Sfoglia il Catalogo feltrinelli023
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2221-2240 di 10000 Articoli:
-
La Collegiata di Novi Ligure: fede, storia e bellezza nel cuore della città
«Dopo il volume sulla Novi guelfa, Andrea Scotto ci regala una nuova incursione storico-artistica nella nostra città concentrando la sua attenzione sull'insigne Collegiata, anticamente la chiesa della piazza per eccellenza, forse l'edificio di culto più rappresentativo di Novi in quanto custodisce la statua della Vergine Lagrimosa, che oltre ad essere la santa patrona costituisce uno straordinario esempio di Vesperbild. Un libro che si legge come una visita guidata, spaziale e temporale assieme... Leggendo quest'opera, così com'era accaduto col volume sulla Novi guelfa, si ha l'impressione non solo di essere realmente immersi nella Collegiata e di essere condotti a capire il significato dei dipinti, degli altari e degli altri arredi che la arricchiscono, ma anche di compiere una visita nel tempo, di scoprire come man mano la Collegiata abbia assunto la fisionomia che tutti conosciamo, con una particolare rilevanza per il periodo barocco, l'epoca d'oro (in tutti i sensi) di Novi grazie alle Fiere di cambio, quando l'edificio ha ricevuto l'impronta che ha mantenuto sostanzialmente fino ai giorni nostri e che i recenti restauri ci hanno restituito.» (dalla prefazione di Gianni Caccia) -
Fine corsa. Una storia giunta al capolinea
C'è un nuovo caso per l'investigatore privato Andrea Rainoldi. Si tratta di far luce sulla morte di un ragazzino, avvenuta sei anni prima e all'epoca archiviata come incidente stradale. Il recente ritrovamento di alcuni disegni, datati il giorno prima della tragedia e attribuibili alla vittima, ha indotto la madre a chiedersi se dietro la morte del suo unico figlio non ci sia da cercare un'altra verità. L'indagine porterà Rainoldi a muoversi fra Asti, la sua città, e Alessandria, dove la giovane vittima abitava con la famiglia. Legata a una brutta storia di pedofilia, la vicenda troverà infine la soluzione lontano dai luoghi in lui si era verificata la tragedia, in quel Polesine dove il grande fiume finisce la sua corsa. Sul piano personale, il tempo dell'indagine coinciderà, per Rainoldi, con la raggiunta presa di coscienza di un rapporto sentimentale ormai concluso e la scoperta di emozioni che credeva dimenticate. -
Il gommone forato. La poesia civile del Realismo Terminale
Come pagine di calendario vedrete scorrere gli eventi su cui, da testimoni scomodi, impegnati sul fronte civile, siamo voluti intervenire, dando vita infine a questa antologia tematica realista terminale. Il susseguirsi di saggi, immagini e testi poetici ha una consequenzialità cronologica, il calendario appunto dell'ultimo quadriennio. Ai poeti è stato chiesto di dare al loro pacchetto contributivo un titolo che fosse un oggetto [. . .] Quasi come una mappa nascosta e trasversale, le cose evocate hanno dato vita ad una dimensione poetico/virtuale, che crea un ulteriore narrare nella narrazione. Sempre insito nelle nostre proposte è l'immaginare un grande libro/palcoscenico, per un Cunto de li cunti realista terminale. Per raccontare chi eravamo, che tipo di società è stata la nostra e cosa ci è accaduto. (Tania Di Malta) Se il tempo è il viaggiare vario di un treno merci, l'anno è un palcoscenico allestito che cambia scena ad ognuno dei quattro atti: queste sono le stagioni. Su quel tavolato si svolge la vicenda umana che, di questi tempi, mescola cronaca e storia come se fossero un'unica cosa. Dacché il mondo è diventato una sola città e gli occhi a mandorla ben si insediano su una pelle nera e quella gialla convive con il polo nord, gli otto miliardi di esseri umani vivono tutti impilati in una catasta, in cui è difficile distinguerli dagli artefatti. Così la vita di un bimbo nel reparto neonatale o di un anzianissimo nella casa di riposo, è paragonabile a quella della batteria di un cellulare. Allora potrò anche dire che la mia esistenza è paragonabile a una penna biro, che