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Caccia alle streghe e Capitale. Donne, accumulazione, riproduzione
Silvia Federici ha trasformato il modo di leggere la nascita e lo sviluppo del capitalismo: lungi dall’essere un fenomeno marginale o un residuo dell’oscuro Medioevo, la caccia alle streghe e dunque la questione di genere sono centrali nella costituzione della modernità occidentale. In questo volume – frutto di un ciclo di lezioni – l’autrice torna su questa ipotesi di interpretazione decisiva, illustrando il fondamentale nesso tra l’accumulazione originaria, il controllo sulla riproduzione e il disciplinamento dei corpi delle donne. Le «streghe», tuttavia, non sono le semplici vittime di questa ricostruzione storica, ma figure forti, portatrici di saperi collettivi e pratiche di resistenza. La radicale violenza contro di loro aveva come obiettivo di spezzare questa forza potenzialmente pericolosa per i nascenti rapporti di produzione capitalistici. -
Vive la Commune! Rifiuti del lavoro e diritto all'ozio
Il 18 marzo 1871, tra i fumi delle barricate, la bandiera rossa viene issata sull’Hôtel de Ville, il municipio di Parigi. È l’inizio della Comune. Durata poco più di due mesi, ha segnato in modo profondo l’immaginazione politica del secolo successivo, arrivando fino ai nostri giorni. La sua novità fu colta subito da Marx, che la definì «la forma politica finalmente scoperta». In questo volume Franco Berardi Bifo rilegge l’immaginazione comunarda attraverso un confronto approfondito con il testo di Marx La guerra civile in Francia. Interrogandosi sull’attualità di quell’evento apparentemente lontano, Bifo indica nell’autonomia e nel rifiuto del lavoro le coordinate della liberazione dall’infelicità.rnIn appendice lo straordinario classico di Paul Lafargue, che all’esperienza della Comune prese parte in modo diretto: Il diritto all’ozio. -
Gabriel Tarde. Molecolare, desiderio, imitazione, invenzione, fatti futuri
Controcorrente, inattuale, fuori dal suo tempo: Gabriel Tarde ha pagato lo scotto della sua vis polemica con un oblio che lo ha condannato a riempire per molto tempo gli scaffali della letteratura minore. Questo testo si propone, al contrario, di valorizzare la sua sorprendente e inaspettata attualità ricostruendo con l’ausilio di cinque concetti-chiave i cardini del pensiero tardiano. Togliere la polvere dalle pagine di Tarde significa riscoprire al loro interno una filosofia della differenza, una microsociologia del desiderio e una politica degli affetti che, oggi più che mai, appaiono utili per pensare il nostro presente. -
Ivan Illich. Descolarizzazione, iatrogenesi, vernacolare, convivialità, pervertimento
Ivan Illich è un pensatore sorprendente e attualissimo per la capacità di penetrare la storia e le istituzioni. Poliedrico e disinserito, il suo pensiero affronta con incredibile freschezza la critica del paternalismo e delle professioni disabilitanti, le ossessioni securitarie presenti nel sistema scolastico e sanitario. Quello di Illich è uno sguardo visionario e lungimirante nel riconoscere il valore delle realtà conviviali e dei contesti di vita popolare. -
L' emancipazione a venire. Dopo la fine della storia
È possibile scandire il periodo succesivo alla fine della Seconda guerra mondiale a oggi in tre grandi momenti: i «trent'anni gloriosi» (dal 1945 al 1975); i «trent'anni ingloriosi» della globalizzazione finanziaria e informatica, nonché dell'egemonia mondiale incontrastata dell'ideologia americana neoliberale e democratica (tra gli anni Ottanta del secolo scorso e il primo decennio del secolo in corso); infine, l'epoca del sovranismo, più recentemente rivendicato dalle maggiori potenze mondiali (Usa, Cina, Russia, Turchia, Brasile, Ue e così via). Tre epoche che descrivono un unico ciclo: quello dell'ascesa, poi del declino, infine della scomparsa dall'agenda di tutti governi mondiali del principio universalistico della giustizia sociale. Obiettivo principale di questo libro è provare a riaprire la discussione su come sia possibile ripensare un nuovo internazionalismo proletario, interloquendo con i migranti e con gli ovunque crescenti cittadini declassati. -
Una vita liberata. Oltre l'apocalisse capitalista
