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Percorrendo la Via Appia
Si suole indicare come Via Appia quella strada che da Roma portava a Brindisi, costruita dal 312 al 191 a.C., seguendo l'avanzare delle conquiste romane nell'Italia meridionale. La definitiva sistemazione dell'intero percorso Roma-Brindisi avvenne solo intorno al I secolo a.C., cioè prima delle guerre civili. Con tutta probabilità fu appunto in quel periodo che la via Appia fu dotata di idonee opere accessorie come le pietre miliari. Il percorso complessivo interessa l'attuale territorio di quattro regioni, il Lazio, la Campania, la Basilicata, la Puglia e di 11 province: Roma, Latina, Caserta, Benevento, Avellino, Potenza, Matera, Taranto, Brindisi, Bari, Foggia e un centinaio di comuni se si aggiungono quelli della via Traiana. Il volume è una sintesi di una guida più complessa e ricca di bibliografia, cartine e itinerari ragionati dello stesso autore. -
Lessico marinaresco etimologico e comparato. Nuova ediz.
Questo lessico marinaresco di base presenta, rispetto ad altri dizionari consimili, una maggiore ricchezza delle lingue tra le quali viene effettuata la comparazione tra i termini corrispondenti. La particolarità di esso sta però soprattutto nell'indicazione dell'etimologia dei termini e nelle note linguistiche relative. Ciò lo rende uno strumento utile, sia agli appassionati di mare, dal neofita al professionista, sia a coloro che, prescindendo dalla loro frequentazione del mare, avvertano l'esigenza o la voglia, accostandosi a un testo letterario che tratti di navigazione, di comprendere il significato e l'origine dei termini marinareschi, non di rado astrusi. Completano l'opera le Definizioni dei termini marinareschi più ricorrenti e una sintesi linguistica d'interpretazione degli elementi esposti. -
Con la sua dolce voce
«Si sente, si sente davvero, in questo racconto di Sabino Caronia, la voce di mia nonna Renata. E insieme ne riaffiorano alla memoria i gesti, i modi, il tratto, le espressioni del volto. Con la sua, altre voci. Quelle della madre dello scrittore, della nonna paterna, conosciuta solo attraverso i racconti del padre, dei parenti lontani nel tempo, degli autori letti ed amati. Una voce, tante voci. ""Cosa cantano le sirene?"""" Vengono alla mente in proposito le parole di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: """"Il canto delle sirene, Corbera, non esiste: la musica cui non si sfugge è quella solo della loro voce"""". È il racconto di un'evocazione. Il motivo del perenne ritorno dei morti, già presente nei due ultimi libri di Caronia (penso fra tutti alla 'passeggiata' di Kafka fra le vie della Gerusalemme di oggi), trova qui un'espressione compiuta e, starei per dire, perfetta.» (Tommaso Debenedetti)"" -
Il marchio del lupo
"Meghan aveva ragione, il lupo Accalia avrebbe fatto parte della mia vita, così come Alan, Baylen, Matthew, Grace e Robert. Ognuno di loro mi aveva insegnato qualcosa: Alan che se credi veramente, tutto si può avverare; Baylen a non arrendersi; Matthew che non bisogna mai giudicare un libro dalla copertina; Grace che anche in un cuore di pietra c'è amore; Robert che per amore dei figli si può fare di tutto e Meghan mi ha aiutato a trovare me stesso, se non fosse stato per lei non avrei mai capito chi sono veramente.""""" -
L' ombra del mare. L'approdo alla vita del giovane Kamal
"C'è un Sud che spera e un Nord che, alla resa dei conti, non può dare ciò che non ha: la pacificazione sociale. Kamal, il Niger, l'Africa, l'Islam, la Speranza, naufragano a Pantelleria, riparano a Torino, insorgono a Parigi e riemergono nell'Autodeterminazione personale: poiché non c'è geografia che insegni porto più giusto per dare pace a se stessi; alla propria necessità di esistere vivendo ed esplorando nell'ombra del mare le rotte migliori verso il proprio approdo. Franca Zona, in un romanzo di intreccio sociale e di evoluzione sentimentale, con una personale narrazione dal timbro assolutamente immaginifico, di pagina in pagina, viaggia e incontra tutti i protagonisti degli affetti e dei luoghi vissuti da Kamal senza mai dimenticare che, ben oltre la collocazione spazio-temporale, chi si muove, come tanti altri coetanei, non è che un giovane uomo in cerca della propria storia, in cerca di sé."""" (Antonio Valenza)" -
San Michele. L'arcangelo armato
Parlare dell'arcangelo Michele significa affrontare un compito impegnativo. Cominciamo che per la nostra cultura di radice cristiana è il principio: la Scrittura. Apprestiamoci a sdipanare un discorso che dalla Bibbia ci condurrà fino a quel Michele venerato sulla vetta del Monte Gargano e anche altrove, in molti luoghi che si somigliano: una montagna costiera tra Normandia e Bretagna, che nelle ore d'alta marea diventa un'isola e sulla quale sorge un immenso santuario gotico; un'altissima roccia attorniata da vulcani spenti in Alvernia, a poche centinaia di metri dal santuario della ""Madonna Nera"""" di Le Puy; un imponente picco che domina un passo alpino in Val di Susa; la spelonca di Coli in Liguria, una grotta della valle dei rio Curiasca."" -
