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L' oro di Giovanni. Il restauro della Croce di Mercatello e il Trecento riminese
Il volume raccoglie gli studi storici, critici e iconologici per la mostra nata intorno all'epocale restauro della Croce dipinta realizzata da Iohannes (Giovanni), capostipite della Scuola Riminese del Trecento, per la Chiesa di San Francesco a Mercatello sul Metauro. Il volume a cura di Daniele Benati e Alessandro Giovanardi è arricchito dagli interventi di Tommaso Castaldi e Fabio Massacesi e dalle fotografie inedite di Gilberto Urbinati. -
Falso movimento. Kiril Cholakov Denis Riva. Ediz. illustrata
"L'artista esprime se stesso, si cerca e si trova, ma non è mai soddisfatto. La sua ricerca non ha una conclusione, la propria soggettività viene sempre messa anche alla riprova del giudizio degli altri, del pubblico prima ancora probabilmente della critica. E questo movimento non è mai veramente un andare avanti, spesso è un andare indietro nella propria storia, nella nostalgia di qualcosa di lontano nel tempo, nella felicità di ritrovare qualcosa che si riteneva perduto. Un falso movimento."""" (Valerio Dehò)" -
Bartolomeo Mendozzi da Leonessa. Un maestro del Seicento tra l'Incredulità, il caso Ducamps e i nuovi documenti. Ediz. illustrata
Dimenticato e mai apparso nei libri di storia il nome di un pittore si rivela come protagonista in un crocevia artistico esaltante, la Roma della prima metà del Seicento. Bartolomeo Mendozzi oggi è considerato uno dei massimi pittori caravaggeschi, ma solo tre anni fa nemmeno gli studiosi di quell'epoca, tra le più dense e indagate della storia, lo avrebbero mai potuto immaginare. Intorno al recupero di questa personalità si sono intrecciate ricerche generose e depistaggi, equivoci e repentini cambi di identità. Questo libro racconta le vicende di un gruppo di dipinti, sempre più numeroso, che per lungo tempo non ha avuto padre. Unito nello stile e sotto il titolo di ""Maestro dell'Incredulità di San Tommaso"""" quell'orfanatrofio di opere per alcuni decenni ha viaggiato con un passaporto falso, col nome del francese Jean Ducamps, fino a che, per un perfetto incastro e come in un racconto poliziesco, certe tessere del mosaico non hanno mostrato la soluzione dell'enigma. Le prime pale d'altare aggregate nel gruppo di dipinti hanno permesso di ritrovare, nei documenti d'archivio, il vero nome del pittore: Bartolomeo Mendozzi da Leonessa."" -
Taccuini d'arte. Collana di Arte e Storia del territorio di Modena e Reggio Emilia. Ediz. illustrata. Vol. 14
Collana di Arte e Storia del territorio di Modena e Reggio Emilia a cura di Alessandra Bigi Iotti, Elisabetta Farioli, Francesca Piccinini e Giulio Zavatta. -
Il mondo alla rovescia di Fabrizio Berti
Le opere di Fabrizio Berti possono essere considerate il corrispettivo contemporaneo delle rappresentazioni del mondo alla rovescia e le sue interpretazioni diventano la metafora di un auspicato o immaginato processo di rinnovamento. Il nesso non si trova solo nello sviluppo narrativo di scene assurde che portano con sé il sorriso provocato dalla gioia di vedere infranto un mondo che si pensava non potesse cambiare mai, ma è presente anche e soprattutto nella percezione positiva dell'alterità. Il tema di un mondo contro-natura che celebra la gioia di fronte al trionfo delle differenze è la chiave per cogliere il senso profondo del ciclo di lavori di Fabrizio Berti: la sua rivoluzione sta, infatti, nel rendere concreto e manifesto, data la semplicità del linguaggio estetico, il cambiamento codificando fatti storici, leggende, fumetti, scene di film e famose opere d'arte, divenute icone del nostro tempo, con lo stesso rapporto satirico con cui le stampe del mondo alla rovescia di epoca moderna si servivano dei modelli della pittura mitologica per criticare i costumi del tempo. -
Marginalia. Le forme della libertà. Ediz. italiana e inglese
Gli artisti sono esseri liberi che devono affrontare anche il pericolo e la difficoltà di non essere compresi. Del resto il dilemma rimane sempre lo stesso: farsi capire da tutti tradendo se stessi o essere se stessi rischiando la solitudine e la marginalità? Gli artisti presenti in questa esposizione sono dei personaggi che non si sono adagiati nel già visto, negli standard di quello che può piacere a tutti, semplice, riposante, magari ""carino"""". Sono artisti veri che hanno portato e portano nel mondo dell'arte la propria personalità, la propria storia, le proprie ossessioni. Oggi che l'arte è uno dei molti canali della comunicazione, confrontarci come pubblico con delle personalità così definite e non certo semplici da accettare, è la prova che l'arte resta un'occasione di conoscenza unica e irripetibile. Un'esperienza intraducibile, che deve essere vissuta direttamente, perché la si possa avvicinare e comprendere. La libertà di esprimersi è sempre una conquista perché l'arte è un viaggio verso territori sconosciuti da cui si ritorna più ricchi e più sensibili. Questa mostra è piena di mondi differenti, di universi visionari che ci affascinano e coinvolgono portandoci... La mostra a Pavia, Musei Civici - Castello Visconteo 20/11/2021 / 28/02/2022 La mostra vuole rivalutare la """"marginalità"""" come scelta e come punto privilegiato per osservare la realtà nella sua compressa unicità."" -
Corri e lascia correre. Monologo sulle contraddizioni dell'essere. Nuova ediz.
