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Questioni pedagogico-educative e sviluppo sostenibile
La tragedia mondiale del covid 19, che ormai conta un elevato numero di vittime, mette in discussione il paradigma socio-economico-educativo ancora imperante, lontano evidentemente da quella tensione biofila resa cogente dall'irrinunciabile benessere della società globale contemporanea. Di qui la necessità di affrontare le molteplici emergenze abbandonando quel paradigma del PIL, inequivocabilmente disumano, richiamando in causa la responsabilità innanzitutto pedagogica, educativa e politica, informate ad una visione neoumanistica, realmente sostenibile. Che sappia innanzitutto aprirsi all'Altro, inteso appunto in senso ecosistemico, a sostegno di una cittadinanza e interculturalità inclusive, capace di individuare, riconoscere e valorizzare diritti editi e inediti, ogni identità e diversità, vecchie e nuove cittadinanze, realizzando una democrazia non tanto e non solo come forma di governo, ma, come riedizione di quell'agorà, spazio comune in cui individui liberi interagiscono come uguali. -
Competenze e valutazione. Principi e strumenti di progettazione per una didattica inclusiva
Il presente lavoro muove da alcune considerazioni in merito al valore assunto dalla ricerca e dalla sperimentazione di pratiche didattiche e valutative adeguate e coerenti con le nuove e più complesse finalità assegnate al concetto di formazione nella pedagogia sociale; ciò al fine di evidenziare modalità di apprendimento in grado di favorire la partecipazione e l'educazione alla cittadinanza democratica. Specifico interesse è stato riservato alla trattazione dei concetti di procedura e di processo, nella loro sistematizzazione all'interno della progettazione curricolare, sviluppando considerazioni in merito ai bisogni formativi provenienti dai contesti di apprendimento. Partendo dalle metodologie di progettazione e di implementazione delle competenze è stata proposta la classificazione e l'analisi di strumenti di valutazione, esaminando pratiche di insegnamento in grado di sviluppare processi cognitivi intesi quali oggetti preferenziali della valutazione. -
Guida al concorso per personale docente della scuola secondaria (G.U. 28 aprile 2020, n. 34)
Questo testo, articolato scrupolosamente, secondo l'Allegato ""Programmi Concorsuali - Parte generale"""", relativi ai bandi di concorso di cui alla G.U. n. 34 del 28 aprile 2020, intende offrire al candidato, in vista di tutte le prove previste, la padronanza dei capisaldi delle scienze dell'educazione (psicologia, sociologia, metodologia ed epistemologia delle discipline), le regole più importanti delle organizzazioni complesse (progettazione riflessiva, controllo diagnostico e miglioramento continuo), oltre al possesso sicuro degli elementi essenziali del quadro giuridico in cui si realizza la professione del docente. I concetti essenziali enucleati come chiave di lettura e sintesi del contenuto, preliminare per ogni singola """"Parte"""" e i quesiti di riepilogo a conclusione di essa, rendono il testo idoneo alla salda capitalizzazione delle consapevolezze necessarie per affrontare tutte le prove previste dai bandi di concorso."" -
Rodari digitale. Dalla «Grammatica della fantasia» al Coding
Cosa c'entra allora Rodari con il digitale? Un lettore attento sa bene che Rodari è respinto dalle macchine disumanizzate e disumanizzanti; ma è invece attratto da quelle che hanno un comportamento a metà tra il magico e l'intelligente, e le infila un po' dovunque: dal telecomando che trasporta un mite signore dentro al televisore alla bambola a transistor che si rifiuta di farsi punire dalla sua bambina/padrona, dalla macchina ammazzaerrori del professor Grammaticus al robot creatore di slogan pubblicitari, passando per astronavi, semafori blu e taxi volanti. La stessa Grammatica della fantasia è presentata da Rodari come un ""macchina per inventare le favole"""". Partendo da questi elementi, Rodari digitale tenta di ricostruire un possibile rapporto della poetica e della pedagogia rodariana con le macchine creative per eccellenza, i computer appunto."" -
Cosa accadrà dietro ogni finestra? Storie di un condominio in quarantena. Ediz. a colori
