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Urban regeneration and strategies of intervention. A project for Münster's Harbour
La questione del ""recycle"""", ovvero della rigenerazione urbana e architettonica, è in questi anni diventata centrale, e rispecchia una congiuntura sociale ed economica a cui anche la disciplina architettonica deve dare concreta risposta. Rispetto ai grandi interventi che dai primi anni Novanta hanno interessato le aree dismesse portuali delle grandi città europee (Amsterdam, Rotterdam, Amburgo, Colonia), caratterizzati da una progettazione unitaria e coordinata garantita dallo strumento del masterplan, il caso di Münster si pone come alternativo. Qui alcuni importanti cambiamenti sono avvenuti e tuttora avvengono, nell'area del porto fluviale e sono fortemente legati ai temi del rinnovamento delle aree dismesse. Questo libro, risultato di una ricerca accademica, propone il progetto nell'area più a sud del porto, dove edifici per la residenza, per il lavoro, per il tempo libero, nella coesistenza con la riqualificazione delle architetture esistenti, possono costruire un nuovo waterfront della città."" -
Il clima come materiale da costruzione e altri scritti su Le Corbusier
Il volume raduna alcune riflessioni sul ruolo del clima nell'approccio progettuale di Le Corbusier da Chandigarh a Ahmedabad, che sembrano diventare ancora più urgenti in epoca di ""Climate Change"""", intervallate da un intervento sul quartiere Frugés a Pessac e da una ricerca che vede l'opera di Le Corbusier come snodo determinante tra architettura storica e architettura contemporanea. Infine due lezioni che introducono alla comprensione della centralità di questo maestro del novecento. Parole come ricerca e didattica, che rischiano di diventare slogan sia nelle università che nella professione di architetto, trovano qui un focus nella grande opera dell'architetto di La-Chaux-des-Fonds, scomparso appena cinquanta anni fa nelle acque del Mediterraneo."" -
Danzando con Gropius. Piazza Matteotti a Catanzaro. Ediz. italiana e inglese
Piazza Matteotti è lo spazio pubblico più importante di Catanzaro, formatosi nell'arco di centocinquant'anni dopo l'unità d'Italia come centro direzionale della città. Solo nel 1991 diventa una piazza caratterizzata da episodi come una passeggiata ispirata a Victor Vasarely, un grande orologio solare, il restauro del giardino storico e la Scaletta, folie che si pone come un tratto fisiognomico della piazza. Caso vuole che gli stessi progettisti tornino sulla scena del delitto nel 2007, vincendo un concorso internazionale, il cui fine è il restauro e il completamento della prima opera. Si estende l'area pedonale ed ora la piazza si presenta come un sistema unico e completo. Pavimentazioni in quarzite e travertino, sedute policrome e prosceni dedicati a Terragni e Le Corbusier, uno Gnomone scenografico, bacheche, stele, strisce d'asfalto dipinte da writers, compongono un repertorio ricco di principi di orientamento e di nuova centralità. -
Stories. OFIS architects. Ediz. italiana e inglese
Rok Oman e Spela Videcnik sono i titolari dello studio sloveno OFIS arhitekti. Nati entrambi all'inizio degli anni '70, avviano la carriera professionale grazie a una serie di vittorie in diversi concorsi di progettazione nella loro madre patria, cavalcando l'onda dell'entusiasmo giovanile e dello spirito riformatore sloveno sviluppatosi con la dissoluzione della Yugoslavia. Lo studio nel corso degli anni ha progettato e realizzato un'ampia gamma di tipi edilizi, in particolare residenze (social housing), impianti sportivi e musei che qui vengono presentati. I due progettisti appartengono a una generazione di architetti che si è alimentata alla fonte del ""post-modern"""", ma evitandone sia le derive kitsch e storiciste sia le distorsioni formali avanguardistiche e visionare. Da qui il rifiuto di un funzionalismo prescrittivo e il progetto di architettura vissuto come una sorta di revisione critica delle sue fondamenta."" -
