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Lingua, coding e creatività. Fare coding con le materie umanistiche. Con Contenuto digitale per download
A che serve il coding a scuola? A preparare generazioni di futuri informatici? A indurre lo studente a ragionare più correttamente? In questo testo - il primo di una collana - si propone una visione alternativa: il ""coding"""" come metodologia che consente di affrontare in maniera più efficace lo studio di qualsiasi disciplina, in questo caso la lingua e la letteratura. Dopo un'introduzione che inserisce il coding in un quadro pedagogico più generale, vengono presentate dieci attività didattiche da svolgersi in classe, dalla grammatica alla poesia. Tutti i codici sorgenti vengono riportati integralmente e spiegati in dettaglio. Rivolto in particolare ai docenti di discipline umanistiche - ma utile anche per tutti gli altri - questo testo vuole essere una guida pratica e insieme piacevole alla scoperta del coding da una prospettiva originale e stimolante. Il testo cartaceo è accompagnato da un sito web (http://www.anicialab.it/coding) dove i lettori possono consultare e scaricare i codici sorgenti e i tutorial dei linguaggi."" -
«La scuola su misura» di Edouard Claparède. Un pensiero educativo moderno
"La scuola su misura"""" di Claparède appartiene a una età cronologica, sociale e culturale ormai lontana. Nondimeno, già a partire dal suo titolo, ma non solo per quello, continua a esprimere un forte fascino intellettuale ed emozionale per chi si occupa d'educazione e di scuola. Apparentemente semplice, questo saggio esprime una ampia polivalenza nelle sue varie intuizioni, argomentazioni e proposte educative e scientifiche. Le modalità di crescita dei ragazzi, scientificamente osservate e ricondotte a possibilità interattive per i docenti, le plurime vie di apprendimento suggerite per gli alunni, incentivati nelle loro istanze intellettuali, la proposta di varie forme organizzative e didattiche coerenti con queste premesse e infine l'intuizione dell'importanza di un contesto culturale funzionale ai percorsi educativi da realizzare, sono gli elementi che ancora oggi danno una luce di significativa modernità alle argomentazioni di Claparède. Le sue riflessioni """"senza tempo"""" e le sue conseguenti proposte invitano il lettore a ripensarle e a proiettarle nel futuro prossimo che sta maturando." -
La polisemia della performance. L'istruzione superiore e la società della conoscenza
Con l'intento di offrire un'accurata lettura delle politiche educative europee, il volume propone uno studio del concetto di performance per analizzarne criticamente i significati e gli usi. Coniugando riflessione teorica e un approccio politico-istituzionale, il volume impiega tale concetto quale chiave interpretativa per vagliare le trasformazioni della governance e della valutazione della ricerca nei sistemi d'istruzione superiore, collocando tale tendenza nella cornice creata dai documenti istituzionali europei e dalle raccomandazioni delle principali agenzie sovranazionali, non trascurando le ripercussioni di tali dinamiche nella realtà italiana. Il volume si articola in tre capitoli dedicati rispettivamente ai mutamenti occorsi a livello europeo nei sistemi d'istruzione superiore, a una genealogia della nascita e dell'affermarsi del concetto di performance con particolare rilievo dato al pensiero di Jean-François Lyotard e, infine, alle declinazioni di tale concetto nei suoi più recenti sviluppi in ambito pedagogico. -
Valutazione di sistema e autovalutazione d'istituto
Il volume vuole essere un valido strumento, quale risorsa strategica, per tutte le componenti della comunità scolastica, coerente con le ultime direttive ministeriali sul complesso sistema della Valutazione, ripercorrendo i processi sottesi alle diverse tipologie, necessarie ed efficienti, per una qualità di rendimento sia dell'Istituzione Scolastica sia del singolo Alunno. Le linee tracciate nelle pagine, per come arricchire e presentare l'offerta formativa e gli apprendimenti con efficacia valoriale e con operatività interconnessa all'obiettivo della padronanza valutativa, sono volte al miglioramento della Persona e dell'Agenzia Formativa della Scuola, nel Territorio Locale e Nazionale e in rapporto con gli obiettivi dell'Agenda 2030. I Decreti Ministeriali 741 e 742 applicativi del D.Lgs. 62/2017 costituiscono valore aggiunto e seme normativo nel discorso pedagogico con la pianificazione argomentativa e il monitoraggio logico, autoriflessivo e condiviso degli indicatori degli esiti del Progetto Misura. -
Cultura pedagogica e istanze di emancipazione. Tra gli anni '60 e '70 del Novecento
