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Memorie di un carnefice
Attraverso la dettagliata descrizione delle esecuzioni, Mastro Titta riassume gli accadimenti più importanti della cronaca nera romana tra la fine del '700 fino all'unità italiana, proponendo, al di là della forma romanzata, un vero e proprio documento storico e rivelando qua e là, con ironia e acume, brevi postille di saggezza. ""Anche il delitto ha un'aristocrazia propria. Si rivelano in esso la maggiore elevatezza dell'ingegno e del coraggio, il carattere più nobile del delinquente e la forza d'animo più intensa"""". Processi, vittime, assassini, moventi e delitti sono raccontati con accuratezza e arricchiti dai particolari, talvolta cruenti, delle esecuzioni da lui operate, che riscuotevano in taluni casi il plauso, in tal'altri il furore della folla. """"Avvicinandomi al palco udii ancora distintamente parecchie grida di: viva Mastro Titta; e quando l'ebbi lanciato nel vuoto, col capestro ben annodato intorno al collo, scoppiarono anco degli applausi. Sicuro, mi battevano le mani, salvo a mettermi a pezzi, se fossi disgraziatamente caduto in loro potere in un momento buono. Per fortuna conoscevo bene gli umori della folla e non mi sono mai lasciato lusingare dalle cortesie, come non mi sono mai intimorito per le minacce""""."" -
Fuga nelle tenebre
“Fuga nelle tenebre”, pubblicato nel 1931, narra la storia del graduale, germogliare di un delirio. Robert, alto funzionario di un ministero, dopo la morte della moglie, precipita in un vortice di angoscia e ossessioni. Allontanatosi per sei mesi dalla sua città su consiglio del medico, vi fa ritorno convinto di essere guarito. In realtà, un inesorabile regresso mentale lo fa precipitare sempre più nell'abisso della follia. ""Improvvisamente sentì nascere in lui un'angoscia da mozzare il respiro, un'angoscia del tutto nuova, che pure era sempre la stessa (...) Non era pazzo; era sano. Ma a cosa gli serviva se gli altri lo ritenevano pazzo? A cosa gli serviva se alla fine lo stesso fratello lo avesse considerato pazzo? (...). E se fosse più malato di me, pensò Robert. Se fosse lui il malato - lui soltanto? """" Invano il fratello Otto cerca di salvarlo, riconducendolo alla ragione. Seppure l'incontro con Paula sembri sancire per lui una rinascita e il fidanzamento con lei la definitiva salvezza, le maglie della pazzia, fattesi sempre più serrate, non danno tregua, facendo insorgere in lui il terrore che il fratello stia ordendo una trama ai suoi danni. A poco a poco, il dipanarsi di fantasie sempre più cupe conduce il protagonista verso un unico punto di fuga: le tenebre."" -
In-relazione
Questo libro propone un approccio specifico nell'ambito della Relazione d'aiuto. La tesi centrale è costituita dal termine 'relazione', qui intesa come modo stesso dell'intuizione, ovvero come pratica della differenza, l'atto attraverso cui non ci limitiamo a osservare, ma cogliamo un qualcosa di differente da noi stessi. Ed è proprio nell'intuizione che ci ritroviamo coinvolti direttamente, ovvero siamo In-relazione. Le cose devono essere considerate come agenti vivi, dotati di un potere autogenerativo e in grado di imprimersi nell'incarnato nervoso del soggetto. E, se le cose sono vive, anche il mondo va trattato come tale e cessa di essere a disposizione del libero arbitrio del soggetto umano. Come si lega questo con un approccio di aiuto alla persona? I processi di miglioramento del benessere di un individuo costituiscono eventi che si situano tra l'individuo e il mondo in cui vive e dunque il benessere è legato a un'idea di mondo insita in ogni approccio di aiuto alla persona: agire per migliorare il proprio stato significa agire ne costruzione di un mondo possibile. -
David Golder
