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Ottantasei. Una lista a lieto fine
"A un anno, la mamma si aspetta che tiri un po' meno forte dal suo seno, se ancora lo fai o se hai avuto la fortuna di farlo. A dieci, non ci si aspetta quasi niente da te: persino l'esame di quinta elementare è stato abolito per decreto. Che sia l'età migliore? A venti, beh... «Ce l'hai ragazza? E quando ce la porti?» sono parole scritte nella pietra. A trenta, trentacinque... tra le altre cose, si compra casa. È proprio questa la storia che voglio raccontarvi.""""" -
La straordinaria storia di cinque uomini che vissero in Iraq
"Vi racconto la storia di cinque uomini che vissero in Iraq. Li accompagnerò nel loro cammino, dall'infanzia fino alla loro tragica fine. Un racconto suddiviso in due parti: la prima sul periodo che va dalla rivoluzione popolare irachena del 1920, con la quale si proclamò l'indipendenza dell'Iraq, fino alla seconda rivolta del partito Baath avvenuta nel 1968; la seconda parte comprende il periodo che va dall'avvento della dittatura di Saddam Hussein del 1968 alla fine della guerra del Golfo nel 1992. Sono persone speciali o addirittura degli eroi? Non è semplice definire, in base ai confusi criteri del nostro tempo, un eroe. Anche se sono d'accordo con Brecht quando afferma: «Beato il popolo che non ha bisogno di eroi». Non voglio azzardare un giudizio in merito, specialmente quando i nostri personaggi sono completamente sconosciuti, senza che un monumento, una piazza o una semplice lapide ne rammenti la memoria, senza alcuna occasione che li commemori. Molti non hanno nemmeno una tomba che raccolga i loro miseri resti. Sono, però, rimasti nei cuori e nei ricordi di coloro che li hanno conosciuti, coronando la loro memoria con una gloriosa luce di stima e di rispetto.""""" -
Quell'albero lungo il fiume
L'albero lungo il fiume ha in questo romanzo un ruolo determinante, essendo il testimone degli appuntamenti tra il protagonista, Felice, e la sua ragazza, Sandra, sin dall'inizio della loro storia. Nel corso del racconto, molti eventi metteranno a dura prova Felice, malgrado la sua capacità di rendersi sempre disponibile nei confronti del prossimo. Non sempre, infatti, avere uno sguardo benevolo nei confronti di tutti paga, e di questo Felice se ne renderà conto a sue spese, ma non per questo modificherà la sua indole. -
Momenti di poesia
"Riappropriarsi della propria essenza e completezza costa fatica, sangue e sudore. Per raggiungere a ogni costo la meta, a volte, si paga un prezzo troppo alto. Non scendere a compromessi e restare vivi, al di là dei giudizi altrui, troppo spesso gratuiti e fatui, resta l'unica cosa per cui vale la pena di lottare fino in fondo e fino alla consunzione della propria pelle, che rischia di ridursi in brandelli. Eppure questi brandelli, quando il gelo penetra dentro di noi, servono a scaldare cuori dilaniati, anime inquiete, spiriti eletti. Solo il cinguettio di un passero, lo sbocciare di un fiore o un filo d'erba che rompe l'asfalto ti fanno credere, giorno dopo giorno, che la vita è un dono meraviglioso. Donare a piene mani e restare comunque se stessi dovrebbe essere l'unica bandiera che ciascuno di noi dovrebbe sforzarsi di issare. Io l'ho fatto e continuo a farlo fino a quando mi sarà possibile, dopo aver vissuto e provato l'inenarrabile."""" (L'autrice)" -
Ammutinamento nella Vª B
Naturalmente l'aria che si respirava nella Vª B era piuttosto greve. Molti allievi erano arrivati in quinta penando molto ed erano i residui di altre classi nelle quali erano stati respinti, talvolta anche diverse volte. Si poteva ben dire che il più ""bravo"""" di quegli asini era stato bocciato soltanto un paio di volte. C'erano altri allievi respinti anche tre, quattro o cinque volte e per i quali la licenza elementare stava diventando una chimera. Ma nella Vª B gli allievi provavano le sofferenze più atroci stando ogni giorno al cospetto della signorina De Brufolis e sopportando i suoi rigidi, vessatori e inderogabili principi."" -
Oltre il ponte. La storia di Vincenzo, partito per la guerra nel 1943 e della sua famiglia, rimasta ad aspettare il suo ritorno
