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Oltre le mura dell'impresa. Vivere, abitare, lavorare nelle piattaforme territoriali
Con una solida base empirica, che permette di cogliere nella loro traduzione concreta concetti quali piattaforma o algoritmo, il volume costituisce un vero e proprio «almanacco dei territori» nelle viscere produttive del Nord. rnDa questa geografia emerge un’immagine di territorio che propone inedite forme di convivenza e pluri-identità, nuove istituzioni e forme di rappresentanza. Un almanacco che interroga la metamorfosi dei territori del paese.La fabbrica è esplosa sul territorio, portando fuori dalle mura la logica dell’industrializzazione. Questa è l’ipotesi forte da cui muovono i saggi di questo libro, in cui si articola il lungo percorso di esplorazione territoriale del consorzio Aaster: una paziente inchiesta dentro la scomposizione del lavoro fordista, nella configurazione sociale emergente, nella metamorfosi antropologica e le sue inquietanti ambivalenze. rnL’analisi, assumendosi il rischio di anticipare la tendenza, indaga il farsi produttivo del consumo e l’industrializzazione della vita quotidiana, nella dialettica tra comunità del rancore e comunità di cura. -
Il postumano. La vita oltre l'individuo, oltre la specie, oltre la morte. Vol. 1
La nostra seconda vita negli universi digitali, il cibo geneticamente modificato, le protesi di nuova generazione, le tecnologie riproduttive sono gli aspetti ormai familiari di una condizione postumana. Tutto questo ha cancellato le frontiere tra ciò che è umano e ciò che non lo è, rivelando le fondamenta non naturalistiche dell'umanità contemporanea. Sul piano della teoria politica e filosofica, urge adeguare le categorie di comprensione delle identità individuali e dei fenomeni sociali a partire da questo salto. Sul piano dell'analisi, dopo aver constatato la fine dell'umanesimo, occorre vedere in questa trasformazione le insidie di una colonizzazione della vita nel suo complesso da parte dei mercati e della logica del profitto. Serve dunque aggiornare la teoria ai cambiamenti in atto, senza rimpianti per un'umanità ormai perduta e cogliendo le opportunità offerte dalle forme di neoumanesimo che scaturiscono dagli studi di genere, postcoloniali e dai movimenti ambientali. -
Elogio delle vagabonde. Erbe, arbusti e fiori alla conquista del mondo
Panace di Mantegazzi, porracchia sudamericana, fico d'India, papavero sonnifero, poligono del Giappone, erba della Pampa... trasportate dal vento, dagli animali o dalle suole delle scarpe, anche nelle nostre contrade le erbe vagabonde hanno conquistato, con coraggio e vitalità, giardini, scarpate e terreni incolti. Eppure, le erbe vagabonde non hanno buona nomea: le si chiama anche erbacce, piante selvatiche, infestanti e spesso si vieta loro un diritto all'esistenza. Piante nemiche, ma davvero pericolose? Gilles Clément, paesaggista francese e inventore del «giardino in movimento», dove felicemente le coltiva, in questo libro sceglie di farne l'elogio. Di tali erbe raccontala storia, le origini, il momento del loro incontro. E spiega come l'uomo, i diserbanti, il cemento, i dissodamenti e le coltivazioni industriali abbiano permesso a queste piante randagie di insediarsi e crescere. Coniugando il talento del giardiniere a quello di scrittore, in nome della difesa della mescolanza planetaria, Clément ci consegna un'opera dove letteratura e botanica coesistono a difesa della diversità. Un libro che è insieme una filosofia del paesaggio, e della relazione tra uomo e piante, e un manuale per amare le erbe senza fissa dimora. -
Salus in horto. Il giardino come cura