«Non c'è alternativa» disse una volta Margaret Thatcher. Le profezie della fine del mondo, della storia o della lotta di classe che attraggono le classi medie occidentali sembrano darle ragione mentre si succedono guerre, pandemie e disuguaglianze. Oggi, si dice, è più facile immaginare la fine del mondo che quella del capitalismo. Questo libro è un'inchiesta che risale alle origini dell'immaginario dell'impotenza organizzata e scardina le certezze di una narrazione dominante. Con un'indagine di ampio respiro che va dall'ecologia alla politica, dall'economia alla filosofia, dal cinema alla scienza e alla letteratura, questa contro-storia del presente è ispirata a un pensiero folgorante di Gramsci: l'attuale politica neoliberale è una rivoluzione passiva accompagnata da magnetici discorsi sul «crollo», la «catastrofe» e la «crisi». Il libro rovescia l'ordine del discorso imposto dai cartomanti e dagli esteti dell'ordine costituito ed esplora i nuovi pensieri della liberazione. -
Tecnoutopie
Internet alimenta utopie di mondi perfetti, ma anche le distopie di un mondo in crisi permanente con le caratteristiche dell'apocalisse sociale, culturale e ambientale. Internet è un mezzo di produzione nonché una infrastruttura globale. È diventata una risorsa pervasiva del vivere in società, ma fornisce anche la nuova materia viva di un immaginario che invoca con disinvoltura la fusione tra macchine digitali e cervelli umani: sogno o incubo di una frontiera elettronica in cui si può spacciare per futuro prossimo la possibilità di una società dell'abbondanza per immortali che hanno reso il corpo e la materia organica residui passivi di un passato scandito dalla penuria. Cambia così il mondo del lavoro, dove uomini e donne sono ingabbiati in bacini deterritorializzati, dove i konwledge workers convivono con facchini della logistica, ricercatori, «creativi» e operai industriali. Quello del web è cioè l'universo concentrazionario della precarietà. Internet è però anche l'atelier dell'opinione pubblica, fiorente settore produttivo saldamente nelle mani dei social network, potente e permanente dispositivo di controllo sociale. Internet è il paradigma di quel capitalismo che alterna promesse di libertà e costituzione di confini e muri che segmentano e rafforzano le differenze di classe su scala planetaria. Le forme di resistenza vanno dunque cercate in quella totalità concreta che ha vaporizzato le frontiere tra la realtà dello schermo e quella fuori. -
Lo schiavo americano dal tramonto all'alba
Scritto all'inizio degli anni Settanta, sulla scena dei movimenti americani per il Black Power, il libro di George Rawick ricostruisce la vita dello schiavo dal tramonto all'alba, descrivendo la sua quotidianità e i suoi percorsi biografici e analizzando la sofferenza e le pratiche che hanno formato la comunità africano-americana e contribuito alla sua liberazione. Il volume si basa su un vastissimo progetto di storia orale, con migliaia di interviste a ex schiavi prima e dopo la guerra civile americana. Rawick mostra come lo schiavo americano non sia stato una semplice vittima, ma protagonista di lotte e sovversione. Il libro ha imposto una svolta radicale nello studio della società americana e della schiavitù. La nuova edizione di un classico introvabile e tradotto in decine di lingue è arricchita da una prefazione di Bruno Cartosio, uno tra i principali storici e studiosi internazionali degli Stati Uniti. -
Contronature. Teorie e pratiche di ecologia politica
Transizione ecologica, «green new deal», neutralità climatica. Davanti alle nuove parole d'ordine in tema di «ambiente» delle agende politiche mondiali, occorre smantellare il discorso pubblico che ne legittima l'impianto ideologico, per ripoliticizzare il sapere e creare pratiche di conflitto. L'approccio che risponde a tali esigenze prende il nome di «ecologia politica». Ma cosa si intende esattamente con questa espressione? E in che modo possiamo servircene per orientare lo sguardo e aprire nuove prospettive? I contributi raccolti nel volume Contronature permettono di ricostruire l'evoluzione storica dell'ecologia politica. Analizzandola nelle sue diverse declinazioni, riflettono su come uscire dalla «transizione verde» eternamente promessa dai governi. Dai presupposti teorici e di metodo sui quali è nata l'ecologia politica, il volume passa al vaglio quei movimenti e quelle teorie che negli ultimi decenni hanno innovato il pensiero ecologico contribuendo a ridefinire i saperi delle scienze politiche e i saperi della vita. La geografia, il femminismo, l'urbanistica, l'agricoltura, gli animal studies sono gli ambiti toccati dalle nuove prospettive del pensiero ecologico. -
