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Mirtilli o L'importanza delle piccole cose
Ci sono cose tanto piccole, diffuse e banali da sembrare quasi trascurabili. Che ci siano non ci siano, o che qualcosa cambi nei loro riguardi, che importanza può avere? In realtà attraverso di esse si può talvolta cogliere il segno di un cambiamento sostanziale e duraturo, che ha effetti di enorme portata per l’Umanità. Questo è proprio il caso del mirtillo. Dopo un documentato excursus storico e botanico su quelli che erano frutti spontanei di una terra generosa, Thoreau denuncia il processo di «privatizzazione» ormai in corso. Le ampie estensioni di terreni e boschi comuni, regolati solo dall’avvicendarsi dei processi naturali, si stanno riducendo in modo drastico. E non è più possibile raccogliere liberamente quei frutti deliziosi, perché coltivazioni specializzate e rivenditori limitano al massimo la possibilità di procurarseli in modo autonomo. Tutto si è ridotto a una questione di soldi e di «utilità», senza più spazio per la bellezza e il contatto diretto con la Natura. Ma chi non prova amore per la Natura, non prova amore neppure per la propria vita e finisce per ammalarsi e morire. Perché la Natura fa ogni giorno del suo meglio per noi. Anzi esiste proprio per questo. -
L'uomo che era morto. Nuova ediz.
In ""L'uomo che era morto"""" Lawrence si misura con la vicenda paradigmatica della storia dell'Occidente: la morte di Cristo. E lo fa alla sua maniera, fedele all'idea che l'unica trascendenza possibile risieda nella quotidiana rinascita all'universo delle cose, e che il peccato più grande sia la rimozione del corpo come orizzonte profondo di significato spirituale. È infatti nel contatto con la natura e il sole della vita che l'uomo crocifisso inizia a riaversi dal sonno della morte e a osservare il mondo attorno a sé con sguardo nuovo e partecipe. Egli diviene consapevole che la vera risurrezione è l'essere rinato alla vita del corpo, abiura la vita passata e la sua astratta predicazione, che ora gli appare come l'espressione di una sconfinata e innaturale volontà di potenza. Non è difficile comprendere lo sconcerto suscitato da questo racconto nei lettori inglesi degli anni '30, ma Lawrence è lontano, in realtà, dal desiderio di dissacrare o scandalizzare. Il protagonista della sua storia non è neppure per un attimo il Figlio di Dio, ma soltanto un uomo, protagonista di una storia semplice."" -
La piccola commedia. Nuova ediz.
Anche la vita gaudente dei giovani viennesi, che trascorre in ambienti eleganti e senz'anima, conosce momenti di noia. Allora si sogna un'esistenza diversa, che permetta sentimenti puri e intensi. Così nasce la commedia di Josefine e Alfred: lei sta «recitando» la parte della ragazza di periferia, lui quella dell'artista squattrinato. Senza sapere d'aver avuto entrambi la stessa idea, confondendo la finzione con la realtà, ciascuno vede nell'altro una persona che suscita e merita amore. Due persone che potevano incontrarsi nei salotti finiscono così per condividere la povertà, e in questa condizione sperimentare una sincerità dell'animo sconosciuta alle sale da ballo. Quando poi, già affaticati dai disagi che si sono imposti, si scoprono entrambi attori per gioco e per capriccio, sono subito pronti a tornare alla loro ricca e leggera vita abituale, non senza un filo di rimpianto per aver perso quel sentimento autentico. -
La storia di mister Tod
