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Sertorio a quattromani. Ovvero se le parole sono pietre, perché le pietre non dovrebbero parlare?
«""La strada"""" è spesso stata nell'immaginario collettivo sinonimo di avventura, viaggio, conoscenza di sé, con l'inevitabile rischio dell'autodissoluzione e dello sperpero. Un'esperienza di formazione che può riuscire o fallire o, infine, fallire tragicamente. Via Sertorio Quattromani, la strada di Cosenza sulla cui denominazione i due autori hanno scelto di costruire il Witz del titolo, è invece tutt'altra cosa. Non è forse neanche una strada, ma uno snodo, un punto di passaggio, una porta spazio-temporale che mette in comunicazione due mondi, due città e soprattutto due tempi.0187 (dalla Prefazione di Raffaele Perrelli)"" -
Fata Morgana. Quadrimestrale di cinema e visioni. Vol. 37: Umano.
"Fata Morgana"""" nasce per iniziativa di un gruppo di docenti, studiosi e critici che lavorano presso il Corso di laurea in DAMS dell'Università della Calabria, e al contempo coinvolge figure di filosofi, estetologi e artisti che riflettono sul rapporto fra immagine e pensiero, cinema e filosofia. Il progetto a carattere fortemente monografico intende indagare, attraverso il cinema e le forme audiovisive, i nodi problematici della contemporaneità. """"Fata Morgana"""" propone un percorso non settoriale ma aperto, in cui gli strumenti dell'analisi del cinema si intersecano in profondità con riflessioni provenienti da altri campi del sapere, al fine di indagarne le dinamiche concettuali. La rivista, attraverso il contributo di studiosi di diversa provenienza disciplinare, propone il cinema come strumento di indagine, rifrazione e sguardo particolare con cui attraversare i temi che di volta in volta costituiranno il percorso monografico del numero." -
I convegni dei maestri rurali nella Cosenza del Ventennio. Fonti di una pedagogia dell’oppressione
Questo lavoro di documentazione scientifica nasce da una ricerca archivistica condotta presso l’Archivio di Stato di Cosenza — Fondo Gabinetto di Prefettura, e pubblicata nella seconda parte di questo volume — al duplice fine di studiare le relazioni di potere che intercorrono tra scuola popolare e regime fascista nel Cosentino, e di lavorare alla costruzione di un repertorio, il più possibile vasto, di fonti e materiali attraverso i quali poter scrivere una storia organica dell’istruzione popolare calabrese durante il Ventennio fascista. Le relazioni annuali dei convegni tenuti dai maestri rurali a Cosenza tra il 1933 e il 1935 costituiscono un materiale significativo per studiare il linguaggio di potere del fascismo, il suo alfabeto pedagogico della dipendenza e la sua grammatica dell’obbedienza sociale. È soprattutto il maestro rurale, nelle piccole e frammentate realtà comunali del Cosentino, ad assumere il doppio ruolo di soggetto accentratore delle cariche all’interno delle organizzazioni fasciste e di attuatore delle strategie educative volte a incrementare il consenso alle politiche del regime. -
Antonio Gramsci (1891-1937). L'eroismo della ragione
Il saggio, oltre alle notizie sulla famiglia di origine calabro-albanese, ripercorre la biografia intellettuale di Gramsci; ne ricerca la formazione culturale giovanile, rinvenendola in autori come Giovan Battista Vico, Novalis, Francesco De Sanctis, Antonio Labriola, negli esponenti del neoidealismo italiano, Benedetto Croce e Giovanni Gentile, nella Voce di Giuseppe Prezzolini e nell'Unità di Gaetano Salvemini. Di derivazione neoidealista è sicuramente la concezione gramsciana dell'uomo considerato nella sua attività spirituale come creatore della storia. Ma l'idealismo è riportato e applicato all'anima popolare come strumento di formazione di una nuova cultura, del rinnovamento intellettuale e morale della società e di una nuova concezione, laica e scientifica, della vita e del mondo. In tale prospettiva, Gramsci concepisce il suo progetto di rinnovamento radicale, in opposizione e superamento della cultura borghese, impersonata dal pensiero e dall'opera di B. Croce, del quale pure aveva subìto l'influenza tanto da definirsi ""crociano"""" in un periodo della sua vita. Dal saggio emerge anche la distinzione tra i """"due Gramsci"""": il primo, esclusivamente e solo uomo di partito, militante politico, i cui scritti, datati, sono oggi inattuali; il secondo, quello delle Lettere e dei Quaderni del carcere, è l'intellettuale, l'uomo di cultura, le cui riflessioni e pensieri, non legati direttamente alle urgenze partitiche, sono quelle di un """"classico"""", che parla ancora alla contemporaneità."" -
Fata Morgana. Quadrimestrale di cinema e visioni. Vol. 41: Potere.