Fasano. Indagini storiche
"La pubblicazione di quest'opera da parte di Valdemaro Vecchi nel 1922 fu un grande evento, non solo per noi fasanesi, ma per tutti gli studiosi di storia pugliese. Veniva svelata, almeno nelle linee essenziali, la storia della comunità fasanese; venivano mostrate le vicende decisive attraverso le quali si formò, e le spinte secondo cui venne aggregandosi il popolo fasanese. Un popolo che, intorno ad un piccolo nucleo originario crebbe, come ben risulta dai fatti e dalle testimonianze riportate nel volume, non solo per crescita naturale, ma anche per l'accorrere di popolazioni che fuggivano dai vicini casali perché poco difendibili, o perché già distrutti da vicende belliche, o spopolati da epidemie. E crebbe anche per l'accorrere dei lavoratori dai paesi collinari viciniori, essendo il territorio di Fasano, almeno fino alla fine del XVI secolo, esuberante rispetto ai bisogni della popolazione locale. In quest'opera c'è l'ammirevole sforzo degli Autori di offrire una narrazione organicamente condotta e sviluppata."""" (Giuseppe Marangelli dalla Prefazione all'edizione del 1981)" -
Come polvere nel sole
Cosa succede quando in una giornata assolutamente normale irrompe un passato mai completamente dimenticato? Come è possibile che questo possa stravolgere vite che ormai hanno preso strade completamente diverse? Cosa accade a Silvana, Donatella e Ingrid, tre amiche che si incontrano di nuovo dopo decenni, segnate dalla vita ma ancora pronte ad affrontare nuove sfide? E cosa può accadere in una città, al buio, in una sinistra notte d'inverno? La violenza nei confronti delle donne può nascondersi dietro facce e vite ordinarie, e le donne stesse, il più delle volte non ne hanno coscienza; ma la vita può ancora stupire e offrire nuove opportunità a chi è disposto a mettersi in gioco. Allora viene fuori la forza, il coraggio, la determinazione, e si è di nuovo pronte per l'amore! -
Due scritture sceniche da Arthur Schnitzler: Il ritorno di Casanova-La signorina Else
Da due racconti lunghi di Arthur Schnitzler, due capolavori del primo Novecento, sono ricavati i monologhi teatrali rappresentati tra 2014 e 2017 e qui editi, a cura di Sandro Lombardi e Federico Tiezzi. Le due opere si intersecano in tempi contigui, dentro un'ispirazione comune immersa nella Vienna inquieta della finis Austriae: risale al 1914 la prima rappresentazione del Ritorno di Casanova a Firenze; e al 1917 l'anteprima nazionale della Signorina Else, durante il Pistoia Teatro Festival. Prefazione di Clelia Martignoni. -
Anime su carta. Lettere dalla quarantena
Instant book in cui storie di tutti i giorni sono legate dal filo sottile della clausura forzata, Anime su carta è uno spaccato vivido di un continente europeo che si scopre improvvisamente fragile: ha perso parenti, amici, lavoro, abitudini, normalità ma non riesce a fare a meno della speranza. Dalla cassiera all'infermiera, dallo spazzino all'influencer, dal camionista al farmacista, fino al politico e al portinaio i racconti si snodano attraverso i punti di vista più svariati, con realismo ed ironia, disincanto e timore, sarcasmo e voglia di ricominciare. Senza avere più paura. -
La biblioteca di Crispiano. Documenti, testimonianze e foto di un'esperienza di promozione culturale, sociale e turistica nel territorio di Crispiano
Dal 1964 ad oggi, Crispiano ha avuto, nell'ordine, amministratori monarchici, di sinistra, del Polo: ma nessuno, pur conservando fieramente la propria identità, ha voluto abbattere le mura di questa cittadella del sapere, anzi, appena ha potuto, le ha fortificate. Parlano da soli oggi i collegamenti che la ""Carlo Natale"""" ha con tutte le biblioteche nazionali e che consentono all'utente delle sale di lettura di Crispiano di sentirsi l'ombelico del mondo."" -
Con la speranza nel cuore. La mia storia
"Per lungo tempo la mia mente si è rifiutata di ricordare il passato, forse per difesa contro una sofferenza protrattasi per innumerevoli anni, per paura che essa potesse riaffiorare distruggendo l'equilibrio che con fatica ero riuscita a costruire attorno a me e nel mio cuore. Ma riflettendo, parlando con la gente, interrogando me stessa, sono giunta alla conclusione che, raccontando la mia vita, avrei incoraggiato chi soffre, fisicamente e moralmente, a credere nei sogni e che la vita è comunque bella e merita di essere vissuta appieno""""." -
Il viaggio di Carlo Magno in Terra Santa. Un'esperienza di pellegrinaggio nella tradizione europea occidentale. Nuova ediz.
