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La nostra cruda logica. Testimonianze di soldati israeliani dai Territori occupati
Comprendere la logica interna di un conflitto, come quello arabo-israeliano, che ha attraversato il Novecento e che tuttora si perpetua con picchi di estrema recrudescenza, non è semplice, e spesso il pregiudizio o la mancanza di conoscenza condizionano la capacità di rovesciare il punto di vista e di mettersi dall'altra parte. Questo libro, che per la prima volta lascia parlare senza il filtro dell'istituzionalità i soldati dell'esercito israeliano, rappresenta un'occasione di riflessione. A raccontarsi sono ex combattenti che provano a ""rompere il silenzio"""", rivelando la natura straniante della loro esperienza: assistiamo così in queste pagine a un """"profondo esercizio di autoanalisi dei narratori, della loro umanità e di quella del loro mondo"""", scrive nella sua prefazione Alessandro Portelli. Un libro di storia orale, dunque, che ci conduce nei meccanismi più complessi di una logica essenzialmente di prevenzione di possibili attentati - tanto implacabile quanto ormai """"normale"""" per chi sente di fare il proprio dovere agendo nel rispetto di regole all'apparenza neutrali. La ripetitività e l'ordinarietà di certi comportamenti aprono invece a violazioni, altrove considerate inaccettabili, dei diritti elementari."" -
Peplum. Il cinema italiano alle prese col mondo antico
Fin dagli albori del cinema, l'antichità greco-romana ha sempre rappresentato una fonte inesauribile di storie e temi a cui attingere, un serbatoio di avventure, personaggi e peripezie che attendevano solo di essere rappresentati sul grande schermo. I primi film di questo genere, chiamato ""peplum"""" dalla critica francese (dal termine che indica la veste femminile in uso presso le donne greche fino al VI secolo a.C), escono negli anni dieci, ma il periodo di maggiore fioritura inizia nel secondo dopoguerra, per toccare l'apice tra la fine degli anni cinquanta e le ultime fasi del boom economico. Il peplum diventa così uno dei generi quantitativamente più rilevanti della produzione del cinema italiano. Per descrivere la fortuna ondivaga di queste produzioni viene spesso utilizzata la metafora del fiume carsico, ma il peplum si rivela essere un campo di tensioni che attraversano con intensità variabile l'intera storia del cinema, modulandosi in forma diversa a seconda delle epoche e delle necessità. Esso diviene di volta in volta veicolo di promozione culturale del mezzo cinematografico, luogo di mediazione tra le istanze della società dei consumi e le radici della cultura nazionale, oppure scenario metaforico in cui ambientare satire del costume contemporaneo. Utilizzando metodologie di ricerca differenti, dagli studi culturali all'analisi dei modi di produzione, dall'esame della dimensione intermediale a un approccio transnazionale, questo lavoro indaga il ruolo svolto dalla rappresentazione dell'antichità..."" -
Le buone abitudini. L'approccio culturale ai problemi dello sviluppo
Prosperità e buongoverno: chi non li vorrebbe? È giudizio condiviso che nel mondo siano merce rara. Ma c'è grande discussione a proposito dei fattori che li determinano e che servirebbero a replicarli. Da qualche anno ha preso sempre più forza la visione dello sviluppo economico come processo culturale: gli economisti hanno abbandonato certe loro granitiche convinzioni, includendo nella propria visione del mondo importanti fattori non economici (come l'efficienza della pubblica amministrazione, il ruolo delle istituzioni locali, la certezza del diritto). Le resistenze a un simile approccio continuano tuttavia a essere molto forti: non è un caso che le politiche di sviluppo finanzino quasi esclusivamente le infrastrutture o gli incentivi agli investimenti privati, mentre solo una quota irrisoria sia destinata alla formazione professionale e alla ricerca tecnologica; per non parlare della totale assenza di programmi finalizzati a lavorare sulla mentalità delle popolazioni coinvolte nei progetti di sviluppo. Questo libro cerca di fare luce su una questione così controversa, raccogliendo i saggi più importanti e autorevoli pubblicati negli ultimi vent'anni in tema di ""cultura & sviluppo"""" e facendoli interagire con le ricerche che l'autore conduce da tempo sulle """"buone abitudini"""", vale a dire sulle convinzioni, gli atteggiamenti e i valori ideali che sono risultati funzionali alla prosperità e al buongoverno a qualsiasi latitudine e longitudine siano stati applicati."" -