Questa è una parte della nostra storia, una storia di periferia, la storia della gente di nessuno che si intreccia con la storia dei grandi eventi. È la storia di Vincenzo, partito giovanissimo per la guerra, nel 1943, e subito deportato in Germania; ma è anche la storia della sua famiglia, rimasta a sperare, fra il lavoro quotidiano e una vita semplice, scandita dai ritmi delle stagioni, il miracolo del suo ritorno. Le vicende si snodano su due scenari geograficamente e idealmente distanti tra loro: quello della guerra e della violenza - dove pure sono possibili amicizie e amori - e quello della Murgia assolata e pietrosa, dove, insieme alla fatica, al lavoro e agli stenti crescono gli affetti famigliari più autentici. L'8 settembre, Badoglio annuncia di aver chiesto e ottenuto l'armistizio dal generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate. Questo evento viene vissuto in maniera diversa nel paese e al fronte, ma in ambedue i luoghi con lo stesso senso di confusione e stordimento. -
Il lusso di sognare l'italia
Tremila lettere di nostri connazionali emigrati, sparsi nei più diversi paesi del mondo, testimonianze dirette di speranze e di sogni, di lotte e di sofferenze, nonché nostalgia per la Patria, hanno ispirato il racconto di questo libro. L'autore, vissuto idealmente con loro per quasi 30 anni, dall'inizio dell'ultimo dopoguerra in poi, ci ha fatto conoscere, attraverso tante storie di vita, l'autentica umanità di questa ""altra Italia"""". È un tema che torna di avvincente attualità nel momento in cui il nostro Paese sta profondamente cambiando nella sua realtà sociale per effetto della crescente presenza di immigrati extracomunitari e del concomitante ritorno della emergenza emigrazione degli italiani (nel 2017 se ne sono andati dall'Italia per fare nuove esperienze lavorative e formative circa 285 mila cittadini, il 30% con la laurea in tasca)."" -
Cammina, non correre. Sperando nella primavera sul Cammino Materano
"Il Cammino Materano, un percorso sconosciuto, all'apparenza nuovo, di 170 chilometri divisi in sette tappe, che collega Bari a Matera. Non ne avevo mai sentito parlare e avrei preferito un sentiero in montagna piuttosto che partire dalla Puglia, una regione che mi dà più l'idea di una vacanza al mare. Ma Giorgio, a far la Via degli dei adesso, a febbraio, non ci voleva venire e per una meta da lui proposta non si sarebbe potuto tirare indietro. Quindi vada per l'alternativa numero due. Bari ci accoglie con focaccia più birra peroni a un euro e settanta, e anche se ho già pranzato ce ne prendiamo tre prima ancora di arrivare in ostello, ancora sporchi dal treno e con gli zaini in spalla. Lasciati gli zaini in camera, ci facciamo un giro per Bari vecchia, perdendoci più volte nelle viuzze del centro, fra bancarelle della frutta ed effigi sacre, bambini che giocano a calcio con la palla che vola vicino alle macchine in corsa, con Giorgio che si rifiuta di chiedere indicazioni basandosi su google maps, e che rimane sorpreso a guardare il mare da cui soffia una fresca brezza.""""" -
Cinque linee, due punti, un dubbio
Elisa Belfiore ""Amore di frontiera"""", Silvana Carolla """"La mia anima è la mia ombra"""", Francesca Contegiacomo """"La farfalla dalle ali spezzate"""", Giorgio Cozzatelli """"Il dono del violinista"""", Bogdan Groza """"La luce del maestro"""", Giandomenico Lecca """"La statua di bronzo"""", Olivia Paola Longoni """"Storia di una generazione"""", Elena Mora """"Il destino della sfinge: l'enigma"""", Sara Patanè """"Witches"""",Dario Pezzotti """"Cinque linee, due punti, un dubbio"""", Alessandro Rossi """"Anima e materia""""."" -
Con le ali di pietra
Pantelleria viene rasa al suolo, per prima, nel 1943 col Corkscrew, poi Hiroshima col Little Boy, Nagasaki col Fat Man, New York col Ground Zero, la Siria, dove Palmira inoffensiva, indiscriminatamente, anche coi barili di bombe e le armi chimiche. Agli scampati il lutto per i morti e per i focolari sepolti, con le speranze, tra le macerie delle proprie pareti. La presunzione della mente e la forza dell'animo, cruentemente annichilite! In un abbandono all'inerzia più grave che se fosse stata a fronte di catastrofi naturali, in qualche modo, nell'ordine d'un presumibile rischio. Disancorata dal messaggio occidentale ma al passo col tempo digitale: è una poesia della precarietà quella che velocemente appare alla lettura per scomparire nella labilità. E il vento della disillusione soffia sempre più forte sulle certezze dell'animo. -