1929, anno della grande crisi. David Golder, ebreo di origini ucraine, certo di poter presto concludere vantaggiosamente l'ennesima speculazione finanziaria, non pare preoccupato. E tuttavia, di giorno in giorno, si scopre invecchiato, stanco, finché, colto da angina pectoris, ripercorre a ritroso la sua parabola esistenziale, realizzando come tutte le relazioni strette nella sua vita, comprese quelle famigliari, siano basate unicamente sul denaro, al punto che, non appena egli, impossibilitato a lavorare per motivi di salute, cessa di essere ""una macchina per fare soldi"""", si ritrova miseramente solo. Perfino l'adorata figlia, incapace di tollerare un'esistenza priva del lusso cui, fin dalla nascita, era avvezza, lo abbandona. Salvo tornare per supplicare quell'aiuto economico che egli più non può fornirle. E tuttavia, per salvarla da uno squallido matrimonio di convenienza e garantirle una discreta rendita economica, David Golder acconsente a imbarcarsi in un'ultima trattativa, che lo ricondurrà in quel paese natio dove tutto era cominciato. Una storia amara, che descrive il mondo frivolo, scintillante e terribilmente snob di una borghesia arricchita, che ama circondarsi di nobili decaduti e parassiti senza scrupoli e vive nella perenne adorazione del Dio Denaro."" -
Paura
“Paura” narra la storia di Irene Wagner, un affascinante e giovane signora dell'alta borghesia viennese, sposata a un noto avvocato penalista da cui ha avuto due bambini. Una vita apparentemente perfetta, in cui Irene decide di introdurre, più per noia e vanità che per reale desiderio, la nota destabilizzante di una relazione adulterina. Finché, ricattata da una donna che si presenta come l'ex del suo amante, la paura diviene una costante della sua fragile esistenza, scavando dentro di lei un baratro da cui in nessun modo riesce a risalire. -
Vita di Gesù
Scritta tra il maggio e il luglio del 1795, durante il suo soggiorno a Berna, Vita di Gesù, arricchita in questa edizione da un'introduzione di Domenico Curtotti, consiste in un'esposizione storica e, in quanto tale, oggettiva della vita di Gesù. Hegel, pur seguendo uno schema abbastanza libero, attinge con una certa aderenza a tutte le fonti neotestamentarie (anche se si nota una prevalenza di Giovanni) opportunamente scelti e criticamente vagliati. Da essi vengono detratti tutti gli episodi riguardanti i miracoli e quelli dal carattere strettamente teologico (in cui Gesù afferma la propria divinità) per concentrarsi sull'aspetto dottrinale del messaggio evangelico di cui evidentemente l'autore intende cogliere l'essenza. La vita e la dottrina di Gesù sono descritti e interpretati da Hegel alla luce della religione di tipo kantiano (entro i limiti della pura ragione) basandosi solo su ciò che è riscontrabile empiricamente. Secondo Hegel, Gesù si è attenuto a quello che è divenuto l'imperativo categorico kantiano: ""Agite secondo una massima tale che ciò che voi volete che valga come legge universale tra gli uomini valga anche per voi: questa è la legge fondamentale della moralità, il contenuto di tutte le legislazioni e dei libri sacri di tutti i popoli""""."" -
La linea d'ombra
Ultimo capolavoro di Conrad, pubblicato nel 1917, narra le riflessioni, le ansie, le paure, le decisioni di un giovane marinaio che coltiva l'ambizione di un posto di comando. Al porto di Bangkok gli viene offerta questa possibilità, ma, una volta partito a bordo della sua nave, si trova ad affrontare una situazione decisamente fuori dal normale. A seguito di alcune inquietanti e poco credibili rivelazioni, scopre che il precedente comandante, deceduto in mare, aveva lanciato una maledizione sulla nave e sul suo equipaggio e, benché restio a credere a simili superstizioni, una serie di sfortunati eventi fa a poco a poco crollare la razionalità a cui, a tutti i costi, vuole sottostare. Riuscirà il giovane capitano a condurre in salvo i suoi uomini? Il racconto della crisi di un uomo e della precoce fine della sua giovinezza, riassunta nella potente immagine della linea d'ombra. -
Il libro dei morti
In questa guida metafisica e mistica, volta alla comprensione e accettazione di tutte le fasi che accompagnano la morte, l'autrice svela alcuni antichi misteri esoterici occidentali, per spiegare come affrontare la morte, rimuovendo la paura dell'ignoto e della separazione. ""Se solo cessassimo di raffigurarci la Morte come una terrificante falce, potremo cominciare a percepirla come la Grande Anestesista, invocata da un Dio caritatevole per farci scivolare in un sonno profondo, durante il quale, reciso il cordone ombelicale argenteo, l'anima torna libera"""". Anche a coloro che restano in vita sono dedicate parole colme di speranza, che li aiutano a superare il dolore della perdita senza rimanere ancorati alla vita terrena del defunto, ora destinato a proseguire su altri piani. """"Che siano pensieri d'amore, non di lutto, ad accompagnarle nel loro viaggio, pensieri lievi come gabbiani che volano in circolo attorno alle navi. Auguriamo loro un viaggio colmo di letizia e apprestiamoci ad accogliere con gioia il momento in cui potremo ricongiungerci""""."" -
