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Giorni di grazia. La mia storia
Nel percorso umano e sportivo di Arthur Ashe si intrecciano molte storie. Dalla nascita in una Virginia ancora soggetta alle leggi della segregazione razziale, alle difficoltà di farsi strada nel mondo del tennis, da sempre appannaggio dei bianchi, la vita di Ashe si è scontrata con la fatica di doversi guadagnare il rispetto degli altri. Amato da tutti, corretto in campo e fuori, attento a dare sempre il meglio di sé, il campione di Richmond è stato uno dei tennisti più apprezzati dal pubblico. Vincitore di tre tornei del Grande Slam, capitano in Coppa Davis negli anni di Connors e McEnroe, amico di Nelson Mandela, idolo di tennisti più giovani, nel 1988 contrasse il virus dell'Hiv a causa di una trasfusione, in anni in cui la malattia stava mietendo le prime vittime e portava con sé un immaginario di nuova peste del secolo. Ashe non lasciò che la malattia distruggesse la sua voglia di combattere e negli ultimi anni di vita scrisse questo libro che è insieme un testamento vitale, un racconto del periodo d'oro del tennis e un'autobiografia sincera e struggente. Il libro si chiude con una commovente lettera alla figlia Camera. -
Don Milani. Parole per timidi e disobbedienti
Cos'è cambiato nei cinquant'anni passati dalla pubblicazione di Lettera a una professoressa? Che cosa succede se quella Lettera viene riportata oggi sui banchi di scuola, data ai ragazzi da leggere e da discutere? Andrea Schiavon lo ha fatto, intrecciando la vita e gli scritti di don Milani con i problemi, le aspettative e i sogni degli studenti di oggi. «E se io non rientrassi in un numero che va dallo zero al dieci?» chiede uno di loro, interrogandosi sui voti. «Come può funzionare un sistema dove gli insegnanti non hanno voglia di insegnare e gli studenti di imparare?» domanda un altro. I capitoli che raccontano don Milani si alternano a quelli in cui i ragazzi scoprono la forza della Lettera, esplorando le possibilità della scrittura collettiva, in un dialogo che unisce il tempo di ieri a quello del nostro presente. -
Una vita cinese. Vol. 2: Il tempo del partito
“Il tempo del Partito” è il secondo volume della trilogia “Una vita cinese”, un viaggio nel tempo in cui la vita dell'autore scorre parallela alla storia della rossa superpotenza mondiale tra nostalgia e consapevolezza. 1976, la Cina è in lutto: il grande timoniere, Mao Zedong, è morto. Disorientati, sconcertati, i cinesi sono sotto shock. Che ne sarà della rivoluzione culturale? Una nuova aria soffia sulla Cina, una nuova epoca è iniziata. La famiglia di Xiao Li è sparpagliata per accondiscendere al modello rivoluzionario: il padre si trova in un campo di rieducazione, la madre lavora in fabbrica, la sorella è andata in campagna a difendere la rivoluzione, Xiao Li è nell'esercito popolare di liberazione ed è arrivato per lui il momento di entrare nel partito. Prefazione di Pierre Haski. -
Sulle spalle dei giganti. La mia Harlem: basket, jazz, letteratura
Il ritratto di un campione indimenticabile, del suo modo di vedere il mondo e della sua straordinaria formazione umana e culturale.rnrn«Jabbar ci regala la sua lettura del Rinascimento di Harlem e lo fa con una storia toccante che parla di tempo e di cultura» – Muhammad AlirnrnIl libro ripercorre la vita e la storia di Harlem, ""capitale non ufficiale di una nazione non ufficiale"""", quella degli afroamericani che proprio nel quartiere newyorkese diedero vita a un possente movimento culturale e di riscossa civile. Passato alla storia con il nome di """"Harlem Reinassance"""", quello vissuto a New York tra gli anni Venti e i Quaranta è il vero rinascimento di un popolo che da lì è partito per ricostruire e ritrovare il proprio posto nella società americana. Ad Harlem sono nati grandi scrittori e una nuova idea di letteratura, è esploso un modo di fare jazz che ha conquistato il mondo e lì è stata fondata la prima squadra di basket composta interamente da neri – i Rens – che ha sfidato le leggi razziali e le squadre dei bianchi. Nel libro Kareem racconta questo mondo e lo fa alternando capitoli storici a capitoli autobiografici in cui parla della """"sua"""" Harlem, del """"suo"""" jazz e, soprattutto, del """"suo"""" basket, imparato prima sui campetti e poi nelle tante vittorie sui parquet della nazione."" -