La sofferenza. Prospettive teologico-morali
Teologi o credenti che vogliano pronunciare una parola umile sul mistero che è l'uomo sofferente, non hanno riferimento migliore della Sacra Scrittura. Nella Bibbia, la riflessione non è condotta in una prospettiva astratta; è legata all'esperienza concreta delle persone. Chi vive nelle tribolazioni può e deve interrogare Dio; con Gesù si può affermare: ubi crux, ibi Deus quarens et amans. La teologia cristiana è theologia crucis, dove la morte è sconfitta e vince la vita. L'uomo può vivere bene la realtà inevitabile della sofferenza solo se si fa sorreggere dall'evento pasquale. -
Cerca te stesso. Pensieri e riflessioni sull'agire umano
L'intento primario dell'autore è quello di mettere in risalto una visione intera dell'uomo contemporaneo tramite i momenti che contraddistinguono il suo agire. Per ""reductio ad unum"""", poi, ovvero per il processo di interpretazione che riduce fenomeni diversi a un unico principio esplicativo, Legrottaglie non ricorre a teorie filosofiche, postulati metafisici o teologici... più che guardare il cielo invita a guardare la terra, a cosa fa l'uomo su questa terra perché è da ciò che l'uomo fa che si comprende chi è - """"agere sequitur esse"""" - dicevano i saggi antichi."" -
Francesco P. Una vita una storia
La famiglia, il lavoro, l'onestà, la dedizione, il sacrificio sono i valori che i genitori, nella loro semplicità e umiltà, hanno insegnato a Francesco. Egli ne ha fatto il fondamento della propria vita, trasferendoli a sua volta ai figli e al nipote. La sua è la ricerca di quell'equilibrio in divenire in cui sta il senso della nostra esistenza. -
La rivolta delle galline e altre storielle
"Sono un nonno, ho scritto queste storielle per i miei sette nipoti, ben assortiti per età. In esse è protagonista la natura nelle sue varie espressioni. Gli animali e le piante, hanno capacità di sentimenti come gli umani, essi parlano tra loro e con chi sa capirli, appunto i bambini e, in qualche caso, anche gli adulti che hanno un po' conservato l'ingenuità della loro infanzia. Tutte le storie sono orientate all'ottimismo, alla solidarietà tra viventi, a sentimenti di apprezzamento e di gratitudine per la bellezza e la varietà del creato. Esse contengono una morale e si propongono di far riflettere i bambini che avranno la bontà di leggerle o di ascoltarle dai genitori o dai nonni, se questi troveranno il tempo di leggerle ai loro figli o nipoti. Le storie che narro sono originali, anche se si inseriscono, in parte, nel solco tracciato da Esopo e da Fedro. Infatti, come loro, mi sono riferito in particolare al mondo animale, sapendo per esperienza che è quello preferito dei bambini."""" (L'autore) Età di lettura: da 7 anni." -
Il segreto di Esther
Sara è molto impegnata tra lavoro e problemi familiari, tra cui il padre malato di Alzheimer. La sua relazione sentimentale con Marco è in un momento di crisi. Improvvisamente un testamento rompe la routine quotidiana facendole rincontrare i parenti di suo padre, partiti dalla Puglia molti anni prima. Sara si ritrova a ereditare la casa della nonna paterna, una figura enigmatica che nel primo ventennio del secolo scorso si era trasferita con la famiglia da Ruvo di Puglia a Bari. Un segreto custodito nella casa di nonna Esther risponderà alle domande di Sara: chi era davvero quella donna bellissima, vista soltanto in una fotografia? Quali misteri si celano dietro la sua storia sentimentale e la sua morte? -
Il santuario Maria SS. del Carmine sul Crispignano e la chiesa di Accadia
Il territorio di Accadia è posizionato tra la Daunia e l'Irpinia, al centro dei monti Dauni Meridionali. La collina su cui si adagia, prima che sorgesse l'abitato, era ricca di grotte e fossi; sin dalla preistoria rifugio per gli aborigeni, che abitavano la zona ricca di pascoli e sorgenti d'acqua. Durante l'impero romano è terra di passaggio per gli scambi commerciali tra Roma e l'Apulia, sono ancora visibili i resti di antiche taverne, ove i viaggiatori sostavano per ritemprare gli animali. È sufficiente fare una visita al rione ""Fossi"""", per scoprirne le vestigia medievali. Rappresenta il borgo originario con la sua caratteristica forma a chiocciola; preziosa testimonianza architettonica e storica di una secolare civiltà contadina. I suoi vicoli e fabbricati sono raccolti a raggiera intorno all'antica chiesa matrice dedicata ai Santi Pietro e Paolo."" -