"Fata Morgana"""" nasce per iniziativa di un gruppo di docenti, studiosi e critici che lavorano presso il Corso di laurea in DAMS dell'Università della Calabria, e al contempo coinvolge figure di filosofi, estetologi e artisti che riflettono sul rapporto fra immagine e pensiero, cinema e filosofia. Il progetto a carattere fortemente monografico intende indagare, attraverso il cinema e le forme audiovisive, i nodi problematici della contemporaneità. """"Fata Morgana"""" propone un percorso non settoriale ma aperto, in cui gli strumenti dell'analisi del cinema si intersecano in profondità con riflessioni provenienti da altri campi del sapere, al fine di indagarne le dinamiche concettuali. La rivista, attraverso il contributo di studiosi di diversa provenienza disciplinare, propone il cinema come strumento di indagine, rifrazione e sguardo particolare con cui attraversare i temi che di volta in volta costituiranno il percorso monografico del numero." -
Smatrimoniati
Ribaltare la prospettiva e offrire al lettore un punto di vista spiazzante. È la forza di S-matrimoniati, in bilico tra racconto e pièce teatrale, in cui il ruolo di protagonista e voce narrante è affidato sorprendentemente al ""matrimonio"""", sempre più rotto e vilipeso, che racconta le famiglie """"smatrimoniate"""" dal di dentro delle pareti domestiche e pone il lettore in una condizione di osservazione attraverso il metodo dello straniamento. Se apparentemente il """"matrimonio"""", che racconta, si dispera, si arrovella, sbuffa, annaspa, sembra giocare un ruolo divertente con le sue narrazioni tra il serio, il faceto, il semiserio, l'ironico, il divertito, il paradossale, l'esagerato, il lacrimevole, a leggerlo in controluce ne viene fuori un ritratto complicato e complesso della nostra società liquida in cui al matrimonio viene ormai affidato un ruolo marginale dai coniugi che dimenticano promesse e progetti di vita e sacrificano tutto, i figli in primis, sull'altare della leggerezza e della superficialità. Prefazione di Pietro De Leo."" -
Il figlio del mare
L'alba sullo Ionio calabrese sorprende Bianca in spiaggia. La ragazzina si è addormentata vergine per risvegliarsi, violata, in uno scenario surreale. È stata un'onda a deporle in grembo la perla di una nuova vita? Quel figlio della marea sarà per tutti Jo, pronunciato all'americana da chi non conosce il vero nome del bambino, lo stesso del mare che sembra averlo generato. Sarà un viaggio di ritorno in Calabria, a trent'anni di distanza da quel mattino, a svelare i segreti di una vita trascorsa lontano, nell'oblio. Un viaggio nella memoria, che attraversa l'Italia e il dolore di un bambino divenuto adulto troppo in fretta. Un tuffo nel passato, tra le braccia di una terra che sa essere madre e matrigna; dove la vita resiste, chiama nuova vita e combatte, tenace come le ginestre piegate dal grecale. La terra delle origini narrata come archetipo di se stessa, ""luogo non-luogo"""", spazio geografico e immaginifico. Una storia declinata secondo l'impalcatura della tragedia greca, dove la prosa dei capitoli intreccia la lirica degli interventi corali."" -
Confessioni di un gran maestro
Ettore Loizzo è stato Gran Maestro aggiunto del GOI, durante la seconda Gran Maestranza di Armando Corona. ""Un massone a tutto tondo"""", lo definisce Stefano Bisi, attuale Gran Maestro della più importante e numerosa Comunione massonica italiana, presentando il libro-intervista che Loizzo ha scritto con il giornalista Francesco Kostner. Una testimonianza che mette in luce """"le mille sfaccettature di un pensiero per tanti aspetti più attuale e fresco che mai"""": il lascito di un massone che ha scritto """"una delle pagine belle della storia del Grande Oriente d'Italia"""". L'esperienza di Loizzo è intrisa di amore per l'Istituzione in cui ha militato sessantasei anni, ma anche di coraggio e determinazione. Qualità che dimostrò in molte circostanze, in modo particolare agli inizi degli anni '90, dopo le dimissioni del Gran Maestro Giuliano Di Bernardo e l'inchiesta del procuratore di Palmi Agostino Cordova, guidando il GOI fuori dalla tempesta che l'aveva travolto. Un libro ricco di aneddoti e rivelazioni dal quale traspare lo spessore culturale di un indiscusso protagonista della Massoneria italiana."" -