Why architects still draw. Due lezioni sul disegno d'architettura. Ediz. italiana
Nelle sue due lezioni immaginarie agli studenti di architettura, Paolo Belardi perora efficacemente la causa affinché il ruolo del disegno a mano libera nell'atto progettuale venga salvaguardato e incoraggiato, non solo come mezzo diretto per rivelare la genesi di un'idea progettuale attraverso schizzi d'ideazione, ma anche come strumento, più informativo, per il rilievo e per la documentazione sia del patrimonio monumentale che degli edifici, ben più banali, che oggi noi progettiamo, costruiamo e abitiamo. Nel sostenere il valore del disegno a mano libera, la tesi di Belardi rammenta ai progettisti che le tecnologie obsolete spesso mantengono la loro straordinaria utilità e, per questo, non devono essere abbandonate, anche quando le nuove tecnologie sembrano garantire maggiori potenzialità e facilità d'uso. Prefazione di Francis D.K. Ching. -
Melfi. Espandere l'arte. Ediz. italiana e inglese
Il volume raccoglie i contributi teorici e le proposte progettuali del Workshop Internazionale di Progettazione espandere l'arte, un evento partecipato svoltosi a Melfi nel 2014 che ha visto coinvolti istituzioni, cittadini oltre studenti e docenti di otto scuole di architettura provenienti da altrettante prestigiose università: Gainesville (Florida), Ljubljana (Slovenia), Genova, Venezia, Ancona, Ascoli Piceno, Pescara e Matera. ""Melfi, espandere l'arte/expanding art"""" è il racconto di un coraggioso progetto di rigenerazione che vuole puntare sul notevole patrimonio culturale di questo luogo e sul suo indotto: una serie di edifici pubblici nel centro storico di Melfi, dismessi o abbandonati, sono qui ripensati per dare spazio all'arte in rapporto al contesto, alla rete degli spazi pubblici e ai contenitori culturali già esistenti."" -
Basic architecture
"Basic architecture"""" è articolato in tre sezioni che corrispondono a tre temi proposti agli studenti della facoltà di Ingegneria edile-architettura del Politecnico di Bari: la casa minima, la casa elementare e la casa doppia. I temi sono introdotti da tre costruzioni dell'autore, edifici semplici, radicati alla terra, lontani dalle spericolate esercitazioni esibizionistiche delle architetture pubblicate dalla stragrande maggioranza delle riviste e dei libri. Le pagine successive contengono esercizi elementari di composizione architettonica, una sorta di Gradus ad Parnassum analogo ad esercizi di difficoltà crescente per l'apprendimento di uno strumento musicale. Sono esercizi come variazioni sul tema della casa, il tema fondamentale, ma spesso trascurato nelle scuole, dell'architettura. Tutti i progetti sono nitidamente presentati in bianco nero con una grafica perfetta nel suo minimalismo e costituiscono nell'insieme un solo grande progetto: non tanto la costruzione di una casa ma la costruzione di un architetto. Il testo introduttivo è di Adolfo Natalini." -
La bellezza del paesaggio. Progetti dell'area a verde della GSK a Siena
Il libro raccoglie i progetti elaborati dagli studenti che nel corso di Storia del Giardino e del Paesaggio del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale ""Luigi Vanvitelli"""" di Aversa nell'anno 2015-2016 si sono misurati con il tema della progettazione dell'area verde della GSK a Siena, portando il loro contributo di proposte. Questi progetti individuano un percorso, frutto di un paziente lavoro che con lentezza, ma efficacia, ha permesso agli studenti di misurarsi con la realtà del mondo esterno."" -
Il paesaggio come sfida. Il progetto