Pillole. Storie di farmaci, medici, industrie
Costi, benefici, pubblicità, investimenti, informazioni. Il percorso del farmaco è fatto di tanti aspetti e di decine di passaggi cruciali che permettono a una pillola di arrivare alla sua destinazione: il paziente. Cosa succede però in questo tragitto, e cosa sta cambiando negli ultimi anni nel mondo di Big Pharma? Pillole non è solo un libro di denuncia su come vanno le cose, ma è uno sguardo attento e competente sui diversi elementi che ruotano attorno al mondo della sanità, perché un ""sano scetticismo"""" è lo spirito migliore per affrontare le promesse dell'industria farmaceutica. Tra scandali, tentativi di nascondere dati e soldi spesi per promuovere i propri prodotti, le industrie cercano di ottimizzare gli utili trascurando la componente etica del loro lavoro. Ma qual è l'equilibro tra il diritto (sacrosanto) di fare utili di un'azienda e l'utilità sociale dei suoi prodotti? Esiste una risposta univoca? Attraverso storie esemplari, racconti di casi paradigmatici, ma anche di buone pratiche italiane e internazionali, Guido Giustetto e Sara Strippoli restituiscono una mappatura del variegato universo fatto di medici, industrie, pillole per permettere al paziente di aprire gli occhi con più consapevolezza quando qualcuno si sta occupando della sua salute."" -
La crepa
Dopo tre anni di viaggio, decine di articoli e un World Press Photo, il fotografo Carlos Spottorno e il giornalista Guillermo Abril decidono di dare una nuova forma narrativa alle 25.000 fotografie e ai 15 taccuini di appunti nati per raccontare ciò che succede sulle frontiere dell’Unione europea. Prende così forma La crepa, un libro a metà strada tra graphic novel e foto giornalismo, tra diario e reportage, in cui si affronta il grande tema della nostra contemporaneità: lo scontro e l’incontro tra i popoli. -
Lanterne in volo
Erano passati dieci anni da quando Dahai aveva sepolto il suo diario. Il taccuino in pelle lo aspettava nella terra secca ai piedi di un pino, in cima al monte dietro la casa della sua infanzia. Dahai lo aveva interrato a dìciott'anni, in una scatoletta scura di teak che serviva per conservare il tè, insieme a un pacchetto di sigarette e a qualche vecchia fotografia. Nato nel 1985, Dahai era un figlio della nuova Cina. La sua era la prima generazione a non avere ricordi di Tiananmen, una generazione di figli unici, in un paese che cresceva veloce quanto loro: nati nel suo presente vorticoso, eredi del suo futuro incerto. Questa è la generazione che cambierà la Cina e il mondo: trecentoventi milioni di giovani, più dell'intera popolazione degli Stati Uniti. Dahai, figlio di un militare che sfoga curiosità e insoddisfazione online, «ripostare è potere»; Xiaoxiao, hipster del gelido nord che sfida la regola che ancora oggi vuole le donne sposate presto, prima di tramutarsi in scarti; Snail, schiacciato da un serio problema di dipendenza dai videogiochi online e motivato dal desiderio di lasciare la campagna; Fred, figlia di un uomo del Partito e studente di Scienze Politiche negli Stati Uniti; Mia, ribelle fashionista che si tatua un AK-47 e frequenta gli stessi locali di Pechino dove suona Lucifer, aspirante celebrità che abbandona il punk per il pop e i reality. Nati tra il 1985 e il 1990, come i ragazzi di ogni latitudine vogliono uscire di casa, trovare un lavoro, innamorarsi. Alee Ash segue i sei personaggi e i loro sogni con empatia: sono suoi coetanei, la loro storia è anche la sua. -
Una vita cinese. Vol. 3: tempo del denaro, Il.
