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Vieste. Il faro di Santa Eufemia. Ediz. illustrata
Dopo quasi sei secoli, questo lembo d'Italia, nella parte più estrema del Gargano, ha ancora il suo guardiano, isolato, arso dal sole o esposto al vento e alla tempesta: il faro sull'Isola di Sant'Eufemia accoglie e guida i viaggiatori del mare. Uno sguardo approfondito, reso senza veli o retoriche, su Vieste e sul Gargano, smarcato dal solito cliché di rinomata località turistica balneare con annesso record di oltre due milioni di presenze (dato 2019) tutto spiaggia ed ombrelloni, che consegna al lettore, al curioso, allo studioso e all'accademico il calcolo di area e perimetro di un solido, oltre che geometrico, patrimonio che è viestano nella sua allocazione, ma è dell'umanità in tutta la sua straordinaria valenza ed essenza. La collana Fari dell'Adriatico è un progetto editoriale promosso dal Dipartimento Dicar del Politecnico di Bari, in collaborazione con il Dipartimento Turismo Economia della cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia. L'iniziativa editoriale e l'attività di ricerca scientifica fanno parte di due delle missioni del Politecnico barese; l'attività di ricerca applicata è la terza missione universitaria, tenuto conto che questo lavoro ha un forte orientamento progettuale costituendo anche un'attività di sostegno alle istituzioni pubbliche che intendono attuare politiche di valorizzazione di un patrimonio a un tempo infrastrutturale, architettonico e paesaggistico. Contributi di Giuseppe Nobiletti, Graziamaria Starace, Maria Pecorelli, Aldo Patruno, Nicola Martinelli, Nicola La Vitola. Giuliano De Felice, Donatella Pian, Giuseppe Carlone, Giuseppe d'Agostino, Enrica Simonetti, Michele Montemurro, Romeo Farinella, Gabriele Rossi. Fotografie di Giorgio e Nicola Amato. -
Bari una città tra storia e immaginario. Le architetture raccontano
"La città è un gran libro di pietra su cui è possibile leggerne la storia, e le architetture sono le sue pagine più eloquenti"""", scriveva Victor Hugo. Ed è attraverso le sue architetture che Giandomenico Amendola ci racconta la città di Bari. Una città, quella nuova, fondata solo all'inizio dell'800, che può apparire priva di una storia; cela in realtà una pluralità di processi, progetti, di un passato rimosso e riscritto, di una complessità di memorie e di storie, quella dei commercianti e degli imprenditori, quella dello Stato, quella della gente comune che hanno scritto e riscritto la propria città creandone un testo affascinante. Questo il racconto di una Bari in equilibrio tra consapevolezza e speranze, tra un passato dominato dalla storia ma privo di memoria ed un futuro narrato e sperato." -
Bari. La cattedrale
La cattedrale di Bari, ultima in ordine di tempo fra le cattedrali romaniche pugliesi, racchiude nell'eleganza e nell'aristocratica bellezza delle forme architettoniche l'intimo anelito dell'uomo medioevale che seppe coniugare spirito e arte. L'armonia che traspare dall'edificio in stile romanico pugliese riesce a rapire ancora oggi l'uomo moderno e lo invita alla preghiera e all'incontro con Dio. Il grande edificio, uno dei monumenti più caratteristici e significativi di Bari, spicca tra le case della città vecchia e mostra immediatamente l'armoniosità della sua struttura. I due bracci della croce latina si incrociano imponenti e lo sguardo del viandante è subito rapito dal tiburio ottagonale cinto da fini ricami di pietra, per poi elevarsi fino all'alto campanile. -
Stefano da Putignano. «Virtuoso» scultore del Rinascimento