Bianca come la neve
Quando la studentessa turca incontra per la prima volta Madame Rosella, non si aspetta certo che, dietro l'ingannevole fragilità dell'anziana signora, si nasconda una personalità forte, dinamica e un passato sorprendente. La vita di Rosella, ebrea tedesca costretta a rifugiarsi a Istanbul durante la Seconda guerra mondiale, è colma di accadimenti imprevedibili, che ella visse con un profondo coinvolgimento emotivo. Conoscendosi quasi per caso, la giovane e Madame Rosella si intrattengono in lunghe conversazioni, che diventano sempre più intime e toccanti, sancendo tra loro un legame profondo. Una storia delicata e drammatica, che sviscera il rapporto tra due donne di diversa generazione e personalità, con prospettive di vita differenti. -
La perdita di te
Nelle brevi storie di Yekta Kopan, i sentimenti sono miscelati nei racconti che fluiscono nelle rifrazioni temporali all'interno di una rete di interconnessioni, dove i protagonisti sperimentano una serie di infinite contraddizioni. Passato e presente si intersecano attraverso la tecnica del flashback, permettendo al lettore di addentrarsi nella psicologia dei personaggi, uomini e donne afflitti da manie ossessive, ancorati a un passato che non riescono, e non vogliono, dimenticare. Il dolore per la perdita di una persona amata costringe i protagonisti, tutti scrittori, a vivere nel loro ricordo, a percepirne lo spirito, instaurando con esso dialoghi improbabili da cui escono talvolta sconfitti, talvolta risanati nello spirito. ""Padre, io guardo il mondo cercando di capire cosa tu vi trovassi. Lo guardo senza cercarvi un reame di pace racchiuso da confini prestabiliti. Senza il timore di essere plebeo o brutale; mi limito a imprigionarlo nelle pagine del mio taccuino, quasi fossi un collezionista""""."" -
La signora delle camelie
Francia, prima metà dell'Ottocento. Marguerite, una cortigiana che ama circondarsi di camelie, è la mantenuta più bella e desiderata di Parigi. Armand, come molti altri prima di lui, si innamora perdutamente di lei e, con il suo affetto disinteressato, riesce a conquistarla. Marguerite scopre così di avere la possibilità di una nuova vita carica di quella felicità a cui mai avrebbe pensato di poter ambire. Ma il passato resta un gravoso macigno da sopportare: è possibile ricominciare dimenticando ciò che è stato? Può la sofferenza giustificare la cattiveria? ""La cortigiana scompariva a poco a poco. Avevo accanto a me una donna giovane, bella, che amavo, che mi amava, e che si chiamava Marguerite: il passato non aveva più forma, l'avvenire era sgombro da nubi. Il sole illuminava la mìa amante come avrebbe illuminato la più casta fidanzata"""" Una storia d'amore, di disperazione e di redenzione, un libro straziante, che commuove e descrive con grande maestria il dolore di una donna che paga a caro prezzo le decisioni prese nella sua vita, ma che al tempo stesso è capace di un coraggio straordinario, rinunciando alla propria felicità per colui che ama. Un libro intenso e incredibilmente attuale, che suscitò all'epoca un grande scandalo."" -
Émilie
In questo saggio pedagogico, pubblicato nel 1762, Rousseau tratta le cinque fasi fondamentali della vita del giovane Émile. Dalla nascita alle prime parole, da esperienze sensoriali che caratterizzano la pubertà all'educazione sessuale e religiosa, dall'adolescenza all'ingresso nel mondo adulto, l'autore dispensa i suoi consigli e le sue raccomandazioni. Il cittadino modello, secondo Rousseau, è quello in grado di attenersi alla propria natura, di liberarsi da ogni convenzione sociale. ""Da dove viene la debolezza dell'uomo? Dalla disparità che sussiste tra la sua forza e i suoi desideri. Sono le nostre passioni a renderci deboli perché, per soddisfarle, la natura non ci concede energie a sufficienza. Riducendo i desideri, si aumentano le forze: colui che non ha desideri, ne ha d'avanzo e questo lo rende una creatura molto forte""""."" -