Non sono molti i libri che si occupano della storia della funzione curativa del giardino. Salus in horto rappresenta un'eccezione rivolta tanto a chi si occupa professionalmente di storia e di teoria del giardinaggio, quanto agli appassionati che vogliono lasciare il mondo della divulgazione ed entrare in contatto con quello della ricerca. Nel volume, infatti, si trovano saggi che intrecciano gli aspetti tecnici del giardinaggio con l'urbanistica, l'architettura, la medicina, la farmacopea, la cucina, la politica e l'educazione. Il libro, suddiviso in tre sezioni - La cura del giardino, Il giardino come cura e Il giardino cura della città -, esplora tematiche di avanguardia come lo studio del microclima urbano, i giardini «mancati», il rapporto tra mondo dell'industria e giardini, i giardini come strumenti di cura della città. Con testi di: Roberto Leggero, Simona Gavinelli, Anna Finocchi, Valerio Cirio, Giacomo Lorandi, Silvana Bartoli, Agnese Visconti, Franco Mittino, Mirella Montanari, Ornella Selvafolta, Giuseppe Lupo, Sascha Roesler, Fabio Di Carlo, Andrea Di Salvo. -
In un mare di ulivi. Cultura dell'ulivo e bioresistenze
L'acquisto avventato di un uliveto cambia la vita di due cinquantenni metropolitani. Non sanno niente di agricoltura. Osservano frastornati l'impatto di una tradizione contadina cresciuta con trattori e carburanti. Imparano ad ascoltare gli alberi e a rifiutare le offerte di chi suggerisce il diserbante per ""tenere pulito"""". Si accorgono con gioia che il loro percorso si accompagna alla diffusione di una consapevolezza dei danni dell'agricoltura convenzionale. L'impatto del cambiamento climatico nell'uliveto li porta ad avere attenzione per i segnali che le piante ci mandano e a sperimentare pratiche per accompagnare gli ulivi centenari ad abitare il futuro. Nell'uliveto si intrecciano le storie di persone, animali, piante e si costruisce un modo di stare al mondo. Gli ulivi, simbolo di una civiltà millenaria della quale ancora siamo parte; l'olio, alimento imprescindibile della cultura mediterranea; le olive e le loro varietà. Tutto questo confluisce in un racconto letterario e biografico, nonché in un manuale per aspiranti ulivicultori e candidati a una buona vita."" -
Favole del reincanto. Molteplicità, immaginario, rivoluzione
Sogni, ninfe, demoni, fantasmi, miti, conversazioni con animali e montagne, insegnamenti impartiti da piante, efficacia simbolica: l’incanto è scomparso dalle nostre vite. Chi si azzarda a menzionarlo viola i più basilari canoni epistemologici che reggono il nostro mondo ed è subito squalificato come ignorante o folle. Suscita sospetto, però, che il tabù dell’incanto entri in azione proprio quando il processo storico della modernità comincia a produrre spettri e incubi su scala industriale: il mondo si popola di fantasmi e nessuno ne può più parlare. Perfino il pensiero rivoluzionario si è conformato a questo precetto, abbandonando l’immaginario alla violenza del fascismo: un errore storico enorme, perché ha comportato la smobilitazione di intelligenza e sensibilità dal terreno più cruciale per qualsiasi forma di cambiamento. Unendo archeologia della modernità, antropologia e yearning, questo libro analizza il nesso che lega disincanto e totalitarismo; osserva gli effetti rovinosi che esso ha prodotto sulla vita di umani e non umani; e tratteggia un modo altro di pensare la rivoluzione, la molteplicità e il rapporto con l’immaginario, il preindividuale e l’invisibile. Un libro di antropologia, ecologia e filosofia, scritto come una fiaba. Un libro per tornare a meravigliarsi e scrollarsi di dosso la paura, nell’anno della paura globale. -
Black fire. Storia e teoria del proletariato nero negli Stati Uniti