Il volume rappresenta un'accurata rivisitazione critica della personalità artistica di Stefano Pugliese da Putignano (1470 c.-dopo il 1538), il più noto e prolifico fra gli scultori pugliesi attivi tra Quattro e Cinquecento, e segue, a trent'anni esatti di distanza, il volume sullo stesso argomento della stessa autrice edito nel 1990. La necessità di dedicare allo scultore un nuovo, più aggiornato e approfondito studio, accompagnato da un pregevole apparato iconografico in buona parte realizzato per l'occasione e finalizzato a favorire una più vasta conoscenza della sua arte presso il pubblico degli studiosi e degli appassionati, nasce dalla presa d'atto dei grandi passi in avanti compiuti dagli studi sulla scultura rinascimentale pugliese dal 1990 ad oggi, che hanno consentito di distinguere chiaramente la personalità artistica di Stefano rispetto a quella di altri scultori coevi con i quali era stato spesso confuso in passato. Il grande numero di restauri che hanno interessato le opere di Stefano da Putignano negli ultimi anni permettono inoltre di valutare meglio le sue qualità di ""virtuoso"""" scultore, aggettivo con cui l'artista viene definito in una fonte settecentesca. Il volume ripercorre la storia critica dello scultore e tratteggia ampiamente l'ambiente storico e storico-artistico in cui egli si trovò ad operare, proponendo nuove, inedite direzioni d'indagine sulla sua formazione, avvenuta in loco e presumibilmente perfezionata in area lombarda, e prendendo in esame l'intero corpus delle sue opere, costituito da oltre un centinaio di sculture in pietra scolpita e vivacemente policromata sparse in un territorio molto vasto, che va dalla Terra di Bari alle attuali province di Brindisi, Lecce, Taranto e Matera (quest'ultima sino al 1663 parte integrante della """"Terra d'Otranto"""")."" -
L' immaginario e le epidemie
I saggi di questo volume intendono contribuire a ricostruire il rapporto, emozionale, comportamentale e cognitivo, tra l'immaginario e le epidemie attraverso i diversi fattori che in questo giocano. A partire dalla letteratura, dalla pittura e dal cinema che del rapporto con l'immaginario hanno sempre fatto la propria ragion d'essere. Defoe o Manzoni col romanzo, Luca Giordano o Guido Reni con la pittura, Ingmar Bergman o George Romero col cinema hanno narrato e rappresentato le epidemie plasmando ieri come oggi l'immaginario collettivo. A questo hanno contribuito anche le narrazioni storiche, in genere considerate oggettive ma spesso nutrite anch'esse di immaginario o le politiche sanitarie che, messe in atto per fermare la grande peste del '600, sono incredibilmente simili alle attuali. L'immaginario e le epidemie ha inteso fornire una chiave per riflettere sulla nostra attuale esperienza mostrando come anche il rapporto con il Covid19 sia sempre filtrato dall'immaginario che, reso pervasivo e convincente dai media, agisce in maniera sottile ma pesante sulla vita e sulle speranze delle nostre città. Contributi di Giandomenico Amendola, Antonio Ciuffreda, Rino Caputo, Andrea Leonardi, Fabrizio Violante, Silvia Surrenti, Letizia Carrera. -
Solo gli occhi
Anna Presicci, donna, figlia, moglie, madre, nonna, sorella... ha vissuto, insieme alla sua famiglia, una delle esperienze più terribili: aver contratto la famosa COVID 19. Ne ha raccolto in un libro le emozioni, positive e negative, sperimentate in questo duro periodo, da trasmettere e nelle quali riconoscersi. -
Salernum! Ritorno a Cîteaux
Guillom, il geniale vignaiolo di Cîteaux, alla morte del suo mentore, l'abate Etienne, si reca a Salerno, sede della famosa Schola, per apprendervi l'arte medica, e mantenere così la sua promessa di occuparsi dell'infermeria dell'abbazia. Giuntovi dopo un avventuroso viaggio per mare, stringe una fraterna amicizia con il greco Alessio, abile oftalmologo, e, attraverso di lui, con il giudeo Yelom, chirurgo e sapiente anatomista, e Cecilia, allieva della famosa Trotula De Ruggiero. Il suo inserimento nella comunità medica è reso più facile anche dalla considerazione acquisita in seguito alla guarigione del giovane Marco, un ragazzo di Amalfi che aveva perso l'uso della parola a seguito del trauma subito durante un attacco saraceno, nel