Nel bosco di Bull Banks vivono tanti animali diversi. Tra loro si creano amicizie e alleanze, ma anche odi e rivalità, senza contare che ci sono anche predatori che non hanno troppi scrupoli e, quando possono, rubano dai nidi e dalle tane altrui. È questo il caso di Mr Tod, un bel volpone che ogni tanto si trasferisce dalla casa invernale a quella estiva, e di Tommy Tasso, che è solito piazzarsi in quella che si è appena liberata, servendosi di tutto quello che contiene. Nel bosco nessuno li può vedere, ma anche tra loro non corre buon sangue. Tommy Tasso ne ha appena fatta una delle sue, perché si è portato via tutta la nidiata di Benjamin Button. Si è poi sistemato nella casa di Mr Tod e, prima di gustarsi i sette coniglietti appena nati, ha deciso di farsi una ronfata coi fiocchi nel letto del volpone. Per fortuna Benjamin Button nel frattempo è riuscito a scoprire dove sono finiti i suoi diletti e insieme al cugino Peter Coniglio spia i movimenti di Tommy Tasso per liberarli. Ma ecco che tutto sembra ancora complicarsi per l'arrivo del tutto inaspettato di Mr Tod. Vedere Tommy Tasso nel suo letto e decidere di dargli una bella lezione è per lui cosa di un attimo. E allora... allora ne capitano delle belle: ai due cattivi che si beffano l'uno dell'altro e se le danno di santa ragione, e ai sette coniglietti che per la felicità di tutta la famiglia ritrovano la strada di casa. Età di lettura: da 3 anni. -
Ti aspetto fuori
Età di lettura: da 9 anni. -
Parole in libertà. Infanzia, gioco e linguaggi poetico-narrativi
Il volume approfondisce il tema del gioco linguistico e delle potenzialità ludico-creative della parola nella letteratura per l'infanzia: dalla presentazione diacronica di materiale letterario e poetico significativo, alla riflessione critica sugli esiti fecondi della creatività linguistica volta alla formazione del giovane lettore. Il focus della ricerca si incentra su alcuni autori, in particolare Carroll di ""Alice"""" e Swift di """"Gulliver"""", ma anche su specifici filoni letterari (il nonsense anglosassone, i mondi rovesciati ed utopici di impronta popolare) e la più recente ed innovativa produzione a partire dagli anni Sessanta in Italia. Specificatamente l'apporto di Rodari, in questa direzione, si fa """"stemma"""" di una rinnovata espressione letteraria rivolta all'infanzia. Il suo contributo poetico e pedagogico per certi aspetti si accomuna all'esperienza creativa di Alfonso Gatto e di Toti Scialoja, di Roberto Piumini e Bianca Pitzorno, tra gli altri. La ricerca, rivolta agli studiosi di letteratura per l'infanzia, ai docenti e agli operatori nell'ambito della formazione, si propone di evidenziare il valore di una narrativa """"aperta al possibile"""", che scardina gli schemi codificati."" -
La danza-educativa. Dimensioni formative e prospettive educative
Il testo si propone di trattare la complessità della danza educativa e le possibili relazioni tra le basi fisiologiche del movimento e la sfera espressiva ed emozionale. Tra le molteplici ed articolate attività corporee la danza-educativa rappresenta la disciplina che consente in maniera pregnante di conciliare armonicamente lo sviluppo motorio con quello espressivo ed emozionale, dando ""corpo"""" al mondo fisico sommerso di ciascun soggetto e consentendo la manifestazione delle dimensioni più profonde della natura umana che sono incapaci di emergere nelle altre attività. Se, nell'accezione più vasta del termine, la danza assume il significato di movimento espressivo del corpo, è possibile riconoscere che qualsiasi gesto, anche il più piccolo, e qualsiasi manifestazione corporea in apparenza priva di significato, attraverso una specifica e complessa analisi, potrebbero essere potenzialmente considerati come momenti organici e carichi di significato, riconoscibili come costitutivi di una forma artistica riconducibile alla danza."" -
Per una cultura delle differenze. Innovazione, didattica e inclusione socio-culturale
La dimensione interculturale nell'istruzione e la formazione è stata indicata come uno dei pilastri della nuova Europa e, in quanto dimensione trasversale di sistema, la sua introduzione a scuola è stata governata dalla sperimentazione e da miriadi di ""buone pratiche""""."" -
Le sfide della didattica. Modularità, laboratori e ricerca