L' amica ritrovata
Dopo un incidente ad opera di un pirata della strada, Sara inizia un intenso percorso riabilitativo, dell'anima prima e del corpo poi. Alla ricerca di se stessa e della completa guarigione fisica, trascorre lunghi mesi di degenza in una rinomata clinica della Capitale. A causa di un'incipiente crisi depressiva, la donna non ha più memoria del passato, a partire da quel terribile giorno e andando a ritroso nel tempo. L'unica cosa che sa è di essere amorevolmente assistita dal proprio consorte, Albert, uomo facoltoso quanto imprevedibile, che, con l'obiettivo di farla rientrare nel pieno possesso delle facoltà mentali, le organizza degli incontri settimanali con il suo scrittore preferito, Tom Beretta, quale terapeuta letterario. A questi viene affidato l'incarico di scrivere e leggere, in tempo reale, un nuovo romanzo, esclusivamente per la sua ""paziente"""" speciale. Tom e Sara intraprenderanno quindi un cammino insieme, che li porterà alla scoperta delle proprie intime debolezze, le quali ben presto si trasformeranno in punti di forza per rinascere a nuova vita, basata solidamente sulle radici della gioventù e proiettata verso un futuro dalle mille incognite."" -
Nuovi studi pirandelliani. Presentazione del «mito platonico» di Luigi Pirandello il più grande drammaturgo di tutti i tempi
L'agrigentina Mirella Salvaggio in questo testo fa vedere da una nuova prospettiva ""l'opera"""" del greco Luigi Pirandello, il più grande drammaturgo di tutti i tempi. La Salvaggio dimostra che La favola di Luigi Pirandello (il figlio cambiato, il drammaturgo mascherato) è il mito della metamorfosi: il dialogo-duello (antilogia-giornata = lettera iatrosofistica) omerico empedocleo platonico, il logos intrecciato: la trilogia del Padre (morto Poeta Uno di Girgenti del mezzogiorno), del Figlio (sepolto Poema Centomila del mondo della mezzanotte) e dello Spirito (vivo Personaggio Nessuno di Girgenti dell'albaurora). È quest'anima-armonia viva aperta libera fuorilegge lontana la """"leggenda"""" che la Poetessa legge nella Vecchia Girgenti, lo scenario del """"teatro omerico-umoristico"""" (teatro del grottesco) del Vecchio Girgentino."" -
Il mio ultimo anno di vita
Questo libro scaturisce da un curioso episodio della fanciullezza dell'Autore. Questi aveva circa 10 anni quando comprò, alla fiera del suo paese, la ""fortuna"""", un tempo molto popolare, che aveva la pretesa di rivelare i fatti più importanti della vita dell'acquirente. Al ragazzo Sireno venivano fatte, in particolare, tre predizioni: un numero vincente, il numero dei figli e 86 anni di vita. Poiché le prime due """"profezie"""" si sono avverate, si è quasi indotti a credere che anche la terza si sarebbe adempiuta, in ossequio al proverbio che recita: """"Non c'è due, senza tre"""". Così l'Autore, dopo aver festeggiato l'ottantacinquesimo compleanno, si ricordò del vaticinio di quella """"fortuna"""", e quello che prima era stato letto come un bellissimo augurio, col passar degli anni, si era trasformato in una condanna: gli restava, cioè, un solo anno di vita! E come ha trascorso, appunto, quest'ultimo anno viene raccontato, tra il serio e il faceto, nel diario che viene qui proposto. Il racconto è arricchito con notazioni critiche sui fatti più importanti verificatisi in Italia e nel mondo nel periodo in esame e, in occasione di particolari ricorrenze, con la rievocazione di vicende e persone molto care all'Autore."" -