quale era stata trucidata la sua famiglia. Con i primi freddi invernali, una febbre perniciosa, rapidamente diffusasi nella regione, porta con sé le prime vittime. Una di esse però suscita nel sospettoso Yelom il dubbio che quella morte non sia del tutto naturale. L'inquietante ipotesi che possa trattarsi di un assassinio, spinge così il giudeo e i suoi amici a indagare su di essa, in condizioni rese estremamente difficili dalla pressione esercitata dall'epidemia. La vicenda diviene progressivamente più intricata in seguito ad altre morti misteriose... Un medical thriller ambientato nella Salerno del XII secolo, nel periodo di massimo fulgore della scuola medica salernitana e sullo sfondo delle guerre tra Ruggero II di Sicilia, sostenitore dell'antipapa Anacleto, e l'immensa lega costruita dalla predicazione di Bernardo di Chiaravalle. -
Il volo di Francesco. Storia di un eroe involontario
Storia privata e storia pubblica si intrecciano in questo lavoro su Franco Martinelli (Turi 1917-Bari 1993). Nato dal desiderio di ricostruire attraverso un ampio patrimonio di documenti, di testi e di opere artistiche la vita e le azioni di un ""italiano del '900"""", come lo ha definito Pasquale Martino, il libro ha restituito il ritratto di un uomo, sconosciuto persino ai familiari, dalle molte esperienze e dai tanti interessi che da """"eroe involontario"""" ha creduto, ha combattuto, ha sofferto per difendere nobili valori, soprattutto la libertà, e ha offerto senza riserve il suo contributo alla storia del paese negli anni della Seconda guerra mondiale e della Ricostruzione. Doveroso quindi restaurare un tassello di storia individuale e consegnarlo alla memoria collettiva. Con contributi di Pasquale Martino e Mirella Casamassima."" -
Bari e la Puglia. Venti anni di sport. La storia di una rinascita e di una parentesi felice
Bari e la Puglia: venti anni di sport"" richiama il tema e la volontà di mettere a fuoco, in retrospettiva, il percorso fortemente orientato a sviluppare politiche sportive innovative e legate al territorio. Ricordare, ricostruire, legare con quel filo rosso una lunghissima serie di iniziative, provando a scegliere solo le più significative, senza avere la pretesa di ricostruire la miriade di singole attività svolte senza sosta su tutto il territorio regionale. Offrire, quindi, una panoramica, un quadro sufficiente a delineare il complesso e articolato lavoro condotto negli anni su tutti i fronti di questo mondo variegato e affascinante. Lo scenario è la Puglia e la città capoluogo è vista come un laboratorio per sperimentare progetti sportivi, scolastici, gestionali ma anche un'occasione per attrarre eventi e altre opportunità in modo da coniugare marketing territoriale, promozione e programmi di formazione."" -
Tutto a posto. 23 novembre 1980
23 novembre 1980, ore 19:34. Un terremoto, il più devastante dell’epoca moderna, si è portato tutto via da Caposele, piccolo centro dell’Irpinia che ospita la sorgente del più grande acquedotto d’Europa. Nicola, Fortunata e Beppe combattono una battaglia che non conosce la grazia. Ciascuno, a modo suo, risulterà vincitore per sé e per gli altri. Il romanzo è ispirato ad un episodio realmente accaduto in quei giorni. -
Per grazia di Sua Maestà fui liberato. Le carceri del castello Carlo V a Lecce: storia e restauro. Ediz. a colori
Per grazia di Sua Maestà fui liberato riproduce il testo di un'iscrizione rinvenuta nelle antiche carceri del castello di Lecce durante i lavori di restauro e di valorizzazione eseguiti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce. L'iscrizione si accompagna a centinaia di altre, lasciateci da quanti - meno fortunati, lì rimasero più a lungo reclusi e forse morirono, come lo stesso Gian Giacomo dell'Acaya, architetto e ingegnere militare autore dei lavori di ampliamento del castello, che in quelle carceri morì nel dicembre del 1570. Questo libro illustra e documenta i recenti lavori di restauro e valorizzazione delle carceri, occasione per una approfondita riflessione sullo stato delle conoscenze del sistema carcerario dell'antica Terra d'Otranto, e tenta infine di ricostruire in un racconto per immagini le vicende di quei detenuti che lì furono reclusi in un arco temporale compreso tra la fine del XV e il periodo preunitario, proponendo anche documenti inediti. -
