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Il rianimatore
Petare, sobborgo di Caracas. In questa località si snoda un romanzo corale i cui protagonisti, nonostante siano avvinti da vissuti lacerati, si muovono con delicate cadenze, immersi in una prosa asciutta e incisiva che crea passaggi narrativi fortemente suggestivi, carichi di una potenza evocativa, lirica. Anche laddove il racconto inclina verso sentieri aspri, la lingua viene in soccorso esaltando l'estetica, rendendola istanza nella sua nuda verità e bellezza. Le memorie danno vita a un coro polifonico ben orchestrato: voci melodrammatiche, vissute, sventurate, ferite, baciate e guarite dalla poesia, alla luce tersa di un realismo tutto latino-americano che è fuoco e insieme cuore del romanzo in cui ardono i demoni esistenziali, gli sconfitti, redenti e purificati dalla magia salvifica della parola nel sempiterno binomio vita/morte, il cui nodo da sciogliere è appannaggio del rianimatore. Rianimatore di chi o di cosa? In questo caso di piante, metafora e motivo conduttore dell'intero romanzo che, come ricordano Maria e Rodríguez, suggerisce che a ogni ferita corrisponde una guarigione, a ogni fine, la rinascita o la trasformazione. -
Su fogu tenet memoria. Dalla strage del 1983 alla distruzione nel Montiferru
Un filo rosso collega i tragici eventi del 1983 con quelli del 2021. Quasi che una sottile linea di fuoco li unisca, rendendoli partecipi di un unico ""piano"""" che vorrebbe la Sardegna un deserto, annichilita e sconfitta. Ma è veramente così? Si può, ancora oggi, pensare a un intelligente progetto di salvaguardia del territorio isolano, delle sue bellezze e unicità? Anthony Muroni si interroga sui fatti degli ultimi tempi e su quelli del passato, dando voce ai protagonisti, a coloro che sul campo hanno condotto la guerra agli incendi. Sfilano politici, amministratori, agricoltori, allevatori, operatori dei soccorsi, gente comune, ognuno di loro con una propria opinione o idea. Uno spaccato, quello descritto dall'autore, che induce a interrogarci su quale dovrebbe essere la strada maestra da percorrere per """"prevenire"""" i problemi degli incendi estivi e non per piangerne le conseguenze. Il ricavato di questo instant book sarà devoluto da parte dell'editore e dell'autore a progetti mirati di riforestazione ed educazione ambientale nei luoghi più colpiti dai roghi del luglio 2021."" -
Modo proximo
Sia o no, la crisi pandemica, il punto zero, il primo tempo di un nuovo scenario antropologico-sociale, è comunemente accettata l'idea che si tratti di un punto di svolta che sedimenterà linguaggi, emozioni, nuove relazionalità. Dare voce ai giovani in una prospettiva educativa, per stimolare momenti di riflessione critica e di esercizio del dubbio rispetto alla trasformazione della realtà e, al contempo, acquisire elementi di ""monitoraggio attivo"""" delle trasformazioni di cui siamo protagonisti, soggetti e oggetto, proprio nel perimetro del nostro futuro in termini di cittadinanza. Modo proximo, dunque, con la misura più vicina, in una doppia valenza di significato: dal punto di vista del metodo, perché, come si dice, abbiamo messo l'orecchio a terra con il tasto rec avviato; dal punto di vista dello sguardo progettuale, la prossima generazione può essere una generazione prossima, che esprime una propria weltanschauung, in tema di diritti, ambiente, Europa, solidarietà, magari sottotraccia, silenziata dal frastuono infodemico, meritoria comunque di cittadinanza nell'agorà democratica."" -
Il colore del tuo sangue
La giovane filmaker Greta Scacchi, mentre guarda le immagini di un video, si accorge di un dettaglio che mette in pericolo la sua vita. La ragazza è accusata di omicidio dal dirigente di Polizia Tommaso Del Re e viene trascinata in una serie di eventi che coinvolgono l'insegnante di cinema Rossella Gardini, una coppia di fratelli che ritornano dal suo passato, Farid e Anissa Akram, il piccolo Nadir, l'inquietante Ahmad, il barista Tong, mentre sullo sfondo si staglia minaccioso il Biolab, un laboratorio in cui si studiano armi chimiche e di distruzione di massa. Per Tommaso Del Re sarà ancor più difficile dipanare la matassa, ostacolato da quelle che definisce le ""alte sfere"""". In un susseguirsi di colpi di scena e azioni rocambolesche far emergere la verità diverrà arduo ed estremamente pericoloso."" -