La svolta ecologica. Ultima chance per il pianeta e per noi
Non c'è vaccino che possa salvarci da una crisi climatica che si fa sempre più vicina. La specie più imperfetta e meno adatta alla sopravvivenza domina il pianeta e minaccia la biosfera e, dunque, mette in pericolo se stessa, come chi sega il ramo su cui è seduto. Su questo sasso vagante nell'universo è nata, improbabilmente, la vita dopo miliardi di anni di caos. Non era un evento necessario, non era detto che sarebbe andata così. Ora questa magnifica bellezza, che ci è stata donata dal caso, o forse dalla Natura, è minacciata e i tempi per arrestare questo disastro sono quasi scaduti. Occorre cogliere all'istante l'ultima occasione della riconversione ecologica, un urgente cambio di rotta per ritrovare l'armonia perduta. L'obiettivo di questo libro è contribuire a rafforzare l'impegno politico, sociale e civile, verso un'urgente conversione ecologica per evitare la catastrofe climatica. -
L' orlo del bosco. La cura delle dipendenze tra catene a libertà
La droga è tornata come grande questione sociale. Attraversa ceti e classi, integrati ed esclusi. Alla ricerca performante della cocaina, illusoria degli psicofarmaci, lenitiva dell’eroina, straniante del crack, consolatoria della bottiglia triste e solitaria. In fabbriche, scuole, famiglie, carceri, ponti, strade. A unire è l’esplosione delle solitudini nelle lande desolate della postmodernità. In un mondo dominato da Big Data e Big Pharma tra spaesamento, paura, angoscia, rabbia, rancore. E social network autistici. L’orlo del bosco è la soglia tra luce e oscurità: questo è il senso del viaggio dell’autore nella sofferenza delle dipendenze, della follia, delle solitudini. Lì dove praticare una cura non significa imporre modelli normativi né discipline. Una tonalità narrativa modulata sul graffio, l’audacia della provocazione e il tocco lieve di una carezza, come le pratiche di cura di Cecco Bellosi. -
Per fare conricerca. Teoria e metodo di una pratica sovversiva
Nella tradizione dell'operaismo, conricerca è da sempre una parola dotata di capacità suggestiva, in grado di mobilitare l'immaginario di militanti, movimenti e studiosi. Ma che cosa si intende per conricerca? Non si tratta di una versione della classica «inchiesta operaia», né di un uso radicale della sociologia, tanto meno di un «andare al popolo» da parte degli intellettuali. La conricerca, infatti, è la costruzione di un processo di cooperazione politica in cui la produzione di conoscenza è al contempo produzione di organizzazione e di soggettività autonoma. Questa pratica è indissolubilmente legata al nome di Romano Alquati, a cominciare dalle sue esperienze di conricerca alla Fiat e all'Olivetti ai tempi delle riviste «Quaderni rossi» e di «classe operaia». In questo volume introduttivo, Alquati fornisce risposte, strumenti e ipotesi a chiunque voglia ripensare e ricominciare a fare conricerca oggi. -
Abitare oltre la casa. Metamorfosi del domestico
Negli ultimi settant'anni, la casa è stata uno degli ambiti che ha subito meno trasformazioni. Cambiamenti sociali, nella struttura familiare e nei ruoli di genere, crisi economiche e ambientali hanno caratterizzato gli ultimi decenni, evidenziando come i nostri modelli di vita siano mutati radicalmente. La diffusione massiva delle tecnologie ha modificato tempi e luoghi dei processi lavorativi e relazionali, definendo nuove forme di lavoro e di comunità virtuali. In che modo è possibile ripensare la casa tenendo conto di queste trasformazioni? Le differenti riflessioni degli autori raccolti in questo volume provano a ripensare le forme dello spazio domestico, a partire dal rapporto con la città e con i nuovi processi di produzione, immaginando modelli di abitare inclusivo che tengano conto della diversità, della presenza di specie diverse e del bisogno di comunità. -