Cola Pesce e altre fiabe e leggende popolari siciliane. Ediz. integrale
Nel cuore azzurro del Mediterraneo c'è un'isola del tesoro, anzi, dei tesori: è infatti dalla Sicilia che ci arriva l'ultimo prezioso repertorio di fiabe e storie popolari che il grande maestro Giuseppe Pitrè ha sottratto all'oblio più di cento anni fa, trascrivendo parola per parola altre centosettantatré storie ascoltate dai popolani. Dopo il successo delle trecento fiabe sgorgate dal Pozzo delle meraviglie (2013), la Donzelli getta di nuovo in acqua la lenza per ripescare un altro forziere di trame incantate e dimenticate. Questa volta l'amo si cala negli abissi mediterranei, per portare in superficie storie e personaggi suggestivi come quel Cola Pesce di cui la raccolta offre al lettore ben diciassette diverse storie. Talvolta bambino e talvolta uomo, Cola è una creatura per metà umana e per metà marina, a cui un re o una regina divorati dalla curiosità chiederanno di scoprire cosa si celi nei fondali dell'isola e su cosa poggi l'intera Sicilia. Il filo del racconto si tende tra il mito classico e la leggenda popolare, che tramandandosi di bocca in bocca si arricchisce. Non a caso, la storia di Cola Pesce fu scelta da Calvino tra le più belle destinate alla sua raccolta di Fiabe italiane. -
Anatomie in fuga
"Cristina Annino aveva avuto un esordio felice, una giovinezza poetica decisamente illustre, di primo piano. Aveva infatti goduto della stima di grandi personaggi, di poeti e promotori di poesia di cui oggi sentiamo la mancanza. Parlo infatti di Franco Fortini, di Giovanni Giudici, di Antonio Porta, che con la loro autorevolezza ne avevano subito colto l'originalità, la freschezza energica, il talento, insomma. Erano stati i tempi del suo esordio in un collettivo Einaudi con introduzione di Walter Siti, della pubblicazione di uno dei suoi libri migliori, Madrid, apparso in una collana diretta da Michelangelo Coviello. Da allora sono passati più o meno trent'anni e Cristina Annino ha lodevolmente pensato più all'autenticità, sempre rincorsa, della propria esistenza personale che al successo letterario e alla presenza su una scena che ingiustamente - ma con il suo concorso involontario - la stava mettendo temporaneamente da parte. Eppure Cristina Annino non aveva certo smesso di scrivere, e questo libro, di certo il suo più importante, ne è la prova quanto mai persuasiva. Ed è un libro dalla genesi particolarissima, composto in un arco di tempo molto ampio, e frutto di un continuo tornare dell'autrice sui propri passi, ritoccando, correggendo, rimuovendo o aggiornando un corpo di testi che solo ora vedono la luce in una loro definitiva forma."""" (Dall'Introduzione di Maurizio Cucchi)" -
Direct food. Agricoltori e consumatori alla riconquista del mercato
Una grande novità si sta affacciando nelle abitudini alimentari delle nostre società postindustriali: il consumo del cibo torna ad essere un atto di socializzazione. La cultura della sostenibilità si fonda infatti sull'assunzione di una reciprocità nelle decisioni di produzione e consumo. Agricoltori e consumatori si ritrovano in un modello comune di comportamento, caratterizzato dall'interrelazione continua, attraverso il quale vengono definite e realizzate le loro aspirazioni attuali e per il futuro. A rendere possibile la diffusione di questo comportamento nei confronti del cibo sono le molteplici e diversificate soluzioni di distribuzione diretta che gli agricoltori stanno sperimentando con crescente successo e che hanno come fattore comune un uso intelligente e personalizzato delle nuove tecnologie della comunicazione e della logistica. Si va dal mercato urbano, dove l'atto di acquisto e di consumo, oltre a rispondere a una scelta di appagamento del gusto, poggia su motivazioni relazionali e culturali, alla consegna a domicilio di prodotti freschi e sicuri; dal punto vendita aziendale al negozio di prossimità, dove oltre a fare la spesa è possibile degustare prodotti che l'agricoltore-gestore ha accuratamente selezionato secondo i propri valori e conoscenze; dall'acquisto online di tutte le componenti della cena e delle ""istruzioni"""" per realizzarla all'agri-catering per eventi e pranzi di lavoro dove tutto è fornito dal """"contadino"""". Prefazione di J. D. Van der Ploeg."" -