"Una vita cinese"""" è l'autobiografia a fumetti dell'artista Li Kunwu, disegnata da lui stesso e scritta a quattro mani con P. Òtié. Un'opera in tre volumi che racconta la Cina dall'interno, dalla presa di potere di Mao Zedong a oggi. """"Il tempo del denaro"""" è dedicato ai travolgenti anni del boom economico, dagli anni ottanta fino ai giorni nostri. Quando la rivoluzione culturale finisce e parte una politica di apertura e riforma, in Cina si diffondono nuove aspirazioni e nuovi timori, come accade con ogni cambiamento epocale. Storie di contadini e robivecchi diventati grandi industriali, passando dai campi di riso alla firma di contratti con le più potenti multinazionali, si accompagnano alle opinioni dell'autore su ciò che sta accadendo attorno a lui. Dai fatti di piazza Tiananmen al turbocapitalismo della contemporaneità, Li Kunwu e il co-autore P. Ótié, anche lui personaggio in questo terzo volume, mettono a nudo, in una sequenza di dialoghi illuminanti, la complessità del confronto tra la visione del mondo occidentale e quella cinese. Una sfida per il lettore che sarà pronto a coglierla." -
Coach Wooden and me. 50 anni di amicizia dentro e fuori dal campo
Coach Wooden and me è la biografia di un grande allenatore e l’omaggio a un uomo, al basket e alla vita. Un libro per chi ama lo sport e per chi crede nel valore dell’amicizia. 50 anni di amicizia dentro e fuori dal campo.rnrnAll’età di 18 anni Lew Alcindor da New York City approda a Los Angeles, a UCLA alla corte di John Wooden. Tra i due nasce un rapporto di amicizia e fiducia tra i più duraturi della storia dello sport, raccontato da due foto scattate nello stesso luogo a 41 anni di distanza.rnrnNella prima un allenatore bianco, cinquantaseienne, indica a un diciannovenne nero di due metri e venti come si sta in campo. Nella seconda, lo stesso uomo bianco, quasi centenario, si appoggia a quel ragazzo nero, ormai uno degli sportivi più famosi del mondo, per uscire dal campo tra gli applausi.rnDopo la morte di Wooden nel 2010, Kareem Abdul-Jabbar ha iniziato a pensare e scrivere questo libro, pubblicato a maggio 2017 in America e subito diventato un best seller, in cui racconta i particolari di un rapporto sportivo, umano e culturale che ha segnato la sua vita.rnrnRicco di aneddoti, di ricordi e di momenti di vita e di basket, il libro ripercorre le tappe di una carriera eccezionale, fatta anche di momenti difficili e di battaglie come quella contro il razzismo e la discriminazione. Uomo di solidi principi, capace di comprendere e di stare vicino ai suoi atleti, coach Wooden attraverso il basket insegnava ai ragazzi a studiare e capire il mondo anche fuori dal campo.rnrn«Sono impressionato dai tuoi voti, Lew» disse coach Wooden al nostro primo incontro, mentre mi sedevo davanti a lui e alla sua scrivania piena di appunti.rnVoti? Ho pensato. Sei l’allenatore di una delle migliori squadre di basket del Paese e parli di voti? E le mie statistiche impressionanti?rnCome se avesse capito cosa stavo pensando, mi guardò negli occhi per tranquillizzarmi e disse: «Per la maggior parte degli studenti, il basket è qualcosa che passa. La conoscenza invece ti accompagna per sempre.» -
Scherma, schermo. Il regista dietro la maschera
"Scherma, schermo"""" racchiude due passioni o, meglio, una passione che si accompagna a un lavoro appassionante. Davide Ferrario è un regista, ma il suo vero grande amore è la scherma, incontrata da adolescente alla fine degli anni Sessanta, un po' dimenticata per i casi della vita, poi riscoperta e mai più abbandonata. Dietro la maschera, con l'arma in mano, si è soli con se stessi e le connessioni con il mondo del cinema sono molte, talvolta inattese, talvolta lampanti perché in un combattimento si è allo stesso tempo attori, registi e spettatori. Ferrario racconta la scherma come girerebbe un film, partendo da un primissimo piano su un atleta fermo in pedana, per poi allargare l'inquadratura sul mondo attorno a lui, con gli occhi di chi sta per affondare una stoccata: tesi, concentrati, emozionati." -
