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Filottete. Mia carissima scuola ha un senso la pensione
Poesie in un tempo di scuola... Quando debole vince il pensiero... migrante. -
Brio e malinconia (Sbìu e Malancunia)
"Il libro di Gino Ragusa Di Romano ha il palinsesto delle vibranti malinconie. Il titolo? Suggestivo! La ricchezza è ciò che quel linguaggio-casa testimonia. Un libro che avvia un viaggiare tra scogli e memorie. La parola nei linguaggi della poesia si autoesclude dalla materia. La parola non conosce la materialità. Conosce l'immaginario, la fantasia, la finzione della memoria. Una finzione che è un naufragare tra lo spazio e il tempo. Sottile. Specchiante. Riflesso. Spazio-tempo. Ciò che """"Brio e malinconia"""" emana. Il raccontare del linguaggio è comunque sempre una malinconia. Si pazienta. Si cerca l'oblio. Si giunge alla noia. Ci si abita nella parola. Chi usa la parola ha la necessità di usare il pensiero. Così nel viaggiare tra le percezioni e le emozioni. La poesia di Gino Ragusa Di Romano ha il sublime. L'estetica vive nella letteratura. Senza estetica l'arte non avrebbe senso. In questo camminare scorrendo il vocabolario del linguaggio poetico si corre il rischio di essere annientati dalla folgorazione. Il rischio? Annientati? Certo. Perché la Affabulazione ha il mistero della magia. Nulla accade per caso...""""" -
La Calabria sognata. Carlo De Cardona e Pasquale Rossi. Due tempi e dieci quadri
Rossi Pasquale da viale della Repubblica a via Pasquale Rebecchi. Nato a Cosenza nel 1867, studiò nel liceo locale, laureandosi in Medicina a Napoli. Promotore del movimento socialista cosentino, nel 1891 fu processato e incarcerato a Napoli. A Cosenza fu consigliere comunale e assessore. Presidente della sezione di scienze politiche e sociali dell'Accademia Cosentina, pubblicò tra l'altro: ""I perseguitati"""" (1894), """"L'animo della folla. Appunti di psicologia collettiva"""" (1898), """"La mente di G. Mazzini e la psico-fisiologia"""" (1899), """"I suggestionatori e la folla"""" (1902), """"Le 'rumanze' e il folklore in Calabria"""" (1903), """"Psicologia collettiva sociale"""" (1905). Morì nel 1905. De Cardona don Carlo da via Nicola Serra a via Antonio Zupi. Nato a Morano nel 1871, si laureò in teologia e filosofia a Roma. Sacerdote, fondò nel 1898 a Cosenza il settimanale «La voce cattolica». Aderente al Movimento democratico cristiano di Murri, fondò a Cosenza la Banca cattolica, la lega del lavoro, la Cassa Rurale, il giornale «Il lavoro» (1905). Consigliere comunale e provinciale di Cosenza, vi fondò nel 1915, con Luigi Nicoletti, il Partito Popolare. Antifascista, nel 1935 andò esule a Todi..."" -
Dal fondo di un piatto smaltato. Poesie d'amore e d'amori
"Sono inoffensivi illusori contingenti mortali i miei versi. Se Abele avesse avuto una stirpe i miei versi ne avrebbero fatto parte. Sono pieni di pudori hanno il profumo e il suono del croccante. Per questo non ne turberò la compostezza e l'onestà. Sono versi che amano un contatto riservato e intimo. Ringrazio chi vorrà leggerli e chi saprà coglierne il sentimento""""." -
Nuovi studi pirandelliani. Presentazione de «Il fu Mattia Pascal» del siciliano Luigi Pirandello lo sconosciuto Premio Nobel del 1934
«Mirella Salvaggio (nata a Agrigento-Porto Empedocle il 18 febbraio del 1951 e residente a Borghetto S. Spirito) è la pirandellista che ha risolto ""la questione pirandelliana"""": il teatro greco (il mistero eleusino da vedere con la mente-occhio) che parte da Omero e arriva a Pirandello passando per Shakespeare. La poetessa Salvaggio, non avendo partecipato, a suo tempo, ai Convegni Pirandelliani (dove la invitavano Alfredo Barbina, Giorgio Bárberi Squarotti, Alfonso Pozzi, Giuseppe Iannuzzo, Settimio Biondi e Pierfranco Bruni), presenta, ora, il suo """"Il fu Mattia Pascal"""", a cui ha dedicato tre libri editi dalla Casa Editrice Pellegrini. In quest'opuscolo pirandelliano l'Agrigentina dimostra di conoscere profondamente """"le leggende"""" della Vecchia Girgenti e """"la poesia ermetica (tragica)"""" del Vecchio Luigi Pirandello. A Mirella che ha rivoluzionato gli Studi Pirandelliani auguriamo buon proseguimento di lavoro.» (Egle Chironi)"" -
