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Verso una valutazione inclusiva. Teorie e modelli
La letteratura sull'educazione inclusiva evidenzia come i principi guida dell'Education for All richiedano una ristrutturazione completa delle prassi didattiche, che andrebbe supportata da cambiamenti nelle convinzioni e nelle attitudini, così come nei metodi e nelle azioni a tutti i livelli dei sistemi educativi. La valutazione è forse l'aspetto che maggiormente resiste al cambiamento e che più di ogni altro ha il potere di vanificare e annullare le innovazioni didattiche e organizzative che la scuola italiana tenta di mettere in atto da decenni. L'intento di questo volume è quindi quello di delineare un quadro teorico e metodologico a supporto di una valutazione maggiormente inclusiva. Se l'inclusione è un concetto in progress, sensibile ai contesti culturali in cui si sviluppa e portatore di un proprio background storico, la valutazione, d'altra parte, sembra essere l'aspetto cardine sul quale poggia un'idea di scuola che si tenta ormai da tempo di superare, senza successo. La valutazione inclusiva è allora un progetto in divenire, un ponte lanciato verso il futuro, sfida e scommessa al tempo stesso. -
Mente corpo e apprendimento. Attività didattiche per un curricolo inclusivo
La sfida della scuola è quella di offrire a tutti gli alunni occasioni di apprendimento che consentano uno sviluppo armonico all'interno di contesti formativi ""orientati al benessere"""" e progettati """"su misura"""". In quest'ottica, il testo """"Mente Corpo e Apprendimento"""" nasce dalla necessità di far riflettere genitori, educatori ed insegnanti sull'importanza di utilizzare il corpo ed il movimento per potenziare tutti i processi psichici che, una volta integrati fra loro, consentano di elaborare, integrare, classificare e memorizzare tutte le informazioni."" -
Didattica della comunità di ricerca. Per un'educazione democratica
Per Dirigenti scolastici, insegnanti di scuola Primaria e Secondaria, educatori.Il libro, pensato e scritto per gli insegnanti, non dimentica teorie e meta-teorie pedagogiche, ma non sottovaluta il fatto che l’educazione è essenzialmente una pratica. Offre, pertanto, un’efficace esemplificazione di teoria e pratica mediante il resoconto di un viaggio formativo realizzato in una reale aula scolastica e ispirato al curricolo della Philosophy for children. L’idea-guida intorno a cui si muove questo lavoro è la democratizzazione dell’educazione nello specifico setting della “comunità di ricerca”. Si tratta di un’idea, ma anche di una domanda, della quale è ben chiara la matrice deweyana, così come di ispirazione deweyana sono alcune proposte, sia operative che teoriche, che il testo veicola. -
Disagio giovanile e ricerca della felicità. Aspetti etici e psicopatologici
Nell'attuale ""società dell'immagine"""", permeata dal narcisismo e dalla necessità di autocelebrazione, la fisiologica condizione di fragilità delle giovani menti risulta maggiormente esposta al rischio di sviluppare stati di sofferenza psichica molto profondi. Le ricerche scientifiche sui bisogni fondamentali dell'Uomo evidenziano una realtà che i filosofi dell'antichità avevano ben chiara: la ricerca della Felicità, quale fine ultimo universale, è connessa alla piena realizzazione della vita ed ai beni di natura immateriale, quali la relazione d'amore ed il bisogno di socialità. Gli adulti hanno oggi una grande responsabilità ed un'imperdibile occasione: possono costituire modelli di riferimento """"funzionali"""", in grado di rappresentare un faro di luce nella nebbia della labilità dell'apparire, educando alla """"Bellezza"""" autentica ed agendo per la vera Felicità."" -
L'Aquila. Storia della città e del territorio. Divenire resilienti in un contesto di sviluppo sostenibile
