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Facce da Facebook. La Calabria nei social
Oltre 20.000 i post osservati, 65.000 pagine indicizzate, 135.000 like su Facebook, 8000 risultati conteggiati su Youtube al fine di indagare ciò che sta accadendo all'indomani dell'avvento social media. È profondamente cambiato il nostro sistema di relazioni, e il racconto della realtà si sovrappone alla vita reale. La nostra esistenza è sempre più ""postata"""", connessa e condivisa, protesa a """"difendere"""" lo spazio di visibilità online conquistato. Il testo nutre l'ambizione di sondare il ruolo che i New Media svolgono, in abito locale, nel complesso rapporto cittadini-politica. La scelta di privilegiare Facebook va ascritta sia alla popolarità della piattaforma che per le pagine pubbliche dei sindaci calabresi che ospita. Il monitoraggio è stato costante, durato mesi, grazie al quale è stato possibile stabilire modalità e frequenza del rapporto intercorso tra i primi cittadini e le comunità amministrate. Prezioso è risultato il contributo della società di sondaggi Demoskopika che, attraverso una serie di indicatori, ha operato una graduatoria degli amministratori più social della regione."" -
Amare Pavese
Cesare Pavese. Uno scrittore che ha attraversato le malinconie dell'amore in un vissuto di esistenze e di parole. Lo scrittore che non ha mai creduto nel realismo, e non credendoci, non lo ha mai accettato sia nel linguaggio che nelle forme. La metafora di Leucò è una costante nei suoi scritti. Uno scrittore osteggiato e, anche, temuto perché la sua poesia e il suo romanzo hanno fatto scuola, ovvero hanno creato degli indirizzi letterari, metaforici e linguistici sul filo di una profonda metafisica in linea con la grecità dell'ulissismo e dei simboli. Il racconto di Pavese di Pierfranco Bruni è un percorso in cui gli archetipi della sua infanzia ritornano costantemente a fare luce all'interno della sua inquietudine - foresta. Si racconta degli amori e, in particolare, d Constance Dowling, il suo ultimo amore, che darà i versi di ""verrà la morte..."""". Una originalità straziante che Bruni mette in evidenza attraverso un sostegno mistico e antropologico - umanistico di un Pavese che tenta di percorrere i labirinti dell'anima. Pierfranco Bruni è convinto, e in questo lavoro è sottolineato, che il Novecento letterario, nella sua complessità, si apre con D'Annunzio e si chiude con Pavese. Un viaggio tra l'estetica e il mito in una saggezza tra Mediterranei e Oceani. In questo navigare il linguaggio pavesiano si incontra, soprattutto, la differenza tra il senso di disperazione e di tragico, il cui centro è dato dalla conoscenza profonda di Nietzsche, sul quale Pavese ha dedicato molto suo lavoro. Cesare Pavese era nato a Santo Stefano Belbo il 9 settembre del 1908. Muore, suicida, il 27 agosto del 1950."" -
Per minestra e per libro. Donne migranti dall'est e pratiche di transnazionalismo
"Per minestra e per libro"""" è una citazione tratta da un'intervista ad una migrante ucraina che riassume i motivi che hanno spinto schiere di madri migranti (dagli Est e dai Sud del mondo) a lasciare le loro famiglie per recarsi a lavorare nell'Occidente capitalista. Il libro presenta i risultati di una ricerca sulla migrazione contemporanea delle donne ucraine in Italia, mettendo a fuoco aspetti, dinamiche e modelli migratori comuni a tanti flussi migratori femminili, specie dall'Est Europa. Nello specifico la migrazione femminile ucraina verso l'Italia, sviluppatasi pochi anni dopo la caduta del Muro di Berlino, ha assunto col tempo un peso considerevole, configurandosi come un fenomeno rilevante sia in termini numerici che di strategie di radicamento sul territorio: si tratta di una tra le più numerose collettività di stranieri residenti in Italia, stabile tra la prime cinque posizioni da oltre quindici anni, nonché la più ampia riserva di manodopera di cura sul territorio nazionale. La ricerca ha, così, esplorato ed interpretato l'esperienza migratoria di quattro diversi profili di donna migrante: la migrante a tempo indeterminato, la cui biografia personale e sentimentale sono ormai radicate in Italia; la migrante a tempo determinato, il cui progetto è di fare ritorno in un tempo ancora indefinito in Ucraina, dove è rimasta la propria famiglia; la migrante di ritorno, ovvero colei che ha optato per il ritorno definitivo nel paese di origine; e la migrante pendolare, la cui esperienza migratoria si sviluppa mediante l'alternanza con un'altra donna su uno stesso posto di lavoro. Sullo sfondo riecheggia un altro profilo, quello dei migranti di riflesso, ossia dei figli e degli altri familiari di queste donne, la cui esperienza migratoria è vissuta di riflesso, in maniera cioè indiretta, attraverso l'assenza delle migranti. A partire dai profili tracciati, si è, dunque, cercato di rispondere alle questioni poste all'inizio della ricerca. Come si profila la transnazionalità nell'esperienza migratoria delle donne ucraine in Italia? Con quali caratteri specifici e con quale evoluzione nelle biografie migranti? Il risultato finale è l'elaborazione di una tipologia di esperienze migratorie, prodotta per astrazione dalle narrative biografiche raccolte nel corso delle interviste in Italia e in Ucraina." -
Fata Morgana. Quadrimestrale di cinema e visioni. Vol. 36: Fantasma.