Senza ombre di cerimonie. Sull'ospitalità nei «Diari di viaggio in Calabria» di Edward Lear
Di Edward Lear si ricordano soprattutto i Limericks, uno dei capisaldi della letteratura umoristica. Ma egli è noto anche per i deliziosi Journals of a landscape painter in southern Calabria, stesi nel 1847 durante un avventuroso viaggio a piedi nelle province più meridionali dell'Italia e poi pubblicati nel 1852. Partendo da episodi evocati nell'opera, Raffaele Gaetano ricostruisce con preziosa nitidezza l'esperienza di Lear in Calabria ospite di dimore signorili e locande fatiscenti. Emerge un'umanità ora solare e accogliente ora recalcitrante e irta di pregiudizi. Un divertissement culinario di Caterina Ceraudo ispirato alle pietanze consumate da Lear impreziosisce il libro, senz'altro uno dei più originali mai dedicati al grande paesaggista e poeta inglese. Postfazione di Ottavio Cavalcanti. -
Tendenze e caratteri dalla nuova narrativa
I saggi raccolti in questo volume nascono dall'intento di individuare e analizzare gli orientamenti della narrativa italiana dell'ultimo ventennio, nel tentativo di districarsi nel panorama quasi labirintico delle piste eterogenee seguite dalla prosa contemporanea. Una varietà di soluzioni alimentata dalle esigenze del mercato librario di venire incontro alle variegate richieste di un pubblico diversificato, ma anche correlata all'assenza di un canone dominante nel sistema letterario, conseguente al venir meno delle ideologie forti che avevano caratterizzato il primo sessantennio della storia politico-artistica del secolo scorso. Alla ripresa-rivisitazione di generi letterari canonici e alla crescente fortuna di una nobilitata ""narrativa di genere"""" si affiancano la scelta di un anticonformismo tematico-espressivo, scritti autobiografici, vicende ispirate a un realismo magico-espressionista o a un accentuato simbolismo. E, ancora, saghe familiari, scritture autoriflessive, gusto del divertissement, tendenza all'epos o alla demistificazione etico-sociale, ibridazioni di scritto e di parlato o una letterarietà densa di riferimenti intertestuali. Una situazione di diffuso eclettismo, in cui i conflitti sono sostituiti dalla convivenza e dalle reciproche interferenze tra differenti modi di fare letteratura, nel quadro di un postmoderno che favorisce la combinazione delle scelte tematiche e delle soluzioni stilistiche e rigetta la possibilità di una definizione unica e totalizzante del reale."" -
Nuovi studi pirandelliani. Presentazione del dramma da fare-sciogliere (Nome del Padre-Figlio-Spirito). Nella «Biblioteca Akragantina» di Luigi Pirandello (Bibliotecario Mattia Pascal)
Nella gigantesca autobiografica opera (""la biblioteca akragantina"""") di Luigi Pirandello la poetessa-lettrice Mirella Salvaggio ha scoperto il dramma da fare-sciogliere: """"Il fu Mattia Pascal"""". Questa """"Presentazione"""" dell'Agrigentina dimostra che il """"ritrovato"""" Pirandello-Pascal (Puranghellos messaggero dell'amore-fuoco-zolfo omerico) è l'akragantino drammaturgo-sole basileus (Cristo-Calogero Anér Nereo Nero Moro) trovatore (il pindarico auleta Mida) del vello (canovaccio pitagorico) d'oro (armonia-anima amore-legge diapason-paradiso corona-orchestra di cento numeri-numi-lumi, i versi-piedi luminosi): la tragedia (canto del """"capretto nero"""" della Valle dei Templi): l'armonia-anima albaurora-rosa (pasqua resurrezione-vita): il sentimento del contrario del teatro omerico-umoristico («... ho soltanto l'impressione come d'una enorme, omerica risata...»: l'esiodea opera-giornata (tela invisibile=maschera nuda) una (nave-macchina del cielo Iliade-Anabasi-Natale della dimenticanza-errore catarsi-concordia purgatorio """"col volere dei numi"""" del Drammaturgo Dio Zeus Acrone dell'empedoclea simonidea pindarica shakespeariana Akragas) e Trinacria (nave-macchina della terra Odissea-Catabasi-Pasqua della memoria-verità catastrofe-discordia inferno """"col volere degli uomini"""" del Drammaturgo-Uomo Crono dell'empedoclea simonidea pindarica skakespeariana Akragas)."" -