Il volume offre una serie di studi indirizzati all'analisi di alcune importanti evoluzioni della cultura pedagogica determinatesi nel passaggio tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Se infatti, oggi abbiamo guadagnato una visione della formazione rispetto alla quale appare ormai imprescindibile il mantenimento di una relazione vitale con i valori della democrazia, con la rappresentazione di istanze di emancipazione e con il riconoscimento dei diritti di partecipazione attiva alla costruzione della vita sociale, gran parte di una simile consapevolezza è maturata grazie all'intensa fase di trasformazione della pedagogia avviatasi in quei decenni. Il volume propone la considerazione di alcune categorie e di alcuni fenomeni ritenuti fondamentali per comprendere il rilievo che taluni precisi elementi assumono nel promuovere tale svolta epocale della cultura pedagogica verso una più completa capacità di abbraccio di principi di emancipazione: lo smantellamento dell'autoritarismo, la costruzione di una visione critica della formazione, il rinnovamento del mondo cattolico, la liberazione dei costumi sessuali, l'impegno scientifico per migliorare la qualità della formazione, ecc. -
La scuola tra politica e pedagogia
Il discorso sulla scuola è ricco e variegato. Vi partecipano pedagogisti e politici, studiosi ed esperti, ma anche persone comuni che possono vantare il solo titolo della loro frequenza scolastica. Muovendosi in un panorama così vasto e complesso questo libro presenta una organizzazione della materia per antinomie e polarizzazioni. Vengono così esaminate le contrapposizioni tra pubblico e privato tra centralismo e autonomia, tra indottrinamento ideologico e liberazione, tra la prospettiva infausta della morte della scuola e la sua insopprimibile vitalità, nonché le problematiche squisitamente didattiche dell'insegnare e dell'apprendere. Sempre rispettando la cifra caratteristica del linguaggio pedagogico, ovvero l'aspirazione al bello e al buono e al miglioramento del sistema. -
Democrazia e educazione. Una introduzione alla filosofia dell'educazione. Nuova ediz.
"Democracy and education"""", a oltre cento anni dalla sua pubblicazione (1916), rappresenta una svolta fondamentale nel pensiero di John Dewey. Il libro si presenta, apparentemente, come un testo manualistico; in realtà la struttura complessiva dei 26 capitoli si sviluppa come un determinante momento di svolta nel pensiero deweyano. Maturato nell'epoca del presidente Woodrow Wilson e prima dell'intervento statunitense nel primo conflitto mondiale (1917), """"Democracy and education"""" porta a compimento la completa maturazione del filosofo americano e i suoi fondamentali interessi per le questioni educative e per la teoria della democrazia, già preannunciata nel fondamentale saggio del 1888 """"The ethics of democracy"""". L'educazione, per John Dewey, non è solo il luogo espresso nella scuola, che è considerata il «laboratorio della democrazia», così come il filosofo l'aveva teorizzata nel periodo della scuola-laboratorio di Chicago (1896-1903), ma è il senso stesso della democrazia intesa come «a way oflife», un modo di vivere. La riproposizione di una nuova traduzione dell'edizione critica di """"Democracy and education"""", comprensiva dell'Introduzione del 1980 di Sidney Hook e introdotta da tre contributi di tre diversi specialisti sulla genesi del problema della democrazia in John Dewey, sulla struttura teoretica del lavoro e sulla fortuna del testo in Italia, rappresenta il tentativo di comprendere meglio un'opera fondamentale della cultura pedagogica universale, ritenuta ancora un modello culturale e politico significativo per chiarire il senso della democrazia nella società globale contemporanea." -
Le competenze del dirigente scolastico
Nel presente volume si mettono in evidenza il difficile rapporto e l'interconnessione comunicativa tra la governative dell'istituzione scuola e la pubblica amministrazione. La Costituzione italiana, all'art. 97, stabilisce i principi di buon andamento e d'imparzialità dell'attività amministrativa. Il principio del buon andamento è un concetto metagiuridico che riguarda non solo la ""buona amministrazione"""", come viene specificato anche dall'art. 41 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (Carta di Nizza), ma anche una buona gestione finanziaria. Il volume individua e tratta la conseguenza pratica dell'art. 97 della Costituzione, vale a dire alcune normative (legge n. 241/1990, d.lgs. n. 165/2001, d.lgs. n. 150/2009 e decreti attuativi della legge n. 124/2015), approvate non solo per dare gambe e far funzionare autonomamente la pubblica amministrazione ma anche per semplificare e accelerare i provvedimenti del diritto amministrativo (d.p.r. 194/2016). Nel volume sono, difatti, presi in esame e trattati anche i testi definitivi di tutti i decreti attuativi del ministro Madia."" -