si consuma e finisce. In questa visione, si può comprendere facilmente che la poesia civile diventa tutt'altro: provare per comprendere. (Guido Oldani) «Il nostro movimento ha deciso di scommettere su una poesia che si faccia, per dirla con Lukacs, rispecchiamento dinamico e critico del mondo del terzo millennio: dinamico, perché mira a descrivere le trasformazioni epocali in atto; critico, perché le stigmatizza, ponendone in evidenza i risvolti negativi o problematici. [...] I poeti del Realismo Terminale stanno portando avanti un'azione congiunta tanto sul piano strutturale, intervenendo su temi sensibili inerenti all'ambiente, ai flussi migratori, agli stili di vita, all'economia e alle politiche mondiali, quanto sul piano congiunturale, mediante un tallonamento stretto dei fatti di cronaca. Ed è significativo che spesso, senza nulla togliere alla personalità e alla sensibilità di ciascuno, essi si muovano in gruppo, per dare alla loro testimonianza il vigore e il risalto di una battaglia civile.» (da Giuseppe Langella, La vocazione civile del Realismo Terminale, in «Oblio», 45, 2022) -
Un caso pop per l'ispettore Iannacci
Tra sangue e poesia, tra Chandler e Rimbaud, questo romanzo di Rizzo è un pulp letterario imperdibile. Gustosamente complessa, ma anche agile e memorabile, è una lettura da spiaggia proletaria oda salotto borghese: insomma, un libro per tutti. (Andrea Donaera) Giocare con le citazioni, con i cliché, con gli ingredienti del genere, senza cadere nella caricatura non era cosa facile, così come non era facile non fare del detective una sorta di icona, per quanto antieroica, della resistenza a una contemporaneità scialba, vuota e tragicamente ripetitiva. Potete leggervi questo romanzo come un hard-boiled qualunque e divertirvi oppure ricordarvi che, poco al di sotto della superficie, c'è tutto un mondo, e in quel mondo, sudicio, grigio e nauseabondo, siamo invischiati senza saperlo. (Dalla Postfazione di Emanuele Spano) -
Arabesque (2021). Vol. 2
"In questo secondo volume di Arabesque, continuiamo a presentare la vita artistica e letteraria del mondo arabo. Attraverso articoli di approfondimento e un'attenzione particolare rivolta agli esponenti più influenti, esploreremo le caratteristiche più importanti della cultura araba grazie al contributo di arabisti italiani giovani e veterani, a cui si aggiungono le ricerche di noti esperti e accademici arabi. E se il dossier del primo numero ha riguardato il concetto di amore, il dossier che state per leggere tratterà dell'Islam. Nonché del suo impatto sulla vita letteraria e artistica nel mondo arabo"""". (Dall'Editoriale di Amal Bouchareb)" -
Un caso pop per l'ispettore Iannacci
«Giocare con le citazioni, con i cliché, con gli ingredienti del genere, senza cadere nella caricatura non era cosa facile, così come non era facile non fare del detective una sorta di icona, per quanto antieroica, della resistenza a una contemporaneità scialba, vuota e tragicamente ripetitiva. Potete leggervi questo romanzo come un hard-boiled qualunque e divertirvi oppure ricordarvi che, poco al di sotto della superficie, c'è tutto un mondo, e in quel mondo, sudicio, grigio e nauseabondo, siamo invischiati senza saperlo» (Dalla Postfazione di Emanuele Spano). -
Da ere relate
Una prosa poetica conduce l'attenzione filosofica al contenuto metafisico. Da aspetti del criticismo kantiano ad un esito vicino al neotomismo, mentre l'osservazione si fa imprevista. Ancora la prosa d'arte accenna e seduce, avvolge e rivela le possibilità ulteriori del nostro conoscere. -
Terra (Terrae). Riflessioni sul mondo contadino in Cesare Pavese, John Steinbeck e altri autori