Anni luce
Candidato al Premio Strega 2018rnrnAndrea Pomella racconta di una passione e di un'età incerta e la sua voce conserva in sé un'altra voce, quella di Eddie Vedder, il cantante dei Pearl Jam. Questa è la storia di un viaggio al crepuscolo del secolo.rnrn""C'era una volta il mondo. Nel mondo c'era una città in cui pioveva trecento giorni all'anno. La città si chiamava Seattle, estremo occidente degli Stati Uniti d'America. In questa città arrivò un surfista di San Diego, un fan scatenato degli Who e dei Ramones. In questo surfista c'era un'anima. In quest'anima c'era lo spirito di un'epoca... Se fosse una favola inizierebbe così.""""rnrn«Anni luce» è un romanzo di formazione, e i Pearl Jam sono la colonna sonora di uno spazio di luce e di ombre che ha affascinato una generazione. «""""Ten"""", il primo disco dei Pearl Jam, uscito nel 1991 fu un treno che travolse la mia giovinezza. Venticinque anni dopo, decisi di scriverci un pezzo, la ricorrenza lo meritava. Il treno passò di nuovo sopra le mie rovine trascinandosi dietro tutto ciò che si metteva in moto quando dalle casse dello stereo fluiva una loro canzone, il vortice di angosce, divertimenti, memorie, furori, gioie, inquietudini che si incanalava attraverso la loro musica. """"Anni luce"""" riguarda, certo, i Pearl Jam. Ma non solo. È la storia di un'amicizia, di chi mi fece conoscere i Pearl Jam: il compagno di sbronze, l'amico, il viaggiatore, il chitarrista geniale, il folle, il saggio, l'esagerato, l'imprevedibile, il lunatico Q.». Andrea Pomella racconta di una passione e di un'età incerta e la sua voce conserva in sé le tracce di un'altra voce, quella di Eddie Vedder, il cantante dei Pearl Jam. Questa è la storia di un viaggio al crepuscolo del secolo, una spedizione da vagabondi sulle strade d'Europa per esorcizzare la paura della vita adulta che bussa alle porte."" -
Atlante delle frontiere. Muri, conflitti, migrazioni
Migranti, Brexit, conflitti ai confini della Russia e in Medio Oriente, tensioni in Asia, un muro tra il Messico e gli Stati Uniti: le frontiere non sono mai state così attuali.rnrn«In quest'epoca di transizione e grandi migrazioni, bisogna leggere e rileggere questo indispensabile ""Atlante delle frontiere""""» – Alain Franchon, Le MondernrnEsistono 323 frontiere terrestri su circa 250.000 km. Aggiungendo le frontiere marittime, delimitate o meno, si arriva a un totale di circa 750 frontiere tra Stati. Alcune si attraversano facilmente, altre sono invalicabili, alcune sono visibili, altre invisibili (aeree, astronomiche). Ma esistono anche frontiere immaginarie o arbitrarie: politiche, economiche, culturali (lingua, religione, civiltà) che quasi mai coincidono con le frontiere internazionali. Quali sono le frontiere esterne dell'Europa: quelle dello spazio Schengen, quelle dell'Unione Europea o quelle dell'Europa in quanto idea o concetto? Le tre non si sovrappongono. Si possono tracciare linee di separazione tra grandi aree culturali? Dove comincia l'Asia? Qual è la frontiera più militarizzata? Qual è il muro di difesa più lungo? E il reticolato più alto? Come si determinano le frontiere aeree? Ci sono ancora """"zone bianche"""", le terrae nullius che non appartengono a nessuno? Il cambiamento climatico può modificare certe frontiere esistenti? Le frontiere favoriscono la pace o sono foriere di guerre? Questo Atlante dedicato alle frontiere ci aiuta a capire le sfide che si nascondono dietro queste linee che dividono o uniscono i popoli. Con più di 40 cartine e infografiche originali, gli autori raccontano il mondo attraverso il prisma delle frontiere."" -