Questo volume ha il fine di sensibilizzare il pubblico sull'urgenza politica di una sperimentazione attuativa del progetto di paesaggio, attraverso la raccolta di testimonianze sullo stato dell'arte, secondo prospettive molteplici. Il libro si compone di due parti nelle quali confluiscono i contributi di studiosi e giovani ricercatori di molte discipline diverse, di professionisti e di amministratori. La prima parte è una ricerca antologica, fatta in collaborazione con oltre cento autori, in forma di Atlante di posizioni. La seconda parte è invece un percorso di riflessioni su tematiche specifiche. Tutto insieme compone un quadro originale di sfida e di speranza, quasi una sinfonia verso una politica finalmente attuativa della Convenzione Europea del Paesaggio. -
Limboland
Una raccolta di osservazioni sul paesaggio contemporaneo degli Stati Uniti e della Cina, Limboland è organizzato in due gruppi di testi scritti a più di vent'anni di distanza, che esplorano la forma fisica e spaziale di luoghi in rapida trasformazione e la relatività del giudizio che accompagna lo sguardo di chi osserva. Non è un caso che il titolo, preso a prestito da un articolo di giornale su una nuova parte di città, parli di una realtà sospesa che si volge in più direzioni. La velocità del cambiamento della città e del territorio globalizzati, soggetti al consumo del mercato e alla continua costruzione di realtà artificiali legate a esso, è indagata nell'evidenza materiale e visiva dei luoghi. Questa, secondo l'autore, parla delle differenze che li caratterizzano più degli eventi o delle grandi narrazioni che li hanno finora definiti. -
Architetture archeologie. Ediz. italiana e inglese
In questo libro è raccolta una selezione di progetti di Marco Navarra_Nowa caratterizzati da una cifra comune. Si tratta di piccole architetture pensate attorno a delle sezioni che generano e reggono lo spazio come archeologie interiori. Le sezioni tomografiche svelano e raccontano gli elementi generativi. Nella linea evolutiva di ciascun progetto fissano alcune ossature in una condizione di potenza. Racchiudono nella loro estrema sintesi una ""promessa di felicita"""", trattenendo il respiro per esprimere altri futuri. Le sezioni tomografiche materializzano il tempo come evoluzione e metamorfosi. Descrivono con precisione le preesistenze e, sovrapponendosi e comprimendosi l'una sull'altra, trascrivono le tracce del passato innestandole in un nuovo discorso. Le operazioni di scavo e dissezione, mettendo in opera misurati slittamenti di ciò che esiste e calibrati innesti di nuovi elementi, ricercano con insistenza e pazienza il piacere dell'abitare. Un piacere che si moltiplica riverberando le forme del tempo che ogni architettura riesce a svelare. Introduzione di Gian Luca Porcile."" -
Speer. L'architettura e/è potere
Il monologo, ispirato ai ""Diari segreti di Spandau"""" scritti durante i vent'anni di carcere da Albert Speer, l'architetto di Hitler, l'uomo che ha modellato le sue monumentali ambizioni architettoniche, racconta la sua colpa e cerca di convincere gli spettatori ad emettere la sentenza. Una sentenza che però ricadrà sullo spettatore, perché l'ambizione divorante, l'ossessione per l'ideale di bellezza, il desiderio di creare un mondo nuovo e il dubbio - se vendere l'anima al diavolo o battersi contro le ideologie dominanti - sono le domande di ogni essere umano al cospetto delle atrocità del mondo. La pubblicazione comprende due brevi saggi sulla figura di Speer di Ines Tocic, Micaela Antonucci e Sofia Nannini."" -
La città paesaggio. 1925-2015