Il presente lavoro si sviluppa attraverso una logica che, muovendo dallo scenario in cui è stata registrata l'evoluzione delle politiche formative europee e nazionali sul versante delle competenze, in parallelo con quanto ha riguardato lo sviluppo quali-quantitativo dei saperi, intende offrire spunti di riflessione sui modelli teorici e sulle prassi operative riguardanti una didattica ritenuta in grado di offrire risposte di funzionalità e di efficacia attraverso l'interpretazione e l'applicazione delle tante configurazioni epistemologiche, strategiche e metodologiche, puntando al successo formativo delle nuove generazioni. È così che viene effettuata una disamina a vasto raggio su: l'affermarsi del nuovo traguardo delle competenze in campo formativo in adesione alle nuove esigenze di matrice europea; i significati di competenza secondo un'ottica pedagogica; la riflessione sui saperi da considerare indispensabili, sulla loro acquisizione e sul paradigma metacognitivo; i saperi disciplinari, l'analisi disciplinare e i nuclei fondanti; la programmazione come processo orientato alla formulazione di ipotesi di fenomeni curricolari efficaci; la progettazione in campo educativo. -
Persona. Adnotationes in lemma
Con la caduta, nella seconda metà del Novecento, di alcune filosofie dedite all'enfatizzazione teorica della classe o all'esasperazione individualistica del soggetto (o, al contrario, della sua inesorabile e un po' esausta decostruzione), ha ripreso vigore un'attenzione non spuria per la dimensione poco friabile della persona. Di qui un rinnovato interesse per il personalismo filosofico e pedagogico, ma anche l'illusione, probabilmente fatua, di poter tranquillamente rinnovare il sempre rasserenante heri dicebamus, come se i decenni trascorsi non avessero scavato e modificato in profondità anche la semantica della persona. Non ci si inoltra qui, però, nelle molte modulazioni (oggi molto appetite) delle interpretazioni personalistiche. Molto più semplicemente si getta uno sguardo retrospettivo, per ora, sul lemma persona, un lemma antico e sempre proteiforme, facile da fraintendere e facile da manipolare. Perciò non sembra inopportuna una breve ricostruzione storico-critica. Da Boezio alla Scolastica, da Valla a Serveto, da Hobbes a Mounier. -
Bucce di mandarino
Età di lettura: da 6 anni. -
Educazione poetica. Dalla «Poetica» di Aristotele alla poetica dell'educare
Aristotele nella ""Poetica"""", ricercando le cause che sono all'origine di quest'arte, propone un'antropologia della mimesis. In questa natura egli ritiene che risieda il mistero che consente all'uomo di comprendere, creare, e provare piacere."" -
Oltre i confini. Storia di una casa famiglia e degli educatori che la fondarono
In queste pagine, Clefi Canneti e Romana Olivieri raccontano la loro storia, la loro esperienza di educatori al Forte di Monte Mario quindi via Caprilli, la loro casa famiglia, dalle origini alla chiusura; raccontano emozioni, scelte e momenti difficili; raccontano se stessi e i loro ragazzi. -
Verso una scienza dell'educazione. Vol. 2
In un'ipotetica storia dell'idea di ""scienza dell'educazione"""" nella cultura italiana del Novecento non sarebbe corretto trascurare la demopedia del medico e psicologo """"della folla"""" calabrese Pasquale Rossi (Cosenza, 12 febbraio 1867 - Tessano, Cosenza, 23 settembre 1905)."" -
Così è se vi pare. Una lettera pedagogica
Affermare il Così è (se vi pare) come opera di assoluta valenza educativa, quasi utopia per una convivenza felice, è atto che non può essere fatto con leggerezza: richiede conferme da umanità che abbiano saggiato nel vivere il valore nutritivo dell'opera. -
Teatro come esperienza pedagogica
In che modo una scienza come la pedagogia può incontrare un'arte come il teatro? L'accostamento dei due termini non è insolito. Negli studi pedagogici accade, a differenti livelli, di imbattersi nel teatro sia inteso come arte sia come attività pratica. Molti possono essere gli effetti positivi nelle sue applicazioni in ambienti educativi, in percorsi didattici e, in genere, nella formazione di adulti e bambini. Ma oltre alle connessioni più note e visibili, c'è una matrice comune che lega le due discipline sin dalle origini, si tratta della loro natura ""relazionale"""". La relazione io-altro così come la relazione attore-spettatore regolano e addirittura fondano un rapporto complesso e articolato che ha al centro l'uomo e la sua formazione esistenziale e culturale."" -