Il resto di Sara
È una notte lunga e afosa all'Ospedale Papardo di Messina. Intorno alla mezzanotte un'ambulanza, con l'infermiera Nenzi di servizio, trasporta una donna in condizioni gravissime. Si chiama Sara. Investita da un'auto mentre tornava a casa con la sua Vespa, finisce in sala operatoria per un intervento lungo e delicato alla testa. Al di là della porta del reparto si forma un bivacco di amici e parenti. In quella sala d'attesa, che diventa un luogo dove la vita si sospende, ci sono il marito Ale, la madre Piera, le zie, le amiche-sorelle Lisa e Angela. Nella stessa sospensione si ritrova l'infermiera del 118, ripiombata nel suo dramma personale che la riconduce a un evento di qualche anno prima. Per uno strano gioco del destino o del cielo, Nenzi si convince che Sara sia la soluzione per uscire da un dolore di cui è prigioniera. Il tragico evento diventa l'occasione di confessioni, ammissioni di colpa, voglia di ricominciare. Ricominciare da Sara. Esistenze conosciute e sconosciute si intrecciano e si ritrovano a far parte di un unico disegno architettato involontariamente dalla protagonista che lotta per non morire. -
La doppia presenza
Sara è una diciottenne nata e cresciuta a Rozzano, nell'hinterland milanese. I suoi genitori sono venuti dal Bangladesh, ma di quel luogo lei sa ben poco. Eppure non è totalmente italiana: gli altri non l'hanno mai fatta sentire tale, e adesso sta prendendo coscienza piena di questa sua doppia natura. Una doppia assenza, o forse una doppia presenza. Quella di Sara è un'identità multipla e complessa, con cui deve avere a che fare, come tanti suoi coetanei, chiamati impropriamente ""G2"""", seconda generazione di immigrati; dove, invece, loro non sono immigrati, ma nati in Italia, e dunque italiani. Sara ha un rapporto molto stretto, e insieme conflittuale, con suo padre Arun che da quando è arrivato in Italia dopo un viaggio faticoso ha sempre lavorato duramente. Ma lei di questa durezza nulla sa: non del suo lavoro, non del suo viaggio, e nemmeno della sanguinosissima guerra civile in Bangladesh nel 1971. La sua vita ruota intorno all'amore contrastato per Lorenzo e alla passione per il teatro. E sarà proprio a partire da questo che comincerà lentamente a fare i conti con la sua cultura, con tutto il rimosso che pure sta dentro di lei, e, insieme, con la sua natura di donna."" -
I tre anelli del diavolo
Dres, ex alcolista, membro e fondatore dei Toothed Pussy - una band che aveva avuto un fugace successo tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta, prima di disintegrarsi a causa delle tendenze autodistruttive dei suoi componenti e un manager imbroglione -, oggi riciclatosi compositore di musiche per cartoni animati e programmi televisivi, viene invitato a trascorrere le vacanze estive nella villa di campagna del suo vecchio amico Blade, icona del rock britannico e leader del gruppo Whanders, storica band degli anni Sessanta. In realtà, l'idea è quella di registrare insieme un disco di ballate tradizionali, qualcosa a metà strada tra Murder Ballads di Nick Cave e American Recordings di Johnny Cash. Ma, nonostante le intenzioni di Dres, il progetto iniziale prenderà una piega inaspettata mentre l'incontro con Dawn, la figlia della tuttofare Rosie, cambierà per sempre il rapporto di amicizia con il padrone di casa e la sua stessa vita. -
Il posto della cenere
"Il posto della cenere"""" è un affascinante viaggio narrativo e iniziatico tra le leggende orali, la religione, la favola, l'alchimia, lo spiritismo, la numerologia, ma soprattutto all'interno della lunga sequela storica di episodi di discriminazione ed esclusione femminile dal sapere. È un inno contro l'interdizione millenaria delle donne dalla conoscenza, un canto di libertà e di consapevolezza. A introdurci al romanzo è la voce in prima persona di una donna, una scrittrice che, messa al corrente, tramite il racconto di un anfitrione a casa di amici, di una leggenda affascinante su un monastero al confine tra Italia e Francia, lungo l'antica Via del Sale, decide di giungere nel luogo del racconto, oramai divenuto residenza di scrittori. Da questo punto si dipana una storia intrigante, intensa, tutta al femminile." -
Da luoghi lontani