Quanti osservando un palazzo vorrebbero sapere cosa accade dietro ogni finestra? In questa storia le finestre si aprono per svelarci la vita degli abitanti di un curioso condominio in quarantena: tigri in vacanza, pavoni alla ricerca di qualche ammiratore, orsi che sorseggiano il tè o mongolfiere pronte a partire per una nuova avventura… Questo progetto nasce durante il periodo di quarantena. Chiusa in casa, l’unico contatto con l’esterno è stato il palazzo di fronte al mio, con tutte le sue finestre e tutti i suoi abitanti. La voglia di scoprire cosa accadeva dietro ogni finestra, ha fatto sì che nascessero i disegni ed i testi di questo piccolo libro. -
Lezioni di didattica e ricordi di esperienza magistrale
Le ""Lezioni di didattica e ricordi di esperienza magistrale"""", pubblicate nel 1913 e ristampate in numerose edizioni successive, rappresentano probabilmente il documento pedagogico più significativo e compiuto di Giuseppe Lombardo Radice e hanno costituito un vero e proprio testo basilare nella formazione della classe magistrale nei primi decenni del secolo scorso. In esse prende corpo una originale concezione della didattica che trae alimento dalle concrete esperienze maturate dall'autore nel corso di una multiforme e varia esperienza come maestro di scuola, insegnante di tirocinio e professore universitario. Nelle Lezioni si preannunciano le linee direttive della riforma della scuola elementare del 1923 di cui Lombardo Radice, collaboratore del Ministro Gentile, fu l'effettivo estensore. Si tratta, da questo punto di vista, di un vero e proprio classico della storia della recente pedagogia italiana che si inserisce a pieno titolo all'interno di quel cosiddetto movimento delle """"scuole nuove"""" che trasformò radicalmente, a partire dagli esordi del Novecento, l'immagine dell'educazione e della scuola, rendendole più sensibili e attente alle effettive esigenze del bambino. Il testo preso a riferimento è relativo alla 16a edizione del 1936, l'ultima rivista dall'Autore."" -
Dall'ICF all'universal design for learning. Itinerari didattici e prospettive inclusive
Il volume, partendo dall'analisi dell'ICF quale impianto metodologico-didattico basato su una nuova visione del concetto di salute, affronta il tema dell'inclusione e delle sfide pedagogiche cui la scuola oggi è chiamata a rispondere. La capacità della scuola di accogliere gli studenti tutti - con i loro bisogni educativi - dipende essenzialmente dalla necessità di ripensare il curricolo scolastico in un'ottica di universalità che rovescia totalmente il concetto di disabilità e dove l'approccio pedagogico dell'Universal Design for Learning prende sempre più forma. Quali pratiche inclusive vengono adoperate oggi nella scuola? In che modo vengono scelte? Quali sono le modalità con le quali vengono messe in pratica dagli insegnanti? A queste domande intende rispondere il libro evidenziando come progettazione, documentazione, valutazione e tecnologie didattiche possano rappresentare l'impalcatura su cui fondare la nuova scuola inclusiva. -
Approdi dell'umano. Il dialogare minore. Nuova ediz.
Il dialogare è una realtà antica come l'uomo. Tutti ne sanno, perché tutti lo sperimentano in bene o in male. Di tanto in tanto, però, qualcuno ne riparla, perché ha un motivo o più motivi per farlo. Qui i motivi sembrano vari. C'è l'idea non comune di considerare il dialogo un approdo, ossia vederlo come l'attraccare a un punto che è fermo rispetto a un andare insicuro, in solidarietà, in bilico sul naufragio. Eppure il dialogare è per natura dialettico, chiede movimento non staticità. C'è un filo di presunzione nel voler parlare concretamente di dialogo, come accenna il dire il tema con un verbo; ma si parla di dialogo minore: il dialogo che tutti gli uomini, consapevoli o no, bramano; a cui tutti hanno diritto; a cui l'educazione potrebbe preparare e avviare sì da prevenire tanto soffrire e tanta solitudine. Si parla di un dialogo minore per farne risaltare la bellezza folgorante. Perché il dialogo minore, al riparo dagli accademismi e dalla retorica, si muove sulle sicure coordinate della stima per l'uomo, per la sua verità, e dell'amore par l'uomo, per la sua bella perfezione. Il dialogo minore impedisce al dialogare di scadere a strumento. Sul tema del dialogare c'è l'intento di percepire i ritmi del canto fermo, quelli che permangono nei millenni. Questo vuole un affinamento: dell'udito e del gusto interiore. E qui viene avanzata l'ipotesi che ciò possa annoverarsi tra i compiti della filosofia dell'educazione. Si tratta di finalizzarne le analisi non soltanto a un dire rigoroso circa il dialogo per trovar posto in un sistema teorico, ma alla sensibilizzazione di chi è impegnato nell'educazione di altri o nell'educazione di sé. Forse è un compito insolito per la filosofia dell'educazione. A qualcuno potrebbe risultare estraneo e impugnarne la validità scientifica. Ma l'ambito scientificamente rigoroso, senza pensare affatto che ciò sminuisca il suo rigore, ammette la geometria euclidea e le geometrie non euclidee. Presentazione di Cosimo Costa. -