Combattenti, sbandati, prigionieri. Esperienze e memorie di reduci della seconda guerra mondiale
Come vissero i soldati italiani della seconda guerra mondiale la condizione di sconfitti? Quanti, e quanto diversi, furono i percorsi di elaborazione del loro vissuto, della loro memoria? Questo libro è costruito sulla base dei racconti in presa diretta di reduci della seconda guerra mondiale che hanno combattuto, sono stati presi prigionieri o hanno subito la sconfitta e la ritirata sui vari fronti in cui l'Italia è stata coinvolta. Al centro delle loro storie, raccolte in viva voce e poi sapientemente trascritte dall'autrice, ci sono i differenti cammini individuali che confluirono nella messa in scena di un grande dramma storico. Si tratta, per lo più, di testimonianze di soldati semplici, che rievocano il momento della svolta, il passaggio drammatico dalla condizione di soldati inquadrati in una disciplina, e soggetti alle regole dell'onore militare, alla dimensione di uomini comuni, che combattono per la sopravvivenza. Più che un passaggio, un vero e proprio rovesciamento delle loro esistenze; un nodo intorno a cui si avvolge il racconto e si riavvolge la vita. Per alcuni di essi, questo momento coincise con la cattura; per altri, con la ritirata o la fuga o l'internamento dopo l'8 settembre. Centrale diventa il racconto della lotta per la sopravvivenza, in cui ognuno ha dovuto usare tutti i mezzi a disposizione, tutte le proprie capacità, tutto l'ingegno e la forza per resistere, sfuggire agli ordini e raggirare carcerieri o inseguitori. -
La salute, tra scienza e politica. Scritti (1984-2011)
Medico e igienista di formazione, politico per convinzione, umanista per natura, Giovanni Berlinguer - una delle figure più cristalline nella storia politica dell'Italia repubblicana - si è sempre confrontato con tre dimensioni per lui inseparabili: la ricerca delle cause delle diseguaglianze in campo sanitario, realizzata con l'analisi puntuale e articolata delle realtà sociali, economiche e culturali; l'impegno politico per modificare in profondità tali realtà; il rispetto dei diritti fondamentali della persona e in particolare del diritto alla salute. La spinta a porre il tema della salute al centro dell'azione politica e sociale si rivela costantemente in questa raccolta di saggi nei quali, nell'arco di un trentennio, Berlinguer mostra come la salute non sia un elemento dato, un destino irrevocabile, bensì una condizione mutevole nella società e nelle varie epoche. C'è, nel tema, qualcosa di ancora più profondo: la salute finisce con l'essere lo specchio che permette di leggere il modo in cui una società si organizza. Uno dei risultati più innovativi raggiunti da Berlinguer consiste in un cambiamento di fondo dell'impostazione teorica: rispetto al valore primario della salute, si tratta di mettere in subordine la stessa questione della distribuzione delle risorse, perché se la salute è un diritto fondamentale della persona e, in quanto tale, è un bene comune inalienabile, essa deve essere libera da ogni dipendenza. Prefazione di Giorgio Napolitano. -
Economia e società. Diritto
Caso unico dell'enorme laboratorio aperto da Max Weber attorno al progetto di Economia e società, il volume sul Diritto è interamente condotto sui manoscritti originali che fanno parte del lascito dell'autore. La complessa costruzione sociologico-giuridica weberiana viene qui proposta in una veste del tutto inedita, che restituisce finalmente al lettore la disposizione dei testi pensata dallo stesso Weber per Economia e società. La trattazione del nesso tra le formazioni sociali e le istituzioni giuridiche si rivela come un'officina in cui alla vulcanica creatività di Weber si affianca il suo approccio metodologico rigoroso. Il volume si apre con il testo ""L'economia e gli ordinamenti"""", in cui l'autore definisce le categorie di costume, convenzione e diritto, mostrando la genesi dell'obbligazione giuridica dal tessuto delle comunità storiche; a esso, che funge quasi da introduzione, segue la celebre """"Sociologia del diritto"""", qui intitolata, con maggiore fedeltà alle intenzioni dell'autore, Le condizioni evolutive del diritto. In questo denso contributo teorico, l'origine storica del razionalismo formale occidentale viene ricostruita in una sintesi di singolare chiarezza, attenta alla genesi sociale, economica e politica degli istituti giuridici e ai conseguenti effetti del diritto nelle più diverse epoche. Testo critito della Max Weber-Gesamtausgabe. Edizione originale a cura di Werner Gephart e Siegfried Hermes."" -