I sedici saggi di cui si compone il volume offrono al lettore una originale riflessione sulla città e sul territorio dell'Aquila nella decade che dal terremoto del 6 aprile 2009 giunge fino alla pandemia del 2020, allargando lo sguardo all'intero Abruzzo. Tre sono le parole chiave che ricorrono: città, territorio e resilienza, che tengono insieme, in un discorso organico e improntato ai temi della sostenibilità, i diversi punti di vista adottati dagli autori. Il volume si articola in quattro sezioni: Pedagogia post-2009: Memorie e metodologie; Educazione universitaria: memorie, materiali e metodologie; Percorsi di conoscenza; e Uno sguardo verso il futuro. Frutto della collaborazione di alcuni docenti del Dipartimento di Scienze Umane dell'Università dell'Aquila, il volume fornisce approcci e metodologie innovativi per la ricerca, l'educazione, la formazione, l'insegnamento in ambito umanistico. -
Inclusione e disagio sociale
Il libro affronta temi diversificati, quali la mutazione antropologica della struttura di personalità prevalente nella società globale di oggi e nelle nuove generazioni, il bullismo e l'omofobia, la violenza nella famiglia, tra genitori e figli e nei rapporti di coppia, le dinamiche affettive nella disabilità, nel disagio scolastico e nell'agire didattico del docente nella nuova scuola. Tali contenuti sono uniti da un filo conduttore, intorno all'emergenza di una crisi sociale in crescita, che rischia sempre di più di dare nuova impronta alla vita delle persone. La risposta alla crisi, una di quelle possibili, non può che venire dal ritorno di attualità del grande tema educativo dell'emancipazione sociale e da quello che si è ormai diffuso nel lessico comune, ma che la pedagogia tra le prime scienze umane ha fatto proprio, dell'inclusione sociale, nella lotta a ogni forma di discriminazione. -
La dirigenza tecnica nell'amministrazione scolastica
Con linguaggio chiaro e poco incline al ""giuridichese"""", ma sulla base di un rigoroso impianto scientifico, il testo offre, alla luce della più recente normativa (CCNL 2016-2018, riforma Madia, legge anticorruzione, normativa su trasparenza, privacy, procedimenti amministrativi, responsabilità etc.), della migliore dottrina e della più autorevole giurisprudenza, un concreto ausilio ai DT e ai dirigenti scolastici per affrontare e risolvere al meglio le problematiche giuridiche poste dalla quotidiana attività gestionale e per prevenire eventuali responsabilità (civile, penale, amministrativo-contabile, disciplinare). Il volume intende completare tale formazione attraverso un supporto giuridico che affronta le più attuali tematiche gestionali che un funzionario pubblico apicale e un manager pubblico non possono ignorare per un accurato controllo ed una corretta gestione delle Istituzioni scolastiche."" -
Album di famiglia. Mezzo secolo di vita borghese (1905-1958)
Tutto è cominciato con due grandi scatole piene di fotografie della prima metà del Novecento, un migliaio di immagini eterogenee: testimonianze di eventi memorabili, istantanee a volte sbiadite di viaggi e villeggiature, ritratti scattati da fotografi professionisti. Come orientarsi e dare senso a tanta disordinata abbondanza? Guardandole con attenzione più e più volte, osservandone i particolari con una lente d'ingrandimento, ho incominciato a scoprire una forma e delle concordanze. Una data o una dedica permettevano di contestualizzare uno scatto; il tema analogo - la prima comunione o i matrimoni - consentiva di confrontare aspetti della stessa cerimonia in tempi successivi. Sono così emerse linee sincroniche e diacroniche che, intrecciandosi, hanno formato la trama di una storia. È la storia di una famiglia borghese a Roma. È la storia della mia famiglia. -
Il dirigente tecnico ed il dirigente scolastico nel sistema di istruzione e formazione. Verso il conseguimento della destinazione di scopo
Il sistema nazionale di istruzione e formazione, nell'ottica generale di Pubblica Amministrazione a servizio del cittadino ed in collegamento con gli altri sistemi dell'UE, ha come scopo istituzionale la garanzia piena del diritto alla formazione e all'istruzione per tutti gli utenti. Tale obiettivo complesso impone soprattutto alle figure apicali (dirigenti scolastici e dirigenti tecnici con funzioni ispettive) consapevolezze forti relativamente alle norme (Costituzione italiana, diritto amministrativo, Legislazione scolastica), ma anche conoscenze salde di scienze dell'organizzazione e dell'educazione. I dirigenti scolastici sono, infatti, chiamati a rispondere dei risultati dell'istituto e, quindi, dei processi organizzativi finalizzati alla progettazione, al controllo/valutazione e alla documentazione funzionale di efficaci ed efficienti strategie per l'istruzione e la formazione secondo la normativa vigente. I dirigenti tecnici, com'è noto, devono assicurare l'attività propulsiva, consultiva e di controllo in tutte le diramazioni del sistema di istruzione e formazione. -