Nel 1095 l'appello di papa Urbano II ai cristiani per la liberazione dei Luoghi Santi aveva riconosciuto in Carlo Magno il prototipo del crociato modello. Le campagne dell'imperatore e dei re carolingi a difesa del Papato contro i Longobardi, quelle contro i Saraceni in Spagna e contro i pagani in Sassonia, insieme ad un corpus di tradizioni che attribuivano a Carlo Magno la conquista di Costantinopoli e il ""protettorato"""" sui Luoghi Santi, alimentarono l'idea che l'imperatore avesse realmente guidato una crociata a Gerusalemme. I cronisti rappresentarono i condottieri dell'epoca come avanzanti lungo la strada che era stata di Carlo Magno. Nacque così la leggenda di un Carlo Magno pellegrino e crociato in Oriente, non priva di riscontri in una realtà di scambi economici e diplomatici, utile a legittimare una vasta mole di reliquie di dubbia natura e tradizione e a dare fondamento alle pretese universalistiche di diversi imperatori. Nuova edizione. Presentazione di Franco Cardini."" -
Pulsioni. Racconti dell'afa. Pretesti di scena noir
Racconti di morti violente beffarde insolute, in luoghi che non esistono, con la calura opprimente a fare da quinta scenica. Sesso e disagio in un mondo visionario di esseri che sfuggono alla realtà e danno vita a micro scritture sceniche di sapore noir. I racconti si arricchiscono di tavole pittoriche e plastiche dell'Autore. -
Nell'occhio del drone
La storia che si racconta in questo romanzo, pur essendo ambientata ai giorni nostri, ha il fascino dei racconti del verismo, in quanto i suoi protagonisti paiono appartenere ad un mondo scomparso. Essi si muovono in un paese del sud dove vige ancora una sorta di ossequiosa osservanza delle regole di comportamento dettate dalla camorra . Nulla accade fuori da queste regole, né nelle stanze del potere, né nelle umili case della gente comune, che si affida fiduciosa alla protezione di Do' Benedì, offrendo i propri servigi in un mutuo, silenzioso soccorso. Nemmeno i giovani si sottraggono a questa logica e il ricorso alla violenza sembra essere l'unica possibile soluzione ai soprusi che si verificano in un clima di rassegnata accettazione della realtà. Al di sopra di tutto l'occhio del drone sorvola silenzioso un paesaggio particolarmente bello dal punto di vista naturalistico, in forte contrasto con quanto vi succede. E quando la generosità dei potenti sembra non bastare, ecco il ricorso alla devozione, con le preghiere alla Madonna di Siponto che può perdonare quello che mai perdonerebbero gli uomini, se solo sapessero... -
La cucina pugliese e... di nonna Fulvia
In un contesto di colori sgargianti, di elaborate forme barocche, di profumi agresti, di parati festosi e cortei della Settimana Santa, fra Presepi di muschio e di cartapesta povera, abbiamo voluto innestare il nostro discorso semplice, se volete anche primitivo, impostato sulla cucina tipica, nostrana, povera, che abbiamo imparato dalle nostre nonne, dalle nostre madri, dalle nostre sorelle maggiori, discorso che tocca la nostra cultura semplice, ma vera e profonda, la quale si è sviluppata intorno al braciere, in inverno, e in giardino, d'estate. Il nostro discorso ha quasi voluto essere un conversare, un narrare, un raccontare libera-mente ciò che da sempre abbiamo appreso in casa, in cucina, in sala da pranzo, senza etichette rigide e imposizioni di ruoli e di apprendimento. Questo apprendimento-insegnamento si è naturalmente e gradualmente ampliato, sviluppato, organizzato, ma in maniera semplice e genuina, talvolta anche ingenua, e sempre schietta e naturale, convinte della nostra franchezza che è spesso ingenuità, e innamorate delle nostre radici, delle nostre origini, della nostra storia. -