Renato Funiciello. Un geologo in campo
Allenatore sui campi, nelle aule e nella vita. A quasi dieci anni dalla sua scomparsa, le testimonianze di amici, colleghi, atleti e allievi dimostrano come Renato Funiciello abbia rivestito un ruolo di primo piano nell'atletica e nella geologia italiana della seconda metà del Novecento: ha trainato queste comunità verso il nuovo secolo in modo appassionato, originale, lungimirante e sempre ironico, lasciando loro un'inestimabile eredità per il futuro. -
Metacooperative learning. Percorso di ricerca e didattica nella scuola dell'infanzia
Il testo descrive l'azione di sperimentazione del cooperative learning secondo i principi della didattica metacognitiva, che costituisce un interessante campo di ricerca soprattutto se questo connubio viene praticato con i bambini della scuola dell'infanzia di quattro-cinque anni. Viene qui evidenziata anche una riflessione sullo stato della ricerca riguardante l'applicazione della metacognizione nella didattica e l'uso del cooperative learning non soltanto come strategia inclusiva, ma anche come strumento di promozione di una reale costruzione della conoscenza condivisa e socializzata. Il cooperative learning è progettato, praticato e verificato in unione alle strategie proprie della didattica metacognitiva. L'autrice sperimenta questa nuova metodologia composita nel contesto della scuola dell'infanzia. Ciò ha comportato l'indagine di un ambito complesso, le cui numerose variabili sono portate a conoscenza dello studioso: dalla rilevazione delle funzioni metacognitive dei bambini alla promozione della motivazione all'apprendimento; dalla rilevazione di eventuali criticità nell'apprendimento alla progettazione di interventi didattici metacooperativi di supporto, dalla preparazione degli insegnanti a usare, in ottica metacognitiva, il cooperative learning alla strutturazione di attività ludiformi, rispondenti agli obiettivi della ricerca. Vengono, infine, descritte alcune attività didattiche da un punto di vista meta-cooperativo, riproducibili nei diversi contesti organizzativi della scuola dell'infanzia e applicabili ai vari campi di esperienza. -
Media education 0-6. Le tecnologie digitali nella prima infanzia tra critica e creatività
La capillare diffusione delle tecnologie digitali sta riguardando sempre più da vicino anche la prima infanzia. Il volume propone riflessioni teoriche ed esperienze pratiche attorno alla Media Education, declinata nei primi sei anni di vita, raccogliendo i risultati degli studi più recenti sugli effetti delle nuove tecnologie e proponendo strategie e strumenti per utilizzarle in un'ottica educativa, istruttiva e formativa al nido, alla scuola dell'infanzia e in famiglia. Nella prima parte, L'infanzia e le nuove tecnologie, vengono presentate teorie e ricerche pedagogiche. Nella seconda parte, Sperimentazioni nella prima infanzia, si mostrano alcuni ambiti nei quali, tra famiglia e servizi educativi 0-6, possono essere impostati percorsi laboratoriali di educazione ai media, con l'obiettivo di promuovere usi più critici, consapevoli e creativi. -
Il puer e la fortezza. Dimensioni artistiche, spazi dell'immaginazione e narrativa per l'infanzia in Dino Buzzati
Il volume offre una serie di contributi significativi per cogliere, a più livelli, la partecipazione di uno straordinario autore del Novecento italiano come Dino Buzzati alla crescita e al rinnovamento della letteratura per l'infanzia. L'eccezionale talento artistico di Buzzati, sul piano grafico e letterario, e quindi sul piano dell'illustrazione e della scrittura testuale, ha infatti offerto una prova di grande valore autoriale nel misurarsi sul terreno della scrittura per il pubblico più giovane. D'altra parte, l'incrocio con l'universo multidimensionale della comunicazione rivolta all'infanzia sembra non rappresentare per l'arte di Buzzati un'occasione casuale o un incontro fortuito. Al contrario, leggere con attenzione questa dimensione dell'arte di Buzzati può costituire un'occasione assolutamente importante per comprendere alcune urgenze di fondo che intessono il suo universo poetico, che motivano la sua intenzione narrativa e modellano la sua immaginazione fantastica. -
La pedagogia del recupero. Complessità familiari tra marginalità, devianza e crimine organizzato