L' emergenza pandemica e la didattica a distanza
Il testo esamina gli effetti dell'adozione della didattica a distanza nei diversi ordini e gradi di scuola (dall'infanzia alla secondaria superiore) a seguito del lockdown determinato dall'emergenza pandemica, attraverso un'analisi accurata ed in profondità delle prassi adottate nei diversi contesti allo scopo di riorganizzare e rimodulare il lavoro didattico nel nuovo scenario, nonché dell'esperienza vissuta dagli insegnanti e dai dirigenti scolastici in questa fase critica attraversata dal sistema scolastico-formativo nazionale. Tale analisi si fonda sull'esame dei risultati scaturiti da tre ricerche empiriche condotte durante e a seguito dell'emergenza e pertanto àncora ad evidenze scientifiche estremamente solide le riflessioni e le indicazioni prospettiche delineate dagli autori, in vista di una fase evolutiva del sistema nella quale il ritorno ad una condizione di ordinarietà, basata sull'attività didattico-educativa esperita negli ambienti reali deputati, si integri proficuamente con attività realizzate in remoto, attraverso un utilizzo sapiente ed avanzato delle tecnologie, ed ottimizzate proprio in virtù del retroterra di esperienza maturato in siffatte condizioni. -
Dalla salle d'asile alla scuola materna. Il percorso storico-pedagogico di Pauline Kergomard
Pauline Kergomard è una pedagogista francese che ha articolato la sua riflessione educativa tra il 1800 e il 1900 il cui nome è correlato alla nascita della scuola materna in Francia. Personalità attiva e impegnata dal punto di vista sociale e politico, assume ben presto un ruolo di prestigio nel sistema scolastico francese, assumendo il ruolo di Ispettore capo (per la prima volta attribuito ad una donna) nella scuola materna francese. Kergomard ha sviluppato un modello teorico che individuava nell'asilo - successivamente, grazie alla sua opera, ribattezzato ""scuola materna"""" - un contesto che si poneva in forte continuità con l'ambiente familiare, sia nell'atteggiamento del personale educativo, sia nell'organizzazione degli spazi e dei materiali, sia nella progettazione e nella realizzazione delle attività. Si può affermare che, grazie al contributo offerto al sistema di istruzione francese ed internazionale e in considerazione dell'evoluzione promossa nell'ambito dell'educazione prescolare Pauline Kergomard si pone come figura di spicco nel panorama pedagogico moderno. Ciononostante, seppure in presenza di numerosissime istituzioni scolastiche a lei intitolate nell'ambito del suo contesto nazionale, sembra che la fama di cui la pedagogista gode nel panorama internazionale - spesso dimenticata nella trattazione dei maggiori pedagogisti del XIX - le renda poco omaggio in considerazione dell'apporto che il suo pensiero ha fornito alla scuola contemporanea. Per questi ed altri rilevanti motivi, che si evinceranno dallo studio del testo, i due autori cercano di riportare alla luce una personalità così importante e variegata, per tanto, troppo tempo trascurata. Prefazione di Vittoria Bosna. Introduzione di Alessandro Barca e Franca Pesare"" -
Sul problema dell'educazione. Teorie, metodi e prospettive dalla pedagogia cattolica di Martin Stanislas Gillet
«Alla ""educazione intellettualista"""" che non mette capo a nulla, si deve sostituire a poco a poco una """"educazione integrale"""" che prende l'uomo tutto intero, la sua intelligenza, la sua volontà, la sua sensibilità». È questa l'idea pedagogica che Martin Stanislas Gillet (1875-1951), maestro generale dei frati predicatori domenicani dal 1929 al 1946, lascia scritta in una delle sue più importanti opere: Pedagogia e religione (1914). È questo un pensiero capace di aprire al problema che da sempre affligge la pedagogia: cosa occorre per bene educare? Attenendoci alla questione dell'insegnamento religioso e ripercorrendo teorie, metodi e prospettive appartenenti alla pedagogia cattolica di Gillet, si constaterà che, per """"ben educare"""", bisognerà ispirarsi sia a questioni di carattere teorico, quindi ad un """"ideale pedagogico"""" e ad una """"realtà pedagogica"""", sia a questioni di carattere pratico, quali possedere un buon """"metodo pedagogico"""" e avere un buon """"educatore"""" che, come scrive san Tommaso, «causat scientiam in addiscente, reducendo ipsum de potentia in actum»."" -
