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Preghiamo il Rosario per il mondo
Prendendo esempio dalla testimonianza del Venerabile bambino Silvio Dissegna, che recitava il Rosario ogni giorno, questo libretto è rivolto ai bambini che desiderano conoscere e ad amare la preghiera del Rosario, per guardare alla vita di Gesù con lo sguardo e con il Cuore di Maria. Le preghiere dei bambini, prediletti di Gesù e Maria, nella loro semplicità, sanno oltrepassare le ""nubi del cielo"""" e raggiungere il """"Cuore di Dio"""". Con la Corona del Rosario in mano, anche noi, insieme a loro, possiamo pregare per il mondo intero e costruire """"un arcobaleno di pace"""", che unisca la terra al Cielo."" -
Mons. Pietro Barbieri. Il più grande falsario del mondo
Pietro Barbieri nasce il 19 marzo 1893 Valle Lomellina (PV). A dieci anni entra nel Seminario Vescovile di Vigevano (PV). Don Pietro Barbieri è ordinato sacerdote, il 23 settembre 1916, a soli 23 anni. Nel 1917 è nominato Curato della parrocchia di Gambolò (PV), nella quale si fermerà appena un anno. Il Vescovo lo destina poi come Curato a Lomello (PV), nella parrocchia di San Michele. La viva sollecitudine pastorale lo guida a interessarsi agli sviluppi politici e ai problemi sociali della Lomellina. Nel 1922, col permesso della diocesi, inizia una lunga e complessa esperienza di apostolato missionario a supporto dei lavoratori immigrati italiani, che lo porterà in Francia, Stati Uniti d'America e Inghilterra. All'inizio del 1931, don Barbieri partecipa ad un concorso per un posto in Vaticano e vince brillantemente un ufficio alla Sacra Congregazione del Concilio. A Roma si dedica inoltre all'insegnamento in vari licei della capitale. Nel 1937 è trasferito alla Sacra Congregazione dei riti e vi rimane fino al 1955. Nel 1939 viene fregiato del titolo di monsignore. Durante la Seconda Guerra Mondiale, soprattutto dopo l'8 settembre 1943, è promotore instancabile di quella rete fittissima di assistenza e protezione a profughi, perseguitati (in primis ebrei) e sfollati. Nel dopoguerra Mons. Barbieri mantiene un ruolo di primo piano nel quadro politico nazionale. A Pieve del Cairo fonda la Cittadella Sociale. Nel 1952 fonda la Scuola superiore di servizio sociale. Muore il 16 ottobre 1963. -
Nati per volare
"Un altro fantastico libretto di padre Andrea, un altro di quei libretti che prendi in mano e ne leggi una pagina dopo l'altra, accattivanti e gustose come cioccolatini. Queste pagine semplici e profonde sono davvero la condivisione, come promette l'autore, di """"quel bicchiere di acqua sorgiva che mi viene fornito ogni giorno dalla salutare novità del Vangelo e dalla sorprendente, liberante esperienza di chi lo vive""""."""" (Dalla Prefazione di Fabio Ciardi)" -
Il libro dei Salmi
Le 150 composizioni raccolte in questo libro sono considerate dalla tradizione religiosa d'Israele ""le preghiere"""" per eccellenza. Come indicano i titoli collocati all'inizio della maggior parte dei Salmi, queste composizioni erano molto usate nella liturgia del tempio di Gerusalemme. Nel libro dei Salmi si incontrano inni di lode e di ringraziamento, lamentazioni o suppliche che nascono dalla situazione di sofferenza del singolo orante o di tutta la comunità d'Israele, meditazioni sulla storia della salvezza, riflessioni sapienzali sul dono della legge e sulla condotta dell'uomo, richieste di perdono, di liberazione e di guarigione, invocazioni di aiuto o di vendetta contro i nemici. La tradizione cristiana ha scelto il libro dei Salmi come fondamento della sua preghiera liturgica, meditandolo alla luce del mistero di Cristo. Nuovo testo CEI con introduzione e note."" -
San Barnaba. L'apostolo eletto dallo Spirito Santo