La città paesaggio è la company town di Dalmine, progettata tra il 1925 e il 1944 dall'architetto Giovanni Greppi con la coerenza di un disegno unitario portato a compimento in un ventennio. La storia di Dalmine raccontata in questo libro coincide con gli anni e con l'esperienza che ha vissuto la più anziana dei suoi abitanti. Questa corrispondenza anagrafica introduce un primo tema che sta sullo sfondo della ricerca: più che un passato da osservare con nostalgia, il racconto che si sviluppa nel libro, ed i continui rimandi che testi, oggetti, documenti e disegni aprono nel flusso delle immagini fotografiche, descrive un eterno presente. Una dimensione temporale continuamente viva, che si rinnova e che non conosce oblio, quella di una città giardino, contraddistinta dalla straordinaria vegetazione arborea dei suoi quartieri, dalla presenza delle sue architetture monumentali e dal paesaggio naturale del fiume Brembo, un ecosistema ancora oggi preservato e frequentato dalla comunità. Questo libro è l'esito di una ricerca etnografica e fotografica condotta tra il 2013 e il 2015, in cui la fotografia permette di planare sui luoghi e sui ricordi, di compiere uno scavo nel tempo. -
Warum Florenz? o delle ragioni dell'espressionismo di Michelucci, Ricci, Savioli e Dezzi Bardeschi
Perché Firenze? Perché proprio a Firenze si rintracciano le maggiori fioriture ""espressioniste"""" del panorama architettonico italiano del secondo Novecento? Il saggio, muovendo dall'urgenza di fare un poco di chiarezza intorno a una presunta e leggendaria """"scuola fiorentina"""", prova a indagare le ragioni storiche e geografiche di quella """"tensione"""" espressionista che ha contrassegnato le personalità più rappresentative della scuola di architettura di Firenze: Giovanni Michelucci, Leonardo Ricci, Leonardo Savioli, a cui l'autore aggiunge Marco Dezzi Bardeschi. Partendo dalle Biennali veneziane, in cui forte soffiava il vento delle varie Secessioni, si giunge a quella congerie di pulsioni idealistiche ed estetizzanti che era la Firenze a cavallo del secolo, dove, tra il «Leonardo», Böcklin e D'Annunzio, Michelucci compiva il suo apprendistato."" -
Manthey Kula
I lavori dello studio norvegese Manthey Kula, formato da Beate Hølmebakk e Per Tamsen, sono stati in gran parte progetti con fini pratici e programmi semplici. Nonostante il loro ambito utilitaristico, sono edifici che hanno una specifica qualità scultorea dove l'idea formale si identifica in un concetto strutturale adeguato al suo sviluppo. La struttura si manifesta come matrice dello spazio ma anche come potenziale narrativo e poetico. Ne consegue la scelta di lavorare con strutture a vista trovando una forte espressività in dettagli scarni e forti. Il volume ripercorre, attraverso i numerosi progetti presentati, il processo progettuale dello studio, analizzandolo dal punto di vista della costruzione, della narrazione e rappresentazione e infine dell'insegnamento, luogo privilegiato della loro ricerca. -
Rural urban framework. Ediz. bilingue
Il volume presenta i progetti di Rural Urban Framework, il collettivo no-profit di architetti con sede presso l'Università di Hong Kong e guidato da Joshua Bolchover e John Lin, il cui lavoro parte da un'attenta analisi dell'urbanizzazione recente innescata dai villaggi e dai collettivi rurali in Cina per fondare un lavoro processuale e partecipativo dove l'architettura non può mai considerarsi un prodotto finito (come spesso siamo abituati in Occidente) ma un elemento relazionale aperto al contesto in cui si trova ad operare. -
Borgate romane. Storia e forma urbana
Nate in territori di frontiera tra la città e la campagna, le borgate realizzate dall'Istituto Case Popolari dalla seconda metà degli anni Trenta hanno conservato nel processo di espansione urbana una loro distinta identità e sono oggi tra i luoghi più affascinanti e vitali della periferia romana. Seppur afflitte da profondi problemi, nonché prigioniere di antichi e mai del tutto sopiti pregiudizi, appaiono come isole dalle qualità e dalle risorse inaspettate nella marea urbanizzata della capitale. La bassa densità, la generosità degli spazi aperti e il loro rapporto misurato con il costruito, sono i caratteri distintivi delle borgate ""ufficiali"""", risultato di una fertile sperimentazione sulla città in grado di riallacciarsi sia alla tradizione italiana del disegno urbano sia alle ricerche più avanzate del Movimento Moderno. Il volume, arricchito di numerose foto storiche e dello stato attuale, di planimetrie, schemi compositivi e di un ampio e documentato regesto, ricostruisce la storia delle borgate dal fascismo al dopoguerra, i principi insediativi, i caratteri tipologici e i temi figurativi."" -