Ripensare l'educazione. Principi e prospettive di una pedagogia inclusiva
Che cos'è l'educazione e quali sono le sfide che è chiamata ad affrontare? Il testo vuole suscitare nel lettore riflessioni capaci di dare conto della complessità del presente senza perdere di vista le questioni più importanti che oggi si traducono nell'inclusione, nel diritto di partecipazione alla vita democratica e culturale del paese, con un'attenzione a quelle personalità, come lo sono don Milani e Freire, che nel tempo hanno fatto della fiducia nel potere umano e nell'istruzione la cifra distintiva della loro testimonianza. Altri impegni attendono nel presente l'educazione e la pedagogia in particolare, come la lotta alla povertà educativa e all'emarginazione delle persone meno attive e produttive nel contesto socio-economico. Di qui la scommessa sulla silver economy, sui processi di re-skilling, sulle capacità creative dei soggetti e del pensiero critico, sull'apprendimento e la cultura come risorsa da potenziare e diritto da tutelare, con una lettura propositiva della pedagogia che permetta alle persone - di ogni età e nei diversi contesti - di far emergere quel tesoro chiuso nella loro mente e nel cuore che ha bisogno di parole di verità e di amore. -
Il PCI e la scuola. Riflessioni e testimonianze di alcuni protagonisti
Nel febbraio 2021, programmando l'attività della rivista Education2.0, abbiamo deciso di avviare un percorso di riflessione, in occasione del centenario della sua fondazione, sulla presenza del PCI nella cultura italiana assumendo i temi dell'educazione e dell'istruzione come dimensioni fondamentali nel processo di democratizzazione e di modernizzazione del nostro Paese. Non si tratta di una ricostruzione sistematica ma di una prospettiva critica che accomuna testimonianze, ricordi, punti di vista di persone che con diverso impegno e responsabilità sono state testimoni e/o protagonisti di questo lungo periodo storico. -
La Lettera critica sull'educazione di Charles-Marie la Condamine
Questo breve testo di La Condamine rappresenta una sorta di manifesto pedagogico ispirato a Locke e Newton e pervaso da una conoscenza della natura fondata sull'esperienza e guidata dalla geometria euclidea. Quest'ultima, nelle parole dell'autore, era adatta a infondere ""lo spirito di precisione e di metodo"""" e a condurre all'apprendimento e all'applicazione della Logica, definita """"la chiave di tutte le scienze"""". La Condamine era favorevole a un'educazione acquisita per mezzo di azioni sostanzialmente gradevoli, volte a trasmettere all'educando uno stile di comportamento più in linea con quelle che venivano riconosciute come le caratteristiche psicologiche della mente infantile."" -
La motivazione ad apprendere in ambito scolastico
La motivazione ad apprendere nel contesto scolastico si rivolge a tutti gli educatori che si danno per mandato di aiutare gli alunni non solo ad apprendere ma anche a motivarsi ad apprendere. Come si vedrà, anche se la motivazione è un fenomeno intrinseco all'alunno, sono gli educatori che la nutrono e la stimolano. Questo libro si rivolge anche agli studenti universitari che vogliono diventare insegnanti in futuro. Troppo spesso, colpa dei tempi, i programmi di formazione dei docenti si limitano a sensibilizzarli sull'importanza della motivazione nell'apprendimento scolastico; non sono strutturati per iniziarli ad un intervento sistematico fondato sulle conoscenze scientifiche attuali. Questo libro aiuterà a gestire la situazione. -
Tecnologie del sapere. Apprendimento nei «luoghi di confine»