Cipro: Barnaba, il cui nome vero è Giuseppe, secondo gli Atti degli Apostoli, è nativo dell'isola di Cipro. Gerusalemme: Barnaba è un levita che diviene membro della primitiva comunità cristiana, tenuto in grande considerazione dagli apostoli e stimato da tutti. Egli diventa il garante di Paolo di Tarso appena convertito a Cristo e lo introduce, in forza della sua autorità, come uomo dello Spirito a Gerusalemme. Antiochia di Siria (oggi in Turchia): Barnaba è inviato ad Antiochia di Siria, dove introduce Paolo alla predicazione itinerante; tra il 46 e il 49, intraprende insieme a lui un lungo itinerario di evangelizzazione. Barnaba e Paolo partecipano al ""Concilio di Gerusalemme"""", portando la gioiosa testimonianza delle numerose e straordinarie conversioni tra i pagani. Dopo un periodo ad Antiochia, le strade dei due apostoli si dividono. Secondo alcuni testi apocrifi, Barnaba viaggia con il cugino Giovanni Marco in Egitto e in Italia, prima di fare ritorno a Cipro. Salamina (Cipro): Si stabilisce a Salamina dove, a causa della sua predicazione e della fedeltà al vangelo, viene catturato, torturato atrocemente e lapidato dai Giudei. II giorno del martirio, secondo la tradizione, sarebbe avvenuto l'11 giugno dell'anno 61, data in cui ancora oggi l'apostolo è festeggiato."" -
Padre Adriano Osmolowski o.f.m., esule per la fede. Ediz. a colori
Bielorussia: Pietro Osmolowski nasce il 13 dicembre 1838 ad Antonof in Bielorussia, regione situata allora all'estremità orientale della Polonia, ma occupata dalla Russia. La sua è una famiglia di nobili origini. Ben presto matura nel suo cuore la vocazione a servire Cristo. Entra tra i frati minori: nel convento di Minsk, il 19 settembre 1861, veste il saio francescano, assumendo il nome di frate Adriano. A causa di un'insurrezione dei polacchi contro il governo russo, i francescani vengono cacciati dal convento: frate Adriano trova ospitalità per tre anni nel seminario diocesano di Minsk; poi, insieme a un confratello, decide di partire esule per la Terra Santa. Gerusalemme: i due frati, il 19 ottobre 1866, arrivano a Giaffa per poi dirigersi a Gerusalemme, dove vengono accolti nel convento di San Salvatore. Il 13 giugno 1867, frate Adriano fa la professione solenne e il 28 marzo 1868 viene ordinato sacerdote. Resterà in Terra Santa per dieci anni. Gemona del Friuli (Udine): per motivi di salute torna in Europa e viene accolto nella provincia veneta dei frati minori, avendo come prima destinazione il convento di Gemona del Friuli. Nella provincia veneta vivrà ben 47 anni, esprimendo le sue più belle doti di frate e sacerdote, in particolare si distinguerà nel servizio del confessionale. A Gemona assolverà anche l'incarico di superiore del convento. Lonigo (Vicenza): nel gennaio 1911 padre Adriano è trasferito dai superiori nel convento di San Daniele di Lonigo: qui rimane sino alla morte, eccetto il periodo fra il 1913 e il 1916, vissuto nel convento di Monselice (Padova). Padre Adriano muore il 9 aprile 1924. -
Venerabile Edvige Carboni. La mistica della Sardegna
Pozzomaggiore (SS): Edvige Carboni nasce il 2 maggio 1880 da piissimi genitori. Cresce buona e ubbidiente. Nel tempo vissuto nel suo paese d'origine dimostra membro vivo della comunità parrocchiale, assidua alle adunanze e ai Sacramenti, ottima catechista, insegnando il vangelo più con i fatti che con le parole. È una donna laboriosa, piena di premure e di affetto per tutti, apprezzata soprattutto per la sua modestia e umiltà. Edvige vive vari fenomeni mistici e beneficia di numerosi doni soprannaturali: estasi, levitazioni, incendi d'amore, spirito di profezia, bilocazione, animazione di sacre immagini, visite di angeli e santi; il 14 luglio 1911 riceve dal Signore le stimmate. Roma: nel novembre del 1929, per tener compagnia alla sorella Paolina e al