Il testo indaga la complessa tematica dei rapporti tra genitori e figli, con particolare riferimento al perpetuarsi di modelli educativi devianti nelle famiglie di 'ndrangheta, che i dati esaminati confermano replicarsi senza sosta da una generazione all'altra. Ponendo l'accento, in particolare, sull'incapacità intrinseca di questi modelli di favorire il naturale processo di soggettivazione e distacco dei giovani dalle figure genitoriali. All'interno delle realtà osservate, il processo di crescita si presenta come un percorso di vita precostituito già dato e dal quale il bambino non può discostarsi, perché la cultura familistica che domina in ambienti mafiosi non conosce la libertà del singolo, ma solo la forza prepotente del clan, inteso come un unicum indistinto nel quale le individualità si fondono per perdersi definitivamente ed inesorabilmente. Sulla questione del vuoto di generatività presente in ambienti contigui alla criminalità organizzata si è posta l'attenzione anche per sollecitare tutto il mondo istituzionale, a cominciare dalla scuola, a esercitare quella funzione sussidiaria della legge invocata dalla Carta fondamentale come strumento di tutela in tutte le ipotesi in cui i genitori si manifestino incapaci di assolvere ai loro compiti. -
Educazione affettiva. L'impegno della scuola attuale
Questo volume intende affermare un tema fondamentale - l'educazione affettiva - per la scuola attuale. Un tema che dovrebbe costituire una delle frontiere più avanzate della formazione dei bambini, dei ragazzi e dei giovani che - oggi - si trovano a vivere la loro esperienza emotiva con molte difficoltà. Anche a scuola la pedagogia può essere, se ben gestita nei vari insegnamenti, non una terapia ma un buon sostegno per sviluppare un migliore equilibrio emotivo. Come emerge dal volume stesso, si tratta di una competenza ulteriore che deve entrare a far parte urgentemente della formazione degli insegnanti e degli educatori. -
Formazione professionale, didattica accademica. Concetti, intersezioni, applicazioni
Lavoro, adulti, università. Grandi sfide per l'educazione e la pedagogia. Si cerca qui, in primis, di sistemare le definizioni concettuali di quel versante del mercato del lavoro che è la formazione professionale, mettendo in luce le proprietà fondamentali della nozione principale di cui si occupa: la qualifica professionale. Una serie di schemi concettuali, chiarificano il funzionamento di questi ambiti delle società umane e offrono spunti per un'analisi delle politiche formative che tengono conto di dati e informazioni statistiche ed euristiche esistenti ma non si fermano a essi: l'intento è anzi di favorire l'avvio di indagini empiriche su basi ipotetiche più solide e la costruzione di set di dati in grado di integrare quelli oggi disponibili. In secondo luogo, si affronta un'intersezione tra le più importanti e feconde: quella tra formazione professionale e vita adulta. Si tratterà soprattutto di definire differenzialmente l'educazione degli adulti come campo di studio, e di intendere a quali fenomeni e a quali pratiche concrete esso si rivolga e possa contribuire. Rifiutando quell'identificazione tra studi di educazione degli adulti e metodologia didattica delle attività formative rivolte ad adulti, che prevale nella letteratura sul tema. Si prova a ripartire ab imis, identificando i fenomeni e, tramite la loro definizione, si mostra l'estensione e la problematicità di un campo di studi che interroga la frontiera aperta dell'umano in questo crinale tra intelligenze meccanizzate e collettive e fragili individualità. Infine, si tenta un'applicazione di quanto elaborato al caso della didattica accademica. Campo interessante quant'altro mai per i pedagogisti, messi alla prova più dura: mostrare coerenza tra quanto professano e quanto realizzano. La sfida è di applicare dottrine e teorie sull'insegnamento, sulla formazione e sull'educazione, a quanto si fa e si realizza concretamente nell'attività quotidiana con gli studenti. Senza compromessi che attenuino la forza teoretica e metodologica dei concetti, e senza velleitarismi che ne metterebbero a rischio la preparazione agli studi, al lavoro, alla vita. Assumendo infine, come punto d'attacco concreto e come terreno di proposta, il tirocinio, vero banco di prova per i corsi di studio pedagogici. -
Libertà di coscienza
L'aspetto più interessante da approfondire del pensiero filosofico e politico dell'autrice è la sua capacità di rendere contemporanee le questioni dell'erica antica, della letteratura e del diritto, analizzando significativi luoghi teoretici della tradizione occidentale. Riflessione che l'ha portata, negli anni, a coltivare alcuni significativi filoni di ricerca: quello sugli autori della filosofia antica, utilizzati per comprendere e costruire la vita democratica; quello sulla questione complessa dei diritti umani e della loro connessione con il problema della democrazia; quello infine sull'umanizzazione dell'economia, con particolare riferimento al tema del capatibility approach. -
La costruzione pedagogica del teatro
