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Dopo il 16 ottobre. Gli ebrei a Roma: occupazione, resistenza, accoglienza e delazioni (1943-1944)
La raccolta di saggi presentata in questo volume nasce da un’iniziativa della Fondazione Museo della Shoah, che ha coinvolto la Comunità Ebraica di Roma e il suo Archivio Storico per ricostruire le vicende degli ebrei durante l’occupazione nazifascista della capitale nel periodo successivo alla prima grande retata fino alla liberazione della città (4 giugno 1944). Il proposito è indagare le dinamiche che caratterizzarono le diverse fasi delle deportazioni e comprendere come molti ebrei riuscirono a sfuggire alla «caccia all’uomo» organizzata dai nazifascisti. Attraverso la comparazione tra la prima retata e le successive catture si delinea infatti con chiarezza lo spartiacque determinato dallo shock della mattina del 16 ottobre 1943 in termini di organizzazione della clandestinità. Decisivi furono il ruolo delle istituzioni e l’atteggiamento della cittadinanza nelle sue diverse declinazioni tra i poli opposti dell’accoglienza e della solidarietà, e del collaborazionismo e della delazione. Emerge così un più nitido profilo dei deportati romani e degli ebrei presenti in città, che restituisce volto, storia e dignità a coloro che gli occupanti volevano ridotti a meri numeri. -
The transformation of confessional cultures in a central european city: Olomouc, 1400-1750
The Transformation of Confessional Cultures in a Central European City results from a series of projects about the history of Olomouc, a medium-sized royal city in Moravia in the present-day Czech Republic. Set in its regional as well as wider contexts, this study of Olomouc contributes to research into ecclesiastical and religious developments of both the late medieval and early modern periods, and in particular the confessional divisions that followed the German Reformation.The chapters of this book are divided along chronological lines and also divided by topics and themes including:Hussitism and Utraquism, the early Czech Reformation, the impact and influences of the German Reformation, and the revival of the Catholic Church from the second half of the seventeenth century. Even though the struggles between rival confessions in the city only took place between the 1530s and 1650s, the council had asserted the city’s Catholicity against the Hussites in the fifteenth and early sixteenth centuries. This emphasis on the city’s Catholic spirituality, and the importance to the urban community of Catholic ritual and ceremonies was restored from the second half of the seventeenth century. The image of religious life in Olomouc that emerges from this study is of a society with competing Catholic bodies and individuals not only opposed to non-Catholic churches but also with sharp internal rivalries between Catholic institutions over forms of ritual and styles of worship. -
1943. Guerra e società
Caduta del fascismo e sconfitta militare, armistizio e occupazione tedesca, collaborazionismo e nascita della Resistenza, il territorio nazionale trasformato in campo di battaglia per eserciti: il 1943 rappresenta indubbiamente un tornante essenziale nella storia d'Italia. Tanti gli attori che nelle istituzioni e nella società civile giocano ruoli di primo piano in quei mesi, mentre dinamiche destinate a sovrapporsi o a entrare in collisione attraversano ogni ambito geografico del paese. In questo volume numerosi studiosi analizzano eventi e figure di quella pagina di storia per comprendere non solo la nascita e lo sviluppo della guerra partigiana, ma più in generale la stessa storia del fascismo e della fase di impianto della democrazia repubblicana e del sistema dei partiti nell'Italia postbellica. Il risultato è una nuova elaborazione dei risultati delle ricerche sinora condotte, per suggerire indirizzi di indagine inediti e offrire qualche chiave in più per comprendere il nostro presente. -
1914-1945. L'Italia nella guerra europea dei trent'anni