papà, Edvige lascia il suo paese natale per trasferirsi nel Lazio. In questa regione, dopo essere state provvisoriamente a Marcellina Scalo, poi ad Agosta, Serrone, La Forma, Albano, Quadrato, Edvige e Paolina si stabiliscono a Roma, nel 1938. La carità di Edvige nell'assistenza ai malati, alle persone sole, agli anziani, ai bisognosi è straordinaria: la gioia di dare tutto a tutti è sempre in lei più forte e più grande di ogni rinuncia. Dopo una vita così particolare, vissuta ""più in cielo che in terra"""", Edvige il 17 febbraio 1952 rende la sua anima a Dio pronunciando il nome di Gesù."" -
Carlo. Ediz. a colori
Un adolescente buono, Carlo, attento alle preghiere, senza sciupare i ""padrenostri"""". Carlo si comunica spesso e in quell'incontro speciale con il Pane di Vita scaturisce tutto il suo modo di essere. Con Gesù, egli diventa lievito per gli altri. Dal Cielo, questo giovane ci insegna che, per essere felici sulla Terra, occorre dare il superfluo ai ricchi e vivere nel timore di Dio."" -
Sofia Rébold. Una vita per l'unità della Chiesa
Sofia Rébold nasce a Forlì il 6 marzo 1859, in una famiglia originaria della Svizzera. Il padre, inizialmente di fede luterana, diventato cattolico, è sergente dell'esercito pontificio. I Rébold si spostano a Pesaro ma la giovane mamma di Sofia muore improvvisamente. Quando il padre è preso prigioniero in una battaglia contro l'esercito piemontese, la nonna materna si prende cura della piccola orfana. Ritornato a casa, il padre decide di trasferirsi in Svizzera e di riabbracciare l'originaria fede luterana, portando con sé Sofia a Berna. Il padre si risposa creando una nuova famiglia. Uno zio di Sofia la riporta a Roma dalla nonna. Nella Città Eterna, Sofia, il 4 novembre 1871, entra nel collegio tenuto dalle suore Figlie di Maria Santissima dell'Orto (Gianelline). Inaspettatamente viene rapita e portata dal padre in Svizzera. Diventata maggiorenne, Sofia decide di tornare a Roma e di diventare suora gianellina. Inizia il noviziato il 19 marzo 1876, cambiando il nome in Suor Maria Stanislaa. L'11 marzo 1877 fa la prima professione. Le viene affidato l'insegnamento e l'assistenza alle educande interne. Inviata per motivi di salute a Grottaferrata (RM), rimane nella nuova casa, trasformata in scuola per le bambine del paese. Ispirata dall'abate, Don Arsenio Pellegrini, e dalla sua amica Tersa Casini, fa la sua offerta di vittima al Sacro Cuore, unendo a questa spiritualità il suo impegno per l'unità tra le Chiese cristiane. Muore il 24 agosto 1886. -
Venerabile Orsola Benincasa. Fondatrice delle suore Teatine dell'Immacolata Concezione
Orsola Benincasa nasce a Napoli il 21 ottobre 1550, ultima di una numerosa famiglia. Orfana, ancora ragazzina, di entrambi i genitori, rimane in casa con la sorella Antonia e il fratello Francesco, avviato al sacerdozio. Quando anche Francesco e Antonia muoiono, Orsola decide di entrare in convento, ma al primo tentativo presso le Clarisse Cappuccine di Santa Maria in Gerusalemme non viene accettata. Orsola inizia a sperimentare estasi mistiche, durante le quali comprende che il Signore la chiama a ritirarsi in un luogo solitario che individua nel monte Sant'Elmo. Ella vi si stabilisce con alcuni suoi familiari, iniziando una vera e propria vita monastica. Su ispirazione mistica è condotta a Roma (3 maggio 1582) dal papa per comunicargli un messaggio divino che esorta alla riforma della cristianità intera. Il papa l'accoglie benevolmente, ma decide anche di istituire una commissione, per saggiare la veridicità degli eventi e delle parole di Orsola. Tra i membri della commissione inquisitoria c'è anche il sacerdote Filippo Neri. Orsola per vari mesi è messa duramente alla prova con umiliazioni, maltrattamenti, esorcismi, rigorosa