«Quando la dinamite scoppia, non ci dovrebbero essere degli inviti alla pazienza, non si dovrebbe attribuire la responsabilità ad agitatori esterni. Quella dinamite è stata messa lì dal razzismo bianco ed è stata accesa dall’indifferenza dello stesso razzismo e dal suo rifiuto di agire secondo giustizia». Illuminate negli anni Sessanta dal fuoco del black power movement, queste parole mantengono intatta la loro attualità. Le lotte che stanno incendiando gli Stati Uniti dopo l’omicidio di George Floyd sono solo l’ultimo ciclo di una lunga storia di movimenti e rivolte afroamericane. Con un’accurata selezione di contributi dei principali leader e studiosi della tradizione del radicalismo nero, dalla seconda metà del Novecento fino a oggi, il volume è uno strumento per comprendere genealogia e posta in palio dell’attuale esplosione. Con testi di C.L.R. James, George P. Rawick, Sojourner Truth, Malcolm X, Eldridge Cleaver, Huey P. Newton, Stokely Carmichael e Charles V. Hamilton, League of Black Revolutionary Workers, Angela Y. Davis, Assata Shakur, Cedric J. Robinson, Alvaro Reyes, Asad Haider. -
Decolonizzare l'antirazzismo. Per una critica della cattiva coscienza bianca
In una fase storica in cui il dibattito sul razzismo torna prepotentemente al centro dell’arena politica, il volume si propone di analizzarlo come elemento connaturato ai rapporti di produzione capitalistici e al progetto coloniale che li accompagna. È quindi netta la discontinuità con le narrazioni prevalenti che relegano il razzismo a fenomeno puramente culturale o psicologico, oppure a mera conseguenza della crisi economica o dei nuovi flussi migratori internazionali. Con approcci diversi, studiose e studiosi antirazzisti di livello internazionale spiegano invece come razza e processi di razzialiazzazione strutturino storicamente lo sviluppo del capitalismo, evidenziando i caratteri intrinsecamente coloniali della narrazione europea e del lessico umanitario di sinistra. Contributi di Houria Bouteldja, Dhanveer Singh Brar, Anna Curcio, Jamila Mascat, Miguel Mellino, Alvise Sbraccia. -
Il postumano. Vol. 2: Saperi e soggettività.
La «condizione postumana» è caratterizzata dalla concomitanza di Quarta rivoluzione industriale e Sesta estinzione di massa. Cosa che ci colloca a metà tra l'entusiasmo per gli sviluppi tecno-scientifici e la paura indotta dai cambiamenti climatici e dalla crisi ambientale. Ma la congiuntura postumana è anche il momento storico in cui la categoria di «Uomo» perde la sua funzione di referente privilegiato: un momento di cui approfittare per pensare criticamente e creativamente a ciò che possiamo diventare. Partendo da teorie e pratiche femministe, antirazziste e postcoloniali, Rosi Braidotti sostiene che quella di «umano» non è mai stata una categoria neutrale, bensì uno statuto a cui si accede per potere e privilegio. In questo secondo volume della trilogia dedicata al postumano, la filosofa analizza l'impatto che la presente condizione ha sulla costituzione di soggettività, saperi e scienze sociali. I saperi postumani non sono infatti solo una forma alternativa di conoscenza, sono anzitutto una speranza politica. L'invito è ad attivarsi per superare l'antropocentrismo e la violenza che porta con sé, quando le onde della storia globale sono sul punto di cancellare dal pianeta molte altre specie. -
La saggezza del giardiniere. L'arte del giardino planetario
Interrogare le tecniche e le conoscenze del giardiniere significa certo modificare le prospettive e disporre il paesaggio nella forma di un quadro, ricomporre i rilievi e le aiuole, organizzare gli spazi destinati agli incontri e allo svago, ma anche semplicemente guardare, pronti a cogliere quell'imprevisto della vita che lo straordinario Gilles Clément ci ha ormai insegnato ad aspettarci. Nei suoi giardini, nei nostri e nella vita sociale che grazie al suo pensiero e al suo lavoro inizia a costruirsi.rnIl giardino è quel recinto destinato a proteggere quanto abbiamo di meglio: il meglio dei frutti e degli ortaggi, il meglio della flora che ci nutre e che nella sua diversità sfruttiamo, il meglio degli alberi e dei fiori, il meglio dell'arte che li dispone in uno spazio di bellezza e preservazione. In questo consiste la millenaria arte dei giardini, che nei secoli si è dispiegata tra architettura e decorazione. Ma oggi l'arte dei giardini ha una sfida maggiore: preservare e contribuire a rilanciare la vita in tutti i suoi aspetti, valorizzando e aiutando a diffondere quella biodiversità vegetale e animale che le nostre forme di vita sempre più minacciano. -