«Ma chi me lo fa fare?» si chiede l'autrice tutte le volte che l'autrice inizia a correre. Eppure continua a farlo, sebbene nessuno la obblighi. Se mi osservo - scrive l'autrice - è evidente che dentro di me c'è qualcuno che comanda e qualcuno che obbedisce, qualcuno che starebbe sul divano e qualcuno che, invece, scatta. Nel momento dell'interrogatorio, siamo almeno in due. Quanti altri Io abitano l'essere? Come recita il sottotitolo, Alice Zannoni individua la pluralità interiore e narra le contraddizioni emotive che abitano l'individuo. In ""Corri e lascia correre"""", corre e racconta lo scorrazzare dei pensieri, ma questo non è un libro sulla corsa, è un libro nella corsa."" -
Altars. Luigi Presicce. Raffaele Quida
«Sugli altari di San Francesco della Scarpa le opere di Luigi Presicce e Raffaele Quida decretano la definitiva sparizione dell'arte e la sua riduzione a simulacro. Nell'epoca della massima estetizzazione della realtà l'arte è tutto e niente. L'orgia del significato coincide con la perdita di senso di tutto, anche del valore stesso dell'arte. Ci troviamo di fronte a quello che Jean Baudrillard avrebbe definito: ""un olocausto dei segni della pittura, delle forme e dei colori, un olocausto del mondo attraverso l'immagine"""". L'eclisse del senso non è senza conseguenze né per l'arte né per il mondo. Luigi Presicce lo aveva già messo in scena nel Castello di Acaya nel 2014 con la sua performance I Re del mondo sotto il cielo di terra, ispirata all'opera di Francisco Goya El Gigante. Ma è in questo piccolo eppure emblematico allestimento, curato da Carmelo Cipriani e Antonio Grulli, che la deriva dell'arte verso i territori del sacro diventa più evidente. L'artista si è definitivamente trasformato nell'officiante di una religione che ci chiede di credere prima di capire. Il suo gesto non è la rappresentazione del sacro ma il sacro stesso. L'atto creativo rifonda ogni volta il significato del mondo e dunque il mondo stesso. Un mondo che va abbracciato fideisticamente perché non può essere compreso. È superata persino l'alternativa Agostiniana tra il """"credo ut intelligam"""" e a intelligo ut credam"""". Non c'è più nulla da capire. L'arte ci invita a credere prima di capire anzi per poter capire. Ma per nostra fortuna non tutto si esaurisce dentro questa prospettiva millenaristica. C'è anche un'arte scevra da qualsiasi retorica meta artistica che ci chiede di capire prima di credere.» (Da 'Sugli altari dell'Arte di Luigi De Luca')"" -
Ancora in vespa da Milano a Tokyo. 1964 - 2020
1964: Roberto Patrignani parte da Milano in Vespa per consegnare un trofeo al CIO nipponico, in occasione dei Giochi Olimpici. 2021: Tokyo ospita di nuovo i Giochi Olimpici e Fabio Cofferati ritenta l'impresa, ma il Covid gli metterà i bastoni tra le ruote. Un viaggio su più livelli con l'autore che si mette a nudo, una sfida dove non si può programmare niente, una lucida follia per cercare le risposte ai dubbi di una vita. Il racconto dell'unico viaggio intercontinentale a due ruote in tempo di pandemia. Una emozionante avventura overland dove il traguardo è il viaggio stesso, in un crescendo teatrale dal finale a sorpresa. -
Marzio Cialdi. Global warming. Ediz. italiana e inglese
La mostra è dedicata al problema del ""riscaldamento globale"""", un tema di forte impatto sociale che l'artista sviluppa in una serie di lavori scultorei in cui i materiali che usa, tutti di derivazione industriale, appaiono deformati. Il loro stato di """"sofferenza"""" non è mai però qualcosa di particolarmente evidente e né tantomeno didascalico. Il cambiamento climatico infatti è progressivo, non un'esplosione che divora le cose e gli uomini, quanto un evento progressivo, continuo. Le opere sono possedute da calore, l'acciaio, il rame, le resine sembrano obbedire alla deformazione di un'ondata di calore che minaccia l'umanità. Marzio Cialdi è un'artista particolarmente sensibile ai temi dell'ambiente. In questo progetto ha realizzato opere in vari materiali che possiedono all'interno la dinamica del fuoco. Le forme si adattano ad una nuova condizione, resistono ma si devono piegare alle nuove condizioni ambientali."" -