Sogno di Natale
Una Stellina Nera in un gruppo di luminosissime Superlux, in groppa ad una superba cometa, in viaggio verso Bethelemme la notte di Natale. Orrore!!! Bisogna cacciarla via all'istante, altrimenti la sciagura si abbatterà su tutti. La Stellina Nera precipita e atterra sul ramo di un albero, ai cui piedi è accovacciato un gruppetto di Bambini-Ombra, nati, dicono loro, sotto una stella nera. In realtà ""rifiuti dell'Umanità"""". Pregiudizio e Rifiuto: due parole da cui non può nascere nulla di buono. E invece no! La Stellina Nera non si scoraggia e trascina i suoi amici rassegnati e scettici, da Gesù Bambino. In fondo è la notte di Natale e un miracolo è possibile. Sembrerebbe tutto scontato. E invece non lo è. Perché? Perché neanche Gesù Bambino, pur mettendocela tutta, da solo ce la fa. Se non ce la fa lui allora è la fine? Non è mica detto! Perché? Perché ci siamo noi e ad ognuno di noi tocca fare la sua parte. Bastano poche """"parole miracolose"""" da riscoprire e in cui credere. Quali? Amicizia, Accoglienza, Solidarietà, Sogni condivisi. Ci proviamo? I risultati potrebbero essere sorprendenti... Età di lettura: da 6 anni."" -
Puglia. Viaggio nelle dimore storiche
La Puglia gode di un patrimonio storico, artistico, architettonico e monumentale di inusitato valore, ma ancora in parte sconosciuto. Tutti beni che rispecchiano al meglio l'identità culturale di una regione. Questo lavoro consegna al lettore nuovi stimoli per conoscere e amare una Terra che trasuda di dimore storiche di straordinaria bellezza. La salvaguardia di questa ricchezza, vera e propria reminiscenza storica del vissuto anche molto lontano, merita di essere tramandata e ben conservata alle future discendenze, attraverso la sua conservazione e valorizzazione. Solo così lo si preserva dal degrado e dalla distruzione e nello stesso tempo gli si dà modo di creare un indotto importante per la qualità della vita dei territori in cui sono ubicati. Si privilegia di solito il mare ma per destagionalizzare bisogna pensare anche a rivalutare e valorizzare le tante dimore storiche disseminate in tutta la Puglia. Spesso i beni storici artistici - castelli, palazzi, ville, masserie - sia pubblici che privati vengono visti, nell'immaginario collettivo, come lussuose dimore poste, sia nel cuore sia limitrofi, nei centri abitati ereditate da antiche casate e, perciò, la figura del proprietario la si associa a quella di un ricco e fortunato ""signore"""". La realtà è molto diversa: chi oggi possiede una dimora storica la mantiene, la custodisce solo per la passione e l'amore per l'arte, la storia e la cultura. Si tratta di beni dislocati in tutta la Puglia, come nel resto del """"bel Paese"""", e tutti sono unici per il passato, per i significati che afferiscono e per i valori culturali. La manutenzione di un'antica dimora è complessa e comporta l'opera di artigiani specializzati; i committenti di questi professionisti, capaci di intervenire su beni storici senza alterarne lo stato originario, sono spesso i privati che consentono a queste preziose figure professionali di continuare ad esistere per mantenere vivo il valore della tradizione. È importante sottolineare che la buona conservazione di un bene storico riqualifica notevolmente anche il contesto in cui lo stesso è inserito, valorizzando il territorio circostante ed offrendo quindi notevoli benefici alla collettività, non solo da un punto di vista di immagine estetica, ma soprattutto favorendo l'economia locale; un patrimonio ben conservato e reso fruibile rappresenta, infatti, una notevole risorsa per lo sviluppo economico e genera conseguentemente produttività, lavoro e bellezza."" -