Un viaggio che si snoda attraverso nove racconti scritti da tre diversi autori, articolati idealmente in tre sezioni tematiche che formano un percorso unitario nelle dimensioni della memoria, del sogno come territorio di una possibile riscoperta dell'identità, delle profondità cosmiche intese come realtà e metafora dell'ignoto e dell'oltre. Sconfinando in molti ""altrove"""", queste narrazioni indicano una seconda possibilità di conoscenza e invitano a un cammino dove niente è prevedibile e niente accade per caso. Di racconto in racconto, si dipana una geografia che va da Urbino alla Dalmazia, dalle Dolomiti alla Sardegna, da Firenze a Venezia, dagli Stati Uniti all'Australia, fino agli spazi interstellari; un itinerario che corrisponde al vagare dentro se stessi, sprofondando come accade ai protagonisti di queste storie, che cercano soluzioni ma vanno incontro a enigmi destinati ad amplificarsi e a mutare. Ombre di esperienze vissute, ricordi perturbanti, visioni della mente e attese del cuore si rovesciano qui continuamente in altro, mettendo in moto le trame di questi testi e intrecciandoli sottilmente l'uno con l'altro."" -
Se/dici
"Se/dici"""" è una raccolta di racconti che narrano il viaggio inteso come movimento fisico, da uno spazio all'altro, ma anche interiore, da un'esperienza di vita all'altra; è il processo evolutivo che trascina i protagonisti di sedici esistenze attraverso la giovinezza e la vecchiaia, la crisi e la ripartenza, la rabbia e il perdono, la tristezza e la gioia, la migrazione e il ritorno, l'abbandono e l'accoglienza, la violenza e l'amore, la vita e la morte. Un'opera corale che vuole indagare i concetti di diversità e integrazione, di comprensione e rigetto, per riflettere su quanto siano simili le nostre paure e le nostre imperfezioni nella complessa e affascinante realizzazione di se stessi." -
Incidenti di percorso
In apparenza, ""Incidenti di percorso"""" è una raccolta di storie di viaggio attraverso città o paesi dell'Irlanda del Nord, della Guinea Equatoriale, del Cile o dell'Islanda. I motivi di questi viaggi sono i più vari: a Braga si cerca la reliquia del braccio destro di san Vincenzo; ad Alcobendas viene intervistato Paulino Cubero, il ridicolizzato autore di un testo dell'inno nazionale spagnolo che non fu mai adotatto. Paco Inclán costruisce una sorta d'investigazione di eventi strani, in cui il reale obiettivo finisce sempre per passare in secondo piano, ispirando gli imprevisti con cui il protagonista costruisce la sua esilarante narrazione, parlando con gli abitanti del luogo, studiando le loro tradizioni, cercando di capire lui stesso il vero motivo che lo ha spinto fin lì. Un simile procedimento invita a un'esperienza empatica, in cui il viaggiatore smarrisce la propria strada per raggiungere qualcosa di sorprendente: l'imprevisto, l'ironia delle cose e della sorte, un risarcimento che vale forse più delle iniziali ragioni che lo avevano messo in moto."" -
Il museo della solitudine
Atmosfere avvolgenti in un turbinio di racconti che lasciano sospesi tra antico e moderno. -
Giovani ci siamo amati senza saperlo
Questa è una commedia veneziana, protagonisti quattro ragazzi di vent'anni: Sabrina, detta ""Feli"""", Barbara, Rodrigo ed Ema. Le loro storie s'intersecano sul palcoscenico della città di Casanova, a cavallo fra l'estate del 1990, mentre l'aria è intarsiata dall'ebbrezza dei mondiali di calcio e da una canzoncina ossessiva sulle notti magiche, e la primavera del 1991 quando, da una radio di qualche mansarda sotto i tetti di Venezia, arriva una canzone che dice I'm Going Slightly Mad. La giovinezza corre sensuale nel sangue e fra le calli, al punto che i quattro non riconoscono gli indizi, quei segni malandrini che vediamo solo dopo, e che condurranno al gioco finale, al colpo di scena che lascerà di stucco i protagonisti di una storia in cui Venezia fa da sfondo alla freschezza dei nostri anni migliori."" -
Renzo Laconi. Cultura e politica