Educazione alla cittadinanza e al dialogo interreligioso. Le sfide del pluralismo religioso nella scuola secondaria di secondo grado
Il pluralismo religioso è una dimensione della nostra società multiculturale di cui la scuola italiana può esserne lo specchio. L'insegnamento della religione come elemento sociale può divenire un percorso per un'educazione alla cittadinanza e, come elemento personale, può essere una strada per formare al dialogo. Questo volume, rivolto ad educatori, docenti (in specie di religione) e studiosi del fenomeno della multireligiosità, ha cercato di cogliere alcune peculiarità della sfida culturale del pluralismo religioso nella scuola italiana. All'interno del testo è esaminata la questione della religious education in un'ottica europea e nell'interpretazione che ne è data nel nostro paese. Vengono poi rintracciate alcune buone prassi portate avanti nella scuola secondaria di secondo grado e nell'ultima parte si presentano sei studi caso su alcuni progetti didattici che hanno affrontato il tema del pluralismo religioso. Il volume si conclude con una proposta per l'oggi per affrontare la multireligiosità in chiave interculturale. -
La comprensione del testo. Capacità di localizzare informazioni e fare inferenze
Il presente volume, articolato in una parte teorica e in una parte metodologica, focalizza l'attenzione sulla capacità di comprensione dei testi da parte degli studenti liceali. Con linguaggio chiaro e correttezza metodologica, gli autori propongono a Dirigenti, docenti e a tutti coloro che, a vario titolo, sono interessati alla problematica alla base dell'indagine, spunti di riflessione e percorsi didattici per migliorare la capacità di comprensione del testo degli studenti a partire dalle loro debolezze. Per Dirigenti scolastici, insegnanti di scuola primaria e secondaria, e studenti universitari. -
Didattica digitale e inclusione nella scuola dell'autonomia
L'obiettivo del lavoro è quello di fornire una panoramica sull'utilizzo delle strumentazioni digitali presenti nelle classi a seguito degli ingenti investimenti effettuati attraverso il Piano Nazionale Scuola Digitale e, contestualmente, offrire riflessioni per una organica integrazione tra analogico e digitale, al fine di utilizzare una didattica più vicina alle nuove generazioni che sia in grado di valorizzare le potenzialità di ogni studente e, altresì, di promuovere, a partire dalla competenza digitale intesa come competenza di base, princìpi di cittadinanza digitale. -
Storia del museo d'istruzione e di educazione. Tessera dopo tessera
Il Museo d'Istruzione di Educazione costituisce la più antica istituzione museale italiana dedicata alla scuola e all'educazione; la sua origine risale, infatti, al 1873 e la sua fondazione si deve a Ruggiero Bonghi. Diretto prima dal geografo Giuseppe Dalla Vedova (1875-1877) e poi dal filosofo e pedagogista Antonio Labriola (1877-1891), l'istituto museale ha dato un rilevante contributo al rinnovamento del sistema scolastico italiano nei primi decenni post-unitari. In linea con quelle che erano le caratteristiche dei musei scientifici europei nel secondo Ottocento, il Museo d'Istruzione e di Educazione ha rappresentato, nel contesto italiano dell'epoca, un innovativo laboratorio pedagogico-scolastico e un centro propulsore per l'ammodernamento della scuola italiana e per la crescita pedagogica e culturale dell'intero Paese. La storia del Museo d'Istruzione e di Educazione si presenta, complessivamente, come una storia nella quale i momenti di fondazione, connotati da una forte progettualità pedagogica e politico-culturale, si alternano a fasi di declino, contrassegnate dalla dispersione di gran parte del patrimonio museale. -
La comunità professionale. Motore per il cambiamento della scuola