Tutte le fiabe. Ediz. illustrata
Centinaia sono le versioni, rimaneggiate, riscritte o reinterpretate da penne illustri, delle storie messe per la prima volta nero su bianco nel 1697 da Charles Perrault. Fu all'epoca, infatti, che il celebre letterato francese decise di intraprendere un ambizioso progetto: trasformare alcune storie della tradizione orale in racconti letterari, con tanto di morale, da destinare ai salotti della Francia del Re Sole. L'intento dichiarato di Perrault era ""contaminare"""" la cultura e la letteratura del tempo mediante il recupero delle credenze pagane e dei motivi superstiziosi e magici del folklore. La forza intrinseca di quella sfida è dimostrata dal fatto che le sue storie hanno attraversato tre secoli migrando di bocca in bocca, di penna in penna - prima fra tutte quella dei fratelli Grimm. L'ironia della sorte ha voluto non solo che l'intento modernizzatore di Perrault abbia dato vita a dei """"classici"""" per antonomasia, ma anche che la popolarità di ciascuna delle sue storie abbia preso il sopravvento sull'autore, a tal punto da assumere una vita propria. Con la fiaba inedita """"I desideri strampalati"""". Età di lettura: da 6 anni."" -
Economia e società. La città
"La città"""" è uno dei nuclei più compatti e originali sviluppati da Max Weber in vista della costruzione complessiva di """"Economia e società"""". In questo testo l'attenzione ai dettagli storici, politici ed economici si staglia sullo sfondo di un imponente piano di lavoro teorico, in cui il percorso multidisciplinare sotteso al filo dell'esposizione weberiana si propone come una ricostruzione, al tempo stesso storica e ideale, delle tappe attraverso cui si è venuto formando quell'unicum della storia del mondo rappresentato dalla civiltà occidentale moderna. L'analisi degli sviluppi della storia umana, e il tentativo di individuare la linea specifica che ha dato origine alle vicende dell'Occidente moderno raggiungono nella riflessione sul modello urbano uno dei punti più alti, e costituiscono un esempio perfetto dell'ampiezza e dello spessore dello sguardo comparativo di Weber, capace di padroneggiare le diverse epoche storiche, dalla Grecia a Roma, dal medioevo alle civiltà orientali, fino alla nascita del capitalismo moderno. Trattato incompiuto, il testo del grande pensatore tedesco non rinuncia a quella profondità ermeneutica espressa nelle decisive intuizioni che hanno influenzato la successiva ricerca specialistica: il rapporto tra mercato e fortezza signorile, la tensione militare della polis democratica greca, la costituzione di una consapevolezza politica nella borghesia del medioevo italiano." -
Economia e società. Comunità
La trattazione sulle Comunità riunisce i testi che, con ogni probabilità, costituiscono il nucleo più antico dell'ambizioso progetto di Economia e società. In questi scritti Max Weber fornisce un'esaustiva rassegna delle molteplici forme di aggregazione e associazione, mettendone in luce di volta in volta il rapporto con lo sviluppo dell'economia e con le modalità più razionali dell'agire sociale. Attraverso una rigorosa analisi che spazia dalla comunità domestica ai ceti guerrieri, dalle comunità etniche - in cui si discute criticamente il concetto di ""razza"""" -, alla nazione, legata alle tonalità emotive del """"prestigio della potenza"""", Weber approda alla disamina della costituzione delle comunità politiche, dove emergono le prime, illuminanti definizioni del cruciale concetto di """"potere"""" e del monopolio statale della violenza legittima. Caso limite dell'agire comunitario si rivela invece la """"comunità di mercato"""", governata da dinamiche razionali rispetto allo scopo, che è il presupposto della successiva, ferma distinzione tra le classi, i ceti e i partiti. I testi weberiani sono accompagnati da un manoscritto inedito, dal titolo Associazione domestica, clan e vicinato, presentato qui in forma autonoma, che risale addirittura al 1906 e che costituisce il punto di partenza per un'ampia analisi della comunità domestica, in dialogo con i maggiori teorici delle origini delle società umane, da Lewis Henry Morgan a Friedrich Engels, fino a Johann Jakob Bachofen."" -
