. Il campo di Giuda
Giuda Iscariota è stato il traditore fedele del suo Maestro, non per un vile atto delatorio, né per avidità di denaro, ma per obbedienza. «Tu Giuda sarai il maggiore tra i discepoli, perché sacrificherai l'uomo che mi riveste». Parole tratte da vangelo apocrifo di Giuda ritrovato nella località di Al Minia (Egitto) nel 1978. Questo lavoro vuole lumeggiare la figura di Giuda affinché venga ripensata e spogliata dall'agiografia popolare del traditore, usata per giustificare l'antisemitismo. Cerca di puntualizzare le differenze tra il messianesimo apocalittico-religioso degli ebrei zeloti ai tempi di Gesù e quello razionale-laico dei sionisti di Teodoro Herzl, che avevano gli stessi obiettivi, con programmi diversi. Il Sionismo, pertanto si può considerare un messianesimo nella sua variante laica, rifiutato dalle Nazioni del mondo, a causa dei secolari pregiudizi contro Israele. Prefazione di Sergio Magaldi. Postfazione di Edoardo Recanati. -
Ecce homo. Il nuovo uomo
Dio è presenza nelle cose del mondo. Dio si fa continuamente e cade nel suo fare mentre si fa e si compie. Il Cristo chiama a raccolta le cose fatte e per questo caduche e la Passione è la morte di una natura, quella umana, finita, per riscoprire che siamo sempre stati in Dio. «Ecce homo è allora» l'ingiuria più adatta all'uomo a cui sfugge la sua regalità, sfigurato, malconcio, barcollante. L'uomo è pensiero di Dio, la determinazione dello sviluppo dello Spirito che non può essere presa per sé, isolata, in questo sta il 'riconoscimento': sapersi scoprire in un 'sempre'. Il nostro destino è anche il nostro desiderio, e non c'è niente al di fuori di questa semplicità. -
La via della rosa. Le lettere nei mondi della Kabbalah
Quando, per la prima volta nella nostra vita, abbiamo annusato la rosa, il nostro naso affondava nel cuore del fiore per conquistare l'essenza del suo profumo. Tutto noi stessi Era un modo diretto di fare nostra la conoscenza di quella realtà. Nello stesso modo nasce l'idea di questo libro. Uno strumento che consentisse di affondare i nostri sensi dentro quella struttura sottile del nostro immaginario, per avvicinarsi progressivamente attraverso un percorso a ritroso dell'Alephbeit verso l'origine, l'essenza di quel che potremmo cercare. Ecco dunque il simbolo della rosa, riattivato dalle Lettere dell'Alephbeit attraverso un linguaggio dominato dalle corrispondenze di ciascuna lettera. Uno strumento di meditazione creato per riattivare l'immaginazione e l'intuizione di chi è alla ricerca delle proprie risposte, quelle che sorgono solo all'interno di noi stessi. La Via della Rosa ci introduce alla Via delle Lettere, per farci penetrare i Mondi della Kabbalah. Un libro guida, correlata da un breve glossario e tavole di presentazione delle Lettere dell'Alephbeit realizzate appositamente per facilitare il lettore nel suo percorso di lettura. -
Il tempio dell'anima. Poesie iniziatiche
Il Tempio dell'anima è una raccolta di poesie, la maggior parte di carattere iniziatico, attraverso le quali Angelo Di Rosa ha trasformato in versi il suo personale cammino nella più antica Istituzione dedita al perfezionamento interiore ed all' elevazione dell'Uomo che è la Massoneria. Attraverso acqua, aria, terra e fuoco, nello spazio e nel tempo del Tempio, ma anche nella riflessione e nella spiritualità quotidiana le sue parole diventano versi che generano poesia e al tempo stesso trasmettono profonde emozioni che fanno vibrare l'animo di chi ""scava prigioni al vizio, per innalzare templi alla virtù"""". Il poeta vive fra i simboli e li fa vivere, da' loro la parola, proseguendo fra il buio e la luce nella sua infinita ricerca della conoscenza e di quel Tempio dell'anima che è un piccolo Graal."" -
Cristalli di tempo. Racconti all'infinito