clausura. Alla fine la commissione riconosce la sincerità di Orsola che, benedetta dal papa, ritorna nella sua terra: avrà il permesso di creare una comunità religiosa con le parenti che già vivono con lei a monte Sant'Elmo e con la possibilità di accogliere anche altre giovani. È il primo nucleo delle Oblate della Santissima Concezione di Maria Vergine Immacolata (che diventeranno poi le suore Teatine dell'Immacolata Concezione). Il 2 febbraio 1616 Orsola ha una rivelazione divina che la incoraggia a fondare un monastero di Romite della Santissima Concezione di Maria, il ramo contemplativo della sua famiglia religiosa. Dopo vari mesi di malattia a letto, Orsola Benincasa muore il 20 ottobre 1618. -
Mons. Antonio Maria Roveggio
"Conobbi il Servo di Dio nel seminario di Vicenza di cui egli era ex allievo. Parlò a noi seminaristi e chierici in una conferenza nella cappella del seminario, raccontando episodi della sua vita missionaria. Parlava bene, con entusiasmo e amore dell'Africa e di tutte quelle anime da salvare. Io ebbi di lui l'impressione di un uomo santo, di un'anima pia, di un vero apostolo. Così appariva anche dal suo contegno e dal suo modo di parlare. I superiori e quelli che erano più avanti di me negli studi parlavano tutti con ammirazione e venerazione di questo pioniere delle missioni africane, caduto giovane ancora sul campo del suo apostolato."""" (Da un testo scritto il 24 gennaio 1953 da Mons. Elia Dalla Costa). Prefazione di Venanzio Milani." -
Apollonio Troesi. Ediz. a colori
La biografia del frate cappuccino missionario di nome Apollonio, con aneddoti, testimonianze, fotografie e illustrazioni. ""Mi sento povero con i poveri e vivo per loro fino alla fine dei miei giorni"""". (Padre Apollonio)."" -
Santa Maria Francesca delle cinque piaghe. La santa dei quartieri di Napoli
Maria Gallo nasce a Napoli il 25 marzo 1715 in una semplice famiglia di artigiani. Sin da piccola inizia a frequentare la chiesa di Santa Lucia al Monte, tenuta dai Francescani Alcantarini. Ben presto manifesta l’intenzione di consacrarsi al Signore contro i progetti del padre violento. Pur subendo maltrattamenti e privazioni, non cede e alla fine riesce a coronare il suo sogno: l’8 settembre 1731, nella sua casa, veste l’abito del Terz’Ordine Francescano Alcantarino, prendendo il nome di Maria Francesca delle cinque piaghe di Nostro Signore Gesù Cristo. Nella sua vita si susseguono sofferenze fisiche e morali. Maria Francesca è ammessa ai voti religiosi nel Natale 1741. Insieme ad una compagna, Maria Felice della Passione, ella va ad abitare presso la casa di don Giovanni Pessiri, suo direttore spirituale. Maria Francesca beneficia di carismi soprannaturali, come la profezia, e sperimenta vari fenomeni mistici. Spira serenamente il 6 ottobre 1791. -
Santa Caterina Fieschi Adorno e i suoi apostoli di carità. Ettore Vernazza e la venerabile Battista Vernazza
Caterina Fieschi Adorno nacque a Genova nel 1447, discendente di un'antica e potente famiglia feudale, crebbe in un ambiente austero e di severa educazione. Nel 1463, all'età di 16 anni, si sposò con Giuliano Adorno, di ricca famiglia borghese, uomo irascibile e dissoluto. Dieci anni dopo abbandonò la vita mondana intraprendendo la via della purificazione interiore, e attraverso la via spirituale giunse alla dimensione contemplativa di Dio. Il valore della preghiera e il prodigarsi nella carità verso gli infermi e i poveri fu costante. Con la sua bontà convertì il marito che con lei condivise l'attenzione verso i più diseredati. Ettore Vernazza nacque nel 1470 da una famiglia borghese ligure; fu discepolo di Caterina e cofondatore della ""Compagnia del Divino Amore"""" finalizzata all'attività caritativa. La prima opera di questo movimento fu l'istituzione in