«La civiltà contadina di cui mi accingo a parlare non ha perciò necessariamente caratteri reali, ma è un mondo in cui molti possono trovare qualcosa di proprio grazie al messaggio universale degli scrittori che verranno citati; si cercherà così di conciliare, o quanto meno di confrontare, luoghi anche molto diversi tra loro, separati da montagne, da pianure o addirittura dall'Oceano, ma che presentano alcuni tratti in comune che permettono di ritrovare situazioni complementari tra collina e mare, tra montagne, pianure e fiumi [. . .] Ritengo inoltre che il testo che segue possa essere anche un invito a leggere Pavese in modo nuovo, diversamente critico, in un ambito di più ampio respiro e possa essere utilizzato anche didatticamente. A questo fine, nell'ultima parte di questo scritto è stato ricavato uno schema dei personaggi e un ""suggerimento pratico"""" che possono essere d'aiuto in una lettura approfondita effettuata nell'ambito di un curriculum scolastico» (Dalla Prefazione dell'Autore)."" -
Dobby, Yuko e la neve di Joyce
«Alessandro Di Prima si conferma uno dei poeti più originali nel panorama di oggi. Con questo libro ci rassicura sulla possibilità di non cadere nella trappola di un postmodernismo d’accatto, anche quando si prendano le mosse dai presupposti in questa chiave più rischiosi: anzi, è bravissimo a trasformare simili indici di debolezza (atemporalità, scambio immotivato di ekphrasis e psicologia, abbattimento di barriera fra cultura alta e arte popolare o di consumo, lacanismi diffusi) in punti di forza della sua prosodia profonda e della coesione tematica del suo libro [. . .] L’altra peculiarità che vale la pena di porre in primo piano a proposito di questo libro davvero compiuto e appassionante è il nitore descrittivo, la capacità che l’autore mette in campo nel cesellare scene e situazioni, senza mai cadere nelle tentazioni di una trama coesa». (Dalla Prefazione di Alberto Bertoni) -
Arabesque (2022). Vol. 3
«Donne è il titolo scelto per il dossier di questo numero, finito di scrivere pochissimi giorni prima della nascita di mio figlio, che ho scelto di mettere alla luce nella mia patria, l'Algeria e proprio nella città in cui mio padre fu chiamato a svolgere il suo lavoro come primo chirurgo oftalmologo nel periodo successivo all'indipendenza del Paese dalla colonizzazione francese. La città di Ain Defla, fonte di oleandro, omaggiata nei versi del poeta palestinese Najwan Darwish come fulcro di resistenza e in cui mia madre ebbe il coraggio di esercitare lontana dalla sua Damasco, la sua professione da dentista anche in un periodo tanto delicato nella storia dell'Algeria come quello degli anni novanta, assieme a tante donne. Donne arabe e musulmane spesso rappresentate dai media occidentali come figure oppresse e sottomesse, in costante necessità di assistenza sociale e solidarietà occidentale» (Dalla Introduzione di Amal Bouchareb). -
Cronache di fine occidente-La collina del Dingh
Tra minacce di default e liquefazione dei legami sociali, è sotto gli occhi di tutti come la distruttiva sinergia delle crisi – economica e ambientale, sanitaria (pandemia) e militare (guerra) – stia erodendo lo spazio pubblico e le nostre vite [. . .] Tra malinconia e smarrimento, tra amarezza e lucidità, emerge netta la traccia del compito immane che ancora ci attende, perché «qui il problema resta come uscire da questa razza». (Dalla Nota di Lorenzo Gattoni) Cronache di fine Occidente e questo La Collina del Dingh costituiscono un dittico: sempre il villaggio e il mondo (la madia e l’astronave), ma visti ora, sul far della sera, con una nostalgia struggente e pacificata, mentre appaiono, tra le stelle polari dei maestri, le care figure famigliari e il sé bambino. E qui Alleva trema e canta, insieme ad ogni filo d’erba, lo stupore di vivere. La gioia è l’altra dominante tonale del libro, e la nenia, il colloquio, la supplica, l’inno finiscono per testimoniare il valore spirituale più alto dell’uomo, oltre l’uomo, la tensione verticale che, dalla croce all’altalena, dal suono al Silenzio, interroga e ama ogni singola cosa. (Dalla Nota di Marco Munaro). -
Il signore della pioggia