Trans-Sibérien. Il mistero dell'oro degli zar
Elise Cunning è una giovane donna con la testa tra le nuvole che si ritrova coinvolta in un intrigo internazionale a causa di una sua vecchia conoscenza, un celebre abilissimo ladro, Richard Leroy. La storia comincia a Parigi nel 1935, quando Elise parte in treno per andare a spargere le ceneri del defunto marito in Siberia, sua terra natia. Durante una sosta a Berlino, Elise, Richard Leroy e Marcel, un furbissimo ladruncolo di strada, riescono a sfuggire alla Gestapo ma finiscono su di un treno carico di ufficiali nazisti e devono nascondere la propria identità. Arrivati a Mosca, i tre compagni di viaggio vengono coinvolti in eventi rocamboleschi, fino a quando Elise prende al volo la Transiberiana. Riuscirà a ricongiungersi con i suoi amici? Riusciranno ad arrivare a Yekaterinburg e a consegnare il tesoro dei Romanov? -
Il duro varco
"Il poeta non può essere solo chi picchia alle porte dei vari perché e del mistero dell'esistenza, ma ha fondati timori scientifici sulla possibilità della prosecuzione della nostra sopravvivenza sul pianeta Terra e della stessa Terra nell'universo, gravemente minata dalla follia degli uomini, con tutti quei problemi, che sarebbe estremamente banale elencare, a cominciare da quello attuale del Coronavirus. Il filosofo Leopardi, a metà '800, non poteva ancor vivere le estreme conseguenze della cieca insania del capitalismo, nemico del mondo, ma non gli sfuggiva l'insania, connaturata alla stessa natura umana, che costruiva case quasi a sfida del formidabil monte (il Vesuvio). Avrebbe voluto che l'uomo ritornasse sui passi di quella razionalità che aveva abbandonato, rigettandosi nelle braccia della fede religiosa e di quella illimitata fiducia nel progresso. Oggi non c'è cosa più avvilente dell'accorgersi, che, nel pieno trionfo della Scienza e della dea Tecnologia, non si riescano ad evitare i danni materiali e morali, che ogni giorno si producono nel mondo, convinti che tutto dipenda da una pura, pervicace volontà dell'uomo che non riesce a vedere al di là del proprio naso"""". S.N." -
Ostuni ieri. Artigiani, artisti, religiosità, folclore
I quattro libri, raccolti sotto il titolo Ostuni ieri, frutto di un meticoloso lavoro di ricostruzione della storia locale ""minore"""", hanno avuto per tema: Artigiani, Artisti, Religiosità, Folclore (Premio """"Amici di Ostuni""""); I giochi dei ragazzi, 1992; Gli anni del fascismo, 1995; Personaggi di strada e di campagna, 1997, tutti pubblicati da Schena Editore. Questo libro, fu pubblicato per la prima volta nel 1989. Dopo oltre trent'anni, l'opera di Alfredo Tanzarella (Ostuni, 16 marzo 1916-26 dicembre 2007) conserva intatta la sua capacità di fare immergere il lettore nella nostra storia locale. Anzi, il tempo trascorso accresce la nostalgia in chi ha conosciuto i protagonisti della Ostuni di ieri o ne ha sentito parlare dai propri genitori."" -
Il castello Verona. Sogno d'amore
Entrando nel Camposanto di Fasano dall'ingresso principale, e svoltando subito a destra, a dieci passi di distanza sulla sinistra, è ubicata una tomba per due persone, sormontata dalla scultura in marmo di un pianoforte e un angelo a misura d'uomo, con il gomito poggiato su di esso e lo sguardo assorto verso la tastiera. Il tutto in marmo bianco. Sul frontale si legge: Coniugi Verona - De Mola. ""Uniti in vita così in morte"""". D'istinto, colpito dalla bellezza e dal romanticismo di questo monumento funebre, ho fatto delle ricerche sui due personaggi e ne sono rimasto affascinato; ritengo giusto e opportuno fare partecipi gli altri della loro vicenda umana.""