Freedom hospital. Una storia siriana
Una delle narrazioni più potenti della catastrofe siriana, raccontata in bianco e nero.rnrnÈ la primavera del 2012 e 40.000 persone sono morte dall'inizio della primavera araba siriana. In una piccola città di provincia, inventata ma che somiglia a molte città del nord della Siria, Yasmine, pacifista militante, ha istituito un ospedale clandestino. La città in cui vive è controllata dal regime di Assad, ma è relativamente stabile. Nell'ospedale vivono con lei undici figure, malati e medici, che rispecchiano la complessità della società siriana: un curdo, un alauita, una giornalista franco-siriana, membri dell'armata libera e un islamista radicale. Al ritmo delle stagioni, il libro racconta le loro vite, l'impegno politico, il tradimento, le amicizie che si rompono e si ricompongono, sotto l'ombrello onnipresente della guerra. Fino a una nuova primavera. Prefazione di Cecilia Strada. -
Il pittore dei Khmer rossi. Cambogia
Vann Nath, uno dei sette sopravvissuti delle quattordicimila persone torturate e uccise nella prigione S-21 Tuoi Sleng in Cambogia, racconta la propria storia e quella del perverso regime di Pol Pot. Vann Nath era un pittore e il potere dell'immagine gli salvò la vita: è stata ritrovata la lista di prigionieri su cui campeggiava la scritta «distruggere» e dove il suo nome era stato sottolineato in rosso e affiancato dalle parole «tenere e usare». Da quel giorno il regime gli chiese di dipingere ritratti di Pol Pot e questo gli permise di giungere vivo alla fine della dittatura. Vann Nath lavorò all'apertura del Museo del genocidio e ripercorse coraggiosamente gli orrori del regime, dipingendo ciò che ricordava degli arresti, delle torture, degli omicidi. Paradossalmente, nello sterminio che costò la vita a un terzo della popolazione cambogiana, i Khmer rossi risparmiarono proprio colui che con la sua arte poteva riprodurre in immagini le loro atrocità. Vann Nath ha testimoniato al Tribunale speciale per i Khmer rossi, e i suoi dipinti sono stati usati come prove, contribuendo alla condanna all'ergastolo di Duch, il feroce direttore della prigione, per tortura, stupro, omicidio e crimini contro l'umanità. Prefazione di Lawrence Osborne. -
Come Ibra, Kobe, Bruce Lee. Lo sport e la costruzione del carattere
"Come Ibra, Kobe, Bruce Lee"""" è un libro sullo sport che parte dalla convinzione che """"chi sa tutto soltanto di sport non sa niente neanche di sport"""". Nell'agonismo e nella dedizione di cui si nutre lo sport c'è qualcosa che lo supera ed è lì che si forma gran parte della mitologia di cui abbiamo bisogno in ogni azione della nostra vita. È grazie ai grandi atleti che hanno segnato la storia che oggi si possono raccontare quei valori e quelle attitudini che sono fondamentali per la nostra esistenza. In queste pagine troverete: tredici grandi insegnamenti che ci vengono dallo sport e che sono essenziali per la costruzione del carattere e del senso di responsabilità; quattro grandi storie di personaggi che hanno lasciato il segno: Michael Jordan, Bruce Lee, Kobe Bryant, Zlatan Ibrahimovic; undici flash su episodi e personaggi da cui c'è molto da imparare." -
Io sono Una
"Io sono Una"""" è un racconto intimo che grazie alla forza dell’arte diventa una potente denuncia della violenza di genere. Nel 1977 Una ha dodici anni. I ragazzi della sua età ascoltano punk o ska, invece lei sta imparando a suonare con la chitarra """"Mull of Kintyre"""" dei Wings. È quella la musica che le piace. In quegli anni, nello Yorkshire, la figura di un inafferrabile Squartatore miete vittime tra le donne occupando le prime pagine dei giornali. Alle ragazze si consiglia «di vestire in modo non appariscente», «di tornare a casa presto la sera», «di comportarsi in modo consono», in un assurdo cortocircuito secondo