Gli autonomi vol. XIII. Senza tregua. Storia dei Comitati comunisti per il potere operaio (1975-1976)
Questo libro, che arricchisce la fortunata «serie» de Gli autonomi, tratta la storia di una sua importante componente: i Comitati comunisti per il potere operaio, formazione politica che ha operato in Italia tra il 1975 e il 1976. «Senza tregua» era la loro rivista e il gruppo veniva chiamato con lo stesso nome: la formazione ha avuto un ruolo di grande rilievo nel movimento antagonista di quegli anni con l’emergere impetuoso dell’Autonomia operaia e la crisi dei gruppi extraparlamentari. Non è un caso che i Comitati vengono formati da fuoriusciti di Lotta continua e Potere operaio, riprendendone i temi principali: egualitarismo, rifiuto della delega e del riformismo, autonomia e centralità operaia. Ma questa organizzazione è importante anche per le scelte che avrebbero fatto i suoi militanti, i quali, dopo la sua implosione, daranno vita ad alcune organizzazioni armate.rnIl libro è una ricostruzione storica di quelle vicende a partire da fonti dell’epoca – documenti, riviste, giornali, volantini, manifesti – i cui autori furono gli stessi protagonisti di quella ricca esperienza animata da progetti e sentimenti rivoluzionari. -
Il senso della norma. Filosofia fragile del diritto
Il libro raccoglie una serie di lezioni di filosofia del diritto che hanno il pregio di un andamento «colloquiale». Ogni lezione è pensata come un piccolo saggio, un tentativo di riflessione e di approfondimento del tema. La filosofia del diritto che qui si presenta si vuole «fragile». Essa, infatti, deve fare i conti col proprio oggetto, il diritto per l’appunto. Poiché il diritto non è una cosa come una pietra, può ferire e far sanguinare. È affilato, tagliente. Va allora maneggiato con cura. Il libro si rivolge al cittadino perplesso, a quello che è l’«operatore» più importante della prassi giuridica, l’uomo comune. Si tratta di un soggetto che dinanzi ai crocevia morali e normativi che ci impone costantemente la vita in società si interroga sul senso della norma che gli si domanda di seguire. Queste pagine sono pensate come un percorso di comprensione rispetto a questa strana «cosa» che si erge dinanzi a noi con pretesa di obbedienza, ma anche di giustizia, e rispetto alla pratica quotidiana corrispondente. -
Culture extreme. Mutazioni giovanili tra i corpi della metropoli
Culture eXtreme è stata la prima e più importante ricerca etnografica sulle culture giovanili e i movimenti radicali degli anni Novanta, all'indomani del crollo del Muro e della fine delle «grandi narrazioni». Ha segnato un modo di leggere le trasformazioni, i comportamenti, le abitudini del consumo e più in generale le città contemporanee. Un libro che ha saputo analizzare come, sulla soglia della fine del Novecento, attraverso un insieme di soggetti, gruppi, eventi, zone diversamente abitate, si andasse ridisegnando una metropoli alternativa. Riviste, stili, icone, suoni, simboli che presero i nomi di Fintech, Link, Toretta, Torazine, Fika Futura, Decoder, Pirateria di Porta, Luther Blissett. In poche parole, gli anni Novanta delle metropoli italiane. Espressioni artistico-creative che vagavano nelle «zone temporaneamente autonome» dei rave animati da centinaia di migliaia di persone. Una costellazione sociale che era l'espressione di un mutamento radicale delle forme di vita. La nuova edizione, ampliata e corretta, del libro ripercorre quel momento storico, ricco di trasformazioni e di innovazioni. -
Raniero Panzieri e «I quaderni rossi». Alle radici del neomarxismo italiano