La partizione del sensibile. Estetica e politica
Jacques Rancière è il filosofo a noi contemporaneo che più di tutti ha saputo articolare una riflessione insieme estetica e politica. Ormai considerato a livello internazionale tra i più acuti «critici» dello sguardo sull'arte e sul cinema, il suo approccio si allontana da ciò che normalmente si intende per relazione arte/politica. Non il contenuto politico dell'arte, né tantomeno la sua forma. Piuttosto, una riflessione che parte da ciò che questi due ambiti condividono nelle loro premesse: lo statuto della visibilità. Sia per la politica che per l'estetica la questione è infatti la capacità di ridisegnare lo spazio della percezione, facendo «vedere» ciò che prima non lo era. È ciò che accade con Gezi Park o le primavere arabe quando improvvisamente «si vedono» generazioni di giovani sull'altra sponda del Mediterraneo; è ciò che accade con un film di Bela Tarr o un'opera di Alfredo Jarr. La politica si configura allora come una disciplina e una pratica in tutto e per tutto estetica, ovvero capace di mutare il modo in cui guardiamo, sentiamo e percepiamo. Questo è il materialismo della sensazione di un filosofo mondialmente acclamato. -
La polizia della storia, La fabbrica delle fake news nell'affaire Moro
La storia delle Brigate rosse e del rapimento Moro, avvenuta nella primavera del 1978, è disseminata di ipotesi che cercano di spiegare quanto accaduto con gli argomenti più improbabili, dal coinvolgimento dei servizi segreti e la complicità di Stati stranieri alla mistificazione dei fatti. Paolo Persichetti, ricercatore di storia, da anni porta avanti un'accurata indagine volta a fornire una ricostruzione affidabile e coerente degli eventi. Avvalendosi degli strumenti della ricerca storica - il vaglio degli archivi, la raccolta delle testimonianze e un lavoro ostinato - Persichetti ha via via smontato le narrazioni complottiste e messo in luce le numerose lacune delle commissioni parlamentari che si sono occupate del tema. -
Abbiamo fatto un sindacato. Enrico Lanza: una vita dalla parte dei lavoratori
"Abbiamo fatto un sindacato"""" è una storia collettiva, una storia di lotte di fabbrica, prima sull'onda della grande offensiva operaia degli anni Sessanta e Settanta, poi per difendere i lavoratori sempre più precari. Ma è anche la biografia sindacale di Enrico Lanza, ripercorsa in questa lunga intervista. Entrato in Fiat nel 1962, l'anno della rivolta di piazza Statuto a Torino, Lanza vive l'Autunno caldo al Lingotto, partecipa all'esperienza unitaria dell'Flm e al sindacato dei consigli. Licenziato nel 1976 da una piccola fabbrica della cintura torinese, che risponde al suo licenziamento con un mese di occupazione, diventa operatore sindacale per la Fim, i metalmeccanici della Cisl, negli anni del protagonismo operaio. Si oppone all'involuzione del sindacato cattolico, che era stato capace di intercettare istanze radicali, dall'egualitarismo alla riduzione dell'orario di lavoro al sindacato unitario dei consigli. Nel 1995 decide di uscire dalla Cisl ed è tra i fondatori dell'Associazione lavoratori del pinerolese, un sindacato di base, autorganizzato, a base territoriale, di cui è stato a più riprese presidente. Segue le fabbriche in crisi, i movimenti contro la guerra, la lotta No tav della val di Susa e sostiene gli immigrati che attraversano i confini. Nei ricordi di Lanza emergono le lotte dell'Indesit, della Beloit-Pmt, della Riv-Skf, della Fiat di Villar, della Manifattura di Perosa e della Cascami seta: volti, storie e vite di lavoratrici e lavoratori che hanno animato il conflitto sociale di un territorio non pacificato." -
S'avanza uno strano soldato. Il movimento per la democratizzazione delle Forze armate (1970-1977)