"Non c'è altra entrata per il soggetto nel reale che non sia il fantasma."""" (Jacques Lacan)" -
Fata Morgana Web 2018. Un anno di visioni
Da ""Dogman"""" di Garrone a """"The Post"""" di Spielberg a """"Loro"""" di Sorrentino, dal """"nuovo"""" film di Orson Welles, """"The Other Side of the Wind"""", ai film di Eastwood, Polanski, Anderson, Soderbergh, Rohrwacher e Martone, da serie tv come """"Gomorra"""" e """"The Americans"""" a due speciali, uno sui film del Sessantotto e un altro, cuore del presente annuario, dedicato al cinema italiano contemporaneo, questo volume racconta tutto ciò che di importante e degno di memoria è apparso sugli schermi del cinema, e non solo, nel 2018."" -
Aspersa
"Bianca, figura centrale di Aspersa, ama memorizzare i luoghi e le persone nei loro spostamenti. La sua passione, a partire dai dodici anni, 'dopo aver fatto gavetta con scatti esclusivi e unici conservati gelosamente nella sua mente, vasta e piena di ricordi, suggestioni, odori, musica', trova naturale applicazione nella macchina digitale. Bianca vive nel centro storico di Cosenza e di questo luogo 'unico' coglie, con autentico candore, la calda, difficile dolente umanità. Il centro storico finisce per essere coi sui umori, odori, sapori il vero protagonista del romanzo. Stefania Chiaselotti 'ferma' Cosenza 'vecchia' nella sua dimensione materiale e immateriale in pagine che - grazie ad uno stile tutto suo - diffondono una malinconia energetica, che avvince e intriga."""" (Enzo Ferraro)" -
Una città di medici. L'orgoglio della professione
"Sono poco più di 200 i medici che, a partire dagli inizi del '900 fino ad oggi, sono nati a Paola o qui hanno deciso di stabilire la residenza per potere svolgere la loro splendida professione, la più bella del mondo. Se poi si aggiungono i medici non paolani (anche essi più di 200) che a partire dal 1970 hanno lavorato o lavorano tuttora presso l'ospedale San Francesco, ben si comprende perché Paola è 'Città di medici'. Così inizia il racconto della biografia di diversi medici paolani non più viventi, la cui memoria è importante mantenere viva perché fanno parte della storia della nostra città. Il lavoro è il frutto di attente e documentate ricerche condotte in archivi e biblioteche familiari; alla sua realizzazione hanno contribuito lunghi colloqui e telefonate con i parenti dei medici citati e le testimonianze di persone che li hanno conosciuti e frequentati quando erano in vita. Un breve capitolo è dedicato alla memoria delle Ostetriche comunali che in epoca precedente all'apertura del reparto ospedaliero di Ostetricia hanno fatto nascere generazioni di paolani. Nella seconda parte del libro, l'autore immagina """"interviste e dialoghi impossibili"""" tra quattro medici." -
Stoccatùri
"Le storie trattate nel libro """"Stoccatùri"""" mi sono state raccontate da persone che ho incontrato nel piccolo borgo dove sono nato, Petronà. Si tratta di gente semplice ed umile, abituata ad una vita segnata da pesanti lavori e tante privazioni, impegnata ogni giorno a procurarsi solo ed esclusivamente il poco di cui vivere. Uomini e donne di cui si è ormai persa la memoria, viaggiatori instancabili fra Sila e marina, spesso con carichi enormi sulle spalle o - come usavano le donne - sulla testa. Gente di un tempo che non tornerà mai più, o che forse è prossimo a tornare. Persone che collaboravano per alleviare i disagi di una vita vissuta in assenza di ciò a cui oggi nessuno saprebbe rinunciare: le comodità. Per quel popolo di dimenticati esistevano solo le scomodità! Niente petrolio o energia elettrica, quindi niente motori, automobili, luce elettrica, acqua corrente calda e fredda, niente tv, telefonino e tutte le odierne tecnologie che ci hanno reso diversi dai nostri predecessori ai quali per vivere bastavano l'acqua, l'aria, madre terra e quattro stoccatùri.""""" -
Il riuso dei borghi abbandonati. Esperienze di comunità