La tragedia greca, oltre a rappresentare un momento unico nella storia della cultura occidentale, si offre quale straordinario punto di convergenza fra due nascite: quella della pedagogia come disciplina e quella del teatro come arte. Nella riflessione in merito a una costruzione pedagogica del teatro, la ""forma tragedia"""", che da quel modello proviene, diventa un paradigma attraverso il quale rileggere nuovi testi. Alcuni elementi, quali l'eroe, il destino e il coro, persistono nella drammaturgia del secondo Novecento e testimoniano un legame mai interrotto con i valori educativi espressi dal teatro ateniese fra il VI e il IV secolo a.C. Il contrasto che nasce dal confronto fra la tragedia classica e i drammi di Jean Genet, Giovanni Testori e Heiner Müller fa risaltare in maniera imprevedibile un significato pedagogico del teatro che questa """"forma"""" è ancora in grado di restituire."" -
Nova schola. Temi e problemi di pedagogia protestante nei primi testi della Riforma
La storia del pensiero educativo ispirato o variamente determinato dalla Riforma protestante ha appena varcato il mezzo millennio e, in virtù della centralità geopolitica dei Paesi in cui la Riforma si è maggiormente affermata, si avvia ad un futuro altrettanto lungo e ricco di propaggini culturali. Questo lavoro è incentrato su testi e fonti di argomento pedagogico dei primi vent'anni della Riforma, nell'area culturale e operativa dei sodali Lutero e Melantone. Abbiamo indagato i testi individuando linee di continuità ai fini di tracciare una prima geografia del pensiero pedagogico luterano, ma anche segnalando incongruenze, crepe, apparenti o reali contraddizioni: tracce e testimonianze di un dibattito aperto, che motiva storicamente più di un paradigma dell'educazione contemporanea e i cui nodi problematici continuano a interrogarci. -
Cesare Beccaria. Del diritto, della pena, dell'educazione
Era difficile immaginare, nel lontano giugno del 1764, che la pubblicazione di due libri senza il nome dell'autore e in formato tascabile avrebbe modificato definitivamente la concezione di pena e il rapporto tra essa, il delitto, la morale corrente e il valore dell'essere umano. Voltaire e l'allora sconosciuto e appena ventiseienne Beccaria stavano rispettivamente consegnando alla storia il ""Dictionnaire philosophique portatif"""" e il """"Dei delitti e delle pene"""". Il clamore suscitato dai due testi fu tale che generò, già nei lettori del tempo, le più disparate reazioni: dall'esplosione di nuove idee filosofiche, politiche e giuridiche alle contestazioni efferate da parte di statuti religiosi, etici, giuridici e politici. Come la piena di un fiume, queste moderne concezioni di un diritto penale laico e secolarizzato, basato sulla indiscutibile dignità della persona quale valore assoluto dell'intero ordinamento, approdano alla conquista del principio della pena proporzionata al reato e non inutilmente spietata e feroce. Insomma, una visione razionale, obiettiva, umana sia degli errori che gli uomini commettono violando il contratto sociale, sia della legge che tale contratto deve proteggere e legittimare, senza «questa inutile prodigalità di supplizi che non ha mai reso migliori gli uomini»."" -
Scuola e tecnologie. La professionalità insegnante e l'uso delle ICT nell'agire didattico
Le tecnologie digitali hanno trasformato in maniera pervasiva la quotidianità di ciascuno. Anche nell'ambito dell'agire educativo le ICT hanno mutato le strategie di insegnamento-apprendimento. La domanda che ancora oggi continuiamo a porci è quali competenze i docenti debbano possedere per condurre efficacemente la propria azione didattica, attraverso l'uso di dispositivi digitali. L'introduzione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nel processo di insegnamento-apprendimento interessa le strutture cognitive e le abilità progettuali dei docenti, richiamandoli alla intersezione necessaria di saperi disciplinari, metodologici e tecnologici. La ricerca presentata in questo volume si sviluppa intorno ad alcuni temi centrali, importanti per comprendere ed interpretare il rapporto che gli insegnanti hanno con le tecnologie e, quanto queste siano di supporto alle metodologie e strategie individuate dagli stessi durante il processo di istruzione. Nello specifico si è cercato di indagare le caratteristiche della pratica didattica quotidiana dei docenti in relazione ai dispositivi tecnologici presenti a scuola; il peso dell'approccio alle tecnologie, nel processo di istruzione, in termini di motivazione e ricadute positive sull'apprendimento degli studenti; le esperienze e le competenze maggiormente diffuse tra gli insegnanti; le esigenze di formazione maggiormente sentite rispetto alle tecnologie. Presentazione di Lucia Chiappetta Cajola.