Economia e società. Comunità religiose
Con il volume dedicato alle Comunità religiose prosegue la nuova traduzione italiana del capolavoro incompiuto di Max Weber, condotta per la prima volta sulla base dell’edizione critica tedesca. Il terzo tassello di questa importante operazione restituisce alla lunga analisi che Weber dedica a questo tema tutto il suo spessore, ricomponendone l’originaria unità e facendo emergere il valore di questa imponente ricostruzione storico-sociologica. Con la consueta maestria nel muoversi nel tempo e nello spazio, proponendo illuminanti confronti tra le religioni più disparate, Max Weber ne ripercorre i concetti più importanti (dalla teodicea alle dottrine della redenzione, dalla condotta di vita etica alle concezioni dell’aldilà) in rapporto ai ceti e alle classi sociali che di volta in volta se ne fanno portatori e veicoli. Intellettuali e artigiani, sacerdoti e maghi, proletari e contadini danno voce nel corso della storia a esigenze e aspettative religiose che Weber riesce a sussumere sotto diversi tipi ideali. Dialogando con i più grandi storici e scienziati delle religioni del suo tempo, il maestro della sociologia contemporanea fornisce chiavi di lettura originali e innovative del modo in cui le diverse religioni e culture si sono rapportate al “mondo”. Weber riversa tutto il suo acume in un quadro comparativo e unitario di analogie e differenze. Ne emerge un affresco di sorprendente attualità: dal confronto tra le civiltà e le religioni, Weber muove per seguire il filo rosso di uno dei suoi temi per eccellenza, ovvero l’analisi delle ragioni per cui “solo in Occidente” si è data la costellazione religione-capitalismo. -
Economia e società. Dominio
La versione più ampia di questo classico della sociologia politica e giuridica viene presentata dopo un’accurata revisione filologica, con un commento storico dettagliato, che la inserisce nel dibattito in atto all’epoca della redazione del testo, segnalando fonti e interlocutori di Weber, espliciti e impliciti.rnrnrn«In fin dei conti il concetto di ""dominio"""" non è univoco. È incredibilmente dilatabile. Ogni relazione umana, anche del tutto individuale, contiene elementi di dominio, forse reciproco (questa è addirittura la regola, ad esempio, nel matrimonio)». Così scriveva Max Weber a Robert Michels, alla fine del 1910. Questo monumentale volume, i cui scritti risalgono agli anni precedenti la Grande guerra, è la risposta alla sfida di una classificazione per tipi e per forme strutturali di quel concetto incredibilmente «dilatabile». Nelle sue illuminanti esposizioni, quest'opera contiene la più antica stesura della «sociologia del dominio» inclusa nel lascito weberiano, in una disposizione dei testi che una volta per tutte emenda le numerose scelte arbitrarie apportate dai primi curatori. La versione più ampia di questo classico della sociologia politica e giuridica viene presentata dopo un'accurata revisione filologica, con un commento storico dettagliato, che la inserisce nel dibattito in atto all'epoca della redazione del testo, segnalando fonti e interlocutori di Weber, espliciti e impliciti. Troviamo qui enunciate le tipologie fondamentali del dominio: dalle civiltà antiche agli Stati moderni, dalle culture tribali alle comunità monastiche, dal feudalesimo ai principati patrimoniali, il fenomeno del dominio, centrale in ogni aggregazione sociale e comunitaria, è indagato da Weber con la sua padronanza dei diversi ambiti della storia universale e con la sua maestria nel connettere regioni tematiche e situazioni storiche allo stesso «tipo ideale». Un'ampia analisi è dedicata al «dominio carismatico»: con un'intuizione destinata a durare, il concetto di carisma viene mutuato dalla storia della Chiesa e utilizzato per l'analisi dei rapporti tra capi e seguaci in politica. A queste decisive ricerche si aggiunge un lungo testo dal titolo «Stato e ierocrazia», che affronta i rapporti tra il potere politico e quello religioso, cui è affiancata l'edizione critica di una parte del manoscritto originale. Il volume contiene infine il breve scritto su «I tre tipi puri di dominio legittimo», ritrovato nel lascito: una fulminante sintesi della dottrina weberiana."" -