Trattare del tema della riqualificazione dei borghi italiani è riprendere le coordinate geografiche della storia del nostro Paese. Protagonisti delle attività presentate in questo libro sono persone e comunità che, quasi sempre da sole, le hanno ideate e svolte. Esse rappresentano la capacità dei cittadini di definire autonomamente il proprio presente e futuro anche al di fuori di comportamenti uniformati. Una sorta di mappa attraverso le esperienze concrete e funzionanti, spunto per chiunque volesse attuare processi di riuso e riqualificazione ""dal basso"""". Un viaggio nell'intera penisola con puntate in Europa, seguendo idee, progetti e azioni che permettono di tradurre in realtà la bellezza e il fascino dell'utopia. Presentazione di Anna Lisa Mandorino."" -
Una voce nel vento
Una storia come tante... di quelle che non hanno la forza di imporsi e scivolano tra la disattenzione o l'indifferenza. Ma è la storia di una vita piena di ansie, timori, aspirazioni giuste o sbagliate. L'autore tenta di trattenere una voce perché non si disperda nel vento. -
Il mio secondo manifesto della pittura mineralica
«Il manoscritto del Secondo Manifesto della pittura Mineralica era già pronto nella stesura definitiva da parecchi anni, ma mio marito esitava a pubblicarlo. In seguito vi ha aggiunto come prima parte ""Riflessioni preliminari utili per il lettore che si accinge a leggere questo Secondo Manifesto"""", decidendo finalmente di darlo alle stampe per consentire al lettore di fare un passo avanti rispetto al primo libro “Confronto (sottotitolo: La giovane pittura calabrese)”, e puntare lo sguardo con maggiore attenzione sulle origini esulI' essenza di questo nuovo stile, tutto calabrese, nato nei primi anni '60 a Catanzaro Marina ad opera di mio marito e di Pino Masci, e che via via ha raccolto il consenso di altri pittori del luogo.» (Dalla presentazione di Maria Elidia Docimo)"" -
Falsi nomi. La storia d'amore che mancava
Elisabetta e Paolo si innamorano. Alla vita altro non chiedono se non poterlo vivere, il loro amore. La vita, però, scombina le carte. Ma Elisabetta e Paolo non soccombono al destino di Giulietta e Romeo. Non soffrono pene dantesche, come Francesca e Paolo. Non turbano l'armonia di Camelot, come Ginevra e Lancillotto. Elisabetta e Paolo si amano. Si ameranno per sempre. E l'unica lacrima che verserà il lettore sarà di invidia, per quella che è una bella storia d'amore. -
Tommy e Clotilde alla scoperta del castello svevo
"Interessante e coinvolgente l'espediente narrativo usato dall'autrice, che sa catturare l'attenzione dei ragazzi, da lei conosciuti così bene durante la sua lunga e significativa attività di insegnamento. Una passeggiata storica dialogante è il furbo espediente che consente di muoversi con interesse all'interno della propria città, di cui spesso non si conoscono aspetti importanti e significativi, mantenendo costantemente vive motivazione e curiosità."""" (Dalla Prefazione di Rosalba Ranituido). Età di lettura: da 11 anni." -
Italia disunita tra populismo e sovranismo
Il populismo e il sovranismo sono diventati i due temi che oggi sono entrati nel dizionario della politica italiana. Il populismo è l'esaltazione del popolo come unica fonte di legittimazione del potere, che però resta sospettoso nei confronti della democrazia rappresentativa. Nel nostro Paese il populismo si identifica in una criticità e ostilità verso l'Europa. Come per il Sovranismo, anche il Populismo non si sottrae dalle molteplici attribuzioni di significato. Aggiungo che tale movimento trova la sua definitiva consacrazione nella figura di un leader con molto carisma come Grillo, che con il suo Movimento Cinque Stelle nelle ultime elezioni del 4 marzo ha attirato una forte convergenza tra gli elettori, premiandolo. Il sovranismo invece secondo la definizione che ne dà l'enciclopedia Larousse, è una dottrina politica che sostiene la preservazione o la ri-acquisizione della sovranità nazionale da parte di un popolo o di uno Stato, in contrapposizione alle istanze e alle politiche delle organizzazioni internazionali e sovranazionali. Il risultato italiano, dall'analisi dei dati, dimostra una forte spaccatura fra due fronti: Sovranista-leghista e Populista-penta stellato. -
Il sangue di Natuzza si fa scrittura. La verità sulle emografie