Le due guerre mondiali e i due decenni interposti composero un conflitto trentennale che sconvolse e trasformò in profondità la società europea. Non solo per la portata distruttiva delle vicende militari, ma anche perché l'ordine politico ed economico, l'organizzazione e la vita sociale furono fortemente plasmati dalle esperienze e dalle culture belliche. La dicotomia amico-nemico divenne egemone, tra gli Stati e al loro interno, fino a determinare la natura della cittadinanza. Le politiche nazionaliste e belliciste prevalsero a lungo su quelle democratico-sociali e solo al termine di quel lungo conflitto, cui parteciparono attori diversi e mutevoli nel tempo, il progetto di una modernità militarizzata e aggressiva soccombette di fronte a quello di una società rispettosa della pluralità degli interessi sociali. Di quel conflitto trentennale l'Italia fu tra i promotori e sovente protagonista tanto nell'ambito politico ed economico quanto in quello sociale e culturale, come per la prima volta i saggi qui proposti illustrano in modo originale e approfondito. -
1943. Strategie militari, collaborazionismi, Resistenze
Questo volume affronta, secondo tre direttrici fondamentali, gli avvenimenti del 1943, vero e proprio anno cerniera nel secondo conflitto mondiale, l'anno della ""svolta fatale"""": mutarono gli equilibri internazionali, si sfaldò l'unità dell'Asse e la """"fortezza Europa"""" fu scalfita per la prima volta, in Sicilia, dagli Alleati. Mentre la gigantesca offensiva sovietica avviava l'accerchiamento di Hitler, l'iniziativa statunitense nel Pacifico costringeva il Giappone ad arroccarsi, in una strenua difesa dei territori conquistati. Grazie al rovesciamento degli equilibri militari e al controllo dei cieli e dei mari, gli Alleati poterono invadere la Sicilia, indurre la caduta di Mussolini, costringere l'Italia ad arrendersi e a schierarsi infine al loro fianco. Ma la crisi del 1943, scuotendo profondamente le società in guerra, diede infine l'avvio in Italia, come già in Europa, alla Resistenza, che recuperò il patrimonio dell'antifascismo e si contrappose al nazismo e ai regimi di collaborazione sorti nei territori occupati: dalla Francia di Vichy alla Repubblica sociale italiana. Una storia, come dimostra il presente volume, ancora da studiare e capire."" -
1943. Mediterraneo e Mezzogiorno d'Italia
Di quell'anno cruciale per le sorti del secondo conflitto mondiale e passaggio fondante della storia contemporanea nazionale, il 1943, qui è considerato lo scenario del Mediterraneo e del Mezzogiorno d'Italia, con una ricostruzione articolata nei tempi e negli spazi e frutto di un rinnovato impegno storiografico. Ne scaturisce un quadro assai composito, in ragione del fatto che la drammatica intensità delle vicende belliche accentuò fortemente le tensioni sociali latenti alla fine del fascismo e poi esplose con l'occupazione militare, tedesca prima e in seguito alleata. Le dinamiche di scomposizione politica e istituzionale innescate dalle occupazioni solo gradualmente, in una relazione tutt'altro che lineare con quanto stava avvenendo nell'Italia centro-settentrionale, lasciarono il posto a processi ricostitutivi della società meridionale, peculiarmente plasmati dalla interazione tra le determinanti locali e il contesto generale, politico e militare dello scenario mediterraneo della Seconda guerra mondiale. -
Giotto's O. Ediz. inglese
The subject of this book is the artistic revolution that took place around the year 1300. Young Giotto is the protagonist of this revolution, whose trajectory of development can be traced across the most vibrant and fashionable centres of culture of the time, at the court of the Pope, in the city of Florence, in the rich and cultivated north-eastern Italy, between the court of the Malatesta in Rimini and the Veneto region with its power-house and financial heart in Padua. Above all, the book is about two huge projects that marked the first part of Giotto’s life: the Basilica of Assisi and, in Padua, the Scrovegni Chapel and the Basilica of Saint Anthony. Within his work and in his workshops places and people of Italy at the turn of the century come to life. Relying on stylistic and technical analysis, on a careful reading of iconographical programmes, studying working methods and culling information from artistic works themselves and historical documents, one may gain insights into how Giotto, like no one else, was able to become a catalyst of a new contact with the world, a modern ability to narrate with images and a newly rediscovered love of nature. -
Il nome dell'autore. Studi per Giuseppe Tavani