cui la colpa della violenza è da imputare anche alle vittime. Dopo un episodio di abuso, Una, da ragazza sicura di sé, si trasforma e decide di imparare ad «abbassare lo sguardo» per allontanare l’attenzione dei ragazzi. Sola, impotente e piena di una vergogna che la porta a credere di essere «guasta», la protagonista di questo struggente memoir è costretta a fare i conti prima con il mondo che non sa ascoltare, poi con le proprie ferite. La storia di Una – il mio nome è Una, una di molte – deve confrontarsi con un contesto di misoginia strisciante, per trovare il modo e le parole di essere raccontata. Mischiando stili, linguaggi e atmosfere il libro va oltre l’autobiografia ed esplora la responsabilità sociale di una cultura in cui l’arroganza maschile rimane incontrastata, mentre la solitudine in cui è lasciata la vittima è una nuova e continua violenza." -
L'uomo che coltivava conchiglie. Autobiografia di un giornalista
«Caro Gigi, Carlo Levi diceva che il futuro ha un cuore antico. Spesso tu mi hai chiesto: chi eravamo? Poi il tempo fuggiva sempre, e forse non ho mai saputo essere esauriente. Così ti ho scritto queste note. […] Più che una memoria, è un lungo racconto che attraversa sessant'anni di vita.» Comincia così il libro che Cesare Roccati scrive per raccontare al figlio la sua vita – «vissuta con tanta gente e come tanta gente». Una memoria personale – l'infanzia di provincia, la vita nel dopoguerra a Chieri, 12.000 abitanti e 12 chiese, la varia umanità del caffè di paese, – e una storia collettiva – la Fiat, l'autunno caldo, la Gazzetta del Popolo, l'autogestione, il sindacato, La Stampa, l'arte – con lo sguardo sempre rivolto all'altro, a chi con lui ha fatto o a chi con lui ha assistito a quanto accadeva. Dopo una vita spesa nelle redazioni dei giornali, sul fronte dell'economia, dove con le parole di Luigi Ciotti «Cesare trasformava i numeri nella carne delle persone», l'uomo che coltivava conchiglie era tornato tra le sue antiche colline, col passo lento di chi conosce la terra, per modellare legno da dipingere e trasformarlo in un'avventura, in una denuncia o nelle pagine di un giornale immaginario. Con i contributi di: Luigi Ciotti, Marco Zatterin, Olga Gambari, Gigi Roccati, Luciana Santaroni. -
Renzo, Lucia e io. Perché, per me, «I promessi sposi» è un romanzo meraviglioso
Questo libro è un percorso nei sotterranei dei Promessi Sposi, e Fois è la guida che conduce il lettore a scoprire un sorprendente sistema di vasi comunicanti, tra letteratura, pittura, scultura, musica, e cinema.rnrn""Leggere un classico è come visitare i sotterranei di una città. In superficie, alla luce del sole, si stratifica il mutamento, ma lì sotto, nel sistema circolatorio, si può individuare l'articolazione delle fondamenta, affascinanti, labirintiche, semplificate e sostanziali, come le sinopie sotto gli affreschi""""rnrnCosa lega Renzo a Ulisse, Lucia a Elena di Troia, la peste descritta da Lucrezio a quella che si porta via la piccola Cecilia e la bimba con il cappottino rosso di Schindler's List? E cosa c'entra la contorsione del Laocoonte, del Cristo del """"Giudizio Universale"""" di Michelangelo, delle figure di Matisse, di Picasso, di El Greco con don Abbondio? Nessuno stupore se nel labirinto ci si imbatte in Rossella O'Hara che dialoga con Federigo degli Alberighi e don Rodrigo, o se si scopre che Renzo e Lucia sono i cugini del Nord dei personaggi della """"Terra trema"""" di Luchino Visconti... Fois svela il coraggio e la temerarietà di Alessandro Manzoni, ma anche la ricchezza di un capolavoro che non ha paura del tempo, dei programmi scolastici, degli insegnanti annoiati e dei lettori pigri. """"Renzo, Lucia e io"""" è una lettura innamorata, che racconta che nazione siamo, che lingua parliamo, fino a che punto ci conosciamo."" -
Ci piace leggere!