Irae. This is (not) the end. Ediz. illustrata. Vol. 1
IRAE nasce come un progetto che illustra un impegno concreto per la sostenibilità in relazione all'arte pubblica, nata insieme all'associazione Yourban 2030. Questa onlus, nei suoi primi anni, si è posta l'obiettivo di promuovere iniziative ispirate agli obiettivi delle Nazioni Unite 2030, attraverso gli occhi degli artisti. E con IRAE vogliamo portare alla luce il tema della sostenibilità per quante più persone possibili e ispirarle a contribuire con i propri punti di vista - ma soprattutto con il loro talento. In questo numero: Cristiana Perrella, Paolo Canevari, Patrizia Boglione, Shinya Masuda, Tiziana Cera Rosco, Nicola Bertellotti, Daniela Billi, Jordi A. Bello Tabbi, Simonetta Gianfelici, Santiago Zabala, Andreco, Simone Passeri, Luca Marini, Michele Freppaz, Claudio Orlandi, Carola Blondelli, Simonetta Gianfelici, Dario Coletti, Patrizia Sardo Marras, Antonio Marras, Giacomo Costa, Ketty Di Tardo, Birgit Rusten, Angelo Cricchi, Simonetta Gianfelici, Luca Marini, Marcello Pietruzzi, Simona Ghizzoni. -
Dare un nome al dolore. Il cammino di Fondazione ISAL. Trent'anni di storia
"Ho scritto sul dolore, specie quello inutile, l'ho visto, l'ho frequentato, ne ho tratto motivi di rabbia e ragioni – sì, proprio ragioni – per riconciliarmi con un'idea di solidarietà e di cittadinanza. La mole di letteratura sul significato teologico e storico del dolore può aiutare a elaborare (o ritrovare) un contesto in cui cercare risposte sul significato del soffrire ma non risolve l'evento immanente che colpisce brutalmente l'individuo. Per permettere che la persona malata possa vivere con dignità il proprio destino, senza che il dolore insopportabile annulli i sensi, è necessario che il dolore divenga comunicazione cosicché, uscendo dal silenzio, possa produrre senso: per fare ciò il dolore deve essere alleviato e dominato. (…) L'interruzione o l'affievolirsi della sofferenza dirà che la vita è ancora capace di vincere, di essere se stessa"""". (Sergio Zavoli)" -
Virus group. Napoli New York Corviale
Archeologia e Arte Pubblica - Drugstore Museum - Roma 14/10/2022 - 27/11/2022. Un racconto visivo e narrato di una delle più significative esperienze di gruppo di arte contemporanea degli ultimi quaranta anni: il Virus Group. Nato a Napoli verso la metà degli anni 80 rappresenta una delle più lucide e visionare esperienze di arte applicata in circolazione: pittura, incisione, scultura, ceramica, installazioni, performance, poesia visiva. Un racconto che parte da Napoli e viaggia per Cuba, New York per poi approdare nella periferia di Corviale, dove si ricostituisce, negli anni duemila, e riprende a vivere, operare, produrre. Riqualificando i luoghi, compattando nuove esperienze. Il Virus Group è oggi composto da Giulio Ceraldi, Consuelo Chierici, Stefano De Santis e Giancarlo Savino. -
Irae. This is (not) the end. Ediz. illustrata. Vol. 2
IRAE nasce come un progetto che illustra un impegno concreto per la sostenibilità in relazione all'arte pubblica, nata insieme all'associazione Yourban 2030. Questa onlus, nei suoi primi anni, si è posta l'obiettivo di promuovere iniziative ispirate agli obiettivi delle Nazioni Unite 2030, attraverso gli occhi degli artisti. E con IRAE vogliamo portare alla luce il tema della sostenibilità per quante più persone possibili e ispirarle a contribuire con i propri punti di vista - ma soprattutto con il loro talento. -
Irae. This is (not) the end. Ediz. italiana. Vol. 2
In questo numero: gli erbari, le piante, le alghe, le foreste, i boschi, i labirinti, le erbe magiche, l'eden, ma anche le arnie, i vulcani e tutto ciò che riguarda la trasformazione, la rivoluzione ed il cambiamento sono alla base del secondo numero di Iræ. -
Quello che doveva accadere. Giovanni Gaggia. Pratica Poetica Politica