Bari. Il borgo murattiano. Il piano Gimma
Nel 1808 Bari conquista il rango di capoluogo di provincia e la nuova classe dirigente è pronta a uniformare al proprio interno esponenti della vecchia nobiltà, proprietari, rappresentanti delle professioni e commercianti, senza mai perdere di vista il dialogo costruttivo con le autorità provinciali. Protagonista del dibattito sulla fondazione del Borgo Murattiano è l'intendente di Terra di Bari, che nel 1812 affida di autorità all'ing. Giuseppe Gimma (1747-1829) l'incarico della stesura del piano del borgo. Alla vigilia dell'Unità Bari appare una città moderna, seconda solo alle capitali storiche del regno delle Due Sicilie, Napoli e Palermo. Tra la seconda metà dell'Ottocento e la prima metà del Novecento, il porto nuovo e la rete delle strade e delle ferrovie avrebbero sancito il 'decollo' di Bari come città nodale negli equilibri e nelle gerarchie urbane e territoriali della Puglia. -
Il mistero della morte di Cenzina Di Cagno. «Suicidata» dal marito
Lunedì 29 dicembre 1902: poco dopo le 6,45, una forte detonazione rompe il silenzio nel villino abitato dal tenente Vito Modugno in Corso Vittorio Emanuele a Bitonto. L'esplosione, proveniente dalla camera da letto di Vito e Cenzina, è udita per prima dalla domestica Domenica Bonasia che accorre nella camera da letto dove si trova di fronte a una scena raccapricciante: Cenzina Di Cagno giace ripiegata sul lato sinistro; dalla testa scorre un fiotto di sangue. La poveretta respira a fatica e pronuncia una sola parola: «Madonna mia!». La domestica in pieno panico inizia ad urlare per chiedere aiuto. Alle sue grida accorre il tenente Vito Modugno proveniente da una stanzetta al di là della terrazza, adibita a gabinetto. Dopo circa mezz'ora viene allertato il medico condotto Raffaele Gallo il quale si rende subito conto della gravità della situazione: Cenzina, è stata colpita da arma da fuoco nella regione temporale sinistra, a pochi centimetri dall'orecchio. Dal foro esce ancora sangue misto a materia cerebrale. Ma, quale arma da fuoco se nel letto in quel momento non c'è traccia di pistola o altra arma? Tra il cuscino e il materasso spunta una busta verdognola, contenente un foglio grigiastro sul quale, sotto la data ""Bitonto 28 dicembre 1902"""" è scritto, tra l'altro, «Rimorsi gravissimi mi obligano (sic) a togliermi la vita così penosa e triste». Sembrerebbe un suicidio, ma l'autopsia, testimonianze e circostanze emerse nel corso dell'istruttoria alimentano l'ipotesi di uxoricidio. Il 13 gennaio 1903, su requisitoria del pubblico ministero, viene emesso il mandato di cattura a carico del tenente Vito Modugno «imputato di omicidio aggravato e qualificato per la circostanza della premeditazione in persona della moglie». Il caso ha un'eco straordinaria nell'opinione pubblica; la vittima appartiene ad una ricca famiglia di banchieri baresi, l'imputato è un ufficiale dell'Esercito con un passato molto discusso e il caso diventa nazionale. Il processo si svolgerà a Perugia, per legittima suspicione. Impegnerà ben 96 udienze. I giudici popolari si divideranno a metà: sei a favore della parte civile, sei a favore dell'imputato. Il tenente, grazie al principio """"in dubio pro reo"""" verrà assolto. Ma il mistero della morte di Cenzina alimenterà ancora per molto tempo i dubbi iniziali e le cronache dei giornali."" -
Palazzi di Bisceglie. Storie di uomini e di pietre