Otto studiosi, docenti presso diverse università europee e riuniti attorno a Giulia Lanciani, hanno deciso di offrire al loro amico e maestro Giuseppe Tavani una miscellanea di articoli che si prefigge di esplorare il vasto ambito dell'attribuzione dei nomi d'autore nei testi medievali. Ma il nome è solo un pretesto retorico attraverso il quale l'autore si sottrae a qualsiasi possibilità d'identificazione storica, sotto le sembianze d'un narratore o d'un cantore lirico? E qual è il valore degli anagrammi o degli epiteti giullareschi che appaiono nei testi; quale il ruolo degli amanuensi o dei responsabili dei vari scriptoria nell'inventare e catalogare i nomi d'autore? -
16 ottobre 1943. La deportazione degli ebrei romani tra storia e memoria
La razzia del 16 ottobre 1943 rappresenta - non solo in riferimento alla Shoah - una delle pagine più dolorose, forse la più dolorosa della storia di Roma nel XX secolo. Un avvenimento svoltosi non solo sotto le finestre del papa, ma anche nelle strade e nei palazzi di tutta la città, e che ha coinvolto, oltre la Comunità ebraica, la gran parte degli abitanti. Un avvenimento così traumatico da lasciare tracce profonde. Già dalla liberazione di Roma, infatti, si scatenarono polemiche sul ruolo del Vaticano, dei dirigenti della Comunità ebraica, della polizia italiana e della società italiana in generale di fronte all'accaduto e alla Shoah. L'enormità dell'avvenimento, la tragicità delle sue conseguenze hanno quindi perseguitato la coscienza e la memoria collettiva della città fino ai nostri giorni. Gli autori di questo volume hanno affrontato l'argomento sia dal punto di vista della ricostruzione storiografica, inserendolo nel quadro più generale della Shoah in Europa, sia dal punto di vista dell'elaborazione del lutto, con contributi che ripercorrono il difficile cammino della memoria. -
Guerre di torri. Violenza e conflitto a Roma tra 1200 e 1500
Tornei, giostre, razzie, caccie di tori per le strade della città, personaggi di alto profilo politico letteralmente divorati dalla folla, vendette, faide e lotte tra fazioni... Sono molti i conflitti e le violenze esaminati in questo volume, di cui si indagano le ragioni profonde. A provocarli è solo il desiderio di potere, di arricchirsi o di mantenere lo status quo da parte delle élite? O, quasi all'opposto, possono esser causati dalla difesa di diritti acquisiti o addirittura da una domanda di giustizia sociale da parte degli strati più ampi e poveri della popolazione? Il lettore scoprirà che indagare il contesto territoriale di Roma e del suo distretto nel periodo compreso tra XIII e XV secolo, attraverso l'apporto documentario di diari, cronache e resoconti stilati più o meno quotidianamente da testimoni contemporanei, significa compiere anzitutto un'investigazione sugli universi emotivi dei singoli cronisti nei confronti della violenza. Solo così sarà possibile capire, e scoprire, fino a che punto tali emozioni abbiano influenzato la rappresentazione degli eventi riportati sulla carta e la nostra possibilità di interpretarli. -
Istituzioni e terrorismo negli anni Settanta. Dinamiche nazionali e contesto padovano
Padova, 7 aprile 1979: l'inchiesta condotta dal sostituto procuratore Pietro Calogero su Autonomia operaia si chiude con una raffica di arresti di vari suoi esponenti, alcuni dei quali molto noti. La ricostruzione, anche attraverso una documentazione in gran parte inedita, di quel clima e di quelle vicende consente all'autore di guardare da un osservatorio privilegiato alla tumultuosa realtà italiana degli anni Settanta. La città di Padova rappresenta infatti in quel torno di tempo un vero e proprio ""laboratorio"""" politico, terreno di sperimentazione sia per le utopie rivoluzionarie che per l'attività di contrasto condotta dalle istituzioni e dalle forze dell'ordine."" -
La storia e le immagini della storia. Prospettive, metodi, ricerche
Il rapporto tra immagini e storia, nella duplice prospettiva dello studio delle immagini come documenti del passato e del loro ruolo nell'ambito della ricostruzione di avvenimenti storici, rimanda a una tradizione consolidata e variegata, a partire dagli studi di Haskell sulla funzione delle testimonianze visive come ""fonti storiche e chiavi di accesso a epoche remote"""". Ed è lungo tale sentiero che il volume vede intrecciarsi gli interessi di storici della cultura, storici della società e della politica, e storici dell'arte in senso stretto, nel comune intento di confrontare e far convergere i diversi filoni di ricerca. Il risultato di questo esperimento è un testo nel quale le singole discipline dialogano costantemente, nel continuo sforzo di affinare i differenti """"attrezzi del mestiere"""", al di là di ogni steccato: l'unica linea guida del percorso è, volutamente, il parametro cronologico, in un arco temporale che va dal tardo medioevo alla contemporaneità."" -