L'uomo invisibile
Romanzo di fantascienza, scritto da Wells nel 1881 e pubblicato nel 1897, ebbe numerose trasposizioni cinematografiche e televisive. Inghilterra, inizio Novecento: uno scienziato albino un po' folle, a seguito di lunghe ricerche clandestine, scopre una formula che lo rende invisibile, vivendo una lunga serie di avventure tragicomiche. ""Ero invisibile e cominciavo a comprendere gli straordinari vantaggi che l'invisibilità offriva. La mia testa brulicava di progetti per tutte le cose pazze e meravigliose che, ora, avrei potuto fare impunemente """". L'esperimento, però, sfugge al controllo dello scienziato, che diviene vittima di un incubo, la cui portata mai si sarebbe immaginato. """"Non avevo un rifugio, niente per ripararmi; indossare qualcosa significava eliminare i miei vantaggi, diventare un essere strano e terribile. E avevo fame: mangiare, riempirmi di materia non assimilata significava però diventare visibile, ma in modo ancora più grottesco """". Nasce così il desiderio di sfruttare la sua condizione per scopi malvagi, abusando degli altri, derubandoli o facendo loro del male. Ma ben presto, questo comportamento finirà per ritorcersi contro di lui, facendogli comprendere che """"essere invisibili dà molti vantaggi, ma non offre la possibilità di goderne""""."" -
Casa di bambola
Nora e Torvaldo Helmer vivono un'esistenza di apparente felicità: sposati da 8 anni, hanno tre bambini e, grazie alla nomina di lui a direttore di banca, vivono nel benessere. Nora nasconde però un tragico segreto: a seguito di una grave malattia del marito, ha contratto un importante debito con tale Krogstad, ex procuratore e strozzino, falsificando perfino la firma del padre. Quando questi viene licenziato dalla banca di Helmer, ricatta Nora. Sotto la minaccia della denuncia, la donna vive una segreta angoscia e quando il marito scopre ogni cosa, rivoltandosi contro di lei nel terrore di uno scandalo, Nora realizza, per la prima volta, quanto fasulla sia la loro serenità. Decide così di respingere il ruolo di bambola obbediente, rivendicando la sua autonomia e la possibilità di essere finalmente se stessa. ""La nostra casa non è mai stata altro che una stanza da gioco. Qui sono stata la tua moglie-bambola, come ero stata la figlia-bambola di mio padre. E i bambini sono stati le bambole mie""""."" -
Sei personaggi in cerca d'autore
Nei “Sei personaggi in cerca d'autore”, irrompono in teatro sei individui - un Padre, una Madre, il Figlio, la Figliastra, il Giovinetto e la Bambina - personaggi rifiutati dallo scrittore che li ha concepiti. Essi chiedono al Capocomico di dare loro vita artistica e di mettere in scena il loro dramma. Dopo molte resistenze, la compagnia acconsente alla richiesta e i personaggi raccontano agli attori la loro storia perché possano rappresentarla. A poco a poco si crea però, tra gli attori e i Personaggi, un contrasto insanabile. I primi, nonostante gli sforzi, non riescono a rappresentare il dramma reale dei secondi, i loro sentimenti fondamentali, il vero essere di ciascuno: il dolore della Madre, il rimorso del Padre, la vendetta della Figliastra, lo sdegno del Figlio. Sulla scena tutto appare falso. Questa incomunicabilità, che rende la vita autentica irrappresentabile, culminerà nella scena finale in cui la storia finisce in tragedia, senza che si abbia la possibilità di comprendere se essa sia reale o meno. -
Lettere al gatto
La scrittrice turca Oya Baydar, che ha vissuto tre colpi di Stato nel suo Paese, più l'esperienza del carcere, delle torture e, infine, dell'esilio, riversa in questo romanzo le frustrazioni, il dolore e i dilemmi che accomunano gli esiliati. Il tutto viene espresso con leggerezza e ironia, attraverso le parole, i pensieri e le lettere dei gatti, elevati a veri e propri protagonisti, che tentano di scoprire il terribile segreto che colma i cuori dei loro proprietari di indicibile tristezza. Gli 'umani' della storia, fuggiti dalla Turchia durante il colpo di stato del 1980, hanno trovato rifugio in alcuni paesi europei. Le loro esistenze e i loro sentimenti divengono parte di un flusso che scorre dalla Turchia insanguinata fino alle terre europee, dove si scontrano con una diffusa xenofobia. Finché, con il crollo del muro di Berlino e il collasso del sistema socialista, i loro templi cominciano a crollare, i libri in cui credevano divengono carta straccia, le loro speranze, gli antichi ideali mutano in inutili orpelli a cui non è più possibile ancorarsi. E allora diviene inevitabile chiedersi quale sia il vero senso della vita. -