Le mie vie senza tempo. Una voce libera per un'epoca che cambia
«Una piccola luce dal varco delle coscienze, un messaggio ad una umanità al bivio tra libertà e regressione, alla ricerca dei significati ultimi dell'esistenza. Il sentimento delle cose giuste, intrise di verità. Uno dei più bei messaggi del libro, nati dal progetto radiofonico ""futura"""", il desiderio che un giorno i bambini possano chiedere alle loro madri: """"cosa era la 'ndrangheta?"""", """"cosa era l'emigrazione?"""", """"cosa era il Femminicidio?"""" e che nella loro vita torni ad esistere la parola futuro. E la parola Umanesimo. E la parola Rinascimento. Un libro che si annusa, si gusta, tra realtà e racconto, tra autobiografia e saggio; destinato ad un lettore sensibile, assetato di un sapere autentico, un lettore non solo che ama riflettere ma empatico, capace ancora di abbandonarsi al sentire. Un lettore pronto a farsi scuotere, animare da ciò che troverà nel viaggio. Un lettore al quale, senza volerlo, accadrà di identificarsi con i valori antichi e nuovi e con i sentimenti e che avvertirà, leggendo, di respirare il cambiamento epocale in atto. Un invito, quello dell'autrice, a mantenere sempre in noi la sete indomita e la capacità di """"Saper Vedere"""", di """"sentire"""" la bellezza, e a non chiudersi a riccio nei nostri orticelli.» (Dalla Prefazione di Giovanni Cacia)"" -
Grammatica italiana espressa in versi dialettali ad uso delle scuole elementari. Con Poster
La ""Grammatica italiana espressa in versi dialettali ad uso delle scuole elementari"""" di Vincenzo Guerrisi Parlà (1925-2010) è un'opera degli anni '50 ed è stata pensata e scritta dall'autore su ispirazione della propria esperienza di insegnante, fatta con i bambini delle scuole elementari e con gli adulti analfabeti (nei progetti di alfabetizzazione dell'UNLA), i quali, a quel tempo, non conoscevano l'italiano che consideravano quasi una lingua straniera... L'opera, che è postuma, si pone, tuttavia nel contesto del dibattito storico- linguistico-letterario del suo tempo che è quello che vede l'Italia, ancora, """"flagellata"""" dall'analfabetismo. La Grammatica, che riguarda il programma che si svolge nell'insegnamento elementare, si sostanzia nella spiegazione delle nove parti del discorso; le parti variabili (nome, articolo, aggettivo, verbo, pronome) e le parti invariabili (avverbio, preposizione, congiunzione e esclamazione). Segue """"l'analisi della Proposizione"""" - soggetto-predicato-complementi. Le regole della grammatica italiana, che vengono spiegate in versi dialettali, trovano applicazione negli esempi in versi in lingua italiana, in una sorta di lezione in classe agli scolari. Gli esempi in lingua italiana sono costituiti da filastrocche pedagogico educative che non appartengono alla cultura popolare ma che nascono all'uopo dalla fantasia dello stesso autore che è poeta e scrittore. La grammatica è preceduta da un componimento in versi in lingua italiana che riguarda l'alfabeto. Le intenzioni dell'autore erano quelle di concretizzare in versi scritti le spiegazioni della Grammatica italiana fatte a scuola, affinché potessero essere recepite simpaticamente da tutti i lettori... e, soprattutto, non come un pesante obbligo scolastico. In allegato un alfabetiere murale di cm 42x42."" -
Il sequestro Federici. Cronache, personaggi e luoghi della Calabria Citra al tempo degli Italiani