La sicurezza e la sua ombra. Terrorismo, panico, costruzione della minaccia
Si discute se la sicurezza sia o meno un diritto. Di certo è un bisogno primario, per la persona e per la collettività. Il problema è che la sua soddisfazione comporta vari paradossi. Il principale è che, anche quando è complessivamente garantita (come accade nelle società occidentali contemporanee), la sicurezza è inesorabilmente accompagnata da un'ombra: l'insicurezza. Attualmente sono molti coloro che, sulla scena politica e su quella mediatica, lavorano ad allargare l'ombra e a renderla ancora più minacciosa. Nello stesso tempo non è realistico pensare che dietro l'ombra non vi sia - mai e in nessun caso - alcun corpo. Chi vive in una città occidentale, infatti, non può escludere la possibilità di rimanere vittima di un reato, almeno in linea teorica, e questo costituisce una fonte di preoccupazione e di stress con cui bisogna confrontarsi. Soprattutto in un momento come quello presente, in cui il terrorismo islamico, con una potenza di fuoco crescente (nella quasi totalità dei casi simbolica ma non per questo meno dirompente), persegue il suo obiettivo strategico: creare il panico presso il maggior numero possibile di persone allo scopo di educare all'odio tra le rispettive civiltà. -
Democrazia. Storia di un'idea tra mito e realtà
La democrazia - il potere, il governo, la sovranità suprema del popolo - ha sempre costituito, dalla Grecia antica in poi, un problema: circa il modo di intenderla, le sue possibilità di attuazione, i suoi lati positivi o negativi, il suo essere soprattutto un mito o anche una realtà. Dal Settecento in avanti non sono mai venute meno le aspre divisioni che hanno contrapposto i fautori della democrazia diretta ai sostenitori della democrazia rappresentativa. In queste pagine, uno dei maggiori storici della politica ci consegna un'opera con un duplice intento: da un lato ricostruire la storia del pensiero dei grandi filosofi politici classici - dall'età di Pericle a quella contemporanea - sul tema della democrazia e sui suoi dilemmi, dall'altro offrire una serie di riflessioni sui limiti e persino gli stravolgimenti che la sovranità popolare in quanto mito, potente ideologia, progetto astratto, ha conosciuto e non poteva non conoscere nelle sue molteplici attuazioni. -
Le mie fiabe africane
"Una storia è una storia e ognuno di noi la può raccontare secondo la sua immaginazione, il suo modo di essere e il suo ambiente; e se alla nostra storia succede di mettere le ali e di diventare proprietà di altri, noi non possiamo trattenerla. Un giorno tornerà da noi, arricchita di nuovi dettagli e con una voce nuova"""". Con queste parole Nelson Mandela introduce i lettori alla scoperta della sua scatola magica, quella in cui una per una ha voluto raccogliere nel 2002 le sue fiabe preferite del continente africano. Dal Marocco allo Zimbabwe, dal Gabon al Kenya, passando per Nigeria, Congo, Tanzania, Mozambico, Namibia e via via fino al Sud Africa, Mandela ha riavvolto il filo delle storie più amate e tramandate da secoli dalle popolazioni di un intero continente. Il suo pensiero era rivolto ai bambini, poiché, come egli stesso dichiara nella premessa, """"il mio desiderio è che in Africa la voce del cantastorie possa non morire mai e che tutti i bambini africani abbiano la possibilità di sperimentare la magia dei libri senza smarrire mai la capacità di arricchire la loro dimora terrena con la magia delle storie""""." -
Signorina attaccabrighe