Genova, nel 1499, del """"Ridotto degli Incurabili"""" per gli abbandonati dalle famiglie e respinti dall'Ospedale della città. La sua attività caritativa si estese agli orfani abbandonati, ai carcerati, alle prostitute disposte a riscattarsi. Nel 1517, l'istituzione da lui fondata dedicata a san Giuseppe, che tuttora esiste, iniziò a svolgere attività assistenziale ed educativa e assistenza medica e farmaceutica a favore dei poveri. Battista (Battistina) Vernazza, figlia di Ettore Vernazza, nacque nel 1497 e fu battezzata con il nome di Tommasina. Ricevette una rigorosa educazione ed entrò ben presto nel Monastero delle Grazie e nel 1511 fece la professione religiosa. Fu maestra delle novizie, poi economa, quindi vicaria e infine priora fino alla morte avvenuta nel 1587. Pregare incessantemente con la mente fissa in Dio fu la caratteristica della sua spiritualità."" -
Monsignor Giovanni Ferro C.R.S.. Arcivescovo di Reggio Calabria e Vescovo di Bova. «Nessuno così Padre»
Il carisma della sua consacrazione religiosa somasca, che guarda al mondo dell'educazione come al campo privilegiato per l'annuncio evangelico, illuminò il suo stile di Vescovo, che si diede tutto a tutti, soprattutto a ragazzi e giovani bisognosi, testimoniando assieme ad una fede profonda una carità operosa, costruendo, così, attorno a sé unità e pace. Il gesto tipico delle braccia allargate nel segno dell'accoglienza amorevole è rimasto impresso nel cuore dei Reggini. -
Carlo Acutis. The servant of God. Life beyond the Border
La breve ma intensa biografia di Carlo Acutis: la sua vita è stata come un lampo che ha vinto il buio delle paure e dei non sensi e continua a scaldare i cuori di tanti suoi coetanei. Vite come quella di Carlo risvegliano la nostra coscienza, spesso assopita dal quotidiano, per alzare lo sguardo e vedere l’orizzonte della vita nel punto in cui la linea della fine lascia spazio alla vita che c’è oltre il confine. -
Beata Elisabetta Canori Mora. Una donna per il nostro tempo
Roma: Elisabetta Canori nasce il 21 novembre 1774 da una famiglia agiata e di profonda fede. In un momento economicamente difficile, nel 1785, i genitori la inviano, insieme alla sorella, a Cascia presso le monache Agostiniane, dove resteranno per quasi tre anni. Ritornata a Roma, Elisabetta comincia a frequentare i salotti della nobiltà. Il 10 gennaio 1796 sposa Cristoforo Mora, il quale pur amando Elisabetta, ben presto manifesta una pericolosa immaturità affettiva, dimostrandosi molto possessivo e geloso. I primi due figli di Elisabetta sopravvivono solo pochi giorni. Intanto il marito comincia a tradire Elisabetta e a essere sempre più assente. Nel 1799 nasce Marianna e due anni dopo Maria Lucina. Elisabetta subisce umiliazioni dal marito infedele e dai famigliari di quest'ultimo che la ritengono responsabile di tutti i guai coniugali. Per mantenere le figlie lavora instancabilmente come sarta. In mezzo a tanta sofferenza, Elisabetta raggiunge altissime vette spirituali, vivendo profondamente l'esperienza delle ""nozze mistiche"""" con il Signore e sperimentando estasi e altri fenomeni mistici. Inoltre, estremamente sensibile ai poveri, agli ammalati, ai bisognosi, si impegna generosamente nella carità. Il 13 dicembre 1807 entra a far parte del Terz'Ordine laicale trinitario. In poco tempo si diffonde la fama di santità di quest'umile donna e tantissime persone, di ogni rango sociale, la cercano per avere consigli e per chiederle l'intercessione nella preghiera. Per tutta la vita cercherà di riportare il marito sulla retta via, con tenerezza e pazienza: solo dopo la sua motte il marito pentito si convertirà ed entrerà in convento. Elisabetta muore serenamente il 5 febbraio 1825."" -
Santa Giulia. Vergine e martire