Leggiamo perché non sarà certo l'ignoranza a proteggerci, ma al contrario aver avuto la possibilità di dare un nome alle cose e di aver scelto in piena libertà in cosa credere e per cosa lottare.rnrnGli autori di «Ci piace leggere!» sono i volontari di Mare di Libri, l'unico festival di letteratura italiano organizzato e gestito da ragazzi e ragazze tra i quattordici e i diciassette anni. Nasce da un decalogo scritto per «La Lettura», inserto culturale del «Corriere della Sera». È un brillante pamphlet rivolto ai coetanei, ai genitori, agli insegnanti, agli editori, agli scrittori. Che libri amano i ragazzi che leggono? Che libri cercano? Li trovano? Esistono libri sbagliati? Esistono ancora argomenti tabù? Che consigli possono dare dei giovanissimi lettori forti a chi si occupa di educazione alla lettura? Per la prima volta non sono gli adulti ad alzare la voce sull'importanza e la bellezza del leggere, ma i ragazzi stessi. E lo fanno con la convinzione di chi ha provato sulla propria pelle quanto le storie educhino al bello, predispongano all'incontro col diverso e preparino alle grandi scelte della vita. Adolescenti consapevoli del fatto che più parole abbiamo nella testa più complessi saranno i pensieri e più profonde le riflessioni. -
Feste in lacrime. Racconti dalla Thailandia
Una porta d’accesso all’universo contemporaneo della Thailandia, una società in viaggio tra modernità e tradizione, dove le contraddizioni sono spaventose ed esilarantirnrn""Feste in lacrime"""" è una raccolta di dodici racconti di Prabda Yoon, figura di spicco dell'ambiente culturale e creativo thailandese. L'autore gioca in maniera inedita con la lingua, ricorrendo al poetico e al pop, costruendo ambientazioni in bilico tra il surreale e il vivido. I racconti sono inquieti, divertenti e caratterizzati da atmosfere misteriose e malinconiche. Una coppia fa l'amore durante un temporale e le loro attività sono interrotte dal crollo di due lettere giganti sul tetto di casa con conseguenze imprevedibili in """"Qualcosa nell'aria""""; un giovane incontra un misterioso uomo anziano di nome Ei Ploang al Lumpini Park, e questo lo costringe a considerare la natura intrecciata del bene e del male; in """"Sonno vigile"""" un uomo di nome Natee è ossessionato dalla perdita dei bottoni del pigiama ed è trascinato in una strana fantasticheria sulla natura dei sogni e le qualità dei pigiama rossi e gialli (allegoria della cultura politica thailandese, divisa tra due partiti conosciuti come camicie rosse e gialle). In """"Neve per la mamma"""", una madre aspetta che il suo bambino cresca per portarlo in Alaska a toccare la vera neve, che non ha mai conosciuto da piccolo nei tropici. Per il lettore italiano Feste in lacrime è una porta d'accesso all'universo contemporaneo della Thailandia, una società in viaggio tra modernità e tradizione, dove le contraddizioni sono spaventose ed esilaranti. Un Paese sempre più frequentato dai viaggiatori stranieri, ma della cui cultura viva si conosce molto poco.""