Renzo Laconi nacque a Sant’Antioco nel 1916. Iscrittosi al Partito Comunista clandestino nel 1942, nel gennaio del 1944 fu nominato componente della Consulta Regionale Sarda. Si dimise nel 1946 quando fu eletto nell’Assemblea Costituente. Rapidamente ne divenne uno dei membri più autorevoli e ascoltati, membro della Commissione dei Settantacinque incaricata di elaborare per l’Aula il progetto di Costituzione, che certamente Laconi scrisse in parte di suo pugno. Deputato dal 1948 alla morte, Segretario regionale del PCI in Sardegna (1956-1963), abilissimo oratore e fine politico, i suoi interventi e le sue analisi non passarono mai inosservate, anche fra gli oppositori. In questo volume si prendono in esami diversi aspetti della sua vita, con uno sguardo più approfondito nei confronti di quelle tematiche sociali che egli amò sempre portare all’attenzione del Governo, regionale o nazionale che fosse, al fine di migliorare le condizioni della sua amata Sardegna. -
Segreti
Una bambina sepolta in una fossa comune durante la guerra civile spagnola, due fratelli alla ricerca di una zia fuggita in America, la necessità di edulcorare la realtà, di scappare lontano per costruirsi un futuro. Segreti di un Paese distrutto, di due bambini che crescono ascoltando versioni di comodo e mezze verità in un borgo della Galizia. Segreti mai svelati, come quelli che madre e figlia cercano di ricostruire in questo romanzo, attraverso un diario e i loro ricordi che s'intrecciano e si contraddicono. Segreti è un romanzo duro e violento, ma si legge come una novella che nasconde una profonda sete di giustizia. Romanzo di memorie, quindi, ma anche di pettegolezzi, di storie e di leggende, ovvero di tutti i possibili gradi di prestigio che può avere un racconto. Una ricostruzione di un'epoca in cui molte cose dovevano essere taciute, nascoste o reinventate. Quello che trapela in fondo è proprio questo, l'eroicità domestica di chi decide di raccontare scabrose verità a due bambini. Saranno loro a dover capire un giorno come andarono le cose, a capire chi mentiva e chi no, chi fossero in realtà i destinatari di quelle premure fatte di silenzio in cui si avvolgono i miti. -
Forse un altro
Prendi il Destino, la Vita e la Morte, l'Amore, la Verità, la Giustizia. Aggiungi la signora Finkelstein, i Quattro Pensieri, un bambino filippino, Biancaneve e Cenerentola, un barista senza nome, due coniugi che nemmeno si sono accorti di essere morti e uno strano individuo che ascolta solo Sugar Baby Love e che non ha mai fatto un canestro in vita sua. L'elenco del cast potrebbe proseguire ma non voglio spaventarti troppo. Sistema il tutto in un contesto che trae ispirazione dai morality plays quattrocenteschi ma che ammicca allo stile di Woody Allen. Ne ricaverai un racconto fuori da ogni schema e senza alcun ritegno sul senso della vita! E comunque c'è pure un protagonista. Si chiama Mike Raft. Teme di aver perso la sua ultima chance. Nel primo capitolo si butta da una finestra al quarto piano. E non è nulla rispetto a quello che gli accade dopo. Ma non farti un'idea sbagliata. Perché in realtà si tratta di una storia d'amore. D'accordo, un amore impossibile. Ma non è forse vero che per chi ama nulla è impossibile?Proposto da Maria Pia Ammirati al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:«Forse un altro è una sorprendente opera prima che trascende ogni definizione. Narra una storia intima e universale che si snoda agile fra le pieghe del nostro immaginario affrontando i temi e le domande spesso scomode che da sempre segnano l’effimera natura della nostra esistenza terrena. È un’allegoria sul senso della vita scritta in modo ironico e disincantato ma che cela un’anima profondamente malinconica. Come nei morality plays medievali la Morte si misura con il protagonista, anzi con la personificazione materna della sua vita. Al cospetto di uno scalcagnato Destino, la Morte e la Vita si contenderanno il protagonista Mike Raft in una rivisitazione postmoderna della Danza Macabra. La Vita potrà contare sull’ausilio della Verità, della Giustizia e soprattutto dell’Amore ma l’esito non è per nulla scontato e la trama riserva sorprese continue fino all’ultima pagina. La sfida ci conduce al senso dell’esistenza che si cela dentro ognuno di noi. Ogni riga costituisce un riferimento, un rimando al ricco mondo letterario, musicale e audiovisivo di Michele Zatta, sceneggiatore e manager televisivo. A voler enucleare il filo rosso della storia, Forse un altro è un romanzo d’amore costruito e proiettato su diversi livelli di narrazione – un po’ come un testo di Woody Allen a cui l’autore dichiaratamente si ispira – ma nel contempo è qualcosa di più. Approfondisce, cesella ed elabora una concezione dello stare su questo mondo che a tratti può apparire paradossale ma nello stesso istante apre inattese rivelazioni ed epifanie. Un libro che attinge alla più moderna scrittura cinematografica e che anche per questo si presta a fare breccia nei lettori più giovani. In estrema sintesi una coraggiosa – e riuscita – prova d’autore.» -