La pioggia causa un guasto a una software house di Milano nei sotterranei della quale sono segregate dieci persone e consente a una di loro, una donna incita, di fuggire e di sequestrare bambini in una scuola per l'infanzia. Seguono immediatamente un'efferata strage all'ospedale di Niguarda, un furto di diamanti per un valore di decine di milioni di euro, l'omicidio del governatore della Lombardia. Le vicende sono apparentemente slegate fra loro, ma si scoprirà ben presto che sono solo alcune delle tessere d'un intrigo internazionale orchestrato da un'azienda di altissima tecnologia e che porteranno i protagonisti in Messico, nello Utah e in Siberia. -
Nell'altro
Con un ritmo scandito da andate e ritorni, nuove partenze, soste e improvvise riprese, Francesco, Pietro, Lucia, Viola, Gianni, Zoe e tutti gli altri protagonisti di ""Nell'altro"""" passano da un'epoca all'altra, da una città italiana a un paese straniero, da un accadimento improvviso a eventi che prendono forma con tempi più lenti, il tutto seguendo un itinerario emozionale che, proprio perché reale, mantiene intatta un'assoluta purezza, capace di incarnare alla perfezione una delle massime più belle di Goethe: """"Vivere con qualcuno o vivere in qualcuno fa gran differenza. Vi sono individui nei quali si può vivere senza vivere con essi, e viceversa. Riunire le due cose è dato solo all'amore e all'amicizia pura""""."" -
Una patria per tutti
Una patria per tutti ripercorre in chiave autobiografica i sessant'anni del secondo dopoguerra, misurando con occhio distaccato ma non indifferente le trasformazioni sociali e culturali che hanno stravolto l'Italia e la sua gente. Il racconto pone interrogativi preoccupati sul futuro del nostro Paese e delle generazioni a venire, alle quali non saranno consentite l'innocenza e la libertà di sognare di cui ha goduto quella generazione. La voglia di riscattare un lungo passato di fame e miseria, la pretesa di affermare l'onnipotenza dell'ideologia, l'inganno di quanti hanno additato il consumismo come la nuova energia capace di muovere il mondo, la smemoratezza di coloro che maneggiano senza perizia e prudenza l'armamentario delle identità forgiate dalla storia e dalle appartenenze territoriali: il romanzo scandisce su queste quattro stagioni del nostro recente passato la storia del protagonista, che osserva con stupore l'accadere di eventi che la ragione umana non può giustificare ma che non riesce a fermare. -
Il testo shakespeariano dialoga con i nuovi storicismi, il materialismo culturale e gli studi di genere
Il testo shakespeariano dialoga con i nuovi storicismi, il materialismo culturale e gli studi di genere mette in luce come negli ultimi trent'anni la critica shakespeariana abbia aperto le opere di William Shakespeare a molteplici esperienze conoscitive attinte dai testi di viaggio, dalla geografia del tempo, dai trattati politici e dalle conoscenze medico-scientifiche, rivelando letture alternative e nuovi significati. Il volume indaga Titus Andronicus, Julius Caesar, Antony and Cleopatra e Coriolanus, focalizzandosi su temi ancora dibattuti quali ad esempio la rappresentazione dell'identità nazionale e individuale, la costruzione dell'alterità, l'instabilità delle categorie del maschile e del femminile, la violenza sacrificale come atto costitutivo delle forme di vita comunitaria e l'utilizzo del corpo umano come segno e palinsesto in cui questi stessi discorsi vengono inscritti. -
Per esempio. Achille e Socrate figure della comunicazione
Per comprendere una teoria, una regola, un concetto abbiamo bisognodi norma di un uno o più esempi: niente di più semplice quindi del ritenere che prima vi sia la teoria e poi venga da essa l'esempio idoneo a illustrarla. Ma se invece fra la teoria e l'esempio il legame fosse meno vincolante? Questo libro segue il percorso opposto a quello consueto: un paradigma non viene dedotto da una teoria, ma può esservi riferito e nello stesso tempo può costituirla. Viene prima della teoria e con essa: è sostanzialmente un caso singolo che, con meccanismi non predeterminati ed in modo descrivibile caso per caso, diventa pietra di paragone per lo sviluppo di altri casi singoli, qualche virtù morale - coraggio, saggezza, temperanza - dimostrata altrove, né l'illustrazione poetica o narrativa di un concetto e non propongono alcuna teoria argomentata. Essi evocano invece un modo di comunicare che è loro peculiare: l'effigies achillea - il giovane uomo nudo stante, talora in armi evoca l' uscita dalla minorità; la figura di Socrate evoca invece la ""manomissione"""" delle parole e delle persone. Nei due sensi del termine: alterazione e liberazione."" -