Il volume è il risultato di una ricerca ultratrentennale, condotta dagli Autori in vari archivi pubblici e privati, tendente a trarre dall'anonimato e a ricostruire la storia di numerosi palazzi del borgo antico di Bisceglie, nella Terra di Bari, dove i modelli, le mode, gli stili di vita, giunti nella provincia pugliese dalla capitale partenopea, venivano recepiti e tradotti in versioni non prive di originalità e di fascino. Dalla comparazione critica tra le varie fonti è derivata un'opera originale ed innovativa che ha dimostrato quanto gli edifici, le dimore, siano entità in fieri che, nella loro continua evoluzione, seguono, si adattano e rispecchiano le personalità, le velleità, le mutevoli condizioni fisiche ed economiche dei proprietari. Di conseguenza, per la ricostruzione della loro storia e delle trasformazioni che nel tempo li hanno interessati, accanto all'analisi degli elementi architettonici e storico-artistici, diventa imprescindibile lo studio delle vicende personali e famigliari dei loro possessori, cui si è dato un nome e, quando possibile, un volto. Una pubblicazione che diventa a sua volta strumento per ulteriori ricerche, guida e fonte per altre pubblicazioni tendenti a valorizzare un patrimonio architettonico troppo spesso ignorato che, nell'ambito del turismo culturale ed esperienziale, offre percorsi alternativi e può costituire una formidabile risorsa per lo sviluppo socio-economico ed occupazionale del nostro Paese. -
La cittadella del tabacco
Questo non è un libro qualsiasi, un volume di racconti o di testi poetici in cui l'Autore mette a nudo la sua anima. Né è un testo di saggistica, in cui freddamente lo studioso analizza un 'oggetto' storico. Giuditta Abatescianni, già autrice di diverse pubblicazioni - soprattutto di narrativa e anzitutto in dialetto barese - sceglie con acume letterario una 'via di mezzo': raccontare la sua esperienza di lavoratrice all'interno della Manifattura dei Tabacchi di Bari - ormai da parecchi anni dismessa - tra la testimonianza (spesso di prima mano, da spettatrice o protagonista degli eventi narrati), talché la 'narrazione' risulta agile e coinvolgente - emotivamente catturante - e al tempo stesso veritiera. -
Bari. Storia, itinerari, luoghi, sapori
Una guida ""trasversale"""" alla città di Bari, per aree tematiche, con le notizie, i luoghi e le curiosità all'interno di quattro parole-chiave (storia, itinerari, luoghi, sapori) e alcune pagine di informazioni pratiche sui luoghi e i contesti citati accompagnati ove possibile dall'indicazione dei relativi siti Internet."" -
Bariduemilaventiventuno. Amicizia stellare
Amicizia Stellare è una raccolta di contributi di Amici che hanno testimoniato uno spaccato della vita sociale e culturale della Bariduemilaventiventuno. Una riflessione sulla vivibilità, le emergenze e le prospettive future di Bari, una città accreditata di una assai intrigante Storia di oltre tremilacinquecento anni troppo spesso conosciuta solo da studiosi, da ricercatori e dai pochi curiosi innamorati delle proprie origini. Contributi di Giandomenico Amendola, Annamaria Angiuli, Antonella Bellomo, Francesco Bellino, Filippo Maria Boscia, Giovanni Buquicchio, Antonio Capurso, Vincenzo Caputi Jambrenghi, Gerardo Cioffari, Carmine Clemente, Domenico Cofano, Raffaele Coppola, Giuseppe De Tomaso, Gianfranco Dioguardi, Gero Grassi, Riccardo Greco, Pasquale Loizzi, Pietro Marino, Raffaella Patimo, Ugo Patroni Griffi, Ines Pierucci, Pasquale Preziosa, Vito Andrea Ranieri, Walter Ricciardi, Michele Roberto, Ugo Sbisà, Enrica Simonetti, Nicola Simonetti, Francesco Paolo Sisto, Antonio Felice Uricchio, Michele Vinci. -
Un popolo e tre donne
Questo libro si propone di ripercorrere, in breve, la storia del teatro tragico ateniese nel V sec. a.C. attraverso l'analisi di alcune tragedie di Eschilo, Sofocle ed Euripide. Il popolo ateniese, conscio della propria unicità, e i personaggi femminili, potentemente descritti dai poeti tragici, rappresentano uno dei massimi vertici raggiunti nella elaborazione del pensiero, dell'arte e della cultura e possono indurre ancora oggi l'uomo contemporaneo a ritrovare il senso di valori perduti.