Le notizie storiche su santa Giulia sono incerte e ci sono varie tradizioni agiografiche legate alla sua vita. Secondo la più accreditata, Giulia, appartenente ad una nobile famiglia, nasce a Cartagine, nel V secolo. Quando il nord Africa cade nelle mani dei Vandali, di credo ariano, i cristiani cattolici vengono perseguitati e costretti ad abiurare la loro fede. La giovane Giulia si rifiuta e perciò viene venduta come schiava. Giulia è comprata da un ricco mercante siriano, Eusebio, il quale con la sua nave fa vela verso la Gallia, ma una tempesta fa incagliare l'imbarcazione sulla costa settentrionale della Corsica, presso il villaggio di Nonza. -
Pietro Giuseppe Triest. Un'icona della carità
Bruxelles (Belgio): Pietro Giuseppe Triest nasce il 31 agosto 1760 in una famiglia benestante. Malines (Belgio): studia a Geel, presso la rinomata ""Scuola latina"""", e all'università di Lovanio, poi decide di diventare sacerdote ed entra nel seminario di Malines. Viene ordinato il 9 giugno 1786. Dopo due anni con incarichi di coadiutore, il 7 dicembre 1788 viene nominato vice-parroco della parrocchia di Nostra Signora sopra il fiume Dijle a Malines. Asse (Belgio): nel giugno 1789 diviene vice-parroco ad Asse e a ottobre 1791 ritorna a Malines nella parrocchia di Santa Maria di Hanswijk. Renaix (Ronse, Belgio): nel 1797 è nominato parroco nella parrocchia di San Pietro a Renaix. A causa della rivoluzione francese, avendo lui rifiutato di pronunciare l'abiura, è costretto a vivere in clandestinità per cinque anni. Nel maggio 1802, in seguito al concordato, può tornare a svolgere il suo ministero pubblicamente. Lovendegem (Belgio): sorti dei contrasti con il sindaco, il Triest, nel febbraio del 1803, è inviato come parroco a Lovendegem. Fonda le Suore della Carità di Gesù e Maria. Gand (Belgio): nel luglio del 1805 gli viene chiesto di trasferirsi a Gand con un gruppetto di suore per curare i malati terminali nella vecchia abbazia di Terhaegen. È nominato direttore dell'ospedale De Bijtoke. Nel 1807 riceve il titolo di """"canonico d'onore del capitolo di San Bavone"""". Si prende cura di poveri, anziani, malati mentali, bambini abbandonati, sordomuti, non vedenti, infermi, fondando istituti all'avanguardia per principi e per metodi. Fonda altre tre congregazioni: i Fratelli della Carità, i Fratelli di san Giovanni di Dio, le Suore dell'infanzia di Gesù. Il canonico Pietro Giuseppe Triest muore il 24 giugno 1836."" -
San Giustino martire
Flavia Neapolis (odierna Nablus in Cisgiordania): san Giustino nasce, intorno al 100 d.C, a Flavia Neapolis, situata in Samaria e fondata nel 72 d.C. dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme da parte dei romani. È cittadino romano di famiglia greca e religione pagana. L'educazione intellettuale e spirituale del giovane Giustino avviene poco prima della metà del II secolo d.C, nell'area dell'Asia Minore. Con l'obiettivo di scoprire la vera sapienza che conduce al bene supremo, Giustino saggia le diverse scuole filosofiche del tempo, rimanendo però insoddisfatto delle risposte dei saggi contemporanei. Intorno al 132 si colloca l'evento che segna la svolta nella vita di Giustino: l'incontro col cristianesimo. Convertitosi a Cristo, sente nel cuore un fuoco che lo spinge a percorrere l'Asia, la Grecia e l'Italia, per diffondere dovunque il cristianesimo. Roma: si stabilisce a Roma, dove apre una scuola. Per prendere le difese di alcuni cristiani condannati a morte ingiustamente, viene a sua volta denunciato e arrestato con l'accusa di essere cristiano. Durante il processo Giustino conferma con coraggio il suo amore a Cristo e si rifiuta di adorare gli dei, per cui viene condannato, insieme ad altri cristiani, alla decapitazione: nell'anno 165 avviene il martirio del grande apologista Giustino.