"Storia, verità, memoria. Ovvero il già accaduto, ciò che è giusto - cioè corrispondente alla realtà -, e poi la memoria, intesa come capacità di ricordare, conservare e tramandare storia e verità, e quindi """"tesoro di tutte le cose"""". A fare da collante a queste tre coordinate che determinano dinamiche e accadimenti delle vicende umane è un altro concetto, quello di giustizia: una virtù, una consapevolezza, un dovere e anche un diritto, una prassi sociale e culturale, intellettuale e politica."""" (Desirée Maida)" -
Intermezzo 23. Pino Pascali
La storia della più importante e significativa opera pubblicitaria dell’artista cerniera del secondo Novecento italiano. Il ritrovamento di Intermezzo 23 (opera di animazione integrale del 1966) rappresenta uno dei più importanti contributi di Pascali al mondo della pubblicità. E sicuramente una delle sue più significative opere di grafica applicata e di animazione ad oggi in circolazione. La storia di Intermezzo 23 non è in questo libro solo riportata in scena e raccontata e analizzata con una serie di saggi incrociati opera di alcuni dei più importanti nomi della storia e critica d’arte contemporanea, come Bruno Di Marino, Anna D’Elia, Daniela Ferraria, Marco Giusti, Roberto La Carbonara, Simonetta Lux,.. tra questi anche una inedita ballata scritta da Ernesto Bassignano, compagno di viaggi e di vita in quei favolosi anni 60 di Pino Pascali, ma è Pino Pascali stesso a tornare a parlare. -
Aldo Manfredi 1907-1958
Elisabetta Cicchetti e Natascia hanno catalogato ed archiviato tutte le opere con estrema precisione e ho colto immediatamente la loro volontà di dedicare una mostra e un catalogo ad Aldo Manfredi, operazione non semplice, di lui si sa veramente poco e nonostante i ripetuti tentativi di ricostruire la sua vita e la sua carriera, poche sono le informazioni che abbiamo. Si è scelto di non fare un catalogo critico dell’opera, si è scelto di lasciare alle immagini il compito di raccontare una vita intera, le emozioni, la fatica, la ricerca della verità. Troverete quindi in mostra e in questo libro circa 90 sue opere. -
In-e-volution. Lorenzo Scarpellini. Ediz. illustrata
L'evoluzione, termine qui messo in discussione, ci ha educati a contare teste, arti, code, orecchie e ossa. Siamo abili nel riconoscere ciò che è scientificamente corretto e ciò che non lo è. Ciò che è in equilibrio, finora, con l'ambiente circostante e ciò che è capace di ribaltarlo o di esserne sopraffatto. La linearità dell'esistenza diventa ed è un'utopia alla quale gran parte dell'arte contemporanea ci sta divezzando. Questi esseri vivono nell'innerspace, legati tangibilmente alla realtà che portano dentro di loro. Non sono i guardiani della spiritualità, come i gargouille di Notre-Dame, ma rappresentano la potenzialità distopica nell'oggi per il domani. -
L'occhio di Medusa. Nuova ediz.
“L’occhio di medusa” più che un saggio, è una raccolta di pensieri critici sull’invisibilità/visibilità dell’arte contemporanea e dei suoi protagonisti. Prendendo spunto dal mito di Perseo, l’autore rintraccia i lineamenti di un’estetica positiva che, al di là degli schemi teoretici più consueti, afferma la leggerezza e il primato dell’occhio nei processi di costituzione dell’opera d’arte. Da Van Gogh a Stanley Kubrick, da Damien Hirst ad Anselm Kiefer, da Caravaggio a Walt Disney Alessandro Masi raccoglie le testimonianze di una giuria particolare messa di fronte al giudizio dell’opera quale imputato eccellente. a leggerezza mercuriale sfugge all’occhio indagatore di Medusa come gli astronauti di fronte a quello ancora più spietato di Hall in “2001: Odissea nello spazio”, dando delle risposte concrete sul futuro dell’arte contemporanea e alle trappole che la realtà sottintende. Mito, sogno, verità qui si infrangono, si distruggono e nel contempo, come in un mare in tempesta, regalano al lettore il privilegio di un giudizio critico unico. “La realtà pietrifica – scrive Alessandro Masi nella sua premessa – tanto quanto i malefici occhi di Medusa...