Storia della Calabria partigiana
Solo in anni piuttosto recenti è stato definitivamente riconosciuto il contributo del Mezzogiorno nella guerra di Liberazione che oppose i partigiani della causa italiana alla tirannia fascista e nazista. Dura, invece, a morire l’opinione che vorrebbe ridurre i partigiani meridionali a soldati intrappolati a nord dopo l’armistizio, l’8 settembre del 1943. Il racconto degli antifascisti della prima ora, dei militari che vollero restare fedeli al loro giuramento, dei lavoratori emigrati e pronti a intervenire in armi contro i tedeschi supera anche quest’ultimo pregiudizio. Le singole vicende dei calabresi si fondono, nel quadro più generale della storia della Resistenza, in un racconto nuovo, nient’affatto retorico, nient’affatto scontato. -
Vero, falso, web. Attendibilità, autorevolezza e democraticità in rete, a scuola
Perché è importante affrontare il problema dell'informazione nell'epoca di internet e dei social media? Com'è cambiato il nostro atteggiamento nei confronti di cosa è vero, e perché? E soprattutto, come si fornisce lo spirito critico che serve per non essere manipolati? Quale fact-checking è alla portata di tutti, ragazzi compresi? Il volume, diviso in due parti - la prima, intitolata La rete, e la seconda, intitolata La scuola - è frutto del percorso di un'indagine che raccoglie contributi di studiosi di varie discipline (sociologi, storici, filosofi, antropologi) e di ricercatori, giornalisti, insegnanti, e che parte dalla questione complessa dell'attendibilità delle fonti e arriva fino alla sfida più urgente della contemporaneità: educare le nuove generazioni a un uso consapevole, attivo, democratico e ecologico della rete. -
Il Vangelo secondo don Stilo. Il prete scomodo che per forza doveva essere mafioso
Questo libro racconta la storia di don Giovanni Stilo che ad Africo, un piccolo centro in provincia di Reggio Calabria distrutto dall'alluvione del 1951, si rende protagonista di una straordinaria iniziativa di crescita sociale e civile. Anche la costruzione di Africo nuovo è il frutto dell'appassionata e coraggiosa battaglia di questo sacerdote, la cui opera provoca disagio, rabbia, desiderio di vendetta in chi, su posizioni politiche opposte, non riesce a contenerne l'esuberante azione. Gli extraparlamentari, che nella Locride hanno radici storiche, e in seguito gruppi di comunisti, denunciano don Stilo di connivenza con la mafia. Un pentito, che sostiene di averlo visto in un summit insieme con alcuni boss, contribuisce a mettere in moto un perverso meccanismo che, ben presto, stritola il prete di Africo. Seguono il suo arresto e diversi processi per favoreggiamento e vendita di diplomi scolastici. Dopo quattro anni, il sacerdote viene riconosciuto completamente estraneo alle vicende che gli erano state contestate. -
Brezze di vita sulle tracce dei sogni (100 sonetti per le piante del cuore)
Chi ha detto che le piante non parlano e non sentono? Oh se parlano, parlano! Ce lo dice la scienza, che conferma che gli alberi hanno tutto un loro modo di comunicare, e ce lo dice il poeta francese Jacques Prevert nei suoi versi ""gli alberi parlano albero, come i bambini parlano bambino..."""". Gli alberi parlano dunque un loro linguaggio fatto di sussurri prodotti dal vento o dalle """"brezze"""" del titolo di questa raccolta, e sentono, sentono i sospiri degli uomini, le loro sofferenze e i loro patimenti, le loro gioie e i loro amori. E sanno rispondere alle mille domande che gli umani pongono loro sui mille perché della vita che, comunque vada, ci sorprende sempre. Dunque, gli alberi sanno parlare anche a noi uomini e soprattutto a quelle persone dal cuore sensibile e gentile quali sono appunto i poeti. E forse non è un caso che i poeti hanno, da sempre, dedicato ad alberi e piante le loro liriche più belle..."" -