La contestazione cattolica. Movimenti, cultura e politica dal Vaticano II al '68
Del Vaticano II si continua a discutere per le conseguenze che ha avuto nella vita della Chiesa e di milioni di credenti, ma il Concilio è stato anche un grande evento politico degli anni Sessanta. In una fase di profonda trasformazione culturale, l'emersione del cosiddetto ""dissenso"""" politico ed ecclesiale ha rappresentato una risposta generazionale e trasversale alle diverse anime del mondo cattolico, risposta culminata nel """"momento '68"""" con l'esplosione delle contrapposizioni innescate dal Concilio nella contaminazione con le parole d'ordine dei movimenti di lotta. Come si mostra con questo libro, i pochi anni al centro della ricostruzione costituiscono uno snodo fondamentale del percorso del cattolicesimo italiano, tra la reazione alla modernizzazione e i tentativi di indirizzare quella spinta eludendo i punti scoperti dal Vaticano II e conservando l'identità del cattolicesimo politico."" -
Le commissioni ducali ai rettori d'Istria e Dalmazia (1289-1361)
"Le commissioni ducali ai rettori d'Istria e Dalmazia (1289-1361)"""" propone, per la prima volta, l'edizione dei 'formulari' più antichi superstiti per la stesura delle 'commissioni' ai rettori veneziani inviati nei domini in Istria e in Dalmazia, contenenti le linee guida e le istruzioni imposte dalla dominante per adempiere al mandato commesso: documenti ufficiali affidati a tutti i rettori veneziani che ricoprirono tale incarico, dall'inizio del XIII secolo, almeno, e fino alla fine della Repubblica. I 'Formulari' editi sono pervenuti sia nella forma più antica del capitolare giurato (in prima persona) che della commissione (promulgata a nome del doge in carica): si tratta, peraltro, di testi d'uso, che subirono nel corso del tempo continue modifiche e adattamenti normativi. I 'formulari' qui raccolti sono tratti dal registro I del fondo Collegio, Formulari di commissioni, conservato presso l'Archivio di Stato di Venezia. I saggi introduttivi presentano caratteri e contenuti della fonte, con particolare riguardo a quelli dei primi testi istriano-dalmati nonché del registro I in cui sono traditi -, e il sistema delle aggiunte con cui s'intervenne su di essi nel corso del tempo." -
Entre la solitud i la llibertat. Vidues barcelonines a finals de l'Edat Mitjana
La viduïtat representava per a moltes dones un canvi important en les seves vides. L’objectiu d’aquest llibre és analitzar quines conseqüències comportava, en l’àmbit econòmic, social i personal, el fet de perdre la condició de dona casada. La documentació permet constatar que, més enllà del marc legislatiu referent a les vídues barcelonines de la Baixa Edat Mitjana, la seva realitat quotidiana estava plena de dificultats, principalment econòmiques, a les quals havien de fer front. L’ombra de la pobresa amenaçava sovint el seu dia a dia, que en alguns casos, fins i tot, podia desembocar en l’exclusió social. Tanmateix, les possibilitats d’actuació de les vídues medievals dins del seu àmbit social eren diverses, així com també les estratègies que podien desenvolupar per tal d’adaptar-se a les noves circumstàncies, fet que ens permet afirmar que moltes d’elles no acceptaren de braços creuats els infortunis inherents a la viduïtat. -
La portalada de Ripoll. Creació, conservació i recuperació
La portalada del monestir de santa Maria de Ripoll és, indiscutiblement, un dels monuments romànics més importants de Catalunya i de tota Europa. Això s’ha traduït, al llarg del temps, en una llarga sèrie de treballs científics, així com d’accions de conservació-restauració, que són testimonis del reconeixement dels seus valors patrimonials i fins i tot identitaris. La portalada de Ripoll. Creació, conservació i recuperació agrupa una vintena de treballs científics de diferents autors, que troben el seu origen en el simposi internacional homònim celebrat a Ripoll l’any 2013, i que ofereixen mirades diferents i complementàries sobre la portalada i sobre altres obres d’art relacionades amb ella des dels punts de vista de la història de l’art medieval, la conservació-restauració i la recuperació del monument en el marc de la Catalunya contemporània. -