Jan Palach. La vita, il gesto e la morte dello studente ceco
Questa biografia aiuta ad accantonare le interpretazioni errate che hanno deformato per decenni questa vicenda. Per non parlare di quanto possa essere utile questo libro per scongiurare appropriazioni indebite della figura di Jan, fatta propria anche in passato e in Occidente da formazioni politiche raggruppate sotto la bandiera di stantìe e vecchie ideologie - figlie legittime del ""Primo Novecento"""" - dello Stato caserma, dello statalismo integrale, della preminenza del principio collettivo su quello individuale (di nazista memoria: Gemeinnutz geht vor Eigennutz...), della violenza eretta a ideale, dell'obbedienza politica che non ammette alcun diritto di resistenza al potere tirannico e del tutto ostili ai diritti individuali, naturali e all'autogoverno spontaneo. Tutto il contrario di quanto Jan Palach ha voluto comunicare con il suo gesto, con il suo appello alla lotta per una vita degna di uomini liberi, credendo fino in fondo nel destino naturalmente libero degli uomini e nel loro diritto naturale alla libertà, diventando per questo un monito permanente e terribile soprattutto per quei popoli non liberi che subiscono tutte le angherie e gli abusi di potere senza fiatare."" -
Ombre
Lì, nel deserto, riuscire a distinguere la realtà dal sogno è una virtù. Non ci si limita a guardare la realtà perché riconoscere il sogno, a volte, ti salva la vita. Guardo la realtà attraverso il sogno, questo mi confonde, ma mi permette di credere. Due storie. Quella di un gruppo di operai, sequestrati dal locale governo per inadempimento degli obblighi contrattuali da parte dell'azienda per cui lavorano. Peggiorano la loro situazione mettendosi a produrre clandestinamente alcolici in un paese arabo dove la cosa è illegale. Davide è uno dei sequestrati. L'altra è una storia d'amore tra lo stesso Davide e madame Josette, una fotografa freelance rampante. Il tutto si consuma a Gadames, al confine tra Algeria, Libia e Tunisia. -
Guerra santa
"Guerra Santa"""", l'ultima pièce di Fabrizio Sinisi è una tragedia che affonda nel contemporaneo della nostra storia e mette a fronte due posizioni diverse, ma specchio della stessa moneta: un prete cristiano e una giovane convertita alla religione musulmana, Leila. I due personaggi, che Sinisi riesce a travestire da archetipi ma al tempo stesso riempire di unicità, si fanno portavoce di un contraddittorio che si traduce formalmente in una serie di invettive, dove due esseri umani si parlano senza scampo come se fosse l'ultima volta, il dolore in egual misura sta dalla parte di chi dice e dalla parte di chi ascolta. Sono i casi terribili di una generazione in cerca del Padre (inteso come generazione dei padri, ma anche come potere, come storia, come religione, come istituzione) alla quale l'Occidente e la Vecchia Europa non sanno dare risposte." -
In campo lungo
Un viaggio in Israele, dove è andata a vivere la figlia, alla ricerca di se stesso. La vicenda narrata si articola in tre momenti. Nel primo è descritta la condizione del protagonista, la visione in campo lungo della sua esistenza, dalla morte del padre e della madre alla partenza della figlia, con il marito e i nipotini, per Gerusalemme. Nel secondo è raccontato il viaggio verso Gerusalemme, luogo geografico e spirituale insieme, il viaggio di ciascun uomo che in ogni generazione deve considerare se stesso come se fosse personalmente uscito dall'Egitto. Nel terzo è fatto spazio al richiamo dell'oltre, al fascino del volo, con riferimenti al D'Annunzio di ""Forse che sì forse che no"""" e al Fitzgerald di """"Gli ultimi fuochi"""". Ogni anno gli ebrei, anche quelli che sono a Gerusalemme, concludono il Seder di Pasqua con l'augurio: """"L'anno prossimo a Gerusalemme"""". Momento centrale dell'anno, la Pasqua, in ebraico """"passaggio"""", simboleggia la separazione tra ciò che è stato e non potrà più tornare e ciò che sarà, il passaggio che ogni individuo rappresenta tra i suoi antenati e i suoi discendenti.""