Questo volume raccoglie e rielabora i contributi presentati al convegno nazionale (La comunità professionale, motore per il cambiamento della scuola) che Scuola-Città Pestalozzi ha realizzato a Firenze il 10 e l'11 novembre del 2017 sia per ricostruire/rileggere diacronicamente la sua celebre storia sia per analizzare/interpretare criticamente una serie di attualissimi temi. Dai vari interventi riflessivi (tutti ricchi e stimolanti) emerge un modello di scuola che, partendo da una tradizione di scuola-pilota, può/deve farsi modello diffuso e praticabile con successo su larga scala. Modello nuovo sia per l'organizzazione degli spazi scolastici sia per le relazioni formative che lì si articolano, come pure per le pratiche didattiche e la rete di relazioni che vengono a svilupparsi tra scuola e territorio e oltre. Un modello sperimentale e tutto ben attuale nella sua funzionalità e nella sua organicità formativa: e, pertanto, da far conoscere e da rendere attivo per far crescere sempre più e al meglio la stessa «scuola dell'autonomia». -
Come fare sostegno a scuola. Teoria e pratica nella didattica inclusiva
Il volume è centrato sull’analisi della situazione del sostegno a scuola e pone l’accento non tanto sul ‘cosa fare’, definito ormai da decenni nell’impianto pedagogicolegislativo italiano, quanto piuttosto sul ‘come fare’ sostegno, tuttora uno dei maggiori nodi critici del nostro sistema scolastico. A tale riguardo, vengono anzitutto evidenziate le ombre che ancora si aggirano sul Piano educativo individualizzato/PEI che troppo spesso lo riducono ad un adempimento formale. L’obiettivo fondamentale resta, quindi, quello di rafforzare il significato di “scuola inclusiva” che sa accogliere la vasta eterogeneità dei bisogni educativi speciali e dove, nell’ambito delle interazioni tra allievi, tra allievi e docenti e altre figure interne ed esterne alla scuola, sa costruire lo spazio per atteggiamenti di rispetto e di solidarietà verso le differenze individuali. Per Dirigenti scolastici, insegnanti di sostegno e integrazione, educatori. -
Vamba e «la grandezza dei piccoli». «Il giornalino della domenica» (1906-1911)
"Ho pensato, bambini, di farvi vedere molte cose grandi negli esseri piccoli... Più tardi, nel mondo, vedrete molte cose piccole negli esseri grandi"""". Il sottotitolo del presente volume si ispira, parafrasandone il senso, alle parole di questa dedica della prima opera per l'infanzia di Luigi Bertelli, Ciondolino. Sono parole che esprimono l'attenzione che, da qui in poi, l'autore dimostrerà nei confronti dell'infanzia e della sua educazione che bene si adattano ad esprimere l'essenza anche della sua prova artistica più importante, la fondazione de """"Il giornalino della Domenica"""". Fin dal primo numero il periodico rappresentò, sia per forma che per contenuto, un notevole passo avanti rispetto ai didascalici modelli dei precedenti giornali per ragazzi con una precisa volontà di svecchiamento stilistico. La peculiarità del progetto educativo alla base del """"Giornalino"""" di Vamba risiede nel far sentire il proprio destinatario parte attiva della società in cui vive, conducendolo attraverso percorsi di educazione civile che toccano più ambiti della vita reale, senza preclusione di argomenti o uso di linguaggi troppo semplificati; l'interlocutore non era lo scolaro impegnato nell'apprendimento di aride nozioni, ma il ragazzo considerato quale persona autonomamente dotata di gusti, interessi, desideri. Nel """"Giornalino"""" trionfano piuttosto lo spirito del gioco, e dunque l'umorismo, la dissacrazione fino al paradosso, che è una delle colonne portanti dell'educazione quale ideale da perseguire, se educare significa anche e soprattutto andare oltre ciò che appare, dubitare di quanto sembra certo, maturare la capacità di rielaborare i dati e di costruire il futuro. A partire da queste considerazioni, si è indagato il ruolo che il """"Giornalino"""" ha rivestito nell'ambito della stampa periodica per ragazzi del suo tempo e il rapporto che esso ha stabilito con il suo pubblico nei termini della lettura, con particolare attenzione all'immagine di lettore ideale e immaginato che emerge dalle sue pagine, e della funzione delle illustrazioni in generale e delle copertine in particolare, a nostro parere, tra i maggiori elementi di innovazione della rivista." -
Gli studi comparativi in educazione. Approcci, modelli, ricerche