Nuovi studi pirandelliani
«L'agrigentina Mirella Salvaggio in questo suo nuovo testo presenta la tragedia greca: il canto-pianto del""La Commedia degli errori-difetti"""" (""""Il pipistrello"""") ritirata da Luigi Pirandello, l'Autore che azzera i critici-spettatori """"profani"""" («... levò gli occhi, come per godere, lui attore, dello spettacolo di tanti spettatori...») del """"Teatro N. N."""" di """"Questa sera"""" La scrittrice siciliana dimostra che per vedere il teatro drammatico (omerico-umoristico) bisogna avere """"il sentimento del contrario"""" (nel """"cuore generoso"""" greco): la tragedia greca: il canto-pianto dell'""""anima aperta"""": l'armonia catartica lustrale marina luminosa dello spiaggiato, lontano, Luigi Pirandello, il drammaturgo-signore (Calogero-Cristo Anér) della nave, il Figlio ritrovato (vivo fuorilegge Spirito-Personaggio Eros Nessuno Salvatore = Gigante invisibile) dalla città-madre Akragas-Girgenti-Agrigento. Per Giorgio Barberi Squarotti la poetessa agrigentina (greca) ha rivoluzionato gli """"Studi Pirandelliani"""":« (Torino, 21 aprile 1997)... il Suo discorso pirandelliano, fra critica e invenzione, si fa di pagina in pagina più fascinoso e curioso. Lo leggo sempre con vivissimo piacere: quello dell'illuminazione di nessi e situazioni finalmente sciolte dalle finzioni dello scrittore... (Torino, 21 maggio 1997)... Credo che Le sia del tutto congeniale tale forma letteraria: il racconto critico ovvero l'interpretazione narrata...» (Giorgio Bàrberi Squarotti,""""Lettere a Mirella Salvaggio""""). Alla Professoressa Salvaggio auguriamo di presentare, un giorno, il Suo """"Pirandello-Uno-Nessuno"""" all'Università di Bonn, dove il Girgentino ( il Dottore in Filologia Romanza) si laureò con una tesi sul vernacolo di Girgenti: """"Suoni e sviluppo dei suoni della parlata di Girgenti""""(""""Laute und Lautentwickelung der Mundart von Girgenti""""). » (di Egle Chironi)"" -
La malaerba dell'oleandro dentro gli spazi calabresi. Percorsi di lettura tra storie di distruzione e rappresentazioni della melanconia e della speranza
«Il libro delinea con rigore metodologico e approccio scientifico il fenomeno della `ndrangheta, di cui sono individuate le radici culturali, storiche e antropologiche, segnanti la prospettiva dell'analisi di uno scenario che appare in una continua e complessa evoluzione. La trattazione delle argomentazioni si distanzia da approcci strettamente manualistici, mentre rinvia a una straordinaria e appassionata acutezza nell'osservazione, che restituisce un quadro piuttosto definito della realtà nelle sue antiche e attuali linee di tendenza. L'autore scandaglia nell'accadere dei suoi quotidiani e disumanizzanti svolgimenti psicologici e sociali, avviluppati dall'aggressivo e violento potenziale di una sottovalutata criminalità che ormai non conosce confini. È tuttavia in questo processo che il lettore è posto dinanzi a possibili percorsi di ricontestualizzazione e rafforzamento delle ragioni della speranza, nella solidale relazionalità e nella bellezza come valore. Si tratta evidentemente di una sfida, che il teologo Vincenzo Leonardo Manuli lascia intendere sia possibile raccogliere, a condizione di aprirsi alla crescita di un sapere critico, unico strumento per lottare e superare le contraddizioni - anche quelle religiose - recidendo finalmente l'oleandro, ""l'albero del male piantato nel giardino di questa regione"""".» (Mimmo Petullà, Sociologo)""