Le figlie dell'uomo
In un futuro prossimo, un’epidemia globale sta sterminando gli uomini, con particolare accanimento verso il genere maschile. Non esistono vaccini, non ci sono cure. Scienziati, ricercatori, militari, tutti lavorano alla disperata ricerca di un rimedio che possa creare un argine alla pandemia. Ma è inutile. Il paziente 0 non viene individuato, qualsiasi strategia appare inefficace. E poi, perché milioni di persone si stanno dirigendo verso l’Equatore? Chi sono i componenti delle “Sorellanze” che spuntano in ogni angolo del globo? Infine, quelli che vengono definiti “immuni” lo saranno veramente? Nel caos tremendo di una società che va letteralmente in pezzi, nel collasso della civiltà, il biologo Marco Soleri tenta in tutti i modi di trovare una soluzione che sciolga i vari enigmi. Ma dovrà fare molta attenzione a non scatenare qualcosa di ancora più pericoloso in vista di un futuro completamente diverso da quanto vissuto dall’umanità fino a quel momento. -
L'oceano oltre la rete
L’isola di San Vignan è l’ultimo avamposto civile prima del nulla di un oceano sconfinato. In quello scoglio sperduto esistono solo due ragioni di vita: la pesca e il calcio. La squadra locale ha una regola ferrea cui non è mai venuta meno: vesti quella maglia solo se sei nato a San Vignan. David Rojo è il giocatore locale più famoso. Ha vinto tutto nella vita, giocato per nazionale e squadre importanti. Ma ora torna a casa. E da questo momento la sua vita cambierà per sempre. Un romanzo sul calcio, sull'onore ma, soprattutto, un romanzo in cui le donne rivestono un'importanza basilare, come figlie, madri, mogli, compagne. Per loro la salvezza in ballo non è solo quella di una squadra ma di persone che segneranno percorsi che si ritroveranno sul dischetto di un rigore da battere, perché per tutti sarà quella la porta da oltrepassare per non essere condannati prima del tempo. -
I segni sulla terra
Nord Italia. I Cantagalli sono una famiglia di piccoli imprenditori come tante altre della zona. E anche loro hanno i propri segreti, i dubbi, le relazioni torbide, alcune omissioni che si portano dietro da anni. Il capofamiglia Luciano, per esempio, sta tenendo nascosti la sua malattia e il progetto di delocalizzare in Bielorussia il grosso della produzione aziendale. Sua moglie, invece, pervasa da una radicata fede cattolica, sospetta che il figlio minore sia omosessuale e per questo si macera di giorno in giorno. D’altra parte, il primogenito Roberto è in procinto di lasciare la moglie e ha stretto rapporti equivoci con un chiacchierato imprenditore edile locale. ""I segni sulla terra"""" è un potente affresco sulla classe borghese nazionale, sulla sua crisi. Una storia corale capace di descrivere un contesto provinciale chiuso, a volte malsano, dominato dalla paura di perdere le posizioni sociali faticosamente ottenute e, a volte, capace anche di sorprendere per imprevedibili moti di generosità estrema. Un mondo che non è solo grigio o bianco, ma presenta varie tonalità e sfaccettature, proprio come la vita reale."" -
Il re delle api
Una Sardegna costiera e inattendibile, geograficamente bugiarda, offre aspettative fasulle ed è teatro di molteplici casualità. Personaggi grotteschi e verosimili, oppure assolutamente veri, si innalzano o si schiantano pagina dopo pagina, raccontandoci di sé, degli altri, di chi conoscono e di chi non conoscono. Il Ministro, il Principe del Vento, con la loro interminabile partita. La madonna laica Zenia, che vive alle spalle del Ministro. E poi Boreal l'acrobata, la piccola Marisol, i parsimoniosi Aurelian e Costela, che amano capre e api e la terra. C'è anche Mamadou, l'occhio straniero, che guarda e vigila e coglie gli aspetti di tutto questo affaccendarsi senza giudicare. A tirare le trame di ogni esistenza e di ogni respiro il caso, ma anche il destino, guidato o meno, caotico e al tempo stesso ordinato. I frammenti di ciascuno si mischiano in una storia che, intersecando i ricordi che emergono via via, si avvitano come bisce in un gioco di rimandi.