Breve storia della filosofia dello spirito. Pensiero e ironia da Talete a Ockham
Le ragioni della filosofia sono le ragioni dell'ironia e dell'umorismo? Se è lecito porre questa domanda, apparentemente acritica e aproblematica nel perentorio e temerario accostamento dei termini, possiamo congetturarne una nascosta identità o, per lo meno, una segreta analogia di natura o, ci vien da dire di spirito? Il nesso che congiunge i due termini, secondo un'ipotesi che media sacro e profano, serio e faceto in una sintesi dialettica, trova il suo luogo teorico d'elezione, il suo punto d'equilibrio nella struttura costitutiva e imprescindibile del pensiero e del linguaggio umani, integrata di finitezza e discorsività, di limite e dialogicità. In fondo, il mistero e la natura del comico, così come dell'ironico, dell'autoironico, dell'umoristico, del satirico, del parodistico, del divertente e affini consiste - è noto ormai da tempo - precisamente nello scaturire e nel riferirsi sistematicamente alla finitudine dell'uomo e delle cose. -
Scusa, mondo
Claudia ha 15 anni. Una bocciatura a scuola e il conseguente momento di depressione la portano in un primo momento a diventare vittima di Francesca (la ""prima della classe""""), poi a cercare """"il riscatto"""" attraverso l'amicizia di ragazzi e ragazze di poco più grandi che la avviano anche ad una sorta di """"prostituzione soft"""": Claudia si fa """"toccare"""" a scuola e si fa pagare dai suoi giovanissimi """"clienti"""". Non ha bisogno di quei soldi: i genitori, separati ed in conflitto tra di loro, non le fanno mancare nulla; lo fa per sfida, per guadagnare confusamente potere e stima all'interno del gruppo. Vive così la sua difficile adolescenza dividendosi, anche psicologicamente, tra la Claudia """"bad-girl"""" del gruppo di amici, la Claudia-bambina dei weekend sul lago col padre passati a disegnare e la Claudia """"di Antonella"""", una giovane amica di famiglia alla quale è legatissima. In questa incertezza Claudia affronta le sue prime esperienze sessuali più per senso di appartenenza al """"gruppo"""" che per reale trasporto. Il suo piacere vero è rappresentato dai momenti che passa sotto la doccia. E sotto lo scroscio dell'acqua trova i suoi rari spazi di serenità, ma sperimenta anche il suo autolesionismo strisciante. Ma due episodi (l'odiata Francesca che la vede mentre si sta facendo toccare da un ragazzo e l'accusa da parte della scuola di un atto vandalico che non ha commesso) e il primo vero innamoramento non corrisposto dissolvono il fragile equilibrio in cui vive..."" -
Ideazioni del corpo. Neuroscienze e teoria della società
Il soffio da cui trae origine l'anima si esprime attraverso il corpo, e la gioia e il dolore, la creatività e la malinconia, l'egoismo o l'altruismo, sia che nascano da un brivido della pelle o da un'immagine della mente, sono stati ideativi del corpo vivente. -
Non fare il male
Che cosa possono avere in comune una matura giornalista, madre di figlio adolescente, e un giovane programmatore affetto da insonnia e da compulsivo istinto suicida? Nulla, sembrerebbe. Eppure quando Giulia, reporter radiofonica, si trova improvvisamente catapultata nel mondo del web, tra i due scatta un'attrazione irresistibile. La new economy è al suo apice e sembra che l'Eden sia a portata di mano... Ma di lì a poco inizierà una discesa inarrestabile, che lascerà sul campo morti e feriti. Per Giulia comincia un percorso a ostacoli, dove le difficoltà lavorative si intrecciano ai problemi famigliari. Sullo sfondo le vicende che animano la Rete con l'affermazione di nuove realtà, come Wikipedia, Google e Facebook, destinate a cambiare il mondo.