«Ego quirina». Testamenti di veneziane e forestiere (1200-1261)
A Venezia e nel suo Ducato l'uso di far testamento ebbe un lungo e rilevante sviluppo, dai primi, rari documenti del secolo IX alla vastissima produzione tardomedievale. Le vicende di questo tipo di fonte sono infatti molto legate a quelle di una popolazione alacre e movimentata e di uno Stato sempre più vigile ed accuratamente strutturato. Ma riguardano anche la storia della cultura, della lingua e dell'alfabetizzazione, del diritto e delle relazioni familiari, delle istituzioni e credenze religiose, della realtà materiale. I testamenti femminili di questa edizione, quasi un centinaio (quelli sinora trovati per gli anni 1200-1261, periodo molto intenso della vita comunale e del dominio mediterraneo) indicano facoltà e prerogative delle donne libere, di ogni appartenenza sociale, mettendo in luce la loro notevole autonomia. Una condizione determinata sia dalla forte espansione economica e dall'attività mercantile, che impegnava in diversi luoghi, anche lontani, buona parte della popolazione maschile, sia dall'influsso dell'antica tradizione giuridica romana e bizantina. -
Storica (2015). Vol. 61-62
"Storica"""" è una rivista fondata in Italia nel 1995, che accoglie contributi, oltre che in italiano, in inglese, francese e spagnolo. La rivista vuole essere un luogo di discussione sulla natura, le regole e le finalità della storiografia, aperto a tutte le discipline interessate alla riflessione sul passato. """"Storica"""" pubblica tre tipi di testi: saggi veri e propri (nelle sezioni Primo piano e Filo rosso), discussioni a proposito di uno o più libri (Questioni) e ampie recensioni critiche (Contrappunti). I saggi sono sottoposti a peer review." -
Chronicon bellunense (1383-1412)
Questo volume, frutto del lavoro e dell'impegno del Comitato per la pubblicazione delle fonti relative alla Terraferma veneta, realizzato con il contributo della Regione del Veneto, rappresenta di uno degli esiti più significativi nel panorama delle cronache venete medievali. L'autore, Clemente Miari, giureconsulto e canonico di Belluno, risulta, dalle cronache pervenute, osservatore attento e puntuale dei vari aspetti e pieghe della vita bellunese tra fine Trecento e inizio Quattrocento, un periodo storico decisivo per la storia di questo territorio e per la Terraferma veneta: numerosi gli intrecci che già allora legavano Belluno e la valle del Piave con Venezia, con Treviso, Padova come luogo di studi e con il Veneto Orientale più ingenerale, dando luogo ad una relazione cosi forte e stretta, da non portare che ad un comune destino. Grazie all'attività condotta con attenzione e con rigore scientifico da giovani e promettenti studiosi sotto la guida di esperti docenti delle Università della nostra regione, nello specifico, Verona e Padova, anche Belluno può ora vantare l'edizione 'definitiva' di una sua cronaca medievale (sinora nota solo in una traduzione italiana ottocentesca), cosi come le altre maggiori città della Marca Trevigiana. Questa pubblicazione costituisce una testimonianza dell'attenzione che la Regione del Veneto intende prestare al sostegno della ricerca storica finalizzata alla produzione editoriale, strumento efficace ed imprescindibile per la circolazione della conoscenza. -
Il commercio interculturale. La diaspora sefardita, Livorno e i traffici globali in età moderna
Questo volume propone una storia globale in scala ridotta di uno dei fenomeni più affascinanti e complessi dell'età moderna: il commercio interculturale. A dispetto di ostacoli tecnologici e barriere linguistiche che a prima vista parrebbero insormontabili, mercanti di diversa estrazione e appartenenti a gruppi religiosi diversi trovarono il modo di condurre affari a grandi talora enormi - distanze. Intrecciando teoria economica e narrazione, questo studio scandaglia le logiche secondo cui gli ebrei di Livorno condussero i loro traffici nel Mediterraneo, in Nord Europa e perfino in India nel corso del Settecento. Francesca Trivellato mette alla prova presupposti troppo a lungo dati per scontati circa le solidarietà etniche e religiose che sarebbero alla base delle reti creditizie del periodo preindustriale e rivela invece la pluralità di agenti coinvolti nel commercio interculturale.