Raniero Panzieri è uno dei principali intellettuali e organizzatori culturali del movimento operaio italiano del secondo dopoguerra. Negli anni Cinquanta è stato dirigente del Partito socialista e direttore di «Mondo operaio», teorico delle famose tesi sul controllo operaio e sulla democrazia diretta, fautore di una rilettura di Marx, di cui ha tradotto il secondo volume del Capitale. Trasferitosi a Torino, dove ha collaborato con la casa editrice Einaudi, ha fondato la rivista «Quaderni rossi», dalla quale è nata l'esperienza della nuova sinistra e dell'operaismo politico italiano. Il rifiuto di Panzieri delle ideologie «oggettivistiche», ovvero dell'esaltazione delle macchine e delle tecnologie concepite come strumenti neutrali, rivela la necessità di analizzare lo sviluppo dei rapporti di produzione capitalistici nell'era del «miracolo economico» alla luce delle lotte operaie. Prematuramente scomparso a soli 43 anni, la sua attività politica di ricerca rivelerà la sua forza di anticipazione nel «biennio rosso» '68-69, oltre a essere punto di riferimento per la sociologia del lavoro critica dei decenni successivi. A cent'anni dalla sua nascita, il volume inquadra storicamente la straordinaria biografia intellettuale e politica di una figura ancora troppo poco conosciuta. -
Violenza politica. Visioni e immaginario
L'analisi della violenza può spiegare come il potere si forma e viene distribuito in una società, e come tale distribuzione può essere alterata. È questo lo scopo del presente libro. Le parole «visioni» e «immaginario» nel titolo alludono alle diverse prospettive seguite e alle fonti eterogenee utilizzate. Queste ultime non derivano esclusivamente dal campo criminologico - ambito nel quale Vincenzo Ruggiero è tra i maggiori esponenti sul piano internazionale - ma anche da aree quali la teoria sociale, le scienze politiche, la critica del diritto e la letteratura di finzione. Con brio ed erudizione, Vincenzo Ruggiero offre una visione insolita e originale della violenza politica. Attingendo a filosofia, sociologia, criminologia e scienze politiche, la sua analisi spazia su un territorio che incorpora violenza sistemica e istituzionale, comportamento delle folle, tumulto, sommossa e rivolta, terrorismo e guerra. Nella violenza politica Ruggiero trova la fonte di molti dei maggiori pericoli che dobbiamo affrontare nel nostro presente e immediato futuro, nonché il potenziale di emancipazione e liberazione. -
Bruno Latour. Irriduzionismo. Attante. Piattezza. Ibridi. Gaia
Il testo fornisce un accesso conciso e omogeno al pensiero di Bruno Latour, autore poliedrico e controverso, la cui influenza su un'ampia serie di campi di ricerca è decisa e crescente. Dalla filosofia all'antropologia, le innovazioni concettuali latouriane hanno contributo alla creazione di interi paradigmi di ricerca dal carattere radicalmente interdisciplinare. Il pensiero di Latour viene qui reso attraverso la sequenza di cinque concetti, che segnano l'originalità del suo approccio e rivelano l'intenzione costante di superare gli schemi classici della modernità in forza di una consapevole iconoclastia. Il libro restituisce l'immagine di un pensatore anticonformista, provocatorio e a tratti urticante, che ha saputo segnare con forza incomparabile uno scarto teorico dalla ricca potenzialità creativa. Una sorta di «effetto Latour» è oggi tale da farsi registrare in ambiti tutt'altro che prossimi, dall'economia all'architettura, dalla medicina all'ecologia politica. -
Carl Schmitt. Eccezione. Decisione. Politico. Ordine concreto. Nomos