I contributi raccolti in questo volume, riprendendo la pluridimensionalità dell'educazione comparata, si muovono tra passato e presente, tra la prospettiva storica e quella attuale che comprende anche nuove frontiere, come l'etnografia educativa. Il tentativo è quello di dar conto, seppur in maniera parziale, di una ""scuola italiana"""" di educazione comparata che annovera pedagogisti importanti come, ad esempio, Luigi Volpicelli, Giovanni Calò, Mauro Laeng, Aldo Visalberghi, Alessandro Leonarduzzi, Vittorio Telmon, Lamberto Borghi, Giovanni Gozzer e altri studiosi. Questi pedagogisti non si sono occupati esclusivamente di educazione comparata, come è avvenuto per comparativisti in altre nazioni europee o in altre parti del mondo, ma gli studi che hanno compiuto, a partire dagli anni Cinquanta del Novecento, sono stati estremamente significativi e si può dire abbiano tracciato una """"via italiana"""" che altri studiosi più giovani hanno potuto seguire e sviluppare. Il volume si colloca sulla scia di tutti questi studi e tenta di gettare un fascio di luce su alcune tematiche della storia dell'educazione comparata italiana, ponendola in dialogo con la tradizione europea e mondiale."" -
Progettare il cambiamento educativo. L'impegno di Marcello Trentanove tra comunità e territorio
È qui ricostruita l'attività, intensa e precorritrice, di un direttore didattico d'eccezione, Marcello Trentanove, che ha operato nel Circolo di Bagno a Ripoli (FI) fra il 1962 e il 1990, anno del suo pensionamento. È stato anche, a lungo, Presidente del CEMEA toscano. A ricomporre le varie tessere, concorrono le testimonianze e le analisi di insegnanti, amministratori comunali, genitori, rappresentanti dei CEMEA e dell'MCE, magistrati e docenti universitari, che con lui hanno interagito nei quasi quarant'anni di permanenza a Bagno a Ripoli. Il volume, diretto a quanti lo hanno conosciuto e apprezzato, è rivolto in primis ai futuri insegnanti quale luminoso e fertile esempio di impegno per la scuola. -
Resistere alla scuola (tra sogno e realtà)
"A scuola non si va per imparare un mestiere e nemmeno per specializzarsi in una qualsiasi competenza. Si va per provare ad affrontare, e prima di tutto a vedere, ciò che ancora, grandi, non sappiamo fare: l'esistenza, la sua assurdità, la sua bellezza. Tale incerta e solida utopia condivisa tra allievo e docente ci apre una prospettiva non definita, né sicura, e forse nemmeno del tutto razionale, ma, ciò che conta di più, in qualche modo incantata"""". Con queste premesse, il presente volume propone un'idea di scuola, che si intreccia con una scuola vissuta come laboratorio in lockdown, nell'atmosfera un po' irreale imposta dalla Didattica a Distanza. Al cuore di questa idea il senso stesso della scuola e la parola, come presenza reale e poetica, come incontro tra studenti e docenti, per ritrovare, attraverso la costruzione dell'immaginazione, del sogno, la parte più autentica e concreta della realtà, per ridare vita a quello che rischiava di essere soltanto un vago ricordo: la relazione educativa in presenza." -
Le povertà tra colonialismo e globalizzazione. Il valore educativo della solidarietà
Le povertà, l’educazione, la crisi della società attuale, la relazione con l’altro come elemento insostituibile dell’intera esperienza della persona, in un mondo che cambia velocemente, il rifiuto della disumanizzazione e l’idea prevalente, secondo la quale, bisogna distinguere nettamente il male della violenza e il bene della non violenza, sono i temi trattati nel presente volume. Sullo sfondo, l’Africa con la sua storia e le sue contraddizioni. Consigliato a chi si occupa di cooperazione internazionale, di storia, di politica e sociologia. -
Leadership educativa e apprendimento degli studenti. Implicazioni per le politiche e per le pratiche formative
Il libro presenta gli esiti di uno studio quinquennale sulla leadership educativa promosso dalla Wallace Foundation. Kenneth Leithwood, Karen Seashore Louis e colleghi hanno analizzato un ampio numero di scuole primarie, medie e secondarie superiori, collocate in vari distretti appartenenti a nove stati. Gli autori con un approccio sistemico hanno esaminato la leadership ad ogni livello organizzativo del sistema scolastico: classe, scuola, distretto, comunità e stato, evidenziandone le implicazioni per le politiche e le pratiche formative. Lo studio, che per il suo contributo teorico e metodologico può essere annoverato tra i classici della ricerca sulla leadership educativa, ha individuato molteplici relazioni positive tra leadership e apprendimento degli studenti, confermate in molte indagini successive. Gli esiti della ricerca suggeriscono che la scuola promuova più fonti di esercizio della leadership e si proponga come un ambiente di apprendimento, per tutti gli attori, soprattutto per gli studenti. Presentazione di Giovanni Moretti. Prefazione di Michael Knapp.