La saggistica che in questi anni ha trattato il decennio 1968-78, occupandosi dei movimenti di protesta protagonisti, nel nostro Paese, di quella stagione politica, si è interessata principalmente alle mobilitazioni studentesche e operaie, ignorando le dinamiche che interessarono le Forze armate e in particolar modo l'esercito. Questo libro si propone di colmare tale lacuna. L'intento è offrire un quadro delle lotte che attraversarono le caserme italiane a partire dal 1970 e che diedero vita a un movimento capace di relazionarsi con altri settori della società. Il testo ripercorre le principali tappe che trasformarono un clima di malcontento nei confronti della naja in un vero e proprio movimento di massa, capace di far proprie le istanze democratiche presenti nella società italiana del tempo e alimentate dall'agire di quella parte della sinistra extraparlamentare interessata ad allargare la pratica politica a soggetti tradizionalmente estranei al dibattito pubblico, in continuità con lo spirito del '68. Le immagini che accompagnano il volume restituiscono un'idea visita della crescente partecipazione dei militari di leva al desiderio di trasformazione che nel decennio Settanta si diffuse nella società italiana, caserme incluse. -
Danilo Montaldi. Vita di un militante politico di base (1929-1975)
Danilo Montaldi (1929-1975) è stato un militante comunista «senza partito» e, negli anni Cinquanta, punto di contatto fra la realtà italiana e le esperienze francesi, americane, inglesi più avanzate. Con la sua ricerca ha contribuito alla riscoperta, contro un marxismo ossificato ridotto a dogma, della centralità non solo della fabbrica ma anche della vita quotidiana di una classe operaia spogliata di ogni alone mitico. Per questa concretezza la ricerca di Montaldi si è rivelata irriducibile a ogni tentativo di recupero, mantenendo intatto il suo potenziale sovversivo. Precursore del '68, il pensare e l'agire «dal basso» di Montaldi, il suo tentativo di dar voce e volto agli invisibili - dalle bellissime ""Autobiografie della leggera"""" a """"Militanti politici di base"""" - resta motivo di ispirazione per chi oggi, nonostante la crisi della sinistra novecentesca, continua a pensare che «bisogna sognare» un mondo centrato sull'uomo e non sullo spettacolo della merce. Il libro ripercorre la vita dell'intellettuale cremonese, dagli anni tormentati dell'adolescenza all'elaborazione di un suo personalissimo metodo di lavoro, fino alla sua prematura scomparsa."" -
Salute globale e diritti. Conversazioni sulla cura e la salute mentale
Riflettere su salute mentale e psichiatria costringe ad allargare lo sguardo alla salute in generale e ai sistemi sanitari. Ma è anche necessario riflettere sulla politica, sui suoi linguaggi e sulle nuove forme del conflitto. Occorre ripensare il sistema di valori del pensiero progressista e il significato dell’agire etico nell’azione pubblica e civile. Questa complessità, tanto necessaria quanto urgente, richiede un enorme sforzo intellettuale, una solida coerenza, saperi multipli e, dunque, esige un’opera collettiva. Le conversazioni di questo libro offrono spunti affinché possa costituirsi una rete virtuosa di pensiero, di analisi, di saperi, capace di costruire quel nucleo di avanguardia intellettuale e tecnica necessaria per il superamento dell’esistente. Un’alternativa all’angoscia per la deriva violenta che caratterizza oggi la temperie culturale e politica dell’Italia e dell’Europa. Che in tutti produce quella sofferenza psichica di cui parla questo libro. -
Il fuoco e il cuoco. Storia di un legame magico
In principio è il fuoco. Ma quando e come l'uomo ha cominciato a prenderne confidenza? E come è cambiata la sua vita grazie a questo rapporto? Stare «intorno al fuoco» rappresenta un'idea primigenia di società. Con il fuoco comincia la comunità solidale che insieme caccia o raccoglie. Con il fuoco si produce quel «luogo» in cui essere accolti, i cui immateriali confini sono disegnati dai corpi assisi vicino al falò. All'inizio è la scoperta che arrostendo carni e radici sulla fiamma, questi diventano più commestibili. È infatti dal cibo cotto che tutte le altre forme di rapporto umano col fuoco sembrano essere derivate, ed è grazie a esso che può farsi strada lo stesso Homo Sapiens. L'essenziale connessione tra la cottura dei cibi e la salute, gli spazi abitativi e la socialità, viene qui tratteggiata in alcuni dei suoi più significativi momenti storici, esemplificata in un singolare ricettario creato e sperimentato con la collaborazione di più cuochi, tutti esperti nel maneggiare il fuoco e la sua magia. Prefazione di Marco Carbone.