Il testo fornisce un accesso conciso e unitario al pensiero di Carl Schmitt, autore decisivo quanto controverso, attraverso la presentazione e discussione di cinque concetti chiave della sua riflessione. Si tratta di una riflessione scientemente e provocatoriamente a cavallo tra politica e diritto, del cui carattere anfibio si darà conto facendo reagire i concetti richiamati con i mutamenti e i conflitti che negli ultimissimi tempi hanno interessato soprattutto i rapporti tra ambito politico e ambito giuridico. In questa riattualizzazione di un pensatore già da tempo tornato prepotentemente nel dibattito pubblico (ben oltre la cerchia degli studi accademici) è da vedersi il carattere innovativo di un testo che non rinuncia al contempo a spiegare nel dettaglio, in modo essenziale quanto analitico, i concetti che verranno messi a tema. Il libro delinea così i tratti fondamentali di un pensatore che ha saputo innovare, spesso con efficace vis polemica, i termini del dibattito nei campi della filosofia politica e della riflessione giuridica, influenzando al contempo ambiti disciplinari diversi ma interconnessi come le relazioni internazionali, la storia delle idee e la sociologia politica. -
Cornoletame e microscopio. Vini naturali e agricolture
Da circa vent’anni dei vignaioli dissidenti nei confronti dell’agricoltura chimica e industriale propongono modelli agricoli alternativi, configurando una rivoluzione, anche del gusto, chiamata «naturale». Una contadinità di nuovo tipo, spesso militante, fondata su un altro sguardo nei confronti della natura, della vigna e delle tecniche di vinificazione. Un’altra agricoltura che si è fatta largo tra pratiche tradizionali e biodinamica, tra competenze botaniche e microbiologiche, fino ad assumere la forma odierna di un esteso movimento. Il risultato sono vini singolari e coraggiosi, che rompono i canoni estetici tradizionali e raccontano storie di vite trasformate. Storie di livieti e di liane, di solchi inerbati e di fermentazioni. Storie di interazioni tra vegetali e animali, anche umani. Storie di amici e di qualche nemico: la vinificazione industriale. Il libro di Christelle Pianeau è un racconto etnografico – ricerca sul campo tra vignerons francesi – su come nascano i mondi, interrogando la tecnica, il sapere, il gusto e il resto del vivente. -
Il sapere della libertà. Vita e opere di Charles Wright Mills
Charles Wright Mills (1916-1962) è stato un sociologo americano. Intellettuale scomodo e non gradito al mondo accademico, la sua figura è ancora troppo poco conosciuta, soprattutto in Italia. rnVissuto in un periodo di ripiegamento del movimento operaio e nell’epoca del maccartismo, è stato tra i protagonisti di una generazione che si preparava a contestare l’American way of life e le élite del sistema mondiale. rnCon la sua critica alla società di massa, all’organizzazione del lavoro, alle strutture burocratiche, economiche e militari, alle forme di governo che impedivano una reale partecipazione democratica, Mills ha anticipato e influenzato molti dei temi centrali della nuova sinistra negli Stati Uniti e sul piano internazionale. Libri come Colletti bianchi o Le élite del potere sono dei classici della sociologia contemporanea e del pensiero critico, espressioni di un sapere finalizzato a rendere rnla società meno ingiusta e più libera. rnQuesto libro ne ricostruisce la straordinaria biografia e rappresenta un’introduzione teorica rna un autore tutto da riscoprire. -
Gli autonomi. Autonomia operaia a Genova e in Liguria. Vol. 7: Parte prima (1973-1980).
Il libro, prima parte di un'opera in due volumi, ricostruisce il percorso di una federazione di comitati che nel corso degli anni Settanta, a Genova, hanno dato forma a una critica radicale al duplice conservatorismo locale: quello del ceto mercantile e redditiero e quello del Partito comunista in alleanza con il sindacato. Lo scontro, aspro e violento, si è svolto in uno scenario caratterizzato dal declino industriale di quello che era stato uno dei vertici del triangolo economico dell'Italia del Novecento, dall'egemonia del Partito comunista e dalla vicenda totalizzante delle Brigate rosse.