«Le forme perfette, il volto splendido e i modi eleganti di Lucy conquistarono a tal punto l’affetto di Alice che, quando si congedarono, lei fu pronta a giurare che Lucy era di gran lunga la persona a cui voleva più bene al mondo (fatta eccezione per il padre, il fratello, gli zii, le zie, i cugini e parenti vari, più Lady Williams, Charles Adams e qualche altra dozzina di amici speciali).»Anche senza la palla di vetro è facile prevedere che molti lettori di questa ""Signorina attaccabrighe"""" un giorno s'innamoreranno (se non l'hanno già fatto) dei libri scritti dalla sua autrice. Jane Austen è infatti una delle scrittrici più adorate, celebrate e imitate al mondo e la lista dei libri, dei film, delle serie tv, dei blog, dei club di lettura, dei siti internet che ruotano attorno a lei è interminabile. Dall'Europa all'Australia c'è un mucchio di gente che condivide ogni giorno una vera e propria Jane-mania e celebra ricorrenze e riti legati a lei e ai suoi personaggi, tutti vissuti nella campagna inglese due secoli fa. Dunque, chi non ha ancora cacciato il naso nelle sue opere """"serie"""" potrà cominciare a familiarizzare con il suo umorismo in questo racconto scritto """"per scherzo"""", quando Jane aveva solo quindici anni. Il trucco sta tutto nel non prenderla troppo sul serio e nel prestarsi al suo gioco, mentre ci strizza l'occhiolino tra le righe per ridere con noi alle spalle dei suoi strampalati eroi. Il tutto con la complicità delle illustrazioni, che interpretano a puntino la storia di Alice & compagnia, e paiono una galleria di quegli specchi che al luna park deformano facce e sagome di chi ci passa davanti, facendone la caricatura. Età di lettura: da 9 anni."" -
Vicini e lontani. L'incontro tra laici e cattolici nella parabola del riformismo italiano
Al centro del libro sono i rapporti di contrapposizione, di scontro, ma anche di interlocuzione e di incontro, che gli esponenti del pensiero politico ""laico"""" hanno maturato in Italia nei confronti del mondo cattolico, nel corso di una lunga storia, originata dalle particolari condizioni con cui si realizzò l'unificazione nazionale. Fu proprio il tema della rappresentanza politica dei cattolici a costituire, fin dall'inizio, un problema specifico della politica italiana. Il volume si apre con un excursus storico sulla fase risorgimentale e la successiva età liberale: sono rievocate la lungimiranza di Cavour, che impostò le relazioni tra lo Stato e la Chiesa in modo coerente con gli approdi allora più avanzati del liberalismo europeo; l'idea di una religione laica propugnata da Mazzini, in difesa di un ideale di emancipazione democratica delle classi lavoratrici, e fatta oggetto di aspre polemiche dal versante anarchico e socialista; la forte impronta laicista del nostro positivismo scientista, che condizionò la cultura del nascente Partito socialista; fino ad arrivare ad Antonio Gramsci, il pensatore che più di ogni altro affrontò un'analisi della presenza e del significato della religione cattolica nel contesto della politica italiana del tempo."" -
L' arcipelago del vivente. Umanesimo e diversità in Elias Canetti
Per Elias Canetti - scrittore e intellettuale bulgaro di nascita, ebreo sefardita d'origine, tedesco per destino, e poi inglese d'adozione, europeo per vocazione, cosmopolita, apolide e migrante nell'anima - la conoscenza è un piacere mentale e fisico, un piacere che ci modifica, se è libero, e che investe ogni parte della nostra esperienza vitale. Dentro un laboratorio di scritture brevi e aforismi fulminanti, e poi in un'opera multiforme e indefinibile come poche altre, Canetti costruisce una nuova idea di umanesimo, aperta a tutto ciò che è diverso e vivente; un umanesimo libertario che ha nei mondi possibili della letteratura e del mito, nell'educazione dell'immaginario metamorfico, nell'amore per la sfera animale e nel rifiuto dei segreti sadici del potere, un presente già differente, il riscatto da uno stato di minorità e inazione che è la malattia culturale da superare. Nelle pagine di questo breve saggio, il lettore troverà un attraversamento errante, non da specialista ma da ""dilettante"""" (etimologicamente """"colui che prova gioia nel compiere un lavoro""""), dentro l'opera di Elias Canetti: un viaggio appassionato attraverso la scrittura di un autore il cui scopo era """"sfidare il labirinto"""", come avrebbe detto italo Calvino, prendere alla gola la complessità dell'esperienza umana, trovare il cammino attraverso il proprio tempo, """"senza soccombergli, ma anche senza saltarne fuori"""".""