Capolavori. 12 architetture fondamentali di tutti i tempi
Questo libro nasce da un dialogo di molti anni fa tra Roberto Masiero e Livio Vacchini. La domanda iniziale era: ""Quali opere ti hanno fatto vedere con chiarezza i problemi dell'architettura, che poi hai provato a risolvere nelle tue stesse opere?"""". Vacchini ha così ripercorso la sua stessa autobiografia architettonica consegnandoci delle riflessioni con le quali possiamo continuare a misurarci non per trovare delle sintonie con Vacchini, ma per dare al progetto di architettura la dignità che nasce solo se la consideriamo """"questione mentale"""" e sintesi tra una dimensione teoretica e una tecnico costruttiva. Livio Vacchini se ne è andato dieci anni fa. Le sue opere, che sfuggono a qualsiasi definizione o collocazione storico critica, continuano a porci delle domande che non riguardano solo il Contemporaneo dell'architettura, ma la sua stessa natura e la sua storia, una storia senza tempo. Prefazione di Roberto Masiero, postfazione di Maura Manzelle."" -
Spazi sacri che danno da pensare. Ediz. italiana e inglese
Il volume presenta tre opere di natura ecclesiale. Si tratta di un allestimento per S. Maria Annunciata a Milano di Dan Flavin, la cappella di S. Miguel Arcángel al barrio Cerrito ad Asunción (Paraguay) di Javier Corvalán e la cripta della Cattedrale di Caserta di Francesco Venezia. La prima è un intervento di uno dei grandi padri del minimalismo americano che ridisegna con i suoi neon lo spazio della chiesa progettata da G. Muzio nel 1932. La seconda è una cappella di un architetto paraguaiano capace di far vivere con intensità la passione civile prima che religiosa di un progetto ecclesiale. La terza è il ridisegno di una cripta da parte di un architetto di grande qualità come Francesco Venezia che con straordinaria sensibilità rimodella la luce, i colori, i materiali, per rendere suggestivo un mondo ipogeo. Quello che emerge nella singolarità delle opere, nella loro esemplarità, è l'urgenza di riflettere intorno alla relazione tra la spiritualità, la religiosità e il problema, forse il più drammatico, che sta attorno alla domanda: ""Che cosa è accaduto del sacro?"""". I testi sono di Tiziano Scarpa, Esteban Bedoya, Francesco Venezia, il saggio introduttivo di Roberto Masiero."" -
Forme della città contemporanea. Frammenti di visioni urbane
Il volume è frutto di una ricerca che si inquadra in un filone di studi di progettazione architettonica e urbana che, partendo da una tradizione specificamente italiana - e tuttavia ricca di significative ricadute e ramificazioni internazionali - è attenta a descrivere e costruire relazioni interscalari tra architettura, città e paesaggio. In particolare, in costante dialettica sia con il pensiero espresso dalla cultura contemporanea, sia con le accidentate condizioni di costante trasformazione fisica del territorio, la teoria e le strumentazioni tecniche della ricerca progettuale sono in continuo affinamento per proporsi come modo della conoscenza e della descrizione della realtà e come strumento per il governo della forma fisica dello spazio antropizzato. Le relazioni tra gli elementi formali del territorio, non solo crescono esponenzialmente, ma sono descrivibili attraverso molteplici strutture formali autonome e compresenti, nello spazio e nel tempo, che riorganizzano dinamicamente gli stessi elementi secondo diverse scale, diverse velocità, diversi ordini di relazioni.