Quelli che vengono narrati sono fatti di cronaca realmente accaduti, attinti dai fascicoli processuali conservati presso l'Archivio di Stato di Cosenza. Il periodo storico in cui si inquadrano è il 1845, un anno dopo l'eccidio dei fratelli Bandiera che uno dei testimoni indica come ""gli Italiani"""". La trama del racconto è costruita interamente sulle testimonianze dei tanti personaggi che in un modo o nell'altro vi furono coinvolti e dalle quali emergono alcuni aspetti della società del tempo, povera, violenta ed arretrata, composta in maggioranza da braccianti in perenne attesa di un lavoro e contadini senza terra da coltivare, poveri diavoli dai vestiti laceri e rivoltati che, trovando nel vino e nel fumo delle loro pipe l'unica consolazione alla loro vita grama e disperata, erano sempre più tentati dalla prospettiva di darsi a scorrer la campagna andando a ingrossare le fila dei briganti, di cui erano affollate non solo le montagne ma anche le carceri. Le indagini, partite da Domanico, interessarono molti altri centri della provincia (Carolei, Dipignano, Mendicino, Cosenza, Lago, Marano Marchesato, Rende, Celico, Zumpano, Spezzano Grande, Spezzano Piccolo, Pedace, Serrapedace, Pietrafitta, Aprigliano, Trenta, Casole, Aiello, Serra d'Aiello, Cellara, Figline, Mongrassano, Cerzeto) estendendosi fino a Nicastro e oltrepassando poi anche i confini regionali."" -
Perché ti amo
Il passato, brutto o buono che sia, condiziona sempre le nostre azioni. Questo vale soprattutto per la violenza, che produce effetti devastanti nel momento in cui una persona la subisce e condiziona inevitabilmente il suo presente e il suo futuro. Parlare di questi argomenti è importante. Il libro racconta infatti un'esperienza di violenza domestica e mostra le profonde ferite che ne conseguono. Dunque queste pagine vogliono dar voce al dolore, spesso taciuto o nascosto, di tutte le donne che vivono situazioni simili, nel tentativo di sollecitare una presa di coscienza diffusa intorno al fenomeno, e di alimentare pratiche concrete orientate alla prevenzione. Per l'autrice il passaggio attraverso la violenza e la sua faticosa rielaborazione hanno rappresentato anche l'occasione per scoprire una dimensione di impegno militante, per cui di recente ha promosso la fondazione dell'Associazione Camerunese di Lotta contro le Violenze sulle Donne (ACLVF). -
La felicità del disordine
"... Non c'è vita nell'ordine. È vero che il disordine disorienta al primo impatto, ma subito dopo fa nascere la curiosità, l'accresce, spinge alla ricerca, mette davanti a un processo sottile di situazioni ingombranti che fanno decidere di buttare via qualcosa dell'accumulo che ci sta intorno. La mente si attiva, le emozioni galoppano, l'incertezza fa vacillare per poi trovare il saldo non appena si ha tra le mani ciò che si cercava...""""." -
I fratelli Bandiera. Racconto documentato. Così come si svolsero i fatti
"L'autore, che si è avvicinato alla storia dei Bandiera e del Risorgimento nelle vesti di appassionato lettore, affronta l'argomento con modalità scientifiche mettendo in luce la formazione politica dei due eroi, la carriera militare nella marina austriaca, la vita affettiva, gli amori, le convinzioni e l'evoluzione dei fatti sediziosi attraverso la documentazione epistolare e i fascicoli processuali dell'Archivio di Stato di Cosenza. È un teatro storiografico realista, quello delineato da Luigi Tuoto, fuori da ogni mito e dalle ideologie, dove i protagonisti si riappropriano della propria carnalità e ritornano a giocare su più scenari geografici lacerati dalla tirannide dei governi, accettano il rischio come elemento indispensabile per coltivare il sogno italiano e sacrificano la carriera e il denaro sull'altare delle idee (...). È un racconto animato da un groviglio di persone, che con le loro esperienze contribuiscono a delineare meglio il profilo umano e psicologico dei protagonisti, dove emergono anche le atmosfere e gli spazi fisici della Calabria di metà Ottocento."""" (Dalla presentazione di Antonello Savaglio)" -
Nuovi studi pirandelliani. Presentazione del vero Luigi Pirandello