"Voleva raccontare la sua storia, quella che nemmeno lui, Aldebaran, era certo di ricordare bene e di aver capito per intero. Avrebbe proceduto a tappe, per lampi, strappi, incontri, casi strani, suggestioni, piccoli misteri, giochi, nudità, paradossi, illusioni, follie, citazioni, favole. Discontinuità e continuità legheranno gli scritti tra loro con l'unico fine di costruire suggestioni, malìe... ? Il filo delle pagine, quello che rilega il libro, era avvolto su di un rocchetto di legno storto, tornito senza troppi perfezionismi, complice del vivere del Nostro""""." -
L'inchiostro e l'archeometro. Enrico Cardile tra esoterismo e letteratura
Nel quadro nazionale, e in parte europeo, delle ricerche in materia esoterica e letteraria, emerge la figura di Enrico Cardile, originario della Sicilia orientale, dove visse tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento. Un personaggio di straordinaria vivacità intellettuale, fu rigoroso funzionario, poeta, scrittore, critico, giornalista, cultore di cabala e di alchimia. Nell'ambito letterario Cardile occupa un posto considerevole nella storia del simbolismo italiano e nel dominio delle avanguardie primonovecentesche di stampo internazionale. Amico di Gian Piero Lucini e del poeta armeno Hrad Nazariantz, il suo nome si distinse anche tra le file futuriste. Sul versante esoterico, gli si riconosce la notevole militanza libero-muratoria e gli approfonditi studi misteriosofici. Questo testo, oltre che a restituirlo alla memoria collettiva della sua terra e al pregevole circuito del mondo accademico, cerca di dar voce al melieu storiografico che avvinse la sua anima di apprendista poeta e mago. -
Mysteros. Il mistero dell'amore
"Mysteros: il Mistero è Donna, è Uomo, è Amore, è Libertà. Mistero e Amore si compenetrano, due volti della medesima Realtà. Non esiste autentico Amore senza Mistero come non esiste autentico Mistero senza Amore. Tutti lo cerchiamo, il Mistero, per vivere in pieno, per intriderci di una dimensione che è liberante. Qui comunicano fino a identificarsi Jhna e Prajn,""""Meditazione/concentrazione"""" e Sapienza. Di questi ha fame ogni uomo, ogni donna, ogni Poesia che trasformi il sogno in Realtà. Poche pagine di Mysteros e forse qualche suggestione...""""" -
Dottrine e pratiche degli Eletti Cohen
«C'è una bella osservazione che Maeterlick fa nel Tesoro degli umili. Ci sono secoli ideali, in cui l'intelligenza e la bellezza regnano con pudore, ma in cui l'anima non si manifesta. Il XVIII secolo fa eccezione, perché sotto le pieghe del divenire abbiamo personalità come Claude de Saint-Martin, [...] Martinez de Pasqually e molti altri. Non possiamo che approvare la citazione del filosofo di Amboise e del Maestro degli Eletti Cohen. Quello che possiamo contestare è l'ordine della citazione, come se il primo fosse più importante del secondo. Saint-Martin e Martinez sono i rappresentanti più illustri delle tendenze spirituali del loro tempo, i capi più incisivi di una resistenza dello Spiritualismo all'avanzare del materialismo razionalista ma è far torto al secondo considerarlo minore. Sicuramente le opere del Filosofo Incognito sono state lette in tutta Europa, ma la loro specificità le rendeva pressoché oscure alla quasi totalità dei suoi lettori, con l'eccezione di rari privilegiati. Saint-Martin non fu né un caposcuola né un mistico mondano, più che altro amò essere un estatico solitario. Martinez per molto tempo fu la prima e unica guida di Saint-Martin sulla via dell'Iniziazione ed ebbe, al contrario, la tempra del capo, seppe dare alle sue dottrine una struttura, trovare il modo per metterle in pratica e fare proseliti per un Ordine molto organizzato. L'importanza storica di Martinez è dunque di gran lunga superiore a quella di Saint-Martin e ripercorrere la storia dell'Ordine degli Eletti Cohen significa svelare qualcosa che il XVIII secolo non ha detto.