Questo libro non è né una biografia né un freddo resoconto: Francesco Frontera e Francesco Perticone sono due medici che hanno analizzato il DNA della mistica, lo hanno confrontato con le sue ""emografie"""" e sono giunti ad una verità. Una verità raccontata attraverso referti, documenti ufficiali, foto inedite delle emografie. In più i risultati di una consulenza genetico-forense e i commoventi stralci delle conversazioni tra la mistica, la S. Madre di Dio e Gesù. Frontera e Perticone, con l'obiettività del medico e l'animo del credente, offrono al lettore una testimonianza sostenuta da una forte fede che nasce accanto alla scienza. Lucia Bisantis è stata accanto a Natuzza durante i frequenti ricoveri e la sua testimonianza, vissuta nell'intimità dell'amicizia, è ancora più preziosa. Un libro rigoroso privo di sensazionalismi. Una lettera affettuosa e riconoscente di tre figli alla loro """"Mamma Natuzza""""."" -
Resistere. Trincea e prigionia nell'archivio Barberio
Attraverso fonti pubbliche e private (italiane e austro-ungariche) anche inedite l'autore riesce a ricostruire il complesso mondo delle trincee e dei campi di prigionia durante la Prima guerra mondiale. L'esperienza individuale di Bernardo Barberio, capitano nel 142° Reggimento fanteria Brigata Catanzaro, serve all'autore per ricostruire i modi della partenza al fronte, la vita in trincea, i rapporti con la popolazione civile e con le gerarchie militari, le fasi dei combattimenti, la prigionia nei campi austro-ungarici e i tentativi da parte dei prigionieri di resistere alla fame, al freddo, all'abbattimento umano e morale. La ricerca ha permesso il più delle volte anche di dare un nome ai quasi 700 prigionieri transitati dal campo di Dunaszerdahely in Ungheria. Destini individuali e collettivi, grandi e piccoli eventi, narrazione e interpretazione, si intrecciano nelle varie fasi di questa ricerca scientifica offrendo un quadro originale e per molti aspetti unico della Grande guerra a 100 anni dalla sua fine. -
Racconti e riflessioni di un uomo vissuto felicemente
"... uno spaccato della mia vita, intervallato da riflessioni su alcuni aspetti di questa società """"decadente"""", sempre più proiettata, dal punto di vista morale ed etico, al peggio""""." -
Cielo di piombo
Il ricordo di Vincenzo, ex Guardia di Pubblica Sicurezza, corre a quel giorno della fine degli anni '70 e a quella ferrovia che lo avrebbe riportato al suo paese di origine in Calabria. Un terrorista, ferendolo nella Torino delle manifestazioni e delle proteste, aveva segnato il suo destino. Reso inabile a svolgere il suo lavoro, avrebbe occupato un posto da impiegato civile nell'Amministrazione dello Stato. Sono anni furibondi caratterizzati da un fermento che rende incerto perfino ""l'ordine delle cose"""". Vincenzo, da """"sciancato"""", guarda agli avvenimenti nazionali e mondiali dalla sua piccola Artemisia che, se pur appare immobile, corre verso le mode della società. Le limitazioni fisiche non lo sconfortano e, con l'acume dello """"sbirro"""", compie un percorso introspettivo che lo porterà ad analizzare il valore della giustizia, il ruolo dell'informazione e le grandi scelte di una nazione di fronte ad un mondo che cambia. Gli eventi si susseguono e, tra questi, nel marzo del 1981 la riforma del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza della Polizia di Stato che gli faranno comprendere quanto abbia contribuito a quel fondamentale cambiamento."" -
Compagno maggiordomo in casa Mancini
Angelo Lo Gullo ha lungamente militato nel partito socialista italiano ed è stato consigliere comunale di Cosenza nel 1990. Dopo l’inchiesta giudiziaria “Mani Pulite” e la fine della prima Repubblica, ha contribuito, nel Cosentino e in Calabria, a numerose iniziative politiche finalizzate al rilancio della sinistra riformista e democratica. -
Nuovi studi pirandelliani. Vol. 10
Presentazione del teosofo-sofista empedocle callicratide (uomo-dio-telamone-nome che tela-risorge) il mascherato (ctonio) Medico (Ciampa-Del Cinque-Cicheddu) Chirurgo (Pinzone) oculista lettore dell'Iliade (Opera-Giornata Una-Natalizia-Lustrale) Odissea (Opera-Giornata Trinacria-Pasquale-Fisica)"" La lettera iatrosofistica di Omeros-Remos (Poeta del passato/Poema-Nome del presente/Spirito Ecnomo del futuro) Il signore (Colosso Nè-Natale Feace Foco Falaride) della nave (Trireme) di pietra (anima-armonia-tragedia).""