In questa ""Presentazione del vero Luigi Pirandello (vivo spirito Eros di Girgenti)..."""" ritroviamo il Vecchio Girgentino di Mirella Salvaggio, l'autrice agrigentina che ha sciolto il """"dramma pirandelliano"""": """"Il fu Mattia Pascal romanzo del fu Luigi Pirandello"""", il romanzo-romanodio (""""il nome"""") che ha ottenuto il consenso di Giorgio Bárberi Squarotti: «...Ma Il fu Mattia Pascal di Mirella è tutt'altra cosa. È, appunto, il tipico romanzo esemplare, interpretato, commentato, rappresentato come l'opera ripetuta e, insieme, riscoperta e offerta come il risultato supremo della letteratura dei nostri tempi dove sembra che nulla di nuovo possa darsi, nell'ambito della scrittura, se non giocando di nuovo le stesse carte mirabili del passato: appunto, Omero, Don Chisciotte, Pirandello... Ci troviamo di fronte a un'opera di geniale originalità proprio in quanto è riscrittura e riproposta. Di fronte all'infinita """"noja"""" e inutilità dei romanzi che si pubblicano nei nostri anni è un esempio di assoluta autenticità». A Mirella che ha rivoluzionato gli Studi Pirandelliani auguriamo buon proseguimento di lavoro.» (Egle Chironi)."" -
Le normative canoniche antimafia
Il volume intende offrire una disamina dei numerosi interventi normativi adottati, negli ultimi anni, dalla Chiesa cattolica contro mafie e corruzione. In assenza di una normativa di carattere universale, tale impegno si è finora tradotto nell'emanazione di ""normative canoniche antimafia"""" da parte delle Chiese particolari che, in molti casi, hanno rappresentato il risultato di direttive comuni elaborate d'intesa tra i Vescovi delle relative Conferenze Episcopali Regionali. Soprattutto le Diocesi del Mezzogiorno d'Italia si sono così munite di apposite disposizioni dirette a prevenire le possibili infiltrazioni del crimine organizzato nelle associazioni ecclesiali, anche attraverso la comminazione di specifiche sanzioni per gli affiliati alle cosche. Particolarmente rilevante è stata, inoltre, la produzione normativa in tema di feste religiose, materia che investe la dinamica dei rapporti tra ordinamento canonico e ordinamento statuale, entrambi chiamati, seppure da prospettive diverse, «alla reciproca collaborazione per la promozione dell'uomo e il bene del Paese» anche attraverso la previsione di un'adeguata azione di contrasto al crimine organizzato e al fenomeno corruttivo."" -
Paesaggi dell'accoglienza. La governance dei rifugiati vista da Sud
L'inasprimento delle politiche di ricezione dei richiedenti asilo e rifugiati evidenzia gravi rischi per il futuro della democrazia. Emergono, tuttavia, anche pratiche innovative di accoglienza e forme scoordinate di governance che si muovono al di fuori della consueta retorica umanitarista, promuovendo la partecipazione dei rifugiati alla costruzione di modelli più sostenibili di economia e società. Il volume analizza queste esperienze alla luce delle principali teorie che indagano il tema dell'accoglienza nel contesto europeo, per presentare poi i risultati di una ricerca empirica realizzata nelle città di Riace e Cosenza. L'obiettivo, nel complesso, è mostrare come all'insoddisfazione verso politiche d'asilo sempre più restrittive, oggi seguano dinamiche di rescaling dei processi decisionali che intensificano un conflitto costante intorno allo Stato, localizzando i diritti e fronteggiando dal basso i nuovi rischi sociali lasciati senza risposta dalle sovranità. Prefazione di Annamaria Vitale. -
Nero di seppia. Dai taccuini di un giornalista seduto in riva al mare