In questo lavoro, a partire dalla problematica appena esposta, vogliamo orientare la nostra riflessione sul complesso compito rieducativo all’interno di istituzioni carcerarie o di comunità di recupero che qui definiamo “luoghi di confine”. L’articolata varietà di linguaggi e la pluralità delle forme di comunicazione, cui abbiano assistito in questo complesso periodo, hanno posto sfide educative nel campo della formazione e istruzione a tutti i livelli, sconvolgendo gli equilibri relazionali, gli interventi didattico-educativi e i percorsi stessi di apprendimento. Molti sono stati gli interrogativi, da parte degli educatori, sulla validità e sull’efficacia di una didattica impostata sull’utilizzo dei dispositivi informatici e dei connessi linguaggi. Le pagine di questa pubblicazione di Angelina Vivona ripercorrono le tematiche legate all’educazione e all’istruzione dei minori negli istituti penitenziari senza mai abbandonare l’idea di considerare il carcere, non solo come lo spazio fisico di “esecuzione della pena” ma soprattutto come il luogo in cui osservare le persone che vivono in uno stato di privazione di libertà, coglierne i comportamenti e gli eventuali e progressivi miglioramenti. -
Partecipazione digitale. Ipotesi didattiche per la scuola democratica
Il volume assume il paradigma digitale come sfondo integratore per rileggere alcuni dei fenomeni tipici delle attività formative istituzionali: dal ruolo del docente, ai processi di partecipazione e inclusione, alle epistemologie sottese alla didattica e alla didassi. La scuola e le prassi didattiche si stanno confrontando con le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, spesso senza cogliere la portata dei cambiamenti strutturali che queste comportano rispetto all'assetto della conoscenza e alle modalità della sua fruizione e generazione. Il testo offre una riflessione su alcuni dei punti salienti dell'incrocio fra insegnamento, didattica e tecnologie digitali, aprendo ad una prospettiva di positiva integrazione che tiene in conto la visione pedagogica dell'attività didattica e del sapere tecnologico e le evidenze che aiutano a scegliere quanto più opportuno per sostenere il processo di apprendimento all'interno di una dimensione collettiva e partecipativa. Prefazione di Fabio Bocci. -
La valutazione di attività neurodidattiche. Fondamenti, tecniche e strumenti
La Neurodidattica si fonda sulla commistione tra le Scienze dell'Educazione e le Neuroscienze. Oggi, il cammino intrapreso da quest'ambito di ricerca intende fornire preziosi apporti alla prassi educativo-didattica; tuttavia, se da un lato esso registra un grande fervore sia in ambito nazionale sia soprattutto nel panorama internazionale, dall'altro stenta a convertire le nuove consapevolezze apprese in solide basi del proprio percorso. Se il Brain-based learning comincia a campeggiare nel contesto didattico italiano, è parimenti vero che la formazione all'utilizzo dei modelli neurodidattici richiede l'implementazione della riflessione, della verifica continua delle procedure, dell'auto-valutazione rispetto ai metodi e ai principi a fronte del successo neuro-evolutivo e formativo di ciascun apprendente. Il volume, frutto della ricerca congiunta delle due studiose, suggerisce indicazioni e spunti per una rilettura strumentale dei più comuni impianti della Neuroeducation e, soprattutto, individua strumenti e strategie docimologiche in grado di sostenere il reale funzionamento del cervello, contribuendo al processo di apprendimento/insegnamento in modo significativo ed efficace. Prefazione di Giuseppa Cappuccio. -
IPF. Questionario per l'Individuazione del Profilo di Funzionamento
Lo scopo del 'Questionario per l'Individuazione del Profilo Funzionale' (IPF) è quello di raccogliere informazioni rilevanti per la conoscenza delle abilità possedute, per la comprensione dei comportamenti che i soggetti con sviluppo atipico spesso adottano nell'interazione con l'ambiente esterno e per facilitare, così, l'implementazione di un intervento educativo-abilitativo sempre più appropriato ai loro bisogni e alle richieste di ""normalizzazione"""". Esso, cioè, descrive le abilità di ogni singolo individuo (in riferimento ad un criterio definito, ma indipendente da qualsiasi norma), analizza le abilità e sotto-abilità possedute dalla persona, identifica le attività che la stessa è in grado di compiere in modo autonomo e soddisfacente, e individua gli obiettivi che dovrebbero essere perseguiti in una Programmazione abilitativa e educativa (PEI).""