L'importanza di chiamarsi Ernest
"L'importanza di chiamarsi Ernest"""", messa in scena per la prima volta a Londra il 14 febbraio 1895, è una delle commedie più rappresentate al mondo. Jack, il protagonista, per sfuggire alla noia della vita campagnola, si rifugia nella mondanità londinese con il falso nome di Ernest. Andato in visita a casa di Algernon, un suo compagno di scorribande, gli rivela di essersi innamorato di sua cugina Gwendolen, che pare corrispondere i suoi sentimenti. A seguito dell'opposizione della madre di lei, Augusta, Jack torna in campagna, dove viveva insieme alla sua protetta, la diciottenne Cecily, per scoprire che Algernon, anticipatolo, è riuscito a sedurre Cecily presentandosi sotto le mentite spoglie del fratello immaginario di Jack, Ernest. Quando viene raggiunto da Gwendolen, fuggita di casa per coronare il suo sogno d'amore, la verità sulla reale identità dei due viene a galla e le due ragazze, divenute amiche, decidono di vendicarsi. La commedia seguita fino al colpo di scena finale, grazie al quale tutti, compresa Augusta, potranno dirsi soddisfatti." -
La chiesa della solitudine
"Pregava più per questo che per la persecuzione dei suoi pretendenti: la vera persecuzione era dentro il suo sangue, nell'amore tenace per la vita, nella paura del male, del dolore, della morte"""". Maria Concezione, uscita dall'ospedale dove, ricoverata per un cancro maligno, aveva subito l'asportazione della mammella, sente l'esigenza di esorcizzare la propria malattia, curandola, senza negarsi il ritorno a una vita “normale”. Tra i suoi numerosi pretendenti, risalta la figura di Aroldo, l'unico realmente interessato a lei e non alla sua dote e il solo che ella ricambia. E tuttavia, lo respinge, ritenendosi, a causa di una malattia che le concede un tempo di vita limitato, impossibilitata ad amare, quantomeno nei canoni concepiti dal matrimonio convenzionale. Così la storia procede tra proposte continue di matrimonio e amori rinnegati, fino al colpo di scena finale, con cui l'autrice si propone di perforare la coltre di tenebre e aprire il cammino alla speranza." -
Ewald Tragy
In Ewald Tragy, vero e proprio ritratto dell'artista da giovane, Rilke osserva, attraverso un potentissimo cannocchiale, il momento del distacco del giovane e insofferente Ewald dalla sua famiglia e le sue prime esperienze di vita indipendente, come artista, a Monaco. ""Il giovane si stira beato nel letto. Aspetta ancora mezz'ora, ma la vita non arriva. Allora si alza lui e decide di andarle incontro. E che sia costretto a ciò è la scoperta della prima mattina"""". Dai dialoghi tra i personaggi, emerge l'aspetto piccolo-borghese della famiglia, il profondo disagio esistenziale e sociale del protagonista, che inevitabilmente si scontra con le aspettative dei famigliari. Nel racconto, indimenticabili bozzetti di quotidianità domestica, come la scena del pranzo domenicale, in cui Ewald dà scandalo rifiutandosi di mangiare il dolce: """"Al solito, questo distinguersi dalla famiglia. Domani noi staremo tutti male. E lui? E giusto questo?...""""."" -
Il primo e l'ultimo
Ne “Il primo e l'ultimo”, racconto scritto nel 1917, Galsworthy affronta, con tinte forti e melodrammatiche, la storia di un omicidio nella fosca periferia londinese. Per amore, Lawrence uccide, senza averne l'intenzione, il marito e protettore che da anni perseguita la giovane donna di cui è innamorato e, colmo di terrore e di rimorso, si confida con la sola persona che gli offre garanzia di salvezza, il fratello. Questi, avvocato di successo, per evitare uno scandalo in cui si sarebbe suo malgrado trovato coinvolto, propone al debole Larry una facile via di uscita. E tuttavia laddove colui che si atteggia a Primo, bandito ogni precetto morale, non mostra alcuno scrupolo nel far condannare un innocente, sarà l'Ultimo, mantenendosi saldo ai principi di onestà e coerenza, a mostrarsi degno di affrontare il cammino verso la redenzione.