Pedagogia del corpo ludico-motorio e sviluppo morale
Il volume affronta il tema del gioco come strumento educativo per lo sviluppo morale, coniugando teoria e prassi educativa. Con riferimento ai fondamenti teorici della pedagogia, il gioco è posto in relazione con le diverse fasi di crescita dell'età evolutiva, con la specificità dei ruoli e dei luoghi educativi. Risulta in tal modo tratteggiato il significato di un'educazione alla corporeità che coniuga valenza educativa del gioco e attenzione per il tema delle regole, in particolar modo nelle attività ludiche svolte negli anni della scuola primaria. In correlazione con lo sviluppo morale, le esperienze ludiche esprimono il primato dell'essere sull'avere e sul fare; conducono la persona ad acquisire un comportamento e a maturare una forza di volontà capaci di governare se stessi, il proprio io e la propria ricerca del bene. -
La scuola secondaria di secondo grado. Indicazioni nazionali e linee guida
Il volume ""La scuola secondaria di secondo grado (Indicazioni nazionali e Linee guida)"""" tratta fondamentalmente le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado come espressioni, secondo il DPR n. 275 del 1999, di autonomia funzionale, che provvedono, per assecondare la formazione degli studenti, alla definizione e alla realizzazione dell'offerta formativa, nel rispetto delle funzioni delegate alle Regioni e dei compiti e funzioni, trasferiti agli Enti locali, ai sensi degli articoli 138 e 139 del Decreto Lgs. 31 marzo 1998, n. 112. A tal fine esse interagiscono tra loro e con gli Enti locali, promuovendo il raccordo e la sintesi tra le esigenze e le potenzialità individuali e gli obiettivi nazionali del sistema d'istruzione. L'autonomia è garanzia di libertà d'insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione, che mirano, attraverso le indicazioni nazionali e le linee guida, allo sviluppo della persona umana, e che devono, poi, essere, al fine di garantire agli studenti il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema d'istruzione."" -
Ada Gobetti e l'educazione al vivere democratico. Gli anni Cinquanta di Ada Prospero Marchesini
Dal 1953, a cinque anni dalla promulgazione della Costituzione, Ada Prospero Marchesini Gobetti ha modo di sviluppare la sua Weltanschauung, democratica e laica, attraverso la sua attività di pubblicista e di responsabile di rubriche su ""L'Unità"""" e """"Paese Sera"""". I suoi numerosi articoli, che coprono molti generi, sono rivolti a illustrare il nuovo e diverso rapporto che il vivere democratico propone sia alle giovani generazioni che, in particolare, agli adulti, uomini e donne, i più disorientati e smarriti nel presente mutato. La scuola, con il rapporto alunni-insegnanti improntato sul rispetto reciproco; la famiglia, con la relazione di coppia, dialettica e non autoritaria, sono le tematiche emergenti dalla scelta dei suoi articoli educativi."" -
Sempre la solita minestra
Leone decise che era arrivato il momento di partire. Chiunque in paese sapeva che il suo sogno era fare l'esploratore, tranne una vecchia zia un po' sorda che pensava che lui volesse fare il dottore, e non c'era stato verso di spiegarle l'equivoco. Eppure, quando lo videro vestito con l'armamentario da viaggio, scarponi, zaino e tutto il resto, rimasero tutti un po' stupiti. L'opinione generale, ogni volta che l'argomento era capitato, era stata che col tempo avrebbe cambiato idea. Invece, Leone aveva continuato a leggere storie sul mondo e sulle sue meraviglie e a sognare ad occhi aperti. Età di lettura: da 7 anni.