C'è un uomo che ha il mare dentro e nelle pagine cammina, osserva, guarda, pensa, scrive. E quel mare, che è avvolgente quanto inquietante, feroce quanto rassicurante, ha una forza espressiva totale quasi fosse umano. O, forse, divino. Il mare ha cromatismi che variano, odori che avvolgono, ""sprizzii"""" che toccano, silenzi che parlano. E quell'uomo vi è immerso tutto. Seduto in riva al mare. E quell'uomo riempie i suoi taccuini di nero di seppia e i fogli si bagnano di storie e narrazioni che sanno d'infanzia, di adolescenza e di una vita che cresce. E sanno di quel piccolo mondo antico che è sedi ne memoria dell'uomo che scrive e che, d'un tratto, appartengono a tanti. Forse a tutti. Ci sono fichi, clementine, uva, pescato, profumi e sapori che hanno palpiti e ticchettii d'anima. E quel nero di seppia lentamente si fa osservazione del mondo e racconta altre storie perché quell'uomo, l'uomo del mare, diventa giornalista e le sue pagine si fanno mondo e storie di umanità, spesso dolorosa e dolente. Ma anche ironica, eroica, immaginifica, progressiva, scottante. Perché un giornalista dipinge nei suoi taccuini il mondo tutto con le sfaccettature più diverse e complesse. Come il mare. Dove torna e ritorna sempre. Seduto in riva al mare. E lì, l'uomo del mare, si fa mare."" -
Occhi che guardano. Oncorosa: laboratorio di scrittura terapeutica
L'Associazione di Volontariato per Malati Oncologici ONCOrosa si propone di intervenire spontaneamente, senza scopi di lucro ed esclusivamente per solidarietà sociale nel settore delle malattie tumorali. Punto di riferimento di tale intervento è l'Unità Operativa di Oncologia Medica della Azienda Ospedaliera di Cosenza. Il programma dell'Associazione mira ad un'attività di sostegno in senso lato verso i malati di tumore e verso i loro familiari. Un sostegno che vuole essere non solo di natura pratica e tecnica, ma anche affettiva e psicologica, cercando di offrire al paziente e alla sua famiglia un punto di riferimento utile e valido per vivere meglio il ""durante"""" e il """"dopo"""" della patologia tumorale."" -
Fata Morgana Web 2019. Un anno di visioni
Da ""C'era una volta a... Hollywood"""" a """"Joker"""", da """"Il traditore"""" a Martin Eden, agli ultimi film di Polanski, Manone, Moretti, Eastwood e Soderbergh, da uno speciale dedicato alla serialità televisiva a letture di opere come """"Game of Thrones"""" e """"Chernobyl"""", questo volume racconta tutto ciò che di importante e degno di memoria è apparso sugli schermi del cinema, e non solo, nel 2019."" -
L' arte di un presunto poeta
"Oh e state attenti ad innamorarvi di uno scrittore, vi faranno innamorare scrivendo, parlando, sono tutta testa loro. Io ho amato uno scrittore, ho amato un modo di scrivere, di pensare, di vedere il mondo, e fidatevi, non si smette facilmente, d'amare uno scrittore. .""""" -
Ritratti in versi. Storie di medici e pazienti
"I ritratti in versi di Donatella De Buono, nella loro apparente semplicità, tratteggiano, con garbato e ironico realismo, ma nel contempo con profonda pietas e simpatia, una galleria di personaggi che appartengono al suo vivere quotidiano e con i quali interagisce tra le corsie di un ospedale, le stanze del suo studio medico e i locali della sua casa, in cui i ricordi si traducono in piccoli e grandi incontri e si vestono di lirismo affatto autoreferenziale o retorico. Mai troppo lunghi e costituiti da versi liberi, i suoi ritratti descrivono frammenti di un'umana realtà in chiave ironica."""" (Dalla Presentazione di Silvana Gallucci)" -
L' armonia dei miei sensi
Senza Musica non si vive. Io non ci riesco. Il suono è dentro di noi. Bisogna solo tirarlo fuori, esternarlo, esprimerlo, comunicarlo. È un momento di solidarietà, di concentrazione di forze e di crescita umana senza limiti e senza età. Parlando di Musica avverto una specie di confessione dell'anima che si snoda libera tra vicende intessute di tensioni e relax. Sento una coralità che mi pervade, mi protegge e mi consola. La Musica non è sogno evanescente, né durevole sensazione di felicità, piuttosto un credo che si coltiva, si perfeziona e si ama anche in termini di ascolto non solo per me che non ho studiato Musica. Nel riverbero del suono l'istanza dell'ascolto, dinamica e sempre nuova, ci trasporta in un altrove, quell'altrove che non termina in un porto ma sconfina in approdi continui verso una bellezza pullulante di sensazioni e di accattivanti diversità.